26 November, 2024
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Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD  Francesco Melis.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD Francesco Melis.

La polemica in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo cresce. Dopo il sindaco, anche il capogruppo del Partito democratico, Francesco Melis, prende posizione con una nota durissima, sull’intervento dei consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias.

«Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni fatte dal gruppo consiliare Cas@Iglesias – scrive in una nota Francesco Melis -. E’ l’ennesimo capriccio di chi da oltre un anno è alla costante ricerca di visibilità mediatica proponendo inutili interrogazioni e interpellanze pur stando in maggioranza ed essendo inoltre parte attiva del governo cittadino. Ognuno di noi ha fatto delle scelte politiche che oggi lo vedono con una posizione e un programma politico chiaro e trasparente nei confronti dei cittadini, non solo a livello comunale ma anche regionale e nazionale. Per questo noi vorremmo chiarezza anche dai consiglieri Pistis e Carta, pertanto chiediamo se con la lettura in aula del documento dell’on. Pili sul Piano Sulcis, intendano cambiare anche il nome al loro gruppo consiliare. Dire che si prendono le distanze da tutta la maggioranza e in particolare dal PD ma al contempo si dà l’appoggio al sindaco non significa nulla, perché il sindaco oltre ad essere espressione della maggioranza è dirigente ed espressione del PD. Per questo motivo reputiamo debolissima la tesi per cui la discussione sul Piano Sulcis abbia influito pesantemente sulla decisione di continuare ad appoggiare il sindaco prendendo però le distanze con l’intera maggioranza.»

«Il gruppo consiliare del PD, che conta 8 consiglieri – aggiunge Francesco Melis -, fa parte di una maggioranza di centro sinistra che in considerazione del difficile momento economico e sociale opera a supporto del duro lavoro che l’amministrazione Gariazzo è chiamata a svolgere. Siamo un Partito con la schiena dritta che ha sempre pensato al bene del territorio e dei suoi cittadini e rivendichiamo con forza il lavoro svolto per il piano Sulcis, una delle poche opportunità di sviluppo per il territorio. Ricordiamo alla consigliera Pistis e al consigliere Carta, che in politica non è attraverso i comunicati stampa che si prendono delle posizioni, ma attraverso altri mezzi. Per quanto riguarda il cambio di scranno in Consiglio comunale, li invitiamo a studiarsi il regolamento dello stesso Consiglio, dove documentandosi accerteranno che i posti sono assegnati dal presidente del Consiglio e non da una loro scelta. La correttezza istituzionale non è un optional – conclude il capogruppo del Partito Democratico – ma è la base di un comportamento civico che deve essere da esempio ai cittadini di Iglesias.»

La Monteponi travolge la capolista Monastir, il Carbonia espugna il campo del Progetto Sant’Elia. Le due maggiori squadre sulcitane sono protagoniste della terza giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione regionale, girone A. La Monteponi, con il nuovo tecnico Maurizio Erbì in panchina che preso il posto di Graziano Milia, esonerato dopo sole due partite (una vinta e una persa), ha liquidato con un perentorio 3 a 0 la Kosmoto Monastir, rilanciandosi nella corsa per la promozione diretta e consentendo alla Ferrini, impostasi come da pronostico sull’Atletico Narcao, 2 a 0, di isolarsi in vetta alla classifica. Il Carbonia di Maurizio Ollargiu ha violato il campo del Progetto Sant’Elia e con il quarto risultato utile consecutivo (2 vittorie e e pareggi, 8 punti) ha raggiunto quota 18 punti, con un margine di ben 6 punti sulla quota salvezza. Ora la salvezza è più vicina. Il traguardo, viceversa, si allontana per l’Atletico Narcao, ultimo in compagnia del Progetto Sant’Elia, distanziato 5 punti dalla coppia Guspini-Serramanna che occupano la quart’ultima posizione.

Sugli altri campi, larga vittoria per il Siliqua sul Serramanna, 5 a 1; imprese esterna dell’Orrolese sul campo del Girasole, 2 a 0, per  l’Arbus sul campo del Sant’Elena, 1 a 0 e per la Frassinetti Elmas a Guspini, 1 a 0. Vittoria interna, infine, per il Pula, sul San Vito, 3 a 1.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, bel pari per il Carloforte sul campo della capolista Villacidrese, 1 a 1, e nettissima vittoria esterna del Senorbì sul campo del Tratalias, 5 a 2. Ora la Villacidrese comanda la classifica con 3 punti di vantaggio sul Senorbì e ancora 5 sul Carloforte.

