20 July, 2024
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Sono finalmente finiti, dopo 10 anni, i disagi sulla “Carlo Felice”, all’altezza di Serrenti. Oggi, infatti, è stato riaperto al traffico a quattro corsie il tratto compreso tra il km 32,300 e il km 35,300 della Strada Statale 131, ultima parte dei lavori di ammodernamento nel tratto compreso tra Serrenti e Villasanta. La conclusione delle limitazioni è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, dal Capo Compartimento Anas Sardegna, Valerio Mele, e dal sindaco di Serrenti, Mauro Tiddia.

I lavori di ammodernamento erano iniziati nel dicembre del 2007 e dovevano essere conclusi a dicembre 2012. Prevedevano l’adeguamento e l’ammodernamento di circa 10 chilometri di strada, nonché l’eliminazione di tutti gli incroci a raso per un finanziamento pari a circa 50 milioni di euro. A causa delle gravi inadempienze dell’Associazione Temporanea di Imprese che si era aggiudicata i lavori, alla fine del 2012 è stata disposta la rescissione del contratto in danno. Di seguito è stato necessario attuare tutte le procedure previste dalla norma a cominciare dallo stato di consistenza, redatto in contraddittorio con l’appaltatore, il collaudo provvisorio delle opere eseguite, il progetto di completamento, il riappalto e i nuovi lavori.
A seguito della redazione del nuovo progetto di completamento i lavori sono stati suddivisi in 3 stralci funzionali e successivamente appaltati all’impresa IMP S.r.l. e all’A.T.I. Costruzioni Sacramati S.p.A. – Beozzo Costruzioni S.r.l.
Nel dettaglio, le lavorazioni hanno consistito nel completamento dello Svincolo per Villasanta e la riconnessione delle strade statali 197 e 293, precedentemente interrotte e deviate su viabilità alternativa; il completamento della pavimentazione, barriere spartitraffico e laterali, segnaletica verticale ed orizzontale nel tratto intermedio, tra il km 35+000 e il km 41+000; infine il completamento di parte della fondazione stradale, rilevato, misto stabilizzato, pavimentazione stradale, tra il km 32+300 e il km 35+000, nonché la stesa del tappeto d’usura sulle complanari già realizzate e attualmente aperte al traffico.
Il completamento delle opere ha previsto un investimento di circa 13 milioni di euro. I lavori sono stati realizzati nel sostanziale rispetto dei tempi previsti e, lo scorso aprile, sono già stati completati il 1° e il 2° stralcio funzionale. Per il 3° prevede si prevede la definitiva conclusione delle opere con la realizzazione dell’asfalto drenante che sarà realizzato non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.
«La Sardegna ha dimostrato che sa governare e risolvere i suoi problemi – ha detto l’assessore Maninchedda -. Le istituzioni sarde hanno saputo esercitare il loro potere legittimo per eliminare una vera e propria servitù dovuta a un’incuria a cui ci si è opposti con determinazione: abbiamo fatto pressione, siamo intervenuti con decisione, abbiamo monitorato la situazione ogni giorno e finalmente siamo arrivati a un risultato atteso da anni. Adesso vigileremo affinché l’Anas mantenga adeguati livelli di efficienza in Sardegna. Sappiamo governarci – ha concluso l’assessore dei Lavori pubblici – sappiamo risolvere i nostri problemi e sappiamo cambiare la realtà.» 
«Con la fine delle limitazioni e l’apertura al traffico a quattro corsie è stato raggiunto l`obiettivo di risolvere la principale criticità per la viabilità della Sardegna nel minor tempo possibile consentito dalle norme dopo la rescissione del precedente appalto – ha sottolineato il Capo Compartimento Anas Valerio Mele -. Obiettivo raggiunto in sinergia con l’assessore Maninchedda e il presidente Pigliaru. Il lavoro sulla “Carlo Felice” deve ora proseguire con i lavori di completamento del tratto precedente ai lavori appena conclusi, quello tra il km 23,885 e il km 32,412, già aggiudicato lo scorso agosto, per un investimento di oltre 27 milioni di euro, e che una volta terminato consentirà di garantire la continuità degli standard di sicurezza presenti fino al km 108,300.»

