24 July, 2024
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Paola Montis, presidente dell’ANAP Sardegna, l’associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato, entra nella Giunta nazionale dell’ANAP.

Il prestigioso incarico le è stato conferito questa mattina a Roma, durante l’Assemblea nazionale che ha rieletto il modenese Giampaolo Palazzi alla guida nazionale dei 300mila pensionati di Confartigianato. Per la Montis, e per tutta l’ANAP Sardegna, si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro portato avanti in questi anni e per la crescita dell’Associazione a livello regionale e territoriale.

«E’ un obiettivo che ci eravamo prefissi 4 anni fa e che siamo riusciti a realizzare – afferma la presidente regionale dell’ANAP Sardegna – grazie all’impegno di tutte le persone che giorno dopo giorno lavorano nel sistema regionale di Confartigianato in Sardegna. Porterò a Roma l’esperienza fatta in una regione con oltre 470mila pensionati di cui il 53% sono di invalidità civile e 38% di vecchiaia, e che ricevono un assegno medio di 700 euro.»

«Abbiamo sentito che la spending review si abbatterà violentemente sul sistema sanitario e assistenziale – conclude la presidente dell’ANAP Sardegna – ma noi a Roma questo lo impediremo con tutte le nostre forze. Pensionati e malati hanno diritto a una esistenza dignitosa, esattamente il contrario di ciò che avviene adesso.»

