19 July, 2024
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Il capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis e il consigliere Giorgio Carta hanno presentato una mozione sulla vertenza dell’Ausi.
«Le numerose attività svolte dall’Ausi, fino all’anno scorso – si legge nella mozione -, sono state finanziate dall’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, attraverso i contributi annuali derivanti dalla ripartizione del fondo unico destinato alle sedi universitarie decentrate, e dalle quote consortili erogate annualmente dai soci. Quest’anno, la Finanziaria regionale ha aumentato il fondo dedicato all’Università diffusa, di cui fanno parte oramai soltanto i Consorzi di Oristano e Nuoro per un ammontare complessivo di euro 4.640.000.00.
All’Ausi, invece, contrariamente a ciò che accaduto in passato, è stato concesso un fondo per l’attività di ricerca e di formazione post-laurea pari ad euro 360.000.00 euro, denari chiaramente esigui rispetto all’attività programmata per il triennio.»
«Il nuovo laboratorio chimico, del Consorzio AUSI, costato circa un milione di euro, tecnologicamente all’avanguardia, verrà inaugurato a febbraio. Laboratorio che grazie alla sua elevata tecnologia, non può che essere definito centro d’eccellenza per l’intero territorio e che potrebbe, in sinergia con quello dell’Igea, essere messo a disposizione anche per altre realtà locali, come il Parco Geo Minerario e altri enti, pubblici e privati. Si ritiene che questa amministrazione si debba impegnare a promuovere nuovamente le finalità per cui il consorzio è nato; proseguire nella cura di iniziative e collaborazioni con l’università di Cagliari e con altre università europee.
La cultura e la ricerca scientifica devono essere tutelate ad ogni costo, intese, quali perno per il rilancio dell’Università di Monteponi e dell’intera economia della zona.
L’Università di Monteponi è una realtà positiva e tale deve restare. Occorre puntare a trasformare una volta per tutte, la zona mineraria, in un laboratorio internazionale e terminando i lavori di riqualificazione, dell’intero complesso minerario, iniziati negli anni 2000, grazie anche ai Fondi POR Europei.»

La mozione, se verrà approvata dal Consiglio comunale, darà mandato al sindaco, all’assessore competente per materia e alla Commissione Consiliare Cultura, Istruzione e Turismo, per attivare tutte le azioni politiche e istituzionali utili a rappresentare alla Giunta regionale, le istanze dei lavoratori del Consorzio Ausi e dell’intera comunità.
«La cultura e la ricerca scientifica devono essere tutelate ad ogni costo – commenta Valentina Pistis -. Devono tornare ad essere il perno per il rilancio dell’Università di Monteponi e dell’intera economia della nostra zona, come lo sono state in passato. Ricordo, a titolo di cronaca, che nel 2003, la Giunta regionale stanziò per l’AUSI 700.000,00 euro. Oggi appena 360.000.00 euro. La Regione, guidata da un esecutivo di professori universitari, che avrebbero dovuto avere maggiormente a cuore la cultura, tradisce le aspettative e i programmi di quel Consorzio.
Quella dei tagli ai fondi è l’ennesima scelta scellerata della Giunta regionale, calata dall’alto, senza tenere conto delle esigenze e delle peculiarità dei territori. L’Università di Monteponi è una realtà positiva e tale deve restare – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – e non posso che essere con convinzione, al fianco delle lavoratrici e lavoratori dell’AUSI, delle ragazze e ragazzi che si impegnano negli studi, nonostante le difficoltà quotidiane.»
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Se l’export delle micro-piccole imprese vola in tutta Italia, in Sardegna accade l’esatto contrario. Questo è un mondo ancora troppo sconosciuto e scarsamente praticato dal tessuto imprenditoriale sardo.

Lo dimostrano i dati del dossier sull’“Export delle Piccole e Medie Imprese”, curato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato Imprese, che ha analizzato il giro d’affari dei primi 9 mesi del 2014 delle PMI e lo ha paragonato con lo stesso periodo del 2013.

