30 November, 2024
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Raffaele Paci 2 copia

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha approvato il disegno di legge di riforma del sistema dei Consorzi Fidi che andrà ora all’attenzione della competente commissione consiliare.

«Stiamo riorganizzando un sistema che non riesce più a dare risposta alle esigenze delle imprese – spiega l’assessore Paci -. L’obiettivo di questo Ddl è razionalizzarlo, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l’accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantiamo ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzando i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzando l’erogazione dei contributi pubblici.»

Il percorso della riforma è iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria lo scorso 27 febbraio, seguito da una serie di incontri con i Consorzi e con gli assessori coinvolti nella riforma, quelli del Lavoro Virginia Mura, dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Artigianato e Turismo Francesco Morandi. «In questo percorso abbiamo coinvolto i soggetti interessati per condividere i passaggi verso il nuovo sistema che vogliamo far partire entro giugno – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Infatti la versione definitiva di questo disegno di legge tiene conto di alcuni suggerimenti arrivati proprio dai Confidi. Puntiamo a un sistema sano, che vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato a vantaggio dell’intera economia regionale. E questo è importante soprattutto in un momento di crisi come questo».

La prima novità è costituita dal fondo unico che sostituirà i precedenti tre, collocati presso gli assessorati del Lavoro, dell’Artigianato e Commercio e dell’Industria, destinato a integrare i fondi rischi dei Confidi: i criteri di ammissibilità per le imprese saranno fissati dalla Giunta per poi passare all’analisi della Commissione Bilancio in Consiglio regionale. Seconda novità, il Fondo di stabilizzazione «con il quale – spiega l’assessore Paci – vogliamo provare a prevenire i rischi di sistema, in particolare l’effetto domino dopo la caduta di un consorzio. Si tratta di un fondo volontaristico, nessuno è obbligato ad aderire, non è un fondo di salvataggio ma di prevenzione di eventuali crisi».
Le modalità saranno stabilite anche in questo caso dalla Giunta dopo il confronto con i Confidi che vogliono aderire e il passaggio in Commissione consiliare. Terza e ultima novità, l’Osservatorio Confidi. Ne faranno parte 3 dirigenti dell’amministrazione regionale, un esponente della Sfirs e 1 dei Consorzi Fidi. A regime, i contributi saranno erogati solo ai Consorzi che aderiranno ma per i primi 18 mesi dall’entrata in vigore della legge questa clausola resterà congelata.

«È un’occasione importante per le imprese sarde, che in questo modo avranno un’opportunità in più per uscire da questo difficile momento – conclude l’assessore Paci –. Dobbiamo fare in fretta, siamo riusciti ad approvare questo disegno di legge con due mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dalla Finanziaria e ora andiamo avanti spediti.»

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Ieri, nella sede dell’assessorato del Lavoro, a Cagliari, si è svolto l’incontro tra l’Autorità di gestione e il partenariato, nel corso del quale sono state illustrate le procedure per la ripartizione dei fondi del Programma operativo FSE 2014-2020, pari a 444 milioni e 800 mila euro, per i prossimi sette anni.

La Sardegna può iniziare a programmare e spendere le risorse già nel 2015 perché la Commissione Europea ha approvato il nuovo PO FSE già nel dicembre del 2014. Gli strumenti attivabili nei prossimi anni riguardano cinque assi: occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione, capacità istituzionale, assistenza tecnica.

«La nuova programmazione – ha detto l’assessore Virginia Mura – ci consente di potenziare quanto abbiamo già realizzato finora. La riforma dei centri servizi per il lavoro è uno dei capisaldi dell’azione complessiva per il rilancio dell’occupazione, funzionale al rafforzamento del sistema, e alla realizzazione delle politiche di flexicurity per il reinserimento dei lavoratori nel ciclo produttivo. L’incontro odierno – ha aggiunto Virginia Mura – è stato molto importante. Dal confronto con il partenariato ci attendiamo contributi e suggerimenti preziosi per poter declinare al meglio gli interventi previsti.»

L’asse più importante è quello dell’occupazione, suddiviso in sei priorità. Particolare riguardo sarà dato all’accesso al lavoro per le persone in cerca di occupazione e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone ai margini del mercato del lavoro, anche attraverso iniziative locali e il sostegno alla mobilità professionale. Non meno importanti sono gli interventi per l’adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al cambiamento. Il secondo asse prende in esame l’inclusione sociale. Il terzo riguarda l’istruzione e la formazione, con l’obiettivo, tra l’altro, di ridurre l’abbandono scolastico e migliorare la qualità e l’efficienza dell’istruzione superiore. Una novità, invece, sono le risorse destinate all’asse della capacità istituzionale, e da investire nell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici. L’ultimo asse, infine, è quello dell’assistenza tecnica.

Ignazio Locci 2 copia

«A distanza di oltre un mese dai brindisi, invero prematuri, per i 127 milioni di euro sbloccati dal Cipe per il Piano Sulcis, non si scorge all’orizzonte alcuna mossa concreta. Eppure il tempo scorre inesorabile e dicembre 2015, termine ultimo per la messa a bando delle opere previste (pena la “restituzione” delle somme a disposizione), non tarderà ad arrivare. E c’è da augurarsi che per quella data gli addetti ai lavori abbiano assolto al loro compito, senza doverci propinare le solite scuse.»

Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna lancia un hjivo allarme sui ritardi nell’attuazione degli interventi inseriti nel Piano Sulcis.

«Dopo l’ok sui fondi, arrivato a metà febbraio, il primo passo concreto, secondo gli intendimenti del responsabile per l’attuazione del Piano Sulcis – aggiunge Ignazio Locci -, avrebbe dovuto essere l’apertura del centro di assistenza tecnica a Iglesias, per aiutare coloro che hanno proposto idee a trasformarle in piani imprenditoriali sulla base del progetto “99ideas”. Ufficio di cui non si sa ancora nulla, mentre gli imprenditori brancolano nel buio in attesa di notizie e indicazioni su come operare. Ma si è all’oscuro anche di altri progetti, decisamente importanti: in primis, il porto antiochense e il collegamento tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre, per i quali sono stati stanziati 41 milioni di euro. Tuttavia non è stato ancora sciolto il nodo sulla tipologia di intervento da realizzare per il nuovo collegamento. Una volta fatta la scelta (per la quale si segnala un deprecabile ritardo), si procederà con la progettazione e l’indizione delle gare. Ma con questi tempi sembra difficile, se non impossibile, tagliare il traguardo.»

