29 November, 2024
Home2015 (Page 443)

Una locale impresa portuale, la Sardagru S.r.l., ha donato un defibrillatore semi automatico per chiunque ne avesse bisogno nel porto di Portovesme, crocevia di circa 500.000 persone annue che transitano da e per Carloforte e luogo di lavoro per centinaia di lavoratori che operano nel porto industriale. Grazie alla disponibilità dell’ASL 7 di Carbonia, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso ha coordinato 20 persone, tra militari, lavoratori portuali ed ormeggiatori, che possano garantire una continua presenza in porto sottoponendole al corso BLS-D fatto da personale specialistico del 118. Al termine del corso sono stati rilasciati i previsti diplomi riconosciuti dall’Italian Resuscitation Council.

Con la gentile donazione, infine, da parte dell’associazione SOSAGO di uno zaino completo di tutti gli strumenti utili alle manovre salvavita, adesso la sicurezza nel porto di Portovesme ha fatto un importante passo avanti. In caso di emergenza nel porto, infatti, basta contattare il 118 e la Guardia Costiera di Portoscuso per avere i primi importanti soccorsi in attesa che arrivi personale medico specializzato.

«Nella speranza di non dover mai intervenire utilizzando l’apparato adesso in dotazione e conservato nei locali della Guardia Costiera di Portovesme presidiata H24 – si legge in una nota della Guardia Costiera di Portoscuso -, iniziative di questo tipo non possono che trovare terreno fertile nell’Autorità Marittima che impegna uomini e coordina operazioni di soccorso a mare con la missione di poter salvare vite umane.»

FOTO

IMG_0570

Stamane è ripreso, in Consiglio regionale, l’esame dell’ordine del giorno con gli emendamenti all’art. 3 del disegno di legge n. 130 – Giunta regionale – “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.

Il presidente, Gianfranco Ganau, ha messo in votazione l’art. 3 (“Sanzioni per interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali”) che ha ottenuto 26 voti favorevoli; non essendo stato raggiunto il numero legale la seduta è stata sospesa per 30 minuti e alla ripresa, l’Assemblea ha ripetuto la votazione; l’art. 3 è stato approvato con 26 voti.

Successivamente è iniziato l’esame dell’emendamento n. 92 (Agus e pù) “Conferenze di servizi in caso di demolizioni di immobili abusivi ricadenti in aree a rischio idrogeologico o di particolare pregio ambientale” di cui, però, i presentatori hanno annunciato il ritiro.

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha definito l’emendamento importante comunicando di volerlo recepire.

L’iniziativa è stata poi formalizzata dal presidente del gruppo Pietro Pittalis.

Il consigliere Ignazio Locci, anch’egli di Forza Italia, ha sottolineato che la proposta «tocca un tema che non può essere trascurato, l’indicazione della conferenza dei servizi nei casi di abusi in aree a rischio idrogeologico o di pregio ambientale costituisce anche un significativo elemento di semplificazione».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha detto che, fra l’altro, l’emendamento «è un’occasione per mettere in rilievo le deficienze del Ppr di Soru (il mastro Don Gesualdo di questa fase politica), alla radice della mancata approvazione dei Puc nella stragrande maggioranza dei comuni della Sardegna; la Giunta sta ancora cercando di mettere rimedio a quei pasticci, senza però intervenire sulla abnorme discrezionalità dell’istituto delle intese».

Il consigliere Oscar Cherchi, sempre di Forza Italia, ha ricordato che «già in commissione era emersa qualche perplessità ma è giusto portare l’emendamento in discussione: a prima vista sembra un eccesso di controllo ma in realtà l’esame di una certa tipologia di abusi in conferenza dei servizi ha aiutato ed aiuta molto la pubblica amministrazione a superare le difficoltà e ad abbreviare i tempi».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha evidenziato che «la ratio del nostro atteggiamento è evidente, ci sembra una proposta intelligente e di buon senso perchè la demolizione post-abuso, fra l’altro, è un atto complesso che deve lasciare spazio al miglioramento ambientale evitando i soliti rimpalli di competenze, su questo sarebbe giusto un voto ampio di tutto il Consiglio».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha annunciato invece il suo voto contrario «perché siamo in presenza di un testo incorreggibile, provvedimento emergenziale che non dà l’idea di quale obiettivo voglia raggiungere; oltretutto a livello nazionale si sta per approvare una norma che consente a chiunque di ristrutturare la sua casa senza formalità, fatte salve le volumetrie, questa legge finisce per discriminare i sardi».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha comunicato il suo orientamento a favore «perché si coglie un aspetto importante, lo spirito della conferenza dei servizi è proprio quello di individuare procedure accelerate in determinati casi, uno strumento efficace per valutare tutti gli interessi in gioco, ferme restando le riserve di fondo sulla legge».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia), dopo aver osservato che la proposta offre una grande opportunità, ha raccontato di un suo incontro con un operatore di immobiliare globale di origine sarda che vorrebbe lavorare nell’Isola. Gli hanno risposto, ha detto Fasolino, «dappertutto nel mondo ma non in Sardegna, questo è un segnale gravissimo e molto pericoloso perché stiamo alimentando all’esterno l’immagine di una Regione contraria per partito preso alla cultura d’impresa».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha ribadito il suo parere contrario, come emerso in commissione, «perché secondo noi è troppo superficiale, inserito in un testo molto farraginoso».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd), contrario all’emendamento, lo ha definito «non era necessario perché la conferenza di servizi è già prevista dalla normativa vigente; quello dell’opposizione è ostruzionismo legittimo ma bisogna chiamarlo con il suo vero nome, perché non si può criticare il ritardo e poi rallentare i lavori». «Su questa legge – ha continuato Solinas – ci stiamo mettendo la faccia assumendoci la responsabilità politica, a voi invece la responsabilità dei ritardi dopo aver detto che una legge in materia edilizia era comunque necessaria; in generale sarebbe comunque opportuno rivedere il regolamento per mettere in condizione il governo di esercitare il suo diritto-dovere e disciplinare gli interventi della minoranza, in sede di dichiarazioni di voto, ad un solo intervento per gruppo».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha osservato che il gruppo di Sel ha fatto bene a presentare l’emendamento in esame, perché «a parte il contenuto positivo è anche una apertura che consente di uscire dagli steccati ideologici ed è un peccato che poi il ritiro della proposta ha innestato una marcia indietro». «Non si capisce però – ha lamentato – il significato concreto del passaggio riferito alla valenza storico culturale e ambientale dell’immobile abusivo da demolire».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha affermato che «forse l’emendamento lo avremmo votato anche se il gruppo di Sel lo avesse mantenuto, la stoltezza umana non ha mai limiti; il collega Antonio Solinas non ha ascoltato bene quanto si è detto in quest’Aula ieri pomeriggio a proposito del ruolo e della funzione dei parlamenti nella storia della democrazia, non si può pretendere di stare sempre in cattedra solo perché si è in maggioranza».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), sull’ordine dei lavori, ha proposto che il presidente intervenga «a difesa delle prerogative dei consiglieri regionali perché notizie di stampa riferiscono che un Pm ha chiesto in Consiglio regionale alcuni emendamenti legati ad una legge; dobbiamo essere tutelati e lavorare con serenità nell’esercizio del nostro mandato di fare le leggi ed esercitare ogni atto di sindacato ispettivo».

