28 November, 2024
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Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, dopo l’approvazione definitiva della Manovra Finanziaria 2015,  arrivata ieri sera, ha illustrato «il cuore e la filosofia della manovra da circa 7,8 miliardi».
«Stiamo vivendo una crisi economica molto profonda, molto seria: credo che Keynes sia stata la persona più citata nell’aula del Consiglio e questo è già un buon risultato. Keynes pensava che quando c’è la crisi, quando il settore privato entra in crisi e ha paura di spendere, quello è il momento in cui deve intervenire il settore pubblico. Questa crisi ci ha insegnato davvero tanto nel rivalutare la semplice lezione di Keynes: ci si indebita nei momenti di crisi e quando arriveranno momenti migliori e le entrate compartecipate aumenteranno, avremo risorse per cominciare a restituire il debito. Quando c’è crisi è ragionevole indebitarsi, quando non c’è crisi è giusto usare l’avanzo per pagare i debiti: è una disciplina fiscale che si usa in tutto il mondo.»
«Stiamo correndo – ha aggiunto Pigliaru – e in questa finanziaria ci sono molte altre cose oltre al mutuo: territorio, fondo unico preservato in modo importante perché consapevoli del ruolo dei Comuni, inclusione sociale, disabilità, scuola e istruzione, università. Voglio però dire che sarà un bel giorno quello in cui non parleremo solo di soldi ma anche e prima di idee e progetti, perché non tutte le idee di sviluppo hanno bisogno di soldi e non tutti i soldi sono a supporto dello sviluppo. Chiedo a tutti di ragionare su come integrare la Finanziaria con il Programma regionale di sviluppo, questa è una riforma importante che ha fatto la Francia e a quella ci dobbiamo ispirare, noi della Giunta per primi. Ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per i contributi arrivati, soprattutto per aver mantenuto l’impegno di chiudere in tempi rapidi questa legge che, comunque la pensiate – ha concluso il presidente Pigliaru – porterà molti soldi in un’economia che ne ha molto bisogno.»
«Con l’approvazione della manovra finanziaria – ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci – la Sardegna può contare su quasi 8 miliardi di euro per ripartire. Ora non ci sono più alibi: bisogna correre e lavorare duro per tirar fuori la nostra regione dalla durissima crisi che sta vivendo. Ringrazio la coalizione di maggioranza per “il grande lavoro collettivo che ha consentito di mettere a punto un’ottima manovra finanziaria” e l’opposizione “per lo spirito di collaborazione che è stato prezioso sia durante i lavori di commissione che in aula per l’approvazione definitiva”. È una manovra fortemente innovativa, basata su tre assi portanti: abolizione del vincolo del patto di stabilità, che consentirà di spendere 800 milioni in più nel 2015, programmazione unitaria dei fondi regionali statali ed europei, per evitare di perdere i finanziamenti comunitari, e forte intervento di tipo keynesiano per sviluppare la domanda interna attraverso un piano per le infrastrutture da 700 milioni di euro. Rigore e sviluppo sono le parole chiave di questa manovra, assoluto rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici come impongono Costituzione e leggi contabili ma anche un forte orientamento alla crescita per far uscire la Sardegna dalla paralisi economica e sociale in cui l’abbiamo trovata.»
La manovra finanziaria da 7,8 miliardi è stata approvata con una serie di incrementi finanziari, decisi in Commissione Bilancio dopo audizioni e dibattito, per i settori che la Giunta ritiene strategici: stanzia 220 milioni per l’Istruzione (9,2 in più rispetto a quanto inizialmente previsto), 140 per il Lavoro (5,2 in più), 292 per Agricoltura, Allevamento e Pesca (8,2 in più), 145 per Turismo e Sport (20 in più), 290 per l’Inclusione sociale (46 in più). Per quanto riguarda la Sanità, con circa 3 miliardi di euro vengono completamente garantiti i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, a tutela di tutti i cittadini sardi, con l’impegno da parte della Giunta di riformare profondamente un settore che al momento impegna quasi la metà del bilancio regionale ma che d’ora in poi «deve funzionare meglio spendendo meno. La manovra svincolata dal Patto di stabilità avrà il grande merito di non far accumulare più residui passivi, ovvero debiti, perché le cifre sono vere, tutto quello che stanziamo può essere speso grazie all’accordo di luglio, cosa mai avvenuta in passato – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Poi abbiamo i 700 milioni del mutuo infrastrutture per superare finalmente il gap storico che penalizza la Sardegna, e su questo voglio rassicurare che non stiamo assolutamente indebitando i sardi visto che il costo del denaro è molto basso, e ancora il bilancio armonizzato, con l’obbligo di spendere prima di tutto i fondi europei e poi quelli nazionali e regionali, una vera rivoluzione culturale. Ricordo che abbiamo recuperato in extremis 318 milioni di fondi UE, che ne abbiamo 397 sul Fesr da spendere entro il 2015 e che con il via libera alla manovra sarà immediatamente attivato il cofinanziamento regionale di 81 milioni».
«Non è solo un modo per aiutare le imprese sarde che già esistono ma anche per attrarre imprese da fuori a vantaggio dell’economia regionale» ha spiegato ancora il vicepresidente della Regione,. rimarcando che il taglio dell’Irap del 25% diventa permanente e si sommerà agli ulteriori sgravi fra il 20 e il 30% previsti dalla Legge di Stabilità del governo Renzi e  alle nuove aziende l’Irap sarà azzerata per 5 anni.
«Ricordo poi che, nonostante le non poche difficoltà, abbiamo deciso di non introdurre il ticket farmaceutico e, come promesso, abbiamo ripristinato interamente il fondo per i malati non autosufficienti, la legge 192, il programma “Ritornare a casa” e le leggi di settore, con l’impegno di scrivere nuove norme per un settore che di sicuro include situazioni inappropriate su cui vogliamo far luce perché non mettano in pericolo il diritto all’assistenza dei più deboli.Ma il rilancio della Sardegna non passa solo dalla manovra finanziaria: lavoriamo anche all’organizzazione di Regione e pubblica amministrazione, enti locali, urbanistica, industria, agricoltura – ha concluso Raffaele Paci -, tutte tappe di un percorso che ha come obiettivo lo sviluppo e la crescita economica.»