«Considerato che i cittadini del Sulcis Iglesiente attendono con ansia la realizzazione delle opere pubbliche individuate nel Piano Sulcis, in quanto potrebbero realmente dare una scossa all’economia del territorio, ritengo doveroso che i soggetti attuatori sveltiscano le procedure e diano una sforbiciata alla burocrazia. Inutile precisare – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – e non c’è tempo da perdere e che il territorio non può permettersi di far passare anche questo treno senza salirci.»

Arcipelago de La Maddalena

E’ stato pubblicato all’albo pretorio digitale del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena il bando per i contributi ordinari, relativo alle manifestazioni ed eventi che saranno organizzati dal 1 giugno al 31 dicembre 2015. Le richieste, che potranno essere presentate da singole persone, enti pubblici e privati, cooperative, fondazioni e associazioni, dovranno essere consegnate in busta chiusa o per raccomandata o brevi manu presso l’Ufficio Protocollo dell’Ente, entro e non oltre le 17.30 del 30 aprile 2015.

E’ possibile scaricare la modulistica sul sito del Parco a questo link http://www.lamaddalenapark.it/node/1128

Gli eventi dovranno inoltre essere indetti senza fini di lucro e dovranno essere orientate alla tutela ambientale, oppure alla divulgazione scientifica e culturale. Il contributo massimo messo a disposizione dall’Ente Parco è di 3.000 euro per le scuole pubbliche locali e di 2.500 euro per tutti gli altri soggetti. Il contributo massimo messo a disposizione dall’Ente Parco è pari al 40% delle spese che si intendono sostenere per un massimo di € 3.000 per le scuole pubbliche locali e di € 2.500 per tutti gli altri soggetti.

Ospedale unicoAntonio Onnis 6 copia

Il convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”, organizzato dalla Asl 7 di Carbonia, svoltosi ieri mattina nella sala convegni della Sotacarbo, nel complesso della Grande Miniera di Serbariu, ha fatto discutere i presenti (tra i quali c’erano, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, parlamentari e amministratori locali) e sicuramente farà discutere ancora a lungo. L’occasione era stata creata per sviluppare un dibattito sul futuro della sanità nel territorio, ma pochi probabilmente avevano messo in preventivo le accesissime polemiche che ne sono scaturite.

Il commissario straordinario Antonio Onnis, il dirigente al quale la Giunta regionale ha affidato l’incarico di guidare la Asl 7 nei primi quattro mesi del 2015 al posto del direttore generale Maurizio Calamida, ha presentato un progetto ambizioso, peraltro non nuovo, considerato che fu al centro del dibattito già qualche anno fa, quando la Asl 7 era guidata da Pietro Chessa e assessore regionale della Sanità era Antonello Liori, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo ospedale unico, da ubicare in posizione baricentrica tra le due città capoluogo, Carbonia e Iglesias (l’idea era stata rilanciata qualche giorno fa dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che la considera ideale per superare le contrapposizioni esistenti tra Carbonia e Iglesias e per migliorare l’offerta sanitaria nel territorio, evitando la fuga di operatori e pazienti verso le strutture cagliaritane). Il progetto oltre che ambizioso, è chiaramente oneroso e pone in primo piano il problema dell’individuazione delle risorse, valutabili in almeno 100 milioni di euro, e quello della riconversione delle strutture esistenti (il Sirai a Carbonia; il CTO e il Santa Barbara a Iglesias, oltre al Crobu già in fase di riconversione), nelle quali sono peraltro ancora in corso interventi programmati da anni.

I termini utilizzati dal commissario straordinario per l’esposizione del progetto, non sono piaciuti al deputato del Partito Democratico Emanuele Cani e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il commissario straordinario dell’Asl numero 7 dovrebbe essere più rispettoso degli abitanti di Carbonia Iglesias e del territorio e dovrebbe evitare facile e gratuita ironia giacché il tema di fondo di cui si discute e che preoccupa gli abitanti del Sulcis Iglesiente è la tutela della salute – ha detto Emanuele Cani -. Purtroppo queste esternazioni non sono giunte in una discussione da bar ma sono state pronunciate dallo stesso commissario nel corso del convegno regionale “Progettare, Costruire e organizzare l’ospedale del terzo millennio” cui ho partecipato con molta attenzione. Dall’incontro non si può che constatare il lavoro che sta portando avanti la Regione e i ritardi e la lentezza dell’azienda sanitaria e del suo commissario, che ha pure manifestato idee confuse e tempistica per nulla chiara. Per questo motivo – ha concluso Cani – ritengo sia necessario e doveroso rimarcare la necessità di fornire risposte concrete con atti, programmi e percorsi da seguire, per rendere il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente efficiente e in grado di dare risposte rapide agli utenti.»

Durissime anche le parole del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il Commissario dell’Asl 7 – ha detto Casti -, dovrebbe dimostrare maggior rispetto nei confronti degli abitanti e degli Amministratori del territorio. Le sue esternazioni, pronunciate nel corso del convegno che si è svolto oggi, lunedì 30 marzo 2015, rappresentano un’offesa per i cittadini e gli Amministratori comunali di Carbonia e Iglesias, ossia chi, su mandato degli abitanti, cerca di far funzionare quotidianamente i servizi nei rispettivi territori. Certe affermazioni vanno respinte al mittente senza alcuna scusante e giustificazione. Sull’accaduto – ha concluso il sindaco di Carbonia – auspichiamo un immediato intervento della Regione.»

Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori  ed ha approvato gli articoli 14 (deposito e visione del PUC), 15 (strumenti di attuazione dei PUC) e 16 (pubblicazione dei PUC) del DL n. 130 “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.