Il presidente Ganau ha chiarito che da parte della magistratura non è stato richiesto alcun atto relativo alla legge in esame, ma solo documenti riguardanti il piano casa del 2009 e 2011 peraltro pubblici e presenti sul sito istituzionale del Consiglio regionale.

Il consigliere Pietro Pittalis (Forza Italia) ha dichiarato in modo molto netto che «nessuno può pensare di mettere il bavaglio all’opposizione, ognuno si guardi in casa propria perché scheletri negli armadi ce ne sono tanti anche con riferimento a questioni edilizie e urbanistiche; noi non recederemo anche di un solo millimetro e non ci sarà nessun compromesso, ribadiamo che per noi occorre la proroga del piano casa e confermiamo questa proposta, come chiedono tutte le associazioni, siete voi invece che avete fatto ostruzionismo, portando in Aula questo provvedimento dopo 4 mesi».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) si è detto convinto che, al contrario di quanto sostiene la minoranza, la coalizione di governo «lavora molto tranquillamente anche in presenza di richieste di documenti da parte della magistratura per cui non vediamo pericolo per le prerogative del Consiglio regionale, non abbiamo scheletri nell’armadio e non subiamo diktat da parte di nessuno, discutiamo nelle sedi opportune e assumiamo decisioni condivise». «Fatevi una ragione – ha concluso Demontis – del fatto che il Piano casa non c’è più e non è il nostro dello perché per noi lo sviluppo passa attraverso i Puc dei comuni».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, contrario, ha detto che «in politica si vince come nel calcio, a volte, anche perché gli avversari sbagliano a porta vuota; la maggioranza si prende il tempo necessario per discutere al suo interno secondo una regola che prevede anche aperture alle valutazioni dell’Aula, pur se provenienti dall’opposizione». «In realtà – ha aggiunto Arbau – si sta replicando lo scenario nazionale, c’è Forza Italia che va verso Salvini e Area popolare su una posizione più autonoma, certo è che il clima delle barricate non aiuta il ragionamento sul merito».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, pur essendo contrario, ha dichiarato che «le squadre hanno diritto entrambe di giocare la partita; la maggioranza ha sempre mostrato disponibilità ad ascoltare e se ci prendiamo più tempo è proprio la dimostrazione di questa tesi». Fermo restando che crediamo in questa legge e vogliamo andare fino in fondo, ha suggerito Cocco, «sarebbe meglio evitare sterili contrapposizioni, anche perché riconosciamo che dall’opposizione sono arrivate alcune proposte che potrebbero essere condivisibili».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, ha risposto al consigliere Arbau che «sarebbe più utile restare sul tema, a parte il fatto che chi ha fatto mancare il numero legale poco fa non può dare lezioni a nessuno; chiediamo solo di poterci confrontare e di usare le prerogative che il regolamento assegna ai gruppi di minoranza, ma soprattutto vogliamo dare voce a chi sta fuori dal palazzo».

Non essendoci altri scritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 92 che il Consiglio ha respinto con 29 voti contrari.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi aperto la discussione generale sull’articolo 4 (tolleranze edilizie) e sugli emendamenti ed ha invitato il relatore della maggioranza ad esprimere il parere sulle proposte di modifica. Il presidente della Commissione Urbanistica ha dichiarato parere contrario agli emendamenti 246 e 214, ha comunicato il ritiro dell’emendamento n. 101 ed ha invitato al ritiro i presentatori dell’emendamento 24 e 569.

L’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu ha espresso il parere conforme della Giunta a quello della IV commissione del Consiglio regionale.

