25 July, 2024
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Domani, giovedì 14 maggio, dalle 9.30 nell’aula Rossa della Cittadella dei musei – piazza Arsenale – il pro rettore dell’Università di Cagliari, Vito Lippolis, inaugurerà il workshop “Shaping the Mediterranean basin: islands, coastlines and cultures across time”. I lavori – curati dal dipartimento di Scienze chimiche e geologiche – proseguiranno venerdì 15.

Un viaggio affascinante attraverso le sfide e le necessità delle popolazioni che dalla preistoria al medioevo hanno attraversato il mare nostrum e, in particolare, sono approdate in Sardegna. Su queste scelte i ricercatori studiano le influenze tra ambiente e uomo. Inoltre, si cercano risposte alle ubicazioni dei porti e delle città e la loro relazione con le variazioni climatiche. Di fatto, i lavori del work shop coniugano i diversi approcci e le metodologie di geoscienze, archeologia e storia.

«La geoarcheologia sta trasformando la nostra comprensione della storia e delle culture che hanno caratterizzato il bacino del Mediterraneo nel corso dei millenni. La grande diversità della ricerca attuale – spiega Rita Melis, professoressa di geomorfologia – offre un’eccellente opportunità per andare oltre le frontiere geografiche e per iniziare ad affrontare le esigenze di un mondo mediterraneo multiforme e in continua evoluzione. Il workshop riunisce scienziati ambientali, archeologi e storici per discutere e condividere i progressi della ricerca nel campo della geoarcheologia delle isole del Mediterraneo e degli ambienti costieri». Alla due giorni intervengono alcuni dei principali esperti internazionali. Tra questi, il professor Fekri Hassan (Institute of Archeology, University College London) noto anche per i reportage sulla Bbc.

Il comitato scientifico del workshop è composto da Rita Melis, Charly French (direttore laboratori geoarcheologia, Università di Cambridge) e Federica Sulas (Isem-Cnr). L’evento è supportato da Regione Autonoma della Sardegna, AIGeo-Associazione Italiana Geomorfologi, ISEM-Istituto di Storia dell’Europa Mediterranean CNR, dipartimento di Scienze chimiche e Geologiche (Università di Cagliari), McBurney Laboratory for Geoarchaeology (University of Cambridge), MudA-Museo del Regno d’Arborea, Comune di Las Plassas, Fondazione Barumini Sistema Cultura, Coccodi Panificio.

sport diritto e comunicazione

Parte da Cagliari domani, giovedì 14 maggio, alle ore 16.30, presso il Palazzo di Giustizia per la prima volta a livello nazionale, la Tavola Rotonda dal titolo “Sport, Diritto e Comunicazione: si può restringere o limitare la libertà di comunicazione dei calciatori da parte delle società sportive? “, organizzata da FERPI Sardegna in collaborazione con l’Associazione Nazionale Forense e l’ordine degli avvocati di Cagliari e con il patrocinio della Federazione Italiana Giuoco Calcio, FIGC, e della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.

Il tema della libertà di comunicazione e della sua limitazione si affaccia prepotentemente in questi tempi anche alla luce dei numerosi casi che da qualche tempo si verificano in particolare nel mondo del calcio.

Emerge prepotentemente il delicato problema del difficile bilanciamento fra la tutela della libertà di manifestazione del pensiero e diritto alla riservatezza nell’era dei social network e, l’esigenza di creare una social media policy per le società di calcio in particolare di quello professionistico.  

Il workshop mette a confronto per la prima volta  i professionisti delle relazioni pubbliche e comunicazione con giuristi, costituzionalisti e specialisti in diritto e giustizia sportiva attraverso un sistema di analisi comunicativa della gestione dei social network nel sistema calcio, comparandola con le esigenze applicative del diritto e del codice di giustizia sportiva. La libertà di manifestare il proprio pensiero e quindi di comunicare, si configura come un diritto fondamentale e garantito dall’articolo 21 della Costituzione ma, con lo sviluppo di internet il quadro è mutato radicalmente. L’esistenza oggi di una moltitudine di strumenti di comunicazione continua a porre diversi problemi in ordine alla libertà di esprimersi e alle modalità di comunicazione che se non gestite, rischiano di trasformare l’uso dei social network in uno strumento lesivo della libertà fondamentale degli utenti. 