In apertura di seduta, il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd) ha illustrato il parere sugli emendamenti presentati, negativo per tutti fatta eccezione per il n. 118 (“Modifiche alla legge regionale 45/89 in materia di formazione del Puc”), il n. 582 (“Divieto di adozione di varianti nelle more dell’adeguamento del Puc al Ppr con alcune eccezioni per il ripristino di destinazioni agricole e di opere pubbliche di rilevanza regionale”) e 588 (“Adozione degli atti finalizzati all’adeguamento al Piano paesistico regionale”).

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, a nome della Giunta, ha espresso parere conforme.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato che «il testo contiene alcune modifiche alla 45/89 in materia di pubblicazione dei Piani urbanistici comunali e poco altro, ma resta la perplessità su alcune procedure che, come nel caso di Oristano, hanno reso molto problematico il percorso del Piano urbanistico».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) ha ricordato la sua partecipazione al recente convegno promosso dalla Cna e da altre categorie produttive da cui ha tratto l’impressione «dell’inutilità di questa legge, che nessuno ha citato come fattore di crescita della Sardegna, la stessa valutazione per Piani casa tornati ora d’attualità ma solo nella cronaca giudiziaria». Ciò che serve, ha concluso, «è la riqualificazione dell’esistente ma non certo nuove costruzioni; è quindi sbagliata e da respingere l’interpretazione secondo la quale del Ppr del 2006 sarebbe stato la causa della crisi del settore edilizio in Sardegna».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato che «la tempistica è importante nei Piani urbanistici ed infatti, proprio per questo, aumentare i termini per la presentazione delle osservazioni è un aggravio inutile, così come è sbagliato e pieno di dubbi interpretativi l’emendamento della Giunta sul potere sostitutivo della Regione, affidato ad un commissario ad acta in caso di inadempienza dei comuni».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha manifestato apprezzamento per l’intervento del consigliere Anedda, «che ha colto il punto centrale del dibattito; quanto alla norma proposta dalla Giunta e poi emendata da se stessa e dalla maggioranza si trasforma in un groviglio incomprensibile». «I Puc in Sardegna – ha aggiunto – non hanno fatto strada solo a causa del Ppr come dicono tutti i sindaci e di conseguenza è stato rallentato lo sviluppo urbanistico della Regione; la maggioranza questo lo ha parzialmente riconosciuto ma non basta».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha detto che «il testo originario prevedeva addirittura un allungamento dei tempi dei Puc e l’emendamento è un po’ più semplice anche se tortuoso; il Consiglio dovrebbe evitare di legiferare in questo modo che non serve ai cittadini perché le semplificazioni introdotte dalla porta si fanno rientrare dalla finestra, Anedda ha ragione, una legge chiara è interesse di tutti ma questa è tutt’altro»

Ha preso poi la parola l’on. Stefano Tunis (Forza Italia), che ha detto: «Ci ha diviso il metodo sino a questo momento ma è chiaro a tutti noi che questa legge debba essere migliorata, anche se non è stata sufficientemente istruita in commissione. Stiamo però facendo sul serio e stiamo arrivando al punto cruciale, gli aspetti più significativi di questa legge». Per l’oratore dell’opposizione, che ha aperto una via al dialogo con la maggioranza, «se è stato possibile migliorare questo articolo vuol dire che avete la sensibilità per migliorare anche il resto delle norme. C’è ancora tanto spazio di riflessione al di fuori dell’Aula».

Per l’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) «l’articolo 14 rischiava di passare sottotono ma deve essere chiaro che voi non potete fare l’opposizione e la maggioranza assieme. Altrimenti, abbiate il coraggio di votare contro quello che non condividete. Sono tante le incongruenze e gli errori di queste norme, a cominciare dallo scarico di responsabilità a danno dei direttori generali e non dell’organi politico. Siete ancora in tempo per riscrivere col buon senso queste norme e gli emendamenti ad personam come il 582 dietro la quale si cela con evidenza una speculazione».

A seguire è intervenuto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha detto: «Con questa norma noi affermiamo solo che vogliamo favorire l’approvazione dei Piani urbanistici comunali ed è questo il punto. Onorevole Pittalis, possibile che non abbia trovato nulla di valido in questa legge? Mi pare esagerato visto che nei cinque anni in cui avete governato voi né la Giunta né il Consiglio abbiano mai favorito l’approvazione di un solo piano urbanistico tra i 377 dei Comuni della Sardegna».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento 241 (soppressivo totale dell’articolo 14), sul quale sono intervenuti a sostegno gli onorevoli Oscar Cherchi, Ignazio Locci (Forza Italia). L’on. Anedda (Misto) ha annunciato il voto contrario all’emendamento nonostante abbia espresso forti critiche rispetto al provvedimento in esame.

I Riformatori hanno invece comunicato il voto a favore, con l’on. Michele Cossa e ha detto: «Se in questi anni sono stati approvati appena 13 piani urbanistici la ragione risiede in più fattori, il primo dei quali è rappresentato dai costi per il Comune». Anche l’on. Stefano Tunis (FI) ha annunciato il voto a favore: «Considerata la Pasqua imminente, invece di flagellarvi da soli chiedeteci una mano e ve la daremo. Torniamo in commissione e in un paio di giorni ci liberiamo di questa legge con un testo finalmente compiuto».

Per l’on. Tedde (FI) è necessario che «il collega Anedda abbia coerenza e sancisca con un voto contrario a questo articolo il suo pensiero negativo su questo testo».

Per il riformatore Attilio Dedoni «l’amico Anedda riceverà più medaglie di un maresciallo dell’Armata Rossa ma è apprezzabile la sua onestà. Forse è il caso di tornare davvero in commissione».