Il consigliere Mario Floris (Sardegna-Uds) ha aperto il suo intervento ricordando che il prossimo 28 marzo cade l’anniversario del primo anno della Giunta Pigliaru. «Una Giunta – ha dichiarato l’esponente della minoranza – che non è nata sotto una buona stella con l’annullamento del piano regionale paesaggistico varato dall’esecutivo Cappellacci». «Quel giorno – ha aggiunto Floris – è incominciata una nuova era: quella del disfare a prescindere».

Mario Floris ha proseguito esprimendo ferma contrarietà alla decisione assunta un anno fa dal governo regionale del centrosinistra e sulla quale – ha sottolineato il consigliere del gruppo Sardegna – l’attuale assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, si era speso in qualità di presidente dell’Anci.

A giudizio di Floris con il Ppr e il piano casa si sarebbero create le opportunità per riprendere un cammino di crescita ma, così ha denunciato il consigliere della minoranza, la Giunta ha scelto la strada del “disfare” e “dell’attesa”.

Il già presidente della Regione ha quindi elencato le tante riforme che sono in attesa di approvazione e nel contempo ha rimarcato la scarsa efficacia delle misure adottate in attesa delle leggi che ridisegnino dal profondo sanità, enti locali, competenze statutarie, entrate, turismo, agricoltura, urbanistica e edilizia.

«State portando la Sardegna al disastro – ha concluso Floris rivolto ai banchi della maggioranza – e questa Giunta si dimostra incapace e inadeguata.»

La consigliere di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha definito l’articolo 4 del Dl 130 “un’occasione persa per dare un senso alla specialità sarda”. Altre Regioni – così ha dichiarato l’esponente della minoranza – hanno infatti adattato alle specifiche realtà le norme approvate in sede di recepimento del testo unico in materia di urbanistica. Alessandra Zedda ha quindi citato l’esempio della Regione Sicilia che ha elevato dal 2% al 3% le tolleranze edilizie.

Il consigliere, Ignazio Locci (Fi), si è detto stupito per le dichiarazioni rese in Aula dal presidente della commissione Urbanistica, Antonio Solinas (Pd), in ordine all’auspicata modifica del regolamento consiliare. «L’intenzione – ha dichiarato Locci – sembra quella di voler mettere il bavaglio alle forze della minoranza, riducendone tempi e modalità di intervento».

L’esponente di Forza Italia ha poi fatto riferimento alla visita in Consiglio fatta nei giorni scorsi dal procuratore della Repubblica del tribunale di Tempio, ed ha ribadito al presidente Ganau la richiesta di assicurare la piena tutela e il pieno esercizio delle prerogative dei consiglieri regionali della Sardegna.

Sul tema specifico delle “tolleranze edilizie”, Ignazio Locci ha invitato la Giunta regionale a chiarire quale sia l’esatta posizione della Giunta, considerato che il tema oggetto dell’articolo 4 del D.L. 130 rappresenta uno di quelli in cui di recente si è sviluppata una ricca letteratura.

Il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, ha svolto il suo intervento con un’ampia digressione che ha riguardato la pubblicazione sul quotidiano La Nuova Sardegna, di un esposto nel quale sarebbero denunciati presunti abusi edilizia in una sua prorietà immobiliare. Il vice presidente del Consiglio ha rimarcato l’utilizzo strumentale di un esposto che – così ha dichiarato Peru – è del tutto privo di fondamento ed i cui rilievi sarebbero già stati chiariti fin dallo scorso mese di settembre attraverso le opportune verifiche di tecnici e legali. L’esponente della minoranza ha parlato di “meschinità”, “maldicenze”, “vigliaccherie” e ha sottolineato la sospetta tempistica nella divulgazione della notizia: «Quale migliore occasione della discussione sul Dl sull’edilizia per non trasformare gli oppositori in spregiudicati cementificatori?».

Peru ha ribadito la regolarità degli interventi di ristrutturazione eseguiti nella sua proprietà ed ha concluso confermando la volontà («non cederò di un millimetro») di proseguire nella difesa del piano casa approvato nella scorsa legislatura e ha declinato i positivi effetti benefici che ne sarebbero derivati alle imprese e ai cittadini sardi.

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha definito “l’articolo 4 del dl 130 l’ennesima occasione sprecata per mettere ordine nel complicato tema dell’abusivismo edilizio”. L’esponete della minoranza ha quindi criticato la quantificazione al 2% dei margini di tolleranza edilizia perché – così ha spiegato – la misura potrebbe essere ridicola se riferita alle piccole superfici, mentre sarebbe una misura enorme se si tratta di volumi importanti.

L’esponente della minoranza ha quindi  sottolineato come l’articolo 4 non ponga rimedio ai casi di presunti abusi che si verificano per le errate operazioni di accatastamento degli immobili realizzati tra gli anni ’60 e ’70. «Il problema si trasforma in un dramma – ha dichiarato Cossa – per i tanti che sono entrati in possesso di manufatti abusivi a loro insaputa e che si trovano quindi nell’impossibilità di richiedere le necessarie autorizzazioni per realizzare gli opportuni interventi migliorativi».

Ha quindi preso la parola il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) secondo il quale la legge in discussione «non rende più veloci le procedure per l’approvazione dei Piani Urbanistici Comunali».

Fasolino ha quindi difeso il Piano Casa approvato nella precedente legislatura dalla maggioranza di centrodestra. «Non era uno strumento di programmazione ma un modo per ridare ossigeno alle imprese in un periodo di grave crisi – ha detto Fasolino – la decisione di non confermarlo rappresenta un danno per il sistema economico regionale». L’esponente della minoranza ha poi avanzato la proposta di prorogare il Piano e, parallelamente, lavorare a una legge organica in materia urbanistica.

