30 November, 2024
Home2015 (Page 432)

Il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, è stato eletto presidente del Comitato istituzionale d’ambito che si è insediato questa mattina a Cagliari. Alla presenza dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda (delegato dal presidente Francesco Pigliaru a rappresentare la Regione), è stata avviata l’operatività dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, istituito lo scorso febbraio con la legge regionale n. 4/2015.

Alessandro Bianchi è stato eletto all’unanimità dai dieci sindaci designati dal Consiglio delle Autonomie locali: due in rappresentanza dei Comuni capoluogo di provincia, due per i Comuni con popolazione uguale o superiore ai 10mila abitanti, altrettanti per i Comuni con popolazione compresa tra i tremila e i 10mila abitanti, e quattro sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti.

Del Comitato istituzionale d’ambito fa parte di diritto anche il presidente della Regione o un suo delegato. L’Ente di governo dell’ambito è il soggetto regolatore regionale del servizio idrico integrato, la cui attività di regolazione nazionale è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

La squadra di paracadutisti della Folgore con Modesto Melis.

Modesto Melis. Modesto occhialoni copia

 

Il lancio di Ginoli Rinaldo in tandem con Valentino Deriu.

Modesto Melis, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, il prossimo 11 aprile compirà 95 anni. Involontario protagonista e quindi testimone delle pagine di storia più terribili del XX secolo, da alcuni anni e sempre con maggiore frequenza dalla pubblicazione del libro L’animo degli offesi – Storia di Modesto Melis, da Carbonia a Mauthausen e ritorno”, scritto da Giuseppe Mura, editore Giampaolo Cirronis, che risale al gennaio 2013, porta la sua testimonianza nelle scuole di tutta la Sardegna e non solo, per far conoscere ai giovani il dramma vissuto nel corso della seconda guerra mondiale, costato la vita a milioni di persone innocenti.

Negli ultimi dodici mesi Modesto Melis ha vissuto grandi emozioni.

Il 10 aprile 2014 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, alla vigilia del suo 94° compleanno.

Cinque mesi più tardi è tornato a Mauthausen e Gusen, i luoghi della deportazione, 69 anni dopo la liberazione e l’ormai insperato ritorno alla libertà.

Sabato 11 aprile festeggerà il suo 95° compleanno in un modo assolutamente originale, lanciandosi con il paracadute, in tandem, nel centro di paracadutismo Skydive di Serdiana. L’appuntamento è fissato alle 10.30.

Modesto Melis da giovane, poco più che ventenne, era paracadutista della Folgore. Oggi è iscritto all’associazione A.N.P.d’I., sezione provincia di Carbonia Iglesias, presieduta da Nino Cossu. Ha espresso il desiderio di rivivere le emozioni di un lancio che potrà fare grazie alla professionalità del centro di Serdiana, lo stesso nel quale qualche mese fa ha effettuato due lanci Ginoli Rinaldo, un appassionato di Carbonia, alla non più giovane età di 87 anni.

Per poter effettuare il lancio con l’istruttore Valentino Deriu, Modesto Melis s’è sottoposto alle visite mediche che ne hanno accertato l’idoneità.

L’appuntamento è per sabato 11 aprile, alle 10.30, a Serdiana, dove Modesto Melis si lancerà nel vuoto, in tandem, dall’altezza di 4.000 metri.

 

In occasione dell’ottava “Giornata mondiale della consapevolezza per l’autismo”, promossa dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, oggi 2 aprile, la città di Carbonia aderisce all’iniziativa “Light It Up Blue”, manifestazione che vedrà gli edifici più importanti dei centri di tutto il Paese tingersi di blu.

Per l’occasione, oltre lo specchio d’acqua della scultura di Giò Pomodoro in Piazza Roma, sarà illuminata di Blu, grazie all’impegno dell’assessorato della Cultura, anche la Torre civica.

Piazza Roma 3

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha ripreso stamane l’esame del Piano Casa con la discussione e gli emendamenti all’art. 20. La commissione e la Giunta hanno espresso il parere di competenza e il presidente ha aperto la discussione.

L’on. Efisio Arbau (capogruppo Sardegna Vera) ha annunciato il ritiro degli emendamenti 12 e 13 mentre l’on. Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto: «Oggi ci concentriamo sulle volumetrie turistiche  e ricettive. Oltre i 300 metri la premialità è pari al 25 per cento salvo che i fabbricati non rientrino in differenti tipi di attività e questo va bene. Il problema è che rimangono senza una definizione chiara le zone F previste dall’articolo 19, a seguito della seduta di ieri. E sono le zona F, a seguito delle indicazioni dell’Aula, che hanno generato un problema e dovranno essere affrontate in qualche modo dalla Giunta».

L’on. Fasolino (Forza Italia) ha detto: «Non si capisce come volete incentivare con queste norme l’industria delle vacanze. Tutti aspettiamo questa legge come la manna dal cielo ma poi la manna non c’è perché non c’è un ragionamento sulle strutture turistiche e ricettive».

Sempre per Forza Italia ha preso la parola l’on. Marco Tedde, che ha toccato ancora il tema delle zone F «non quantificate dall’articolo 19 e per questo si rischia un pasticcio sulle quantità autorizzabili nelle zone F. Per questo, per evitare che l’Aula faccia una brutta figura, è bene che torniamo a definire ciò che ieri abbiamo lasciato a metà. Dobbiamo superare questo moloch della fascia dei 300 metri, perché nei 300 metri ci stanno porcherie orripilanti e cose pregevoli da tutelare».

Per l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) «solo le industrie turistiche sono rimaste in piedi, visto che tutto il resto dell’industria è crollato. Sul sito booking.com risulta che in Sardegna esistono 4111 strutture turistiche aperte; quattro anni fa erano appena 900. E’ un sistema articolato che dà benefici al nostro territorio e che dovrebbe essere premiato da questa legge. Come può presentarsi al mercato un albergo sardo obsoleto, che non può rinnovarsi rispetto a quanto il mercato offre altrove e chiede in termini di standard di ospitalità? Parlo di spa, delle piccole aree congressuali e delle piccole strutture sportive collegate agli alberghi. E’ adesso che si firmano i contratti dei tour operator per il 2016 e non ci sono chiamate d’appello. Ma davvero pensate che qualcuno faccia investimenti, milionari o meno, senza la possibilità concreta di riguadagnare quel denaro?».

L’on. Ignazio Locci (Forza Italia) ha riferito all’Aula «di una rinnovata fiducia degli artigiani e delle piccole imprese per il nuovo e imminente Piano casa. La stessa attesa c’è da parte degli operatori delle strutture ricettive rispetto alla norma in discussione ora. Non possiamo non tener conto di queste aspettative: dobbiamo liberarci dalle paure di chi pensa che abbellire gli alberghi e le strutture ricettive costituisca un danno per l’ambiente».

Il consigliere di Aps, Gianni Tatti, ha riferito in Aula di un incontro avuto con alcuni sindaci che hanno sollecitato una nota esplicativa sulle norme contenute nel Dl 130 vista la difficile comprensione delle norme in esso contenute. Nel merito dell’articolo 20, l’esponete della minoranza ha rivolto critiche al divieto di utilizzo delle volumetrie per realizzare posti letto nelle strutture ricettive e per le disposizioni che stabiliscono la realizzazione delle strutture con “vista camere”. «Norme  – ha concluso Tatti – che danno la misura della scarsa qualità del provvedimento e testimoniano una visione miope dell’Isola e del suo sviluppo».

Antonello Peru (Fi), dopo aver richiamato l’attenzione dell’assessore Cristiano Erriu, ha ricordato il principio di fondo che sta alla base dell’articolo 20 e cioè “miglioramento delle strutture esistente”. Per tale ragione, a giudizio del vice presidente del Consiglio, serve un’analisi approfondita  sulle condizioni delle strutture esistenti nel territorio regionale ed ha ricordato la proposta di legge presentata dalle forze dell’opposizione per la riclassificazione delle attività recettive in Sardegna. Il consigliere Peru ha quindi evidenziato il contenuto del comma 4) dell’articolo 20 ed ha denunciato che la sua formulazione sembra escludere la possibilità di incrementi volumetrici per quelle strutture che abbiano già usufruito degli incrementi previsti dall’articolo 10 bis della legge n. 45.

