28 November, 2024
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Il progetto di riqualificazione di Piazza Ciusa verrà esaminato lunedì 16 marzo, alle ore 15.30, nella Sala Polifunzionale, in piazza Roma, nel corso di un incontro organizzato dall’Amministrazione comunale di Carbonia, al quale sono stati invitati gli operatori commerciali di piazza Ciusa, gli operatori del Mercato civico e del mercatino settimanale.

Piazza Mercato Carbonia

Carloforte si mobilita a difesa della Saremar pubblica, in vista della riunione del Consiglio regionale che martedì 17 marzo esaminerà la mozione presentata da undici consiglieri, primi firmatari Luca Pizzuto (SEL) e Pietro Cocco (PD).

La Pro Loco ha organizzato un viaggio in pullman, gratuito, per assicurare una folta presenza durante il dibattito. L’orario di partenza è stato fissato alle ore 13,15. L’invito a partecipare è rivolto ad associazioni, gruppi di cittadini, famiglie e singoli.

L’adesione si può confermare anche via mail al seguente indirizzo: prolococarloforte@gmail.com, specificando nome, cognome e un recapito telefonico, oppure telefonando alla Pro Loco allo 0781 854009.

Assalto al traghetto 2 copia

Foto conferenza stampa Riformatori

Il gruppo consiliare dei Riformatori sardi questa mattina ha presentato una proposta di legge sulle Fondazioni bancarie.

La Regione Sardegna – secondo Michele Cossa, Attilio Dedoni e Luigi Crisponi – può designare propri membri nei comitati di indirizzo e/o in qualsiasi organismo delle fondazioni bancarie e/o di qualsiasi altro soggetto giuridico, solo qualora vengano rigorosamente rispettate le regole sulla trasparenza, intesa come accessibilità totale alle informazioni sull’organizzazione e le attività della Fondazione e/o di qualsiasi altro soggetto giuridico.

La proposta di legge prevede anche che in materia di contratti, le fondazioni bancarie e/o qualsiasi altro soggetto giuridico dovranno determinare i soggetti contraenti mediante procedure competitive ad evidenza pubblica. I rappresentanti designati dovranno pertanto riferire alla Giunta Regionale il rispetto di quanto previsto nei commi precedenti attraverso una relazione annuale.

«La scelta di legare la designazione propri membri nei comitati di indirizzo e/o in qualsiasi organismo delle fondazioni bancarie e/o di qualsiasi altro soggetto giuridico solo qualora vengano rigorosamente rispettate le regole sulla trasparenza, intesa anche come apertura nei confronti dei cittadini delle funzioni e degli obiettivi strategici  dei citati soggetti – spiegano i consiglieri regionali dei Riformatori sardi – risponde ad un esigenza precisa: il controllo e la partecipazione democratica. D’altra parte trasparenza, responsabilità e correttezza gestionale rappresentano principi di assoluto interesse per la pubblica amministrazione. Le Fondazioni bancarie, tra l’altro, continuano ad avere una natura ibrida e nel contribuire con la loro azione al miglioramento delle condizioni della comunità, si dovrebbero attenere a criteri di pubblicità e trasparenza, operando sulla base del principio di sussidiarietà ai sensi dell’art. 118 cost., mediante interventi di sostegno, diretto e indiretto, sia materiali che immateriali, privilegiando la coprogettazione delle iniziative e le realizzazione di iniziative intersettoriali: assumono, quindi, un ruolo, di investitori istituzionali».

Ugo Cappellacci copia

I consiglieri del gruppo di Forza Italia una mozione con la quale chiede al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, di inviare una diffida al Governo e di chiedere un incontro urgente con il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per ribadire la volontà dei sardi, certificata dall’esito del referendum popolare, contro la realizzazione nell’Isola del deposito unico delle scorie nucleari.

L’iniziativa trae spunto dalle «riservate informazioni ricevute dall’ex governatore Ugo Cappellacci da attendibili fonti ministeriali” che indicherebbero in un’area del centro Sardegna, il sito individuato per lo stoccaggio delle scorie». «Una scelta assurda e scellerata che contrasta con le volontà del popolo sardo e vanifica gli sforzi fatti per affermare nell’Isola uno sviluppo all’insegna della compatibilità ambientale e del turismo», così l’ha definita Cappellacci, che ha puntato il dito contro  “la colpevole inerzia” dimostrata dall’attuale esecutivo regionale sull’intera vicenda.