Stefano Tunis (Forza Italia) ha respinto le critiche della maggioranza sull’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione: «Non è tollerante dire come dovrebbe comportarsi la minoranza e svilire il ruolo alto dell’attività parlamentare».

Il consigliere azzurro è poi tornato sulla “visita” a Palazzo del Pm Fiordalisi: «Il Pubblico Ministero è il dominus dell’azione legale che esercita in virtù di un interesse pubblico. La magistratura procede a una verifica in presenza di una notizia di reato. In questo caso non può esserci notizia di reato perché, secondo quanto riferiscono gli organi di stampa, Fiordalisi è venuto ad indagare sugli atti di formazione di una legge, un momento sacro su cui nessuno ha il diritto di ficcare il naso. E’ un problema che abbiamo il dovere di affrontare – ha concluso Tunis rivolgendo un appello ai consiglieri di maggioranza e opposizione – nessuno può usurpare il ruolo del legislatore».

Anche Oscar Cherchi (Forza Italia) ha difeso il ruolo dell’istituzione parlamentare per poi concentrarsi sul contenuto dell’art.4. «Il Dl 130 nei primi articoli recepisce la legislazione nazionale – ha osservato Cherchi – nello specifico l’art.4 accoglie l’istituto della tolleranza edilizia fissando al 2 per cento le eccedenze delle violazioni o degli errori progettuali. Manca però una previsione degli errori in difetto. Cosa accade se si realizzano opere con misure o cubature inferiori rispetto a quelle indicate in progetto? Serve una norma chiara altrimenti si rischia di lasciare alla discrezionalità dei tecnici l’interpretazione della legge».

E’ quindi intervenuto Marco Tedde (Forza Italia) che ha illustrato all’Aula i dati negativi diffusi dall’Agenzia del Lavoro e dall’Istat sul calo dell’occupazione in edilizia. «I numeri parlano di migliaia di posti di lavoro andati in fumo, una situazione di grave crisi che in Sardegna poteva diventare drammatica se non ci fosse stato il Piano Casa. Voi avete abrogato quel Piano – ha affermato Tedde rivolgendosi all’opposizione – la promessa di approvare una legge organica non è stata però mantenuta».

Il consigliere di minoranza ha poi parlato di «mancanza di coraggio da parte del centrosinistra che, tenuto conto delle prerogative previste dallo Statuto,  poteva  pensare norme differenti rispetto a quelle nazionali: «Avremmo potuto prevedere un 3 o un 4 per cento di tolleranza – ha concluso Tedde – invece ci siamo limitati a copiare  mettendo una pietra tombale sulla specificità sarda e sulla capacità del Consiglio di dettare norme proprie».

Critico anche l’intervento di Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) che ha difeso il D.L. 130 ma espresso forti perplessità sull’art. 4: «Si tratta di una sanatoria. Se applicata alle grandi opere, la regola del 2 per cento rischia di autorizzare cubature importanti. Non si possono legalizzare gli errori dei professionisti».
Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, riferendosi alla visita del Pm Fiordalisi, ha detto di non sentirsi «affatto preoccupato delle indagini di chicchessia» e ha poi difeso appassionatamente l’autonomia parlamentare: «La democrazia regge solo se è chiaro il principio della divisione dei poteri. Attenzione a delegittimare le istituzioni, la storia insegna che così non si va da nessuna parte».

Attilio Dedoni, infine, ha invitato la maggioranza ad ascoltare le voce dell’opposizione «non servono gli atteggiamenti di chiusura, serve un dibattito serio su una normativa che può avere conseguenze pesanti per le famiglie e le imprese sarde».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha sostenuto che «è difficile parlare di questa legge nei dettagli perché è da respingere in toto, non fa nulla per lo sviluppo e uccide la speranza per il futuro, è piena di imbrogli e cerca di parlare d’altro; qualcuno come Soru dice che vuole migliorare il paesaggio e lo scenario costiero, ma è un linguaggio fondamentalista che non ha rispetto della minoranza». Sull’art. 4 Rubiu ha detto che «rappresenta un passaggio ambiguo, pletorico, fuori dai tempi, superato da leggi nazionali; nel decreto mille proroghe al comma 1 dell’art. 17 bis si parla a proposito delle tolleranze della volumetria complessiva dell’edificio e non di singole unità immobiliari come fa la legge regionale». «Non andiamo avanti – ha esortato in conclusione – in una legge senza sbocchi nata già vecchia, superata da una legge nazionale pubblicata appena un mese fa».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi), dopo aver dichiarato di non essere estraneo al dibattito né convertito ad altre convinzioni, si è detto «convinto che questa non sia una buona legge per la Sardegna che, anche sulle tolleranze, risponde ad una visione ideologica tipica di quando si cerca a tutti i costi di applicare un sistema di valori alla realtà, salvo rendersi conto che questa impresa è impossibile».«Spesso si è evocato il fantasma degli speculatori – ha aggiunto Truzzu – dimenticando però che il 98% degli iscritti all’Ance sono piccoli imprenditori, sono in gioco quindi interessi diffusi e non quelli dei grandi speculatori, bisogna comprendere cosa c’è sul territorio attraverso un confronto di merito senza pregiudiziali, soprattutto perché fuori dal palazzo c’è una opposizione a questa legge di gran lunga più ampia di quella consiliare». «Ma – ha concluso – che spazio di confronto ci può essere quando si chiede la modifica del regolamento per contingentare i tempi delle dichiarazioni di voto? stiamo facendo ostruzionismo esercitando un nostro diritto ma anche nel vostro interesse per evitare una pessima legge che causerà un mare di problemi»