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa ha definito l’articolo 20 “una follia” ed ha sottolineato che le timide aperture contenute nella formulazione del testo originario del provvedimento sono state cancellate dall’emendamento sostitutivo totale n. 126 (presentato dalla Giunta) che, così come è accaduto anche per i precedenti articoli, è diventato il testo su cui confrontarsi. «Si è così eliminata – ha spiegato Cossa – la possibilità di realizzare interventi utili per rendere l’offerta turistica sarda competitiva al livello mondiale». L’esponente della minoranza ha quindi definito “ridicolo” il contenuto del comma 4) dell’emendamento 126, ed ha ribadito che i commi 7) e 8) renderanno impossibile qualunque forma di intervento nelle strutture ricettive. «Abbiate dunque il coraggio – ha concluso Cossa – di abrogare l’articolo 20».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha rivolto critiche per alcune interpretazioni di stampa riguardo gli esiti dei lavori dell’Aula nella giornata di ieri. Dedoni ha quindi svolto alcune considerazioni di carattere generale sulla strategicità del comparto turistico per l’economia della Sardegna ed ha citato l’esempio della Costa Smeralda. «Con le norme che proponete – ha tuonato il consigliere dei Riformatori, rivolto ai banchi della maggioranza –  si impedisce agli alberghi di avere servizi e di migliorare la qualità dell’offerta». Dedoni ha concluso con l’invito alla Giunta e alla maggioranza perché il Dl 130 ritorni all’esame della commissione Urbanistica.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha ricordato in tono critico la nuova riscrittura del testo dell’articolo 20 con un nuovo emendamento della Giunta ed ha sottolineato come anche da parte della  maggioranza si stato presentato un emendamento, il n. 12 (Arbau e più, poi ritirato dai presentatori) che proponeva l’abolizione dell’articolo 20. Il capogruppo della minoranza ha ribadito quindi l’invito a “riportare all’esame della commissione il Dl 130” ed ha definito le disposizione contenute nell’articolo 20 e nell’emendamento 126 “come muro e una trincea”. «Il problema – ha concluso l’esponente dei Quattro Mori – è che dall’altra parte della trincea non ci sono nemici ma altri sardi, imprenditori e l’industria turistica sarda che dovrebbe rappresentare la nostra Fiat e non un’avversario da combattere».

 Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha svolto alcune precisazioni sugli esiti dell’articolo 19 ed ha tenuto a precisare, che l’articolo, sostituito dall’emendamento 125, modificato a sua volta  con un emendamento approvato a voto segreto che allarga alla zona F le premialità edificatorie va considerato insieme con le disposizioni contenute al comma 7 del suddetto articolo. Previsioni normative che, a giudizio del capogruppo della maggioranza, consentono incrementi volumetrici soltanto per le residenze che ospitano portatori di handicap.  Nel merito dell’articolo 20, Efisio Arbau, ha  spiegato di aver raggiunto un accordo in maggioranza sull’emendamento 126, pur ribadendo la contrarietà al divieto di realizzare nuovi posti letto e definendo un “errore” il tentativo di imporre scelte che sono proprie dell’imprenditore che investe nel comparto turistico ricettivo dell’Isola.

Il capogruppo di Aps, Gianluigi Rubiu, ha affermato che «tutti siamo un po’ ambientalisti» ma ha aggiunto che «tutti insieme con la tutela delle coste e delle bellezze dobbiamo garantire occupazione a nostri giovani». «Serve trovare il giusto equilibrio», ha aggiunto l’esponente della minoranza, «e insieme dobbiamo consentire alle strutture ricettive di migliorare offerta e servizi». A giudizio di Rubiu però le norme del Dl 130 impediscono il miglioramento della qualità dell’offerta e non tengono conto delle innovazioni e dei mutamenti che caratterizzano il mercato turistico mondiale.  

Il capogruppo del gruppo  Sardegna, Modesto Fenu, ha criticato la riproposizione del limite assoluto all’edificazione nella fascia costiera entro i trecento metri ed ha auspicato l’introduzione di norme che introducano quale elemento condizionante gli studi di dettaglio sull’edificabilità costiera. L’esponente della minoranza ha quindi invitato l’assessore a far cessare la politica dei “rimandi” ed ha domandato in tono polemico il perché si proceda con l’approvazione del Dl 130 se tutte le scelte sono demandate ad una nuova legge Urbanistica.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha smentito alcuni contenuti di agenzia che riferirebbero di «una riscrittura da parte della Giunta del cuore dell’articolo 19 del Dl 130». «La Giunta – ha dichiarato Pittalis – non ha riscritto un bel nulla perché il Consiglio ha riscritto l’articolo 19 ed ha approvato l’inserimento della zona F». Pietro Pittalis ha quindi denunciato come sul’articolo 20 si assista ad un nuovo braccio di ferro interno alla maggioranza ed al Pd in particolare ed ha affermato che l’emendamento 126 presentato dalla Giunta “corregge in senso peggiorativo” l’articolo 19 esitato dalla commissione IV. Pittalis ha parlato di «una norma fatta di divieti che mortifica le potenzialità del comparto ricettivo sardo e rischia di concorrere al definitivo affossamento del nostro sistema turistico».

Il presidente del Consiglio, verificato che non risultano altri consiglieri iscritti a parlare nella discussione generale ha posto in votazione  l’emendamento n. 61 (Rubiu e più), uguale al 219, che non è stato approvato con 23 contrari e 21 favorevoli.

Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n. 575 – Tedde e più – (“Incremento volumetrico delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico-alberghiera, soppressione dei commi 3, 4 , 5 , 6, 7 e 8″) dell’emendamento 126) – Giunta regionale – Sostitutivo totale (“Premialità volumetriche per le strutture turistico-ricettive purchè situate al di fuori della fascia dei 300 metri dalla battigia”) dell’art. 20.

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd), con un emendamento orale, ha proposto anche in considerazione dell’emendamento n. 575 presentato dalla minoranza, l’eliminazione dall’emendamento n. 126 del comma 4. Il Consiglio ha condiviso la proposta.

Messo ai voti, l’emendamento n. 575  è stato approvato con 49 favorevoli ed 1contrario.

Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 525.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), per dichiarazione di voto, ha affermato che «la maggioranza e la Giunta hanno necessità di chiarimenti interni perché occorre migliorare la norma in modo chiaro senza andare contro gli operatori turistici: la fascia 300 metri va quindi necessariamente inserita fra le premialità».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), favorevole, «inserire le premialità nei 300 metri significa rispondere ad una esigenza reale del mercato perché il turismo di lusso si indirizza dove c’è l’offerta migliore; va poi considerato il dato che solo 9 alberghi su 300 presenti hanno utilizzato il Piano casa».

Il presidente, dopo alcuni richiami ai consiglieri, ha sospeso la seduta per riaprirla subito dopo e convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, sono riprese le dichiarazioni di voto sull’emendamento n.525

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha sostenuto che stralciare dalla legge le strutture entro i 300 metri «è una cosa incongrua; se solo 9 su 300 hanno utilizzato il Piano casa è evidente che è stata valutata l’utilità dell’intervento, quindi non solo non c’è nessun rischio per l’ambiente ma anzi bisogna introdurre misure che incoraggino gli investimenti privati nel senso auspicato dal consigliere Crisponi, cioè potenziando i servizi aggiuntivi».