Sugli altri campi, sconfitta di misura per il Sant’Antioco sul campo dell’Halley Assemini, 1 a 0, vittoria per il Sadali sul Real Villanovatulo, 3 a 1, e pari tra Libertas Barumini e Seui Arcueri, 1 a 1. Sospese per il maltempo le restanti tre partite: Andromeda-Fermassenti, Gonnesa-Iglesias e Gonnosfanadiga-Escalaplano.

Maurizio Ollargiu.

Maurizio Ollargiu.

 

Acque agitate in seno alla maggioranza di centrosinistra che amministra il comune di Iglesias. I malumori covavano ormai da qualche tempo ma sono affiorati con un certo clamore in occasione del confronto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, al quale è stata dedicata l’ultima riunione del Consiglio comunale, con la partecipazione del coordinatore del Piano, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.

Ad accendere i fuochi sono stati i due consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias, Valentina Pistis e Giorgio Carta.

«Abbiamo deciso di ritornare dove, per il nostro gruppo, tutto aveva avuto inizio: la rivoluzione civica del 1993 – scrive oggi Valentina Pistis nel suo profilo facebook -. Quei banchi hanno oggi un forte significato simbolico, esprimono quell’efficacia ed efficienza amministrativa scritta nella storia della città. Certo, sulla scelta, non possiamo negarlo, ha certamente pesato anche la discussione sul Piano Sulcis. Abbiamo assistito al tentativo da parte del PD di difendere uno strumento fatto a pezzi dai report dello stesso Ministero. Ritardi, fondi inesistenti o già spesi, interventi tampone e non strutturali. Il Sulcis Iglesiente è sfinito dalle elemosine. Servono misure adeguate e a lungo termine. Il PD governa il territorio da tempo immemorabile: Provincia, Comuni, Enti, Consorzi. Oggi, con il Governo Regionale, ancor di più, molto di più. Un pizzico di autocritica non sarebbe guastata. Per il resto, andiamo avanti. Il Sindaco continua ad avere la nostra fiducia, meno le altre componenti della maggioranza. Per questo – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – abbiamo voluto dare un segnale. Aspettiamo un forte cambio di rotta a favore della nostra Comunità.»

La replica del sindaco, Emilio Gariazzo, non s’è fatta attendere.

«Ho letto stamane le contraddittorie e, per molti aspetti incomprensibili ai più, dichiarazioni rilasciate alla stampa dai componenti di Cas@Iglesias – scrive Gariazzo in una nota –. Lasciando da parte il disappunto legato al fatto che il mio impegno per creare le occasioni di confronto all’interno della maggioranza è costante, vorrei esprimere alcune considerazioni.»

«La fiducia al Sindaco è importante, ma il Sindaco ricopre quel ruolo in virtù del fatto che è il garante politico di una coalizione. Più volte ho sostenuto che per affrontare in maniera seria i problemi di questa Città  aggiunge Gariazzo – è necessaria una grande unità di forze politiche che sappiano lavorare sinergicamente, considerando i loro partiti strumenti al servizio del progetto condiviso  che, pur nella difficoltà storica che viviamo, stiamo portando avanti. Questa unità deve esprimersi anche valorizzando le precedenti esperienze politiche. Detto questo, onestamente credo che i cittadini di Iglesias  abbiano qualche difficoltà a ricordare rivoluzioni epocali negli ultimi vent’anni, né tantomeno le rivoluzioni si possono fare semplicemente cambiando banco in Consiglio. Vi sono state invece esperienze importanti che, come ho già detto devono essere valorizzate, senza idealizzazioni nostalgiche, anche perché le condizioni cambiano alla velocità della luce, e dobbiamo essere capaci di offrire soluzioni adeguate ai tempi. Non abbiamo bisogno di primi della classe, dobbiamo lavorare lasciando da parte i personalismi e servendo il progetto. Tutto questo costa  fatica. E’ più facile un’esternazione o una interrogazione che una lunga ed estenuante elaborazione tra le componenti della coalizione che porta a soluzioni sostenibili condivise. Questa, invece, è l’unica strada possibile se tra qualche anno vorremo poter dire che abbiamo fatto una “rivoluzione”. Mi piace ricordare la frase del neoeletto Capo dello Stato, uomo di altissimo profilo morale: “Il mio pensiero va alle difficoltà ed alle speranze dei nostri concittadini.”»

