28 November, 2024
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Gianni Cuperlo, Deputato PD ed ex presidente del Partito, sabato 28 febbraio sarà a Cagliari per incontrare i giornalisti e partecipare al convegno organizzato da “SinistraDem Sardegna”.

Alle 10.00 Cuperlo sarà in via Emilia 39, presso i locali della “Fondazione Berlinguer-Salone Renzo Laconi”, per incontrare i giornalisti e gli organi di informazione.

Successivamente, parteciperà al convegno organizzato da “Sinistra Dem Sardegna”, dal titolo “Un nuovo orizzonte per l’EuropaDalle politiche del rigore a quelle del lavoro e della giustizia sociale”.

All’incontro, introdotto da Yuri Marcialis, coordinatore SinistraDem Sardegna, e coordinato da Pietrina Canu, parteciperanno Renato Soru, segretario regionale PD, Ignazio Angioni, Senatore PD, Michele Carrus, segretario regionale CGIL, e Gianfranco Bottazzi, sociologo.

Previsti gli interventi di Claudio Atzori, Presidente Lega Coop Sardegna, Francesco Berria, Presidente Fondazione Enrico Berlinguer, Davide Burchi, Segretario PD Ogliastra, Salvatore Cherchi, presidente dell’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo, Bruno Concas, Vicesegretario GD Sardegna, Ninni Depau, Presidente Consiglio Comunale di Cagliari, Giampaolo Diana, SinistraDem Sardegna, Carlo Dore jr, Libertà e Giustizia Cagliari, Salvatore Multinu, SinistraDem Sardegna, e Gianluca Scroccu, presidente della Fondazione Luca Raggio.

Rino Barca 74

Da lunedì centinaia di lavoratori in utilizzo negli enti pubblici della Sardegna, indispensabili al funzionamento degli stessi, resteranno senza copertura economica, contributiva e assicurativa. Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale FSM-CISL.

«Dopo l’iniziativa da noi organizzata alcune settimane fa di fronte all’assessorato regionale del Lavoro di Cagliari culminata con un incontro con l’assessore Mura – sottolinea Rino Barca -, era stato prospettato un percorso di salvataggio e reintegro per i suddetti lavoratori tramite la presentazione di un emendamento nella legge finanziaria per il reperimento delle coperture economiche finalizzate al sostegno di nuovi progetti lavorativi. Questo emendamento sarebbe stato approvato e proprio lunedì prossimo l’assessore del Lavoro incontrerà le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL, per discutere della questione.»

La Regione Autonoma della Sardegna ha versato al comune di Carbonia le somme per l’indennizzo per i capi di bestiame affetti da febbre catarrale (Blue Tongue). Per il 2015 l’importo delle somme a disposizione è di 93.633,82 euro e interesserà 35 aziende.

Per il 2014 l’Amministrazione comunale di Carbonia ha già saldato l’indennizzo a favore di 61 aziende per un totale di circa 47.100 euro.

A breve sarà pubblicato un successivo avviso per comunicare le date e le modalità di rimborso per il 2015.

Presso l’Albo pretorio del comune di Carbonia, l’Ufficio Pubblica Istruzione in via Mazzini 68, le sedi delle ex Circoscrizioni di Bacu Abis e Cortoghiana, sul sito istituzionale del comune di Carbonia  www.comune.carbonia.ci.it (nella sezione Bandi di Gara – Concessione di Beni) e sul sito della Regione Autonoma della Sardegna, è in pubblicazione il bando di gara con procedura aperta per la concessione della gestione degli impianti sportivi comunali senza rilevanza economica di Is Gannaus e Cortoghiana.

Le domande di partecipazione devono essere presentate all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia,  in Piazza Roma 1, tramite raccomandata A/R, corriere autorizzato, posta celere o consegna a mano, entro e non oltre le ore 12.00 del 27 aprile 2015.

Ulteriori informazioni possono essere richieste presso l’Ufficio Pubblica Istruzione in via Mazzini 68. Telefono 0781 663858.

Il collegamento Policlinico-Sestu e viceversa, con cadenza di 15 minuti, sarà attivo a partire dalle prossime settimane. Lo annuncia il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che ha avuto ampie rassicurazione dall’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana.

«Ringrazio l’assessore – dice ancora Cossa – e gli do atto di essersi adoperato tempestivamente per rendere operativa una tratta che risolve un grosso problema per Sestu, che fa parte integrante della Città Metropolitana ma è servita da anacronistici trasporti di tipo extraurbano. Un disservizio che non è più tollerabile per i cittadini di Sestu che non sono di serie B e hanno diritto, al pari degli altri di poter raggiungere facilmente la città di Cagliari. La nuova stazione della metropolitana può aiutare a dare una prima risposta, che permetterà comunque a molti cittadini di lasciare a casa l’automobile. Il prossimo passo dovrà essere l’incremento delle corse sulla tratta Sestu-Piazza Matteotti, oggi quella maggiormente utilizzata.»

