22 July, 2024
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Tra Tunisi e il Sulcis Iglesiente, 4 musicisti, 3 artisti, 2 attori e 1 regista si incontrano per condividere e incrociare idee ed esperienze, con il progetto “So Close”.

Il progetto mira a creare e favorire condizioni di cooperazione tra persone di culture e mentalità diverse, che si ritrovano a vivere nella stessa area geografica e che, pur non condividendo gli stessi problemi, percorrono comunque la strada dell’integrazione. Il progetto nasce da un’idea di Cherimus, Sardegna (www.cherimus.net) e Mass’art, Tunisi, associazioni che promuovono lo sviluppo locale attraverso l’arte contemporanea e che si sono incontrate grazie al programma tandem-shaml/”Tandem/Shaml, che mira a creare collaborazioni di lungo termine fra organizzazioni culturali provenienti da Europa e Paesi Arabi.

Il percorso immaginato da “So Close” apre un dialogo sulle aspettative e i desideri degli immigrati e sugli equivoci che portano al loro isolamento e respingimento. Partendo dal confronto con le storie di coloro che sono riusciti a costruirsi una vita in Sardegna e di coloro che sono stati costretti a rientrare in Tunisia per ricominciare, si coinvolgeranno le comunità locali per raccogliere storie, musica e immagini.

Il progetto corre lungo il filo della musica e del teatro, per raccontare le storie più recenti del “mare in mezzo alle terre”, barriera invalicabile e mortale, vicolo cieco, dove il dialogo fra le due culture pare essersi interrotto. L’idea è quella di utilizzare teatro e musica per costruire un ponte fra le due culture. Salah Hammouda, Hatem Boukesra e Sawsan Louati di Mass’Art, coadiuvati da Matteo Rubbi e Carlo Spiga di Cherimus, hanno realizzato due settimane di laboratori che hanno coinvolto 50 bambini di Perdaxius, per inventare uno spettacolo che sarà presentato mercoledì 18 marzo nella piazza del paese. I musicisti Maurizio Marzo e Francesco Medda di Cagliari con Amin Makni ed Aymen Makni di Tunisi hanno collaborato alla realizzazione di nuove sonorità musicali fra Sardegna e Tunisia. Parallelamente è stato realizzato un documentario che racconta l’incontro fra Cherimus e Mass’Art e un videoclip musicale.

“So Close” avrà il suo momento finale a Bologna, dal 20 al 22 marzo, nella tre giorni dedicata agli eventi conclusivi del progetto Tandem/Shaml, organizzata dal Teatro dell’Argine di San Lazzaro. Si comincerà venerdì 20 con una videoproiezione presso il Centro Interculturale Zonarelli, curata dall’associazione tunisina Mass’Art, per poi proseguire sabato 21 con un evento diffuso in città grazie alla collaborazione fra Cherimus, una radio locale e le comunità sarde e tunisine presenti in città. Domenica 22, infine, ci sarà una performance musicale sardo-tunisina alla Cantina Bentivoglio, così che tutte le storie raccolte, la musica suonata e le immagini prodotte tra Tunisi e il Sulcis possano rivivere, portando questa esperienza di vicinanza e scambio il più lontano possibile.

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Uffici pubblici che non comunicano tra loro e con gli utenti, procedure incerte e farraginose, pratiche camaleontiche e giovani in balia di una burocrazia incancrenita. Risultato: ottenere una licenza edilizia e accedere alle agevolazioni mutuo concesse alle giovani coppie a norma della Legge Regionale 32/85, può diventare un’odissea, capace di far saltare i nervi anche ai più pazienti. Perché in Sardegna, mettere su casa passando per le procedure di favore a disposizione delle nuove generazioni, è un vero e proprio incubo: dalla presentazione di richiesta della licenza edilizia all’ottenimento del contributo economico trascorre come minimo un anno, sempre se si è fortunati.