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, sull’articolo 4, ha detto che «potrebbe essere uno spazio utile per un ragionamento comune fra maggioranza e opposizione». Quanto al regolamento del Consiglio, Arbau ha affermato che «lo dobbiamo cambiare e lo faremo a fine mandato, così non ci saranno sospetti di parzialità su argomenti che servono a tutti e non vanno affrontati a seconda delle esigenze del momento». Il capogruppo di Sardegna Vera si è poi soffermato sulle notizie di stampa relative ad un accertamento della magistratura relatiuvo ad atti del Consiglio regionale, osservando che «è fastidioso assistere all’acquisizione di emendamenti di procedimento legislativo, lo dico con tutte le cautele del caso ma nessuno di noi deve aver paura di sbagliare scrivendo un emendamento perchè il nostro lavoro deve essere sempre sereno; nessuno della maggioranza, inoltre, vuole utilizzare clave giudiziarie e giornalistiche per mettere il bavaglio all’opposizione, facciamo politica a viso aperto discutendo sul merito delle questioni politiche e dobbiamo essere liberi sia quando la stampa approva sia quando disapprova». Rivolto al consigliere di Forza Italia Fasolino, Arbau lo ha infine invitato a «criticare la maggioranza senza continuamente evocare la presenza di Soru, che non siede più in quest’Aula».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato in apertura che «Soru ha lasciato tristi ricordi ma è il segretario del Pd e lo critichiamo sia per quello che dice che per alcune vicende a lui riconducibili legate ad interventi edilizi, nessuno se ne abbia a male». «Voglio però cogliere l’occasione – ha aggiunto Pittalis – per esprimere la più convinta solidarietà, mia e del gruppo, ad Antonello Peru che con determinazione e coraggio ha rappresentato una vicenda incredibile che lo ha visto coinvolto; non vogliamo che il nostro dibattito sia influenzato da questo tipo di dinamiche e forse Arbau non ha sentito l’intervento del consigliere Rubiu di poco fa, il problema non è di Forza Italia perchè l’opposizione su questo provvedimento parla una sola voce». «Il fatto è un altro – secondo Pittalis – cioè che, anche stamattina la Confartigianato ha richiamato la Giunta su una legge che, a suo avviso, è un danno delle imprese, ha criticato i ritardi, ha indicato precise responsabilità dell’assessore Erriu, ipotizza che di questo passo finiremo a ferragosto, chiede infine se è possibile fermare questo gioco al massacro ma il problema sta nella maggioranza: noi confermiamo la nostra proposta di ritirare il provvedimento e prorogare il Piano casa, e faremmo bene ad ascoltare questo suggerimento nell’interesse dei sardi».

Non essendoci altri interventi, il presidente Ganau ha sospeso i lavori del Consiglio per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che i lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle 10.30, mentre per domani pomeriggio alle 15.30 è convocata la quinta commissione per un parere obbligatorio. Successivamente ha tolto la seduta.

Consiglio comunale Iglesias

Solidarietà del sindaco Emilio Gariazzo, del circolo di Sinistra Ecologia Libertà e del gruppo consiliare del PD al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Mauro Usai, rimasto vittima di un attentato incendiario la scorsa notte.

«Voglio esprimere sdegno e indignazione per il grave atto contro la convivenza civile e democratica subito dal presidente del Consiglio comunale, Mauro Usai – ha detto Emilio Gariazzo -. A lui e alla sua famiglia vada la massima solidarietà, mia e di tutta l’Amministrazione comunale.»

Il circolo Sel di Iglesias “XI Maggio” esprime la sua sincera solidarietà al presidente del Consiglio comunale Mauro Usai e alla sua famiglia per il gravissimo atto intimidatorio che hanno subito questa notte. «Atti di questa natura, che non esitiamo a definire mafiosa – si legge in una nota -, non devono avvenire e non dovrebbero essere neanche concepiti. Ci auguriamo che le forze dell’ordine riescano a fare luce su quanto avvenuto e individuare al più presto i colpevoli.»

Francesco Melis, a nome del gruppo consiliare del Partito Democratico Sardegna, ha espresso solidarietà al presidente del Consiglio comunale, Mauro Usai, e «il più profondo sdegno ed indignazione per il vile atto perpetrato l’altra notte. Nulla può giustificare il ricorso a questi gravissimi gesti intimidatori che non sono espressione di una società civile. Per questo motivo ci affidiamo alle forze dell’ordine affinché individuino al più presto chi si è macchiato di un crimine cosi grave per la nostra comunità».

Il Municipio di Carbonia.

Il comune di Carbonia ha riaperto i termini per i contributi per gli inquilini morosi incolpevoli. Potranno presentare domanda coloro che, avendo un contratto di affitto per la propria abitazione, hanno ricevuto lo sfratto (con citazione per la convalida), per non aver pagato, senza colpa, il relativo affitto.

I “morosi incolpevoli” sono coloro che non possono pagare gli affitti per la perdita o la riduzione consistente del reddito del proprio nucleo familiare, dovute ad una delle seguenti cause: perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con riduzione dell’orario di lavoro;  cassa integrazione ordinaria o straordinaria che riduce notevolmente il reddito; mancato rinnovo dei contratti a termine o di lavoro atipici; cessazione di attività da libero professionista o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento; malattia grave, infortunio o morte di un componente da cui consegue una forte riduzione del reddito familiare o la necessità di utilizzare gran parte del reddito per affrontare le spese mediche e assistenziali.