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato il nuovo piano di strategia vaccinale contro la blue tongue 2015 alle Associazioni di categoria degli allevatori che hanno accolto con favore e condiviso le linee strategiche della Regione previste per l’anno in corso.
«Il Piano andrà presto in Giunta per la sua adozione formale, ma è importante che gli interventi vaccinali adottati siano oggetto di confronto attraverso incontri sul territorio con gli allevatori – ha detto l’assessore Arru – per condividere i risultati ottenuti nel 2014 e i benefici attesi per l’anno 2015. Nel 2013 la profilassi non era rivolta alla totalità degli ovini e bovini per questo, a causa del sierotipo 1 della lingua blu, abbiamo avuto 5.777 focolai che hanno causato la morte di 113.769 capi ovini.»
L’assessore della Sanità ha ricordato come, con il metodo vaccinale messo in campo nel 2014, basato sull’estensione della profilassi a tutto il patrimonio ovino e bovino, si sia arrivati al risultato di ridurre i focolai al numero di 21, con 13 capi morti.
«Il confronto fra i due anni, 2013 e 2014 – ha concluso Luigi Arru – rende immediatamente evidente l’efficacia dell’azione e della strategia adottata per combattere il morbo della blue tongue.»
Pecore 1 copia

 

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 16, 17, 18, 19, 19Bis e 20 della Manovra Finanziaria 2015. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno, con l’art. 16 (Interventi per la manutenzione dei corsi d’acqua e di mitigazione del rischio idrogeologico dei bacini idrografici) del disegno di legge n° 170/S/A. Giunta regionale. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2015). Il presidente, dopo aver dato lettura degli emendamenti presentati ed acquisito i pareri del presidente della commissione e della Giunta, ha aperto la discussione generale sull’articolo e gli emendamenti.

Sull’ordine dei lavoro, il consigliere Christian Solinas, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato che, purtroppo nel silenzio dei media, oggi cade l’anniversario dell’autonomia regionale della Sardegna. «67 anni fa – ha aggiunto Solinas – veniva promulgata la legge costituzionale dello Statuto sardo» ed è opportuno che il Consiglio celebri questa ricorrenza con una giornata di riflessione sui temi dell’autonomia.

Il presidente Ganau ha assicurato il suo impegno, assicurando l’adesione dei capigruppo con i quali si è già parlato dell’argomento.

Il consigliere Alessandra Zedda (forza Italia) ha definito l’articolo 16 della Finanziaria «uno dei più importanti, perché riguarda un tema di grande attualità per la Sardegna, colpita più volte da gravissime catastrofi naturali». Per questi eventi, ha lamentato, «lo Stato non ha mai risposto alle pressanti richieste della Regione, nonostante le tante promesse». Zedda ha poi sollecitato la revisione del Piano delle fasce pluviali, ora all’esame della Ue, «per raggiungere un equilibrio migliore fra difesa dell’ambiente e sviluppo del territorio».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha sottolineato l’esigenza di pulire i corsi d’acqua per evitare gravi fenomeni di dissesto idro-geologico e, in proposito, ha illustra emendamento integrativo che ha lo scopo di «snellire le procedure, utilizzare professionalità appropriate ed assegnare priorità al Piano di manutenzione, che molti Comuni non hanno predisposto e senza il quale non si possono realizzare gli interventi».

Il consigliere Modesto Fenu (Sardegna-Zona franca) ha sottolineato con soddisfazione che «finalmente la società civile ha capito l’importanza della prevenzione nella politica ambientale, anche le risorse sono troppo limitate rispetto alle necessità; occorre aiutare i Comuni ad intervenire su questa materia, anche perché pochissimi Comuni hanno adeguato i loro Piani urbanistici la Ppr ed al Pai perché temono l’accesso di vincoli, senza dimenticare che il completamento della mappatura del territorio sarebbe molto utile per la Regione».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha evidenziato che il provvedimento interviene su «un nodo fra i più delicati del problema della gestione del territorio, problema aggravato dal fatto che le competenze dei diversi soggetti spesso si accavallano in moto negativo rallentando e bloccando gli interventi di manutenzione dei fiumi». Leo Longanesi, ha ricordato, diceva che «in Italia si preferisce l’inaugurazione alla manutenzione», dobbiamo cambiare questa pessima abitudine, ha esortato Cossa.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha definito gli interventi di manutenzione dei  corsi d’acqua e mitigazione del rischio idro-geologico strategici per la Sardegna ma, ha avvertito, «senza un Piano di manutenzioni è impossibile realizzare gli interventi e non predisporlo è stata una grave dimenticanza». Subito dopo l’alluvione del 2013, ha ricordato Cherchi, «la Giunta Cappellacci intervenne con 7 milioni di euro destinati al recupero di infrastrutture; non si sa che fine abbiano fatto quelle risorse ed è necessario reimpiegarle perché sarebbero utilissime all’assessorato dei Lavori pubblici».

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha espresso apprezzamento per gli interventi dell’opposizione. La disponibilità di 15 milioni, ha detto, «è significativa in coerenza con il Piano stralcio ma vanno ricordate anche le risorse presenti nel Piano delle infrastrutture». Siamo poi fortemente impegnati, ha aggiunto Paci, «per accedere ai fondi nazionali, i cui requisiti sono un elevato grado di rischio e progetti cantierabili: il primo requisito purtroppo lo possediamo e, sul secondo, stiamo cercando di accelerare per entrare nel ciclo di programmazione nazionale».

