21 July, 2024
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Consentire un dialogo costante e proficuo tra comunità e istituzioni e aiutare a definire le strategie di business delle imprese, ascoltando e interpretando le esigenze dei territori: con questi obiettivi strategici riparte in Sardegna FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, l’associazione che rappresenta i professionisti che operano nelle Relazioni pubbliche e nella comunicazione nel nostro Paese.

Fabiana Callai è la nuova referente territoriale di FERPI Sardegna che riparte con l’obiettivo di rafforzare nella regione la sinergia operativa e relazionale dei professionisti delle relazioni pubbliche e della comunicazione con il territorio, le imprese e gli enti pubblici. Lo ha deciso lo scorso 10 febbraio il Consiglio Direttivo nazionale FERPI, riunitosi a Roma sotto la presidenza di Patrizia Rutigliano. Laurea in giurisprudenza a Cagliari e Master Burson-Marsteller in Comunicazione d’Impresa a Milano dove matura una notevole knowledge nella comunicazione e relazioni pubbliche, corporate, coaching politico e public affairs. Si specializza poi a Bologna nel management sportivo. Gestisce le relazioni pubbliche nello staff del presidente della Federazione Motociclistica italiana, affianca inoltre le varie federazioni sportive nella comunicazione e relazioni pubbliche e pianificazione strategica degli eventi. Dal 2006, in base alla L.4/2013, è socio professionista qualificato FERPI, dove fa parte dello staff del presidente, Gianluca Comin, con delega nazionale sulla comunicazione del Made in Italy e sulla comunicazione sportiva. Expertise nelle relazioni politiche, dinamiche di gestione di equilibri e coaching politico. Knowledge nelle relazioni sindacali e con i media. Specialista di contenuto. Lavora per la Regione Sardegna.

«Ho accettato la sfida di far ripartire la delegazione FERPI Sardegna – dichiara Fabiana Callai – perché solo ascoltando ed interpretando le aspettative dei propri stakeholder, come scrive un grande relatore pubblico e mio collega FERPI, Toni Muzi Falconi, risulta fondamentale nel processo decisionale delle organizzazioni dove, le Relazioni pubbliche rappresentano la funzione chiave.»

Fabiana Callai

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Giornata di audizioni, in commissione Autonomia, per l’esame del disegno di legge n° 176 sul riordino del sistema delle autonomie locali.

Il commissario della Provincia Olbia Tempio, Giovanni Carta, ha così evidenziato  lo sforamento del “patto di stabilità” insieme con una previsione di chiusura in deficit del bilancio dell’amministrazione  gallurese (circa otto milioni di euro). La Provincia del Nordest potrà fare fronte alle spese obbligatorie fino al prossimo giugno ma nella bozza di bilancio ha azzerato le poste per gli interventi nelle strade provinciali  e per la messa in sicurezza degli 800 chilometri di stecche fluviali che interessano il territorio e per i quali sarebbero necessari circa 4.5 milioni di euro. Risorse che non sono disponibili così come è particolarmente critica la situazione per l’erogazione di tutti gli altri servizi che stanno in capo alle amministrazioni provinciali ad incominciare da quelle attinenti gli edifici scolastici. Il commissario Carta, a questo proposito, ha denunciato che la Provincia non è nelle condizioni di intervenire per risolvere il problema che riguarda tre scuole (due licei e l’agraria) ubicate in zone a rischio alluvione.

Tiziana Ledda, commissario del Medio Campidano,  ha quantificato in circa cinque milioni di euro le risorse che servono in aggiunta a quelle previste dal Fondo Unico degli Enti locali («bastano solo per i costi del personale») ed ha confermato lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità anche per l’amministrazione campi danese.  Insieme con l’impossibilità a garantire interventi di manutenzione nelle strade e per le scuole, Tiziana Ledda, ha posto in evidenza le preoccupazioni dei dipendenti per il loro futuro occupazionale.

La commissario della Provincia Ogliastra, Gabriella Mulas, ha preannunciato «il mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità ed uno sforamento di circa 2.8 milioni di euro, nonostante gli sforzi compiuti – così ha dichiarato Mulas – per la riduzione della spesa e l’applicazione di quanto disposto dalla delibera della giunta regionale n.23/20 che prevede, tra le altre, anche la chiusura di una delle due sedi dell’amministrazione provinciale».