Senato e Camera hanno approvato gli emendamenti del PD in materia di Imu agricola. Ne danno notizia la senatrice Pamela Orrù e il deputato Francesco Sanna.

«L’introduzione di una franchigia di 200 euro, per l’IMU agricola sui terreni condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli in molti comuni sardi; esenzione totale (anche per i proprietari non coltivatori) nei comuni delle isole minori (Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco e La Maddalena) sono di sicuro novità positive che l’iniziativa del Partito Democratico ha apportato al testo iniziale del decreto legge.»

Tra le ulteriori modifiche migliorative al decreto, l’eliminazione di sanzioni e interessi per chi pagherà entro il 31 marzo 2015; diritto al rimborso per i contribuenti che hanno effettuato il pagamento in base alla classificazione del 28 novembre 2014 e che ora, in base a quella nuova contenuta nel decreto, risultano esenti; verifica entro il 30 settembre 2015 della stima del gettito previsto dallo Stato con il reale incasso di ogni comune; esenzione totale per i terreni dei comuni delle isole minori e per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale.

Nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, oltre ai comuni di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta, dove praticamente l’IMU non verrà applicata, in altri 7 comuni i coltivatori e le imprese godranno dello sconto di 200 euro: Giba, Gonnesa, Masainas, Musei, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu.

A questi Comuni, la legge assegnerà, a ristoro del mancato incasso dell’IMU agricola, una somma equivalente.

Francesco Sanna 1 copia

Ritorna, dopo una nuova giornata di sosta, il campionato di serie B1 di volley maschile con Sant’Anna Torino – VBA Olimpia e Volley Iglesias – Bruno Rent Mondovì. La squadra lagunare ha archiviato l’amara sconfitta interna al tie break subita con il Volley Segrate e sul campo della compagine piemontese ha l’opportunità di riscattare la netta sconfitta subita all’andata e di rilanciarsi nella lotta alle spalle delle prime della classe, Emma Villas Chiusi e Bruno Rent Mondovì che appaiono fuori portata per tutte le avversarie. A Torino si gioca alle 21.00.

Il Volley Iglesias, “cenerentola” del campionato, ancora a 0 punti dopo 13 giornate, non ha alcuna chance contro la vicecapolista Bruno Rent, inizio ore 18.00.