Successivamente l’Assemblea ha respinto gli emendamenti presentati ed approvato il testo dell’art. 16. Sull’emendamento n° 827, in particolare, che prevedeva uno stanziamento di 2 milioni di euro per “lo studio e la progettazione relativi ai fenomeni del territorio costiero della Sardegna”, si è sviluppato un ampio dibattito.

Il primo firmatario, il consigliere di Forza Italia Antonello Peru, ha ricordato fra l’altro che l’erosione colpisce il 36% del territorio costiero sardo e che, in 30 anni, «il mare ha sottratto alla nostra Regione una quantità di territorio il cui controvalore è pari ad 1 miliardo».

Nel corso della discussione hanno preso la parola per sostenere la proposta anche i consiglieri Marco Tedde (Forza Italia), Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi), Angelo Carta (Psd’Az), Ignazio Locci (Forza Italia) e Modesto Fenu (Sardegna-Zona franca).

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci, a nome della Giunta, ha comunicato che l’assessorato dell’Ambiente ha attivato un tavolo tecnico sul problema dell’erosione costiera, con la partecipazione delle Regioni e del ministero dell’Ambiente, con lo scopo di predisporre una serie di progetti, già finanziati dall’Unione europea, che interessano anche la Sardegna.

L’emendamento n° 827 è stato poi respinto in sede di scrutinio.

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’articolo 17 (Emergenze dovute ad eventi calamitosi) che autorizza per l’anno 2015 la spesa di un milione di euro per il ristoro dei danni causati ai privati e alle attività produttive da eventi calamitosi e affida alla Giunta regionale la predisposizione del relativo programma di intervento.

Diversi gli emendamenti all’articolo, sui quali il presidente della Commissione Bilancio Sabatini e l’assessore Paci hanno dato parere negativo, escluso  l’emendamento aggiuntivo n.17, con il quale si prorogano di un anno i termini per la presentazione delle rendicontazioni sui danni subiti da parte dei Comuni.

Il primo intervento nella discussione generale è stato quello di Alessandra Zedda (Forza Italia) che ha puntato l’indice contro l’assenza di fondi nazionali per le calamità alluvioni che hanno martoriato la Sardegna. «Lo Stato – ha detto Zedda – ha saputo fare solo una cosa: bacchettarci sull’organizzazione della protezione civile. Finora sono intervenuti solo la Regione l’Unione Europea con 16 milioni di euro». L’esponente della minoranza ha poi contestato lo stanziamento di un milione di euro, cifra insufficiente a coprire i danni subiti dai privati e dalle aziende in seguito ad eventi calamitosi e sollecitato l’impegno della Giunta per farsi trasferire dallo Stato le somme promesse.

Per Angelo Carta (Psd’Az) ciò che serve è l’individuazione di una scala di priorità. «Perché – ha chiesto il consigliere sardista – si stanziano tre milioni di euro per l’acquisizione del patrimonio della Società Bonifiche Sarde da parte della Conservatoria delle Coste  e solo uno per i danni ai privati?». Carta ha quindi proposto di aumentare la dotazione finanziaria dell’art. 17 di due milioni di euro prelevandoli dall’art. 20. 

E’ poi intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino che ha chiesto se nell’articolo sono previsti tutti gli eventi calamitosi, in particolare quelli che hanno interessato la Gallura il 18 novembre 2013. «Solo ad Olbia l’alluvione ha colpito 3000 residenze private, 300 imprese, 15 aziende agricole, 3000 auto. Stanziare un milioni di euro è uno scherzo? – ha chiesto Fasolino – se la Regione non ha soldi individui le priorità in modo da dare risposte alle aziende e alle famiglie». Fasolino, infine, ha criticato l’atteggiamento “arrendevole” della Giunta e della maggioranza di centrosinistra- sovranista nei confronti del Governo nazionale.

Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) ha definito “una vergogna” lo stanziamento di un solo milione di euro per i danni subiti da aziende e privati. «La situazione reale è che ci sono aziende e privati in ginocchio, alcuni imprenditori hanno addirittura deciso di togliersi la vita. Questa Giunta non ha chiare le priorità. Se non si parte dagli ultimi – ha chiesto Truzzu – da chi vogliamo partire?».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha paragonato la discussione sull’articolo 17 alla trasmissione televisiva “Scherzi a parte”.

«Ho avuto modo di visitare tanti paesi colpiti dall’alluvione – ha detto Dedoni – ho visto persone che hanno perso la casa e aziende che hanno subito danni ingentissimi . Eppure ci sono danari fermi che potrebbero andare a ristorare i danni».
L’esponente dei Riformatori ha poi parlato di mancanza di sensibilità da parte della maggioranza « Non si vuole dare una risposta agli ultimi – ha detto Dedoni – perché  non si sono spese le risorse? Questa indecenza verrà fuori».

