20 July, 2024
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Vorrei esprimere alcune considerazioni in merito al dibattito che si sta sviluppando intorno al destino degli ospedali del Sulcis Iglesiente.

Innanzitutto è fondamentale capire come sia necessario organizzare in modo razionale ed equo la distribuzione dei servizi nei presidi di Iglesias e Carbonia: non è pensabile continuare a concepirli come due strutture funzionalmente avulse l’una dall’altra.

Chiunque affermi il contrario sta andando contro il buon senso e, soprattutto, il diritto dei cittadini a ricevere un’assistenza moderna e sicura.

Detto questo, da Sindaco di Iglesias, vorrei condividere alcune preoccupazioni manifestate da molti cittadini, non solo di Iglesias, alla luce degli eventi succedutisi negli anni scorsi.

Ricordo che nella prospettiva della suddetta riorganizzazione furono già fatte alcune scelte importanti quali la localizzazione del Dipartimento di emergenza presso l’ospedale Sirai di Carbonia, compresa la Cardiologia con l’UTIC ed il servizio di emodinamica.

La situazione di Iglesias, trasferiti i reparti del Crobu al Santa Barbara, invece è stata legata ad un imponente piano di ampliamento ed ammodernamento del CTO.

E’ storia risaputa, che i lavori iniziati nel 2003, furono interrotti prestissimo per l’insorgere di vari contenziosi, risolti solo due anni orsono. Questo ha determinato un congestionamento del Santa Barbara che ha portato a dover limitare le prestazioni potenzialmente erogabili dagli operatori e alla riduzione degli standard alberghieri. La conseguenza inevitabile è stata la migrazione verso le cliniche private convenzionate di Cagliari a causa delle lunghe attese.

La trasformazione del CTO in un vero e proprio policlinico moderno è ormai a pochi mesi dalla conclusione. Esso è stato concepito come polo materno-infantile, polo chirurgico di elezione con un pronto soccorso moderno ed una terapia intensiva. Le sue sale operatorie modernissime ed i suoi reparti sono stati concepiti con una ben precisa destinazione d’ uso. Questo ha creato aspettative nei cittadini e negli operatori.

Il mancato completamento o lo stravolgimento di tale destinazione preoccupa quindi fortemente la Città, che non vuole rivedere un film già visto.

Auspico pertanto da parte dell’azienda scelte non affrettate, condivise, che non siano legate a situazioni contingenti,  tengano conto di criteri di complementarietà e di equilibrio, in attesa di un ospedale unico, che pur nelle più rosee previsioni sarà a medio-lungo termine.

Emilio Gariazzo

Sindaco di Iglesias

«La bocciatura da parte della commissione europea del piano di sviluppo rurale, da sempre uno dei cardini per il finanziamento dell’agricoltura in Sardegna è la dimostrazione dell’approssimazione con cui la Giunta si muove anche su temi estremamente delicati e strategici. A rischio ora ci sono oltre un miliardo di euro.»

Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«La figuraccia europea sia di monito ad una maggioranza che si ritiene unica depositaria della verità ma che, oltre a salire in cattedra, nei fatti sta creando un danno serio all’economia della nostra Regione.» 

«Ci auguriamo – dice ancora Cossa – che chi ha la responsabilità politica, ma soprattutto chi ha la responsabilità operativa agisca ora con la necessaria precisione e scrupolo quanto a indicazione dei dati e a determinazione delle strategie necessarie a garantire lo sviluppo di un settore in cosi grave difficoltà, che ha risentito più degli altri della incapacità di chi si è limitato con Le istituzioni europee a giocare un ruolo da comprimario. Troppo spesso la Sardegna non è stata in grado nè di individuare i problemi ne di elaborare le strategie adeguate, restando indietro rispetto alle altre regioni europee in termini di modernizzazione e di presenza sul mercato. Le conseguenze – conclude Michele Cossa – sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.»