Questa sera il Cagliari Volley ospita alle 19.00 la Benassi Alba Cuneo, in una delle ultime chiamate per riaccendere qualche speranza di rimonta verso il traguardo salvezza. La squadra piemontese, infatti, è la prima a precederla in classifica, con un vantaggio di 5 punti che in caso di successo pieno della squadra cagliaritana si ridurrebbe a soli 2 ma, in caso contrario, crescerebbe a 8, poi assai difficilmente rimediabile nelle ultime 8 giornate.

Sugli altri campi, domani, sono in programma Volley Lupi Santa Croce – Pallavolo Saronno, Caloni Agnelli Bergamo – Emma Villas Chiusi e Volley Segrate – Volley Parella Torino, tutte con inizio alle 0re 18.00.

Time out VBA:Olimpia 8

Consiglio regionale 1 copia

Il Consiglio regionale ha approvato questa sera in via definitiva con 28 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, il Bilancio e la Manovra Finanziaria da 7,818 miliardi.

Tra i principali provvedimenti inseriti nella Manovra, ci sono il mutuo per un piano di infrastrutture da 700 milioni di euro destinati alla realizzazione di opere pubbliche di interesse regionale; gli interventi sul dissesto idrogeologico, quelli per i Comuni e per l’edilizia scolastica.

La Manovra Finanziaria taglia del 25% in modo permanente l’aliquota Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che in Sardegna è la più bassa d’Italia. La stessa aliquota viene azzerata per i primi 5 anni alle nuove imprese. Questa misura si somma allo sgravio già previsto dal governo Renzi con la detrazione dall’imponibile del costo del lavoro dipendente.

Quella approvata oggi è la prima Finanziaria “libera” dai vincoli del patto di stabilità, grazie all’accordo sottoscritto con il ministero dell’Economia e Finanze per l’armonizzazione e il pareggio di bilancio.

Sono state sbloccate le risorse per la Sanità, il Fondo per la non autosufficienza e i malati di Sla (242 milioni) e gli Enti locali (Fondo unico da 550 milioni); 22 milioni di euro sono destinati al finanziamento delle aree di crisi e 20 milioni al Piano Sulcis, 12 milioni alle imprese artigiane, grazie all’approvazione di un emendamento presentato dal Centro Democratico e fatto proprio dalla Giunta. Sono state bocciate con successive polemiche tra maggioranza e opposizione l’istituzione di un’Agenzia delle Entrate tutta sarda caldeggiata a livello bipartisan – è previsto a breve un apposito disegno di legge in Giunta – e la possibilità del quarto mandato per i sindaci dei piccoli Comuni proposto da Fi.
Il clima si è acceso tra maggioranza e opposizione sui 15 milioni di finanziamenti a pioggia per i più svariati settori: dalle World Series di Coppa America in programma a Cagliari all’Associazione dei perseguitati politici, dal Festival della canzone delle lingue minoritarie alle borse di studio per studenti meno abbienti, dall’acquisto di nuovi scuolabus alle campagne di scavi archeologici. Un’operazione che il centrodestra ha ribattezzato “de marchettibus”.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine del dibattito, poco prima del voto, si è detto assolutamente d’accordo sulla necessità di valutare i risultati dell’azione politica. Pigliaru ha spiegato che la Sardegna vive una crisi profonda e seria e che la manovra è stata impostata tenendo presente la grave situazione. In questo momento, ossia quello in cui le aziende private perdono fiducia e sono in difficoltà, è compito del settore pubblico compensare queste difficoltà ed è quello che questa manovra sta cercando di fare. «E’ stato un lavoro attento per mettere insieme le risorse regionali ed europee» ha affermato Pigliaru, spiegando he quando c’è un periodo di crisi ci si indebita, mentre quando le cose vanno meglio si iniziano a restituire i debiti. «Questo è stato – ha continuato – lo spirito della contrazione del mutuo che se, come ci si augura, porterà assieme con gli interventi in campo a un rilancio dell’economia e a maggiori entrate, consentirà di iniziare a pagare i debiti».

