Emilio Gariazzo: «Iglesias non vuole rivedere un film già visto. Non si stravolga la concezione del nuovo CTO».
Vorrei esprimere alcune considerazioni in merito al dibattito che si sta sviluppando intorno al destino degli ospedali del Sulcis Iglesiente.
Innanzitutto è fondamentale capire come sia necessario organizzare in modo razionale ed equo la distribuzione dei servizi nei presidi di Iglesias e Carbonia: non è pensabile continuare a concepirli come due strutture funzionalmente avulse l’una dall’altra.
Chiunque affermi il contrario sta andando contro il buon senso e, soprattutto, il diritto dei cittadini a ricevere un’assistenza moderna e sicura.
Detto questo, da Sindaco di Iglesias, vorrei condividere alcune preoccupazioni manifestate da molti cittadini, non solo di Iglesias, alla luce degli eventi succedutisi negli anni scorsi.
Ricordo che nella prospettiva della suddetta riorganizzazione furono già fatte alcune scelte importanti quali la localizzazione del Dipartimento di emergenza presso l’ospedale Sirai di Carbonia, compresa la Cardiologia con l’UTIC ed il servizio di emodinamica.
La situazione di Iglesias, trasferiti i reparti del Crobu al Santa Barbara, invece è stata legata ad un imponente piano di ampliamento ed ammodernamento del CTO.
E’ storia risaputa, che i lavori iniziati nel 2003, furono interrotti prestissimo per l’insorgere di vari contenziosi, risolti solo due anni orsono. Questo ha determinato un congestionamento del Santa Barbara che ha portato a dover limitare le prestazioni potenzialmente erogabili dagli operatori e alla riduzione degli standard alberghieri. La conseguenza inevitabile è stata la migrazione verso le cliniche private convenzionate di Cagliari a causa delle lunghe attese.
La trasformazione del CTO in un vero e proprio policlinico moderno è ormai a pochi mesi dalla conclusione. Esso è stato concepito come polo materno-infantile, polo chirurgico di elezione con un pronto soccorso moderno ed una terapia intensiva. Le sue sale operatorie modernissime ed i suoi reparti sono stati concepiti con una ben precisa destinazione d’ uso. Questo ha creato aspettative nei cittadini e negli operatori.
Il mancato completamento o lo stravolgimento di tale destinazione preoccupa quindi fortemente la Città, che non vuole rivedere un film già visto.
Auspico pertanto da parte dell’azienda scelte non affrettate, condivise, che non siano legate a situazioni contingenti, tengano conto di criteri di complementarietà e di equilibrio, in attesa di un ospedale unico, che pur nelle più rosee previsioni sarà a medio-lungo termine.
Emilio Gariazzo
Sindaco di Iglesias