Un migliaio di persone, guidate dai sindaci dei 28 Comuni che aderiscono alla gestione autonoma del servizio idrico in contrapposizione con Abbanoa, hanno marciato questa mattina su Cagliari per chiedere di poter proseguire nella gestione dell’acqua in ogni singola comunità. In rappresentanza degli 80mila sardi che abitano in queste comunità, i sindaci – con tanto di fascia tricolore e affiancati da 13 gonfaloni – hanno urlato la loro rabbia contro il Consiglio, la Regione ed Abbanoa, prima in viale Trento, poi in via Roma.
«Abbiamo presentato una proposta di legge popolare in Consiglio regionale ma da “sciocchi” non hanno capito nulla di quanto abbiamo chiesto – ha urlato al megafono il sindaco di Domusnovas, Angelo Deidda – abbiamo sollecitato di continuare a non chiedere nulla alla Regione perché sono 10 anni che non pesiamo sulle casse regionali come Abbanoa. Presidente ci aiuti a proseguire in questo modo presentando un disegno di legge che conceda la gestione della risorsa idrica a questi Comuni. Oggi – ha concluso Deidda – abbiamo dato una piccola dimostrazione di come sappiamo rompere le scatole ai cittadini, marciando sulle strade, ma se non ci date ascolto sarà peggio: dateci la nostra autonomia.»
Una delegazione è stata poi ricevuta in Consiglio regionale. Al termine dell’incontro, presieduto dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, cui hanno partecipato i capigruppo ed una numerosa delegazione di amministratori locali, è stato deciso che sindaci e commissione Lavori pubblici si incontreranno a breve scadenza, nella prima riunione utile, dopo l’esame della legge sull’edilizia, per riprendere il confronto riguardante la loro posizione nei confronti di Abbanoa.
Il portavoce dei sindaci Angelo Deidda, il battagliero sindaco di Domusnovas, ha chiarito nel suo intervento che da parte degli amministratori locali non c’è nessuna volontà di scontro. «Vogliamo solo ragionare con la politica – ha spiegato – , consapevoli di aver dimostrato la capacità di gestire il servizio idrico con efficienza, senza oneri per la Regione e soprattutto senza gravare ulteriormente sulle nostre comunità».
«Stiamo portando avanti da 10 anni – ha aggiunto Deidda – una battaglia per difendere le nostre ragioni, riconosciute anche da una sentenza del Consiglio di Stato, e intendiamo proseguire anche in sede giudiziaria se si dovesse rendere necessario.»
Il portavoce dei sindaci ha poi criticato la posizione della commissione Lavori pubblici che, a suo giudizio, «ha cambiato idea senza approfondire la valutazione sulla nostra proposta; riteniamo che la normativa nazione contenga margini di manovra per il riconoscimento della nostra autonomia e lamentiamo, invece, la eccessiva rigidità della legge approvata recentemente dal Consiglio regionale; chiediamo perciò di essere ascoltati sia perché chiediamo una autonomia che ci siamo conquistati sul campo sia perché rappresentiamo complessivamente 100.000 persone».
Il presidente della commissione Lavori pubblici, Antonio Solinas, ha affermato che «la commissione non è mai stata e non vuole essere la controparte di nessuno; abbiamo ascoltato i sindaci ed abbiamo manifestato le perplessità che, sulla loro proposta, sono arrivate dagli uffici della Regione, invitando gli amministratori a farci pervenire una proposta più articolata ed approfondita anche dal punto di vista tecnico e giuridico».
«La concomitanza con i lavori del Consiglio – ha aggiunto Solinas – non ha consentito di proseguire con rapidità in questo percorso condiviso che noi però confermiamo; dopo questa sessione consiliare riconvocheremo i sindaci e, alla fine di tutte le verifiche incrociate su cui ci siamo impegnati, formuleremo una proposta che porteremo all’attenzione del Consiglio.»
Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, dopo aver apprezzato l’iniziativa dei sindaci che ha definito «una sollecitazione legittima» ha affermato che «va proseguito l’impegno comune di seguire un percorso condiviso; stiamo affrontando un problema particolarmente delicato per tutta la Sardegna ed è giusto dedicargli tutta l’attenzione e gli approfondimenti che merita».
L’assessore regionale dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, su richiesta dell’Anci Sardegna, istituirà un tavolo con Anci e una rappresentanza dei 28 Comuni attualmente non inseriti nell’Ambito e non aderenti al Gestore unico Abbanoa per studiare, all’interno del perimetro delle norme vigenti, un percorso di riconciliazione tra l’Ente d’Ambito, il gestore e gli stessi 28 comuni. Il tavolo verrà istituito la prossima settimana.