L’on. Modesto Fenu (Sardegna) «se atti come il Puc sono fatti tecnici non possiamo non analizzarne gli effetti e capire cosa producono concretamente. Chi non ha adeguato il Puc al Ppr non lo ha fatto solo per mancanza di risorse ma anche perché il Ppr è un atto di programmazione dall’alto».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «questa norma, così come è, serve proprio a poco». Anche l’on. Pietro Pittalis (FI) ha replicato al capogruppo del Pd: «Noi abbiamo cercato nei nostri cinque anni di governo di replicare alle chiusure che voi avevate praticato in precedenza. Il Ppr vigente è frutto dell’azione di Renato Soru, ex presidente e attuale segretario del Pd, che voi volete che non si citi. Noi abbiamo provato a smontare quel Ppr e voi con atti discutibili sotto tutti i profili avete smontato le cose buone del presidente Cappellacci».  

 Per l’on. Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera, «il rimpallo delle responsabilità lo citate sempre, mentre l’onorevole Soru è chiaro che si tratta del vostro incubo. La verità è che avete perso cinque anni a cercare di smontare e rimontare il Ppr e avete approvato il Pps nell’ultimo giorno utile. Questa è la verità ed è per questo che oggi siamo qui».

L’emendamento 241 è stato respinto.

L’on. Cherchi (FI) è intervenuto sull’emendamento 582 presentato dalla maggioranza e ha proposto che le varianti al Puc possano essere presentate dal Comune anche nel caso in cui il Puc non sia stato adeguato al Ppr. L’invito al voto contrario è stato manifestato anche dall’on. Ignazio Locci (FI): «Chi decide di chi è la colpa del mancato adeguamento? Lo decide il commissario ad acta? Non si capisce. Riflettete bene sulla coerenza dei vostri interventi legislativi». Contrario anche l’intervento di Fasolino (FI): «Le deroghe al Ppr non possono andare bene soltanto quando le chiedete voi, questo non è giusto».

L’on. Cossa (Riformatori) ha definito “vergognoso” l’emendamento ed ha aggiunto: «Questo è il vostro modo di legiferare? Questa sarebbe la vostra superiorità morale, alla quale mettete sempre molta attenzione. Fate prima a ritirare questo emendamento»

L’on Anedda (Misto) ha replicato al collega Pittalis: «Io faccio parte del Pdci, un partito di lotta e di governo. Per ora facciamo solo la lotta ma quando il presidente Pigliaru lo riterrà vorrà dire che ci occuperemo anche del governo».

A seguire, l’on. Mario Floris (Uds – Sardegna) ha detto: «Non è accettabile che in 30 giorni il Consiglio comunale debba adeguare il Puc al Ppr».

Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, intervenendo nel merito dell’emendamento n. 582 (Meloni e più) ha ribadito l’intento di procedere con l’incentivazione ai Comuni per l’approvazione dei Puc. «L’emendamento – ha proseguito l’esponente della maggioranza – dice in sostanza che le amministrazioni che non hanno provveduto all’adozione del Puc non possono fare ricorso alle varianti urbanistiche, tranne in casi specifici o nei casi in cui la Giunta regionale riconosce la pubblica utilità».

Marco Tedde (Fi) ha affermato che se l’emendamento in discussione fosse stato presentato dal centrodestra nella passata legislatura, l’allora opposizione avrebbe occupato l’Aula tra le proteste. «Quest’emendamento – ha incalzato Tedde – rischia di avere il nome e il cognome dei possibili beneficiari». L’esponente della minoranza ha confermato la “non contrarietà” alle deroghe urbanistiche  «ma quella che si va delineando si basa sula discrezionalità della giunta e così si produrranno varianti per amici». «Questa discrezionalità deve essere stoppata», ha concluso Marco Tedde, «e serve definire criteri obiettivi senza procedere a colpi di deroghe».

Il consigliere del gruppo “Area popolare sarda” Giorgio Oppi (Aps) ha dichiarato il voto contrario all’emendamento ed ha definito la proposta di modifica avanzata dai consiglieri della maggioranza: «Una marchetta fatta per il Qatar». Oppi ha quindi mostrato un faldone ed ha affermato di possedere carte e documenti che dimostrano quanto affermato. L’esponente della minoranza ha parlato di “uno scandalo” che va a dare seguito «all’ènnesima richiesta avanzata dalla società del Qatar che non ha ancora fatto niente per la Sardegna ma che condiziona le scelte della Regione».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha denunciato il pericolo che le richieste della società del Qatar non si fermino al contenuto dell’emendamento ed ha escluso che tali iniziative siano legate all’ex ospedale San Raffaele. «Voterò contro – a concluso l’esponente della minoranza – e vi invito a riflettere perché la Sardegna sta diventando un giardino nella disponibilità di qualche emiro».

Modesto Fenu (gruppo Sardegna) ha definito la situazione “scandalosa” a fronte delle rigidità che invece vengono stabilite in danno dei Comuni che non hanno adeguato i Puc al Ppr. Il consigliere della minoranza ha quindi evidenziato che l’adeguamento del Pai impedirà di realizzare alcunché il 70% del territorio dell’Isola. «Mi auguro – ha concluso Fenu nel dichiarare il voto contrario – che l’assessore dell’Urbanistica e il capogruppo del Pd abbiano a cuore le fortune della Sardegna prima di quelle della Qatar Foundation».

