24 July, 2024
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La Giunta regionale ha approvato oggi un disegno di legge proposto dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, che prevede l’incorporazione dei Csl, i Centri regionali per l’impiego, nell’Agenzia regionale per il lavoro, sotto la competenza della Regione. L’assessore del Lavoro ha spiegato il senso del provvedimento con la necessità di una gestione unitaria e coordinata del settore per garantire politiche attive sempre più efficaci attraverso il rinnovato ruolo dei Csl. La Sardegna, con questa riforma, farebbe da apripista nazionale. La parola passa ora al Consiglio regionale. L’esigenza di razionalizzare la materia delle politiche e dei servizi per il lavoro per semplificare l’intero sistema è indispensabile alla luce della legge 15 del 2013, che esclude le politiche del lavoro e i servizi per l’impiego dalle materie che devono rimanere in capo alle Province. Tale competenza dunque non può che essere attribuita alla Regione, spiega l’assessore Mura, perché è una materia che non può essere frazionata fra i Comuni in quanto richiede una gestione unitaria da parte di un’amministrazione, come quella regionale, munita di un adeguato apparato organizzativo e di congrue risorse finanziarie e umane. Il provvedimento è anche in armonia con i processi di riforma nazionale del mercato di lavoro: la legge 183 del 2014 contiene, infatti, la delega al Governo per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive, prevede che il Governo istituisca l’Agenzia nazionale per l’occupazione e razionalizzi enti e uffici che operano in materia di politiche attive per il lavoro.

Secondo l’assessore Mura, con questo disegno di legge la Regione intende raggiungere standard più europei nelle politiche attive e nei servizi per il lavoro, per garantirne la necessaria aderenza ai bisogni espressi dai contesti locali e territoriali.

Cinque minuti per approvare una legge scellerata che regala non si sa a chi e a prezzi di saldo la compagnia di trasporti regionale Saremar, e non offre alcuna garanzia sia sul mantenimento delle corse per le isole minori, sia sul fronte della ricollocazione lavorativa delle maestranze, a un passo dal licenziamento collettivo stante la procedura concorsuale. La Commissione Trasporti ha oggi licenziato la legge per la privatizzazione della Saremar proposta dall’assessore regionale Massimo Deiana con il solo voto favorevole del Partito democratico (Sel si è astenuta mentre le opposizioni hanno votato contro), aprendo una crepa nella maggioranza ormai allo sbando. Perché se da una parte il Pd ha detto sì in Commissione al progetto di legge, dall’altra martedì in Consiglio regionale si appresta a votare una mozione contro la privatizzazione presentata dal segretario di Sel Luca Pizzuto e dal capogruppo del Pd Pietro Cocco.

Un passo falso che rasenta la follia politica e la dice lunga su come la maggioranza di governo, e in particolare il principale partito, abbia fino a oggi gestito la privatizzazione della Saremar. Il Pd è peraltro arrivato all’approvazione della legge ignorando le legittime richieste di Forza Italia sia per quanto riguarda i termini di presentazione degli emendamenti, sia in merito all’audizione (negata) dell’assessore Massimo Deiana. E questo grazie all’atteggiamento al limite del regolamento assunto dal presidente della commissione Antonio Solinas.

Ma l’aspetto più grave è che la maggioranza (o una parte di questa, vista la evidente spaccatura di cui dovrà dare conto) vuole giustificare la privatizzazione attribuendo la responsabilità alla Flotta sarda e all’ingiusta sanzione di undici milioni di euro che l’Unione Europea ha comminato alla Sardegna, la cui unica colpa è quella di avere cercato di battere il monopolio dei trasporti in Sardegna. Va infatti ricordato che la Regione nell’ultimo anno ha stanziato, con due leggi, ben 32 milioni di euro per pagare debiti e stipendi dei lavoratori. E oggi sventolano la solita scusa dei rigidi regolamenti dell’Unione Europea che imporrebbero l’operazione di svendita.