Le piccole micro-imprese sarde, infatti, con soli 194,5 milioni di euro di esportazioni (lo 0,3% di tutto l’export PMI italiano), si attestano al quintultimo posto della classifica nazionale, capeggiata dalla Lombardia con la cifra “monstre” di oltre 18 miliardi di euro di beni venduti all’estero. Nel periodo analizzato, la quota ha subìto una contrazione del -2,2% (in termini assoluti 4,5 milioni di euro in meno rispetto al 2013), che pone la nostra regione al terzultimo posto nazionale solo dopo il Molise (-13,2%) e l’Abruzzo (-8,6%).

L’export della micro-piccola impresa della Sardegna comprende, per esempio, la lavorazione del legno e del sughero, le riparazioni, le manutenzioni e le installazioni di macchinari, la fabbricazione di oggetti in pelle, l’installazione di impianti, la produzione di oggetti in metallo, l’abbigliamento e gli alimentari.

Per la presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, queste cifre sono «assolutamente residuali e dimostrano come la “visione commerciale” delle nostre imprese sia ristretta al consumo domestico regionale o, al massimo, al resto dell’Italia. In ogni caso, questi dati non rendono giustizia a un comparto che si è sempre contraddistinto per l’altissima qualità dei prodotti e per la cura delle produzioni».

«Evidentemente con le aziende dovrà proseguire il lavoro di formazione, di marketing e della ricerca di nuovi mercati – sottolinea la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – a dimostrazione di come non sia più sufficiente che la Sardegna abbia ottime produzioni ma di come sia necessario cercare e trovare gli acquirenti attraverso nuove iniziative o tramite i canali informatici e telematici, come le vendite on line.»

«Considerato che i temi dell’internazionalizzazione non possono avere soluzione di continuità e necessitano di una continua attenzione – continua la Folchetti – nella Finanziaria abbiamo proposto di dotare l’apposito capitolo di bilancio almeno 400.000 euro di risorse finalizzate al supporto di reti di impresa che intendano avviare interventi di internazionalizzazione”. “Gli interventi di internazionalizzazione – ha precisato la presidente – devono infatti avvenire non in maniera sporadica e poco coordinata (come accade con Expo 2015) ma avere una massa critica adeguata che soltanto le reti di imprese possono raggiungere. Se la Sardegna e le imprese sarde, ad esempio, vorranno avere chance di capitalizzare gli sforzi fatti per Expo 2015 e vorranno proseguire verso Dubai 2017, occorrerà prevedere un intervento continuo a supporto delle reti e delle filiere.»

In ogni caso, questi dati ci rammaricano ma non ci scoraggiano – ha concluso Maria Carmela Folchetti – perché le potenzialità e gli spazi per crescere e avviare un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo, in Sardegna ci sono tutte. E’ necessario non fermarsi esclusivamente alla vendita nel mercato interno sardo o nazionale. Bisogna sempre più puntare su turismo, artigianato e agroalimentare, supportando in primis l’internazionalizzazione. Il tutto naturalmente attraverso misure ad-hoc  a favore proprio di tali settori.»

Export totale delle micro-piccole imprese manifatturiere dell’Isola

Provincia

Export PMI Sardegna (primi 9 mesi 2014) in mnl euro

Variazione in mln euro 2014 su 2013

Variazione % 2014 su 2013

Cagliari

87,4

+7,2

+8,9%

Carbonia Iglesias

3,0

-1,3

-31,0%

Medio Campidano

0,4

0,0

+12,5%

Nuoro

18,7

-2,2

-10,4%

Ogliastra

2,6

0,6

27,5%

Olbia Tempio

18,6

-0,1

-0,6%

Oristano

9,6

-3,1

-24,2%

Sassari

54,2

-5,6

-9,3%

SARDEGNA

194,5

-4,5

-2,2%

Piazza Roma Carbonia 1 copia

Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando per gli assegni di studio a favore di studenti universitari che hanno frequentato il proprio corso di studi nell’anno accademico 2013-2014 o che hanno conseguito la laurea nell’anno accademico 2012-2013 o 2013-2014. Gli interventi sono rivolti a studenti appartenenti a famiglie disagiate, in considerazione della condizione economica della famiglia di appartenenza e del merito degli studenti.