Le domande di partecipazione devono arrivare, a pena di esclusione, entro le ore 12.00 del 24 aprile 2015. Possono essere presentate a mano all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia, in Piazza Roma 1, o spedite con raccomandata con ricevuta di ritorno (A/R) all’indirizzo: Comune di Carbonia, Ufficio Patrimonio-Politiche per la Casa, Piazza Roma 1, 09013 Carbonia. Le domande, anche se spedite tramite servizio postale, devono arrivare entro il termine di scadenza.

L’erogazione dei contributi è condizionata al trasferimento al comune di Carbonia delle relative risorse da parte della Regione Autonoma della Sardegna. I contributi saranno erogati fino all’esaurimento dei fondi.

Le domande di partecipazione devono essere compilate unicamente sui moduli predisposti dal comune di Carbonia, disponibili, insieme al Bando presso la Portineria del Palazzo Comunale, in Piazza Roma 1 a Carbonia, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 13.00; presso le sedi delle ex Circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis; sul sito del Comune di Carbonia www.comune.carbonia.ci.it – Sezione Bandi e concorsi, altri bandi.

I destinatari di uno sfratto per morosità possono leggere il nuovo bando e a rivolgersi all’Ufficio Politiche della Casa, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, per avere tutti i chiarimenti e le informazioni necessarie. Telefono 0781/694232 e 694247.

Centro direzionale Iglesias

Il comune di Iglesias ha pubblicato il bando di selezione pubblica per l’affidamento della concessione e gestione del chiosco-bar e parco giochi sito nella piazzetta “Antonio Orrù”.

Il chiosco ha un superficie complessiva di 65 mq ed è collocato in un’area di proprietà comunale, confinante con la via Pacinotti  e corso Colombo. Il canone annuo a base d’asta è fissato in euro 3.000,00 e la durata della concessione è di 9 anni. L’istanza di partecipazione deve essere presentata entro le ore 11.00 del 13 aprile 2015. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Patrimonio al numero 0781.274322. La documentazione della selezione pubblica può essere scaricata all’indirizzo: http://www.comune.iglesias.ca.it/it/bandi-di-gara-e-concorsi/.

«Con questo affidamento – commenta il sindaco, Emilio Gariazzo – un’importante area pubblica nel popoloso quartiere di Serra Perdosa sarà presidiata e valorizzata da una micro impresa. Nelle prossime settimane proseguirà questa azione di tutela del patrimonio comunale con l’avvio di una procedura di selezione per la gestione dell’area del Centro Culturale di Via Cattaneo.»

Giovanni Paolo Zedda 3 copia

Anche la chiesa sarda dice NO al deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari in Sardegna. Il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato e don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio regionale, hanno firmato la nota diffusa stamane che riporta la posizione assunta dalla Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro, riunitasi a Oristano il 23 marzo scorso, dove ha dedicato la propria attenzione ai problemi ambientali che caratterizzano la nostra Regione, con particolare riferimento alla prossima pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.

«Si ribadisce, innanzitutto – sottolinea la nota -, un no deciso all’ipotesi che la Sardegna sia sottoposta a quella che i Vescovi sardi, poco meno di un mese fa, hanno definito una servitù insopportabile che rischia di infliggere all’Isola un colpo mortale alla sua naturale e indispensabile economia agro-pastorale e turistica. Si eleverebbe, infatti, un’ulteriore barriera alla creazione di quel futuro più dignitoso e sicuro che la società sarda attende ormai da tempi troppo lunghi.»

«Preoccupa, inoltre, la costatazione di alcuni inspiegabili silenzi su questo delicatissimo tema. Ci si attende che una presa di posizione chiara e decisa non sia riconducibile solo ad alcune componenti partitiche, sindacali e associative, ma goda della partecipazione consapevole e attiva di ogni compagine impegnata nell’animazione culturale, politica e sociale. I problemi relativi all’ambiente sono di tutti e non solo di alcuni. Le stesse comunità cristiane sono sollecitate, soprattutto in questi giorni che precedono la Santa Pasqua, a favorire la riflessione, l’azione e la preghiera – conclude la nota – affinché in ciascuno si sviluppi il senso di responsabilità nella custodia del creato e nel realizzare i presupposti per un’esistenza salubre e serena da assicurare alle future generazioni.»

Ferdinando Vicentini Orgnani (foto Paolo Jacob) (s)Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura 2015 (foto@roberto cifarelli)3sPaolo Fresu (foto@fabiana laurenzi)-6sFabrizio Ferraro

A Carloforte e Cagliari ritorna Creuza de Mà, il festival all’insegna della musica per film ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu. Venerdì 27 marzo a Carloforte e sabato e domenica mattina a Cagliari va in scena un weekend di proiezioni e ragionamenti intorno alla musica applicata al cinema con un focus su Paolo Fresu e i più recenti impegni del jazzista sardo per il grande schermo. Creuza de Mà suggella così, con questa appendice dal sapore primaverile, la sua programmazione per il 2014: un anno complicato per la manifestazione organizzata dall’associazione Backstage, alle prese con difficoltà di bilancio legate a ritardi della burocrazia.

Il festival per la prima volta ha dovuto rinunciare alla sua abituale collocazione estiva a Carloforte, dove per sette edizioni (la prima è datata settembre 2007) ha dato appuntamento a musicisti, gente del cinema e studiosi per riflettere e confrontarsi sul tema della musica nel e per il cinema attraverso concerti, proiezioni, incontri, conferenze. Al posto della consueta quattro giorni tabarchina, l’ottava volta di Creuza de Mà passerà dunque agli annali come un’edizione in tre parti, prevalentemente con base a Cagliari, aperta dodici mesi fa dall’incontro e il concerto per pianoforte solo del grande Michael Nyman, proseguita a fine novembre con la serie di appuntamenti ospitati e prodotti all’interno della rassegna Pazza Idea, e giunta ora ai suoi titoli di coda con gli appuntamenti di questo fine settimana nel segno di Paolo Fresu.