Insomma, se da una parte il Partito democratico si dichiara apertamente dalla parte dei lavoratori, tanto da presentare una mozione contro la privatizzazione perché evidentemente la considera lesiva, dall’altra approva la stessa legge in cinque minuti.

Forza Italia è invece senza tentennamenti e con un’unica faccia contro le nuove norme ed è convinta che il servizio debba rimanere in mano pubblica. Per questo ci opporremo in aula.

Ignazio Locci

Forza Italia Sardegna

Traghetti Arbatax e La Maddalena copia

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“Sound and Vision”, la musica che si unisce al disegno, approda al Napoli Comicon – Salone Internazionale del Fumetto, in programma nel capoluogo campano tra giovedì 30 aprile e domenica 3 maggio. La performance che ha per protagonisti i Dorian Gray, la band cagliaritana guidata dal cantante Davide Catinari, e l’illustratore e fumettista fiorentino Ausonia, è in cartellone al Teatro Mediterraneo (Auditorium CartooNa) di Napoli venerdì primo maggio dalle 18.30 alle 20.00 (diretta streaming su www.comicon.it .

Ideato dalla cooperativa Vox Day in collaborazione con Coconino Press, la casa editrice bolognese specializzata in graphic novel, “Sound and Vision” è uno spettacolo giocato su due livelli narrativi: un viaggio nell’universo sonoro dei Dorian Gray, illustrato e interpretato all’impronta da Ausonia attraverso i suoi disegni, realizzati dal vivo e proiettati su uno schermo di pari passo con i brani, strumentali e cantati.

La band si presenterà per l’occasione in un’inedita formazione in trio, con Davide Catinari (voce, chitarra acustica, percussioni, synth), Samuele Dessì (chitarre,basso, loops, voci), Nico Meloni (chitarre slide); in scaletta, oltre agli arrangiamenti di brani tratti dagli ultimi due dischi della band, anche un brano inedito.

È proprio con Ausonia che “Sound and Vision” ha debuttato nel febbraio del 2013 a Roma per essere in seguito replicato con altri artisti del disegno e del fumetto come Paolo Bacilieri, Andrea Bruno e Davide Toffolo, in una ventina di occasioni: a Torino, Milano, Bologna, Brescia, La Spezia, Cagliari, Sassari, in club come l’Arci Tambourine di Seregno e il Bloom di Mezzago, e nel prestigioso contesto del festival Lucca Comics & Games.

Per accedere all’evento, oltre al biglietto d’ingresso al festival, bisognerà essere muniti di uno specifico invito, che si potrà ritirare dalle ore 10.00 di venerdì primo maggio, presso l’apposito punto all’ingresso del Teatro Mediterraneo, fino ad esaurimento posti (maggiori informazioni sul sito www.comicon.it).

Quattordici concerti, tre masterclass, laboratori per bambini, una mostra fotografica, un’installazione video, degustazioni e altro ancora. Così, dall’8 maggio al 6 giugno, Forma e Poesia nel Jazz festeggia a Cagliari la sua diciottesima edizione. Un traguardo importante per questa rassegna, organizzata dall’omonima cooperativa, cresciuta nel corso del tempo, fino a diventare uno degli appuntamenti più consolidati e apprezzati da pubblico, critica e addetti ai lavori nel panorama jazzistico sardo.

Diciotto candeline da spegnere con un un fitto cartellone di appuntamenti distribuiti in vari spazi cittadini (lo spazio Jazz’Art, l’Auditorium del Conservatorio, il Teatro delle Saline, il Ghetto, il Jazzino, il Lazzaretto), con un occhio di riguardo per il jazz italiano di qualità e uno sguardo sulla scena musicale (non solo jazzistica) locale, più un pizzico di internazionalità attraverso collaborazioni con la Spagna.