Gli interventi sono rivolti ai residenti nel comune di Carbonia, con una attestazione ISEE, riferita ai redditi del 2013, non superiore ai 9.000 euro; uno dei genitori deve trovarsi in stato di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione guadagni (ordinaria o straordinaria) o cessazione di attività libero-professionale o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita consistente di avviamento.

Possono partecipare:

studenti  universitari iscritti non oltre il primo anno fuori corso o iscritti non oltre il secondo anno fuori corso, nel caso di studenti con disabilità certificata; conseguimento di un numero di crediti formativi pari al 40% rispetto a quelli richiesti dal proprio piano di studi per l’anno di corso cui si risulta iscritti nell’anno accademico 2013/2014; nel caso di studenti con una disabilità certificata la percentuale dei crediti richiesti è del 30 %;

laureati nell’anno accademico 2012-2013 o 2013/2014, con una votazione conclusiva non inferiore a 90/110; nel caso di studenti con disabilità certificata, la votazione conclusiva non deve essere inferiore a 85/110.

Il beneficio corrisposto viene quantificato nel modo seguente: 1.500 euro per redditi ISEE fino a  4.500 euro; 1.300 euro per redditi ISEE compresi tra 4.500,01 e 7.000 euro; 1.000 euro per redditi ISEE da 7.000,01  a 9.000 euro.

Qualora nello stesso nucleo familiare vi siano più aventi diritto, potranno essere erogati fino ad un massimo di due interventi, ciascuno per un importo di 1.000 euro.

Il bando e il modulo di domanda si possono scaricare dal sito internet del comune di Carbonia, www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Bandi e Concorsi – altri bandi. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici dei Servizi Sociali in via XVIII dicembre (ex tribunale). Telefono 0781.694490.

«Attraverso questo intervento, per il quale si dispone di 16.000 euro – spiega Maria Marongiu, assessore dei Servizi sociali del comune di Carbonia -, l’Amministrazione comunale vuole favorire la pari opportunità di accesso o  prosecuzione degli studi universitari per i giovani le cui famiglie si trovano in condizione di oggettiva difficoltà. Offrire una concreta opportunità per favorire il successo formativo e l’arricchimento culturale delle giovani generazioni, costituisce il modo migliore per aumentare le possibilità per i nostri giovani di trovare un giusto spazio nella società e quindi costruire un  progetto di vita consapevole, attraverso una maggiore conoscenza di sé e il possesso di adeguati strumenti culturali e professionali.»

A breve dovrebbe essere riaperto interamente al traffico lo svincolo sulla SS 126 km 12 all’altezza della SP 78 bis. Sono in fase avanzata, infatti, i lavori previsti per la realizzazione di un tratto della pista ciclabile che si snoda tra Carbonia e San Giovanni Suergiu. Il traffico era stato interrotto con ordinanza n° 2 del 24.09.2014 della gestione commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, sulla rampa di raccordo direzione Carbonia e sulla rampa di raccordo direzione Perdaxius – Loc. Is Gannaus, nel comune di Carbonia.

SP 78 bis 3SP 78 bis 4Lavori SP 78 bis 2copia Lavori SP 78 bis 1 copia

Sono finalmente iniziati, la scorsa settimana, i lavori per la sistemazione del ponte sulla strada provinciale n° 2 all’altezza di Barbusi, lesionato dalle piogge torrenziali che nel mese di novembre 2013 misero in ginocchio alcune aree della Sardegna provocando anche numerose vittime. Da allora il traffico veicolare è interdetto tra il chilometro 53.700 e il chilometro 54.500 e gli automobilisti che devono raggiungere Cagliari da Carbonia e da gran parte del Basso Sulcis, sono costretti a notevoli disagi.

La gestione commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias ha affidato i lavori ad un’impresa sarda al termine di una tormentata procedura che ha allungato i tempi fin oltre un anno. Per il loro completamento dovrebbero occorrere alcuni mesi.

Lavori a Barbusi 2 Lavori a Barbusi 1

Mercoledì 28 gennaio,alle 13.00, scade il termine per la presentazione degli emendamenti alla Manovra 2015. Lo ha comunicato il presidente della Terza commissione, Franco Sabatini (Pd), a conclusione della discussione generale sulla Finanziaria, alla quale ha partecipato l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci. «Sentiamo – ha dichiarato Sabatini – la responsabilità di approvare nel più breve tempo possibile la legge Finanziaria e per questa ragione, con tutta probabilità, la commissione incomincerà già nella serata del 28 gennaio l’esame degli emendamenti».