Le case history del sistema calcio come quella di Mario Balotelli o di Marko Livaja, attaccante croato quando era  in forza all’Atalanta, costituisce uno degli esempi di questi ultimi anni . Livaja ebbe un battibecco con alcuni tifosi della Il profilo Facebook del calciatore fu preso d’assalto da supporters nerazzurri, che infuriati per quella reazione lo invitavano a tornare in Croazia. La replica del calciatore non è stata delle più diplomatiche: «Venite con me in Croazia, italiani bastardi tribuna, susseguente alla sostituzione durante Atalanta-Verona che finì per avere una coda sul social network». Livaja è stato multato e messo fuori rosa.

 Ne parleranno Andrea Delpin, presidente del comitato regionale FIGC Sardegna; Fabiana Callai, responsabile della Federazione Relazioni Pubbliche Sardegna; Elio Gola comunicatore; Aldo Aledda, esperto e storico dello sport; Antonio Riva Ferpi e direttore di Mobility Press Roma; Carlo Porceddu, vice presidente della Corte di Appello Federale Nazionale della F.I.G.C.; Francesco Angioni, vice presidente della Corte di Appello Federale Nazionale della F.I.G.C.; Pietro Ciarlo, professore di Diritto costituzionale Università di Cagliari, Francesco Mulas segretario dirigente dell’ANF; e, infine, Marco Perra, giurista.

L’assessorato regionale dei Lavori pubblici ha disposto il pagamento ai comuni della quota per l’annualità 2015 del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, riservata alle persone sottoposte a procedure esecutive di rilascio per finita locazione. In particolare, i fondi saranno trasferiti ai comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Sestu.
Il Fondo nazionale è destinato alla concessione di contributi a sostegno, totale o parziale, del pagamento dei canoni di affitto sostenuti dalle famiglie in condizioni di disagio economico.

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha autorizzato il pagamento ai comuni del saldo degli importi spettanti per il 2015 in relazione ai seguenti interventi:

– erogazione di sussidi per le persone affette da neoplasia maligna;
– concessione di sussidi ai talassemici, agli emofilici e ai linfopatici maligni;
– erogazione di sussidi ai nefropatici e ai trapiantati;
– concessione di sussidi alle persone con disturbo mentale;
– pagamento delle rette di ricovero per le persone con disturbo mentale;
– pagamento delle rette di ricovero per l’assistenza residenziale a persone disabili;
– rimborso delle spese per il trasporto di persone disabili.

Nuova presa di posizione del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani sulla vertenza dei lavoratori ex Alcoa. «Ho partecipato con una delegazione di parlamentari sardi all’incontro che si è svolto a Montecitorio con i rappresentanti dei lavoratori dell’Alcoa di Portovesme – scrive in una breve nota il deputato sulcitano -. Alla luce di quanto emerso nel corso dell’interlocuzione occorre rimarcare la necessità ormai non più rinviabile della riapertura  dello stabilimento. Non è più rinviabile un intervento del Governo, attraverso tutti gli strumenti disponibili per il riavvio dello smelter. L’auspicio – conclude Emanuele Cani – è che l’apertura dello stabilimento possa essere fondamentale per la  la rinascita non solo della fabbrica ma, in prospettiva per il futuro dell’intero territorio giacché il Sulcis Iglesiente si candida a diventare polo nazionale dell’alluminio.»

Attendati Alcoa 2Emanuele Cani 79 copia

notte dei musei

Sabato 16 maggio La Notte dei Musei al Museo del Carbone della Grande Miniera di Serbariu.

Il programma prevede, alle 21.00, 22.00 e 23.00, visite guidate della galleria sotterranea al buio, con l’ausilio di piccole torce individuali. Biglietto ridotto € 6.00

E’ consigliata la prenotazione al numero di telefono 0781 62727 o con messaggio privato su Facebook alla pagina del Museo https://www.facebook.com/events/1442991376011172/ 