Ho partecipato alla manifestazione che si è svolta a Carloforte sulla vertenza Saremar. Una vertenza che come Pd seguiamo in maniera costante e con molta attenzione. In questo contesto ribadisco che si tratta di un fatto positivo l’attenzione dell’assessore Deiana sulla vicenda su cui devono essere forniti elementi chiari sulle prospettive dell’azienda. Sono altrettanto chiare le responsabilità di una disastrosa gestione dell’amministrazione regionale precedente. Bisogna continuare a lavorare per garantire un servizio di qualità e la continuità occupativa dei lavoratori.
Il Pd di Carbonia Iglesias, assieme al circolo di Carloforte, seguirà con attenzione la vicenda, garantendo l’impegno dei suoi rappresentanti nelle istituzioni.
Daniele Reginali
Segretario Pd Carbonia Iglesias

Daniele Reginali

Con la scusa della riorganizzazione dell’assessorato regionale del Lavoro, la Giunta Pigliaru dà il ben servito alla Formazione professionale, sia pubblica che privata. Nell’ambito del piano di riordino dell’Assessorato si stabilisce la dismissione di alcuni Centri regionali di formazione professionale, tra i quali potrebbero figurare anche Carbonia e Sant’Antioco. Si preannuncia così una nuova stagione di passione per i lavoratori sopravvissuti (ex legge 42) alla mannaia di Renato Soru del 2006.

Con tale decisione si cancella quasi definitivamente la formazione professionale in Sardegna e si impedisce ai centri nel mirino dell’assessorato del Lavoro di assolvere al ruolo di sedi decentrate della Regione nel territorio. Inoltre non si capisce perché questa Giunta continui imperterrita a tagliare i servizi nelle periferie sarde, così come ha fatto con la sanità. Anziché garantire quelli essenziali per ridare speranza ai territori dimenticati che attraversano momenti di estrema difficoltà come il Sulcis Iglesiente, Pigliaru e i suoi professori, armati di calcolatrice, paraocchi e tappi per le orecchie, cancellano tutto senza farsi alcuno scrupolo. Il centrosinistra, poi, non solo intende estinguere la formazione pubblica, ma non esprimendosi sul futuro della formazione di tipo privato dà a intendere che un suo rilancio non rientri nei progetti.

Ma l’aspetto forse più grave, sintomo della distanza assiderale tra la Giunta e i sardi, è che sebbene l’esecutivo Pigliaru si appresti a eliminare alcuni centri regionali non dice una parola sul futuro dei lavoratori che prestano servizio in queste strutture. Che intenzioni ha la Giunta? Vuole forse cancellare la cosiddetta “Lista ad esaurimento ex legge 42”?

Il Governatore rimetta mano al Piano di riassetto dell’assessorato regionale del Lavoro con l’obiettivo irrinunciabile di salvare la formazione professionale, in quanto ancora oggi un utile strumento per la preparazione di futuri tecnici, impiegati, operai qualificati. Ma soprattutto Pigliaru chiarisca quale sorte spetta ai lavoratori che con la chiusura dei centri si troveranno senza occupazione, benché, di fatto, dipendenti della Regione Autonoma della Sardegna.

Infine, un appello ai colleghi consiglieri regionali eletti nel Sulcis Iglesiente affinché si uniscano in questa battaglia e lottino per evitare che ancora una volta il territorio più povero d’Italia venga penalizzato da una politica poco attenta alle reali esigenze dei cittadini.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia

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La Monteponi attende il Progetto Sant’Elia, il Carbonia a Pula, l’Atletico Narcao ospita l’Orrolese. Questo il programma delle tre squadre sulcitane nella quinta giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione regionale.

La squadra rossoblù contro il Progetto Sant’Elia (dirige Eleonora Pilia di Cagliari, assistenti di linea Alberto Murru e Nicola Leoni di Cagliari), squadra ultima in classifica in grande difficoltà, non dovrebbe avere problemi a centrare il successo, nella speranza di un passo falso della capolista Ferrini Cagliari che ospita il Serramanna e della Kosmoto Monastir, impegnata sul campo del Sant’Elena, a Quartu Sant’Elena.