«Superiamo l’idea dello stanziamento e guardiamo con più ottimismo a questa Manovra, che non è una manovra fatta solo di tagli, perché le risorse ci sono e possiamo davvero aiutare la Sardegna a ripartire». E’ stato questo, invece, l’invito che l’assessore Paci ha rivolto ai consiglieri del parlamentino del Bilancio, al termine del suo intervento di replica in sede di discussione generale della Finanziaria.

Il delegato alla Programmazione della giunta presieduta da Francesco Pigliaru, nel corso dell’audizione, ha avanzato l’ipotesi di procedere con l’aumento dell’importo del mutuo che la Regione intende contrarre per finanziare il piano delle infrastrutture, portandolo dai previsti 600 milioni fino a 700 milioni di euro. «L’incremento – ha spiegato Paci – potrebbe essere destinato per finanziare piccole opere comunali e circa l’opportunità di ampliare l’importo del mutuo, è bene ricordare che il 2015 è l’ultimo anno in cui sarà possibile ricorrere all’indebitamento finalizzato agli investimenti».

L’assessore ha inoltre indicato nel mese di luglio, il termine entro il quale si dovrebbe approvare una manovra di assestamento “in crescita” del bilancio regionale ed ha annunciato che entro il primo semestre dell’anno in corso, la Regione potrà contare su liquidità aggiuntive, rispetto alla competenza 2015, pari a circa un miliardo di euro (300 milioni che arriveranno dallo Stato, a cui si aggiungono i 318 milioni di euro che devono essere ancora trasferiti dall’Unione Europea e ulteriori 330 milioni che lo Stato deve versare nelle casse regionali per le competenze 2014). «Risorse – ha dichiarato Paci – che possono essere spese nel 2015, per effetto del pareggio di bilancio che ha superato i vincoli di spesa del patto di stabilità, e che ci consentiranno di pagare i residui passivi, cioè le promesse di pagamento che non abbiamo potuto mantenere». L’assessore guarda con fiducia anche all’avanzo di cassa 2014, che si aggira intorno ai 450 milioni di euro, e sul cui impiego sono in corso valutazione tecniche a livello nazionale a causa delle difficoltà sorte in sede di applicazione delle procedure previste dal cosiddetto “bilancio armonizzato”. «E’ certo però – ha proseguito l’assessore – che i 450 milioni di avanzo potranno essere destinati all’abbattimento del debito (destinati quindi alle riserve erariali) ma se ne sarà consentito l’impiego in conto capitale si può già pensare ad ulteriori  200 milioni disponibili per dare risposte ai settori che hanno evidenziato maggiori difficoltà in sede di discussione della Manovra 2015».

L’assessore Paci ha quindi ribadito la priorità nella spesa dei fondi comunitari rispetto a quelli regionali ed ha annunciato che martedì 27 gennaio la Giunta si riunirà per l’approvazione della delibera che istituisce una “forte cabina di regia” in sede di Programmazione per la spendita delle risorse europee.

L’assessore ha inoltre confermato l’opportunità dell’intesa siglata a luglio con lo Stato in materia di entrate («entro i prossimi sei mesi procederemo con le norme di attuazione per i circa 120 milioni relativi a Ires e giochi, dove ancora non c’è l’accordo») sottolineandone i benefici rispetto alla precedente fase politica, caratterizzata da una marcata contrapposizione in sede giurisdizionale, e ricordando però che il perdurare della crisi economica, comporta necessariamente una riduzione delle entrate compartecipate in Sardegna, pari a circa 150 milioni di euro.

Raffaele Paci 7

Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha convocato per il prossimo 28 gennaio, alla Presidenza della Regione, in Viale Trento, a Cagliari, un tavolo pieno per verificare lo stato di attuazione del Piano Sulcis. La convocazione era stata sollecitata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali, preoccupate per i ritardi accumulati nell’avvio dei progetti, tra i quali quello relativo all’impianto Biofuel intorno al quale si sta sviluppando un acceso dibattito tra favorevoli e contrari.

