19 July, 2024
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Monte Sirai 7 copia

«No al taglio delle risorse destinate a Poli archeologici, biblioteche e archivi storici della Sardegna.» Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La Finanziaria regionale 2015 – dice Locci – in barba agli annunci propagandistici da campagna elettorale con cui Francesco Pigliaru aveva promesso maggiore attenzione verso settori quali Cultura e Lavoro, prevede una sostanziale riduzione dei fondi per la gestione delle emergenze archeologiche, delle biblioteche e degli archivi storici: dai 18 milioni e 800mila euro stanziati nel precedente bilancio per i Poli archeologici e i 9 milioni e 600mila per biblioteche e archivi, si passa rispettivamente agli attuali 13 milioni e 300 mila e 7 milioni di euro. Una diminuzione considerevole che si traduce in un maggiore aggravio per le cooperative che gestiscono le strutture, obbligate a una riduzione della forza lavoro che, nella migliore delle ipotesi, si aggira intorno al 35 % (nel comparto prestano servizio circa 1200 operatori, 800 dei quali impiegati nei Poli archeologici). E meno male che l’esecutivo aveva promesso la creazione di nuovi posti di lavoro. Invece, con questa Finanziaria, all’insegna del rigore e dei tagli, si preannuncia un ulteriore perdita di occupazione.

E come se non bastasse, alla riduzione del personale è intimamente legato un ulteriore effetto negativo prodotto dallo scellerato taglio delle risorse: meno addetti equivale inevitabilmente a una gestione dei beni non adeguata. E se i fondi del 2014 erano appena sufficienti per una corretta cura del patrimonio archeologico sardo – conclude Ignazio Locci -, si immagini cosa potrebbe accadere con una riduzione di 5 milioni e 500mila euro soltanto per i siti culturali.»

Ignazio Locci insieme ad alcuni colleghi del centrodestra, ha presentato un emendamento al documento contabile attualmente in discussione con il quale si propone di confermare le dotazioni finanziarie del 2014 con l’obiettivo irrinunciabile di salvaguardare i progetti di gestione e mantenere i livelli occupativi. Il centrosinistra si metta una mano sulla coscienza e si dia da fare per recuperare ai danni che, in nemmeno un anno di operato, ha già prodotto.

Consiglio regionale 3 copia

Il presidente della Federazione speleologica sarda Salvatore Buschettu ha partecipato ai lavori della quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd).

«Dal punto di vista speleologico e naturalistico, con le sue 3.700 grotte – ha detto Salvatore Buschettu -, la Sardegna rappresenta un’eccellenza mondiale ancora poco conosciuta che merita di essere valorizzata”.

Nel suo intervento Buschettu ha esposto i dati principali dell’attività della Federazione, disciplinata dalla legge regionale n° 4 del 2007 ed attiva sul territorio regionale con 30 gruppi locali, prevalentemente nel Nuorese e nel Sulcis Iglesiente.

«Con i fondi a disposizione (circa 800.000 euro nel triennio 2008-2011) – ha affermato Buschettu – abbiamo ottenuto risultati importanti: l’informatizzazione del catasto regionale delle grotte ed il riposizionamento degli ingressi con Gps (circa 1.700 grotte sono già coperte dal nuovo servizio); stiamo poi avviando la digitalizzazione della biblioteca, proseguendo nell’attività di ricerca delle acque sotterranee in collaborazione con alcune amministrazioni locali e nell’opera di divulgazione scientifica a livello nazionale ed internazionale di questo aspetto così particolare della nostra terra. Il prossimo 23 maggio, ha annunciato il presidente degli speleologi sardi, si terrà a Cala Gonone un grande convegno di archeologia subacquea, perché non bisogna dimenticare che le grotte sono state storicamente e sono ancora i più grandi giacimenti archeologici della Sardegna.»