«Immobilismo e assenza di iniziativa caratterizzano l’atteggiamento della Giunta davanti al rischio concreto che la Sardegna diventi il deposito unico delle scorie radioattive» ha rimarcato il capogruppo Fi, Pietro Pittalis, che ha quindi ammonito il Governo: «Renzi scelga un sito in Toscana, vicino casa sua, perché i sardi sono pronti a fargli ingoiare le scorie che vorrebbe spedire in Sardegna. La mozione consiliare ha l’obiettivo di riportare il tema all’attenzione di tutte le forze politiche ma soprattutto vuole riattivare una vera e propria mobilitazione popolare in ogni angolo della Sardegna.»

Il consigliere Marco Tedde ha quindi evidenziato il ritardo e la superficialità con la quale, a suo giudizio, procede la Giunta ed ha citato quella che ha definito “la risposta vergognosa” data all’interpellanza presentata in proposito lo scorso novembre. «La Giunta – ha dichiarato Tedde – nella risposta del 26 gennaio ammette di non aver assunto alcuna iniziativa e promette di mettere in campo opportune azioni per avviare un confronto col Governo sul tema delle scorie». «Serve – ha aggiunto Ignazio Locci – una presa di posizione forte e chiara del presidente Pigliaru e della sua maggioranza per ribadire al Governo Renzi il “no” fermo e deciso dei sardi alle scorie nucleari».

Grande preoccupazione per la condotta dell’esecutivo Pigliaru è stata espressa anche dalla consigliera, Alessandra Zedda: «Il governo del centrodestra, nella passata legislatura, si è caratterizzato per una marcata contrapposizione al governo nazionale quando quest’ultimo ha assunto scelte in danno dell’Isola, oggi, invece, la Giunta Pigliaru accetta, per tutte le vertenze aperte con lo Stato, la posizione governativa. E anche l’ultima decisione di ritirare i ricorsi in materia di entrate lo conferma».      

Foto d'archivio.

Foto d’archivio.

Una clamorosa manifestazione di protesta, è stata messa in atto questa mattina, nel cantiere del nuraghe Sirai, alla periferia di Carbonia, da due operai che sono saliti sulla gru mentre i loro colleghi hanno occupato lo stesso cantiere, per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati. Sul posto si sono recati gli agenti del Commissariato di Via Trieste e i carabinieri della Compagnia di Carbonia. Un’altra iniziativa è stata in atto da altri lavoratori, nell’ambito della stessa vertenza, con l’occupazione del municipio di Gonnosfanadiga mentre a Cagliari è stato attivato un presidio permanente davanti all’assessorato regionale del Lavoro.

A protestare sono i lavoratori della società Dalcas, che nel mese di gennaio ha pagato l’ultimo stipendio, relativo al mese di dicembre, ai suoi 180 lavoratori che fanno parte dell’organico dei 550 dell’Ati Ifras, il raggruppamento di imprese che lavorano all’interno dei cantieri del Parco Geominerario.

«In nessun modo – ha dichiarato stamane l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura – devono ricadere sui lavoratori le inadempienze delle aziende costituenti l’ATI. Abbiamo ingiunto alla Dalcas e in subordine alla capofila IFRAS di provvedere con urgenza al pagamento dei salari alle maestranze. In ogni caso – ha concluso l’assessore del Lavoro -, la Regione si impegna perché la situazione sia risolta in tempi strettissimi e vigilerà perché non si verifichino più altri casi simili.»

Si sono conclusi, a Iglesias, i lavori di manutenzione straordinaria della strada rurale denominata S’Arriali.

Gli interventi hanno interessato un tratto stradale lungo 1.800 metri che costituisce l’unica via di accesso per numerose abitazioni e aziende.

I lavori hanno consentito la messa in sicurezza e il rifacimento della massicciata e della finitura stradale per un investimento totale di 200.000 euro.

Iglesias 2 copia

L’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio ha prorogato alle ore 17.00 del 26 marzo 2015 i termini di presentazione delle domande del bando sugli aiuti per lo sviluppo del prodotto turistico tematico “Cicloturismo”. Sono, inoltre, state apportate alcune modifiche al disciplinare di gara.

L’intervento attuativo della linea 4.2.4.d del Po FESR prevede la concessione di aiuti in regime “de minimis” al fine di potenziare le imprese turistiche sarde operanti nel settore del cicloturismo per adeguarsi a requisiti minimi di qualità e di sostenibilità ambientale stabiliti da un disciplinare, favorendo la costituzione di forme di aggregazione tra imprese, propedeutica alla creazione di un club di prodotto regionale “Cicloturismo”.

Questa la linea d’intervento:
– linea B – progetti di potenziamento e adeguamento delle strutture e dei servizi ai requisiti di qualità stabiliti dal disciplinare del prodotto turistico tematico.

