25 July, 2024
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L’associazione Marevivo e il Consorzio EcoTyre hanno recuperato gli pneumatici fuori uso (PFU) abbandonati a terra e a mare a La Maddalena, nell’ambito della seconda edizione di ‘PFU Zero nelle Isole Minori’ con la collaborazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, di Federparchi-Europarc Italia e il Corpo Forestale dello Stato e in collaborazione con l’ANCIM-Associazione Nazionale Comuni Isole Minori e la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera.

L’evento di raccolta straordinaria gratuita a La Maddalena è uno degli appuntamenti della campagna europea Let’s Clean Up Europe contro il littering (l’abbandono di rifiuti nell’ambiente). Hanno partecipato: Fabio Canu, vice sindaco e assessore dell’Ambiente di La Maddalena; Giuseppe Bonanno, presidente del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena; Ciro Pignatelli, direttore dell’Ente Parco; Alessandro Petri, comandante della Capitaneria di porto di La Maddalena; Claudio Confalonieri, comandante della Scuola Sottufficiali M.M. La Maddalena; Carmen Di Penta, direttore generale di Marevivo; e, infine, Enrico Ambrogio, presidente di EcoTyre.

Grazie al prezioso lavoro della divisione sub di Marevivo e del Nucleo SDAI (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare, sono stati individuati e raccolti gli pneumatici che giacevano in fondo al mare nella zona del porto dell’isola sarda. Nel frattempo, sulla banchina, Gummy, la mascotte di EcoTyre, ha spiegato agli alunni dell’Istituto Comprensivo de La Maddalena e Palau l’importanza di una corretta gestione degli PFU e quanto il recupero di questi rifiuti sia necessario per la salvaguardia dell’ambiente e in particolare del mare e dei suoi abitanti.

Marevivo

Il Consiglio di amministrazione di Saras SpA si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Gian Marco Moratti ed ha approvato il resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2015, non sottoposto a revisione contabile.

Nel primo trimestre del 2015 – si legge in una nota del gruppo – i ricavi del gruppo sono stati pari a 1.985 milioni di euro, in flessione rispetto ai 2.758 milioni di euro realizzati nel primo trimestre del 2014. Tale andamento è riconducibile principalmente ai minori ricavi conseguiti dal segmento Raffinazione (in calo di circa 630 milioni di Euro) e dal segmento Marketing (in calo di circa 130 milioni di euro), che hanno risentito di quotazioni petrolifere notevolmente inferiori rispetto al medesimo periodo dello scorso esercizio. A titolo di riferimento, la benzina ha segnato una media di 545 $/ton nel primo trimestre dell’esercizio 2015 (rispetto a 961 $/ton nel primo trimestre dell’esercizio 2014), mentre il diesel ha segnato una media di 518 $/ton (rispetto a 919 $/ton nel primo trimestre dell’esercizio 2014). I ricavi degli altri segmenti, invece, sono rimasti pressoché invariati.

A margine del Consiglio, il presidente, Gianmarco Moratti, ha dichiarato: «Il Gruppo Saras ha ottenuto ottimi risultati nel primo trimestre del 2015, principalmente grazie al miglioramento del contesto di mercato ed alla ripresa dei margini di raffinazione. Anche il secondo trimestre procede in maniera molto positiva, a conferma del netto vantaggio competitivo delle raffinerie complesse e versatili, come quella di Sarroch. Da un punto di vista strategico ed organizzativo, riportiamo con soddisfazione i rapidi progressi già messi a segno nell’integrazione, entro il perimetro operativo della controllata Sarlux, dello stabilimento petrolchimico acquisito da Versalis alla fine dello scorso esercizio. Inoltre, annunciamo la decisione di aprire una società di trading a Ginevra nei prossimi mesi, anche al fine di sviluppare ulteriormente la cooperazione con Rosneft.»