Per assicurarsi la licenza edilizia si va incontro a un iter scoraggiante, considerato che talvolta le competenze sono suddivise tra Comune, Provincia e ufficio per l’autorizzazione paesaggistica. Se inoltre si considera che spesso ci si deve rapportare a personale impreparato che rimbalza l’utente tra i diversi uffici e chiede integrazioni alla documentazione rigorosamente a rate, allora si capisce quanto possa risultare difficoltoso ottenere la licenza per poi inoltrare domanda di acceso al mutuo prima casa.

Ma quando, con in tasca l’autorizzazione a costruire, tutto sembra filare liscio, ecco che arrivano gli ostacoli della procedura regionale per la concessione del mutuo, tra banche che chiedono cifre da usura per contrarre l’assicurazione da incendio e scoppio – obbligatoria – per l’abitazione (rate anche da 151 euro all’anno oltre a quella del mutuo, naturalmente), e uffici regionali evidentemente impreparati che forniscono comunicazioni insufficienti e in alcuni casi sbagliate.

Per non parlare delle incoerenze della legge regionale 32/85, che se da una parte richiede la certificazione delle pubblicazioni di matrimonio che hanno validità semestrale, dall’altra concede un anno di tempo per contrarre matrimonio.

La questione tuttavia più paradossale è che il tasso di interesse che verrà applicato al mutuo non può essere definito al momento della stipula dell’atto notarile, bensì una volta che la casa verrà terminata e si darà inizio al piano di ammortamento. Insomma, è come se si firmasse una cambiale in bianco. E ciò non sembra propriamente un’agevolazione concessa a chi, pur tra mille difficoltà, decide di imbarcarsi nell’avventura di costruirsi un’abitazione in cui mettere su famiglia.

Alla luce di quanto esposto, è certo che la Giunta regionale deve necessariamente mettere mano alla procedure suddette nell’intento di snellire la burocrazia, nonché rivedere alcuni aspetti della legge regionale 32/85. Al giorno d’oggi, visti i tempi che corrono, decidere di accendere un mutuo per edificare la propria casa è sicuramente un rischio. Per questo la politica ha il dovere di venire incontro a chi stabilisce di fare quella che a tutti gli effetti è una scommessa con un alto tasso di rischio.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia

Riparte la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa. Preoccupati dei tempi lunghi della vertenza per la cessione dello stabilimento, domani manifesteranno a Cagliari per sollecitare dalla Giunta regionale un’accelerazione della trattativa con la multinazionale Glencore che ha manifestato ufficialmente il proprio interesse, condizionandolo alla soluzione del problema delle bonifiche ed al riconoscimento delle tariffe agevolate per la fornitura dell’energia.

L’appuntamento per i lavoratori è fissato alle ore 8.00 davanti ai cancelli dell’ex stabilimento Alcoa, con destinazione viale Trento, a Cagliari, davanti al Palazzo della Regione.

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L’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ieri mattina ha incontrato a Sassari gli operatori culturali con cui ha avviato un percorso di condivisione per la modifica dei criteri legati all’organizzazione di festival letterari e alla promozione della lettura. L’esito della consultazione in cui l’assessore ha fatto il punto sui suggerimenti pervenuti ed ha avanzato proposte legate alla semplificazione delle procedure, all’ecosostenibilità degli eventi e all’attività di rete tra gli organizzatori, è stato positivo.

«La lettura è momento imprescindibile e insostituibile di formazione della personalità, di apertura verso la conoscenza del mondo e dell’animo umano. Detto in breve, leggere ci rende persone migliori» afferma l’assessore Firino, specificando che la Regione fa la sua parte incentivando al meglio, e non solo economicamente, le iniziative destinate alla promozione della lettura.