«Per ciò che riguarda il Piano Sulcis, che mi sembra essere il “Casus belli” per questa presa di posizione – sottolinea ancora il sindaco di Iglesias -, ritengo ingeneroso attaccare il Partito democratico, a cui peraltro mi onoro di appartenere. Esso contiene alcuni provvedimenti come quello dell’esenzione fiscale, già applicato, che ha dato una mano concreta a circa 4.000 piccole imprese, che sarebbero in parte già chiuse se non ci fosse stato. Ricordo che quasi un terzo delle risorse disponibili nel Piano Sulcis sono  per il risanamento ambientale (bonifiche). Se questi soldi non sono stati ancora spesi , ed in parte persi, avrei gioco facile a dire che il soggetto attuatore di questi interventi ha fallito per il mancato controllo di un’Amministrazione regionale di centro destra degli scorsi anni, che certamente non era sostenuta dal Partito democratico. Il nostro ruolo di amministratori però deve andare oltre. Questo sta facendo la nostra amministrazione insieme all’attuale amministrazione regionale. Siamo ad un passo dallo sbloccare questi interventi, funzionali al nostro piano strategico, senza le quali nessuna riconversione economica del territorio è possibile. Per questo, è necessaria unità e senso di appartenenza ad una squadra, pur con le diverse sensibilità e storie politiche. Invito perciò l’amica Valentina Pistis – conclude Emilio Gariazzo – a condividere il percorso insieme al resto della coalizione, anche a costo di prendere qualche “spiffero d’aria”.»

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Municipio di Cagliari 1 copia

Questa sera i Riformatori sardi hanno lanciato la proposta di un piano integrato energetico per la città di Cagliari, durante il primo dibattito in vista del Progetto di Cagliari 2016.

Ospite della serata, nei sotterranei del Municipio di Cagliari, nel Largo Carlo Felice, il professor Carlo Bernardini che ha spiegato come sia possibile porre fine della schiavitù delle caldaie e delle pompe di calore che consumano tantissimo con costi elevatissimi, con la produzione di calore e fresco, abbattendo i costi per le famiglie, con una condotta sotterranea dove scorre l’acqua che, scambiando il calore con l’acqua marina e collegata alle pompe condominiali, di cui ormai sono forniti tanti palazzi del capoluogo, produce calore o fresco a seconda della stagione.

«Un sistema utilizzato in tante parti d’Europa», ha spiegato Carlo Bernardini.

«Cagliari ha un piano energetico sui generis, adottato nel 2012 ma che in realtà non propone alcuna idea guida. Tanto che – hanno spiegato i Riformatori sardi – i cagliaritani ne pagano le conseguenze con la loro bolletta energetica.»

“La questione dell’energia – spiegano i Riformatori sardi – è essenziale per Cagliari e i cagliaritani. Un piano energetico vero, con idee nuove e innovativo sono importantissime non solo per consentire ai cagliaritani di risparmiare tantissimo ogni mese sull’energia che consumano, ma anche per consentire al capoluogo della Sardegna di essere una città moderna e patria dell’innovazione tecnologica. La vera scommessa per la Cagliari del futuro.»

La Monteponi sfida la capolista Kosmoto Monastir (dirige Federico Cosseddu di Nuoro, assistenti di linea Michael Murgia e Francesco Meloni di Cagliari) e va a caccia di una vittoria per restare in corsa per la promozione diretta nel girone A del campionato di Promozione regionale, giunto alla terza giornata del girone di ritorno. La squadra rossoblù, con il nuovo tecnico Maurizio Erbì in panchina, chiamato dal presidente Sandro Foti al posto di Graziano Milia dopo la sconfitta subita sette giorni fa, è terza a sei punti dalla vetta ed appare evidente che un’eventuale nuova battuta d’arresto potrebbe diventare irrimediabile.

La Ferrini, perso il primato per il pari interno subito dal Carbonia, ospita l’Atletico Narcao (arbitro Diego Massa di Carbonia, assistenti di linea Matteo Seu e Monica Ortu di Cagliari).

Il Carbonia, rinfrancato dal pari con la capolista e dal rientro degli squalificati Floris, Marini, Demontis e Foddi, tenta il colpaccio sul campo del Progetto Sant’Elia (dirige Riccardo Loi di Oristano, assistenti di linea Giacomo Sanna e Felice D’Ambra di Cagliari). Una vittoria potrebbe avere un peso notevole in prospettiva salvezza.