Il consigliere Luigi Crisponi, anch’egli dei Riformatori, ha detto che «le parole dell’assessore riferite ai 1600 chilometri di costa della Sardegna ed alle 390 strutture complessive danno la misura della realtà; siamo di fronte ad numero incredibilmente basso al di sotto dell’1%, quindi pericoli e scempi non esistono, tanto più di fronte alla totale assenza di benefici, ci vuole ben altro per far diventare la nostra Regione un hub turistico internazionale e per questo sono auspicabili nuove misure che forse troveremo in passaggi successivi se saranno confermate le aperture della maggioranza».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), favorevole, ha messo in luce che «il dibattito sta prendendo una piega diversa e noi restiamo impegnati ad abbattere il moloch dei 300 metri anche perché nessuno ha mai guardato cosa c’è in quella porzione del territorio; siamo legiferando sulla carta, dimenticando che le strutture alberghiere devono poter essere riqualificate per entrare finalmente negli standard internazionali».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, favorevole, ha dichiarato che «va fatta una valutazione sul bello e sulla qualità di un progetto di sviluppo e non si può vietare a prescindere; si possono magari creare vincoli di tipologie perché brutto e bello prescindono dalle distanze, guardiamo invece alla crescita ed all’occupazione».

IL consigliere Modesto Fenu (Zona franca) si è detto convinto che «utilizzare un termine perentorio è sbagliato in una norma che vuole mettere ordine nella materia edilizia, bisogna invece considerare elementi di valore oltre i 300 metri che meritano di essere tutelati molto più di quelli sulla costa; suggerisco che l’assessore faccia un emendamento riferendosi ad uno studio di dettaglio sull’edificabilità costiera, è una cosa di buon senso già fatta per piano di assetto idrogeologico».

Messo ai voti, l’emendamento n. 525 è stato respinto con 17 favorevoli e 27 contrari.

Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n. 519.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha osservato che, «senza aumento del numero di posti letto non è una buona legge; se non vogliamo dare uno schiaffo agli operatori turistici sardi dobbiamo consentire il potenziamento delle strutture anche realizzando nuovi posti letto finalizzati all’adeguamento complessivo della qualità della struttura, su questo auspico una convergenza della maggioranza».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha sostenuto che quella dei posti letto «è una questione effimera, i posti letto non solo il vero attrattore ma la qualità, ci vogliono spazi adeguati agli standard internazionali individuati dal mercato; negli anni ’70 si puntava molto sui posti letto ma lo scenario è completamente cambiato e la ridefinizione degli spazi è fattore centrale del miglioramento dell’offerta, ed inoltre l’imprenditore deve essere libero di dimensionare la sua azienda come crede».

Messo ai voti l’emendamento n. 519 è stato respinto con 19 voti favorevoli e 27 contrari. A seguire, il Consiglio ha respinto anche l’emendamento nn. 516 e 521.

Intervenendo sull’ordine dei lavori il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta, che è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di un emendamento di sintesi.

Il testo, illustrato dal consigliere Salvatore Demontis, apporta alcune modifiche ai commi 1, 4 e 8 bis dell’emendamento sostitutivo totale n.126 presentato dalla Giunta.

La norma così riscritta autorizza incrementi volumetrici finalizzati alla riqualificazione e accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico ricettive nelle zone urbanistiche B,C,F e G purché fuori dalla fascia dei 300 metri dal mare. Gli interventi ammessi non potranno superare il 25% dei volumi esistenti.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento di sintesi. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis che ha espresso apprezzamento per la disponibilità della maggioranza a inserire alcuni correttivi alla legge. «Rimane però il giudizio negativo sull’impianto complessivo del provvedimento».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha chiesto chiarimenti sul 1° comma dell’emendamento di sintesi e proposto di chiarire meglio la parte in cui si autorizzano incrementi volumetrici per l’adeguamento delle camere. «Deve essere chiaro – ha detto Fasolino – che il numero delle camere rimane invariato».

Il consigliere del Pd Salvatore Demontis ha spiegato che nell’ultima parte del comma 1 viene fugato ogni dubbio con la dicitura “senza incremento del numero delle stanze complessivo”.  

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento di sintesi che è stato approvato dall’Aula con 30 voti favorevoli, 16 contrari e 6 astenuti.

Approvato l’articolo 20, l’Aula è passata all’esame dell’art. 21 (Interventi per il riuso e per il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti).

Stefano Tunis (Forza Italia), a nome della minoranza, ha espresso soddisfazione per essere riusciti a ottenere alcune modifiche al testo. «Ciò dimostra che la nostro non era una tattica ostruzionistica ma piuttosto un’azione propositiva – ha detto Tunis – certo, sarebbe stato meglio prorogare il Piano Casa ed evitare un’inutile perdita di tempo. Il provvedimento che uscirà da quest’Aula sarà un nuovo Piano Casa con la sterilizzazione delle zone turistiche. L’Aula ha buttato via sei mesi di tempo prezioso».

E’ quindi intervenuto il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni. «Ieri è finita la Quaresima e oggi inizia la Passione – ha detto – speriamo che dopo le festività pasquali si torni in Aula con meno ideologie e meno settarismo ».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi parziali nn. 220, 269, 44, 46, 270, 288, 351, 353 che sono stati respinti dall’Aula. Approvato invece l’emendamento della Giunta n. 127 che esclude la zona A dagli interventi di recupero con incremento volumetrico dei sottotetti per il solo scopo abitativo. Respinti, infine, l’emendamento all’emendamento n. 156 e tutti gli emendamenti sostitutivi totali e parziali.

Il presidente ha messo in votazione il testo dell’art. 21 che ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

Si è poi passati all’esame dell’art. 22 (Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza). Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas ha dato parere contrario agli emendamenti.

Per dichiarazioni di voto è intervenuto Michele Cossa (Riformatori) che ha chiesto spiegazioni sul terzo comma dell’art.22, in particolare sugli interventi consentiti per l’illuminazione e areazione dei sottotetti. « Stiamo imponendo che una volta fatti i soppalchi bisognerà rispettare il rapporto tra superfici finestrate e areazione, ciò è impossibile. La norma non è chiara – ha concluso Cossa – tanto vale sopprimerla».

A Michele Cossa ha replicato l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu: «Non si tiene conto di una fattispecie: nei soppalchi si può realizzare una finestra, senza modificare il prospetto dell’edificio, ciò consente di eliminare tutte le problematiche».

Risposta che però non ha convinto Michele Cossa «gli edifici più alti si trovano, di solito, nelle zone più antiche – ha detto – in questo caso non si può intervenire perché i prospetti degli edifici non sono modificabili».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti 221, 271 e 64 che sono stati respinti.

Via libera invece al testo dell’art. 22 che è stato approvato con 29 voti a favore e 18 contrari.

Successivamente il presidente ha aperto la discussione sull’art. 23 (“Condizioni di ammissibilità degli interventi”).

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha chiesto la sospensione della seduta, anche in considerazione del fatto che è stata convocata la riunione congiunta della prima e della terza commissione per le audizioni dei commissari delle province.

Il presidente Gianfranco Ganau, accogliendo la richiesta, ha tolto la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo, comunicando inoltre che il Consiglio sarà convocato a domicilio.

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha ricevuto mercoledì mattina i rappresentanti del Coordinamento Associazioni Diabetici Regione Sardegna Stefano Garau e Antonio Cabras. Al centro del dibattito, le problematiche inerenti la diabetologia in Sardegna, i nuovi presidi diagnostici e l’inserimento del bambino diabetico nella scuola. L’assessore ha dimostrato particolare apprezzamento per una proposta di legge che il Coordinamento ha presentato tramite il presidente della Federazione Diabete Giovanile Antonio Cabras, affinché l’assessorato possa far partire le procedure per la sua approvazione in aula. Si tratta di una legge rivolta all’inserimento del bambino affetto da patologie croniche a scuola, relativamente all’assistenza in ambito scolastico. Autocontrollo glicemico e prevenzione delle complicanze mirate anche alla razionalizzazione delle spese per la sanità pubblica. Una serie di spunti che hanno determinato nell’assessore la volontà di approfondire la discussione nell’ambito di un tavolo di lavoro con le associazioni per il quale l’assessore Arru ha mostrato particolare interesse.

«Abbiamo offerto la nostra collaborazione – ha detto il presidente del Coordinamento, Stefano Garau – ben consci che stiamo attraversando un momento difficile per il quale tutti dobbiamo sentirci impegnati mettendo a disposizione le nostre competenze per risolvere i problemi esistenti nell’ambito della Diabetologia Regionale. Una diabetologia che vede i livelli d’assistenza che purtroppo non hanno lo stesso standard ovunque, quindi va ridisegnata nel suo insieme.»

