20 July, 2024
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«Con l’avvio della tratta della metropolitana sino al Policlinico ora è più che mai necessario che l’Arst si preoccupi di collegare Sestu al presidio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.» Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«La Regione – dice ancora Cossa – ponga fine alla paradossale situazione di Sestu, che fa parte della Città Metropolitana ma è servita da trasporti di tipo extraurbano. Un disservizio che non è più tollerabile per i cittadini di Sestu che non sono di serie B e hanno diritto, al pari degli altri di poter raggiungere facilmente la città di Cagliari. La nuova stazione della metropolitana può aiutare a fare una prima risposta».

Attacco vincente di Luca Genna 6

Sono in programma oggi le partite della seconda giornata del girone di ritorno del campionato di B1 maschile di volley.
Alle 15.30 il Volley Iglesias scende in campo a Torino, contro il Volley Parella, formazione terza in classifica in compagnia del Segrate che alle ore 19.00 sarà in campo al Palazzetto dello sport di Sant’Antioco, contro la Vba/Olimpia Sant’Antioco. Per la squadra di Adrian Pablo Pasquali, reduce dalla sconfitta di Chiusi, è l’occasione buona per portarsi a ridosso del terzo posto.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, durante l’incontro sulla filiera del prezzo del latte ovino che si è tenuto a Santa Giusta con industriali, mondo della cooperazione, associazioni di categoria e consorzi di tutela dei formaggi dop (pecorino romano, sardo e fiore sardo), ha annunciato che «si sono conclusi da pochi giorni i trasferimenti di tutte le risorse ancora da saldare, circa 17,5 milioni di euro, del mancato reddito causato alle aziende agricole dall’epidemia della Blue tongue nella stagione 2013-2014».

 

Si è tenuto ieri, nella sede di Argea a Santa Giusta, il secondo incontro sulla filiera del latte ovino promosso e coordinato dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Al faccia a faccia hanno partecipato i maggiori attori del comparto: industriali, mondo della cooperazione, associazioni di categoria e consorzi di tutela dei formaggi dop (pecorino romano, sardo e fiore sardo). Tanti i temi sul tavolo: andamento del prezzo del latte, raccolta dei dati di produzione dei formaggi, costituzione della filiera, credito, Expo2015 e internazionalizzazione.
«La novità di oggi – ha detto l’assessore Falchi – è che la Regione Sardegna è pronta, grazie al lavoro fatto dal Consorzio di tutela del pecorino romano rappresentato da Renato Illotto, ad avviare formalmente il percorso per la regolazione dell’offerta produttiva prevista dal regolamento comunitario CE 261/2012. Si tratta di un passaggio importante per la programmazione del comparto produttivo lattiero caseario.»

Un obiettivo importante quindi che potrebbe stabilizzare il prezzo del formaggio, compatibilmente con gli andamenti del mercato. «Contestualmente sarà affrontato, dopo aver raccolto ed esaminato tutti i dati, il tema della destinazione delle eccedenze del latte che non vengono utilizzate per il romano. I lavori proseguiranno in tavoli specifici nei quali si affronteranno le singole tematiche emerse nel confronto di oggi. Partiremo subito – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – dalla modifica dei disciplinari di produzione, che devono puntare sempre più a valorizzare la qualità.»