Completano il programma della giornata le partite Girasole-Orrolese, Guspini-Frassinetti Elmas, Pula-San Vito, Sant’Elena-Arbus e Siliqua-Serramanna.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, il Carloforte sfida la capolista Villacidrese, dalla quale lo dividono cinque punti e tenta di riaprire il campionato, per sé e per il Senorbì, rilanciato dalla vittoria sulla capolista ottenuta sette giorni fa.

La terza giornata del girone di ritorno prevede il derby tra Gonnesa e Iglesias, l’impegno casalingo del Tratalias con il Senorbì e le trasferte della Fermassenti sul capo dell’Andromeda e del Sant’Antioco ad Assemini con l’Halley. Il programma è completato dalle partite Gonnosfanadiga-Escalaplano, Libertas Barumini-Seui Arcueri e Sadali-Real Villanovatulo.

Simone Marini 666 copia

La Fondazione Alcoa finanzia attività formative supplementari (contributi per la mobilità e assegni di merito per la carriera) per gli studenti del corso di Studi in Ingegneria Chimica (triennale e magistrale). E’ prevista una priorità per gli studenti provenienti dalla provincia di Carbonia Iglesias.

Bandi e regolamenti sono disponibili al link:

http://people.unica.it/…/premi-e-riconoscimenti-per-studen…/

Per ulteriori informazioni contattare la commissione esaminatrice:

– Simonetta Palmas (Presidente, email: simonetta.palmas@dimcm.unica.it)

– Massimiliano Errico (email: massimiliano.errico@dimcm.unica.it)

– Roberto Orrù (Coordinatore del corso di studi, ccs_ingchim@unica.it)

Crabò 1

Il 17 di gennaio, con la festa di sant’Antonio Abate, o come si dice in numerosi luoghi della Sardegna, di sant’ Antonio de su fogu, il carnevale dell’anno 2015 è entrato in piena attività.

Sant’Antonio de su fogu perché la leggenda narra che il santo monaco, abbia donato all’uomo, che ancora non ne aveva il dominio, il fuoco, rubandolo alle braci infernali, approfittando del trambusto provocato dal maialino che era entrato nell’inferno, sfuggendo alle mani del suo protettore. Ecco spiegata la presenza del porcellino, che compare nell’iconografia tra le braccia del Santo, il quale tra le sue numerose incombenze avrebbe anche quella di protettore degli animali.

Ogni paese, anche in Sardegna, ha per il carnevale, una maschera tipica, spesso anche uguale o simile a quella di altre comunità, la cui origine si perde, per usare una frase fatta ed abusata, nella notte dei tempi.

Ecco allora che Mamoiada ha le sue maschere antichissime dal terrificante aspetto, i Mamuthones, Ottana ha i boes dalle lunghe corna, i merdules e sa filonzana, terribile parca nostrana che con un taglio netto delle sue forbici da tosatore, spezza il filo della vita, a Orotelli i Turpos, sa maschera a lenzolu di Aidomaggiore, e così di seguito con l’esercito di Maimones, Urtzus, Bardianos, Majaias, Bundus o gli inquietanti Colonganos, fino a re Jorgi, re Giorgio, il fantoccio che viene bruciato nell’ultimo giorno della festa come simbolo di morte e rinascita della natura in primavera, stagione annunciata e propiziata dalla fine del carnevale.

Carbonia è, forse, l’unica città della Sardegna a non avere alcuna maschera la cui origine si possa far risalire da una tradizione popolare antica, di quelle che i nonni tramandano ai loro nipoti e che hanno ricevuta in eredità dai loro antenati, attraversando gli anni e le generazioni.

E’ questa una condizione ovvia, dato che la nostra è, come direbbero gli inglesi che di tradizioni se ne intendono, una new town, una città nuova, contando appena 76 anni e qualche mese, un’età considerevole per un essere umano ma, ritenuta poco più che neonata, per la vita di una città.

Iglesias, di anni, ne conta almeno 758, per non parlare dalle più antiche Porto Torres, Alghero, Sassari e Cagliari o della vicina Sant’Antioco, che gli anni li conta a millenni, potendo vantare, nientedimeno che lontanissime origini fenicie, centinaia di anni prima dell’era cristiana.

Ma giovani o vecchie che siano le città, prima o poi danno vita alle loro particolari tradizioni. Ecco allora che si è cercata una maschera, che in qualche modo fosse ancorata a qualche aspetto specifico e caratterizzante della città e dei suoi abitanti.

Qual è, ci si è chiesti, l’elemento più significativo della città, che le ha addirittura dato il nome?