I biancoblù sul campo del Pula (arbitro Mauro Porta di Oristano, assistenti di linea Maria PInna e Cinzia Palmas di Oristano) hanno l’opportunità di allungare la loro serie positiva che si protrae da cinque giornate e in caso di vittoria avvicinerebbero sensibilmente lo stesso Pula in classifica, alla vigilia distante quattro punti.

L’Atletico Narcao, rinfrancato dal buon pari strappato al Carbonia nel derby del “Carlo Zoboli”, non ha un impegno facile contro l’Orrolese (arbitro Carla Ortu di Cagliari, assistenti di linea Francesco Meloni e Riccardo Mastino di Cagliari), formazione che non ha problemi di classifica. Se vuole continuare a sperare nella salvezza, la squadra di Damiano Bartoli oggi deve vincere.

Completano il programma della giornata le partite Siliqua-Frassinetti Elmas, Girasole-Arbus e Guspini-San Vito.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, la capolista Villacidrese ospita il Sant’Antioco, mentre la prima inseguitrice, il Senorbì, sarà di scena a Barumini, sul campo della Libertas. Il Carloforte, sempre terzo in classifica dopo il pari interno al quale è stato costretto dal Tratalias, affronta un altro derby, a Gonnesa, mentre la Fermassenti gioca a Sadali. Completano il programma della quinta giornata del girone di ritorno, aperta dall’anticipo di Tratalias, dove l’Iglesias s’è imposta a sorpresa per 2 a 1, riaccendendo una fiammella di speranza per la salvezza, le partite Andromeda-Gonnosfanadiga, Hslley Assemini.Real Villanovatulo e Seui Arcueri-Escalaplano.

Ancora un appuntamento con la stagione Musica da Camera de Il Crogiuolo all’Arco Studio di via Portoscalas 17 Cagliari, questa sera, ore 19.00, Pierpaolo Leo accompagnandosi live al pianoforte presenta il Concerto/storia “IL GRANDE DOMENICO MODUGNO, OVVERO Mr. VOLARE”… Viaggio fantastico ed appassionato da SanRemo 1958’ al Musicall, ai films, agli inediti…

«Questo mio progetto, legato alla musica leggera e pensato già da svariati anni, ma mai realizzato in maniera approfondita salvo che per qualche concerto canoro su di lui; nasce da un amore sconfinato a prima vista dall’ascolto di due vinili rari all’età di tredici anni, per poi spaziare la conoscenza imparando tutte le sue canzoni accompagnandomi al piano anche sconosciute, i musicall, i film e gli altri suoi interventi. Avendo forse un animo simile al suo mi sono innamorato letteralmente del suo timbro, vena e forza musicale e recitata! (Cosa rara oggi nelle canzoni) forse anche per aver avuto un nonno da parte materna siculo (dialetto simile al pugliese di San Pietro Vernotico) dove ha vissuto Modugno. Altro importante motivo da elencare è la “fede”, dove anche se lui non fù un vero praticante come un cristiano, ha amato le persone, le donne, i bambini, i sofferenti ed il mondo nelle sue mille sfumature, nei suoi testi e materialmente, regalando addirittura macchine, abiti ed altro a chi l’ha aiutato nel bisogno prima del successo, credendo in lui.

Domenico era tutto questo, con tutti i suoi errori e sbagli, ed è stato premiato di fatto dalle persone comuni e semplici, arrivando a cantare e ad essere osannato in America, perfino in pugliese! Oltre alla carriera di cantante e attore svolta in Italia , nei teatri, negli studi televisivi, nelle fiction e nel cinema! Infine a mio avviso, non essendo stato affatto capito nella sua epoca, il suo vero riscatto lo ha avuto in “Cyrano”, commedia conosciutissima e scritta assieme a Pazzaglia, napoletano, grande scrittore di teatro, cinema e canzoni e suo grande amico insieme a Migliacci, dove lui appunto si sentiva come il mitico personaggio perfettamente interpretato e cantato: nobile nell’anima ed artista a 360° in tutto, pur anche coi suoi difetti.