Sul banco della presidenza ha preso posto il vicepresidente del Consiglio Eugenio Lai che ha dato la parola a Efisio Arbau. Il capogruppo di Sardegna Vera ha definito “infondate” le accuse della minoranza. «L’alluvione ha provocato morti e causato danni  gravissimi alle imprese. Questi fatti li conosciamo tutti E’ inaccettabile strumentalizzare l’intervento fatto in finanziaria per attaccare la maggioranza. Gli attacchi fateli su altro».

Sulla stessa linea, il capogruppo del Partito Democratico Pietro Cocco che ha contestato duramente le accuse della minoranza. «Sono toni sprezzanti, fuori luogo, indecenti – ha detto Cocco – non si può dividere l’Aula tra persone sensibili e persone insensibili. Chi ha pronunciato queste parole si qualifica da solo. Il consigliere Dedoni non convince nemmeno se stesso». Le parole di Cocco non sono piaciute all’opposizione. Dai banchi del centrodestra sono arrivate forti proteste che hanno costretto il vicepresidente Lai a richiamare i consiglieri all’ordine.

Il capogruppo del Partito Democratico ha quindi ripreso il suo intervento ricordando il provvedimento del Consiglio regionale nel novembre del 2013 per dare immediato ristoro alle popolazioni colpite dall’alluvione. «Allora il centrosinistra non attaccò nessuno – ha detto Cocco – anche noi pensiamo che un milione di euro non sia sufficiente, ma lavoriamo per cercare nuove risorse da mettere nel capitolo. Gli interventi della minoranza sono legittimi, mentre le parole usate dal consigliere Dedoni sono inaccettabili».

Secondo Daniele Cocco (Sel) è compito del Consiglio dare un segnale di unità su temi delicati come questi. «In passato si è intervenuti con l’accordo di tutti – ha detto Cocco – per noi i 377 comuni della Sardegna sono tutti uguali. Terremo conto di tutte le necessità».

Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico, ha criticato l’atteggiamento dell’opposizione. «Stiamo parlando di una tragedia – ha detto – non si può avere un atteggiamento superficiale per ritagliarsi un momento di gloria. Rigetto con forza questo atteggiamento. Sappiamo tutti che un milione di euro è solo una base di partenza. C’è l’impegno a trovare altre risorse. L’articolo 17 punta a sanare le inadempienze di alcune amministrazioni comunali, lo vedremo quando si entrerà nel merito della norma».

Stefano Tunis (Forza Italia), ha raccontato la sua esperienza di alluvionato nell’agosto del 1990. «Per decenni ho portato dentro la paura che ti lascia dentro un evento di questo tipo – ha affermato Tunis – ho conosciuto attraverso il contatto con il fango il peso che una famiglia deve sopportare per rialzarsi. La cosa più importante è la vicinanza delle istituzioni. Per questo occorre mettere da parte la dialettica politica, il freddo numero non è la soluzione del problema, occorre sentire nel profondo la responsabilità di sollevare dal dolore chi ha subito danni». Il Consigliere azzurro ha quindi chiesto di stabilire un ordine delle priorità per incanalare le risorse.

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, nella replica, ha stigmatizzato il tono di alcuni interventi e spiegato l’azione che la Giunta porta avanti: «L’articolo 17 istituisce un fondo, con una cifra simbolica -ha spiegato l’assessore – all’articolo è collegato un disegno di legge (Interventi a favore di aziende e privati per eventi calamitosi). Si tratta di uno strumento normativo, finora assente, per venire incontro ai cittadini che hanno subito danni. Sapete tutti quali sono le difficoltà ad aiutare i privati. Vogliamo risolvere la questione una volta per tutte. Le polemiche sollevate sono inutili. Noi vogliamo fare una legge organica per dare risposte rapide ai cittadini». Paci ha poi assicurato che andrà avanti il confronto con lo Stato per ottenere le risorse dovute e far capire che il rischio idrogeologico della Sardegna è il più alto in Italia.

Chiusa la discussione generale il vicepresidente Lai ha aperto quella sugli emendamenti. Oscar Cherchi(Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha precisato che subito dopo l’alluvione del 18 novembre del 2013, la Giunta Cappellacci intervenne immediatamente con lo stanziamento di 5 milioni di euro. «L’assessorato all’Agricoltura – ha proseguito Cherchi – ne stanziò altri 7; 10 milioni vennero stanziati con legge regionale, 2 dal Consiglio. Quando si interviene in Aula bisogna parlare con cognizione di causa».

Christian Solinas (Psd’Az) dopo aver rimarcato l’insufficienza dei  fondi stanziati, ha messo l’accento sulle modalità con cui dovranno essere spesi i fondi. «In passato ci sono stati tanti stanziamenti, ma è stato difficile erogare le risorse. Stabiliamo norme che consentano di spendere rapidamente i pochi fondi a disposizione».

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha invitato l’Aula  a un confronto sereno. «Ho sentito interventi inutili, ingiustificati e fastidiosi. Su temi così delicati c’è sempre stata l’unità». Sabatini ha quindi ribadito che  con l’art. 17 si istituisce un fondo che sarà accompagnato da un disegno di legge con l’obiettivo dichiarato di dare certezza normativa agli interventi per i privati. «Occorre rimediare al dissesto idrogeologico – ha concluso Sabatini – bisogna intervenire con un piano serio per mettere in sicurezza territori e cittadini: i 700 milioni di mutuo vengono destinati in gran parte a questo settore. Finora è mancata una programmazione seria per mitigare il rischio idrogeologico».