Il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, ha definito l’emendamento 582 “arrogante e punitivo per le amministrazioni locali”. «Ricorda – ha aggiunto Peru – un provvedimento dittatoriale che imponeva l’utilizzo delle cintura di sicurezza agli automobilisti ma fabbricava auto senza le cinture di sicurezza». A giudizio di Peru il mancato adeguamento del Puc al Ppr non è una responsabilità delle amministrazioni comunali ma deriva dalle difficoltà intrinseche al Ppr, approvato ai tempi del governatore Soru. «Perché – ha concluso il consigliere della minoranza – oggi il centrosinistra afferma che il Ppr non può essere rivisitato, quando nella scorsa legislatura affermavano l’esatto contrario?».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha affermato di “non trovare niente di strano nel contenuto dell’emendamento 582” ed ha dato lettura di una norma del 1987 che sottoponeva l’approvazione delle varianti urbanistiche dei Comuni all’approvazione dell’assessore regionale dell’Urbanistica. Il capogruppo della maggioranza ha concluso ribadendo la correttezza dell’emendamento e a proposito dell’ex San Raffaele ha dichiarato: «Non c’è niente di poco chiaro ma un accordo noto e alla lcue del sole».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha criticato duramente il contenuto dell’emendamento 582: «L’ex San Raffaele di Olbia non c’entra mentre c’entrano molto gli interressi riferibili a una precisa società lussemburghese». L’esponente della minoranza ha parlato di “svendita del territorio” e di “interessi collaterali”. «Questo emendamento – ha proseguito il consigliere di Fi – è una deroga al Ppr e non si rivolge ai problemi di tanti cittadini sardi ma dei grandi interessi che non c’entrano niente con gli interessi dei sardi». «E’ una schifezza – ha concluso Pittalis – e voterò contro».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha sottolineato come le ultime dichiarazioni in Aula preoccupino non poco non solo la minoranza ma anche molti consiglieri che siedono nei banchi del centrosinistra. «E’ una delle più grandi marchette mai vista in Consiglio regionale», ha accusato il consigliere della minoranza «e voterò contro l’emendamento-marchetta».

Il presidente della commissione Urbanistica, Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato il voto a favore dell’emendamento 582 ed ha ribadito la correttezza delle modifiche proposte.

Il consigliere, Mario Floris(Sardegna-Uds) ha invitato il presidente del Consiglio e l’intera assemblea a tenere nella dovuta considerazione quanto emerso nel corso del dibattito («non si può far finta di non aver sentito nulla») ed ha chiesto una sospensione dei lavori per compiere opportuni approfondimenti.

Il presidente Ganau ha quindi comunicato la decisione di voler sottoporre alla volontà dell’Aula la richiesta di sospensione avanzata dal consigliere Floris. A sostegno della richiesta di Floris è intervenuto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis («se i lavori devono proseguire in questo modo faremo una correzione alla linea di  condotta fin’ora tenuta dall’opposizione in Aula, perché non può passare per ordinario un fatto che invece è straordinario»).

L’assessore dell’Urbanistica, dopo aver ottenuto la parola per alcuni chiarimenti, ha dichiarato che lo spirito dell’emendamento non è quello evidenziato dai consiglieri di minoranza ed ha ricordato che l’articolo 12 del “piano casa” approvato nella scorsa legislatura consentiva ampi margini di deroga al Ppr.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha confermato quanto affermato dall’assessore Erriu a proposito delle deroghe del piano casa ed ha escluso l’intensione di favorire “qualcuno o qualcosa”. Il consigliere della maggioranza ha concluso dichiarandosi “non contrario” alla possibilità di una brevissima sospensione per consentire un chiarimento tra i consiglieri della minoranza.

Il presidente del Consiglio ha quindi concesso la parola all’assessore dell’Urbanistica che ha presentato un emendamento orale che prevede che le varianti siano da assoggettarsi a verifica di coerenza ai sensi delle disposizioni contenute nella legge 7 del 2002.

Il presidente Ganau verificato ha proclamato “accettato” l’emendamento orale all’emendamento 582 (non essendoci state osservazioni in Aula) ed ha posto in votazione quindi l’emendamento 582 (come modificato dall’emendamento orale).

L’emendamento 582 (Meloni e più) che emenda l’emendamento sostitutivo totale n. 118 (presentato dalla Giunta) è stato approvato con 30 voti a favore e 16 contrari.

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 588 (presentato dalla Giunta) che, a sua volta emenda il n. 582, aggiungendo la seguente dicitura: “E’ inoltre, consentita l’adozione degli atti finalizzati all’attuazione del Piano paesaggistico regionale e previsti dalle disposizioni in esso contenute”. L’emendamento n. 588 è stato approvato con 29 favorevoli e 17 contrari.

Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, ha dichiarato di non aver partecipato alla votazione per l’impossibilità di valutare il contenuto dell’emendamento proposto dalla Giunta. Il presidente del Consiglio ha quindi precisato che la proposta di modifica avanzata dall’esecutivo regionale è stata presentata alle 15.30 e dunque un’ora prima dell’inizio dei lavori in Aula. Il presidente Ganau ha quindi annunciato la votazione dell’emendamento sostitutivo totale n. 118 che se approvato, con le modifiche contenute nel 582, nel 588 e nell’emendamento orale dell’assessore Erriu, sostituisce totalmente l’articolo 14 (deposito e visione del Puc) del Dl 130.

Il consigliere Mario Floris (Sardegna-Uds) intervenendo sull’ordine dei lavori ha invitato la presidenza a mantenere la prassi in relazione a tempi e modalità di visione degli emendamenti presentati in Aula.

Il presidente del Consiglio ha garantito il rispetto della prassi ed il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha invitato il presidente a “chiamare” l’emendamento così da consentire ai consiglieri di iscriversi per le dichiarazioni di voto.

Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha dichiarato voto contrario all’emendamento 118 ed è ritornato sulle procedure di visione degli emendamenti in Aula. Il consiglieri della minoranza ha chiesto quindi “lumi” sull’ultimo comma dell’emendamento 118.

Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, ha dichiarato voto contrario e riconosciuto la corretta condotta dei lavori in Aula mentre il consigliere di Fi, Giuseppe Fasolino, dichiarando anche egli il voto contrario, ha voluto previsare che “il piano casa consentiva deroghe al Ppr ma senza elementi di discrezionalità”

Marco Tedde (Fi) ha dichiarato voto contrario ed ha sottolineato le crescenti difficoltà nel comprendere l’andamento dei lavori. «Il 118 non è il peggiore degli emendamenti presentati dalla giunta – ha dichiarato l’esponente della minoranza – ma il vizio di fondo sta nel fatto che il disegno di legge proposto della giunta è stato destrutturato in commissione e ora in Aula si sta destrutturando il testo della commissione con gli emendamenti della Giunta».

Ha quindi preso la parola il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) che ha contestato l’impianto della Dl 130: «Mentre il PPR e la legge “salva coste” furono adottati per fare chiarezza e stabilire regole certe nel governo del territorio, oggi si vuol fare tutto e il contrario di tutto  e, di fatto, si apre la porta alle deroghe».