Luigi Arru.

Luigi Arru.

Stefano Garau.

Stefano Garau.

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato una nuova interrogazione al Governo sulla vertenza Alcoa.

«Visto l’allungarsi dei tempi per la definizione della vertenza Alcoa – spiega l’on. Cani – ho ritenuto utile proporre al governo, nello specifico al viceministro Claudio De Vincenti un question time sull’argomento. Più precisamente ho chiesto chiarimenti sulla questione legata al nodo energia a cui il Governo ha risposto che “ il Governo ha lavorato assiduamente per costruire gli scenari di riduzione del costo dell’energia elettrica per lo smelter di Portovesme compatibili con il quadro normativo nazionale e con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato”. Nella replica il rappresentante del Governo ha risposto anche alla richiesta sul tema bonifiche, per cui ha manifestato ottimismo e su cui sono stati messi in agenda incontri tecnici.»

«Quanto spiegato dal rappresentante del Governo – conclude Emanuele Cani – indica un passo avanti nella vertenza.»

Emanuele Cani 2 copiaClaudio De VIncenti 10 copiaAttendati Alcoa 2

Nuovo passo avanti, in Consiglio regionale, verso l’approvazione del DL 130 “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”. L’assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con gli emendamenti all’art. 19.

Il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 554 – Fasolino e più – (soppressione della frase “nella misura massima di 120 cubi”).

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), favorevole, ha detto che «è arrivato il momento di intervenire per riportare il dibattito sul contenuto del testo perché si parla della possibilità di incrementi volumetrici solo a favore dei disabili nelle zone A, B e C, mentre pensiamo debba essere lasciato libero in tutte le zone urbanistiche».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), favorevole, ha sottolineato che «c’è un riferimento inutile ad immobili legittimamente realizzati, è giusto non mettere il limite della superficie ed è meglio fare riferimento alla finalità che si vuole conseguire».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), favorevole, ha affermato che «è necessario integrare il passaggio riferito all’abitazione principale, perché si presta a molti dubbi interpretativi».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi), favorevole, ha espresso «dubbi sulla possibile esclusione dagli incrementi delle abitazioni di disabili che magari risiedono in zone F; non possono essere trattati in modo differente».

Messo ai voti, l’emendamento è stato respinto dal Consiglio con 1 voto favorevole e 26 contrari.

Subito dopo è stato messo in votazione l’emendamento n. 545 – Fasolino e più – (“Incrementi volumetrici nei centri storici per la prima casa”).

Per dichiarazione di voto, il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha prima sottolineato che l’assenza dal voto precedente ha solo valenza politica. Poi ha manifestato parere favorevole sull’emendamento «che punta ad assegnare nei centri storici l’incremento volumetrico massimo di 120 metri cubi agli immobili adibiti ad abitazione principale; è un punto qualificante della nostra proposta complessiva e su questo vogliamo confrontarci».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, anch’egli di Forza Italia, ha affermato che l’opposizione «sta presentando proposte per migliorare il testo senza stravolgere l’impianto definito dalla maggioranza e, parlando della prima casa di chi abita nei centri storici, esprimiamo concretamente questa impostazione».

Il consigliere Marco Tedde, sempre di Forza Italia, ha ribadito che la minoranza «continua a dimostrare di voler migliorare la legge, in questo caso tutelando la prima casa, tutela che nell’art. 19 non prevedeva; si tratta di un emendamento accoglibile perché è evidente che manca ogni possibilità di speculazione, mentre ribadiamo il nostro no ai piani particolareggiati perché ci vorrebbe almeno qualche anno».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha detto che «i centri storici in Sardegna hanno contribuito alla riqualificazione urbanistica solo con fondi privati a differenza di altre zone d’Italia; il centro è anche un patrimonio di valore e cultura che va preservato e dobbiamo premiare ed incentivare chi investe in queste zone senza porre limiti incomprensibili».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha auspicato che su questo emendamento converga anche la maggioranza; «così si evita consumo del suolo, si ripopolano i centri storici, si restituisce anima ai nostri paesi, sono cose che stanno a cuore a tutti e chiediamo piuttosto l’introduzione di norme relative all’uso dei materiali locali».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha evidenziato la coerenza dell’opposizione che «sulla stessa materia ha sostenuto le norme sull’albergo diffuso; ora sosteniamo la necessità di assegnare una premialità a chi abita la sua prima casa e risiede nei centri storici e casomai sarebbe opportuno aggiungere un passaggio sul rifacimento delle facciate».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, favorevole, ha posto l’accento sul fatto che quello dei centri storici «è un problema centrale dei paesi sardi perché le pubbliche amministrazioni non hanno le risorse per recuperare questo patrimonio; dobbiamo spingere i privati a farlo con le premialità perché la legge purtroppo scoraggia questi interventi anche per la tempistica e su questo punto va corretta».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia), favorevole, ha esortato il Consiglio a credere molto nei centri storici auspicando che la maggioranza colga questo segnale; «le case del centro storico non sono funzionali alla vita di una famiglia e bisogna intervenire per renderle più funzionali, l’albergo diffuso è uno degli strumenti di animazione del centro storico ma anche gli immobili dei privati possono contribuire al rilancio dei nostri centri».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha messo in rilievo, rinvolto alla maggioranza, sul fatto che «se non si amplia la possibilità di costruire nei centri storici si contraddice tutto l’impianto della legge, dal rifinanziamento della legge 29/98 alla stessa proposta del consigliere Arbau sulla vendita delle case degradate ad un euro, inoltre i divieti mandano un messaggio negativo all’esterno, cioè che è meglio spingersi fuori dall’area centrale e consumare altro territorio».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha ricordato che «tutti conosciamo le criticità dei centri storici a cominciare dallo spopolamento e dalla difficoltà di disporre di spazi adeguati e la stessa finanziaria ha stanziato 2 milioni per l’albergo diffuso; ora non si può fare marcia indietro sullo stesso punto».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «il senso della nostra riflessione riguarda il ruolo dei centri storici che non possiamo confinare nell’archeologia urbana: la politica deve trovare il sistema per restituirli al loro ruolo originario e soprattutto deve fare di più, evitando che i centri storici vengano giù a pezzi».

Messo ai voti, l’emendamento n.545 è stato respinto con 21 voti favorevoli contrari e 29 contrari.

Il presidente ha annunciato la votazione dell’emendamento 571 (Tedde e più) che emenda il sostitutivo totale n. 125, presentato dalla Giunta e propone che nella zona A l’incremento volumetrico si applica «limitatamente agli edifici aventi meno di 50 anni e che sono in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto…».

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato voto favorevole all’emendamento 571 perché – ha affermato l’esponente della minoranza – «contempera l’esigenza di salvaguardia dei contesti architettonici dei centri storici e semplifica norme e procedure. Se, infatti per consentire gli interventi in zona A dovessimo aspettare l’approvazione dei piani particolareggiati non si potrebbe realizzare alcun ampliamento nei centri storici della Sardegna».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha definito il 571 «un emendamento di buon senso che rende efficaci le premialità connesse con gli incrementi volumetrici». L’esponente della minoranza ha quindi dichiarato il voto a favore: «Perché con l’emendamento si introduce una spinta al miglioramento dei centri storici».

Il consigliere di Forza Italia,  Marco Tedde, ha annunciato voto favorevole e ha ribadito che, a sua giudizio, il provvedimento in discussione “semplifica molto poco”. «L’approvazione dei piani particolareggiati nei Comuni – ha spiegato Tedde – ha tempi lunghi e rischia di vedere la luce in tempi successivi rispetto a quelli che dovrebbero caratterizzare il via libera alla nuova legge urbanistica, così come promesso dall’assessore Erriu».

Oscar Cherchi (Fi) ha dichiarato il voto a favore ed ha ribadito che sono davvero pochissime le amministrazioni comunali che potrebbero sperare nell’approvazione di un piano particolareggiato, adeguato al Ppr.

Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, ha denunciato che il testo proposto dalla maggioranza nasce «con l’intento di escludere interventi nei centri storici». Tunis ha sottolineato l’incidenza delle altezze degli immobili che insistono nei centri storici, rispetto agli immobili realizzate in altre zone urbanistiche e di più recente edificazione, ed ha quindi dichiarato che «le altezze insieme con la richiesta del piano particolareggiato adeguato al Ppr, costituiscono il combinato disposto che rende di fatto impossibile programmare interventi migliorativi nel patrimonio immobiliare delle zone A».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha dichiarato voto favorevole ed ha sottolineato che gli otto sindaci presenti in Aula possono testimoniare «l’impossibilità a progettare interventi nei centri storici, qualora siano subordinati all’approvazione dei piani particolareggiati, i cui tempi sono lunghi».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Fi) ah dichiarato voto a favore: «L’emendamento propone una misura che soddisfa le esigenze di tanti cittadini e garantisce la salvaguardia del  patrimonio immobiliare con più di 50 anni, nelle zone A».

Il consigliere Luigi Crisponi, ha dichiarato voto favorevole al 571 ed ha sottolineato la volontà di assicurare strumenti in grado di rilanciare i centri storici e riqualificare il patrimonio immobiliare. «Per approvare un piano particolareggiato – ha concluso l’esponente della minoranza – servono più metri cubi di carta di quando non se ne potranno concedere ai cittadini per gli ipotetici ampliamenti».

Il consigliere del Gruppo Misto, Fabrizio Anedda, ha svolto un intervento critico anche nei confronti di alcuni decisioni della maggioranza, riferendosi però agli ampliamenti in zona A per le abitazioni in cui risiedono cittadini affetti da disabilità. Argomento trattato in precedenza nel corso del dibattito sull’articolo 19 e sugli emendamenti presentati.

Il capogruppo di “Area popolare sarda”, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto favorevole all’emendamento n. 571. «La legge in discussione – ha aggiunto l’esponente della minoranza – può esser definita “legge della contraddizione urbanistica”, e non si comprende con quali strumenti normativi la maggioranza voglia rivitalizzare i centri storici dei paesi e della città della Sardegna».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato voto a favore ed ha dato lettura dell’emendamento n. 571, per ribadirne la linearità e il buon senso, Il capogruppo del centrodestra ha inoltre ricordato «i tanti contrasti architettonici che caratterizzano i centri storici della Sardegna e che attendono strumenti adeguati per la loro riqualificazione e rivitalizzazione».

Il consigliere del gruppo Sardegna, Mario Floris, ha invitato l’Aula ad una riflessione sul concetto di centro storico ed ha dichiarato voto a favore all’emendamento 571: perché consente il miglioramento degli immobili inscritti nella zona  A e che non sono compatibili con lo stile architettonico del quartiere.

L’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha ricordato che il prossimo 25 maggio,è in programma un’udienza presso la Corte Costituzionale sul vecchio piano casa che interveniva anche nelle zone A. L’assessore ha quindi ribadito la volontà di voler rilanciare e rivitalizzare i centri storici dei paesi e delle città della Sardegna ma ha evidenziato che i beni che insistono nei centri storici sono considerati unici e irriproducibili e che nel corso degli anni è stata autorizzata la realizzazione di tanti  edifici incongrui rispetto al contesto architettonico. Il concetto è servito all’assessore per esprimere contrarietà a quanto previsto nell’emendamento 571 a proposito della responsabilità del dirigente del servizio comunale per la individuazione  dell’eventuale contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto. «Non affiderei ai un geometra dell’ufficio tecnico comunale la responsabilità di stabilire quanto previsto nell’emendamento», ha concluso l’assessore.

Posto in votazione l’emendamento n. 571 non è stato approvato con 29 voti contrari e 21 favorevoli ed il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha annunciato la votazione dell’emendamento n. 536 (Fasolino e più) che emenda l’emendamento 125 della Giunta, al comma 3, lettera a) sostituisce le parole “fino a un massimo di 70 metri cubi” con le parole “fino a un massimo di 90 metri cubi”, innalzando così i livelli massimi di incrementi volumetrici nelle zone B e C, nei Comuni inclusi negli ambiti di paesaggio costieri che non hanno adeguato il Puc al Ppr.

Il presidente del Consiglio ha quindi concesso la parola al consigliere di Forza Italia, Ugo Cappellacci, che ha rivolto l’invito al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, per svolgere un’informativa in Aula sul tema del deposito unico nazionale delle scorie nucleari in Sardegna, dinanzi alle crescenti preoccupazioni dei sardi sulla possibile individuazione dell’Isola come centro di stoccaggio. «Temo che alla luce di alcune notizie trapelate anche ieri – ha proseguito Cappellacci – ed alla luce della mozione presentata sul tema dai consiglieri della maggioranza ed a seguito della lettera trasmessa al Governo dall’assessore dell’Ambiente, sarebbe importante ascoltare il presidente della Regione».

Il presidente Ganau ha ribadito che sull’argomento la Giunta si è espressa pubblicamente così come ha fatto il Consiglio regionale ed ha dichiarato di voler procedere con il proseguo dei lavori, secondo le modalità regolamentari.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, chiesta e ottenuta la parola dal presidente Ganau, ha dichiarato di «essere pronto alla battaglia unitaria per ribellarci ad un’altra servitù come sarebbe quella sulle scorie nucleari». «Dobbiamo essere pronti ad essere saldi e compatti – ha proseguito il governatore – e la mia posizione è in perfetto accordo col Consiglio». Pigliaru ha quindi sottolineato che si attende l’individuazione degli ambiti idonei e poi ci sarà abbastanza tempo per fare ciò che riteniamo giusto: «Ribellarci ad un’ulteriore servitù».

Ripreso l’esame del Dl 130, il presidente del Consiglio ha concesso la parola al presidente della IV commissione consiliare, Antonio Solinas (Pd) che ha dichiarato la modifica del parere “da negativo a positivo” per l’emendamento n. 536.

Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha espresso soddisfazione per la decisione comunicata all’Aula dal relatore della maggioranza, Antonio Solinas ed ha illustrato brevemente la modifica del quale è primo firmatario.

Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha dichiarato voto favorevole e anche il consigliere di “Soberania e Indipendentzia”, Pier Mario manca ha dichiarato voto a favore, ricordando la presentazione di un emendamento a sua firma, dai contenuti analoghi al 536,

A favore anche la dichiarazione del consigliere di Fi, Stefano Tunis, («facciamoci travolgere da uno spirito unitario non solo nelle grandi vertenze ma anche sulle questioni dello stretto interesse locale») e del suo collega di partito e di gruppo, Oscar Cherchi: «Bene il segnale di apertura che arriva dalla maggioranza». Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha dichiarato voto a favore («finalmente la maggioranza in un sussulto di democrazia ha voluto ascoltare e dare seguito alle sollecitazioni alle modifiche che sono arrivate anche dal di fuori dell’aula»), seguito dal consigliere di Fi, Marco Tedde («l’opposizione fa un’opposizione non per rallentare i lavori ma un’ opposizione positiva»). A favore anche il capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini («non siamo una maggioranza ottusa») e anche del consigliere di Aps, Giorgio Oppi che ha dichiarato, in riferimento al tema delle scorie nucleari, di  aver intrattenuto una conversazione telefonica con ministro Galletti e di aver ricevuto rassicurazioni sui tempi lunghi della decisione del governo per l’individuazione del centro unico di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.

Il consigliere di Fi, Antonello Peru, ha dichiarato voto a favore dell’emendamento 536 ed ha ribadito che la minoranza non fa ostruzionismo e «il suo lavoro non è inutile, come dimostra il parere positivo della commissione alla proposta di modifica avanzata dai consiglieri di Forza Italia».