Mario Tendas (Pd) ha convenuto sull’insufficienza dello stanziamento di un milione di euro per gli 82 paesi colpiti dall’alluvione. «Lasciando da parte la somma, ciò che serve è snellire quanto più possibile le procedure per accedere alle risorse – ha sottolineato Tendas – a distanza di un anno abbiamo ancora bloccati cinque milioni di euro della Croce Rossa. I soldi non sono stati ancora ripartiti, nonostante l’accordo. Ci sono ancora problemi di natura burocratica che impediscono l’erogazione de fondi ai privati».

E’ poi intervenuto Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) che ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi. «Confermo però  – ha detto – che è una vergogna stanziare un solo milione su 8 miliardi di euro della finanziaria a favore dei privati e delle aziende colpiti dall’alluvione».

Anche il capogruppo di Forza Italia Pittalis ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi. «Avevano la funzione di portare all’attenzione dell’Aula il problema,  la cifra di un milione di euro non può non far riflettere. Noi non intendiamo speculare come in passato è stato fatto nei confronti della Giunta Cappellacci. Vogliamo dare un contributo – ha affermato Pittalis – fermiamoci un attimo su questo aspetto e recuperiamo qualche risorsa da alcune voci inserite in finanziaria (American Cup cooperativa Tarantola,  Unione autonoma partigiani sardi). E’ possibile fare uno sforzo comune e dare un segnale serio verso chi aspetta una risposta che ancora lo Stato non ha dato».

Ha poi preso la parola Attilio Dedoni (Riformatori): «Ho aumentato il tono – ha detto – perché conosco la sofferenza di chi ha patito i danni. Dal 2013 sono stati stanziati 120 milioni: quanti di questi danari sono stati spesi?». Il capogruppo dei Riformatori ha poi ricordato di aver mandato una lettera, lo scorso 30 gennaio, al Presidente del Consiglio  con allegato un resoconto fatto da famiglie di alluvionati. «L’ho fatto in silenzio – ha sottolineato Dedoni – ho chiesto l’intervento del Presidente per agevolare la spendita. C’è una controversia tra le istituzioni coinvolte. Chiedere questa verità è un mio diritto».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha ricordato all’Aula il dramma di due famiglie di Torpè colpite dall’alluvione del novembre 2013. «Orazio Bitti, imprenditore della Piana di Torpè ha perso sette camion, tre muletti, cinque ruspe: valore due milioni di euro. Cento metri più avanti un’altra famiglia di lavoratori si è vista distruggere un capannone edile con danni per un milione e 800mila euro. A queste persone non è mai venuto in testa di chiudere bottega. Hanno comunicato la loro voglia di continuare. Oggi noi diamo questo tipo di risposta, Stiamo facendo un errore madornale, all’interno della finanziaria ci sono una serie di “marchette”. Serve un colpo di schiena per dare un segnale alle famiglie colpite. E’ pensabile – ha concluso Crisponi – non riuscire a trovare una quadratura del cerchio?»

Giorgio Oppi (Udc) ha provato a riportare un clima sereno in Aula: «E’ vero che la cifra è bassa, così come è giusto chiedere allo Stato di rispettare gli impegni – ha detto Oppi –  cerchiamo però di eliminare le incomprensioni. I gruppi consiliari hanno messo a disposizione degli alluvionati le risorse non utilizzate lo scorso anno: ho scritto al Presidente di tenere conto di questo. Le procedure sono state attivate, i soldi messi a disposizione della Croce Rossa che ha però non può utilizzarle, lo stesso capita per la Caritas. La burocrazia crea dei problemi, troviamo una soluzione evitando sterili polemiche».

Il presidente Ganau, tornato a presiedere la seduta, ha quindi messo in discussione l’emendamento n. 47, primo firmatario Angelo Carta (Psd’Az).

Carta ha spiegato il senso della proposta: incrementare il fondo degli alluvionati di due milioni di euro sottraendoli a quelli destinati alla Conservatoria delle Coste.

L’assessore Raffaele Paci si è detto contrario allo spostamento di risorse. «Le proposte della Finanziaria rispondono ad una logica – ha detto – tre milioni servono per affrontare problemi di carattere ambientale e produttivo per permettere a Sbs di andare in bonis. Con l’articolo 17. Invece costituiamo un fondo per gli eventi calamitosi che potrà essere utilizzato quando sarà approvato la il disegno di legge collegato. Oggi non è possibile spendere le risorse per i privati senza una norma».

Gavino Sale (Irs) ha espresso preoccupazione per i dubbi manifestati dall’opinione pubblica sull’utilizzo delle risorse per gli alluvionati e proposto l’istituzione di una commissione che verifichi dove sono finite le risorse pubbliche e quelle donate da associazioni e cittadini comuni.

Si è poi passati all’esame dellemendamento 677, Fasolino e più, che chiedeva di incrementare il fondo per gli alluvionati di 500mila euro.