La Sardegna, “Isola della qualità della vita”, partecipa a Expo 2015. L’eccellenza ambientale e delle produzioni agroalimentari, l’innovazione sostenibile, la longevità, rappresentano le quattro dimensioni qualificanti della presenza della Regione al grande evento milanese. Sarà un’attività intensa quella che si svilupperà tra la Lombardia e il territorio isolano dal primo maggio al 31 ottobre e in preparazione dell’appuntamento. A partire da una strategia precisa, incentrata su una prospettiva di lunga durata, sull’aggregazione delle imprese e delle categorie di prodotto, sui progetti di internazionalizzazione.
«Una promozione dell’isola molto definita e una nuova immagine coordinata, innovativa e riconoscibile: questo il nostro impegno per incidere nel grande scenario dell’Esposizione Universale – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, stamattina in conferenza stampa -. Intendiamo riposizionare l’immagine del prodotto Sardegna nel mondo a partire dal valore della nostra qualità della vita, focalizzandoci su una prospettiva di ricaduta nel tessuto economico regionale per i prossimi 3-5 anni, con un programma, obiettivi e azioni molto chiari.»
Ogni iniziativa a Expo avrà un senso per le aziende sarde: «La nostra finalità è quella di accompagnare le imprese agroalimentari presentandoci al mondo e soprattutto ai nuovi mercati – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi – abbiamo coinvolto i nostri consorzi per proporre un’immagine coordinata dei prodotti Doc e Dop e messo in campo due bandi pubblici, saremo presenti a Milano in maniera strutturata e aggregata per attivare un percorso di crescita».
Lo stanziamento complessivo previsto per la partecipazione della Sardegna a Expo è di 3.490.000 euro, facenti capo per 1.980.000 all’assessorato del Turismo, artigianato e commercio, 800.000 all’Assessorato dell’Industria, per 410.000 a Laore e per 300.000 euro al Centro regionale di programmazione. A ciò si aggiunge un milione e mezzo di euro per favorire la partecipazione a Expo delle imprese sarde agroalimentari, artigiane e dei comparti turistico e del commercio attraverso tre bandi pubblici.
Saranno tre le formule principali attraverso le quali si proporrà la presenza sarda all’esposizione universale, che garantiranno un presidio nel corso dei sei mesi dell’evento: la dimensione istituzionale all’interno del Padiglione Italia dall’11 al 17 settembre con uno spazio di 200 metri quadrati e un ufficio permanente; progetto Cibus B2B, dove le imprese avranno uno spazio per tutto il corso di Expo per incentivare business con i mercati obiettivo europei ed extraeuropei, dove potranno consolidare relazioni già aperte o avviare nuovi rapporti. Diversi i workshop con i buyers, 680 i business meeting, tre gli eventi tematici. Lo scopo è quello di presentare le eccellenze delle nostre produzioni, dalla filiera vitivinicola a quella del pane, olivicololearia, zootecnica sino alle ortive certificate come il carciofo e lo zafferano. Il pomeriggio ci saranno presentazioni, la sera show cooking; infine sarà allestito uno stand di 30 metri quadrati nell’ambito del progetto Eataly, sempre durante tutti i sei mesi dell’evento, dove si cureranno i rapporti con i consumer B2C. In questo caso l’obiettivo è suscitare curiosità e interesse rispetto alle produzioni isolane con degustazioni, racconto dei territori, video, immagini, promozione. I video e le immagini della Sardegna scorreranno anche nei maxischermi del Cardo (18.750 passaggi da 1 minuto nei sei mesi) e nel padiglione Alitalia/Ethiad. Per la Sardegna sarà disponibile la piattaforma web Expo business matching per facilitare l’incontro fra aziende, buyer esteri e operatori.
L’isola sarà protagonista nella mostra delle Regioni sui temi “Potenza del saper fare”, “Potenza del limite” e “Potenza della bellezza”, con due testimoni d’eccezione come Daniela Ducato e Luca Ruiu, imprenditrice e ricercatore che racconteranno i temi della creazione e dell’innovazione sostenibile. Ducato, insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella e premiata lo scorso novembre a Stoccolma con l’Euwiin International Award come migliore innovatrice d’Europa nell’edilizia verde, trasforma con la sua Edilana gli scarti delle lavorazioni agricole in materiali per le costruzioni. Ruiu, esperto internazionale di biopesticidi totalmente naturali e innocui per l’uomo, ha messo a punto il progetto Bioecopest per lo sviluppo di tecnologie applicate alla difesa dai parassiti dannosi in agricoltura. Nella sezione della mostra “Potenza della bellezza” saranno promosse vedute panoramiche di paesaggi naturali non antropizzati come l’arcipelago de La Maddalena, esempi di edifici storici come il Parco Geominerario o interni di strutture antiche di pregio, ovvero la Biblioteca universitaria di Cagliari.
Eventi culturali e promozionali. Altra attività messa in campo dalla Regione è l’allestimento di un ricco programma di manifestazioni, sagre, eventi che si terrà sia a Milano sia sul territorio isolano per l’accoglienza di turisti, visitatori e operatori con educational tour e press tour. Si apre il 5 maggio ai Chiostri di San Barnaba di Milano con “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, incontri, stand, degustazioni. Al museo archeologico del capoluogo lombardo sarà allestita la mostra Isola delle Torri dal 6 maggio al 29 novembre. Al Palazzo Litta in Corso Magenta, sempre nello stesso periodo, saranno esposte le fotografie di Gianni Berengo Gardin sull’età nuragica. I primi ambasciatori della Sardegna Paolo Fresu, Pinuccio Sciola e Beppe Severgnini saranno protagonisti in diversi eventi. In Sardegna invece sarà messo in campo il progetto “1000 e una notte”, 1001 stanze messe a disposizione dagli albergatori con Unioncamere e Camera di commercio nord-Sardegna. Sette i percorsi naturalistici proposti nelle aree marine protette e nei parchi nazionali e regionali, tre i percorsi della qualità della vita e della longevità nella blue zone dell’isola sempre in collaborazione con le Camere di commercio. L’Anci Sardegna proporrà 4 eventi a Milano e sul territorio su identità, tradizione, cultura e natura ed enogastronomia.
Expo è una piattaforma di confronto attorno alle grandi questioni dell’alimentazione e dello sviluppo sostenibile sintetizzate nello slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Circa un milione di metri quadri di esposizione, 140 Paesi e organizzazioni internazionali coinvolte e 20 milioni di visitatori attesi. In questo scenario la Sardegna dovrà costruire un tessuto di relazioni il più possibile stabili, soprattutto con una serie di Paesi obiettivo indicati, proiettate verso un orizzonte temporale di 3-5 anni. Le imprese che parteciperanno all’evento accompagnate dalla Regione dovranno presentare la propria offerta strutturata e possibilmente in forma aggregata naturalmente in un’ottica di internazionalizzazione. L’Esposizione universale per la Sardegna dovrà essere un investimento in grado di restituire i risultati già nei prossimi due anni.
Nuova immagine coordinata. Infine, sarà la volta della nuova strategia di comunicazione complessiva che inizia con la progettazione di un sistema grafico coordinato e flessibile, capace di interagire sia con gli elementi che già caratterizzano l’immagine istituzionale della Regione, sia con ulteriori elementi che individuano l’evento contenitore. “Isola senza fine” è il nuovo slogan che accompagnerà la Sardegna a Expo 2015. L’isola della tradizione si presenta con una spiccata identità contemporanea, a partire dalle trame delle antiche tessiture e dal forte carattere della longevità. L’isola che non finisce mai di stupire, l’isola dei centenari, della natura senza fine, dei sapori e delle eccellenze, delle idee infinite come l’innovazione sostenibile, sono i significati che hanno ispirano lo slogan. Il nuovo carattere tipografico chiamato “battoro”, è invece ispirato alla tessitura delle bisacce e all’organizzazione del telaio. È strutturato in modo tale da sostituire il pibione della tradizione con il pixel digitale, simbolo della tecnologia. Sulla falsariga del carattere è stato elaborato anche un set tipografico chiamato Sardinia dingbats, composto di icone tipiche accompagnate da immagini più moderne, sulla scia dell’opera di Eugenio Tavolara.
www.regione.sardegna.it/sardegnaexpo2015 è il nuovo portale dedicato alle iniziative della Regione per Expo 2015 ricco di contenuti dedicati e appuntamenti per guidare i visitatori e il network internazionale alla scoperta delle eccellenze dell’isola.
La Sardegna preserva un grande patrimonio naturale che consente, da un lato, di rafforzare l’appeal della destinazione turistica, dall’altro di valorizzare virtuosi processi di sostenibilità. A ciò si associa il valore delle produzioni della terra, rispettose delle tradizioni e compatibili con uno sfruttamento non intensivo del territorio. La longevità attiva, che pone l’isola fra le 5 “Blue Zones” al mondo, con una forte presenza di centenari, è l’effetto dell’elevata qualità della vita. L’innovazione tecnologica sostenibile diffusa in Sardegna a diversi livelli aumenta la competitività del tessuto economico e industriale e imprime uno spiccato carattere di modernità. Con questa forte specificità l’isola sarà presente a Expo 2015.

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Le varie emergenze nel mondo del lavoro sono state al centro dell’audizione dell’assessore, Virginia Mura, nella commissione Lavoro presieduta da Gavino Manca.