Michele Cossa (Riformatori) ha rivolto obiezioni alla lettera b) dell’emendamento n.118 nella parte che affida al Direttore Generale dell’Assessorato competente il compito di assegnare ai Comuni, una volta scaduto il termine per la presentazione del PUC, altri 60 giorni di tempo per provvedere. «E’ il primo articolo della legge in cui si trovano termini perentori – ha detto Cossa – non lo si è fatto invece quando si è parlato di permessi di costruire. Quando è un cittadino a porre il problema non si danno risposte».

Sul punto è intervenuto l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu: «Mi sarei aspettato una critica di segno opposto – ha detto Erriu – nel 2011 vennero introdotti termini perentori per l’esercizio dei poteri sostitutivi della Regione. Qui si introducono invece norme dilatorie per venire incontro ai comuni che non hanno ancora adempiuto e che rischiano il commissariamento. Ci sono altri 60 giorni di tempo per mettersi in regola».

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha contestato l’attribuzione a un direttore generale del potere di diffida nei confronti di un sindaco eletto. «Occorre invece concentrarsi sulle difficoltà dei comuni, oggi alle prese con una grave crisi finanziaria. Come fanno ad adeguarsi se non hanno gli strumenti?».

E’ quindi intervenuto l’assessore Erriu che ha proposto, con un emendamento orale, di riportare in capo all’assessore competente i poteri affidati al direttore generale. La proposta è stata accolta dall’Aula.

E’ poi intervenuto Antonello Peru (Forza Italia) secondo il quale «il problema vero è il PPR, strumento mostro che blocca la pianificazione dei Comuni. Il Piano Paesaggistico Regionale deve essere rivisto in tutte le sue parti».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, dopo aver annunciato il voto contrario del suo gruppo, ha apprezzato la modifica proposta dall’assessore Erriu che riporta in capo all’assessore competente il potere di diffidare i Comuni che non si adeguano al PPR. Pittalis ha poi evidenziato le difficoltà interpretative introdotte dall’art. 14: «la norma si presenta molto elastica e rischia di creare problemi rispetto ai rimedi che si propongono. Nella scorsa legislatura un risultato lo si era raggiunto con il Piano Casa. Non so cosa si farà in questa legislatura, ho paura che ci aspettino tempi bui».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n.118 che è stato approvato dall’Aula con 28 voti a favore e 18 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento aggiuntivo n.32, presentato dal capogruppo del Psd’Az Angelo Carta,  che stabilisce il divieto per i comuni di depositare i Puc, o le varianti del medesimo, nei 90 giorni antecedenti la scadenza del mandato.

Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sull’impianto dell’art 14 e criticato il modo di procedere nella discussione:«Come si può lavorare in questo modo – ha detto Tedde – si continuano a presentare emendamenti degli emendamenti e si riscrivono norme, noi cerchiamo di dare un contributo positivo a quest’Aula ma non ci riusciamo».

Ignazio Locci (Forza Italia) ha annunciato il suo voto contrario perché, ha detto, “apre alle deroghe e non dà certezze”.

Per Oscar Cherchi(Forza Italia) l’emendamento n. 32 ha un cuore sardista: «si chiede il rispetto dell’attività istituzionale e si introduce il divieto di presentare i PUC negli ultimi 90 giorni di mandato amministrativo. Se nei 4 anni e 9 mesi precedenti non si è fatto niente è giusto intervenire in questo modo».

Christian Solinas (Psd’Az) ha espresso apprezzamento per la proposta che, di fatto, «introduce una visione diversa della pianificazione urbanistica che va portata avanti con libertà di pensiero e non può essere influenzata in nessun modo. L’emendamento scongiura il rischio che i provvedimenti vengano adottati in campagna elettorale per attrarre consenso. Le grandi scelte vanno fatte nel corso di una legislatura e non a fine mandato».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha espresso preoccupazione per la legge che si va ad approvare: «l’unica categoria che non si lamenta è quella degli avvocati. Torneremo alla stagione dei ricorsi come quella che seguì l’approvazione del PPR».

Per il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni «non è serio presentare atti a fine mandato. Su una proposta come questa non può non esserci accordo».

Concetto condiviso da Luigi Crisponi (Riformatori) secondo il quale l’approvazione dell’emendamento n. 32 introdurrebbe un elemento di rilevo per evitare gestioni dubbie del governo del territorio.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento n. 32 che è stato respinto dall’Aula con 28 voti contrari e 19 a favore

Si è poi passati all’esame dell’art. 15 (strumenti di attuazione del Puc) e dei relativi emendamenti n. 242 (soppressivo totale) e n. 120 (aggiuntivo).

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha evidenziato che «già l’art. 21 della legge 45 aveva individuato gli strumenti di attuazione dei Puc. Ora si introducono altri Piani, anziché semplificare si rischia di appesantire ulteriormente la normativa».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è detto d’accordo  con la riscrittura dell’art. 15 attraverso l’emendamento n.120 presentato dalla Giunta. «Per arrivare a una vera semplificazione, sarebbe però opportuno intervenire sugli enti intermedi anziché sui consigli comunali. Sono loro che fanno ritardare i tempi per l’approvazione dei piani di lottizzazione». Fasolino ha poi invitato la maggioranza ad ascoltare le sollecitazioni delle associazioni di categoria che, insistentemente, invitano a  modificare il testo del Dl 130.

Per Marco Tedde (Forza Italia) quella in discussione «è una norma bizzarra, l’emendamento ripropone la reintroduzione dell’art.30 contenuta nel Dl della Giunta poi emendato dalla Commissione Urbanistica. E’ possibile che la Commissione stravolga l’articolo e la Giunta lo riproponga integralmente?».

Secondo Ignazio Locci (Forza Italia) l’emendamento n.120 rischia di provocare una mole impressionante di contenziosi: «non si può intervenire con un potere sostitutivo quando due parti stanno per stipulare un contratto a prestazioni corrispettive. Nelle lottizzazioni, l’amministrazione comunale è una figura di diritto privato».