Venerdì pomeriggio, a Carloforte, si inizia con due film in visione a partire dalle 18.00, al Cinema Mutua. Introdotta dal direttore artistico Gianfranco Cabiddu, e da una clip che condensa la storia di Creuza de Mà in pochi minuti di immagini, sulle note dell’omonima canzone di Fabrizio De André, l’apertura è un’autentica chicca: si tratta infatti della prima italiana di “Wenn aus des himmel… Quando dal cielo…“, recentissimo documentario di Fabrizio Ferraro che racconta il rendez-vous artistico del jazzista di Berchidda e del bandoneonista Daniele di Bonaventura con Manfred Eicher, il creatore della prestigiosa etichetta discografica ECM, per la realizzazione dell’album “In Maggiore”. Un progetto che si è sviluppato nell’arco di tre anni durante i quali Ferraro ha filmato i musicisti nei loro luoghi di origine, nell’intimità delle loro case, nei loro viaggi e concerti, quando le idee musicali cominciano a prendere forma e, infine, nell’Auditorium della RSI a Lugano, dove si sono svolte le registrazioni.

Recente (è uscito nelle sale lo scorso settembre) è anche il secondo film della serata (alle 20.00, sempre al Cinema Mutua), “Vinodentro”, di cui Paolo Fresu firma le musiche. Diretto da Ferdinando Vicentini Orgnani e liberamente ispirato al romanzo “Vino dentro” di Fabio Marcotto, racconta la storia, tra noir e commedia, di Giovanni Cuttin, timido impiegato di banca e marito fedele che nel giro di pochi anni, dopo aver degustato un “Marzemino“, un vino tipico del Trentino, diventa direttore, tombeur de femmes e il più riverito e stimato esperto di vini in Italia. Nel cast Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Pietro Sermonti, Lambert Wilson e Daniela Virgilio.

I due film sono proposti anche nell’appuntamento in programma l’indomani (sabato 28) a Cagliari, al MiniMax, il ridotto del Teatro Massimo (ingresso gratuito). 

Domenica mattina, per il suo ultimo impegno in agenda, la rassegna si trasferisce al Cinema Odissea. Qui, alle 10,30, saranno ancora Riccardo Giagni e Paolo Fresu insieme a Gianfranco Cabiddu a introdurre la proiezione del terzo titolo in cartellone, “Torneranno i prati”. Ambientato nelle trincee sull’altopiano di Asiago verso la fine della prima guerra mondiale, il film diretto da Ermanno Olmi, nelle sale dallo scorso novembre, rievoca la paura, il freddo, la stanchezza e gli ordini insensati con cui i soldati dovettero confrontarsi nel conflitto che sconvolse l’Europa cento anni fa, e che le note del “Silenzio” nel tema finale composto e suonato alla tromba da Paolo Fresu, contribuiscono a commemorare.

«Siamo orgogliosi di chiudere con questa appendice primaverile 2015 l’anno 2014 di Creuza de Mà, cioè l’ottava edizione del nostro appuntamento con la Musica applicata al Cinema – dichiara il direttore artistico Gianfranco Cabiddu – È stato un lungo e non facile anno il 2014, che ci ha visto ‘resistere’ comunque, profondamente fiduciosi nelle nostre uniche armi che sono la serietà e la qualità della proposta. Navighiamo quindi con convinta energia, nonostante le grandi difficoltà di bilancio legate alla burocrazia, perché siamo fiduciosi nell’attenzione alla qualità da parte delle istituzioni regionali, e motivati dal proporre e realizzare un progetto culturale che trova in questi luoghi grande fermento e importanti spazi di riflessione. Progetto su quale abbiamo investito grandi energie e che, a partire dalla meravigliosa isola di Carloforte, alla quale rimane sempre legato, ci ha portati a esplorare e percorrere in tutti questi anni un aspetto del cinema molto particolare, portando nell’isola grandi esperti e compositori di musica per cinema italiani e internazionali.»

Creuza de Mà si avvale del contributo del ministero per i Beni e le attività culturali, dell’assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, informazione, spettacolo e sport e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Cagliari e della Fondazione Banco di Sardegna.

Cinzia LeoneCinzia Leone 2 Cinzia Leone 3  Mamma loc

Cambio di scena per la stagione 2014-15 del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC: Cinzia Leone, con “Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!”, divertente one woman show incentrato sul complicato rapporto e lo stretto legame tra madre e figlia – sostituisce l'”Alice” di Matteo Tarasco, da Lewis Carroll, con Romina Mondello nel ruolo della protagonista 

Cinzia Leone sarà quindi in scena:

venerdì 27 marzo alle 21.00 al CineTeatro Olbia di Olbia
sabato 28 marzo alle 21.00 al Teatro Garau di Oristano
e, infine, domenica 29 marzo alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia.

Il nuovo spettacolo in programma è concentrato sulla “mammità”, sul distacco dal cordone ombelicale, su come la mamma condiziona i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri. Viene “analizzata” comicamente l’impronta che ogni madre lascia sulla propria figlia e che la figlia lascerà, a sua volta, sui propri figli.

Durante lo spettacolo Cinzia viene continuamente interrotta da telefonate della madre che le sottopone problemi gastrici, intestinali… e Cinzia, condizionata dalle telefonate della madre, viene portata a  ripercorrere le origini della vita e l’evoluzione della “mamma”.