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è stato designato alla guida della Commissione ENVE del Comitato delle Regioni a Bruxelles, rinnovato per il mandato 2015-2020. Le nuove commissioni, sei in totale, si sono insediate ieri mattina, procedendo all’elezione dei presidenti.
Al centro dei lavori della Commissione ENVE sono le politiche energetiche e quelle ambientali. Per la Sardegna, che ne aveva avuto la guida anche nella precedente legislatura con il presidente Ugo Cappellacci, è una conferma. Nel suo primo intervento davanti ai componenti della ENVE, il nuovo presidente ha sottolineato quanto sia importante, trattando gli argomenti di competenza della commissione, raggiungere la sostenibilità nei processi di crescita delle regioni, anche in una situazione come quella attuale caratterizzata da grandi divari di sviluppo e di benessere.
«La Sardegna – ha spiegato Francesco Pigliaru – più di altre regioni è consapevole di quanto una buona gestione dell’ambiente sia determinante anche dal punto di vista economico e di come la qualità ambientale sia un vero fattore di sviluppo.»
Per quanto riguarda il fronte delle politiche energetiche, il presidente ha evidenziato la necessità di affrontare con grande attenzione il tema delle rinnovabili: «Sono certamente il futuro, ma bisogna mettere ordine e individuare le migliori soluzioni per generare localmente gran parte dell’energia che realmente serve per soddisfare i fabbisogni del territorio. Dobbiamo essere attivi per favorire una normativa europea in grado di offrire maggiori certezze. Lavoreremo in questa direzione con le autorità locali e regionali e a stretto contatto con tutte le istituzioni europee».
Dopo aver comunicato gli incarichi per i rappresentanti dei gruppi politici, il presidente ha illustrato il calendario dei lavori dei prossimi mesi. All’impegno in ENVE, Francesco Pigliaru aggiunge un altro incarico: è stato infatti scelto tra i componenti della sottocommissione ARLEM, che nell’ambito del Comitato delle Regioni si occupa delle politiche euromediterranee. In questi giorni a Bruxelles, infine, il presidente Pigliaru ha partecipato alle sedute in convocazione plenaria del CdR, a quello del gruppo politico PES di cui fa parte, e alle riunioni della delegazione italiana.
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L’associazione Amici della miniera ha organizzato i festeggiamenti per il compimento dei cento anni dei minatori in pensione Giovannino Longu e Severino Scotto.
Le cerimonie di compleanno, si terranno rispettivamente:
• per Giovannino Longu, il giorno 14 febbraio alle ore 15.30, nei locali dell’Associazione sportiva di Medadeddu,
• per Severino Scotto, il giorno 19 febbraio alle ore 17.00 nei locali adiacenti la chiesa di Barbusi, in via Santa Maria delle Grazie.
Lo scorso 2 febbraio, L’Associazione Amici della Miniera, ha festeggiato il raggiungimento del secolo di vita del minatore in pensione Efisio Caria, di Bacu Abis.

L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha partecipato ieri, a Carloforte, alla riunione del Consiglio comunale aperto alla cittadinanza convocato per affrontare la vicenda della compagnia di navigazione Saremar.
«Garantire la continuità del servizio e se possibile migliorarlo e salvaguardare i 181 posti di lavoro dei dipendenti Saremar attraverso forme di incentivazione all’assorbimento – ha detto Deiana -. Sono queste le priorità che la Regione si è posta all’indomani della sentenza del Tribunale Civile di Cagliari che impone il concordato preventivo liquidatorio per la società marittima regionale. Un altro aspetto decisivo – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti – sarà quello di consentire alla Regione e alle comunità locali un ruolo da protagonisti nel momento in cui si stilerà il nuovo contratto di servizio per i collegamenti con le isole minori. Oggi, e ieri a La Maddalena, abbiamo aperto un percorso condiviso con i territori maggiormente interessati dall’attività di Saremar per poter entrare nel merito delle tariffe, degli orari, della qualità.«
Massimo Deiana, nel ricordare che la Regione ha stanziato le risorse necessarie per la prosecuzione dell’attività della società di navigazione sino al 31 dicembre di quest’anno, ha rimarcato che il bando per affidare i servizi di collegamento aperto a tutti gli armatori comunitari sarà pubblicato entro l’estate per scongiurare anche un solo giorno di interruzione dei collegamenti.
«Riguardo alla partecipazione finanziaria della Regione nell’ambito di una società mista pubblico-privato, sottolineo che si tratta di una delle opzioni su cui stiamo lavorando – ha concluso l’assessore Deiana – ma che questo non è il profilo centrale della questione, piuttosto sarà invece fondamentale selezionare un operatore efficiente attraverso procedure pubbliche e trasparenti e mettere sul tavolo un ottimo contratto di servizio che tuteli il diritto alla mobilità dei sardi.»
Assalto al traghetto 2 copia

Il ministero della Salute ha riconosciuto le proprietà terapeutiche dell’acqua minerale denominata Coquaddus che sgorga da due pozzi nell’ambito dell’omonimo permesso di ricerca sito nel comune di Sant’Antioco per la balneo-fangoterapia nel trattamento delle malattie artroreumatiche e per la balneoterapia nella cura delle malattie dermatologiche e delle patologie vascolari periferiche.