Francesco Pigliaru ha assicurato che la spesa sarà il più veloce possibile e ha ricordato che se oggi si possono spendere tutte le risorse è perché «ci siamo liberati del Patto di stabilità». Il presidente ha elencato gli interventi importanti di questa Finanziaria, dal lavoro per gli enti locali, all’inclusione sociale, all’intervento per la non autosufficienza, per l’università e la scuola. Per capire quale idea di sviluppo ha questa maggioranza, bisogna leggere e analizzare il Prs, «dove idee e progetti sono declinati». «Fatemi dire  – ha aggiunto il presidente Pigliaru – che sarà un bel giorno quando si potrà parlare di dove allocare le risorse, quando si discuterà, prima delle cifre, di idee e progetti. Non tutte le idee hanno bisogno di soldi, non tutti i soldi portano sviluppo». Il governatore, infine, ha invitato tutti a dare il proprio contributo per il Prs ed ha ringraziato l’Aula per il confronto franco e per aver mantenuto l’impegno di chiudere questa legge finanziaria nei tempi, evitando il terzo mese di esercizio provvisorio.

Francesco Morandi 3 copia
All’interno della Finanziaria regionale, sono stati inseriti 12 milioni per le imprese artigiane grazie a un emendamento presentato dal Centro Democratico Sardegna, fatto proprio dalla Giunta regionale .
«A nome di tutto l’esecutivo regionale ringrazio il Consiglio non solo per l’attenzione riservata alle sollecitazioni della Giunta – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi – ma, soprattutto, per aver dato immediata concretezza al sostegno nei confronti di un settore in grande sofferenza da molto tempo.»
Negli ultimi cinque anni, circa tre imprese al giorno hanno chiuso la loro attività e gli studi di settore evidenziano che almeno altrettante si trovano in condizioni di “paralisi” produttiva.
«Ci avviamo verso una nuova fase strategica di gestione delle risorse sia per l’artigianato che per il commercio – aggiunge l’assessore – in particolare faremo tesoro dei fondi comunitari, fonte quanto mai preziosa di questi tempi, sempre in stretta collaborazione con le associazioni di categoria».
Le agevolazioni previste dalla legge 51 del ’93 mirano a favorire il potenziamento delle aziende per accrescerne efficienza e competitività, innovazione di prodotti e processi. I contributi sono destinati a: adeguamento di laboratori, strutture e impianti alle normative in materia di igiene, ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro; ammodernamento, ristrutturazione, completamento e trasformazione di strutture già operanti e riconversione di processi produttivi.
«Rispetto al passato – rimarca Morandi – i criteri, le modalità e le procedure per il finanziamento dei progetti degli artigiani e per il sostegno alle imprese del comparto vanno però profondamente rivisti e adattati alle mutate condizioni socioeconomiche.» Le direttive della legge includono due procedure, a bando per i progetti più onerosi, e a sportello, per i programmi di minore importo.
Dei contributi previsti dalla legge 51, dell’impiego dei fondi europei e di tutta la normativa regionale che disciplina il comparto (leggi 949 e 240, legge 12 per l’apprendistato, consorzi fidi) si parlerà nel corso della Terza Conferenza dell’Artigianato in Sardegna. L’evento, programmato e attivato dall’assessore del Turismo nell’ambito del Piano di sviluppo regionale varato dalla Giunta, ha come obiettivo un attento esame della congiuntura economica attuale e la presentazione di soluzioni concrete per un rilancio immediato del settore. La manifestazione, ben 33 anni dopo la seconda edizione, sarà fissata tra la fine di marzo e le prime settimane di aprile.
«Un appuntamento strategico – conclude Francesco Morandi -, che intende imprimere un deciso cambio di rotta dopo anni di difficoltà per un comparto, che rappresenta uno dei pilastri dell’economia isolana.»

Dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato, hanno inviato una lettera al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, agli assessori, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ai gruppi consiliari, all’Anci Sardegna, al Consiglio delle autonomie locali, alle organizzazioni di volontariato e al Forum del terzo settore, per protestare contro la legge Finanziaria all’esame del Consiglio regionale.

«“Svolta per il futuro” la aveva definita il Presidente Pigliaru – attaccano Pier Paolo Campus, Sergio Madeddu, Maria Luigia Sari, Gennaro Esposito, Carla Serpi, Piera Lotti, Giovanna Pani, Pierluigi Barigazzi, Emilio Garau, Giacomo Manca di Nissa, Luciano Bernardi e Antonello Carta -. Ci pare più appropriato definirla un semplice “ritorno al passato”.

La Finanziaria regionale 2015 ha disatteso le richieste avanzate dal Volontariato e dal Terzo settore che anche in sede di audizione in Consiglio regionale hanno chiaramente dichiarato di rinunciare a privilegi associativi di parte per favorire politiche pubbliche volte al bene comune.»