Saras di notte copia

L’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, ha illustrato davanti alla commissione sanità ed assistenza sociale, presieduta dall’on. Raimondo Perra, i contenuti del Dl 172, predisposto dalla Giunta. «Con il Dl 172 – ha detto l’assessore – la Sardegna avrà uno strumento normativo in grado di intervenire, nel caso di calamità naturali, anche con contributi a sostegno di privati ed attività produttive e la Regione colma un nuovo normativo, supera definitivamente la fase della legislazione emergenziale da Capoterra in poi e, soprattutto, mette a punto una procedura che consentirà anche ad altri soggetti, dallo Stato all’Unione europea, dal mondo delle associazioni ai semplici privati, di far confluire aiuti economici e donazioni su un unico capitolo di bilancio, le cui risorse saranno immediatamente spendibili.»

«Finora – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – le norme esistenti prevedevano una procedura strutturata solo per il settore pubblico ma, purtroppo, l’esperienza ci ha spinto e migliorarle allargando il raggio di azione verso quanti, oltre ad aver subito danni economici, vivono in quelle circostanze un grande disagio morale ed una forte tensione emotiva.»

«La nuova legge – ha spiegato ancora la Spano – individua con precisione la platea degli eventi diritto ed i requisiti richiesti (la residenza ed il nesso di causalità diretta fra il danno subito e la calamità naturale) attivando il meccanismo dei contributi sulla base di una semplice autocertificazione; inoltre, con una delibera della Giunta regionale, saranno stabiliti i massimali di intervento, le priorità e la tempistica; nello stesso tempo, la Giunta si attiverà anche per definire assieme ad altri soggetti istituzionali un pacchetto di ulteriori agevolazioni in materia finanziaria (attraverso accordi con l’Abi per la sospensione dei pagamenti relativi ai mutui) e fiscale.»

Ipotizzando uno scenario disciplinato da una legge specifica, in sostanza, non si sarebbero verificati i problemi che hanno bloccato a lungo l’utilizzo dei fondi privati alle popolazioni colpite dall’alluvione del 2013 provenienti dalla Charitas (gli unici già distribuiti per 1.9 milioni di euro), dalla Croce Rossa e dagli stessi gruppi del Consiglio regionale.

Lo stanziamento previsto dalla Finanziaria 2015 è di 1 milione di euro ma potrà essere incrementato sia da nuove risorse regionali che da altri fondi di provenienza diversa.

Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

17 consiglieri regionali hanno presentato una mozione che propone un piano urgente e inderogabile di profilassi contro la“Visna Maedi”, malattia infettiva che colpisce ovini e caprini, e la convocazione straordinaria del Consiglio rRegionale.

La diffusione della “Visna Maedi”, malattia che colpisce prevalentemente gli ovini sta creando nelle aziende ovi-caprine della Sardegna una forte preoccupazione, evidenziano i firmatari.

La malattia colpisce polmoni, mammelle, sistema nervoso e/o articolazioni, con ingenti cali produttivi e, spesso, con la morte stessa degli animali infetti.

La principale via di trasmissione consiste nel contagio degli agnelli neonati tramite il colostro o il latte contenente l’agente patogeno, ma è anche possibile la trasmissione per contatto diretto tra animali, in particolare nelle stalle in cui lo spazio disponibile è ristretto. Allo stato attuale non esiste un vaccino e non è fatto obbligo di soppressione dei capi.

Per evitare il contagio l’unico strumento percorribile e l’abbattimento dei capi infetti che comporta un’inevitabile riduzione del gregge con conseguenti danni per ciò che attiene il patrimonio zootecnico, le produzioni e la relativa perdita dei premi PAC da parte dell’azienda interessata.