Tra i nomi di spicco, Fabrizio Bosso col suo quartetto (atteso a Cagliari il 14 maggio), il Doctor 3 di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra (sabato 23 maggio), l’Insanity Quintet (29 maggio), il quartetto del sassofonista americano (ma da tempo di casa in Spagna) Paul Stocker (il 4 giugno), il duo del chitarrista Antonio Forcione con il percussionista Emiliano Caroselli (sabato 6 giugno). E, ancora, Riccardo Melis (8 maggio), il duo Clorinda Perfetto – Robert Witt (10 maggio), il DRC Trio (sempre il 10), il quartetto del chitarrista Carlo Ditta (17 maggio) e quello della cantante Eloisa Atti (22 maggio), il gruppo Musica ex Machina (24 maggio), il CGJ Collective (28 maggio), Signor Palomar (il 30), il duo “EveryWhere flute & piano” di Angelica Perra e Claudio Mosca (il 31).

Organizzata dall’omonima cooperativa, la diciottesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz si avvale del contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dello Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato del Turismo) e del Comune di Cagliari, con la collaborazione di Unica Radio, Radio Chinchilla, Dabo, Clamshell record, Calagonone Jazz, Jazz in Sardegna, Conservatorio Statale di Musica “G. Pierluigi da Palestrina”, Cooperativa Sant’Elia 2003, Azienda Vitivinicola Colline del Vento (Villasimius), Fattorie Orro (Tramatza) e Sustainable Happiness.

I biglietti per i concerti di Fabrizio Bosso (20 euro), Doctor 3 (22,50 euro) e Insanity Quintet (12,50 euro) si possono acquistare al Box Office di Cagliari, in viale Regina Margherita, 43 (tel. 070 657428). Abbonamento a 43 euro. Quindici euro invece il prezzo del biglietto per il concerto del 6 giugno di Antonio Forcione e Emiliano Caroselli in vendita tramite Solidando Onlus (tel. 339 7678703 e 345 0368674). Ingresso con degustazione per le serate al Lazzaretto e al Ghetto.

 Jazz Doctor 3 (2)Jazz Antonio Forcione (3m) Jazz Fabrizio Bosso - foto SimoneCecchetti (m) Jazz Paul Stocker

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Il consigliere regionale Gianni Tatti, del gruppo Area popolare sarda, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, con la quale sollecita una serie di chiarimenti sul ruolo che si intende assegnare ad Abbasanta nell’ambito della rete regionale del trasporto pubblico.

Gianni Tatti sostiene che ad appena pochi mesi di distanza dall’inaugurazione del centro intermodale di Abbasanta, la struttura rischia di essere ridimensionata con interventi che peggiorano la qualità del servizio senza alcun risparmio per l’Arst.

«Mi risulta per esempio – sostiene fra l’altro Tatti – che recentemente sia stata istituita una nuova linea fra Macomer-Noragugume-Borore-Sedilo-Ottana Nuoro che, di fatto, ha due conseguenze: la sovrapposizione con la linea esistente Macomer-Nuoro che ha un tragitto più breve e la sottrazione di una unità al centro di Abbasanta.»

«Inoltre – osserva ancora il consigliere di Aps – sarebbe allo studio la riprogrammazione della linea Abbasanta-Alghero, provvedimento con cui verrebbe a mancare un’altra unità lavorativa alla stazione intermodale di Abbastanta».

«In definitiva – conclude Gianni Tatti – si va prefigurando una situazione di favore per la struttura di Macomer che non ha riscontro né in termini di qualità del servizio né in termini di risparmio per l’Arst e di questo intendo chiedere conto all’assessore Deiana.»

Luciano Piras, presidente dell'Assogal e del Gal Sulcis Iglesiente.

Luciano Piras, presidente dell’AssoGAL e del GAL Sulcis Iglesiente.

I rappresentanti dell’AssoGAL Sardegna, l’associazione che comprende i GAL, Gruppi di Azione Locale della Sardegna, sono stati sentiti questa mattina dalla Quinta commissione presieduta da Luigi Lotto (PD).

L’AssoGAL ha chiesto maggior coordinamento tra i vari soggetti istituzionali nella programmazione dei fondi europei, meno burocrazia nelle gestione delle pratiche per i finanziamenti delle iniziative private e dei progetti pilota per lo sviluppo locale.