«Assessorato del Lavoro, Giunta e Consiglio regionale sono impegnati ad individuare in tempi molto brevi soluzioni concrete ai problemi dei lavoratori in mobilità, degli operatori del Geo parco e dei cosiddetti lavoratori “in utilizzo”» ha detto al termine dell’audizione il presidente della commissione.

La prima parte dei lavori della commissione, con l’assessore Mura trattenuta da impegni istituzionali e di Giunta, è iniziata con le relazioni del direttore generale dell’assessorato, Eugenio Annichiarico, e del dirigente Luca Galassi.

Per quanto riguarda i lavoratori con trattamento di mobilità in deroga (circa 12.000 in tutta la Sardegna) si è reso necessario un disegno di legge (di un solo articolo), ha spiegato Annichiarico, per intervenire sulla norma precedente che relativa solo al 2013 e consentire alla Regione di effettuare una anticipazione di 26 milioni in attesa dei 55 che dovrà erogare lo Stato. Il provvedimento, che la commissione dovrebbe esaminare martedì mattina, potrebbe poi arrivare in Consiglio nella sessione già convocata sempre per martedì ma alle 16.00.

Più complessa la situazione dei lavoratori del Parco Geominerario (550 in tutto), 160 dei quali alle prese con continui ritardi nel pagamento degli stipendi. Il direttore generale dell’Assessorato ha affermato che la crisi è dovuta ai conflitti interni all’associazione temporanea di imprese cui è affidata alla commessa della Regione. Nell’inadempienza di uno dei soci, ha sostenuto Annichiarico, «la Regione paga quanto dovuto in base al contratto alla capogruppo che poi anticipa ai lavoratori le retribuzioni di competenza dell’altra società; dal punto di vista giuridico è complicato intervenire in un contratto fra privati e si sta cercando una soluzione che tuteli in primo luogo la continuità degli stipendi dei lavoratori».

Nel tardo pomeriggio è intervenuta ai lavori della commissione l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che ha riferito sulle problematiche dei cosiddetti lavoratori “in utilizzo”, personale che dovrebbe essere impiegato presso le amministrazioni locali e in parte nelle Asl nella realizzazione di progetti inseriti con le relative coperture nella recente legge finanziaria. «Il problema – ha dichiarato l’assessore – deriva sia dal fatto che i Comuni hanno tetti di spesa molto rigidi per la parte corrente destinata al personale ed inoltre dalla normativa vigente secondo la quale i progetti devono essere realizzati nei luoghi di residenza dei lavoratori».

«Anche in questo caso dunque – ha aggiunto l’assessore Mura -, potrebbe rendersi necessario un provvedimento di emergenza per cambiare la legge regionale nella parte relativa alla residenza e prevedere eventualmente un rimborso spesse per le unità lavorative distribuire in un territorio più ampio; occorre comunque intervenire al più presto, anche perché un breve periodo di lavoro consentirebbe poi l’accesso all’indennità Aspi erogata dall’Inps.»

A fine serata, la commissione ha poi ascoltato il sindaco di Arbus, Francesco Atzori, e il vice sindaco di Guspini, Alberto Lisci, i quali, dopo aver esposto la difficile situazione dei lavoratori sfociata anche in forti tensioni con il sindacato, hanno messo l’accento sulla mancanza di strumenti concreti di intervento e sollecitato un’azione incisiva della Regione.

Nell’ampio dibattito sviluppatosi su questi temi hanno preso la parola i consiglieri regionali Rossella Pinna, Pietro Comandini,  Gianmario Tendas ed Alessandro Collu del Pd, Paolo Truzzu di Fdi, Fabrizio Anedda di Sinistra sarda ed il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni.

Il presidente della commissione Gavino Manca, concludendo, ha dichiarato che «la problematica dei lavori in utilizzo è certamente molto complessa e le diverse soluzioni fin qui emerse vanno verificate; lavoreremo comunque a ritmo serrato in collaborazione con la struttura tecnica dell’Assessorato e, se si dovesse rendere necessario, chiederemo una deroga al presidente del Consiglio per portare anche questo argomento all’attenzione dell’Aula, con l’accordo dei capigruppo».