Come nota finale, ricordo il bellissimo ed entusiasmante concerto sui cinquanta anni di “Volare” eseguito nel 2008’ alla presenza della moglie Franca, vestito con un Frack del 1800’ circa e contentissimo del bellissimo complimento che mi fece: “Lei canta molto meglio di mio marito Mimmo…”, raccontandomi ad una cena fatti ed aneddoti su di lui.

… Il Grande Domenico Modugno dunque, va ricoperto in tutto, sicuramente!»

 

Questo pomeriggio Sant’Antioco ha dato l’ultimo saluto a Eusebio Baghino, morto ieri mattina in un incidente stradale nei pressi di Maladroxia, la località turistica nella quale aveva fissato da molti anni la sua residenza. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Nostra Signora di Bonaria, all’ingresso del paese. Diverse centinaia di persone hanno affollato la chiesa e il piazzale adiacente. A salutarlo tanti dei protagonisti della vita politica regionale degli ultimi decenni, con i quali Eusebio Baghino ha condiviso una lunga esperienza nella Democrazia Cristiana o si è confrontato da alleato o avversario politico. E ancora i sindaci e amici di diversi comuni del territorio e tanti concittadini.

Eusebio Baghino era nato a Sant’Antioco l’11 aprile 1934. Laureato in Agraria all’Università di Sassari, ha iniziato ancora giovane l’attività politica nelle file della Democrazia Cristiana, nella quale è divenuto presto uno dei leader a livello regionale, uomo di spicco della componente “Andreottiana”. Giulio Andreotti all’inizio degli anni ’90 lo nominò consigliere speciale del Governo per i problemi della Sardegna.

E’ stato consigliere regionale per cinque legislature consecutive, dal 1969 al 1994, quando, dopo la scomparsa della DC, travolta da “Tangentopoli”, non si è ricandidato. E’ stato per tre volte assessore regionale dei Trasporti, dal gennaio 1977 all’ottobre 1978 nella Giunta Soddu, dall’0ttobre 1979 al settembre 1980 nella Giunta Ghinami e dal luglio 1982 al giugno 1984 nella Giunta Rojch. Dal dicembre 1978 al giugno 1979 è stato assessore alla Difesa dell’Ambiente nell’ultima Giunta Soddu e, infine, ha ricoperto l’incarico di assessore dei Lavori pubblici, fino al novembre 1992, nella Giunta Cabras.

Quando era già in pensione da diversi anni, nel 2002 ha accettato di guidare una lista civica alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Sant’Antioco ed il 27 maggio è stato eletto sindaco. Conclusa la consiliatura, non si è ricandidato.

La sua tragica scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo politico dell’Isola di Sant’Antioco, del Sulcis Iglesiente e della Sardegna intera, perché al di là delle differenti posizioni, è innegabile che Eusebio Baghino sia stato uno dei principali protagonisti di oltre mezzo secolo di storia politica della Sardegna.

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A Cagliari si riparla del progetto Betile, lanciato qualche anno fa dalla Giunta Soru e poi accantonato, e i Riformatori sardi intervengono per esprimere la loro posizione.

«Fa piacere che il centrosinistra comunale esca dal torpore della normale amministrazione dei marciapiedi per pensare finalmente allo sviluppo – scrivono in una nota Giorgio Angius consigliere comunale, Noemi Migliavacca, coordinatrice cittadina e Franco Meloni, presidente del Centro Studi Riformatori Sardi -. Certo queste iniziative ad un anno dalle elezioni fanno pensare più ad una boutade da campagna elettorale, piuttosto che ad una effettiva volontà di cambiamento, ma facciamo finta di niente.

I Riformatori sardi sono più che d’accordo sull’opportunità di realizzare a Cagliari un grande museo che possa ospitare manufatti d’arte sarda di ogni periodo, ma anche d’arte moderna di qualsiasi parte del mondo. Se ne gioverebbe la città e la Sardegna come punto di riferimento culturale di formazione per i sardi, ma anche e soprattutto come volano per allungare la stagione e completare l’offerta turistica.