Dal punto di vista dei rapporti con settori come il turismo, che possono avere molti punti di contatto con la speleologia, Buschettu ha fornito alla commissione alcune indicazioni interessanti. «Il mercato delle grotte visitabili – ha spiegato – comincia ad essere saturo ma ci sono nuove opportunità in almeno 6-7 grotte della Sardegna per visite più soft con accompagnamento degli speleologi oppure percorsi guidati nelle grotte costiere che rappresentano punti di osservazione eccezionali per osservare l’andamento del livello marino, i cambiamenti biologici, le bio-diversità; le grotte costiere, in altre parole, potrebbero rientrare a pieno titolo fra le migliori escursioni da proporre ai visitatori delle nostre località turistiche. Abbiamo gestito in modo oculato le risorse che ci sono state assegnate e chiediamo alla Regione attenzione per i nostri progetti scientifici ma soprattutto per il ruolo che svolgiamo nella conservazione dei nostri beni naturali e nella divulgazione di questo particolare valore nel territorio regionale ed all’esterno».

Al termine della relazione del presidente degli speleologi hanno preso la parola i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (Udc) e Giuseppe Meloni (Pd). Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ringraziato la federazione per il lavoro che svolge quotidianamente ed ha aggiunto che, pur tenendo conto dei problemi complessi della finanza regionale, si tratta di un lavoro che va sostenuto.

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

E’ una vera e propria ribellione quella che si sta sollevando in Sardegna, sia tra le popolazioni sia tra le forze politiche, contro la ventilata chiusura di numerosi uffici postali in piccoli centri. Dopo la denuncia del presidente delle Acli di Cortoghiana, Bruno Rigato, oggi hanno preso posizione il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco; i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto.

«Negli ultimi giorni sì è diffusa la notizia della probabile chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana – ha detto Giuseppe Casti -. Pur non avendo, al momento, alcuna comunicazione ufficiale da parte di Poste Italiane Spa, è mia premura esprimere tutta la nostra contrarietà ad una eventuale scelta di questo tipo. La chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, a prescindere da qualsiasi motivazione, va contro i più elementari principi di decentramento e di servizio al cittadino. Per questo motivo, se le voci dovessero dimostrarsi fondate – ha concluso il sindaco di Carbonia -, dichiaro, sin da oggi, che mi opporrò a questa incomprensibile decisione.»

Il capogruppo Pietro Cocco e gli esponenti del Gruppo PD in Consiglio regionale sono i promotori di un’interrogazione, rivolta all’esecutivo regionale, dove si precisa che i comuni di Cagliari, Cortoghiana, Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nugheddu San Nicolò, Cheremule, Ardara e Romana, saranno interessati al piano di ridimensionamento previsto da Poste Italiane, che prevede la chiusura di alcuni uffici postali e la razionalizzazione dell’orario di lavoro previsti ipotizzando un’apertura part-time.

Tutt’oggi esistono serie difficoltà sia per i tempi di attesa agli sportelli che nella consegna delle lettere con ritardi che, in alcune realtà, superano i 20 giorni con gravissimi problemi, specie per ciò che attiene la consegne di bollettini, fatture etc… “ritardi che generano ritardi” con conseguenti possibili penali, senza considerare il fatto che in alcuni casi si sono persi anche dei finanziamenti per via della lentezza nelle comunicazioni.

Al presidente Pigliaru gli interroganti chiedono, all’interno dei rapporti istituzionali con tale società, di valutare la possibilità di istituire un apposito tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, con Poste Italiane, con le organizzazioni sindacali e con le amministrazioni locali interessate dalla riorganizzazione del servizio, per affrontare la situazione che si sta venendo a creare e apportare nel caso i necessari correttivi ai fini di evitare l’incidenza negativa del provvedimento sulla vita complessiva dei comuni, garantire la qualità del servizio, nonché la tutela dei lavoratori.