«Leggere oggi in Finanziaria regionale le poste di bilancio a favore di singoli enti e organizzazioni al di fuori di qualsiasi politica organica e di qualsiasi programmazione registra, secondo noi – aggiungono i dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato -, un ripristino di logiche di privilegio che ritenevamo definitivamente superate. Così non è.

La Finanziaria regionale 2015 non è coerente e conseguente con le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Giunta e dall’assessore della Programmazione e sembrerebbe riproporre, invece, politiche clientelari di vecchia e recente memoria.»

«Per queste ragioni (che siamo disponibili ad approfondire nel dettaglio) dichiariamo la nostra contrarietà a nome e per conto delle organizzazioni di volontariato che ci hanno dato il mandato di rappresentarle. Condividiamo – concludono – la proposta di ANCI, CAL e AICCRE affinché tali risorse (oltre 5 milioni di euro) siano destinate al contrasto delle povertà, frontiera che vede numerose nostre organizzazioni in prima fila tutti i giorni.»

Dichiarazioni_program_presidente_pigliaru3_02042014

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato gli esiti della valutazione relative alle domande presentate al 6 febbraio relativamente agli avvisi Pisl e Poic. IPisl sono stati predisposti da comuni con popolazione non superiore a 3 mila abitanti e, per l’azione 1, prevedono la concessione di un microcredito di importo compreso tra 5mila e 25mila euro, rimborsabile a tasso zero in 60 rate mensili, per nuove iniziative imprenditoriali o nuovi investimenti per iniziative esistenti.
Possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti con difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito che presentino domanda sotto forma di micro e piccole imprese, società di persone, società a responsabilità limitata, società cooperative, cooperative sociali di tipo A e B, organismi no profit e operatori del privato sociale che erogano servizi sociali alla persona.
I Poic prevedono contributi rimborsabili per l’imprenditorialità e/o sgravi fiscali su imposte comunali concessi in base a regolamenti comunali. Ogni beneficiario potrà ricevere un finanziamento compreso tra i 15mila e i 50mila euro sotto forma di mutuo a tasso zero, rimborsabile in 60 rate mensili.

Il via libera alla commissione all’istituzione di una commissione tecnica regionale per il decollo della Zona Franca e delle Zone ad Economia Speciale, con un organismo che possa analizzare le ripercussioni positive di uno strumento di politica economico finanziaria e di sviluppo, è stato dato stamane da un emendamento alla finanziaria proposto dal capogruppo di Sardegna Zona Franca Modesto Fenu ed approvato all’unanimità dal Consiglio regionale.
«Finalmente – esulta Fenu – il Consiglio regionale, senza pregiudizi, prende consapevolezza dell’importanza di questo strumento di politica economica e finanziaria, con presupposti che possono produrre un nuovo sviluppo dell’Isol.»
Il voto favorevole sull’emendamento, sottoscritto anche da Paolo Truzzu (FdI), Angelo Carta (Psd’Az) e Gianluigi Rubiu (Udc), è stato unanime. «Sarà – spiega Fenu – una commissione di consulenza e valutazione sull’attuazione della Zona Franca. La Giunta darà le direttive per il funzionamento del nuovo soggetto, ma si tratta di un passo in avanti di grandissima importanza che rende così possibile il varo di un organismo che possa approfondire i riflessi positivi dell’istituto e affrontarne serenamente le criticità operative, con uno studio sul modello economico e sociale che possa coniugarsi con la specialità della nostra Isola».
La commissione lavorerà gratuitamente, senza oneri aggiuntivi.
«E’ importante evidenziare – sottolinea Fenu – che con il voto dell’aula è stata certificata la volontà di tutti i gruppi politici, con il placet degli assessori Paci e Deiana. Il verdetto dell’aula si traduce in un fatto storico. La battaglia per la Zona Franca e le Zone ad Economia Speciale diventa in questo modo un obiettivo di tutte le forze politiche isolane rappresentate in Consiglio. Un evento che aumenta la determinazione e rafforza l’azione del Presidente, della Giunta e degli assessori competenti nel raggiungimento di questo storico obiettivo nell’interesse di tutta la Sardegna. Si tratta di una battaglia originaria del Partito sardo e ripresa dal Movimento Popolare per la Zona Franca, diventata una sfida decisiva per la rinascita della Sardegna. Il parere favorevole del Consiglio avvalora come il tema della zona franca sia un’opportunità strategica per la Sardegna. Siamo riusciti a dare centralità alla questione e di renderla non più obiettivo di pochi esponenti politici ma di tutti i rappresentanti politici del Popolo Sardo, privandola dei pregiudizi politici e facendo maturare nell’aula la necessità di affrontare serenamente le tematiche della fiscalità di compensazione e di un’agevolazione finanziaria che possa riequilibrare gli svantaggi oggettivi, territoriali e strutturali storici della nostra isola, certificati da tutti gli studi di economia che ci riguardano. Ora non ci illudiamo certo che la strada possa essere in discesa. La battaglia per l’istituzione della zona franca è solo all’inizio, ciò che è accaduto rafforza in noi la convinzione della indispensabilità del dialogo con tutte le forze politiche. Non occorre indietreggiare, viste le attese e le numerose opportunità legate al decollo dell’istituto economico. Di più. Proprio ora che il dibattito sullo strumento è tornato d’attualità è necessario comprendere quali situazioni possano produrre i vantaggi maggiori per la Sardegna, con ricadute positive per le imprese e l’occupazione dei giovani».