Franco Sardi, commissario della provincia di Cagliari ha evidenziato le ripercussioni sul bilancio che derivano dalla cancellazione dello sgravio del 70% dell’Irap (1.041.000 euro di imposta nel 2015 contro i circa 350.000 euro dello scorso esercizio). Sardi ha quindi preannunciato la volontà, insieme con i presidenti di Sassari, Nuoro e Oristano, Alessandra Giudici, Costantino Tidu e Massimiliano de Seneen, di presentare ricorso al Tar contro il previsto decreto ministeriale (comma 418 della legge di stabilità) che definisce il riparto tra tutte provincie del miliardo di euro da riversare allo Stato per compartecipazioni tributarie. Una misura che se applicata nell’Isola, peserà oltre 50 milioni di euro sui già magri bilanci delle amministrazioni provinciali. In merito al bilancio, il commissario di Cagliari ha quindi confermato che a fronte di 71 milioni di euro di spese obbligatorie le entrate sono state di 61 milioni e che 6 milioni di euro sono stati reperite con l’innalzamento al livello massimo delle aliquote sulle imposte, ad incominciare da quelle per Rc auto.

Il presidente facente funzioni della provincia di Nuoro, Costantino Tidu, ha invece evidenziato il taglio dei trasferimenti correnti che sono passati dai 14 milioni di euro del 2014 ai 10 milioni per l’anno in corso ed ha rimarcato uno sbilanciamento tra entrate correnti e spese correnti superiore ai 14 milioni di euro. Tidu ha inoltre affermato che stante l’attuale situazione finanziaria l’amministrazione provinciale di Nuoro potrà garantire il regolare pagamento delle retribuzioni ai dipendenti (215 a tempo indeterminato, 40 a tempo determinato e 4 dirigenti) fino al prossimo giugno.

I presidenti e i commissari hanno inoltre fornito indicazioni sull’andamento delle partecipate e delle rispettive società in house (Multiss, Proservice, Ctm, Nugoro spa) e hanno rimarcato i rischi per il mantenimento dei livelli dei servizi e dei livelli occupazionali.

Sono intervenuti per richiedere chiarimenti o per svolgere alcune riflessioni i consiglieri Franco Sabatini (Pd), Michele Cossa (Riformatori), Salvatore Demontis (Pd), Roberto Deriu (Pd) e Giuseppe Meloni (Pd).

Il presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, ha quindi proposto una riunione congiunta della Terza e della Prima commissione per dare corso ad una serie di approfondimenti con le audizioni dei presidenti e dei commissari della province, del presidente della Giunta e degli assessori della Programmazione e degli Enti Locali. Proposta accolta dal presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus (Sel) che, in conclusione dei lavori, ha evidenziato la necessità di alcune modifiche al testo del Dl 167 e una serie di “problemi aperti” per quanto riguarda gli Enti Locali che, così ha dichiarato Agus, «andiamo a superare con la riforma e che erogano servizi essenziali per i cittadini, con l’impiego di migliaia di dipendenti pubblici».    

In rappresentanza della provincia di Oristano, l’assessore dei Lavori pubblici, Giovanni Pia, ha messo l’accento sul fatto che «a causa di una serie di interventi legislativi, l’amministrazione presenta un disavanzo di circa 7.5 milioni che non consentirà di garantire alcuni servizi alla comunità, dal trasporto dei disabili alla manutenzione delle rete stradale e degli edifici scolastici», riservandosi poi di fornire un rapporto dettagliato sulla situazione finanziaria dell’ente che gli uffici finanziari stanno completando.

Successivamente è intervenuto il presidente dell’Anci, Piersandro Scano, che in apertura ha sintetizzato i contenuti del documento elaborato dall’associazione ad Abbasanta il 3 ottobre dell’anno scorso. «Il documento – ha spiegato – immagina una riforma fondata su due pilastri, la Regione ed i Comuni, e prevede il superamento delle province attraverso il potenziamento del ruolo degli stessi Comuni, evitando i rischi di un nuovo centralismo regionale. La diffusione dell’associazionismo fra enti locali, va inteso non solo come strumento per la migliore gestione di funzioni e servizi ma come vera e propria leva dello sviluppo locale».

Quanto alla possibile nuova mappa delle autonomie, Scano si è detto convinto che, «anche sul piano culturale, occorre tenere nella massima considerazione le regioni storiche della Sardegna e le esperienze che hanno rappresentato; considerare la storia come riferimento è il miglior antidoto al particolarismo. Serve inoltre molta flessibilità nell’approccio al territorio, immaginando la riforma come un processo dinamico che può articolarsi in almeno due fasi; considerando i tempi non certo brevi delle riforme costituzionali di cui si sta occupando il Parlamento, la Sardegna ha il tempo di definire un modello sardo che, da una parte, assegni un ruolo incisivo alla conferenza Regione-Autonomie locali e, dall’altra, disciplini le modalità di gestione associata dei servizi fondamentali da parte dei Comuni».