«Sono molto soddisfatta dell’andamento di questo metodo di condivisione e ragionamento allargato con gli interessati che sto portando avanti su tutti i temi di mia competenza con grande soddisfazione. Aggiorniamo i criteri per i contributi per progetti di promozione della lettura e festival letterari dal punto di vista della semplificazione delle procedure prevedendo l’invio online delle domande, poi leghiamo il sistema della premialità ad alcuni parametri che abbiamo concordato essere prioritari. Tra questi, diamo esplicito riconoscimento alle attività che più direttamente promuovono la lettura e incentiviamo la capacità di creare reti e sinergia tra i festival, mettendo in relazione i festival nostrani anche con esperienze maturate fuori dall’Isola, e di coinvolgere i soggetti del territorio quali biblioteche e scuole. Premiamo inoltre la traduzione del materiale di comunicazione in lingue diverse dall’italiano, e tra esse il sardo, e l’ecosostenibilità dell’evento, che va dall’uso di materiali riciclabili all’utilizzo di strumenti di efficientamento energetico e al ricorso alle filiere corte. Un criterio ulteriore – ha concluso la titolare della Beni culturali e librari della giunta regionale – è legato alle facilitazioni per l’accessibilità che deve essere garantita a tutti.»

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La Giunta regionale ha approvato i criteri generali e le modalità applicative dell’azzeramento dell’Irap per 5 anni alle nuove imprese, contenuto nella manovra finanziaria approvata dal Consiglio regionale a fine febbraio e diventata legge lo scorso 9 marzo.
«Stiamo correndo, abbiamo approvato questa delibera oggi ben prima dei 30 giorni previsti dal momento dell’entrata in vigore della Finanziaria perché questo è uno dei provvedimenti più importanti contenuti nella manovra 2015 e vogliamo che sia immediatamente operativo – spiega l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci – Siamo convinti delle potenzialità economiche e produttive della nostra regione, stiamo dicendo alle aziende di crederci e di venire qui a investire, perché oltre a trovare un’altissima qualità della vita, per ben 5 anni non pagheranno neanche un euro di Irap. Non solo – aggiunge il vicepresidente della Regione – Passati i 5 anni, quelle stesse aziende avranno la certezza di un taglio del 25% permanente, al quale si aggiungono gli sgravi contenuti nella Legge di stabilità nazionale. Per sempre, cioè, pagheranno l’Irap più bassa d’Italia: nessun imprenditore, nel resto del Paese, paga meno di uno che tiene la sua azienda in Sardegna.»
All’azzeramento per i primi cinque anni possono accedere tutti i soggetti che devono pagare l’Irap a parte assicurazioni, banche, enti e società finanziarie, società concessionarie. Per nuova attività si intendono soggetti che avviino un’attività produttiva in Sardegna, soggetti già operanti fuori regione e che per la prima volta aprono uno stabilimento nell’isola e, infine, imprenditori che già operano in Sardegna ma che realizzano nuovi insediamenti produttivi. In quest’ultimo caso sono escluse tutte le attività derivanti da trasformazione, fusione, scissione, cessione di rami d’azienda, affitti di rami d’azienda o da altre operazioni che siano solo la prosecuzione di un’attività già avviata nel territorio regionale.

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Ieri, a quattro giorni dalla promulgazione della Finanziaria che nella programmazione unitaria ha il suo asse portante e a sei dal via libera in Giunta alla delibera che la istituisce, si è riunita per la prima volta la cabina di regia della Programmazione Unitaria. La programmazione unitaria dei fondi europei, nazionali e regionali per spendere presto e bene le risorse disponibili e attuare nei tempi previsti priorità e strategie di governo è la scommessa della Giunta guidata da Francesco Pigliaru.
L’obiettivo è agire velocemente per essere immediatamente operativi: il presidente Pigliaru e gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, del Lavoro Virginia Mura e dell’Agricoltura Elisabetta Falchi hanno ufficialmente avviato i lavori della cabina di regia che dovrà coordinare tutti i processi della programmazione unitaria, proporre le priorità nell’azione amministrativa, verificare coerenza o discrasie con il Programma regionale di sviluppo e dei programmi di spesa in riferimento a obiettivi e risultati attesi, coordinare negoziazioni e attività con le autorità comunitarie nazionali.

«Dobbiamo fare in fretta e non perdere neanche un minuto – ha detto il presidente Pigliaru –. I bandi devono partire per riuscire a spendere i fondi in fretta e soprattutto bene, potenziando la loro efficacia già in fase di programmazione e rendendo così il loro utilizzo più incisivo per il territorio.»