12x12 2015Piazza Roma - Il Portico copia

E’ stato definito il programma della seconda edizione della rassegna d’arte 12×12, in programma nella saletta del Portico, in piazza Roma, a Carbonia, dall’11 aprile al 25 settembre 2015.

Anche quest’anno, il Gruppo di appassionati che organizza la rassegna, si impegnerà con ogni sforzo affinché ogni appuntamento, ogni artista, la rassegna stessa, abbiano – da parte del pubblico di appassionati e non -, il giusto riscontro ed il riconoscimento che meritano.

Questi i 12 appuntamenti: 11-17 aprile Luigi Bove; 18-24 aprile Jenny Mocci; 9-15 maggio Vinicio Porta; 23-29 maggio Mariano Chelo; 6-12 giugno Nicola Obino; 20-26 giugno Larisa Seregina; 4-10 luglio Shikanu’; 18-24 luglio Ruggero Soru; 1-7 agosto Carlo Giancola; 17-23 agosto Debora Diana; 5-11 settembre Luigi Angius; 19-25 settembre Barbara Cappella.

Assalto al traghetto 2 copiaTraghetto 8 copiaCarloforte in piazza

E’ scattato questa mattina lo sciopero di due giorni indetto dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e USB contro il progetto di privatizzazione della Saremar predisposto dall’assessorato regionale dei Trasporti. Oggi e domani verranno garantiti solo i servizi essenziali, con cinque corse sulla tratta Carloforte-Portovesme (5.05, 6.00, 13.15, 16.30 e 21.10), cinque sulla tratta Portovesme-Carloforte (6.10, 6.50, 14.30, 17.25 e 22.20), tre sulla tratta Carloforte-Calasetta (6.55, 12.40 e 17.10) e tre sulla tratta Calasetta-Carloforte (7.35, 13.20 e 17.50).

Mercoledì prossimo, 1 aprile, intanto, i carlofortini scenderanno in piazza con una grande manifestazione a Cagliari, organizzata «contro l’arroganza della Regione e contro altra disoccupazione per un servizio marittimo pubblico». La FILT CGIL metterà a disposizione due autobus (prenotazioni al n° 0781 854009 – Pro Loco, mail: prolococarloforte@gmail.com).

 

All’origine della protesta c’è la convinzione che il progetto dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, non riconosca il diritto sacrosanto alla mobilità delle persone e delle merci, dimenticando che l’unica strada percorribile per i cittadini delle isole sia il mare.

Ricordiamo che il Consiglio regionale in una delle prossime sedute affronterà l’esame della mozione n. 113 presentata da 13 consiglieri, primi firmatari Luca Pizzuto (SEL) e Pietro Cocco (PD), già calendarizzata due volte e poi rinviata.

La mozione impegna il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e la Giunta regionale:

1) a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti atti ad evitare la privatizzazione totale della Saremar e/o a mantenere pubblica la proprietà maggioritaria, in particolare riconoscendo la funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori e la necessaria permanenza del servizio in ambito pubblico o a maggioranza pubblica;

2) ad aprire un tavolo tecnico di confronto e coordinamento per agevolare lo studio della procedura di parziale privatizzazione della Saremar, evidenziando la centralità di una soluzione che tuteli l’utenza e i lavoratori;

3) a comunicare ufficialmente gli atti di cui alla successiva deliberazione regionale al Governo e all’Unione europea, unitamente ad una relazione sulle motivazioni sociali, economiche e giuridiche che sono alla base della sua adozione.

Nella mozione si sottolinea che, dalle precedenti esperienze di privatizzazioni attuate nelle Regioni Campania, Lazio, Sicilia e Toscana si traggono conclusioni prettamente sfavorevoli derivanti da disservizi, ritardi, discusse irregolarità negli appalti e, infine, licenziamenti improvvisi;

– della notizia risalente al giugno del 2014 che la gara d’appalto per Caremar (Regione Campania) è stata annullata dal TAR, preceduta da diversi disagi, soppressione delle corse e ritardi;

– dell’estromissione delle tre biglietterie di Formia da parte della nuova Laziomar (Regione Lazio) nell’aprile 2014, sebbene i contratti con la precedente gestione regionale fossero in scadenza il 30 dicembre del 2015, con evidenti rischi di licenziamento per tutti i lavoratori dei tre mandatari estromessi;

– dei forti disagi, ritardi e soppressioni ingiustificate nelle tratte di Pantelleria e Lampedusa per conto della Siremar (Regione Sicilia), cagionata dal ricorso per la gara d’appalto delle quote private della stessa;

– delle proteste nei confronti della Toremar (Regione Toscana) per i prezzi dei biglietti e per ulteriori ritardi;

Alla luce delle esperienze pregresse nelle altre regioni – si sottolinea nella mozione -, è inopinabile che la privatizzazione totale o maggioritaria esporrebbe l’utenza a disservizi inevitabili e costituirebbe un grave rischio di tagli e licenziamenti per il personale attualmente impiegato e, sulla base delle norme europee, non esiste alcun vincolo giuridico alla privatizzazione totale o maggioritaria e lo stesso non è una diretta conseguenza dell’applicazione del regolamento CEE n. 3577/92; il contenuto dell’accordo di programma del 3 novembre 2009 richiama solo una decisione politica del Governo centrale e non un obbligo giuridico alla privatizzazione; la scelta di privatizzare la totalità del capitale è pertanto ascrivibile, anch’essa, a scelte di natura meramente politica.