Efisio Arbau (la Base), contrario alla proposta, ha precisato che il fondo non interverrà “a babbu mortu” ma è collegato alla finanziaria in discussione.

Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) ha invece chiesto il ritiro dell’emendamento: «Non è serio, dopo aver parlato di cifra ridicola, chiedere un incremento di soli 500mila euro».

L’emendamento n.47 è stato respinto con  33 voti contrari e 22 a favore.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 17 che ha ottenuto il via libera dall’Aula.

Si è poi passati all’esame degli emendamenti aggiuntivi.

Sul primo (n.17), proposto dalla maggioranza, che proroga di un anno il termine per la rendicontazione delle spese sostenute dai comuni, province e comunità montane in occasione delle calamità naturali, è intervenuto il capogruppo del Centro democratico Desini. «In questo modo – ha detto – si sanano le situazioni dei comune di Santa Teresa e Sorso che non hanno rispettato i termini della rendicontazione. Questa è la dimostrazione che si vuole andare incontro alle esigenze dei cittadini».

Di parere opposto il consigliere di Forza Italia Antonello Peru: «Non si sana nessuna situazione – ha detto Peru – si è trattato di un problema tecnico-procedurale, il comune di Sorso ha trasferito i documenti con poche ore di ritardo, il comune di Santa Teresa ha ritardato di un giorno». L’emendamento è passato all’unanimità.

Respinto invece l’emendamento 430, Fenu e più che proponeva uno stanziamento di un milione di euro a favore dei privati e delle aziende del medio Campidano colpite dall’alluvione.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento 828, Peru e più, che stanzia cinque milioni di euro a favore dei comuni della provincia di Sassari colpiti dall’alluvione del 19 giugno 2014. «La Romangia ha subito danni per 36 milioni di euro – ha rimarcato Peru – I danni sono stati certificati dal sopralluogo fatto dalla Commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale. Chiediamo almeno le risorse che vanno coprire almeno le anticipazioni fatte dai comuni di Sorso e Sennori».

Marco Tedde (Tedde) si è detto dispiaciuto che l’assessore Paci non abbia replicato alle critiche sul Piano governativo “Italia Sicura” che prevede interventi per la Sardegna solo per Pirri. «Se la previsione fosse stata diversa – ha detto Tedde – non ci sarebbe stato bisogno dell’emendamento. La Giunta ha un atteggiamento prono nei confronti del Governo».

Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico e sindaco di Sennori, ha ricordato che la Giunta ha destinato ben 7 milioni dei 70 stanziati per le opere cantierabili al suo comune. «Se si lavora bene si ottengono i risultati – ha detto Desini – il mutuo regionale da 700 milioni metter’ a disposizione tante risorse per sanare le situazioni di rischio idrogeologico».

Angelo Carta (Psd’Az) ha contestato le affermazioni di Desini ricordando le critiche espresse dal sindaco di Nuoro Alessandro bianchi sulla ripartizione dei fiondi per le opere cantierabili. «Non c’ un campionato tra i sindaci – ha detto Carta – Desini si metta il problema su come vengono gestiti i bandi». L’emendamento è stato respinto.

Si è poi passati all’esame dell’ultimo emendamento aggiuntivo n. 829,  Peru e più, che chiedeva un milione di euro per i privati e le aziende della provincia di Sassari.

«Si tratta di una priorità» – ha detto Peru – che ha poi risposto al consigliere Desini sulla grossa fetta dei fondi per le opere cantierabili toccata al Comune di Sennori: «non può giustificare il non voto all’emendamentio perché ha avuto 7 milioni per il suo comune. Non può parlare di poca attenzione degli altri sindaci. Forse è meglio stendere un velo pietoso».

E’ poi intervenuto Marco Tedde (Forza Italia), secondo il quale il bando sulle opere cantierabili è stato fatto “per lepri e per volpi”. «Sono convinto – ha affermato – che sia necessario dare un segnale ai privati che hanno subito danni dall’alluvione nella provincia di Sassari. Questi soggetti sono stati lasciati soli, è necessario dare loro una risposta. E’ indispensabile che la Regione abbassi la bandiera bianca che ha sollevato nei confronti dello Stato». L’emendamento n.829 è stato respinto con 32 voti contrari e 20 a favore.

 Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 18 (Attuazione del programma d’azione della zona vulnerabile da nitrati di origine agricola di Arborea) e gli emendamenti. Il testo autorizza “per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, la spesa di euro 200.000 destinata allo svolgimento delle attività di monitoraggio e controllo in attuazione del Programma d’azione della zona vulnerabile da nitrati di origine agricola di Arborea, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 14/17 del 4 aprile 2006”. Il presidente ha dato la parola al consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, il quale ha ricordato che il piano fu prorogato anche nel 2013, ma ha chiesto all’assessore Paci se un’eventuale ulteriore proroga non farebbe incorrere la Regione in un’infrazione da parte dell’Unione europea.

Il presidente ha messo in votazione l’articolo che è stato approvato.