Il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni ha chiesto di rivedere l’emendamento n.120 della Giunta nella parte in cui attribuisce al Direttore Generale il potere di stabilire dei termini perentori nei confronti dei comuni che ritardano a deliberare sulle lottizzazioni. «L’esercizio del potere sostitutivo per la nomina dei commissari ad acta – ha detto – deve essere di competenza dell’Assessore».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dichiarato che «quello della direzione dell’Urbanistica diventa invasiva se chiamata a gestire rapporti delicati con organismi eletti come i consigli comunali, superando il riferimento naturale che dovrebbe essere l’assessore».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha detto che «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e restano le perplessità di forma e di merito; cerchiamo invece di accelerare per arrivare alla sostanza del provvedimento».

Non essendoci altri iscritti a parlare il vice presidente Lai ha messo in votazione il testo dell’articolo che il Consiglio ha approvato con 29 voti favorevoli e 17 contrari.

Successivamente è stato messo in votazione aggiuntivo n. 120-Giunta (“Procedure successive al diniego delle lottizzazione; poteri sostitutivi della Regione; nomina del commissario ad acta”).

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha annunciato il voto contrario, precisando che «è giusto andare spediti nell’approvazione degli strumenti attuativi dei Puc ma talvolta i poteri sostitutivi complicano i rapporti fra privati e amministrazioni comunali».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), anch’egli contrario, ha messo in evidenza che «la competenza del potere sostitutivo va in capo alla direzione generale dell’Urbanistica; c’è un accesso di potere ed un arretramento del ruolo della politica, meglio investire del compito l’assessore come già fatto in altri emendamenti».

Non essendoci altri iscritti a parlare il vice presidente ha messo in votazione l’emendamento n.120 che il Consiglio ha approvato con 29 voti favorevoli e 16 contrari.

Subito dopo è iniziata la discussione generale sull’art. 16 (“Pubblicazione del Puc-effetti”)

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto che «l’articolo prende spunto da quanto successo negli anni scorsi ad Oristano in occasione delle vicende del Puc, forse ancora bloccato perché non aggiornato al Ppr ed in una sorta di limbo, dato che senza la conclusione del procedimento il Puc è annullabile».

Successivamente l’Aula ha respinto l’emendamento n.215 collegato al n. 494 ed approvato il testo dell’art.16 con 28 voti favorevoli e 16 contrari.

Voto positivo, invece, per l’emendamento n. 76 (Rubiu e più)-(“Linee elettriche di media tensione interrate su viabilità esistente o in corso di realizzazione”), per il n. 112 (Solinas-Ruggeri)- (“Definizione delle zone umide come beni paesaggistici”) ed il 587-Giunta-(“Zone di rilevante interesse paesistico e ambientale; nei litorali è consentita la realizzazione di parcheggi e strutture che non determinino alterazione permanente dello stato dei luoghi”), provocando la decadenza degli emendamenti nn. 121, 559, 560 e 561. Approvato anche l’emendamento n. 122-Giunta-(“Contributi ai comuni per la predisposizione di strumenti urbanistici”) ed il n. 123-(“Parere della commissione su vincoli regionali e schemi di assetto territoriale”).

Subito dopo è iniziata la discussione dell’emendamento n. 589 (Giunta) collegato al 480 (Demontis e più) in materia di “Accelerazione e semplificazione delle procedure di adozione ed approvazione dei Puc”.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd), primo firmatario dell’emendamento n.480, ha sottolineato che lo scopo del provvedimento è quello di «accelerare le procedure di approvazione del Puc per l’adeguamento al Ppr». Con un emendamento orale ha però suggerito di precisare «che le parti del Piano non oggetto delle osservazioni siano date per acquisite definitivamente all’interno del procedimento, salvi evidenti errori materiali».

Il vide presidente Lai ha disposto una breve sospensione della seduta per distribuire il testo integrale della proposta del consigliere Demontis.

Ha riassunto la presidenza il presidente Gianfranco Ganau che ha messo in votazione l’emendamento n. 589; il Consiglio l’ha approvato con 31 voti favorevoli e 13 contrari. Per effetto di quest’ultimo voto, sono stati dichiarati decaduti gli emendamenti nn. 480, 563, 566, 567 e 589.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha poi comunicato la riformulazione dell’emendamento n.139 all’art. 11 che, con un testo più snello, attribuisce alla Regione la competenza di modificare le direttive in materia  di «prestazioni acustiche passive degli edifici» e la definizione delle «classi acustiche delle unità immobiliari».

L’emendamento è stato approvato con 42 voti favorevoli ed 1 contrario.

Dopo la scrutinio il presidente Ganau ha avviato la discussione generale dell’art. 17 (“Disposizioni di salvaguardia dei territori rurali”).

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha proposto di sospendere la seduta e rinviare l’esame dell’articolo. La proposta è stata accolta ed il presidente Ganau ha chiuso la seduta; i lavori riprenderanno domani mattina alle 10.00.

L’Agenzia Conservatoria delle Coste ha avviato la selezione, tramite procedura comparativa pubblica per titoli e colloquio, di due collaboratori per il supporto alle attività dell’Agenzia nell’ambito del progetto “Med-phares – Stratégies de gestion intégrée pour la mise en valeur du patrimoine des phares, sémaphores et balises de la Méditerranée”, finanziato nell’ambito del programma Enpi.

Due i profili professionali selezionati:
– un responsabile finanziario con esperienza professionale nella gestione contabile e finanziaria del progetto, in collaborazione con il personale dell’Agenzia;
– un responsabile della comunicazione con esperienza professionale nella promozione del progetto e della disseminazione dei risultati a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale, in collaborazione con il personale dell’Agenzia e del Segretariato tecnico congiunto dell’Enpi Cbc Med.

Gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa avranno una durata di 10 mesi decorrenti dalla data di stipulazione del contratto di lavoro, e comunque fino alla conclusione delle attività di progetto.