 

E’ appena iniziata nella sala conferenze del Consorzio Industriale provinciale di Carbonia Iglesias, la presentazione pubblica del progetto di riavvio produttivo dell’Eurallumina, alla presenza dei tecnici del Savi regionale. La presentazione è stata preceduta da una manifestazione dei lavoratori dell’Eurallumina che hanno sfilato dallo stabilimento alla sala conferenze del Consorzio sotto una pioggia battente.
L’Amministratore delegato di Eurallumina, ing. Vincenzo Rosino, sta svolgendo la relazione introduttiva.

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A quasi un anno dalla scomparsa del presidente Giovanni Del Rio, Pro Libera Civitate, simposio culturale di cui fu fondatore, organizza un convegno a Cagliari, domani, venerdì 27, alle ore 17,30, nella sala conferenze della Fondazione Banco di Sardegna, via San Salvatore da Horta n. 2, intitolato “Giovanni Del Rio, l’uomo, il politico. Storia dell’industrializzazione sarda sino ai giorni nostri”.

I lavori saranno aperti dagli interventi di Federico Ibba (Presidente Pro Libera Civitate) e da Francesco Sitzia (Università di Cagliari). 

Relatori saranno: Antonello Arru (Presidente Banco di Sardegna), Francesco Marini (Saras SpA), Giorgio Oppi (Consiglio regionale della Sardegna).

All’incontro, inoltre, parteciperanno i dirigenti della Democrazia Cristiana dell’epoca e si parlerà delle scelte di politica industriale compiute nel decennio in cui Del Rio è stato presidente e assessore regionale nonché gli sviluppi dei nostri giorni.

FLYER DEL RIO

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Gianluigi Rubiu, capogruppo UDC in Consiglio regionale, ha presentato una mozione per scongiurare la chiusura della base militare di Decimomannu.

«Nel complesso – sottolinea Gianluigi Rubiu – operano oltre 1.200 lavoratori tra militari e civili per oltre 40 milioni di euro di stipendi, con altri 800 dipendenti che ruotano attorno alle ditte esterne con un volume d’affari che si aggira attorno ai 6 milioni di euro. Non solo. Il rischio è che venga meno in Sardegna l’ennesimo sito preposto alla difesa del territorio, con una grave perdita dal punto di vista economico ma anche sociale.»

All’interno della base sono dislocati alcuni elicotteri che svolgono importanti compiti sociali, che vanno dal soccorso aereo sino agli interventi di protezione civile. «La cessazione delle attività provocherebbe un disastro anche per l’epilogo di alcuni servizi, come il centro di controllo dei voli e del traffico aereo e la stazione meteo, oltre ad importanti attività importanti per le operazioni di soccorso – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Si tenga presente che dal prossimo 31 dicembre sarà definitivamente chiuso il Distaccamento aeroportuale di Elmas, con centinaia di dipendenti trasferiti a Decimomannu. Sarebbe un ulteriore beffa per la Sardegna. Non si comprende come le risorse perse dalla Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu – si potrebbero dirottare verso altre regioni come Puglia, Sicilia e Friuli che (come già successo per i droni) potrebbero capitalizzare a loro vantaggio la smobilitazione isolana».

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Un pacifista di Carloforte, Antonello Repetto, 61 anni, aderente all’associazione Pax Christi, si è autodenunciato con due lettere inviate al prefetto e al questore di Cagliari, Giuliana Perrotta e Danilo Gagliardi, nelle quali informa che, «per quanto riguarda la fabbrica di bombe di Domusnovas, potrei attuare delle azioni di sabotaggio nonviolente».

«Considerato che il Governo italiano – aggiunge Antonello Repetto – sta violando la legge n. 185 del 1990, infatti in base a quella norma non si possono vendere armi alle nazioni in guerra!»

«L’Arabia usa queste bombe, ci sono le prove, anche e soprattutto contro civili inermi! La mia coscienza di Cristiano – conclude Antonello Repetto – mi impone di farlo! In pratica mi autodenuncio.»

 

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Verrà presentato domani, alle 16.00, in Consiglio regionale, il nuovo volume degli Atti dei Parlamenti sardi (Acta Curiarum Regni Sardiniae).

Si tratta del 15° volume del progetto avviato negli anni ’80 dedicato allo studio della storia parlamentare sarda all’epoca dei viceré spagnoli. La nuova edizione critica, curata dal prof. Giuseppe Doneddu, è incentrata sul Parlamento del viceré Antonio Coloma Conte di Elda (1602-03).