«Abbiamo creato un database in cui monitoriamo contemporaneamente risorse e fondi, una sorta di pannello di controllo che ci dia immediatamente l’idea precisa di quante risorse abbiamo – ha detto l’assessore Paci -. Ora si tratta di individuare le priorità e poi entrare nel merito di ciascun argomento, da subito: infatti venerdì la Cabina di regia si riunirà con l’Unità di progetto di Coordinamento tecnico per discutere di istruzione, dalle infrastrutture agli interventi contro la dispersione scolastica. Lunedì nuovo incontro dei due gruppi di lavoro che parleranno di lavoro e di strategia smart specialization che guida la specializzazione produttiva delle imprese.»

L’Unità di progetto di Coordinamento Tecnico aiuterà ad affrontare e risolvere da subito i problemi connessi alla fase di attuazione dei Programmi (PO FESR, PO FSE, PO FEASR, PO FEAMP, PAC, PON, APQ), garantendo il rispetto degli impegni assunti, la realizzazione delle integrazioni tra Fondi e il conseguimento degli obiettivi.

Con la Programmazione integrata vengono individuate le strategie di governo (istruzione, lavoro, imprese, agricoltura, turismo, sanità, inclusione sociale, protezione dell’ambiente, infrastrutture, mobilità, semplificazione e qualità istituzionale, territorio, istituzioni e enti locali), definiti gli obiettivi per il 2015, quantificate le risorse e definita la copertura finanziaria. Gli obiettivi dei programmi 2014-2020 sono la Crescita intelligente (Ricerca e innovazione, Agenda digitale, Competitività dei sistemi produttivi), la Crescita sostenibile (Energia sostenibile e qualità della vita, Clima è rischi ambientali, tutela dell’ambiente) e la Crescita inclusiva (Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione).
I fondi comunitari del ciclo 2014-2020 sono già disponibili, dunque nel Bilancio sono incluse le annualità 2014-2015 per Fse e Fesr e 2015 per il Feasr, per un totale di 562 milioni. In aggiunta bisogna considerare circa 80 milioni di Fondi Pon e 600 di residui da spendere del ciclo 2007-2013 nei tre fondi.

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«… Lo scopo dei Giochi del Mediterraneo è quello di mettere a confronto fra loro allievi di diverse scuole che, gareggiando con lealtà nello spirito della sana competizione sportiva, sviluppano atteggiamenti positivi verso lo studio della matematica. I giochi offrono, inoltre, opportunità di partecipazione, di integrazione e di valorizzazione delle eccellenze…»

Ecco cosa si legge nella pagina dell’AIPM, Accademia Italiana per la Promozione della Matematica, intitolata ad Alfredo Guido, socio fondatore e primo presidente, coordinatore nazionale dei Giochi matematici del Mediterraneo, venuto a mancare nel 2013.

E’ sicuramente questo concetto che ha spinto a partecipare alla competizione nazionale, ideata dall’AIPM in collaborazione con l’Università di Palermo, ben tre scuole del territorio: Istituto Comprensivo Satta di Carbonia, Istituto Comprensivo G. Marconi di San Giovanni Suergiu e Scuola Paritaria Camilla Gritti di Carbonia, per un totale di circa 700 alunni frequentanti le ultime tre classi della scuola primaria e le tre della secondaria. Con due gare preliminari sono stati selezionati, per le finali di area, 90 finalisti, 15 per categoria.

Finalmente il 5 marzo i giovani studenti si sono recati a San Giovanni Suergiu per disputare le finali di area… dove, tra emozione e batticuore, ha preso vita una nuova lista… stavolta di partecipanti alle finali di Palermo che si terranno il 9 maggio, alle quali parteciperanno i primi classificati delle sei diverse categorie:

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1. Luca Marrocu (SATTA)

2. Paolo Mammarella (SATTA)

3. Igor Serafini (SATTA)

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1. Benedetta Piras (SATTA)

2. Alessio Billai (SATTA)

3. Antonio Casula (GRITTI)

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1. Marco Casu (MARCONI)

2. Federico Pitzalis (MARCONI)

3. Gioia Zheng Yuting (GRITTI)

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1. Simone Zani (SATTA)