Le domande per entrambi i profili dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 13 aprile 2015, al protocollo dell’Agenzia regionale Conservatoria delle coste in Via Mameli n. 96, 09123 Cagliari.

L’ONU ha istituito nel 2007 “La Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo”, che viene celebrata ogni anno il 2 aprile. Obiettivo di questa giornata è quello sensibilizzare la popolazione rispetto alla necessità di migliorare la qualità della vita di bambini e adulti affetti da quello che è uno dei più gravi e diffusi disturbi dello sviluppo.

L’autismo, o disturbo dello spettro autistico (Dsa), è una condizione cronica che interessa lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Si manifesta in giovanissima età, quindi principalmente tra i bambini. L’autismo, la cui origine rimane in gran parte sconosciuta, causa una disabilità complessa che coinvolge diversi ambiti: sociale, comunicativo e comportamentale. I tassi d’incidenza dell’autismo, secondo gli studi epidemiologici, sono in costante aumento. I dati relativi all’Europa sono frammentari e non esistono stime ufficiali: si va da 1 caso su 133 a 1 caso su 86. Più precise sono le stime Usa, secondo le quali un bambino su 68 è affetto da Dsa.

In una Società come la nostra, dove l’attenzione alla persona è spesso dimenticata se non addirittura contrastata, riteniamo opportuno e indispensabile concentrare l’attenzione su tutte quelle che sono le reali esigenza della società e dei cittadini che la compongono, anche su quelle spesso dimenticate.  Come Partito Democratico riteniamo che una società giusta, oltre che avere a cuore le questioni  occupazionali, economiche etc, non può non avere un occhio di riguardo per tutti coloro che, a causa di una patologia, vivono in condizioni di disagio e potenziale esclusione.

Per questo riteniamo doveroso richiamare le Istituzioni (Enti locali, Scuole, Organizzazioni sanitarie), ad un attenzione particolare verso coloro che sono affetti dall’autismo. Attenzione particolare significa per noi creare condizioni e strumenti di inserimento sociale e di affiancamento alle famiglie, finalizzati alla condivisione della responsabilità volta al miglioramento della qualità della vita. Siamo, infatti, assolutamente convinti, che, al di là delle competenze specifiche di ogni Autorità e istituzione, anche ciascuno di noi  è chiamato a recitare la sua parte per contribuire ad aiutare le persone affette da autismo, così come da altre patologie, a sentirsi parte attiva della società.

Alberto Straullu

Responsabile welfare del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente   

Il giornalismo sardo piange Giorgio Melis, scomparso ieri all’età di 76 anni (era nato a Cagliari il 28 ottobre 1938). Iscritto all’Ordine dei giornalisti nel 1965, per alcuni decenni è stato una delle firme più prestigiose del giornalismo isolano. Ha iniziato la sua carriera al quotidiano L’Unione Sarda, per il quale ha lavorato per oltre vent’anni, arrivando a ricoprire il ruolo di condirettore e, a metà degli anni ’80, è passato alla Nuova Sardegna, nella veste di vice direttore. Vent’anni più tardi, ha avuto una breve esperienza, dal 2004 al 2006, al nascente Giornale di Sardegna e nei quotidiani EPolis, come direttore editoriale. Ha avuto inoltre esperienze televisive nelle due principali emittenti isolane, Videolina e Sardegna Uno.

«Il giornalismo è in lutto per la morte di Giorgio Melis, uno dei grandi protagonisti dell’informazione in Sardegna nel secondo dopoguerra.Penna brillante e firma di punta prima all’Unione Sarda e poi alla Nuova Sardegna, è stato per quarant’anni testimone della storia isolana, con commenti spesso polemici e pungenti.»

Lo ricorda così Filippo Peretti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna.

«Un grande lutto per il giornalismo sardo e nazionale – ha commentato Franco Siddi, ex segretario della Fnsi – con lui muore un protagonista del giornalismo autonomista che si connette con il mondo, con competenza, ardore professionale e civile, cronista e editorialista implacabile.»

I funerali sono in programma oggi, alle 16.00, a Cagliari.

 

Giorgio Melis

La VBA/Olimpia ha dimezzato lo svantaggio dal terzo posto ed ora sogna i play-off. La scontata vittoria sul Volley Iglesias (3 a 0, parziali di 25 a 15, 25 a 18 e 25 a 10) ha consentito alla squadra di Adrian Pablo Pasquali di approfittare dell’auspicata ma non scontata sconfitta interna subita dal Volley Parella Torino con la vicecapolista Bruno Rent Mondovì (1 a 3), dimezzando lo svantaggio dalla terza posizione da 6 a 3 punti, a cinque giornate dalla conclusione della regular season.

I risultati della sesta giornata di ritorno hanno così creato un’ammucchiata di ben cinque squadre in cinque punti alle spalle delle due dominatrici del girone, Emma Villas Chiusi e Bruno Rent Mondovì, divise da un solo punto nella corsa verso il primo posto che vale la promozione diretta in A2.

Una buona notizia per la VBA/Olimpia è arrivata anche da Torino, dove la Caloni Agnelli Bergamo, dopo aver battuto la squadra isolana, hanno lasciato un punto per strada contro il Sant’Anna Tomcar (2 a 3 in rimonta dal 2 a 1), formazione che la VBA/Olimpia ha battuto nettamente 3 a 0, sempre a casa sua, alla terza giornata del girone di ritorno. La corsa verso il terzo posto che vale l’accesso ai play-off promozione vede ora guidare il gruppone sempre il Volley Parella Torino con 32 punti, uno solo di vantaggio sul Volley Lupi Santa Croce, due sulla Caloni Agnelli Bergamo, tre sulla VBA/Olimpia e, infine, cinque sul Volley Segrate.

Già la prossima giornata, in programma il fine settimana dopo Pasqua, potrebbe segnare in misura rilevante la corsa di queste cinque squadre, con le partite Pallavolo Saronno-Volley Parella Torino, Caloni Agnelli Bergamo-Volley Segrate e Volley Lupi Santa Croce-VBA/Olimpia.

Adrian Pablo Pasquali 1