  • Il Carbone è ovvio –

E’ stata la naturale risposta. Poi, per creare un qualcosa  che potesse essere una maschera, le si è aggiunto, artificiosamente, un animale cornuto non legato ad alcun fatto, episodio o ricordo che, in qualche modo, lo giustificasse. E’ nato così Crabò, una sorta di chimera, un capro tutto nero, di aspetto vagamente diabolico.

Ora, tutto è lecito in carnevale, ma mi domando, non sarebbe meglio legare questa nascita ad un episodio, ad un fatto accaduto o a un personaggio realmente esistito?

Avanzo, dunque, un invito ai vecchi minatori, a coloro che parteciparono alla fondazione della città a far emergere dai propri ricordi qualche fatto o personaggio che potrebbe ispirare la maschera di Carbonia.

Poiché però, chi predica deve almeno un poco razzolare, comincio io ad offrire un primo contributo in questa ricerca.

Ecco un episodio, accaduto nei primi anni del dopo guerra: mi è stato raccontato da un vecchio minatore di Carbonia, il cui nome, come chiesto da lui, per ora non svelerò.

Erano quelli gli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale e, l’Italia tutta era cosparsa di macerie e distruzioni, e non solamente materiali.

Il nostro territorio, che aveva attraversato quella tragedia pressoché indenne dagli orrori di una occupazione militare e dalla guerra civile, era comunque economicamente in condizioni di grande povertà.

Fortunatamente la ricostruzione del Paese richiedeva l’utilizzo di ogni risorsa disponibile, quindi anche il carbone del Sulcis, pur non essendo di ottima qualità, doveva essere estratto e utilizzato per produrre calore ed energia. Le miniere erano dunque aperte e la produzione incrementata. Un lavoro in miniera era ambito e relativamente facile da ottenere, anche se gli stipendi erano modesti e aggrediti dalla svalutazione che, inevitabilmente era sopraggiunta a seguito della sconfitta.

Pastori, contadini e reduci erano stati assunti in gran numero e, chi poteva, si ingegnava con lavoretti extra ad arrotondare il magro salario.

Chi coltivava un orticello, chi integrava il cibo acquistato al mercato o allo spaccio, con verdure colte nei campi, o chi, come Pietro, allevava un piccolo branco di porci che, con il permesso della società, faceva pascolare e ingrassare nei terreni della Carbosarda, tra  tralicci metallici dei pozzi minerari e mucchi di sterile.

Il luogo preferito, da Pietro, per il pascolo dei maiali, era una porzione di terreno, oggi compresa tra i supermercati Lidl ed Eurospin.

Era quella, una zona il cui sottosuolo era tutto un intrico di gallerie per la coltivazione mineraria e, alcune di queste (gallerie), si trovavano molto vicine alla superficie, tanto vicine che la volta di una di esse, indebolita da recenti pioggie, cedette d’un tratto, coinvolgendo nel crollo il branco di porci di Pietro, momentaneamente incustodito perché, il proprietario era al lavoro. Sprofondarono dunque gli animali nel sottosuolo, insieme alla terra del crollo, per cui, non potendo più risalire alla superficie, cominciarono a vagare placidamente nelle gallerie. Fino  che, giunta ormai l’ora vicina alla fine del turno, si imbatterono in un gruppo di minatori che  si avviavano verso la gabbia per la risalita.

Supponiamo che lo stupore degli operai vedendosi davanti, nella luce fioca delle lanterne il branco grufolante, fosse maggiore di quello dei maiali che volevano continuare la loro esplorazione sotterranea. Certamente si sa, che superati i primi momenti di sorpresa cominciarono le risate e i commenti salaci, mentre già si scatenava l’inseguimento ai corpulenti visitatori.

  • Ma aundi seus, anti pigau a trabballai finzas is proccus ?
  • Labai, labai commenti d’anta a pagai? A figumorisca? Custa mi da deppu arregordai, ci funti puru is proccus minadoris.

Ecco come nacque la leggenda dei maiali minatori.

Giuseppe Mura

Angela Spocci è la candidata indicata dal Consiglio di Indirizzo del Teatro Lirico di Cagliari al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la nomina a sovrintendente.

La decisione spetta ora al ministro Dario Franceschini ma l’accettazione dell’indicazione è pressoché scontata. Angela Spocci aveva guidato l’ente lirico da commissario dal 1993 al 1995.