Confartigianato Imprese Sardegna esprime rammarico per il mancato accoglimento da parte del Consiglio regionale degli emendamenti sui contributi al fondo rischi dei Consorzi Fidi Artigiani e sul Consorzio Fidi di secondo grado dell’Artigianato, che ha da sempre rappresentato una formidabile leva per incrementare la capacità dei confidi di primo grado nel garantire le imprese artigiane operanti in Sardegna, è stato commentato con toni molto duri da Confartigianato Imprese Sardegna.

In una nota manifesta incredulità per le parole con le quali l’assessore regionale del Bilancio e Credito, Raffaele Paci, ha liquidato la “problematica Confidi e Credito”, durante la discussione avvenuta in Aula in occasione dell’approvazione dell’articolo 14 della Finanziaria.

«Siamo amareggiati perché non sono state accolte le richieste del comparto – sostiene Confartigianato Imprese Sardegna – e soprattutto ancora una volta non si sono comprese le difficoltà delle piccole imprese, delle famiglie e dei territori che rappresentano. Non trova fondamento il fatto che, come affermato da Paci, le banche non utilizzino i Confidi così come non trova fondamento il fatto che questi Consorzi non siano “affidabili”, così come ha fatto trasparire l’Assessore. In merito al coinvolgimento delle Associazioni – prosegue Confartigianato Imprese Sardegna – possiamo affermare con assoluta certezza che la nostra Associazione è stata coinvolta sola 1 volta e i Consorzi Fidi sono stati interpellati solo 2 volte. Peraltro il 14 ottobre la “Rete dei Confidi di Confartigianato” ha inviato all’assessore del Bilancio e Credito le propria posizione tramite lettera con la quale ha ribadito la contrarietà alla costituzione di un unico consorzio.»

«Il riferimento ai 24 milioni di residui, poi, – conclude l’associazione artigiana – non è altro che il rispetto di impegni precedentemente presi, e sui quali la Regione è in ritardo, ciò che preoccupa gli artigiani è che per il futuro non c’è la previsione di adeguate risorse: 5 milioni di euro l’anno per tutti i comparti produttivi sardi sono veramente poca cosa. Questo è il primo segnale del disinteresse della Regione a questa tematica.»

«Al di là dell’ordine del giorno sulle questioni industriali proposto dall’onorevole Emanuele Cani e approvato dalla Camera, sarebbe il caso che il Governo centrale assumesse un impegno serio e concreto per la soluzione della difficile vertenza Alcoa. Perché, in tutta onestà, delle promesse cui manca riscontro siamo tutti stufi, a partire dagli operai, obbligati ad attendere in silenzio notizie sul loro futuro lavorativo.»

Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, interviene così sullo stato della vertenza per il passaggio di proprietà dello stabilimento ex Alcoa.

«Per ora, da parte del Governo, non è arrivata alcuna rassicurazione sull’approvvigionamento energetico a costi sostenibili, né sullo stato della trattativa di cessione dello stabilimento di Portovesme tra Alcoa e Glencore. È da mesi che attendiamo un segnale da parte dell’Esecutivo – conclude Locci – e forse è il caso che si faccia finalmente chiarezza sulla vertenza.»