«Durante la nostra campagna elettorale, Flexicurity e riforma dei Csl sono stati punti essenziali. Oggi la Giunta regionale, così come il governo nazionale, sta testando una delle cose più difficili, soprattutto per un esecutivo di centrosinistra: fare la transizione da un mondo vecchio a un mondo nuovo, affrontando le incertezze di un meccanismo che va costruito e rodato.»
Con queste parole il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto il suo intervento ieri mattina nella sala del Lazzaretto di Cagliari, per il primo dei dieci incontri previsti nell’Isola per presentare gli interventi realizzati dalla Regione attraverso il Por-Fse 2007-2013. Al dibattito, incentrato sulla Flexicurity e le politiche attive per il lavoro e coordinato dal giornalista Giuseppe Meloni, ha partecipato l’assessore del Lavoro Virginia Mura e, per gli approfondimenti tecnici, sono intervenuti il direttore generale dell’Assessorato del Lavoro, Eugenio Annichiarico, e il direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, Massimo Temussi.
Dopo il saluto del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del commissario della Provincia di Cagliari Franco Sardi, il presidente Pigliaru ha illustrato le azioni della Giunta sul tema del lavoro, inquadrandole nella complessità del contesto.
«Stiamo vivendo una trasformazione, che non può avvenire senza perdere pezzi del passato. In Sardegna, con la crisi della grande industria, lo sappiamo bene: bisogna chiudere un’esperienza e aprirne un’altra. E non la apre il settore pubblico ma gli imprenditori, con i loro tempi e le loro modalità. Flessibilità quindi ma, da parte nostra, con sicurezza, occupandoci di chi è più in difficoltà. I CSL devono essere in grado di prendere in carico un disoccupato: conoscere il suo percorso, le sue caratteristiche individuali, disegnare un percorso insieme. C’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta e procediamo al ritmo delle migliori regioni d’Italia.»
L’assessore Mura ha spiegato che la Regione ha voluto invertire la rotta e segnare il passaggio dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro, «dando una speranza e offrendo una concreta opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro ai tanti lavoratori che, nel corso del 2014, sono fuoriusciti dal bacino della mobilità in deroga. Per la prima volta nella nostra regione, il lavoratore potrà essere preso in carico dai Centri servizi per il lavoro e beneficiare di un sostegno al reddito, condizionato alla prestazione di un tirocinio, o di un’attività formativa in azienda. Una parte del Programma infatti sarà dedicata all’adeguamento delle competenze, perché una formazione efficace e tempestiva è cruciale per dare risposte al fabbisogno delle imprese. Naturalmente dobbiamo abbinare a questo una migliore risposta nei territori: non è pensabile che l’operatore di un Csl debba seguire 254 utenti, mentre nel Nord Europa la media è di 30 disoccupati ad operatore«.
«Il ruolo dei Centri servizi per il lavoro – ha aggiunto l’assessore del Lavoro – è fondamentale in questa fase del Programma, per consentire una corretta profilazione dei destinatari e facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Vista la loro centralità, si è reso indispensabile intervenire per dare un governo unitario ai centri dislocati in tutta la Sardegna e portarli sotto la regia dell’Assessorato del Lavoro e dell’Agenzia, per la parte gestionale e operativa. Oggi in Giunta verrà approvato il disegno di legge per la riforma del sistema.»«
«La Flexicurity rappresenta una vera e propria scommessa per la Regione, la cui riuscita – ha sottolineato ancora l’assessore Mura – è fortemente legata alla risposta che si avrà dal mondo imprenditoriale. In questo senso abbiamo ricevuto già qualche segnale positivo da alcune aziende del territorio, come il gruppo Nonna Isa, che hanno espresso un certo interesse verso la misura, rendendosi disponibili a chiamare per il periodo di tirocinio, e poi assumere, un certo numero di lavoratori. Vorremmo che questa testimonianza positiva possa fare da traino anche per altre realtà imprenditoriali. Ci tengo a precisare che si tratta di una prima misura, e che l’attenzione da parte della Regione verso il dramma della disoccupazione, è alta. Per questa ragione sono in fase di attuazione altre azioni, che si rivolgono alle diverse fasce di lavoratori disoccupati, tra cui anche quelli del comparto edile.»
Quello di sieri è stato il primo degli eventi territoriali in programma in tutta l’isola, che attraverso il Social bus che toccherà ben 54 Comuni, presenteranno a tutti i cittadini sardi gli interventi del Fondo sociale europeo.
La Flexicurity partirà ufficialmente il 4 maggio con la pubblicazione del primo avviso. Dal 10 maggio 2015 sarà possibile presentare le domande per i tirocini, dal 1° giugno quelle per i bonus. Assessorato e Agenzia del lavoro accompagneranno i Csl, coinvolgendo anche le Associazioni datoriali e i consulenti del lavoro. Le risorse ammontano a 23 milioni 700mila euro: 7 milioni provengono dal Por-Fse 2007-2013, altrettanti dall’Agenzia per il lavoro e poco meno di 10 milioni dal Por-Fse 2014-2020. Di questi fondi, 15 milioni serviranno per finanziare i tirocini formativi di reinserimento.

Primavera Sulcitana 3ª tappa

Sabato 2 e domenica 3 maggio è in programma la terza tappa della Primavera Sulcitana. Dopo Iglesias, Villamassargia, Giba, Masainas e Carloforte, questa volta i comuni coinvolti saranno Tratalias, Villaperuccio e Sant’Anna Arresi. Molto ricco il programma allestito nei tre centri. A Tratalias la festa inizia venerdì 1 maggio con la sagra del maialetto arrosto, la sagra della pecora e la sagra del raviolo fritto e prosegue sabato con un’escursione a cavallo, la primavera in moto della “Lorenzo Motorbikeracingschool”, i voli aerei idroscalo sul lago di Monte Pranu e la sera l’esibizione di tamburini e sbandieratori; e ancora presentazione di piatti e dolci tipici e musica dal vivo. Domenica lavorazione e degustazione de Su gattou, passerella a quattro zampe e chiusura con uno spettacolo musicale.

A Villaperuccio si inizia sabato con la presentazione di un filmato sulla leggenda di “Luxia Arrabiosa” e una mostra degli allievi del corso di pittura, e conclusione con balli in piazza; domenica la mostra mercato “Su Furriadroxiu” e in serata un’esibizione di ju jitsu; sabato e domenica visite alla necropoli di Montessu, pedalata ecologia e trekking a piedi.

A Sant’Anna Arresi, sabato degustazione di mare nel parco di Candiani e fiera mercato in Piazza Municipio, in serata musica in piazza; escursioni in barca a vela, ciclopedalata “La via del sale” e trekking ecologico naturalistico a Porto Pino. Domenica fiera mercato con arrosto in piazza, quadrangolare di basket, spazio associazioni, laboratorio teatrale, teatro di strada sui trampoli e, infine, escursione in un sentiero naturalistico e archeologico.