Il presidente dell’AssoGAL, Luciano Piras, che è anche presidente del GAL Sulcis Iglesiente, ha illustrato al parlamentino delle Attività Produttive le criticità che hanno ostacolato l’azione dei GAL nella programmazione 2007-2013 e avanzato alcune proposte perché vengano rimosse e superate nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Dei 159 milioni di euro messi a disposizione per gli assi 3 e 4 del Psr 2007-2013 (ridotti poi a 105 milioni per far fronte alle alluvioni e altre calamità naturali) solo 18 sono stati rendicontati dai GAL. «La spendita delle risorse purtroppo non dipende da noi – ha spiegato Luciano Piras – i GAL hanno il compito di programmare e mettere a bando i fondi disponibili, il pagamento è però in capo all’Agea».

Piras ha denunciato i pesanti ritardi accumulati nell’erogazione delle risorse ai privati: «Le procedure sono troppo lunghe – ha proseguito il presidente dell’AssoGAL – agli ostacoli burocratici si aggiungono le enormi difficoltà delle imprese a reperire dalle banche il restante 50% dei fondi per finanziare le iniziative».

I problemi  riguardano anche la gestione dei GAL e dei progetti pilota. In questo caso, i Gruppi di azione locale e i Comuni si vedono costretti ad anticipare risorse senza nessuna certezza sui tempi e le modalità di restituzione delle somme impegnate. «La soluzione passa attraverso la creazione di un fondo di rotazione – ha affermato Piras – non si può aspettare 10 mesi per ottenere l’accreditamento dei finanziamenti pubblici».

Il consigliere Pier Mario Manca (Partito dei Sardi), condividendo le preoccupazioni dei rappresentanti dei GAL sulle modalità di erogazione delle risorse ha rimarcato la necessità di individuare nuove formule perché gli errori non si ripetano nella nuova programmazione del PSR: «Purtroppo saremo costretti a restituire a Bruxelles oltre l’80% delle risorse stanziate per la programmazione 2007-2013 – ha detto Manca – è una cifra imponente che la Sardegna non può permettersi di perdere. Serve un nuovo modello di gestione che consenta di mandare avanti una programmazione virtuosa».

Il consigliere Gianluigi Rubiu (Area popolare sarda) ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dai GAL e manifestato l’auspicio che “il patrimonio di esperienze non venga disperso”. Sulle difficoltà dell’ente pagatore Agea, Rubiu ha espresso preoccupazione anche per la presenza delle imprese sarde all’Expo di Milano. «Le aziende che hanno anticipato i soldi per partecipare alla kermesse avranno grosse difficoltà ad incassare i rimborsi».

Cesare Moriconi (Pd) ha invece avanzato una proposta operativa chiedendo una seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Attività Produttive per valutare nel dettaglio le problematiche relative alla programmazione 2007-2013 ed individuare un nuovo percorso per la spendita delle risorse messe a disposizione dal PSR 2014-2020.

Al termine dell’audizione, il presidente della Commissione Luigi Lotto ha chiesto ai rappresentanti dei GAL la presentazione di un documento dettagliato sul lavoro fatto e sulle difficoltà incontrate. «Questo ci permetterà di avviare un confronto serrato con la Giunta regionale per accelerare la spendita delle risorse del vecchio PSR e programmare al meglio il Piano 2014-2020».

Da domani 30 aprile al 10 maggio, l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari organizza “San Giovanni di Dio – Non solo un monumento” per festeggiare i 171 anni del San Giovanni di Dio: la posa della prima pietra dell’opera del Cima, progettata nel 1842, è infatti del 1844.

«Abbiamo organizzato un programma fitto di eventi – spiega il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – visite guidate al monumento e ai suggestivi sotterranei, dove i cagliaritani hanno trovato riparo e salvezza durante i tragici bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre sono previsti concerti, mostre, dibattiti e spazi riservati ai bambini e ai ragazzi. L’idea è quella di rendere sempre più fruibile, anche dal punto di vista culturale quello che è davvero un tesoro della città di Cagliari.» 

