Venerdì 6 febbraio 2015, presso la corte d’appello di Cagliari, ci sarà il dibattimento sui ricorsi dei lavoratori, del Ministero e della Regione contro il fallimento della Keller.
Venerdì 6 febbraio 2015, presso la corte d’appello di Cagliari, ci sarà il dibattimento sui ricorsi con i quali i lavoratori degli stabilimenti di Villacidro e Carini, il ministero dello Sviluppo Economico e le Regioni Sardegna e Sicilia si opporranno alla dichiarazione di fallimento della Keller per sostenere l’Amministrazione-Straordinaria.
E’ l’avv. Giovanni Dore, civilista esperto di diritto comunitario, il legale incaricato dai lavoratori sardi e siciliani per provare a salvare la Keller. Lo stesso legale che già la scorsa estate era stato l’artefice del ricorso che aveva dato il via libera alla prima fase della procedura di amministrazione straordinaria, poi conclusasi col fallimento a seguito della “bocciatura” da parte del Tribunale del piano proposto dal Commissario.
Nel ricorso i lavoratori rappresentati dalla FIOM, FSM e UILM si oppongono in modo vigoroso al giudizio del Tribunale che, a loro detta, avrebbe interpretato la legge Prodi bis (sull’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi) alla luce dei soli interessi dei creditori e non di quelli, ben più pregnanti sotto il profilo dell’interesse costituzionalmente orientato, della salvaguardia dei rami aziendali recuperabili e dei diritti dei lavoratori sui quali il nostro ordinamento è fondato.
Tra i vari ed articolati motivi proposti, oltre all’esame di copiosa giurisprudenza che dimostrerebbe la assoluta adeguatezza del piano proposto dal commissario Maione, il legale dei lavoratori ha “scovato” un importantissimo precedente di una procedura di amministrazione straordinaria di un’azienda milanese che ha ottenuto il via libera della Commissione UE in appena tre mesi per ottenere aiuti di Stato al “salvataggio” per un importo di 24 milioni di euro, così come consentito dalla vigente disciplina comunitaria. E tale circostanza rende contraddittorio il provvedimento del Tribunale che ha bollato come inapplicabile il piano del commissario perché non compatibile con la normativa comunitaria e con i lunghi tempi delle procedure burocratiche di autorizzazione degli aiuti che, nel caso della Keller, sarebbero stati di gran lunga inferiori rispetto a quelli erogati a favore delle imprese milanesi.
I lavoratori confidano nella salvezza dell’azienda e del proprio posto di lavoro da parte della Corte d’Appello di Cagliari.