Possono beneficiare degli aiuti le piccole e medie imprese con sede operativa in Sardegna iscritte al registro delle imprese, svolgenti attività economica di impresa turistica operanti nei seguenti settori:

– alloggio (alberghi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte);
– attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse (attività delle agenzie di viaggio, attività dei tour operator ,servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e d’intrattenimento, altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio nca e attività delle guide e degli accompagnatori turistici);
– trasporto terrestre e trasporto mediante condotte (trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, trasporto con taxi, trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente);
– attività di noleggio e leasing operativo (noleggio di autovetture ed autoveicoli leggeri, noleggio di biciclette, noleggio di altre attrezzature sportive e ricreative, noleggio di altri mezzi di trasporto terrestri).

L’intervento verrà realizzato mediante l’assegnazione di un finanziamento nella forma di contributo a fondo perduto fino ad un massimale per impresa pari a 20mila euro.

La strumentalizzazione e gli attacchi contro l’industria e in particolare contro la Portovesme srl, continuano fra paradossali contraddizioni. Infatti, mentre c’è un marcato sostegno alle vertenze per la riapertura delle fabbriche oggi in standby, sulle quali non si perde occasione per sollecitare le Istituzioni regionali e nazionali ad accelerare le decisioni per il loro riavvio, dall’altra parte non si perde occasione per demolire tutto ciò che ha a che fare con l’unica industria oggi in attività.

Da un lato, si sorvola sul fatto che per qualsiasi attività industriale, ma non solo, non si può prescindere dalla materia prima da trattare, dall’energia, la tecnologia, le competenze, tutte le altre componenti fondamentali e necessarie al processo produttivo, il mercato e, al pari di ogni altra attività umana, dei siti di smaltimento dei residui di lavorazione.

Dall’altro, si rappresenta una sola parte della realtà, peraltro mai completa e fitta di verbi condizionali e allusioni. Non si tiene nella giusta considerazione il parere dei lavoratori della fabbrica, peraltro divulgata con un documento che chiarisce come operano, a partire dalla tutela della loro stessa salute e dunque a maggior ragione di quella del territorio. Di cosa siano i cosiddetti fumi di acciaieria; di come gli stessi vengono controllati e processati con le migliori tecnologie disponibili al mondo. E, infine, quali siano i residui, sempre più inerti, delle lavorazioni che vanno in discarica. Eppure l’hanno fatto precisandolo con un esempio, estremamente efficace, che dice che “mandare a discarica i fumi di acciaieria sarebbe come se un supermercato buttasse nella spazzatura la merce da vendere appena arrivata”.

Per il messaggio contro l’industria poi nulla vale il fatto che quei residui siano costantemente monitorati; che ci siano solo risultati positivi nei vari controlli ed analisi, nella discarica, da parte degli Enti preposti e dei Nuclei specialisti delle Forze dell’Ordine; di come gli stessi abbiano certificato il pieno rispetto delle più restrittive normative; che gli stessi residui, anche quando hanno avuto un aumento rispetto alla norma dei valori di singoli elementi, sono sempre rimasti ben al di sotto dei restrittivi e controllati limiti di legge.

E, infine, a niente pare valga il fatto che con il sito di raccolta, insieme all’utilizzo per i residui delle lavorazioni dello zinco e del piombo (che rappresentano un reddito per circa 4.500 famiglie fra diretti e indotto), si sia realizzata e si stia realizzando la più imponente e riconosciuta opera di ripristino ambientale di una delle più impattanti e dannose voragini lasciate dall’attività mineraria, come invece riconoscono e confermano i cittadini che abitano a valle dell’area.

Noi, insieme ai lavoratori, siamo determinati a  lottare per la salvaguardia e l’evoluzione del settore industriale, peraltro sempre meno impattante per merito dell’innovazione tecnologica e delle attenzioni e rivendicazioni dei lavoratori. E insieme nel rivendicare l’avvio della diversificazione economica con il vero sviluppo equilibrato di tutte le non poche opportunità offerte dal territorio.

Su questi temi ci conforta rilevare una maggiore consapevolezza e comunanza di intenti di tante rappresentanze Istituzionali e Sociali, e per questo sollecitiamo il presidente della Regione e gli assessori competenti, ad esprimersi più energicamente, anche in iniziative pubbliche, a tutela dell’apparato produttivo, dei lavoratori, delle Amministrazioni locali interessate, degli Enti di controllo e delle sezioni dedicate delle Forze dell’Ordine.

Roberto Puddu

Segretario Generale CGIL

Lo stabilimento della Portovesme srl.

Lo stabilimento della Portovesme srl.

Roberto Puddu.

Roberto Puddu.