A favore anche Ignazio Locci (Fi) che ha precisato che l’unità sull’emendamento 536 «non è il preludio di nessun patto ma un primo passo per migliorare il provvedimento sull’edilizia». Ha concluso le dichiarazione di voto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che ha dichiarato: «Non voglio si cada nell’equivoco, non c’è né accordo né trattativa in corso e le distanze tra minoranza e maggioranza permangono». «Prendiamo atto della convergenza – ha concluso Pittalis – ma sono ben altre le questioni sulle quali serviva l’intesa ad incominciare da quelle che attengono l’edificabilità nell’agro».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento n. 536 che è stato approvato con 50 voti favorevoli su 50 votanti.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’emendamento n. 535 (Fasolino e più) che porta da 90 a 120 metri cubi la misura massima degli incrementi volumetrici per unità immobiliare nelle zone urbanistiche B e C.

Il presidente della Commissione Antonio Solinas ha dato parere positivo all’emendamento modificando il giudizio negativo precedentemente espresso.

Solinas, rispondendo al capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha confermato l’assenza di un accordo tra maggioranza e opposizione sul Dl 130. «Noi ci assumiamo la responsabilità della proposta – ha detto Solinas – voi dovreste consentirci di farlo. Saranno poi gli elettori a giudicare».

Il primo firmatario dell’emendamento Giuseppe Fasolino (Forza Italia), dopo aver espresso apprezzamento per l’ulteriore apertura della maggioranza, ha chiarito che l’emendamento è una proposta di buon senso. «Portare gli incrementi volumetrici da 90 a 120 metri cubi è il minimo che si poteva fare».

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha messo in evidenza alcuni aspetti tecnici della proposta e salutato con favore la decisione della maggioranza di accogliere l’emendamento dell’opposizione.

Cauto, invece, il giudizio di Gianluigi Rubiu, capogruppo di Aps. «L’ emendamento ci soddisfa in parte – ha detto Rubiu – noi avevamo chiesto di eliminare i limiti, in ogni caso è un segnale importante per i cittadini sardi».

Anche Luigi Crisponi (Riformatori) ha giudicato positivamente l’apertura della maggioranza: «Mancano ancora alcuni passaggi – ha detto – ma i cittadini troveranno nell’uovo di pasqua i 90 e i 120 metri cubi che sono una piccola ma importante novità».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n.535 che è stato approvato all’unanimità.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n. 572 che estende ai fabbricati residenziali delle zone D (industriali e artigianali), adibiti a prima casa dal titolare dell’impresa, gli incrementi volumetrici previsti per le zone B e C.

Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas ha dato parere favorevole annunciando la presentazione di un emendamento orale del Partito Democratico.

Sul punto è intervenuto il capogruppo del PD Pietro Cocco che ha illustrato il contenuto della proposta. A causa di alcune difficoltà interpretative del testo, il presidente Ganau ha sospeso la seduta per consentire ai gruppi di arrivare a una formulazione condivisa dell’emendamento orale.

Alla ripresa dei lavori il capogruppo Pietro Cocco ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

E’ quindi intervenuto il consigliere Mario Floris (Uds) che ha rivolto un plauso alla maggioranza per aver accolto le proposte della minoranza: «Evidentemente avete gli strumenti e l’organizzazione politica per capire che le elezioni si vincono in base alla situazione economica. Tra poco ci saranno le elezioni comunali che per voi saranno un importante banco di prova. Finalmente avete capito che qualunque miglioramento venga fatto su una norma i meriti sono sempre della maggioranza».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 572 che è stato approvato all’unanimità.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n. 573 che estende anche alle zone D (commerciali) e G (servizi essenziali) lo stesso principio accolto nell’emendamento precedente. Anche su questo la Commissione ha espresso parere favorevole.

Marco Tedde (Forza Italia) ha manifestato apprezzamento nei confronti della maggioranza «che ha saputo fare un passo indietro nell’interesse dei sardi. Le esigenze abitative sono di tutti, non solo dei dipendenti ma anche dei proprietari- custodi delle imprese».

Michele Cossa (Riformatori)  ha giudicato positivamente l’accoglimento della proposta: «Consentire un incremento per i fabbricati residenziali inseriti in zone commerciali è una scelta di buon senso».

Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 573 che è stato approvato con 49 voti a favore e uno contrario.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento n.591 presentato dalla Giunta regionale che sostituisce il comma 7 dell’emendamento n.125 con il quale si specifica che nelle zone urbanistiche A, B e C e negli edifici con destinazione residenziale, legittimamente realizzati in altre zone urbanistiche, gli incrementi volumetrici non sono cumulabili con quelli previsti dai commi 2, 3 e 4.

Michele Cossa (Riformatori sardi) ha chiesto chiarimenti sulle modifiche apportate.

L’assessore Erriu ha chiarito che si trattava di una precisazione linguistica.

Precisazione accolta con favore da Oscar Cherchi (Forza Italia): «Un incremento di centoventi metri cubi si traduce in 40 metri quadri che vanno a sommarsi agli incrementi minimi consentiti nelle zone A, B e C. Per questo è opportuno inserire l’avverbio “altresì” per scongiurare interpretazioni errate».

L’Aula ha quindi accolto un emendamento orale che sostituisce il termine inoltre con la parola altresì.

Subito dopo è stato messo in votazione l’emendamento n.591 che è stato approvato dall’Aula con 30 voti a favore e 2 contrari.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n. 550 (Fasolino e più) che propone l’inserimento delle zone E (agricole) e F(turistiche) tra quelle dove sono consentiti gli incrementi volumetrici degli edifici esistenti.

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha invitato l’Aula a verificare dove sono stati fatti gli interventi del Piano Casa. «Le zone E e F sono quellein cui si può dare impulso all’economia. Se si vuole investire sul turismo non si può non votare l’emendamento».

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha invitato i consiglieri di maggioranza a valutare con attenzione il contenuto dell’emendamento e ricordato che una correzione potrà essere accolta anche al momento della discussione dell’art. 20 (Si vuole aprire inserendo le zone agricole e turistiche. Per queste ultime si potrebbe vedere nell’articolo 20 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricettive).

Contro la proposta è intervenuto Salvatore Demontis (Pd): «Stiamo parlando della fascia costiera definita dal PPR “bene ambientalistico d’insieme” – ha detto Demontis – è un patrimonio di tutta la Sardegna che costituisce il punto centrale del Piano Paesaggistico Regionale».

Luigi Crisponi (Riformatori), riferendosi a recenti articoli di stampa, ha messo in evidenza l’andamento lento del turismo. «Servono interventi funzionali alla destagionalizzazione. Si chiede di poter realizzare spazi che consentano alle strutture ricettive di attrarre turisti (piscine riscaldate, aree benessere, piccoli centri congresso)».

Secondo Marco Tedde (Forza Italia) l’emendamento va nella direzione di migliorare la qualità edilizia dei fabbricati esistenti con incrementi residuali. «Si punta all’efficienza energetica, con questa proposta sarà possibile prevedere nelle campagne tetti verdi e giardini verticali».

Anche per Antonello Peru (Forza Italia) le zone E e F sono quelle che possono favorire la crescita. «Servono interventi per migliorare le strutture ricettive e rivisitare gli agriturismo».

Michele Cossa (Riformatori) ha definito “irragionevole” non inserire anche le zone E e F tra quelle in cui si possono realizzare incrementi volumetrici. «Si parla di immobili esistenti, di interventi minimi per le zone agricole dove c’è già il limite di costruzione dei tre ettari».

Stefano Tunis (Forza Italia) ha rivolto un appello alla maggioranza: «Lavoriamo insieme per lo sviluppo della Sardegna.  Facciamolo alla luce del giorno. Abbiamo tutti a cuore la salvaguardia dell’ambiente ma proponiamo ricette diverse. Abbiamo ricevuto un’eredità pesante, siamo consapevoli della delicatezza dell’argomento, per questo è necessario dividersi le responsabilità di un atto che certifichi ai sardi che non vogliamo svendere il territorio».

Il presidente Ganua ha quindi messo in votazione l’art 591 che è stato respinto con voti 28 contrari e 19 a favore.

Successivamente è stato messo in votazione l’emendamento n. 547 – Fasolino e più – uguale al 560 – Tedde e più – (“Estensione alle zone E agricole delle premialità volumetriche”).