L’importante risultato è stato reso noto questa mattina da Ninetto Deriu, l’imprenditore che ha proposto la realizzazione di un centro termale nell’isola di Sant’Antioco per lo sfruttamento di queste acque, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala riunioni dello stabilimento Port.Al., ex Ila, di Portovesme.

La società titolare – si legge nel decreto del ministero della Salute, pena la revoca dello stesso, è tenuta a far pervenire al ministero della Salute – Direzione generale della prevenzione sanitaria, al termine dei primi due anni di attività, una sperimentazione clinica controllata, rigorosamente disegnata, eseguita secondo protocolli specifici, atta a valutare l’efficacia clinica del trattamento nelle indicazioni proposte. La relazione clinica sarà sottoposta alle valutazioni del Consiglio Superiore di Sanità perché verifichi se sussistono le condizioni per il mantenimento del riconoscimento.

«Il decreto ministeriale – ha spiegato Ninetto Deriu in una breve nota stampa presentata ai giornalisti, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e del movimento artigiani e commercianti incontrati anche prima della conferenza stampa – è fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale, visto che sgombera il campo dai dubbi sulle effettive proprietà terapeutiche dell’acqua termale di Coquaddus. A questo punto, la realizzazione della struttura, che comporterà un investimento di 20 milioni di euro, è legata al rilascio delle concessioni urbanistiche.»

Il complesso, che nei piani progettuali prevede l’impiego di 120 dipendenti fissi e un indotto stimato in altri 180 occupati, sarebbe il primo centro termale costiero della Sardegna ed uno dei pochissimi in Italia.

«Ora ci attendiamo che la Regione acceleri l’iter autorizzativo per il rilascio della concessione urbanistica», ha detto Ninetto Deriu che è anche amministratore unico della Reno srl.

Gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto, considerato che oggi i terreni interessati sono classificati come agricoli, sono legati ad una deroga, attraverso un’intesa, per superare i vincoli rigidissimi posti dal Piano Paesaggistico Regionale.

Lo strumento dell’intesa (già utilizzato in altre aree della Sardegna) è stato proposto alla Giunta regionale ma, al di là della disponibilità di massima di alcuni assessori regionali (l’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu, si è dichiarato disponibile ad esaminare il progetto e la richiesta di intesa nel corso del convegno svoltosi il 17 aprile dello scorso anno alla Grande Miniera di Serbariu ed ha poi partecipato ad un sopralluogo nel sito interessato, con il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e l’imprenditore), non c’è stato finora alcun pronunciamento ufficiale da parte del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

Nel corso della conferenza stampa Ninetto Deriu ha spiegato che, su sollecitazione del governatore Pigliaru, i tecnici hanno arretrato l’area di insediamento delle strutture da 150 a 300 metri dal mare, ma di non poter andare oltre per la conformazione del terreno, perché oltre questa distanza si perderebbe la vista a mare e quindi le potenzialità di accoglimento della proposta da parte dell’utenza. Nonostante questa modifica, ad oggi il presidente Pigliaru non si è pronunciato.

«Attendiamo il pronunciamento del presidente Pigliaru – ha detto Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente – perché il territorio non può lasciarsi sfuggire un’opportunità occupazionale e di sviluppo di questo genere. Siamo favorevoli alla realizzazione di questo progetto e non solo, posso dire che, per rilanciare questo territorio, auspichiamo che i progetti come questo nel territorio siano almeno una trentina.»

Ninetto Deriu ha spiegato che non esiste la possibilità di una speculazione edilizia, paventata da alcuni, con un’eventuale successiva modifica della destinazione d’uso, perché c’è l’impegno assunto davanti ad un notaio sulla destinazione definitiva e non solo per 99 anni, come ipotizzato in un primo momento, delle strutture ad attività di centro termale e ancora che non si tratta di un progetto destinato esclusivamente ad un’utenza dalle elevate disponibilità economiche, perché il centro termale potrà essere frequentato anche da coloro che non sceglieranno di risiedere nelle strutture alberghiere del complesso, per scelta o per minori disponibilità economiche, raggiungendo lo stesso con mezzi propri o con i mezzi di trasporto messi a disposizione dall’organizzazione che effettuerà il servizio di bus navetta da Sant’Antioco.