2. Davide De Angelis (SATTA)

3. Nicola Camboni (MARCONI)

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1. Martina Pitzalis (SATTA)

2. Margherita Lampis (MARCONI)

3. Mattia Cocco (GRITTI)

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1. Matteo Pusceddu (MARCONI)

2. Pierpaolo Martini (GRITTI)

3. Alessandro Porcheddu (MARCONI)

Non ci resta altro che augurare “In bocca al lupo” e che…Vinca il migliore” a tutti i partecipanti che rappresenteranno la nostra amata Sardegna, ultimamente, tanto “bastonata” dalla crisi lavorativa ed economica.

Nadia Pische

E’ stato avviato ieri il tavolo tra Regione, Anci e Comuni che rivendicano una gestione autonoma dell’acqua.
Il primo incontro si è concluso positivamente. Il risultato più importante riguarda gli undici comuni montani che hanno meno di 1.000 abitanti. Al termine, l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha affermato che «le amministrazioni locali non avranno alcun problema a mantenere una gestione autonoma della risorsa idrica e la Regione li accompagnerà in questa esperienza, peraltro prevista dalla legge».
I Comuni interessati sono Bultei, Anela, Burgos, Esporlatu, Modolo, Bessude, Bottida, Cheremule, Gadoni, Olzai e Siligo.
«Per altri nove centri che sono fuori da Abbanoa ma che vengono riforniti dal Gestore – ha spiegato l’assessore Maninchedda – pensiamo a una soluzione diversa, sempre con la stessa Abbanoa, che valorizzi le loro competenze».
Sui modi e sulle strategie da adottare ci saranno altri incontri operativi nei prossimi giorni. Terzo caso all’attenzione di Regione e amministratori, infine, è quello che riguarda dodici paesi che da sempre gestiscono la risorsa idrica autonomamente, sia in termini di risorse che di impianti e reti. La Regione e l’ANCI intendono aprire un approfondimento sulla gestione futura nel rispetto del principio di sussidiarietà della Costituzione. «L’obiettivo è trovare soluzioni condivise e fattibili», ha concluso l’assessore Maninchedda, ponendo l’accento sulla collaborazione proficua avviata con l’ANCI e con gli stessi sindaci dei Comuni interessati.
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L’Associazione Onlus Pozzo Sella, con la collaborazione della Consulta delle Associazioni, della Rete Nazionale dei Cammini, delle Associazioni Pro Loco Iglesias, CISSA, Gruppo Scout Iglesias 3 e con il patrocinio del Comune di Iglesias e del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Sardegna, organizza per domenica 22 marzo 2015 un’escursione dal centro storico di Iglesias alla miniera di Monteponi lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Con questa escursione l’Associazione Pozzo Sella prosegue l’impegno iniziato oltre un anno fa nell’ambito del protocollo d’intesa per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara sottoscritta con i Comuni interessati (Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Villacidro, Domusnovas, Musei, Villamassargia, Narcao, Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Teulada, Piscinas, Giba, Masainas, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Carbonia e Gonnesa), le Diocesi di Iglesias e Ales Terralba, le Province di Carbonia Iglesias e Medio Campidano, l’Anci Sardegna e il Consorzio del Parco Geominerario dopo che la Giunta Regionale ha inserito lo stesso itinerario nel Registro dei Cammini di Sardegna e degli itinerari turistici, religiosi e dello spirito.

Oltre a favorire la buona pratica dell’escursionismo come fonte di benessere del fisico e dello spirito, anche questa nuova escursione è finalizzata principalmente a promuovere e far conoscere tra i cittadini a livello locale lo straordinario patrimonio storico-culturale, naturalistico-ambientale, socio-antropologico e religioso presente lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. (vedi brochure allegata)

L’Associazione Pozzo Sella ritiene di fondamentale importanza perseguire questa finalità ora che, a conclusione della prima fase di interventi per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara realizzati tempestivamente grazie all’impegno gratuito di tanti volontari e al lavoro di 16 giovani tecnici, è stata verificata la possibilità di rendere percorribile a piedi, in tempi brevi e con l’impiego di modeste risorse finanziarie, l’intero itinerario che si potrà percorrere in 24 tappe su una lunghezza di quasi 400 km.