Claudia Firino 5 copia
La Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale prende atto dei fabbisogni dei comuni sardi e del programma operativo per il 2015 e dà una grande spinta al Programma straordinario di edilizia scolastica.Dopo i 242 interventi dei primi quattro mesi di Iscol@, che ha speso il totale delle somme programmate e occupato 900 persone nei cantieri, il percorso di programmazione strategica, proseguito con le attività di messa in sicurezza e manutenzione, ha coinvolto tutti gli attori istituzionali interessati per l’avvio all’Asse I, “Scuole del nuovo millennio”, che prevede la creazione di nuovi edifici di qualità. Il complesso delle proposte ricevute (oltre 300 delibere da enti locali, a seguito di incontri con tutti gli amministratori titolari di edifici scolastici) ha consentito di costruire l’anagrafe del fabbisogno da qui al 2017.

Le priorità stabilite dalla Giunta sono legate alla cooperazione fra i comuni per la realizzazione di poli territoriali scolastici e accorpamenti di edifici, in coerenza con le Linee del piano di dimensionamento scolastico e, per le scuole secondarie di secondo grado, a interventi per offerte formative corrispondenti alle specificità territoriali.

Il fabbisogno pluriennale delle scuole sarde è relativo a 1.022 edifici. Grazie al grande lavoro degli uffici e alla programmazione unitaria delle risorse regionali, nazionali ed europee, la Giunta ha reperito già 133 milioni di euro ed è pronta ad investire, per il solo 2015, oltre 70 milioni di euro, premiando i Comuni che cooperano tra loro per la realizzazione di poli territoriali. Già da quest’anno, sarà favorito il via ai concorsi di progettazione per i nuovi istituti. Novità assoluta, inoltre, la possibilità di poter integrare le risorse pubbliche con risorse che arrivano da accordi con privati.

Nel corso della medesima seduta, la Giunta ha inoltre approvato, a favore delle Università, il programma di interventi di edilizia universitaria di 5 milioni per il 2015, destinando 3milioni 250mila all’Università di Cagliari e 1milione 750mila per Sassari.

Inoltre, sempre su proposta dell’assessore Claudia Firino, è stata data approvazione definitiva allo stanziamento aggiuntivo straordinario di 120 mila euro a favore della Provincia di Sassari per il servizio di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità frequentanti la scuola secondaria.

 

Dopo l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria che ha portato al suo arresto, ieri pomeriggio Federico Palmas si è dimesso da sindaco di San Giovanni Suergiu. La decisione del 41enne ingegnere, eletto sindaco il 15 maggio 2011 alla testa di una lista civica denominata “Meglio Giovani”, con 1.235 voti (30,30%), rappresenta il triste epilogo di una tormentata esperienza amministrativa.

L’elezione di Federico Palmas maturò a sorpresa, in una fase politica molto difficile per il comune del Sulcis, al termine dell’esperienza del dottor Enrico Piras. La coalizione che sosteneva Piras si spaccò negli ultimi mesi della consiliatura, non riuscendo a trovare un’intesa politica e un candidato condiviso per le nuove elezioni, favorendo così la nascita di nuove alleanze e, in particolare, di un’aggregazione di giovani di diversa estrazione politica che spaziava da destra a sinistra, in alcuni casi alla prima esperienza elettorale che sarebbe poi diventata anche amministrativa.

L’esperienza di Federico Palmas e della sua Giunta è andata avanti, tra tante difficoltà e polemiche politiche (con il passare del tempo è emersa sempre più evidente la contrapposizione tra alcuni assessori di area PD  e la componente ufficiale del PD che, dopo aver contrastato in campagna elettorale la lista “Meglio Giovani” e sostenuto la candidata a sindaco Valentina Cuccu, eleggendo in Consiglio la stessa Valentina Cuccu e l’ex assessore Antonio Giustiniano Sini, per due anni e mezzo quando, come da accordi pre-elettorali, ci sarebbe dovuta essere la staffetta tra gli assessori in Giunta e gli altri consiglieri di maggioranza. Federico Palmas ha ufficializzato la staffetta solo in tre assessorati ma, in un clima molto teso, la situazione si è ulteriormente ingarbugliata all’inizio del 2014, alla vigilia delle elezioni regionali.

Federico Palmas ha deciso, in piena autonomia, di candidarsi alle elezioni regionali del 16 febbraio 2014, nella lista dei Riformatori sardi, nella coalizione di centrodestra che sosteneva la candidatura del governatore uscente Ugo Cappellacci. Elvira Usai, eletta nella lista “Meglio Giovani” con 142 preferenze (è stata la più votata) vicesindaco e assessore dei Servizi sociali, si è candidata alle stesse elezioni regionali nella lista Comunidades che sosteneva la candidatura a governatore della scrittrice Michela Murgia.

Archiviato il discreto risultato elettorale individuale (Federico Palmas ha ottenuto 898 preferenze, Elvira Usai 566), pochi giorni dopo, il 25 febbraio, ha firmato il decreto n° 06/2014 di revoca delle deleghe di vicesindaco ed assessore comunale di Elvira Usai, motivando la sua decisione col fatto che «sono venuti a mancare i presupposti fondamentali del rapporto di fiducia che che aveva ispirato e sotteso alla nomina di vicesindaco e assessore con delega ai Servizi sociali» e «ritenuto pertanto necessario ed opportuno provvedere alla revoca dell’incarico di vicesindaco e assessore, unitamente alle deleghe conferitegli», precisato «che stante la natura di atto prettamente politico, risultano inapplicabili, nel caso di specie, le normali regole procedurali che assistono all’emanazione dei provvedimenti amministrativi, talché non sussiste l’obbligo di comunicare l’avvio del procedimento di revoca», «in virtù delle attribuzioni di amministrazione derivante dal vigente statuto e dalle norme», decreta che «è revocata ad ogni effetto, dalla data odierna, la nomina della dott.ssa Usai Elvira a vicesindaco e assessore comunale e conseguentemente sono revocate le deleghe conferite nelle materie e sui servizi riguardanti i Servizi sociali».

Il “licenziamento” di Elvira Usai, si è rivelato subito un grave errore politico, soprattutto per i tempi in cui è stato attuato, di Federico Palmas che, nel frattempo, ha deciso di non proseguire la propria esperienza politica con i Riformatori sardi. Inevitabilmente, ha provocato un vero e proprio terremoto in Consiglio comunale, dove la maggioranza ha perso alcuni pezzi ed è rimasta in piedi con un solo voto, essendo composta dal sindaco e da 8 consiglieri, i 4 rimasti nel gruppo “Meglio giovani” (Eliano Locci, Andrea Peddis, Francesco Piredda e Mauro Trullu) e i 4 confluiti nel nuovo gruppo “Impegno civico” (Sandro Madeddu, Valentina Solinas, Roberto Pucci ed Enrico Pulisci). Sono diventati 8 anche i consiglieri di opposizione: Elvira Usai; Alessio Caddeo e Laura Deidda del gruppo “Sinistra Ecologia Libertà”; Valentina Cuccu e Antonio Sini del gruppo “Uniti per il futuro”; Marco Zusa di “Costruiamo insieme il nostro futuro”; Gianni Carboni di “Insieme per voltare pagina”; e, infine, Erminio Meloni di “Per cambiare”.

La nuova Giunta è risultata così composta. Sindaco: Federico Palmas. Vice sindaco e assessore dei Servizi sociali: Mauro Trullu. Assessore dei Lavori pubblici e viabilità: Roberto Pucci. Assessore dei Servizi tecnologici, Attività produttive, Bilancio e Programmazione: Enrico Pulisci. Assessore della Pubblica istruzione e Cultura: Valentina Solinas. Assessore dell’Ambiente, Turismo, Sport, Spettacolo e Tempo libero: Sandro Madeddu. Assessore dell’Agricoltura e dei rapporti con le frazioni: Francesco Piredda.

L’ultimo anno di vita consiliare e amministrativa del comune di San Giovanni Suergiu è stata a dir poco tormentata. Il Consiglio comunale è stato coinvolto sempre meno, inevitabili le dure rimostranze delle minoranze e a più riprese, l’ultima volta all’inizio di marzo, il Circolo del PD di San Giovanni Suergiu ha chiesto le dimissioni del sindaco Federico Palmas.

«La maggioranza è assente, da quattro mesi non viene convocato il Consiglio comunale – ha attaccato Antonio Fanni, segretario del Circolo PD di San Giovanni Suergiu -. E’ dal mese di novembre che l’Amministrazione comunale, insensibile alle problematiche del Paese e irrispettosa delle numerose interrogazioni fatte dalla Minoranza, non convoca il Consiglio comunale, quattro mesi quindi, relegando a qualche riunione di Giunta le molteplici problematiche del Paese. Il Circolo ritiene questo comportamento, segno tangibile di incapacità amministrativa e timore al confronto con l’opposizione, che puntualmente, tramite le interrogazioni pone all’attenzione i vari problemi che attanagliano il nostro territorio.»

«La Giunta ci costa circa 80.000,00 euro all’anno, inoperosa e immobile, sta lasciando al completo abbandono le frazioni, gli impianti sportivi, il manto stradale, l’illuminazione pubblica e tanti altri problemi di cui non si ha il coraggio neanche di discutere – aggiunge Fanni -. La maggioranza “vivacchia” grazie a un voto in più. Ancora un anno di sofferenza per i nostri cittadini prima delle elezioni, sempre che non si rendano conto della loro incapacità e diano l’opportunità al paese di andare alle urne il prima possibile.»

Due giorni fa, l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria della Procura di Oristano che ha portato all’arresto di 21 persone, tra le quali 5 sindaci, 2 vicesindaci e dirigenti di uffici tecnici comunali e progettisti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla spartizione di incarichi professionali, turbativa d’asta e corruzione. Tra loro Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu, e Beniamino Pilia, responsabile dei settori Lavori Pubblici, Servizi Tecnologici, Urbanistica ed Edilizia privata del comune di San Giovanni Suergiu. Ieri pomeriggio, le dimissioni di Federico Palmas, con le quali, di fatto, in Consiglio comunale non dovrebbe esserci più una maggioranza in grado di amministrare il paese. La conclusione della consiliatura dovrebbe essere ormai alle porte, con il conseguente commissariamento del Comune per oltre un anno, fino alla Primavera 2016, quando i cittadini di San Giovanni Suergiu saranno chiamati (come peraltro era già previsto per fine naturale della consiliatura) ad eleggere il nuovo Sindaco e il Consiglio comunale.