Roberto Puddu ha concluso sottolineando che il progetto ha partecipato al concorso internazionale 99ideas del Piano Sulcis, classificandosi nelle prime dieci posizioni ed è inserito nell’ordine del giorno di un incontro già convocato dalla Giunta regionale che dovrebbe svolgersi a breve.

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Dopo le tappe cagliaritane, sono partiti oggi con Nuoro i primi incontri pubblici sui territori in cui la Giunta Pigliaru ha iniziato a presentare le misure di intervento per sconfiggere la Peste suina africana (Psa) in Sardegna. Il direttore generale della Presidenza della Regione e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa, Alessandro De Martini, ha aperto i lavori dell’incontro “La peste suina africana si può sconfiggere”, in cui è stato illustrato il nuovo programma di lotta all’epidemia che affligge gli allevamenti sardi da 37 anni. De Martini ha portato i saluti del Presidente Pigliaru e spiegato la forte volontà della Giunta nel voler cancellare la malattia dall’isola. «La presenza della Psa – ha spiegato il responsabile dell’Unità di progetto – ha depresso il settore suinicolo regionale, portando la Sardegna ad essere un grande importatore. Debellare l’epidemia vuol dire quindi aprire numerose occasioni di forte sviluppo per l’economia agroalimentare sarda, che tanto può costruire nei mercati dell’export».
All’iniziativa sono intervenuti gli assessori della Sanità e dell’Agricoltura, Luigi Arru ed Elisabetta Falchi, il capo di gabinetto dell’assessorato della Sanità, Gianni Salis, la veterinaria del servizio zootecnico dell’agenzia regionale LAORE, Daniela Sardo (in sostituzione del direttore generale dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda), e il funzionario dell’assessorato dell’Ambiente, Davide Brugnone. Hanno poi preso la parola il consulente dell’Unità di progetto e professore di Sanità animale dell’università di Madrid, Josè Manuel Sànchez-Vizcaino, e il componente della direzione generale della Sanità della Commissione europea, Alberto Laddomada. Olivia Bessi, del ministero della Salute, ha seguito gli interventi in collegamento Skype da Roma, augurando un buon lavoro e una buona riuscita all’Unità di progetto. Numerosi sono poi stati gli interventi dal pubblico.
«Come Regione puntiamo sull’agroalimentare di qualità, che possiamo raggiungere garantendo il benessere dei nostri animali». Così l’assessore Falchi che ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare sull’emersione dei soggetti che praticano l’allevamento con animali non regolari. Per questo abbiamo iniziato a costruire percorsi che favoriscono tale passaggio: partiamo con il benessere animale per il suino, simile a quello già esistente per gli ovini. Si tratta di una misura completamente nuova, che sarà operativa nel momento in cui giungerà da Bruxelles il via libera».
Sempre la titolare dell’Agricoltura ha spiegato che per il futuro gli «allevatori dovranno tenere gli animali confinati e seguirli con regimi alimentari particolari». La Regione farà la sua parte destinando, per iniziare, 10 milioni di euro per la costruzione dei recinti che verranno finanziati sempre con il via libera della Commissione europea sul benessere animale. «Intanto – ha concluso Elisabetta Falchi – continuiamo con il percorso, già avviato, di formazione e informazione nei territori per far capire le opportunità positive che può portare a tutta l’economia delle campagne sarde l’eradicazione della Psa, perché allevare in biosicurezza non è impossibile. Le carni suine o il maialetto sardo hanno una storia che si può vendere in tutto il mondo, dobbiamo crederci e dobbiamo lavorare per raggiungere l’obiettivo sfruttando anche il nuovo Marchio qualità su cui stiamo lavorando per definire i disciplinari».
L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha ringraziato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per l’apertura di credito e per la fiducia data alla Sardegna, che fino a pochi mesi fa rischiava il commissariamento per i pessimi risultati e la cattiva gestione delle politiche di eradicazione della Psa collezionati nel passato.
«L’incontro di oggi è il primo passo di una serie di iniziative che terremo sui territori – ha detto l’esponente della Giunta Pigliaru – io, l’intero esecutivo, tutti noi, ci stiamo mettendo la faccia perché la Sardegna deve dare una risposta di credibilità al governo e all’Unione europea. Si tratta di un impegno di mandato che portiamo avanti insieme agli assessorati dell’Agricoltura, dell’Ambiente e al Presidente Pigliaru. Fino a oggi purtroppo abbiamo fatto l’errore di litigare fra noi, di dividerci e di perderci per strada. Da adesso in poi cambiamo strada: confrontiamoci, bisticciamo, ma poi andiamo avanti verso l’obiettivo.»
L’assessore della Sanità ha poi concluso con un invito alla collaborazione fra politica, di maggioranza o opposizione, fra gli allevatori e i veterinari. «Se perdiamo questa battaglia – ha ribadito Arru – la Sardegna sarà commissariata e ci penserà il governo o l’Europa a gestire il problema. Da oggi in poi quindi diamoci del “noi” e tutti assieme puntiamo verso il traguardo».
Un intervento carico di ottimismo e responsabilità quello di Josè Manuel Sànchez-Vizcaino. «È la prima volta che trovo una vera volontà per eradicare la Psa in Sardegna – ha osservato il consulente dell’Unità di progetto -. Non esiste una ricetta unica per debellare l’epidemia, ma esiste una soluzione per ogni luogo e questa è la prima volta che si prepara una ricetta pensando alla Sardegna». I risultati, ha aggiunto Vizcaino, si possono raggiungere solo con una «forte collaborazione fra allevatori e veterinari, perché altrimenti anche la tecnologia più avanzata non sarà sufficiente per sconfiggere la malattia».