I lavori saranno aperti dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e dal presidente del Comitato scientifico Michele Cossa. Seguiranno le relazioni del prof. Diego Quaglioni dell’Università di Trento e del prof. Giulio Fenicia dell’Università di Bari.

Alla presentazione interverrà il curatore del volume Giuseppe Doneddu.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna (ARPAS) ha nominato i tre componenti dell’Organismo indipendente di valutazione (OIV) dell’Agenzia.

Si tratta del dott. Vincenzo Lorenzini, della dott.ssa Maila Strappini e della dott.ssa Antonella Porcu. L’incarico avrà durata triennale e potrà essere eventualmente rinnovato per una sola volta.

 

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«La Regione si impegni in tutti i modi a garantire il mantenimento dei voli low cost negli scali di Alghero e Cagliari». Lo dice il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) «convinto che le compagnie aeree che offrono le tratte a prezzi concorrenziali e vantaggiosi siano il vero motore dello sviluppo per il futuro del trasporto sui cieli isolani e nazionali».

«E’ ormai risaputo che la mancanza di contributi regionali, vietati dall’Unione Europea perché considerati aiuti di Stato – aggiunge Edoardo Tocco – mette in forte dubbio la programmazione 2016. Reputiamo che si debbano intraprendere tutti i percorsi per mantenere negli scali isolani i collegamenti low cost, che in questi anni hanno portato un boom di vacanzieri negli aeroporti della Sardegna». Nel caos dei cieli non si tralascia l’annosa odissea dei lavoratori Meridiana: «Senza un modello concreto di collegamenti con la Penisola e gli scali internazionali – aggiunge Tocco – il turismo è destinato a restare una voce in rosso, mentre occorre scommettere su una piattaforma che dia garanzia all’universo dei visitatori in terra sarda, con agevolazioni per gli emigrati, anche al fine di assicurare il mantenimento di un’azienda che rappresenta la compagnia di bandiera dei quattro mori». 

Edoardo Tocco 55

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Cagliari 63 copia

Confcommercio sud Sardegna torna a chiedere a Regione, Comune e Camera di Commercio di Cagliari la riqualificazione e valorizzazione del compendio Marino/Ippodromo/Ospedale traumatologico, proposta che era stata già avanzata nei mesi scorsi. In una lettera inviata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e al commissario della Camera di Commercio di Cagliari, Paola Piras il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti chiede che l’area venga al più presto recuperata.

«Si tratta di un incredibile patrimonio territoriale, architettonico e urbanistico – spiega Bertolotti – potenzialmente un gigantesco motore di riqualificazione urbanistica e ripresa economica per l’intero territorio, un grande polmone per l’occupazione». Confcommercio sud Sardegna dopo aver lanciato pubblicamente l’idea della riqualificazione del compendio ha intercettato manifestazioni d’interesse da Stati Uniti, Nord Corea, Emirati Arabi, Svizzera. Secondo il presidente di Confcommercio sud Sardegna, Marino, Ippodromo e Ospedale Traumatologico attualmente sono «dei rubinetti di risorse pubbliche costantemente ed infruttuosamente aperti in un contesto che invece certamente esprime eccezionali potenzialità di inestimabile valore turistico e che tutto il mondo ci invidierebbe».

E per fermare questa emorragia di risorse e allo stesso tempo ottenere importanti benefici Bertolotti rilancia la proposta di recupero dell’area. «Noi proponiamo, confortati dalle analisi che abbiamo attentamente effettuato, certi del favore della cittadinanza, del tessuto economico che rappresentiamo, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e di tutte le altre associazioni di categoria – evidenzia il presidente – una grande operazione di rilancio di un assetto che è da troppo tempo sotto gli occhi impotenti ed increduli di una intera comunità e che necessiterebbe solo di annullare una procedura inutile alla nostra economia e creare tutte le condizioni per rendere veloce e remunerativo l’investimento nella riqualificazione e riconversione. Tutto questo subito, senza protagonismi degli attori amministrativamente coinvolti e uccidendo senza pietà eventuali interessi clientelari e di parte, perché nessuno può più capire e accettare che il nostro sistema stia ancora immobile di fronte a questa incredibile opportunità!».