Il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente questa sera sarà ospite della trasmissione di RAI3 Ballarò, nell’ambito della puntata “Tra cibo e fisco, il menu per la crescita”.

Il programma condotto da Massimo Giannini in onda dalle 21.05, aprirà una finestra sul precarietà del Sulcis e delle Partite Iva ormai al collasso. Il collegamento in diretta da Carbonia, piazza Roma, sarà curato dalla giornalista Eva Giovannini, a partire dalle ore 21.00.

Tutti coloro che si sentono vessati da Equitalia, possono contattare il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente per portare all’attenzione della pubblica opinione il dramma di una riscossione divenuta inumana (tel. 348 8035805).

Piazza Roma Carbonia 2

500 nuove assunzioni in 283 aziende, in tutta la Sardegna, grazie ai progetti ICO, Interventi Coordinati per l’Occupazione: è il risultato di un nuovo sistema che consente l’incontro tra domanda e offerta del mondo del lavoro. I nuovi occupati sono uomini e donne con età superiore ai 29 anni. Gli Interventi Coordinati per l’Occupazione sono garantiti da un investimento pari a 9 milioni e 300 mila euro e il ruolo della Regione è stato quello di affiancare le imprese nella ricerca di personale, con l’inserimento in azienda attraverso un percorso formativo, nuove opportunità in settori strategici e l’attivazione di progetti finalizzati all’impiego.
Gli Interventi Coordinati per l’Occupazione sono una misura prevista nel Programma regionale di sviluppo che ha l’obiettivo di creare nuova occupazione grazie agli incentivi a sostegno delle imprese che operano nei settori ICT, Agroalimentare e Nautica. A essere coinvolti sono l’assessorato del Lavoro (Autorità di gestione del PO FSE), IN.SAR, società partecipata della Regione, e i Centri servizi per il lavoro. Il primo bando si è concluso il 12 febbraio scorso.
Lo stanziamento di 9,3 milioni di euro è destinato a 500 disoccupati e inoccupati, prevalentemente over 29, per aziende dei settori ICT, Agroalimentare e Nautica, ed è così ripartito: bonus di assunzione di 8 mila euro per gli under 29 e di 10 mila euro per gli over 29; sussidio per i lavoratori, erogato durante il PIM (percorso di inserimento mirato) pari a 1 milione e 500 mila euro; 1 milione e 800 mila euro è destinato alla formazione mentre un altro milione è destinato all’auto-impiego.
«Il metodo, basato sulla ricerca delle aziende di nuova forza lavoro e di competenze professionali in tutta l’isola, ha prodotto risultati importanti. “Si tratta di un metodo vincente e innovativo – afferma l’assessore del Lavoro Virginia Mura – da mettere a sistema anche per le future politiche attive e di sostegno all’occupazione. È strategica la funzione del SIL, anche per la sinergia tra IN.SAR e CSL, che consente di ottimizzare la richiesta e la domanda di lavoro. Non meno importante, in questo percorso, è l’affiancamento del lavoratore che viene inserito in un percorso formativo in azienda.»
Sono quattro gli elementi innovativi dell’intervento: matching, profiling, scouting e tutoring per dare il via alla borsa di lavoro SIL. Grazie al matching si ha l’attivazione della borsa. Registrandosi su www.sardegnalavoro.it, sia il lavoratore sia l’azienda che ha presentato la domanda possono inserire rispettivamente il CV e la DDL (domanda di lavoro). Il sistema rende visibili le manifestazioni di interesse di aziende e destinatari, generando inoltre un automatismo nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il profiling, invece, consente ai destinatari di essere registrati e inserire il proprio CV. L’operazione può essere portata a termine grazie al supporto degli operatori CSL. L’operazione di scouting è affidata all’IN.SAR, che intercetta le aziende, indagando sulla necessità di competenze per identificare la domanda di lavoro. Infine, una volta individuate le aziende, parte l’azione di tutoring, cioè il supporto da parte dell’IN.SAR e dei CSL nelle fasi di accesso e registrazione SIL, nell’adesione al programma e nella soddisfazione delle richieste.
Sono 283 i soggetti imprenditoriali individuati dall’IN.SAR che ha indagato sul fabbisogno di competenze delle aziende per individuare la domanda di lavoro. Il maggior numero delle imprese (114) si trova in provincia di Cagliari. Il 52% (in totale 148 aziende) appartiene al settore dell’agroalimentare, il 40% (112 aziende) a quello dell’ICT, l’8% (23 aziende) al settore della nautica. Queste, invece, le percentuali delle assunzioni suddivise per settore: 53% nell’ICT, 39% nell’agroalimentare e 8% nella nautica.