Salvatore Sanna si è soffermato sulla necessità di configurare un livello di governo intermedio che si occupi di programmazione e pianificazione territoriale, e Rodolfo Cancedda che ha suggerito, fra l’altro, di eliminare la doppia suddivisione fra Comuni basata sulla popolazione (da 0 a 3.000 e da 0 a 10.000) presente nel disegno di legge della Giunta ma non prevista dalla normativa nazionale.

Nel dibattito sviluppatosi dopo le relazioni dei rappresentanti delle autonomie locali, sono intervenuti i consiglieri regionali Roberto Deriu e Franco Sabatini del Pd, Michele Cossa dei Riformatori sardi ed Oscar Cherchi di Forza Italia.

Nelle sue conclusioni il presidente della commissione Francesco Agus ha sottolineato l’utilità del confronto con i rappresentanti delle autonomie anche perché, ha precisato, «la legge di riforma dovrà disciplinare contesti molto diversi per raggiungere l’obiettivo di un sistema sardo caratterizzato da una precisa identità; non solo, la nuova legge rappresenterà un banco di prova dell’attualità del nostro Statuto Speciale».

Le audizioni proseguiranno nella giornata di domani con l’intervento dei rappresentanti della Commissione paritetica Stato-Regione. Alle 10.00 saranno ascoltati i componenti espressi dalla Regione Alessandro Demartini e Mario Scano, mentre alle 11.00 sarà la volta del senatore Francesco Sanna e di Ilenia Ruggiu, designati dallo Stato.

L’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha incontrato questa mattina una decina, fra sindaci e amministratori di altrettanti comuni della provincia Sassari, per parlare del piano di dimensionamento che riguarda i loro territori.
«Comprendo le difficoltà dei sindaci – ha dichiarato l’assessore Firino – ma superare le pluriclassi è una scelta politica strategica di questo assessorato e della giunta regionale. E’ evidente che a livello provinciale nel sassarese qualcosa non ha funzionato: si è lavorato sui numeri e non all’elaborazione di poli scolastici territoriali. Non c’è stata, come altrove, la cooperazione tra i comuni per la costruzione di un piano scolastico duraturo a cui noi diamo e daremo, anche con i prossimi interventi contro la dispersione scolastica, particolare valore. Le proposte dei sindaci del sassarese sono comunque serie e avrei voluto riceverle diversi mesi fa, quando abbiamo condiviso le proposte delle altre province. In ogni caso – ha concluso Claudia Firino -, ho garantito loro che riceveranno presto risposta formale.»
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«Sottoporre il diritto dei sardi a una mobilità sostenibile alle cieche logiche di mercato non può e non deve trasformarsi in un incubo per chi quotidianamente utilizza il traghetto per raggiungere la terra madre. Né può diventare l’occasione utile per tagliare i servizi e creare nuovi disoccupati. L’auspicio, dunque, è che l’assessore Massimo Deiana sappia ascoltare le esigenze dei sardi e da quelle partire. Soltanto dando udienza alle popolazioni interessate si può portare avanti un progetto di privatizzazione indolore. I fondi, del resto, almeno per ora, li mette la Regione e non dobbiamo fare sconti o regali a nessuno.»

Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna, commenta così le vicende legate al progetto di privatizzazione della Tirrenia che sta provocando forti reazioni nelle comunità maggiormente interessate, a La Maddalena e Carloforte.

Ignazio Locci fa riferimento alle recenti vicende legate alla privatizzazione della Tirrenia.

«Esattamente quattro anni fa si paventò il rischio che i sardi finissero isolati a causa dei giochi di mercato che guardano esclusivamente al profitto, a discapito del diritto dei cittadini alla mobilità a costi contenuti – rimarca il consigliere regionale di Sant’Antioco -. Un rischio, poi, divenuto tristemente realtà. Ma oggi, alla luce dell’esperienza passata, possiamo e dobbiamo evitare che carlofortini e maddalenini paghino il prezzo della privatizzazione.»

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Si è insediato oggi il tavolo tecnico per intervenire sui costi di smaltimento dei rifiuti, istituito a seguito di un confronto tra il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore Donatella Spano, l’ANCI Sardegna e il Consiglio delle Autonomie Locali, alla presenza dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente e del presidente dell’ANCI Sardegna, Pier Sandro Scano.