Anche i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto hanno presentato un’interrogazione, con la quale chiedono al presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale competente, se sono a conoscenza del problema e se non ritengono opportuno intervenire con la massima urgenza presso il ministero dello Sviluppo economico, ferme restando le funzioni di regolazione e vigilanza del servizio postale, trasferite all’Autorità garante per le comunicazioni con decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, affinché avvii un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei vertici di Poste Italiane, perché venga riesaminato il nuovo piano di chiusura e razionalizzazione del servizio, tenendo conto delle particolari condizioni in cui versano i Comuni interessati.

La Maddalena 1 copia

Ha preso avvio il corso di formazione “Oli essenziali e saponi aritigianali” organizzato dall’Ente Parco in collaborazione con il Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Sassari.  Il corso, coordinato dal prof. Giorgio Pintore segna il raggiungimento di un importante obiettivo perseguito da qualche anno dall’Ente Parco nell’ambito del più generale progetto ”Orti di Garibaldi-Isole di Caprera”. L’iniziativa ideata e voluta fortemente dal presidente Bonanno si è concretizzata con la realizzazione presso il CEA – Centro di Educazione ambientale del Parco a Stagnali, di un laboratorio degli Oli essenziali dal nome “GaribaldiLab”, dedicato alla figura di Garibaldi agricoltore. Il progetto prevede la realizzazione di corsi di formazione tali da creare nel territorio maddalenino delle professionalità e delle eccellenze che nel futuro potranno rendere il laboratorio “Garibaldi Lab” una struttura attiva, in grado di mettere a sistema una filiera di estrazione degli oli essenziali e la realizzazione di saponi di diversi prodotti fito-cosmetici e fito-terapici destinati alla distribuzione e alla vendita.

«Il corso che va ad iniziare, rappresenta un altro tassello essenziale di un progetto più ampio che vede l’isola di Caprera e il generale Giuseppe Garibaldi al centro di un piano di sviluppo che abbia ricadute economiche concrete per la comunità di La Maddalena – spiega il presidente Giuseppe Bonanno -. In questo momento, attraverso il corso, lavoriamo sulla formazione e sull’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito dell’estrazione degli oli essenziali e della produzione di saponi, grazie al contributo qualificato offerto da Prof. Pintore e dall’Università degli Studi di Sassari»

«Il corso di 150 ore è un corso “interattivo” – spiega il prof. Pintore – e vedrà i 18 corsisti impegnati in una prima fase propedeutica, con lezioni di teoria in aula a cui seguirà una seconda fase di approfondimento in laboratorio. Le materie di studio saranno chimica, fito-chimica, biologia, botanica; durante le lezioni i corsisti impareranno a riconoscere, a raccogliere le specie, ad estrarne gli oli e, infine, si avvierà la produzione del sapone artigianale. A conclusione del corso – conclude il docente – la classe sarà in grado di gestire l’intero percorso di produzione con grande efficienza,  sapendo riconoscere e spiegare le differenze tra un prodotto industriale e un prodotto biologico.»

Mercoledì 18 febbraio il Consiglio regionale si riunisce in seduta congiunta con il Consiglio della Autonomie locali, per la prevista riunione che precede l’approvazione del bilancio regionale, per l’esame annuale dello stato del sistema delle autonomie in Sardegna.

Nel pomeriggio del 18 febbraio, invece, l’Aula è convocata alle 16.30 per l’avvio dell’esame della legge finanziaria che si aprirà con le relazioni di maggioranza e minoranza che precedono l’apertura della discussione generale.

E’ quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente Gianfranco Ganau, che ha ipotizzato anche una riunione del Consiglio regionale per i primi giorni della prossima settimana, in vista dell’audizione del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, dinanzi al Consiglio dei ministri sul tema delle servitù militari.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Liceo Scientifico G. Asproni di Iglesias

E’ stato presentato oggi nel Centro Culturale di Via Cattaneo, a Iglesias, il progetto Fab.NAT14 SharingLab, sviluppato dall’I.I.S Liceo Scientifico “G. Asproni” di Iglesias attraverso le ricerche del NAT14, spin-off del progetto BIONIKONLab in collaborazione con i makers di 3DItaly Roma, che sarà ospitato presso lo stesso Centro Culturale.