«Se non si vuol perdere il controllo di questa epizoozia – afferma Mario Tendas – la Regione deve immediatamente attivare un piano di monitoraggio e fare la richiesta al ministero per l’inserimento della Visna Maedi nell’elenco delle malattie indennizzabili. Non trattandosi di una zoonosi la normativa, infatti, non impone di abbattere i capi positivi per cui il Servizio veterinario dovrà dotarsi di un protocollo per la prevenzione, nei greggi sani, della lentivirus da applicarsi a condizione che l’allevatore sia disponibile a seguire tutte le procedure e di un piano per evitare il contagio ed il risanamento dei greggi infetti con l’identificazione e eliminazione graduale dei capi positivi.»

Proprio in quest’ottica, nella mozione, depositata oggi in consiglio regionale, i firmatari chiedono al presidente della Regione, l’assessore regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale, l’assessore della Sanità:

– a rendere operativo con urgenza il tavolo tecnico, così come già previsto nella risoluzione n° 1 del 14/05/2014 della Quinta Commissione per pervenire alla definizione e al riconoscimento della malattia e della sua incidenza in Sardegna;

– a elaborare un piano di monitoraggio su tutto il territorio regionale;

– ad adottare  idonee soluzioni atte a contenere la malattia annullandone la diffusione anche attraverso la soppressione obbligatoria dei capi e la corresponsione del relativo indennizzo.

L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha illustrato nella Seconda commissione del Consiglio regionale, i contenuti del disegno di legge n. 216 che disciplina i servizi e le politiche del lavoro, modificando la legge n. 20 del 5 dicembre 2005 e che abroga la legge n. 9 del 14 luglio 2003 in materia di servizi per l’impiego.

La proposta dell’esecutivo regionale anticipa la riforma degli Enti locali e punta a semplificare l’intero sistema dei servizi per l’impiego, inserendo le linee contenute nel Job Act per assicurare, in coerenza con il mutato scenario nazionale – così ha dichiarato l’assessore, riprendendo le affermazioni del ministro Poletti – un livello minimo di risposta per tutti i cittadini che accedono ai servizi per l’impiego.

Virginia Mura ha ricordato l’intenzione del ministro del Lavoro di incontrare a breve le singoli Regioni proprio per verificare il funzionamento e l’organizzazione delle agenzie per il lavoro e dei servizi per l’impiego. L’approvazione della norma regionale in tempi stretti (si ipotizza prima della fine di giugno) è dunque indispensabile per la regionalizzazione dei servizi e per far sì che, nella materia, la Regione sarda sia di esempio al resto del Paese.

«L’obiettivo della legge – ha spiegato l’assessore Mura – è fare dei nostri servizi regionali il reale punto di incontro tra la domanda e l’offerta del lavoro, ed è per questo che con il Dl n. 216 ci  rivolgiamo sia ai disoccupati che al sistema delle imprese.»

Virginia Mura ha rimarcato, dunque, il “governo politico” dei centri per l’impiego in capo alla Regione ed ha specificato che all’Agenzia del lavoro spettano invece gli aspetti gestionali, acquisendo quest’ultima, sostanzialmente, le competenze attribuite ai centri servizi per il lavoro. Nel provvedimento si indica anche la pianta organica ipotizzata per l’Agenzia, fissandola a 800 unità a fronte delle attuali 480, al fine di adeguare la dotazione organica ai fabbisogni derivanti dalla costituzione delle strutture periferiche.

Il tema del personale è centrale e riguarda la questione delicata e complessa, di cui il Dl 216 deve farsi carico per assicurare la continuità di funzionamento degli uffici del lavoro, istituiti dalle province e che divengono articolazioni periferiche dell’Agenzia regionale per il lavoro.