Per concretizzare questa possibilità è ora indispensabile l’intervento delle istituzioni competenti (Comuni, Consorzio del Parco Geominerario e Regione) che proprio in questi giorni stanno ricercando le soluzioni più adeguate per mettere in campo un impegno concreto e tempestivo che potrebbe consentire di rendere fruibile in pochi mesi l’intero percorso.

Si coglierebbe in tal modo l’irripetibile opportunità di presentare il Cammino Minerario di Santa Barbara agli operatori internazionali nel prossimo mese di settembre in occasione della settimana riservata alla Regione Sardegna nell’ambito di EXPO2015.

Il raduno e la registrazione dei partecipanti sono fissati a partire dalle ore 8.00 nella Piazza Quintino Sella, a Iglesias, da dove partirà l’escursione intorno alle ore 8.30. Il rientro dall’escursione è previsto nel pomeriggio intorno alle ore 16.00 nella stessa Piazza Quintino Sella nei cui paraggi sono generalmente disponi la domenica mattina numerosi parcheggi liberi per le auto.

Intorno alle ore 12.00 è previsto l’arrivo alla chiesa di Santa Barbara nella miniera di Monteponi dove verrà celebrata la Santa Messa.

A conclusione della Santa Messa, gli escursionisti percorreranno a piedi (circa 15 minuti di cammino) il tragitto lungo il quale si svolgeva in passato annualmente la grande processione in onore di Santa Barbara fino a raggiungere il ristorante Argentaria, nei pressi dell’ospedale CTO, dove potrà essere consumato il pranzo su prenotazione al costo di 12,00 euro.

Anche per le persone che non vorranno consumare il pranzo è indispensabile effettuare la prenotazione entro le ore 20.00 di mercoledì 18 marzo 2015 al fine di consentire agli organizzatori l’attivazione dell’assicurazione nominativa al costo di 1,00 euro senza la quale non sarà possibile partecipare all’escursione.

Per i soci dell’Associazione Pozzo Sella l’assicurazione per la partecipazione alle escursione è compresa nel costo di adesione alla stessa associazione ma, per motivi organizzativi è comunque indispensabile la prenotazione. Nel corso dell’escursione potrà essere rinnovata l’adesione all’Associazione e effettuata l’iscrizione per i nuovi soci.

Durante e dopo il pranzo, verranno proiettati immagini e documentari inediti sulla costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il tracciato, che dopo la ripida salita al colle del Buon Cammino, si sviluppa prevalentemente in tratti collinari con pendenze molto contenute per una lunghezza complessiva di quasi 9 km, può essere percorso anche da principianti dell’escursionismo purché muniti di scarpe da trekking e si trovino in buone condizioni fisiche per la pratica dell’escursionismo.

L’escursione è gratuita e i partecipanti dovranno concorrere con il contributo di 3 euro a sostenere i costi per l’organizzazione della manifestazione.

Le commissioni consiliari permanenti del Consiglio regionale torneranno a riunirsi domani.

La IV commissione si riunisce alle 15.00, per esprimere il parere sui 512 emendamenti presentati al disegno di legge n. 130 Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”. Il provvedimento proseguirà l’esame in Aula nella seduta del Consiglio convocata per mercoledì 18 marzo, alle 10.00.

La II commissione si riunisce alle 15.30 per esprimere il parere al Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016” e alla delibera n. 9/41 del 10.03.2015 “Integrazioni e modifiche al Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche” (qualora pervenuta).

La VI commissione è convocata invece per domani alle 10.30 con il seguente ordine del giorno: proposta di legge 33 “Norme sui controlli sulle merci in ingresso nella Regione Sardegna”; proposta di legge 179 “Disciplina relativa all’introduzione di animali vivi nel territorio regionale”; proposta di legge 126 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 maggio 2013, n. 12: Norme per la formazione specialistica medica, medico-veterinaria e non medica dell’area sanitaria”.

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