«L’attivazione del tavolo interistituzionale per la gestione dei rifiuti urbani – ha detto l’assessore Donatella Spano – permetterà di tenere in considerazione le esigenze manifestate dai territori in modo da conseguire una riduzione dei costi di smaltimento per comuni più virtuosi nella raccolta differenziata.»

«L’integrazione nelle politiche regionali di un tavolo di confronto istituzionale con le autonomie locali – ha sottolineato Pier Sandro Scano – è una precisa istanza dell’ANCI e del Cal e questo tavolo vuole essere un esempio per la concertazione di soluzioni efficaci che abbiano ricadute positive sui cittadini.»

Nel corso dell’incontro è stata esplicitata la situazione di fatto in materia di gestione dei rifiuti urbani e sono state esaminate tutte le azioni poste in essere fin qui dalla Regione. Si è attivato un proficuo confronto e sono state poste le basi per addivenire in tempi celeri alla definizione di una strategia condivisa. Il tavolo, coordinato dal Direttore generale dell’assessorato della difesa dell’Ambiente, è inoltre costituito da referenti tecnici dell’ANCI Sardegna, del Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna, dell’assessorato degli Enti locali, Finanze e Urbanistica e dell’assessorato della difesa dell’Ambiente.

«Continuiamo a cercare la giustizia» è il tema che sarà sviluppato all’assemblea dei Testimoni di Geova che si terrà a Solarussa, presso la sala congressi dei Testimoni di Geova, domenica 8 marzo 2015, alle 9.30. Per l’occasione saranno presenti oltre 600 persone provenienti dalla zona del Sulcis.

Il programma, scaricabile mediante il sito jw.org, mostrerà in modo chiaro attraverso discorsi vivaci, interviste e rappresentazioni dal vivo cosa significano le parole di Gesù “continuate a cercare… la Sua giustizia”.

Sabato mattina alle ore 11.30 ci sarà il discorso del battesimo, mentre domenica alle ore 13.20 ci sarà il discorso pubblico dal tema “Come possiamo distinguere il bene dal male?”.

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La partecipazione della Sardegna all’Expo 2015 è stata al centro delle audizioni odierne degli assessori del Turismo, Francesco Morandi, dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi e dell’Industria, Maria Grazia Piras, in commissione Attività produttive. «Expo 2015 non è una fiera – ha detto Morandi -, per quanto di dimensioni mondiali, ma una grande piattaforma nel cui ambito la Sardegna può entrare in contatto col mondo, aprendo nuove prospettive per i prossimi anni».

«Entrare in questa grande piattaforma di cui fanno parte 140 paesi di tutti i continenti – ha proseguito Morandi – significa portare i nostri contenuti nel confronto fra le idee ed i progetti che fanno da titolo all’Expo come l’alimentazione e la nutrizione e costruire un nostro network in grado di entrare in relazione col mondo e con i mercati.»

«La Sardegna – ha piegato ancora l’assessore del Turismo – ha scelto di rappresentare se stessa come Isola della qualità della vita, veicolando un messaggio declinato anche attraverso precisi riferimenti ai prodotti agro-alimentari, alle eccellenze, all’innovazione sostenibile ed alla longevità; così racconteremo la Sardegna nella settimana dall’11 al 17 settembre nello spazio istituzionale della Regione che avrà di fronte una platea non solo di visitatori ma di almeno 1 milione di aziende di tutto il mondo.»

L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi si è soffermata sulle diverse attività fin qui svolte a cominciare da un bando, predisposto in collaborazione con Argea, che attraverso una apposita misura della programmazione europea incentiverà la partecipazione dei consorzi di imprese. «Inoltre – ha aggiunto – ci saranno le novità dell’apertura ai consorzi di tutela come espressione non solo economica delle eccellenze regionali dell’agro-alimentare, lo sviluppo di una conoscenza del territorio sardo legata alle sue migliori produzioni, la presenza di una comunicazione mirata nel sistema dei porti e degli aeroporti».

L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha poi sottolineato l’importanza del bando, pubblicato il 20 gennaio scorso, rivolto alle imprese di trasformazione per stimolare la partecipazione ad Expo 2015, «un bando nel quale sono state inserite significative premialità per le aziende capaci di stare sul mercato sotto forma di rete».

«Abbiamo individuato un target di Paesi-obiettivo ai quali rivolgerci – ha detto ancora l’assessore Piras -: ne fanno parte Germania, Spagna, e Gran Bretagna, con l’aggiunta del Belgio sia per una forte presenza di emigrati che per le potenzialità economiche e, fuori dall’Europa, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi. Expo è la prima grande azione del governo regionale rivolta all’esportazione ma non sarà l’unica; stiamo completando un piano triennale che, fra l’altro, ci porterà fra 2 anni a partecipare ad una rassegna espositiva in Kazakistan.»