L’articolo 11 del disegno di legge prevede che, nei centri servizi per il lavoro, presti attività lavorativa: il personale del ministero del Lavoro, trasferito alle province ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs n. 180 del 2001, in servizio alla data di entrata in vigore della nuova norma regionale; il personale di ruolo effettivamente impiegato, in via esclusiva, nel sistema dei servizi e delle politiche attive del lavoro, dai sei mesi antecedenti la data dell’8 aprile 2014 quando cioè è entrata in vigore la “Legge Delrio” che ha riformato il sistema degli Enti locali; il personale già impegnato sulle misure 3.1 (Organizzazione e implementazione dei servizi per l’impiego ), 3.4 (Inserimento e reinserimento lavorativo di gruppi svantaggiati ) e 3.10 (Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego) del POR Sardegna 2000\2006 e il personale già assunto dall’Agenzia regionale per il lavoro con contratto da tempo determinato con scadenza nei mesi di agosto e settembre 2016.

«La nostra riforma è a costo zero per l’amministrazione – ha aggiunto l’assessore Mura – e le risorse per il personale sono garantite dalle finanze trasferite dallo Stato per gli ex ministeriali che sono di entità tale da assicurare la copertura finanziaria per il resto del personale.»

Su sollecitazione dei consiglieri Gianmario Tendas (Pd), Ignazio Locci (Fi), Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) e Rosella Pinna (Pd), l’assessore Mura ha quindi fornito ulteriori precisazioni in ordine ai contenuti del provvedimento ed ha evidenziato il sottodimensionamento dei centri per l’impiego in riferimento agli operatori ed ha sottolineato l’inefficace gestione dei servizi in capo alle Province rimarcando la necessità di porre in capo alla Regione “gli indirizzi politici” e lasciare alle costituende commissioni territoriali solo compiti di attuazione delle direttive impartite dalla Regione in materia.

Il presidente della commissione Gavino Manca (Pd) nel ringraziare l’assessore per la disponibilità offerta ha sottolineato l’urgenza della nuove norme per migliorare l’efficacia delle politiche attive del lavoro in Sardegna («dobbiamo creare un sistema di servizi migliore che garantisca maggiori opportunità alle persone e ci aiuti a combattere la disoccupazione nell’Isola») ed ha preannunciato la predisposizione di un calendario di audizioni in vista dell’approvazione del Dl. n. 216.

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L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e assistenza sociale ha aperto i termini per la presentazione delle domande di contributo a favore delle associazioni di volontariato che operano senza scopo di lucro nel campo dell’assistenza agli infermi e che siano regolarmente iscritte nel Registro regionale del volontariato (settore sociale, sezione sanità e assistenza sociale).
I contributi sono destinati all’acquisto o all’acquisizione mediante contratto di leasing di ambulanze da utilizzare per il servizio di 118.
La richiesta di contributo dovrà essere inviata all’Assessorato Igiene e sanità esclusivamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento entro il 3 giugno 2015.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste all’Urp dell’Assessorato Igiene e sanità al seguente numero di telefono: 070 6067041.

L’Associazione Mineraria Sarda partecipa all’edizione 2015 di Monumenti Aperti, aprendo al pubblico anche in questa circostanza la propria storica sede con il parco annesso, in via Roma 39, ad Iglesias. In occasione del week-end di visite in città, sabato 16 e domenica 17 si terranno nella villa liberty che ospita l’associazione dal 1905, due eventi collaterali che arricchiscono il programma di visita.

– Sabato 16. ore 17,30: presentazione della carta delle rocce ornamentali della Sardegna. Introdurrà la serata Giampaolo Siotto, seguiranno gli interventi di Nicola Careddu (ideatore della carta) e Massimo Scanu (realizzatore della carta).

– A seguire: Inaugurazione dell’esposizione delle carte geo-mineralogiche della Sardegna. Aperta al pubblico da sabato pomeriggio all’intera giornata di domenica 17.

– Domenica 17, ore 9,30: Inaugurazione della mostra “Verso il Centenario: la prigionia dei soldati italiani e austro ungarici. Il segni del passato come lasciti alla futura memoria”. Esposizione di cartoline dai campi di prigionia della prima guerra mondiale. Inaugura il Sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.