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L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha stabilito le regole per la pesca del corallo valide per il 2015. L’attività di pesca potrà essere esercitata nel periodo tra il 15 giugno e il 15 settembre 2015, esclusivamente utilizzando la piccozza, dai pescatori titolari dell’autorizzazione regionale, equipaggiati con apparecchi individuali per la respirazione subacquea.
Il decreto assessoriale individua, inoltre, la quantità massima di corallo che può essere pescata giornalmente, le disposizioni in merito alla raccolta, al ROV per la perlustrazione dei banchi di corallo rosso, le zone in cui la pesca potrà essere esercitata e le zone in cui, per favorirne la ricostituzione, non è possibile pescare il corallo rosso.
Possono richiedere le autorizzazioni, che per quest’anno non potranno essere più di 25, i pescatori di corallo e i pescatori professionali subacquei che:
– siano in possesso di un attestato di qualificazione per l’esercizio della pesca professionale subacquea senza limiti di immersione;
– possano dimostrare di essere stati autorizzati e di avere svolto effettivamente l’attività di pesca del corallo in almeno un’annualità nel periodo tra il 2004 e il 2014.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, questa mattina hanno presenziato all’inaugurazione del nuovo Centro servizi per il lavoro di Sant’Elia, a Cagliari, aperto al pubblico lo scorso mese di gennaio. Il presidente e l’assessore hanno voluto incontrare gli operatori del Csl e gli utenti che in quel momento si trovavano nei vari sportelli. Francesco Pigliaru, in particolare, si è informato sulla metodologia adottata dai singoli settori e ha chiesto informazioni sull’andamento dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Da alcuni mesi a questa parte si registra, da questo punto di vista, un’inversione di tendenza: segnali di ripresa, soprattutto per i tirocini formativi, dopo anni di crisi.

Al presidente Pigliaru e all’assessore Mura sono state presentate tre iniziative simboliche. Una in chiave femminile: nove donne disoccupate di Sant’Elia si sono costituite nell’associazione “Sant’Elia Vive” che, da tre anni, fa animazione sociale nel quartiere cagliaritano. Il Csl le ha aiutate ad elaborare un progetto che prevede una serie di iniziative: dall’assistenza a disabili, anziani e bambini alla cura degli orti urbani, dal manifatturiero alla riparazione delle reti da pesca, attività praticata da molte persone che risiedono nell’antico borgo.

Altri quattro ex lavoratori di Akela, invece, hanno costituito due società: la Cyberfarm Srls offre servizi informatici e, in un solo mese e mezzo, ha già ricevuto commesse da importanti aziende regionali. La Danielelai.net, invece, si occupa di grafica web e pubblicitaria. Nessuno di loro supera i 40 anni. Le tre iniziative costituiscono un esempio di autoimprenditorialità. Una risposta alla disoccupazione con il coraggio di mettersi in gioco attraverso le proprie professionalità e competenze.

Infine, di fronte al Lazzaretto, il presidente Pigliaru e l’assessore Mura hanno inaugurato il Social Bus, un ufficio multimediale itinerante che, da oggi al 5 giugno, attraverserà 54 Comuni di tutta la Sardegna per fornire ai cittadini informazioni e materiale sui progetti realizzati dalla Regione – attraverso il Fondo sociale europeo – in materia di occupazione, formazione, istruzione e inclusione sociale.

Francesco Pigliaru 1 copia

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ieri  pomeriggio è intervenuto nel corso della seduta del Consiglio regionale dedicata a Sa Die de sa Sardigna e, simbolicamente, al tema del sito per il deposito nazionale delle scorie nucleari.

Francesco Pigliaru ha risposto ad alcune mozioni, ribadendo la posizione della Giunta già espressa in più occasioni ed ha sottolineato come la Giunta sia contraria alla localizzazione delle scorie in Sardegna, e ha ricordato di aver espresso tale contrarietà nell’Aula alla presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini, e di averlo scritto in una nota ufficiale inviata anche al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Un no che è stato espresso a voce anche al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, durante la sua recente visita a Cagliari.

Pigliaru ha poi ricordato di aver già definito l’eventuale deposito di scorie una nuova servitù e che, come tale, non può essere in alcun modo accettato.

 

Di seguito, l’intervento integrale svolto in Aula dal Governatore.

Presidente Ganau,

Onorevoli colleghe e colleghi,

aver dedicato questa giornata di lavori al tema del sito per il deposito nazionale delle scorie nucleari e aver così potuto ribadire, con voce unica, un secco no all’eventualità che la scelta ricada sulla Sardegna, è un atto estremamente significativo.

Con particolare concretezza, infatti, oggi diamo spessore istituzionale alla celebrazione di Sa Die de sa Sardigna. Per tutti noi questa giornata rappresenta un simbolo di responsabilità, autodeterminazione e coraggio.

Un anno fa, in quest’aula, abbiamo celebrato Sa Die subito dopo l’insediamento di questo consiglio e di questa giunta. Allora dissi che “assumersi con coraggio le proprie responsabilità significa, innanzitutto, richiedere con forza, a tutti i livelli di governo di cui facciamo parte, la partecipazione a pieno titolo a tutti i processi decisionali che ci riguardano”. E aggiunsi che questa sarebbe stata la linea di questo governo: autonomia, sovranità come assunzione di responsabilità.

Oggi, più che mai, ci troviamo ad attuare i principi enunciati. In questa direzione avanziamo quando affrontiamo, giorno dopo giorno, tutte le questioni aperte che riguardano il rapporto della Sardegna con lo Stato italiano. La leale collaborazione tra istituzioni, che abbiamo avviato e portato avanti in questo anno di lavoro, ci ha portato a raggiungere alcuni risultati importanti su vari fronti.