Via libera anche all’articolo 19 (Interventi per le discariche di Carbonia e Bono). Il testo prevede che per la gestione post operativa della discarica sita in Carbonia, località “Sa Terredda”, per l’anno 2015, la spesa di euro 540.000 e 255.000 euro per la discarica di Bono, località Monte Pazza”.  L’assessore Paci ha anche garantito al consigliere Daniela Forma (Pd), prima firmataria di un emendamento in merito poi ritirato, che la Giunta terrà nel debito conto la necessità di un intervento urgente sulla strada Macomer-Tossilo.

Approvati in rapida sequenza anche l’articolo 19 bis (Progetto sperimentale di bonifica terreni agricoli), che prevede un progetto sperimentale si coltivazione della canapa e stanzia 150.000 euro per gli anni 2015, 2016, 2017, e l’articolo 20 (Gestione del territorio). Il testo autorizza una spesa di 3.000.000 per il 2015, 2.000.000 per l’anno 2016 e altrettanti per il 2017 a favore della Conservatoria della coste per l’acquisizione del patrimonio immobiliare della Società bonifiche sarde. L’articolo 20 autorizza, inoltre, “per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 una spesa valutata in euro 20.000 per l’acquisto di applicativi informatici relativi alle attività di pianificazione di bacino”.

Il presidente del Consiglio ha aperto la discussione sull’articolo 21 “Disposizioni in materia di sanità pubblica e politiche sociali”, ha dato lettura degli emendamenti presentati ed ha dichiarato inammissibile 539. Il relatore Franco Sabatini (Pd) ha espresso il parere contrario della commissione per tutti gli emendamenti soppressivi totali e parziali. Per il 535 e 860 ha dichiarato di rimettersi all’Aula ed ha espresso parere favorevole per il 567, mentre ha formulato l’invito al ritiro per il 7 e il 131. Parere favorevole per l’aggiuntivo 32, rimettersi all’Aula per l’803, il 578, invito al ritiro per il 54, il 452, 1, 53, 538, 541. Per tutti gli altri emendamenti il parere della commissione è stato negativo. L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha dichiarato parere conforme con quello espresso dalla commissione e si è riservato, per gli emendamenti aggiuntivi, di esprimere il parere della Giunta in sede di discussione delle modifiche. L’assessore ha anche annunciato la presentazione di un emendamento orale della Giunta al comma 24 dell’articolo 21, per alcune precisazioni di carattere tecnico.

Il presidente del Consiglio, prima di concedere la parola al consigliere di Forza Italia, Ignazio Locc, per lo svolgimento del suo intervento, ha dichiarato inammissibile il comma 14 ter dell’emendamento aggiuntivo presentato della Giunta, n. 578.

Il consigliere Locci ha evidenziato come l’articolo in discussione della finanziaria riguardi di fatto metà della spesa della Regione e apra il confronto su temi fondamentali quali sono, la spesa sanitaria, la distribuzione della risorse alle Asl e le politiche sociali. Locci ha fatto riferimento alla recente legge approvata dal Consiglio per l’avvio della riforma sanitaria ed ha ricordata la somma disponibile per la suddivisione tra le diverse aziende locali (2 miliardi e 818 milioni di euro). L’esponente della minoranza ha inoltre auspicato un nuovo piano di edilizia ospedaliera ed ha ricordato la “serietà” del tema della Sanità: «Dove non è più possibile tagliare ma è possibile spendere meglio».

La Regione ha autorizzato una nuova proroga, al prossimo 16 marzo, dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione ai corsi per OSS (Operatore Socio Sanitario) che sarebbero scaduti a fine febbraio. La selezione riguarda i percorsi formativi per disoccupati e occupati che, a fine corso, otterranno la qualifica di OSS.
«La proroga – spiega l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – nasce dall’esigenza di venire incontro alla difficoltà di ottenere in tempi brevi il modello Isee 2015 in conformità alla normativa vigente». Risulta, infatti, che l’INPS stia riscontrando problemi nell’istruttoria delle pratiche.
L’assessore Mura, inoltre, precisa che non sarà possibile concedere una nuova proroga e quella appena decisa sarà dunque l’ultima. «Un altro allungamento dei termini – sottolinea l’esponente della giunta Pigliaru – renderebbe impossibile il rispetto di quanto stabilito nella delibera che ha assegnato il finanziamento e, soprattutto, l’utilizzo delle risorse previste entro il 31 dicembre 2015, ultima data utile per la spesa del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo 2007-2013».
Se non fossero spesi nei tempi previsti, i finanziamenti andrebbero restituiti all’Unione Europea.
Virginia Mura 7

 

E’ stato depositato presso l’Ufficio marchi e brevetti della Camera di commercio di Sassari, alla presenza del presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Giuseppe Bonanno, il marchio “Garibaldi Agricoltore – Isola di Caprera”. Si tratta di un ulteriore passaggio nel percorso di valorizzazione dell’area “Orti di Garibaldi” che trova espresso nel logo appena registrato la sintesi di tutte le potenzialità di valorizzazione a fini economici della storia e della cultura racchiusa nelle attività collegate alla presenza di Giuseppe Garibaldi nell’Isola di Caprera. L’utilizzo del marchio sarà regolamentato con l’Istituto studi Giuseppe Garibaldi per garantire la coerenza nel suo utilizzo e nel pieno rispetto della figura dell’eroe risorgimentale.