Dalle ore 21.00 Il fascino del tempo: tasti abbandonati, mostra di attrezzature da ufficio d’epoca. Nella suggestiva atmosfera della Lampisteria verrà allestita la proiezione di “Immagini e sguardi di cineamatori sardi”, film di montaggio realizzato con sequenze delle pellicole digitalizzate per il progetto “La tua memoria è la nostra storia”, curato dalla Società Umanitaria Sardegna, che prevede il recupero, la digitalizzazione, la conservazione e la valorizzazione dei filmati realizzati fino al 1985 su pellicole di vario formato. Immagini che documentano le abitudini e le ricorrenze, i momenti quotidiani e le cerimonie, i luoghi e le tradizioni, i volti e i gesti, i viaggi le vacanze, le attività sportive e le feste. Immagini, girate da privati o da professionisti, che costituiscono organicamente la storia e il modo di pensare di una comunità, la voglia di raccontarsi e rappresentarsi dei sardi e ci restituiscono una Sardegna vera e immediata. Ingresso gratuito. Non è richiesta la prenotazione.

I visitatori sono invitati a condividere sui social networks le fotografie scattate in occasione dell’evento con i tag #NDM15 #unanottealmuseo #museodelcarbone #minieraserbariu

L’essenzialità delle centrali elettriche sarde, compresa quella di Ottana, è stata prorogata sino al 31 dicembre di quest’anno. L’Autorità per l’Energia ha deliberato in tal senso.
«Siamo soddisfatti – commenta l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras – è un risultato che premia il lavoro svolto dalla Regione e dall’assessorato in questi mesi nelle interlocuzioni con Roma. La proroga dell’essenzialità è il riconoscimento dell’oggettivo svantaggio della Sardegna in tema energetico, da identificare come un fattore di mancata competitività. Sia chiaro – aggiunge l’assessore Piras – non si tratta della soluzione definitiva dei problemi. La proroga, tuttavia, è importante soprattutto per la Sardegna Centrale e per la zona industriale di Ottana, nucleo produttivo attorno al quale devono realizzarsi interventi di reindustrializzazione.»
Centrale Grazia Deledda

 

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Parte da La Maddalena domani 14 maggio la II edizione di “PFU Zero nelle Isole Minori” di Marevivo ed EcoTyre. Il Consorzio che si occupa del ritiro e del recupero degli PFU e la storica Associazione Ambientalista a difesa del mare e delle sue creature hanno scelto l’isola sarda per lanciare la campagna che ha l’obiettivo di rimuovere, a terra e in mare, gli Pneumatici Fuori Uso abbandonati illegalmente. Seguiranno interventi su altre isole minori italiane coinvolte nel progetto.

L’iniziativa Clean Up Day La Maddalena, che rientra in Let’s Clean Up Europe, la campagna europea contro l’abbandono di rifiuti nell’ambiente, prevede la raccolta gratuita di PFU realizzata dalla divisione sub di Marevivo, insieme al Nucleo SDAI (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare. L’isola potrà quindi liberarsi a costo zero degli Pneumatici Fuori Uso che verranno correttamente recuperati.

Parteciperanno: Angelo Comiti, Sindaco di La Maddalena; Giuseppe Bonanno, Presidente Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena; Alessandro Petri, Comandante Capitaneria di Porto di La Maddalena; Claudio Confalonieri, Comandante Scuola Sottufficiali M.M. La Maddalena; Carmen Di Penta, Direttore Generale di Marevivo; Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre.

Numerosi gli eventi collaterali di sensibilizzazione degli abitanti dell’isola e non solo, tra cui l’attività di animazione e la lezione sulla corretta gestione degli PFU animata dalla mascotte Gummy per gli alunni dell’Istituto Comprensivo de La Maddalena e Palau.

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Il presidente dell’Associazione del Distretto culturale del Nuorese, Agostino Cicalò, interviene oggi sulla decisione assunta ieri dalla Giunta regionale «su proposta dell’assessore della Cultura e Pubblica istruzione, Claudia Firino, di riprogrammare 1 milione e 600 mila euro di fondi Por Fers 2007-2013, inizialmente destinati a completamento e allestimento del Museo dell’identità nell’ex Mulino Guiso di Nuoro: i lavori programmati, infatti, non possono essere conclusi entro dicembre del 2015, termine ultimo previsto per non perdere i finanziamenti. Il milione e 600 mila euro di fondi europei sarà dunque utilizzato per consentire la realizzazione di altri interventi immediatamente eseguibili: i lavori al “Museo Tavolara” e il restauro e recupero della collezione ex I.S.O.L.A».