Roberto Puddu - Francesco Pigliaru 1

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Anche per l’anno scolastico 2014-2015 proseguirà il programma di educazione alimentare, ambientale e sulla ruralità “Campu Maistu – Didattica in fattoria Sulcis Iglesiente“, che prevede il coinvolgimento delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Carbonia di Iglesias e delle fattorie didattiche, iscritte nell’omonimo albo regionale, con sede nel territorio della provincia di Carbonia Iglesias.
Questi gli obiettivi del programma:
– realizzare percorsi didattici che abbiano per tema Expo 2015: la corretta e sana alimentazione come presupposto per una maggiore longevità;
– educare le nuove generazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, ad una corretta e sana alimentazione;
– far conoscere e promuovere il consumo dei prodotti agroalimentari tipici del territorio del Sulcis Iglesiente;
– promuovere la rete delle fattorie didattiche, con la creazione di percorsi didattici innovativi fortemente integrati con le risorse agricole, ambientali, culturali e storiche del territorio;
– divulgare i contenuti, le finalità e i risultati dell’attuazione del programma;
Verranno finanziati 17 percorsi didattici in fattoria, sperimentando forme di partecipazione e condivisione tra scuole e fattorie didattiche sia in fase progettuale che realizzativa.
Ciascun percorso didattico, progettato e realizzato in stretta collaborazione tra scuola e fattoria didattica, sarà incentrato su un prodotto agro alimentare tipico del territorio e sarà finalizzato a far apprendere agli alunni, attraverso momenti teorici e laboratori pratici, il ciclo produttivo e di trasformazione dell’alimento prescelto imparando a valutarne i diversi aspetti caratterizzanti.
Le adesioni dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 2 marzo secondo le seguenti modalità:
– tramite consegna a mano agli uffici dello Sportello unico territoriale (Sut) Sulcis sito in Via Principe di Piemonte Giba;
– tramite posta elettronica certificata indirizzata a protocollo.agenzia.laore@legalmail.it
– tramite posta elettronica all’indirizzo laoresardegna@agenzialaore.it 
– via fax ai numeri 0781.964033 – 0781.941054
Per informazioni contattare Giuseppina Mocci ai numeri 348 2373155 – 0781 941054 o Andrea Cerimele ai numeri 348 2363257 – 070 60262325

Questa mattina la Sesta Commissione del Consiglio regionale ha espresso all’unanimità parere favorevole sul “Piano d’azione Straordinario per il contrasto e l’eradicazione della peste suina africana in Sardegna”. Si tratta di un Programma d’azione straordinario triennale (2015-2017) sul quale l’Amministrazione Regionale ha scommesso ampiamente. In gioco c’è quel che rimane della suinicoltura sarda e di tutto il sistema di trasformazione e lavorazione di carni suine e dei suoi prodotti derivati.

«L’obiettivo di contrastare finanche a eradicare la peste suina africana – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma – è una scommessa che si inserisce a pieno titolo nella strategia di considerare il settore dell’Agroalimentare e la valorizzazione delle nostre produzioni locali di qualità come una delle  leve sulle quali far risollevare la nostra economia regionale, divenendo occasione di valorizzazione dell’intera filiera produttiva oltre che foriera di nuove opportunità occupazionali.»

«Complessivamente, considero questo Programma straordinario un buon programma. Traspare infatti, in maniera inequivocabile, la ferma volontà di superare la principale criticità che è stata propria dei precedenti “tentativi di eradicazione” della PSA: finalmente risulta chiaro chi detiene la linea di comando e “chi deve fare che cosa”. Il Programma straordinario prevede poi tutta una serie di misure finalizzate al nostro obiettivo che risultano, a mio avviso, ponderate, efficaci e risolutive.

Vi è però un’esigenza che è dell’oggi e non può attendere i risultati attesi in un tempo ragionevolmente individuato di tre anni. L’esigenza è quella di mettere in sicurezza quel che rimane della filiera suinicola sarda. L’esigenza è quella di creare un “cordone sanitario” a protezione di tutti quegli operatori della filiera suinicola che finora hanno avuto la “fortuna” di non vedere la propria attività bloccata o messa in ginocchio dalla peste suina africana.»