Dopo le relazioni degli assessori, si è sviluppato un dibattito nel corso del quale hanno preso la parola i consiglieri regionali Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Gianluigi Rubiu (Area popolare), Piero Comandini e Gianmario Tendas, del Pd.

Il presidente della commissione Luigi Lotto, nelle sue conclusioni, ha auspicato che «la Sardegna colga appieno le opportunità di Expo 2015, non solo nella settimana in cui sarà protagonista ma nell’intero arco della manifestazione, di grandissima importanza per far conoscere ed apprezzare la nostra Regione nel mondo».

«Con la decisione governativa di eliminare progressivamente gli ammortizzatori sociali in deroga – la mobilità già dall’agosto del 2014 e la Cassa integrazione presumibilmente da maggio 2015 – e con la prossima conclusione del percorso di mobilità ordinaria per altrettanti lavoratori senza la possibilità di accedere successivamente a quella in deroga, migliaia di lavoratori sardi sono stati letteralmente abbandonati a se stessi senza alcuna possibilità di sostegno al reddito e, vista la situazione drammatica di crisi, senza alcuna alternativa lavorativa.»

La denuncia è della segreteria regionale FSM-CISL che sottolinea come «tra questi lavoratori spicca per gravità la situazione di tutti coloro che si troveranno impossibilitati a versare i restanti contributi indispensabili per accedere, dopo una vita di lavoro e sacrifici, alla pensione».

«Parliamo nella maggior parte dei casi di lavoratori sessantenni e ultrasessantenni a cui mancano pochi mesi di contributi previdenziali – sottolinea ancora la segreteria regionale FSM-CISL -. Riteniamo questa situazione drammatica e inaccettabile sotto tutti i punti di vista. E’ intollerabile che dei lavoratori che hanno sacrificato un’intera vita a lavoro, a pochi mesi o anni dalle pensione, siano trattati in questo modo.»

«Chiediamo alle istituzioni interessate, al governo regionale, ai parlamentari sardi e al governo nazionale – conclude la FSM-CISL -, di farsi carico di questa vicenda e di impegnarsi a trovare dei percorsi di salvaguardia che possano permettere il salvataggio di questi lavoratori che altrimenti sarebbero totalmente abbandonati al proprio destino.»

Venerdì mattina l’Aula Magna dell’Istituto Professionale Ipia “Emanuela Loi”, in via Dalmazia, a Carbonia, ospita il convegno “La verità illumina la Giustizia”, organizzato da “Libera”, in preparazione a “Bologna21marzo2015”, XI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

I lavori inizieranno alle 9.30 con la presentazione dell’iniziativa e la proiezione del film “Alla luce del sole”. Alle 10.45 sono previsti i saluti del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, del dirigente scolastico dell’Istituto IPIA di Carbonia, Rosanna Sardu, del parroco della Chiesa di San Ponziano di Carbonia, don Amilcare Gambella, e del comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia, Giuseppe Licari. Alle ore 11.30 interverrà suor Carolina Iavazzo, collaboratrice di don Pino Puglisi, e a seguire si terrà il  dibattito. L’intervento conclusivo, previsto intorno alle ore 12.10, sarà di Giampiero Farru, presidente di “CSV Sardegna Solidale” e “Libera Sardegna”.

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Entra nel vivo “I cento passi verso il 21 marzo”, l’iniziativa proposta da Libera Sardegna in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale”, che in sedici centri dell’Isola rilancia il tema della lotta alla mafia in vista della grande manifestazione in programma a Bologna il 21 marzo 2015, primo giorno di primavera, in occasione della ventesima edizione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Venerdì 6 e sabato 7 marzo approda in Sardegna Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, il parlamentare comunista autore della legge antimafia che porta il suo nome e che introdusse nel nostro codice penale il reato di associazione mafiosa e la confisca dei patrimoni della criminalità organizzata. Pio La Torre fu ucciso in un agguato nel 1982 (i quali mandanti sono stati condannati all’ergastolo, tra gli altri Totò Riina, Pippo Calò e Bernardo Provenzano) e da allora il figlio Franco tiene viva la sua memoria e il suo impegno.

Franco La Torre sarà venerdì 6 marzo a Porto Torres e sabato 7 a Cagliari, protagonista dell’incontro con gli studenti dell’ITIS “Buccari-Marconi”, nell’aula magna di via V. Pisano, alle ore 11,00.