Per dichiarazione di voto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino ha evidenziato la necessità «di allargare le premialità alle zone E agricole; è impossibile dimostrare che questo provvedimento provocherebbe un danno, in realtà stiamo consentendo che un imprenditore agricolo realizzi una stanza in più per le esigenze della sua famiglia».

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha espresso parere favorevole.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha valutato positivamente il parere espresso dal presidente della commissione sulle zone agricole: «poi valuteremo più avanti la misura di questo incremento e la sua collocazione sul territorio, prendiamo atto per ora della volontà positiva della maggioranza».

Il consigliere Marco Tedde, anch’egli di forza Italia, favorevole, ha ricordato che «chi fa migliorie alla sua casa in agro non è una persona che fa affari, l’intervento risponde a esigenze di minor consumo del territorio e di riqualificazione edilizia».

Il consigliere Stefano Tunis, sempre di Forza Italia, si è detto convinto che «quella che secondo voi è una norma di salvaguardia in realtà è una mancanza di coraggio, del coraggio di premiare chi sceglie di restare e tornare ad occuparsi di agricoltura; questi cittadini vanno premiati perché cercano di correggere la tendenza a considerare quello delle campagne un reddito accessorio rispetto a quello principale come è purtroppo accaduto in questi anni».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), favorevole, ha detto «agli oltranzisti» che il riferimento alla lettera E non comporta rischi; «stiamo parlando – ha ricordato – di superfici che vanno dallo 001 allo 003 metri quadri per metro cubo quindi l’impatto è minimo; apprezzo atteggiamento positivo della maggioranza».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha affermato rivolto alla maggioranza che «è meglio tardi che mai nell’accorgersi che con questo emendamento le zone E non vengono affatto antropizzate; stiamo parlando di manufatti esistenti e non stiamo consumando territorio, anzi è un peccato che i punti di ristoro stiano stati eliminati con il lotto minimo dei 3 ettari».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, favorevole, ha precisato che «il lotto minimo è solo norma di salvaguardia che segnerà un nuovo modo di gestire le campagne, una scelta della maggioranza che ha portato a sintesi posizioni molto diverse anche se non ideologiche; il problema della nostra agricoltura è quello di riportare i giovani alla terra, ad una agricoltura di vocazione».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha riconosciuto il pur modesto sforzo della maggioranza per arrivare a questo obiettivo «anche se non si rende giustizia al mondo agricolo perché restiamo sempre lontani da un lotto minimo più vicino all’agricoltura di oggi e di domani; resta poi da capire quale sarà la percentuale di incremento».

Il consigliere Luigi Lotto (Pd), favorevole, ha però rimarcato «la differenza fra gli incrementi volumetrici relativi agli immobili esistenti e le nuove costruzioni, rimandare quest’ultimo tema alla legge urbanistica è stata una scelta giusta e condivisibile».

Messi in votazione, gli emendamenti nn. 547 e 560 sono stati approvati con 53 voti favorevoli.

Successivamente sono stati messi in votazione gli emendamenti uguali n. 585 – Meloni e più – e 549 – Fasolino e più – (“Estensione delle premialità volumetriche alle zone F turistiche”) a scrutinio segreto come richiesto dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.

Gli emendamenti sono stati approvati con 27 favorevoli, 24 contrari e 4 astenuti (Arbau, Ganau, Ledda e Perra)

Subito dopo è stato messo in votazione l’emendamento n. 546 – Fasolino e più – (“Nelle zone E agricole nei 1000 metri dalla battigia è consentito un incremento volumetrico del 20% per i fabbricati realizzati entro il 31 dicembre 2014”).

Per dichiarazione di voto il consigliere Oscar Cherchi, di Forza Italia, ha chiesto alla maggioranza di modificare il parere da contrario a positivo, dichiarandosi disponibile ad ulteriori correzioni: «Siamo nella fascia costiera da 1000 metri in su e proponiamo un incremento massimo del 20% per gli edifici realizzati entro 31 dicembre 2014, con destinazioni residenziale e produttiva».

Il presidente della commissione Antonio Solinas ha espresso il suo parere favorevole a condizione che sia accolto un emendamento orale con lo scopo di precisare l’ammontare della premialità, da 90 a 120 metri cubi. Ha poi dichiarato che a suo avviso sarebbe auspicabile che la commissione del regolamento si occupasse a breve anche di riformare la disciplina del voto segreto, «che va limitato solo ai casi riguardanti persone», aggiungendo che «occorre evitare che si ripetano episodi come quelli di oggi».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto qualche minuto sospensione in Aula.

Il presidente Ganau ha risposto che, mentre il testo dell’emendamento orale viene stampato e distribuito, è possibile procedere rimandando ad un momento successivo l’esame dell’emendamento n. 546.

E’stato quindi messo in votazione l’emendamento n. 583 – Demontis e più – (“Gli incrementi volumetrici sono aumentati del 10% se l’intervento di riqualificazione energetica determina la classificazione dell’immobile ad energia quasi zero-nzeb-così come definito dal decreto legislativo n. 192/2005”) con parere favorevole della commissione ma, subito dopo, il presidente ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto di conoscere come ci si orienterà nella prosecuzione dei lavori.

Il presidente Ganau ha comunicato che l’accordo fra i capigruppo prevedeva che si andasse avanti fino alla mezzanotte. Ha quindi richiamato la votazione dell’emendamento n.546 integrato dall’emendamento orale del presidente della commissione.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha eccepito la mancanza di una integrazione della norma che la renda applicabile anche alle isole minori.

Il presidente della commissione Solinas ha suggerito la previsione di 250 metri dalla battigia.

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha ricordato che, in sede di capigruppo, si era rinviata la decisione finale ad una successiva riunione, che non si è tenuta.

Il presidente Ganau ha comunicato che non è mai stata adottata una decisione diversa da quella di procedere ad oltranza fino alla mezzanotte.

Il consigliere Giorgio Oppi ha ricordato che non esiste una norma che preveda la prosecuzione ad oltranza ed in effetti, in sede di capigruppo, si era deciso che la sedute ad oltranza erano previste solo per le giornate di venerdì, sabato e domenica.

Il presidente Ganau ha ribadito che l’accordo è in vigore, tanto è vero che nella seduta di ieri si è proceduto senza interruzioni fino a quando è mancato il numero legale.

Il presidente della commissione Antonio Solinas ha ulteriormente precisato l’emendamento morale, chiarendo il riferimento ai 300 metri dalla battigia per le isole minori.

Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento n.546 integrato da emendamento orale del presidente della commissione.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha proposto una breve sospensione per consentire alla minoranza di poter valutare il contenuto dell’emendamento orale.

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha insistito nella richiesta di sospensione dei lavori, a suo avviso per esigenze della maggioranza, che il presidente ha accolto.

Ripresa la seduta, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 546.

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia), favorevole, ha tenuto a precisare che «la prima parte del testo va collocata al comma 7/bis dell’emendamento n.125 della Giunta» ed ha espresso soddisfazione per l’andamento del dibattito.

Il consigliere Marco Tedde, anch’egli di Forza Italia, ha lamentato in apertura «la difficoltà di lavorare con emendamenti che si susseguono, mentre sarebbe stata preferibile una differenziazione per zone degli incrementi volumetrici, confermo comunque il voto favorevole».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha condiviso le argomentazioni dei colleghi di gruppo pur confermando il parere favorevole; questo è il segnale che «la maggioranza sta cambiando orientamento e lo apprezziamo, così come lo apprezzano i cittadini che stanno seguendo la seduta».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi), favorevole, si è associato alle considerazioni del collega Cherchi, sottolineando il buon risultato raggiunto dal Consiglio».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia), favorevole, ha ripepilogato alcune fasi precedenti del dibattito, ricordando che «se è vero che hanno aleggiato alcuni fantasmi per fortuna sono arrivati i ghostbusters che hanno contribuito a migliorare il testo».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha rimarcato la valutazione positiva sull’emendamento sollecitando inoltre gli uffici ad una forte attenzione in sede di assemblaggio definitivo del testo.

Messo ai voti, l’emendamento n.546 è stato approvato con 52 voti favorevoli.