Abbiamo ottenuto risorse rilevanti, con cui stiamo dando risposte a territori, istituzioni, categorie sociali. Risorse che ci spettano e per le quali ci siamo battuti con determinazione.

Su altri temi il dialogo diventa confronto diretto, aperto, senza timidezze. Fronteggiamo le questioni anche più complesse con il coraggio che oggi celebriamo. E che si rafforza nella voce unica e unitaria di tutta la Sardegna nell’esprimere il comune e condiviso rifiuto al deposito delle scorie nucleari.

È confronto, lo sappiamo bene, anche sul tema delle servitù militari; tema aperto su tutti i tavoli, con l’obiettivo preciso del riequilibrio di questa presenza eccessiva nella nostra regione rispetto al resto dell’Italia. Comprendiamo le esigenze del Paese in questo momento di crisi internazionale, ma replichiamo che il carico non può essere sproporzionatamente nostro. In poco tempo abbiamo fatto importanti passi in avanti, dal momento in cui abbiamo negato la firma all’Intesa lo scorso giugno e preteso l’apertura di tavoli negoziali per il riequilibrio. Il ministro Pinotti si è impegnata a valutare la percorribilità dell’avvio del processo di graduale dismissione di parte dei Poligoni e l’individuazione di misure di mitigazione. Alcune di queste, piccole, sono già diventate realtà: abbiamo un calendario di esercitazioni con pause estive più lunghe; piani antincendio all’interno dei poligoni, tavoli di lavoro funzionanti sulla trasparenza e per l’implementazione degli osservatori ambientali. È ancora pochissimo rispetto a ciò che rivendichiamo.

Ma dobbiamo ancora fare tanto. E tantissimo c’è da ottenere, finalmente, dopo un’attesa inaccettabilmente lunga.

Nostra volontà è di disporre pienamente del nostro territorio; di un territorio sano e che non sia irreversibilmente danneggiato, con tutto ciò che ne consegue per l’ambiente, la nostra vera ricchezza, e per la salute nostra e dei nostri figli.

Come già ho avuto modo di dire in quest’Aula alla presenza della presidente della Camera Boldrini nel suo ruolo di terza carica dello Stato, l’imposizione del deposito di scorie sarebbe l’imposizione di una nuova servitù. Nel momento in cui tutto il nostro impegno è concentrato per realizzare un riequilibrio di quantità e qualità, non c’è alcuna possibilità di neanche contemplare un’ipotesi di deposito di scorie nucleari.

La nostra posizione è un no. Un no chiaro, secco, deciso già espresso dalla Giunta e oggi ribadito dal Consiglio.

Non ci sono compensazioni che possano convincerci a cambiare idea. Il nostro patrimonio ambientale, naturalistico e agricolo è tale da poter diventare volano di crescita economica. E noi questo ribadiamo nel nostro programma di governo. La Sardegna è una terra sulle cui ricchezze facciamo il primo e l’ultimo passo. Dobbiamo solo imparare a usarle meglio queste ricchezze, e in questo naturalmente siamo impegnati.

Certo, non ne facciamo solo una questione economica. Negli anni abbiamo imparato a dare valore al paesaggio che abitiamo, alla qualità della terra, dell’acqua e dell’aria. Abbiamo capito – per averlo pagato a volte con la crudezza di un sviluppo distorto che ha prodotto disastri ambientali e malattie – che beni quali l’alta qualità dell’ambiente che abitiamo, non sono barattabili.

Il Ministro dell’Ambiente, che ho incontrato poche settimane fa, conosce bene l’indisponibilità dei sardi a ospitare questo deposito. Lo abbiamo scritto chiaramente in una nota ufficiale inviata anche al Ministro dello Sviluppo Economico.

Un’indisponibilità che quest’oggi ribadiamo ancora una volta senza titubanze e senza indugi, tenendo da conto la sensibilità espressa dal Governo nei confronti delle richieste della nostra comunità.

“Trasparenza e condivisione”, ha annunciato il Ministro Galletti nella scelta del sito. Ebbene, noi a quei presupposti di lealtà vogliamo credere ricordando al Ministro anche la volontà espressa dal 97,13% dei votanti in occasione del referendum del 2011, relativo alla possibilità di simili installazioni nel nostro territorio.

La Sardegna è una Regione generosa. Abbiamo partecipato agli interessi della difesa nazionale più di qualsiasi altra regione. Siamo generosi e solidali e l’abbiamo dimostrato in ogni occasione. Ma della generosità non si può approfittare facendo confluire su un’unica isola una quota spropositata di gravami. Vogliamo vederli ridursi nell’arco di una legislatura. Non siamo disposti ad accettarne altri.

Il mondo è cambiato, continua a cambiare ogni giorno. La generosità riserviamola a ciò cui è giusto riservarla: il nostro ambiente, la nostra salute e, non ultimo, quanto accade continuamente e intorno a noi, sulle nostre coste. Con sempre maggior frequenza sbarcano persone disperate, in fuga da guerra e carestie, nella più grande migrazione di popolo che le nostre generazioni abbiano conosciuto. Responsabilità e coraggio, 221 anni fa come oggi, vuol dire anche avere la consapevolezza di vivere dentro la storia e, in questo, ugualmente, saper fare la nostra parte.