La conduzione di un grande museo non è banale e ha senso affidarsi a grandi gruppi, così come potrebbe essere sufficiente selezionare un direttore artistico di valore internazionale. Naturalmente se si pensa alle sceneggiate che hanno caratterizzato la scelta dei sovrintendenti dell’Ente lirico di Cagliari, non possiamo che augurarci che questo centrosinistra si tenga lontano da questo campo.»

Due punti essenziali sembrano però non sfiorare i nuovi fautori del Betile – fanno notare i Riformatori sardi: 

«1. l’aspetto economico. Parlano di 90 milioni di euro come se fosse niente. Ne basterebbero un paio per sistemare alla grande uno dei cento grandi edifici abbandonati della città, anche attraverso un recupero di fabbricati che possa consentire soluzioni architettoniche di prestigio. Il mondo è pieno di architetture avvenieristiche di archistar di moda, ormai esse stesse diventate “non luoghi”. Un recupero di qualità consentirebbe di coniugare l’identità di edifici unici della nostra città con la creatività di nuove soluzioni funzionali ed estetiche.

2. la realizzazione di nuovi metri cubi di cemento in riva al mare. Se non è necessario, perchè continuare a costruire in aree che ovunque in Sardegna si sta cercando di tutelare? Non erano a sinistra i difensori più intransigenti delle coste.

Possiamo dare dei suggerimenti? Il capannone Nervi è un esempio di architettura del Novecento e si presterebbe perfettamente per la posizione e per gli elementi al contorno ad un recupero che lo metta in relazione sia con la città, che con il mare, magari attraverso elementi aggiuntivi che ne possano accrescere la capacità. La caserma Ederle rivissuta come città della cultura, sull’esempio dell’Arsenale di Venezia, diventerebbe un esempio di riconversione per le centinaia di aree militari in via di dismissione in Italia.»

Giovedì 19 febbraio, alle ore 16.00, presso l’Istituto Amaldi-Gramsci di via Delle Cernitrici, inizierà il progetto “A sa Morda Sarda”, corso  di lingua, musica e storia sarda.

Il corso, realizzato con il finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna, sarà articolato in tre moduli:

lingua sarda per l’alfabetizzazione di base e la conoscenza di aspetti fondamentali di storia della lingua;

musica e poesia della Sardegna con particolare attenzione allo studio della tradizione de is cantadoris improvvisatori;

storia della Sardegna, volto ad approfondire in particolare i fatti riguardanti la “Sarda Rivoluzione” e la congiura di Palabanda.

Le attività formative, saranno svolte in collaborazione con l’Associazione Pro Loco.

Le lezioni frontali saranno seguite da momenti di riflessione pubblica che vedranno l’intervento di esperti di lingua, storia, musica e poesia.

Per iscrizioni: E-mail asamodasarda@gmail.com

Per Informazioni: 0781.694417, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00, il martedì dalle ore 15.30 alle ore 18.00.

Il presidente Ignazio Cuccu ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia per lunedì 16 febbraio, alle 17.30, con all’ordine del giorno la presentazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015, della relazione previsionale e programmatica e del bilancio pluriennale del triennio 2015-2017 con i relativi allegati.

I lavori del Consiglio comunale proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

• lunedì 23 febbraio – ore 17.30: apertura e discussione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale triennio 2015-2017 e relativi allegati;

• giovedì 5 marzo 2015 – ore 17.30: presentazione e discussione degli emendamenti;

• lunedì 9 marzo 2015 – ore 17.30: approvazione bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 – relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale triennio 2015-2017 e relativi allegati.

Qualora la discussione sul bilancio e sugli emendamenti prevista nelle riunioni del 23 febbraio e del 5 marzo dovesse protrarsi, i lavori del Consiglio comunale verranno aggiornati nei giorni immediatamente successivi, agli stessi orari.

La scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti è fissata per giovedì 26 febbraio 2015 alle ore 14.00 presso l’Ufficio Protocollo.

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