L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 583 (Demontis e più) che prevede un ulteriore incremento volumetrico del 10% per gli interventi di riqualificazione energetica estesi all’intera unità abitativa.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato il ritiro dell’emendamento che è stato fatto proprio dall’opposizione.

Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci che ha giudicato ragionevole prevedere una premialità per l’efficientamento energetico.

Marco Tedde ha definito eccellente la proposta contenuta nell’emendamento. «Minor consumo dell’ambiente – ha detto – corrisponde a risparmio energetico e minori costi per le famiglie».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha spiegato il perché del ritiro dell’emendamento: «Puntava a un’efficienza energetica superiore a quella delle classi A ma era rivolto alle cubature originarie previste dall’art. 19. Le correzioni introdotte, con il conseguente aumento delle volumetrie, mi hanno indotto a ritirarlo».

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha annunciato il suo voto a favore: «La premialità del 5%  prevista dalla legge è troppo bassa. Bocciare questo emendamento sarebbe  un errore enorme».

Per Giuseppe Fasolino (Forza Italia) il 583 «è uno dei migliori emendamenti perché lega l’aumento volumetrico all’efficientamento energetico. Lavoriamo sulla percentuale ma l’emendamento non va ritirato».

Michele Cossa (Riformatori) ha chiarito che «nessuno vuole dare volumetrie a tutti i costi, si tratta invece di dare incentivi a investire sulla riqualificazione energetica».

Modesto Fenu, capogruppo di “Sardegna” ha detto di ritenere doveroso il voto favorevole all’emendamento: «Introduce un criterio di premialità che rappresenta un passo in avanti verso la bioedilizia e verso una migliore qualità della vita».

Luigi Crisponi (Riformatori) si è detto d’accordo con chi ha deciso di fare proprio l’emendamento. L’esponente della minoranza ha invece  criticato la scelta del consigliere Salvatore Demontis di ritirarlo: «Un emendamento che propone la riqualificazione dei volumi abitativi e il risparmio energetico non è di destra né di sinistra»

Voto favorevole ha annunciato anche Antonello Peru (Forza Italia): «Questo emendamento si sposa perfettamente con la legge nazionale che prevede una detrazione fiscale del 65% per l’efficientamento energetico. In Sardegna – ha sostenuto – le ristrutturazioni hanno stimolato un indotto di circa un miliardo di euro. Così si stimolano i cittadini a realizzare case di classe A. E’ un ottimo emendamento, rivediamo le volumetrie ma non cancelliamolo». 

Per Stefano Tunis (Forza Italia) l’emendamento n. 583 «è un fatto di educazione civica prima che di politica economica».

Il capogruppo di Area Popolare Sarda Gianluigi Rubiu ha giudicato “serio” l’emendamento e invitato tutta l’Aula a votarlo.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha criticato la discussione e invitato Pigliaru a ritirare la legge.

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az ha rilevato che «si tratta di un emendamento giusto che dà un messaggio importante dal punto di vista ambientale con un piccolo aumento di volumetrie. Questo indirizzo per un’edilizia sostenibile doveva essere già contenuto in legge»

Per Alessandra Zedda l’emendamento va verso una logica che rispetta in toto i parametri dell’efficientamento energetico, «perché non si vuole invogliare la gente a migliorare le strutture della nostre regione. Nel contempo miglioriamo l’ambiente e la qualità della vita».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invece parlato di “passo indietro della maggioranza” e di una rinuncia a un’idea basata sulla riqualificazione energetico del patrimonio edilizio.

E’ quindi intervenuto l’assessore Erriu che ha ribadito l’invito al ritiro dell’emendamento annunciando la presentazione a breve di un disegno di legge organico sulla sostenibilità ambientale nel quale il tema della riqualificazione energetica sarà centrale.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 583 che è stato respinto dall’Aula con 32 voti contrari e 17 a favore.

Consiglio regionale 1 copia

Traghetti Arbatax e La Maddalena copiaMassimo Deiana 5 copiaFilippo Spanu 4 copia

Nella giornata che ha visto alcune centinaia di persone, giunte da Carloforte, manifestare in via Roma fino al Palazzo del Consiglio regionale, contro il progetto di privatizzazione della Saremar, l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana questo pomeriggio ha incontrato i rappresentanti sindacali della società regionale marittima.

«La Regione intende salvaguardare i posti di lavoro della Saremar – ha detto Deiana – inserendo nei capitolati di gara sulla continuità territoriale per le isole minori una forte premialità a favore di chi assorbirà il numero maggiore di personale.»

«La Presidenza segue ogni dettaglio della vicenda ed è in costante contatto e coordinamento con l’assessore Deiana – ha aggiunto il Capo di Gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu», presente al tavolo convocato nella sede dell’assessorato.

La tipologia e le necessità dei servizi di trasporto che dovranno essere contenuti nel bando pubblico sulla continuità interna «saranno individuati attraverso un confronto con le comunità locali – ha spiegato ancora Massimo Deiana – superando così le diverse carenze contenute nell’attuale contratto». La Giunta, inoltre, ha approvato una delibera che consentirà l’individuazione, attraverso una selezione, di un advisor internazionale al quale sarà richiesta una consulenza sull’elaborazione del testo della gara.

«Tenuto conto che il Consiglio e la Regione si sono fatti carico di garantire le risorse per proseguire l’esercizio di Saremar sino alla fine del 2015 e che si è giunti al concordato preventivo liquidatorio – ha concluso Massimo Deiana – abbiamo ancora il tempo necessario per trovare una via d’uscita ordinata, cercando un soggetto credibile che possa partecipare con buone prospettive a una competizione aperta, trasparente e non discriminatoria per la gestione dei collegamenti via mare con le isole minori.»

Francesco Pigliaru 4
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato stamane i rappresentanti delle Associazioni sarde che si occupano di protezione civile, al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, il direttore generale della Protezione civile della Regione, Graziano Nudda, e il comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Gavino Diana.Il presidente Pigliaru ha detto ai volontari della protezione civile «Sappiamo del vostro ruolo e ne siamo orgogliosi» e si è detto disponibile a promuovere una giornata per illustrare a tutti i volontari sardi del settore i risultati delle azioni che nei prossimi mesi saranno concordate con la Consulta. Il presidente ha invitato le Associazioni a presentare suggerimenti e richieste in un’ottica sinergica tesa al raggiungimento efficace e rapido delle problematiche esistenti e snellire gli adempimenti burocratici.

I volontari hanno anticipato una serie di proposte: l’istituzione di una Consulta regionale, in linea con quanto già operante a livello nazionale, che possa dialogare proficuamente con la Direzione regionale della protezione civile; un incontro a breve con i vertici della stessa Direzione per mettere a fuoco le problematiche del settore e organizzare nei territori un’azione sinergica; attivazione di una convenzione con le Asl per le visite mediche obbligatorie per legge, che consentirebbe anche di far risparmiare risorse alla Regione (che garantisce la copertura economica); l’esonero dal pagamento del bollo auto dei mezzi operativi intestati alle Associazioni, sulla base di quanto già fatto da altre Regioni; l’adozione delle linee guida per disciplinare e armonizzare le attività di protezione civile in tutta l’Isola.

 

Scade il 30 aprile il termine per richiedere il rimborso delle accise del gasolio consumato nel primo trimestre del 2015. Lo ricorda, in una nota, Confartigianato Trasporti Sardegna.

La richiesta può essere presentata da chi esercita attività di trasporto merci con mezzi pari o superiori alle 7,5 tonnellate.

Le domande vanno presentate entro la fine del mese, utilizzando il software rilasciato dall’Agenzia delle Dogane, attraverso il proprio sito.

Con la domanda si può ottenere il rimborso, o la compensazione nel modello F24 utilizzando il codice tributo 6740, per un importo pari a 214,18609 euro, per mille litri di carburante utilizzato nel trimestre.

Dopo la compilazione, la dichiarazione va stampata e consegnata, insieme con i dati relativi salvati su supporto informatico, al competente ufficio delle Dogane, oppure a quello di Roma I. Si può inviare la dichiarazione anche per via telematica, attraverso il Servizio telematico Doganale Edi.