Angela Spocci è stata scelta, in una lista comprendente 32 candidati (la sua risulta la prima candidatura presentata in ordine temporale, il 19 gennaio 2015, alle 9.03.28), tra i quali il sovrintendente uscente, Mauro Meli, dal Consiglio di indirizzo della Fondazione, che è così composto:

Massimo Zedda Presidente, Sindaco di Cagliari

Francesco Boggio Rappresentante della Fondazione Banco di Sardegna

Salvatore Cherchi Rappresentante del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Alessio Loi Rappresentante della Regione Autonoma della Sardegna

Mario Marchetti Rappresentante del Comune di Cagliari

Teatro Lirico di Cagliari 20

Maria Grazia Piras A copia

L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha commentato il provvedimento della Corte Costituzionale pubblicato oggi che impedisce il passaggio del personale a tempo indeterminato di Igea nell’Agenzia Arbam.

«La sentenza della Consulta che, cassando l’articolo 13, comma 3, della legge regionale sull’istituzione dell’Arbam non ci sorprende – ha detto l’assessore dell’Industria -. Già la Giunta, nelle diverse delibere approvate nei mesi scorsi per affrontare i problemi di Igea, aveva tenuto conto della censura espressa dal Governo su alcune parti della legge, e oggi confermate dalla Corte Costituzionale. A questo punto – ha concluso l’assessore Piras – occorrerà procedere quanto prima all’abrogazione della legge istituiva dell’Arbam».

Centro intermodale 2015 1

Il riordino dei trasporti pubblici in Sardegna prevede il superamento delle sovrapposizioni. «Non ci possiamo più permettere tratte doppie coperte da treno e bus – ha detto l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana nel corso di una conferenza stampa con i vertici di Arst e Trenitalia, Carlo Poledrini e Fabio Lo Sciuto – è necessario mettere ordine e procederemo con ulteriori accorpamenti anche sulla mobilità urbana».

Il trasporto su ferro, quale asse portante del sistema di mobilità regionale, va incentivato evitando gli sprechi di risorse: questo l’obiettivo principale del titolare dei Trasporti. «Il risparmio per la Regione – ha proseguito l’assessore dei Trasporti – in seguito alla nuova impostazione delle corse messa ora in campo, è pari a 2,6 milioni di euro. Puntare sui treni significa anche contribuire alla riduzione del traffico, dell’inquinamento acustico e di quello atmosferico». I servizi di trasporto su gomma dovranno invece essere concepiti per raccordare il territorio regionale e locale alle linee ferroviarie attraverso i centri intermodali.

La razionalizzazione dei servizi è stata pensata dopo un’analisi attenta dei numeri e si basa su parametri oggettivi. L’assessorato dei Trasporti ha comparato il numero di passeggeri medi fra treno e bus nelle direttrici Cagliari-Sassari e Sassari-Olbia in andata e ritorno, e sui collegamenti tra Cagliari e Oristano e l’Aeroporto di Elmas. «L’eliminazione della sovrapposizione tra bus e treno non comporterà alcuna grave criticità per gli utenti – ha spiegato Massimo Deiana – tenuto conto inoltre che Trenitalia conferma la capacità di soddisfare l’attuale domanda di trasporto e la disponibilità ad aumentare ulteriormente l’offerta, qualora si rendesse necessario».

Sulla tratta Cagliari-Sassari il numero di passeggeri medi che usufruiscono delle corse bus non supera mai le 15/20 unità, contro le 60/80 delle corse del treno. Sulla Sassari-Cagliari il dato è il medesimo, con l’unica eccezione del venerdì pomeriggio dove i passeggeri medi salgono a 60. Questa tratta, come quelle delle 10,35 Cagliari-Sassari, delle 14,10 Sassari-Olbia e delle 23,30 Elmas-Oristano, resterà provvisoriamente operativa in attesa della definizione del nuovo orario di Trenitalia.

Tra Sassari e Olbia il bus non ospita mai più di 20 utenti, mentre il treno oscilla tra i 30 e i 70 passeggeri. Dato ancor più ridotto sui pullman tra Olbia e Sassari dove non si supera mai la media di 10 persone a bordo.

Con l’apertura del collegamento ferroviario per l’aeroporto di Elmas, il traffico sui bus è notevolmente diminuito. Mediamente su questa tratta nell’intero anno si stima una frequentazione di 3, massimo 5 passeggeri per corsa. Una parte rilevante del risparmio si concretizzerà con la cancellazione della residua coppia di collegamenti ferroviari tra Sassari e Nulvi che si svolge su una rete non più adatta ai servizi di trasporto pubblico e che sarà in questo caso completamente sostituita da autobus.