Le visite guidate e l’organizzazione dell’evento sono a cura dell’Associazione dei dipendenti “Mariposa”. Nei giorni di Monumenti aperti le visite ai sotterranei saranno coordinate del Gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari.

L’evento sarà inaugurato domani, giovedì 30 aprile, alle 10.30 nella hall principale del San Giovanni di Dio in via Ospedale, dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, dal rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo e dalle altre autorità nella hall principale del San Giovanni di Dio in via Ospedale.

Ospedale Civile di Cagliari

Ospedale Brotzu Cagliari 4

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per l’introduzione del “codice ictus” nel sistema sanitario regionale.

«L’introduzione del codice ictus – ha detto il consigliere regionale Luigi Crisponi – è una proposta importantissima che potrebbe salvare molte vite; già 5 Regioni hanno introdotto questa nuova procedura nei rispettivi servizi sanitari e deve farlo anche la Sardegna. Con questa proposta di legge i Riformatori sardi intendono dare una risposta più appropriata ed efficace ai 3200 casi di ictus che si verificano in Sardegna e che, finora, vengono trattati presso i punti di Pronto Soccorso mentre sarebbe necessario attivare, attraverso l’introduzione del nuovo codice, una corsia preferenziale.»

Il potenziamento delle 3 Stroke Units (i centri specialistici) presenti sul territorio regionale al Brotzu di Cagliari, al San Francesco di Nuoro ed al Santissima Annunziata di Sassari sarebbe inoltre, secondo il presidente del Centro studi dei Riformatori Franco Meloni, «fondamentale non solo per ridurre ove possibile i casi di morte ma anche per prevenire le gravissime invalidità che accompagnano le fasi successive all’ictus; nella sanità moderna si va affermando un modello di trattamento orizzontale dell’ictus in cui gli specialisti delle Stroke Units operano al fianco di quelli che seguono le varie tipologie di riabilitazione».

«Si tratta – ha sottolineato il consigliere regionale Michele Cossa – di dare una risposta nuova a esigenze particolarmente complesse, intervenendo sia sulla sopravvivenza che sulla riabilitazione; non molto tempo fa il Consiglio regionale ha approvato l’introduzione del codice rosa con effetti pratici molto modesti e, onestamente, la  proposta che sottoponiamo all’attenzione del Consiglio regionale ci pare  molto più concreta. La nostra idea è quella di trasformare questa proposta di legge in un emendamento alla prossima riforma sanitaria che speriamo arrivi in Aula al più presto.»

«Nel quadro di un ragionamento più ampio sulla sanità in Sardegna – ha concluso il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni – crediamo sia molto più utile mettere al centro i problemi dei cittadini-utenti piuttosto, come in questo caso, che proseguire con i commissariamenti; la politica è in grave ritardo ed il sistema sanitario sardo ha bisogno di interventi radicali, di risposte vere e serie in grado di restituire funzionalità ad un servizio essenziale per la comunità regionale.»

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Un nuovo appello accorato per aiutare i 940.000 bambini nepalesi che l’Unicef dichiara in grave pericolo arriva su Firmiamo.it (link: http://goo.gl/JWEU23). Il calcolo delle vittime di ogni età è in costante crescita e si teme che le oltre 5.000 morti accertate – tra cui 4 italiani – possano arrivare a superare le 10.000 anime. Intanto, grazie alle scosse, la capitale Kathmandu si è spostata di ben 3 metri verso a sud e decine di villaggi sono stati rasi al suolo.

In questo straziante scenario di morte, vittime tra le vittime sono i bambini coinvolti nella distruzione che il cataclisma ha disseminato, tutti bisognosi di urgente assistenza umanitaria. I pericoli non riguardano solo i crolli, ma anche la mancanza di acqua potabile che aumenta a dismisura il rischio di malattie e epidemie, i problemi medico-sanitari e il fatto che molti si sono ritrovati orfani o separati dalle famiglie. Anche i piccoli messi in salvo non sono in situazioni ottimali, ma spaventati e intrappolati al freddo e al gelo: in tutto il Nepal manca l’elettricità e non ci sono abbastanza tetti sicuri per coprire e scaldare i bisognosi.