Con il progetto “Garibaldi Agricoltore (Orti di Garibaldi)”, attualmente in fase di attuazione, l’Ente Parco intende valorizzare un insieme di risorse presenti  all’interno dell’isola di Caprera e al suo insediamento storico legato alla vita di uno dei più significativi personaggi della nostra storia: Giuseppe Garibaldi. La funzione del marchio appena registrato, di proprietà dell’Ente Parco è quella di garantire tutela e riconoscibilità specifica rispetto a tutte le attività che l’Ente intende realizzare collegate al progetto di valorizzazione dell’area degli “Orti di Garibaldi”.

«Sono dieci le classi di tutela individuate sulla base della classificazione di Nizza che, attraverso la registrazione del marchio l’Ente Parco ha inteso garantire – spiega il presidente Giuseppe Bonanno -. Si va dai saponi, ai profumi e agli oli essenziali sui quali siamo già operativi con il “GaribaldiLab” (laboratorio degli oli essenziali) passando attraverso gli ortaggi, le marmellate e le composte. Abbiamo voluto inoltre tutelare e rendere riconoscibili le attività che vorremmo realizzare collegate al recupero di una dimensione didattica produttiva all’interno dell’area e di conseguenza abbiamo voluto estendere il marchio anche alle produzioni agricole e all’educazione ambientale. Il marchio di proprietà dell’Ente Parco e per il quale verranno elaborati dei disciplinari di utilizzo – conclude Bonanno – vuole essere una garanzia rispetto a tutte le occasioni di sviluppo legate al suo utilizzo.»

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«La Sardegna deve uscire dalle solite guerre politiche fra territori. Le polemiche cui stiamo assistendo in questi giorni riguardo l’organizzazione del Rally Italia Sardegna devono far riflettere la Regione e l’assessorato al Turismo sull’utilizzo dei fondi destinati a finanziare questi grandi eventi». Centro Democratico Sardegna interviene sulla guerra di campanile scoppiata nelle ultime settimane fra i vari territori della Sardegna per l’organizzazione delle prove del Rally Italia Sardegna, in programma dall’11 al 14 giugno, con sede di gara ad Alghero, e va oltre le polemiche, proponendo un nuovo corso per la gestione e il finanziamento delle manifestazioni che potenzialmente possono attirare visitatori nell’Isola. «Se un appuntamento come il Rally Italia Sardegna è davvero così rilevante, non capiamo perché abbia bisogno di un così forte contributo di soldi pubblici per essere realizzato, e nutriamo seri dubbi che i 900mila euro stanziati dalla Regione per l’edizione di quest’anno siano giustificati dalle reali ricadute economiche che la manifestazione avrà sul territorio», afferma il coordinatore regionale di Centro Democratico Sardegna, il deputato Roberto Capelli.

«L’apporto di contributi pubblici per sostenere queste iniziative andrebbe rivisto cercando, non tanto di finanziare l’evento in sé, ma più proficuamente, per favorire l’arrivo di turisti interessati a quell’appuntamento, e fare in modo che questi visitatori restino più giorni in Sardegna per conoscere l’Isola». La proposta di Centro Democratico e semplice: «La Regione non può essere un bancomat a disposizione per finanziare le fortune degli organizzatori. I soldi pubblici dovrebbero essere utilizzati per promuovere la Sardegna. Il nostro suggerimento è di usare la maggior parte della cifra destinata a finanziare l’evento, in questo caso il rally, per attivare convenzioni con gli operatori turistici e con i vettori di trasporto in modo da abbattere i costi di arrivo e soggiorno in Sardegna, in concomitanza con quel determinato evento e desiderosi di trattenersi nell’Isola almeno 5 giorni».

La Regione acquisterebbe direttamente i biglietti di trasporto dai vettori, per renderli poi disponibili ai turisti che rimarranno in Sardegna alloggiando per più giorni nelle strutture ricettive. «Chiaramente fra le strutture ricettive vanno escluse tassativamente le seconde case» spiega il capogruppo CD in Consiglio regionale, Roberto Desini. «Le modalità di acquisto dei biglietti e i criteri di assegnazione ai turisti, dovranno essere studiati dalla struttura dell’assessorato regionale al Turismo», e la stesura definitiva delle regole da applicare, «dovrà arrivare solo dopo avere ascoltato la voce degli operatori del settore».

La formula potrebbe poi essere applicata a tutti i grandi eventi, sportivi e non, che si organizzano in Sardegna nei periodi di bassa stagione. «Questa soluzione metterebbe fine definitivamente alle conflittualità sterili fra territori, favorirebbe realmente la promozione turistica della nostra Isola, e rafforzerebbe il concetto che la Sardegna non è una meta costosa per le vacanze. Per esempio, nel caso del Rally Italia Sardegna, è stato stimato che se il contributo della Regione fosse utilizzato per abbassare i costi dei biglietti aerei e navali e per le convenzioni con gli operatori turistici, si potrebbero toccare le 10mila presenze turistiche e si creerebbe una ricaduta economica reale sull’Isola».  

Roberto Capelli 9 copia