«L’Associazione del Distretto culturale del Nuorese – ha dichiarato Agostino Cicalò – nel comprendere e condividere le necessità di spendere le risorse immediatamente disponibili, chiede chiarimenti sulle motivazioni che hanno impedito all’Amministrazione regionale di provvedere nei tempi a spendere queste somme per il progetto nuorese, e domanda quali siano gli orientamenti per la gestione della programmazione europea 2014-2020. Come sempre più spesso succede, le somme non spese nelle zone più deboli della regione vengono riprogrammate a favore delle zone meno deboli, ignorando i fatto il principio di perequazione, che permette ai territori svantaggiati come il nostro di pianificare e realizzare attività altrimenti troppo onerose e complesse da portare avanti.»

«Evidenziamo ancora una volta – aggiunge Cicalò -, l’importanza del principio di perequazione, e chiedere che la Regione Autonoma della Sardegna rispetti tale obbligo con le azioni che riterrà più opportune. Sottolineiamo, inoltre, la piena disponibilità dei componenti dell’Associazione del Distretto Culturale del nuorese a discutere le tematiche in questione per una programmazione coesa e concertata per il territorio.»

La Prima Commissione del Consiglio regionale guidata da Francesco Agus (Sel) ha sentito oggi i rappresentanti delle Unioni dei Comuni sugli aspetti della riforma che riguardano la gestione associata dei servizi e delle funzioni. Attualmente sono 35 le Unioni operanti in Sardegna, alcune delle quali costituite prima della legge n. 12 del 2005.

Il coordinatore regionale delle U.d.C. Giuseppe Cappai ha evidenziato alcune criticità emerse dall’esperienza di questi anni che hanno ostacolato l’attività quotidiana degli enti. «Uno degli aspetti da superare – ha detto Cappai – è il vincolo che impedisce alle Unioni di avere una propria pianta organica, la gestione associata di alcuni servizi richiede la disponibilità di personale a tempo pieno, non basta quello fornito dai singoli comuni». Tra gli aspetti da correggere, secondo Cappai, anche la discontinuità dei flussi finanziari e i ritardi nei trasferimenti delle risorse del Fondo Unico nelle casse delle Unioni.

Giuseppe Cappai, infine, ha rimarcato la necessità di prevedere nella riforma l’individuazione di ambiti territoriali “congrui”: «L’esperienza ci dice che la gestione associata può funzionare solo se fatta su aree omogenee».

Su questo punto si è soffermato anche Pier Sandro Scano, nella doppia veste di presidente dell’Anci e presidente dell’Unione dei comuni della Bassa Marmilla. Scano ha suggerito una modifica dell’art.8 del DL di riforma che consenta ai singoli paesi di individuare il percorso migliore per per favorire l’associazionismo. «Siamo per il superamento del vincolo della gestione associata delle funzioni fondamentali – ha detto il presidente dell’Anci – questa, però, deve avvenire su base volontaristica. Una volta individuate le funzioni, i comuni potrebbero trasferirle all’Unione che, in seguito, potrebbero ragionare per sub-ambiti: In alternativa si potrebbe pensare a una gestione associata attraverso lo strumento della convenzione». Scano ha poi rimarcato l’esigenza di rafforzare il ruolo delle Unioni nella programmazione territoriale: «E’ un concetto sul quale abbiamo aperto un ragionamento con la Giunta, un dialogo proficuo che ha già prodotto qualche effetto positivo in alcune delibere dell’esecutivo».

Rispondendo ad una sollecitazione del consigliere del Pd Roberto Deriu, sulla possibilità di individuare un modello flessibile che preveda la differenziazione delle Unioni vista la disomogeneità dei territori, Scano ha invocato una riforma per gradi: «Costringere i Comuni a stare assieme non funziona – ha detto il presidente dell’Anci – occorre mettere in moto un processo per arrivare a gestioni associate reali. Serve un ordine giuridico per i percorsi di aggregazioni già in atto».

Franceschino Serra, presidente dell’Unione dell’Alta Marmilla, infine, ha chiesto tempi rapidi per l’approvazione della riforma. «La norma è attesa da anni – ha detto Serra – occorre far presto per consentire alle Unioni di diventare davvero il braccio operativo dei comuni».

Francesco Agus