L’Unicef è già attivo sul territorio con il suo staff per coprire le necessità più impellenti con tonnellate di aiuti umanitari che comprendono materiale medico ed ospedaliero, tende, coperte e molto altro. Ma non è ancora abbastanza per affrontare l’emergenza. 

L’iniziativa aperta su Firmiamo.it al link http://goo.gl/JWEU23 racconta la tragica situazione dei 940mila piccoli a rischio e chiede a tutti di dare un contributo, seppur piccolo: «Tutti dobbiamo fare la nostra parte mandando aiuti secondo le nostre disponibilità, non possiamo trascurare il dovere morale di sostenere chi si trova in mezzo a questa grande catastrofe che non riguarda solo il Nepal, ma tutta l’umanità!».

Ex Carcere di Buoncammino 2

Sono stati 30.000 i sardi che, il 21 e 22 marzo scorsi, hanno visitato il “gigante” che dal colle di San Lorenzo guarda gli stagni, il mare, il Campidano, i Sette Fratelli, i monti delle Barbagie. Cittadini e cittadine che, grazie al Fondo Ambiente Italiano e alla sua XXIII edizione delle Giornate FAI di Primavera, hanno partecipato ad un grande evento di restituzione di un luogo da sempre fulcro di Cagliari.

Il monumento (di ciò si tratta) sfiora l’ettaro e mezzo di superficie ed è il complesso architettonico più vasto della città. Il Fondo Ambiente Italiano contribuisce con le sue attività, idee, iniziative, a restituire alle comunità i luoghi che ne hanno costruito le geografie esistenziali, paesaggistiche, estetiche, proponendo con il coinvolgimento della cittadinanza modelli di recupero e rifunzionalizzazione. Le pregiate architetture civili e militari in via di dismissione che abitano le nostre città devono diventare protagoniste di un nuovo modello di sviluppo.

A tal fine, la Presidenza FAI Sardegna, la Delegazione FAI di Cagliari, il FAI Giovani Cagliari hanno organizzato con l’Amministrazione penitenziaria la riapertura dell’ex Carcere di Buoncammino, per dare la possibilità sabato 2 e domenica 3 maggio a chiunque abbia la volontà, il desiderio o la curiosità di capire con gli occhi cosa custodiscano quelle alte mura. I visitatori, per due giorni, dalle 10.00 alle 20.00, potranno seguire un percorso che si snoda lungo il braccio destro della struttura e avranno a disposizione, oltre agli studenti e ai volontari, una mappa con legenda per potersi orientare che riproduce i percorsi dei detenuti attraverso la struttura.

La formula è la stessa delle Giornate FAI di Primavera: l’ingresso è libero, non vi sono biglietti, ma chi vorrà potrà lasciare una piccola donazione e collaborare alle attività e alla missione del FAI. Chiunque si potrà iscrivere e partecipare dall’interno alle tante attività del Fondo Ambiente Italiano.

Durante l’apertura il 2 maggio nell’ambito del Progetto Il Primo Miglio nel Reparto Destro di Buoncammino, ci saranno eventi inerenti la vita carceraria e il ruolo delle grandi fabbriche architettoniche detentive. Al mattino alle 9.30, Michel Foucault: Istituzioni totali e comunità ospitanti; nel secondo pomeriggio, alle 18.00, Progetti di inserimento e recupero. Verranno allestiti stand dove sarà possibile acquistare i prodotti delle colonie penali dell’isola. Nel cortile ci sarà anche un box Nuove strade per Buoncammino in cui chi vorrà potrà lasciare la sua idea sull’utilizzo futuro della struttura.

A causa delle condizioni meteorologiche durante Giornate FAI di Primavera il 21- 22 marzo non è stato possibile sviluppare al meglio le performance degli artisti che si esibiranno il 2 e il 3 maggio in Viale Buoncammino, dalle 17.00 alle 20.00.