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Leggi più semplici e un sistema amministrativo chiaro e trasparente per fare in modo che la Regione, col suo operato, contribuisca a ridurre le occasioni di contenzioso fra cittadini e pubblica amministrazione. E poi, comunicazione trasparente, legittimità nell’operare e un leale rapporto con privati e imprese per un miglior funzionamento del sistema. L’ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, partecipando a Cagliari all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, il Tribunale amministrativo regionale.
«L’alto tasso di litigiosità che genera una forte inefficienza nel sistema deve rappresentare uno stimolo affinché la Regione si adoperi, attraverso il miglioramento del suo operato, per una riduzione del contenzioso, in modo da garantire allo stesso tempo il rispetto formale della legge ma anche la soddisfazione dell’interesse pubblico, delle esigenze dei cittadini e del funzionamento efficiente del sistema – ha detto Paci portando il saluto del presidente Francesco Pigliaru, impegnato a Bruxelles -. Una prima e chiara linea che la Regione deve perseguire è quella della legittimità della sua azione amministrativa che tuttavia non è sufficiente se non accompagnata da un leale rapporto con cittadini e impresa. La trasparenza nella comunicazione con il cittadino è un elemento in grado di creare fiducia e dunque di ridurre potenzialmente il contenzioso: quando è chiaro il processo decisionale e le motivazioni alla base del provvedimento finale, c’è quanto meno una minore tendenza a rivolgersi al giudice per contestare l’azione amministrativa.»
Secondo il vicepresidente della Regione, «l’azione amministrativa della Regione deve essere improntata alla legittimità non solo per evitare un possibile contenzioso ma per un fine è un interesse più alto, che è quello della legalità e della soddisfazione dell’interesse pubblico, che deve incidere sul cittadino nella maniera più lieve e meno invasiva possibile e con il minor sacrificio per lo stesso».

Raffaele Paci ha poi sottolineato la necessità che la Regione, nell’interesse generale, lavori a una indispensabile semplificazione amministrativa e legislativa, creando così «un rapporto di fiducia tra cittadino e impresa da una parte e pubblica amministrazione dall’altra. Un procedimento chiaro, semplice e trasparente, senza trappole e inganni, riduce gli errori degli utenti, rende chiara la decisione è il suo fondamento riducendo contenzioso e litigiosità», a partire da leggi “chiare e di facile attuazione” per garantire ai cittadini trasparenza e semplificazione della Regione, condizioni indispensabili per ridurre i contenziosi.