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Il Consiglio regionale è stato convocato per martedì 19 maggio alle ore 10.00. All’ordine del giorno il DL 215 “Modifiche urgenti alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006), e altre disposizioni in materia di acque meteoriche” e l’elezione delle componenti della commissione per le pari opportunità.

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Dopo il felice esordio della scorsa settimana nella Cattedrale di San Pietro di Sorres, a Borutta, la rassegna “I segreti delle cattedrali”, organizzata dall’associazione Incontri Musicali, si sposta a Dolianova.

L’appuntamento è per domani, venerdì  15 maggio alle 20: nella suggestiva Chiesa di San Pantaleo sarà proposto un percorso alla riscoperta della cattedrale che intreccerà storia, esoterismo, musica e architettura.

Dopo un itinerario che racconterà la storia e le caratteristiche della chiesa, ci si immergerà in un percorso musicale che vedrà protagonisti il Coro Collegium Kalaritanum di Cagliari, diretto da Giacomo Medas, il coro Jubilate, di Cagliari, diretto da Alicia Gibelli, il gruppo vocale Cantigos di Quartu Sant’Elena, diretto da Barbara Mostallino, l’Associazione musicale polifonica quartese (diretta da Adriano Atzori), e il coro Laeti Cantoris di Cagliari, guidato da Giovanni Schirra.

Anche stavolta non mancherà un balzo indietro nella storia, con gli intramezzi teatrali che porteranno la basilica, e insieme a essa gli spettatori, nel Medioevo: si infittisce il giallo portato in scena dall’attore Mariano Cirina, nei panni di un misterioso investigatore del XIII secolo chiamato a far luce su un’intricata vicenda che accompagnerà tutta la rassegna.

L’appuntamento di domani sarà arricchito anche dalle musiche suonate all’arpa da Elena Matta e dalla ricostruzione di scene di vita medievali, con tanto di costumi dell’epoca e degustazione di pietanze del tempo, a cura del gruppo storico culturale “Memoriae Dolia Episcopatum”.

La rassegna “I segreti delle cattedrali”, ideata in occasione dei 25 anni della Federazione regionale sarda associazioni corali (Fersaco), sino al 30 maggio propone un viaggio alla riscoperta di quattro cattedrali romaniche disseminate dal nord al sud della Sardegna in un percorso che unisce storia, esoterismo, musica, teatro e architettura. Ogni tappa ha protagonisti cinque diversi cori polifonici e vede dipanarsi una misteriosa storia ambientata nel XIII secolo.

La direzione artistica della manifestazione è di Giacomo Medas. La parte teatrale è scritta, diretta e interpretata da Mariano Cirina, con la partecipazione di Pierpaolo Peralta e Giovanni Frau.

I segreti delle cattedrali è realizzato con il contributo di: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato al Turismo. Con il patrocinio dei comuni di: Borutta, Dolianova, Ozieri e Santa Giusta.

«Subito gli interventi necessari per la risoluzione delle vertenze e rilancio del sistema produttivo dell’alluminio in modo da renderlo strategico per l’Italia.»

«E’ questa la posizione che il Pd di Carbonia Iglesias – scrive in una nota Daniele Reginali, segretario provinciale PD – esprime in merito alle vertenze ancora aperte che riguardano il polo industriale di Portovesme e il destino dei lavoratori che da oltre un anno presidiano la fabbrica Alcoa. Le interlocuzioni di questi giorni possono essere considerate un passo importante ma non bastano. Sono necessari atti concreti che facciano si’ che lo smelter del polo industriale di Portovesme  venga riaperto e si possa quindi riprendere con la produzione rilanciando un settore che, per tanto tempo, ci ha visto leader in Italia. Il polo industriale del Sulcis Iglesiente deve candidarsi a diventare leader nella produzione della filiera della metallurgia.»

«La ripresa economica e la crescita di questo territorio – conclude Daniele Reginali – passano anche da questa strada.»

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