Durante l’incontro si tè tenuto il worshop “MAKER’s CORNER 3DITALY”, dimostrazione stampa 3D, modelli e prototipi a cura di Antonio Alliva, account manager, 3DITALY Roma e Antonio Arcadu, Modellatore, Honda Italia.

 

Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Gli assessori degli Enti locali, Cristiano Erriu, e del Personale, Gianmario Demuro, questa mattina hanno convocato il tavolo con i sindacati della funzione pubblica e confederali, derivante dal protocollo d’intesa tra le parti, nell’ambito del percorso avviato sul delicato tema del monitoraggio e qualificazione delle funzioni dei lavoratori delle Province e delle società in house coinvolti nel processo di riordino istituzionale.
Al tavolo con Cgil, Cisl, Uil, Cgil funzione pubblica, Cisl Fp, Uil Fpl, l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu e del Personale Gianmario Demuro hanno aperto la discussione sul come governare in maniera ordinata il processo di riallocazione delle funzioni, concentrandosi nella specifico sul tema della riorganizzazione dei servizi per il lavoro.
«Abbiamo trovato una sostanziale convergenza con le sigle sindacali – ha detto l’assessore Erriu – sull’opportunità di centralizzare i servizi per l’impiego, Cesil e Csl attualmente in capo alle Province, trasferendo le competenze all’Agenzia regionale del lavoro.» 
«Questo consentirebbe di incrementare i livelli di efficienza sulla gestione delle nuove competenze assegnate e “allineare la Regione su un orientamento nazionale – ha detto l’assessore Demuro – che si sviluppa in questa direzione. E’ inoltre necessario governare il processo di trasferimento del personale secondo principi univoci, evitando disordine organizzativo e frammentazioni.»

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Riprende domani, martedì 3 febbraio alle 10, in commissione Bilancio, l’esame della manovra finanziaria 2015-2017.

Alle 10.30, la IV commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità)  si riunisce, invece, per la programmazione dei lavori e l’audizione del presidente della Federazione speleologica sarda sulle problematiche relative alla tutela del patrimonio speleologico delle aree carsiche. All’ordine del giorno anche il disegno di legge 175 (Abrogazione dell’articolo 16 della legge regionale n. 2 del 2007 e trasferimento delle competenze dell’assessorato della Difesa dell’ambiente) e la proposta di legge 82 (Istituzione dell’Osservatorio sulle aree costiere della Sardegna e altre disposizioni concernenti la Conservatoria delle coste e l’ambiente).  

Domani sarà una giornata di audizioni in V commissione (Attività produttive). Si incomincia alle 11.30 con l’unione dei comuni “Alta Gallura” sulla situazione del comparto sughericolo e si prosegue con il movimento rete cinema Sardegna sulla situazione del settore nell’Isola. I lavori proseguiranno alle 16 con l’audizione degli ordini veterinari e degli agronomi della provincia di Sassari sulla situazione dei dipendenti Aras e sempre sullo stesso argomento verteranno le successive audizioni dei sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil, Confederdia e dell’assessore regionale dell’Agricoltura. Conclude l’ordine del giorno il parere alla deliberazione 53\24 del 29.12.2014 concernente “Aiuto di Stato SA 35628 (N/2012). Intervento per il miglioramento, l’adeguamento o la realizzazione delle strutture aziendali di allevamento nel comparto suinicolo (L.R. 17.11.2010, n. 15, art. 14). Adeguamento programma di intervento agli Orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020”.

La commissione Sanità, già convocata per mercoledì 4 febbraio alle 10.00, è invece rinviata ad altra data.  

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia