25 November, 2024
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Il 20 febbraio prossimo scade il termine per la presentazione delle domande di partecipazione all’esame di idoneità per diventare conducenti di taxi, NCC (minibus noleggiati con conducente) e natanti.

Le domande  accedere all’esame del “Ruolo dei Conducenti dei veicoli o natanti adibiti al servizio di trasporto pubblico non di linea”, i cui modelli sono reperibili presso il sito della Camera di Commercio di Cagliari, dovranno essere presentate entro e non oltre il giorno 20 del prossimo mese, complete di tutti gli allegati e versamenti.

«Ricordiamo che – precisa Fabio Mereu, presidente regionale di Autobus Operator di Confartigianato Sardegna, settore di Confartigianato Trasporti – sono tenuti all’iscrizione nel Ruolo anche i legali rappresentanti di società o titolari di imprese per l’esercizio della attività di noleggio con conducente di autoveicoli con posti superiori a 9 compreso il conducente se in possesso della relativa autorizzazione.»

Ecco alcuni dei requisiti per poter partecipare all’esame: maggiore età, cittadinanza italiana, residenza in Sardegna, assolvimento della scuola dell’obbligo, idoneità fisica sullo svolgimento dell’attività di conducente, non avere riportato condanne irrevocabili o aver subito procedure fallimentari.

Inoltre, essere in possesso dei titoli previsti e obbligatori per la guida dei veicoli secondo la legislazione vigente, del certificato di abilitazione professionale secondo le disposizioni normative vigenti e dei titoli professionali previsti dalle vigenti disposizione per lo svolgimento del servizio a mezzo natanti.

«Gli esami, previsti per il 24 marzo 2015 – conclude Mereu – comprenderanno quiz sul Codice della Strada, domande di lingua straniera, normativa fiscale, nozioni di primo soccorso, riferimenti normativi nazionali, riferimenti regionali e locali e toponomastica.»

Il consigliere regionale dell’UDC Peppino Pinna ha presentato un’interpellanza all’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, sul drammatico susseguirsi di incidenti, nel recente passato anche mortali, avvenuti negli ultimi giorni nel tratto della 131 di “Scala di Giocca”.

Peppino Pinna ha chiesto all’assessore Maninchedda «quali iniziative voglia intraprendere per scongiurare le tragiche conseguenze che sta causando il precario stato di sicurezza della 131 nel tratto denominato “Scala di Giocca”. Solo negli ultimi 10 giorni abbiamo visto 5 gravissimi incidenti  proprio nella semicurva prima del cementificio in direzione Sassari. Fatto salvo che una così alta frequenza di incidenti non può essere imputata esclusivamente all’alta velocità, penso che lo stato del manto stradale e la particolare pendenza sia la causa principale dell’insicurezza di quel tratto. A questo punto, sono sicuro che l’assessore competente – ha concluso Pinna – vorrà attivarsi per risolvere definitivamente la causa di così gravi incidenti e penso che ne vorrà informare prontamente il Consiglio regionale».

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

I consiglieri di Sel Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Daniele Cocco ed Efisio Arbau di Sardegna Vera che hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sullo stato di attuazione del Piano regionale dei rifiuti con la richiesta di tempi certi per l’introduzione della tariffa unica di smaltimento e di interventi urgenti per limitare l’aumento dei costi di conferimento..

Nel documento i consiglieri interroganti sottolineano la mancata attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n.22/1997 che imponeva alle Regioni l’introduzione della tariffa unica di smaltimento.

Il Piano regionale per i rifiuti solidi urbani, adottato dalla Regione Sardegna nel 2008, aveva come obiettivo il raggiungimento di una quota di raccolta differenziata al 70 per cento. Lo scopo era quello di ridurre la produzione di rifiuti nel territorio regionale e abbattere i costi complessivi di smaltimento. «Obiettivi non raggiunti – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Eugenio Lai – a tutt’oggi in Sardegna sussiste una varietà di tariffe per il conferimento dei rifiuti che non rientra tra le linee del Piano regionale, mentre i costi per lo smaltimento del “rifiuto secco indifferenziato” e dei rifiuti biodegradabili aumentano in modo incontrollato».

In pochi anni, rilevano i presentatori dell’interrogazione, il costo per lo smaltimento del “rifiuto secco indifferenziato” al Tecnocasic è  passato da € 121,56 per tonnellata (luglio 2009) a € 163,20 (aprile 2013), mentre il costo dello smaltimento dei rifiuti biodegradabili è passato da € 68,68 (2010) a € 92,00 (2013);

«Una situazione che comporta notevoli disagi per i Comuni – conclude Lai – impossibilitati a far fronte ai costi e senza nessun potere contrattuale nei confronti dei gestori degli impianti di smaltimento. Per questo chiediamo un intervento urgente della Giunta per l’attuazione del Piano regionale e l’introduzione della tariffa unica.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La FSM-CISL del Sulcis Iglesiente e il patronato INAS-CISL, in riferimento alla nuova normativa promulgata con la Legge di Stabilità, informano che entro il 31 gennaio 2015 sarà possibile presentare all’INPS l’istanza per l’accesso ai benefici previsti per i lavoratori esposti all’amianto.

NON E’ UNA NUOVA RIAPERTURA DEI TERMINI DELLE DOMANDE MA RIGUARDA SOLTANTO I LAVORATORI:

1) dipendenti di aziende che hanno collocato tutti i lavoratori in mobilità per cessazione dell’attività lavorativa.

2) che abbiano presentato domanda di esposizione all’amianto tra il 03/10/2003 e il 15/06/2005 e siano in possesso della sentenza passata in giudicato con accertamento di un esposizione per oltre 10 anni e il riconoscimento ad una maggiorazione dei contributi pari a 1,25.

La nuova norma consentirà di ottenere la maggiorazione della contribuzione previdenziale fino a 1,50 rispetto alla normativa in vigore al 2/10/2003.

La FSM-CISL e il Patronato INAS-CISL invitano tutti i lavoratori in possesso delle caratteristiche sopraelencate a contattare le proprie strutture e delegati.

Per l’assistenza ai lavoratori sono attive le sedi di Patronato INAS e le sedi della FSM-CISL:

Carbonia: Via Mazzini 41 dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 20.00

Portoscuso: Via Sassari il mercoledì e il venerdì nei giorni dalle 17.00 alle 19.00

Documentazione da presentare:

1 Copia documento d’identità

2 Copia della sentenza completa di atto di notifica e data giudizio definitivo

3 Copia lettera di licenziamento e collocazione in mobilità (deve risultare per cessazione attività).

«Con le risorse destinate alle singole aziende sanitarie, sarà difficile, se non addirittura impossibile, attuare gli obiettivi che la giunta dei professori ha fissato con la Riforma della sanità.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«Attenendoci ai numeri – sottolinea Locci -, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru dovrebbe spiegarci come intende realizzare l’accorpamento dell’ospedale Microcitemico con il Businco. La Asl 8, infatti, rispetto al 2014 dovrà fare i conti con una riduzione di 82 milioni di euro. Cifra smisurata, se si considera che soltanto di spesa farmaceutica i due sopraccitati ospedali impegnano circa 40 milioni. Un accorpamento che nelle mire di Arru dovrebbe rappresentare uno dei fiori all’occhiello della riforma ma che rischia di naufragare pietosamente. Per non parlare della vera eccellenza del sistema sanitario sardo, l’Ospedale Brotzu, al quale vanno soltanto 15 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Troppo pochi se considerati alla luce degli obiettivi imposti dall’Assessorato alla Sanità. E noi che pensavamo che la mannaia della Giunta Pigliaru si sarebbe abbattuta solo sui presidi di periferia. E invece no: a farne le spese, adesso, è anche la sanità del capoluogo sardo.»

«L’assessore dovrebbe inoltre spiegarci – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – come intende far decollare il progetto delle Case della salute, tanto decantate dalla Giunta ma di impossibile realizzazione valutate le cifre a disposizione. Insomma, i sardi dovranno abituarsi a fare i conti con una sanità che questo esecutivo sta smontando pezzo per pezzo. La Riforma contiene impegni insostenibili e tagli generalizzati al sistema sanitario sardo e appare privo di ogni spunto concretamente realizzabile. Per l’assessore Arru, evidentemente, la sanità della Sardegna è rappresentata soltanto da Nuoro e dalle aziende universitarie che hanno ottenuto maggiori premure. Infine, un invito al Direttore generale dell’Assessorato ad annullare tutte le direttive di limitazione rivolte ai precedenti manager. Perché diversamente – conclude Locci – anche l’attuale dirigenza finirà per avere le mani legate.»

Ospedale Brotzu Cagliari 5Ospedale Microcitemico copiaOspedale Businco

Il consigliere regionale Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore Massimo Deiana sulle difficoltà dell’Azienda regionale sarda trasporti. «L’Arst è uno degli enti strategici di grande importanza della Regione – sottolinea -. Un’azienda che dovrebbe favorire la mobilità dei cittadini all’interno delle diverse aree dell’Isola. Purtroppo, sembra che le ultime decisioni abbiano provocato un forte malcontento degli utenti, lasciando intravedere una crisi senza via d’uscita dell’ente».

La cancellazione dei mezzi sulle tratte già coperte dalle linee ferroviarie – secondo Tocco – suona come l’ennesima beffa. C’è poi la condizione di disagio dei lavoratori delle pulizie che lamentano stipendi arretrati. «Una situazione non più sostenibile – conclude Tocco -. Secondo indiscrezioni poi l’Arst avrebbe una forte sofferenza a causa dei tagli decisi dalla Regione e dei finanziamenti ancora non percepiti. Auspichiamo che si ponga fine a questa fase, con un rilancio dell’ente e l’incremento delle tratte verso l’area vasta di Cagliari ed i centri turistici della Sardegna, in modo da favorire un ruolo fondamentale anche durante la stagione estiva».

Autobus Arst 1 copia

Ospedale Santa Barbara

Sabato 17 gennaio, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e i segretari dei partiti aderenti alla coalizione di maggioranza (PD, SEL, C@sa Iglesias, PdCi, Rif. Comunista, PSI, Il tuo Segno per Gariazzo) si sono incontrati per esaminare la situazione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera della ASL n. 7. Dall’incontro sono emerse alcune considerazioni pienamente condivise.

«L’attuale Amministrazione comunale – si legge in un documento unitario diffuso al termine dell’incontro – ha, dall’inizio del suo mandato, chiesto ed ottenuto di non spostare od accorpare alcun reparto ospedaliero sino alla conclusione dei lavori di ampliamento ed ammodernamento del Presidio Ospedaliero CTO, vero snodo per una sanità ospedaliera di qualità. Ha monitorato puntualmente lo stato di avanzamento di questi, che, allo stato attuale, vede in dirittura d’arrivo il completamento del nuovo Polo materno infantile ed il Polo chirurgico con il relativo nuovo blocco operatorio.»

La coalizione ed il sindaco chiedono alla nuova dirigenza ed all’assessorato regionale alla Sanità «di impegnarsi per la chiusura di tali lavori, prevista, nell’ultimo crono-programma, per i primi mesi del 2015, provvedendo per tempo anche all’acquisto degli arredi e della strumentazioni necessari». Chiedono inoltre «il completamento della ristrutturazione del piano terra del blocco originario dello stabile e del nuovo Pronto Soccorso, da  completare, sempre secondo il crono-programma, entro il 2015 e per i quali sono già disponibili le risorse finanziarie. Il completamento del Presidio, sul quale son già state investite ingenti somme, finalizzate ad una destinazione d’uso ben precisa, permetterà di avviare un percorso di riorganizzazione, a medio termine dei due ospedali aziendali, in una logica di complementarietà. Tale percorso da condividere, dovrà essere chiaro negli obiettivi e nella sequenza temporale del loro raggiungimento. Obiettivo intermedio potrebbe essere l’apertura del nuovo Polo materno infantile già entro giugno prossimo, evitando così inutili passaggi intermedi».

Il centrosinistra di Iglesias sollecita «il ripristino in tempi brevi dei locali della Chirurgia Generale del Presidio Santa Barbara, danneggiati dal recente incendio affinché possa riprendere a pieno ritmo la sua attività, necessari inoltre, alcuni interventi minori, ma importanti come il ripristino dell’ascensore per il  pubblico».

«La coalizione manterrà vivo, al suo interno e con la città, il dibattito su questo e sugli altri temi socio-sanitari e, attraverso l’Amministrazione comunale da essa sostenuta, parteciperà alla definizione degli indirizzi tramite un confronto franco con la dirigenza e la Regione Sardegna. La coalizione manterrà un alto profilo, ricordando a chi vuole cavalcare demagogicamente questi processi, alimentando contrapposizioni inutili, che non si specula sulle aspettative dei cittadini. Ai rappresentanti della minoranza di centrodestra, in particolare, maestri nella demagogia, che hanno governato la Sanità per anni, si ricorda che uno dei fattori dello stallo dell’ ammodernamento degli ospedali di Iglesias, è stato il blocco dei lavori al CTO, iniziati nel 2002 e già fermi nel 2003. Prima di cercare responsabilità della Giunta Pigliaru, si ricordino che veniamo da cinque anni di governo regionale di centro-destra caratterizzato da assoluta mancanza di indirizzi strategici, e di scelte come quella di istituire un reparto di Chirurgia pediatrica nella ASL 8 di Cagliari, certamente non a favore della nostra Asl, che in quella specialità è un richiamo per mezza Sardegna. L’invito quindi a sollevare il livello del dibattito nel collaborare a cercare soluzioni sostenibili.»

Gavino Manca

La seconda commissione (Lavoro, Pubblica istruzione) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) ha sentito nell’ambito del ciclo di audizioni sulla finanziaria 2015 i rappresentanti degli studenti universitari.

Giacomo Cossu, a nome dell’Unione studenti Sardegna, ha consegnato alla commissione un dettagliato documento con le proposte dell’associazione per migliorare il diritto allo studio e, sulla finanziaria, ha rilevato che «manca uno stanziamento della Regione per sostenere il comodato d’uso dei libri di testo, sarebbe un modo per dare senso alla lotta alla dispersione scolastica che pure rientra fra gli obiettivi strategici del Governo regionale, così come appare sempre più necessario un Piano-borse sia per venire incontro alle famiglie che per fornire agli studenti una serie di servizi extra-curriculari per migliorare l’offerta formativa delle Università».

Per Bruno Concas, esponente dei Consiglio nazionale dei presidenti di consulta, «la scarsità delle risorse della finanziaria mette in luce la mancanza di un welfare universitario che metta al centro alcune questioni di fondo: lotta al caro-libri, edilizia, allargamento dell’offerta formativa, interventi senza i quali sarà impossibile per la Sardegna centrare il traguardo fissato dall’Unione europea di ridurre al 10% la dispersione scolastica entro il 2020».

Il rappresentante degli studenti nel Cda dell’Ersu di Cagliari Francesco Pittirra ha criticato, in apertura, la politica dei tagli ai fondi per l’Università: «Da quelli dello Stato sugli Ersu a quelli della Regione, le cui poche risorse sono ulteriormente erose dall’aumento delle tasse». Pittirra ha poi fornito alla commissione alcuni dati sull’effetti pratico della contrazione della spesa universitaria: «A Cagliari il 50% degli studenti in possesso dei requisiti fissati dalla legge resterà fuori da ogni intervento di sostegno ed il 48% non riceverà il contributo per l’affitto di una appartamento, mentre 450 matricole, in 2 anni, non hanno rinnovato l’iscrizione e numerosi sono stati gli abbandoni del corso di studi, prevalentemente per motivi legati alla crescente insostenibilità delle spese».

Il presidente della commissione Gavino Manca, in conclusione, ha espresso apprezzamento per alcune proposte formulate dagli studenti, sottolineando che «far quadrare i conti è sempre molto difficile» ma riconfermando che a breve scadenza la commissione comincerà a lavorare alla revisione organica della legge sul diritto allo studio.

Il ciclo delle audizioni sulla finanziaria avviato dalla seconda commissione si è concluso con l’intervento dei rappresentanti delle Scuole civiche di musica.

Il primo intervento, del Sindaco di Marrubiu Gianni Santucciu, ha tracciato il quadro generale della situazione delle scuole civiche: «Abbiamo subito lo scippo di 1.5 milioni – ha detto – che ha fatto sparire in un colpo docenti e fondi per le lezioni di strutture che esistono dal 2003 e hanno sempre potuto contare sul sostegno crescente della Regione».

Non possiamo accettare, ha proseguito Santucciu, «una proposta di riduzione degli stanziamenti ad 800.000 euro per 2 annualità; così si lasciato a terra 800 persone in tutta la Sardegna, docenti senza cattedra, sarebbero automaticamente espulsi dal mondo del lavoro, senza il ripristino dello stanziamento di 1.5 per anno saremo costretti a chiudere».

Dopo l’intervento del sindaco di Marrubiu hanno preso la parola amministratori locali e docenti dei Comuni in cui sono attive le Scuole civiche, sottolineando fra l’altro l’aumento costante del numero di iscrizioni, 11.000 in tutta la Sardegna, ed il fatto che le stesse Scuole rappresentano una parte fondamentale della filiera dei Conservatori, ora trasformati in facoltà universitarie.

Il presidente della commissione Gavino Manca ha assicurato il massimo impegno per l’individuazione delle risorse, anche attraverso l’utilizzo di un consistente residuo del 2014 rimasto bloccato a causa del patto di stabilità.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Nuova audizione sulla finanziaria dalla seconda commissione (Lavoro, Informazione) presieduta dall’on. Gavino Manca, con l’associazione degli editori sardi che rappresenta oltre l’80 delle imprese del settore.

Nel suo intervento, la presidente regionale Simonetta Castia ha manifestato “preoccupazione” per la scarsità delle risorse disponibili, criticando quello che, a suo giudizio, è uno “squilibrio” a favore del settore radio-televisivo. In occasione della 14esima edizione della Fiera del libro, ha poi ricordato, «abbiamo avuto assicurazioni su un incremento dei fondi per il 2015 e l’avvio di un tavolo tecnico con tutti gli operatori del comparto per l’esame delle problematiche comuni e la revisione della legge regionale 22 ma ora le scadenze si avvicinano e la nostra preoccupazione cresce».

Castia ha inoltre sollecitato l’istituzionalizzazione della Fiera del libro, con un ruolo più incisivo della Regione «che dovrebbe consolidare e potenziare il polo di Macomer estendendo alcune iniziative sul territorio», sottolineando la necessità di «intervenire anche nella multimedialità, dando corso al bando sulla Scuola digitale che prevedeva l’investimento di circa 35 milioni di euro».

L’editore Carlo Delfino, dopo aver apprezzato l’iniziativa della commissione (“è la prima volta dopo tanti anni”) di confrontarsi con la categoria ha lamentato la scarsa considerazione della Regione: «Siamo sempre stati il fanalino di coda – ha detto – eppure produciamo circa 600 titoli all’anno, libri che vanno anche in Italia ed all’estero e costituiscono un veicolo importante di promozione della cultura sarda e dell’immagine della nostra terra».

Il presidente della commissione Gavino Manca ha condiviso la necessità di una nuova legge organica sull’editoria in Sardegna, alla quale la commissione intende lavorare subito dopo la finanziaria anche con il contributo costruttivo degli editori, ed ha espresso apprezzamento per la volontà della categoria di volersi misurare con un approccio convinto alle opportunità dei fondi europei.

Il lungo ciclo di audizioni della seconda commissione è proseguito con l’intervento delle associazioni che operano nel mondo del cinema e dello spettacolo.

I rappresentanti di Moviementu-Rete cinema Sardegna hanno messo l’accento sia sull’inadeguatezza delle risorse per il settore che sulla mancanza di una disciplina normativa regionale “di sistema” coerente con il quadro nazionale che si va delineando con la riforma che entrerà in vigore da quest’anno.

Dopo l’intervento di Antonia Iaccarino, che ha sottolineato come «anche la divisione di competenze in materia fra diversi assessorati sia un problema», Luca Melis ha ricordato che «il settore cinematografico è stato molto trascurato negli anni e la stessa ripartizione delle risorse prevista dalla finanziaria 2015 contiene uno sbilanciamento di risorse a favore della Film commission e a danno della produzione, che va corretto perché la stessa normativa regionale attribuisce più fondi al sostegno delle produzioni».

Andrea De Blasio ha poi definito «incomprensibile il dato della finanziaria sul cinema che, di fatto, ripropone gli stessi stanziamenti del 2010; la Regione dimentica che il cinema è una industria che ha bisogno di una prospettiva triennale per poter fare una buona programmazione, così come richiede lo stesso Ministero dei Beni culturali stimolando gli operatori ad attivare un circuito virtuoso che affianca all’intervento pubblico quello dei privati, degli sponsor e dei fondi europei».

De Blasio ha inoltre sostenuto la necessità di un rilancio della Film commission della Sardegna ed ha citato, come esempio da seguire, quello della Puglia «dove, a fronte di 3 milioni di fondi pubblici, si è generato un ritorno di 12 milioni, in termini di economia reale e ricadute sul territorio».

Il regista Enrico Pau, infine, ha richiamato l’attenzione della commissione sul sostegno alle start up, fondamentale per lo sviluppo del cinema sardo, seguito da un pubblico sempre in crescita. «Senza questo sostegno – ha affermato – rischiamo di essere esclusi dal circuito nazionale del Ministero, dall’accesso ai fondi europei, dalle convenzioni con la Rai e dalle co-produzioni internazionali; in pratica rischiamo di chiudere».

Passando al teatro, il presidente di Cedac Sardegna Antonio Cabiddu ha dichiarato che il circuito sardo (uno dei 13 attivi in campo nazionale) ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide della nuova legge di riforma nazionale, che ha come cardine il ciclo triennale di programmazione. «Abbiamo 45 compagnie – ha detto – ed un pubblico di 60.000 spettatori l’anno che ci consente di coprire il 40% dei costi con una performance superiore alla media nazionale e siamo presenti in 15 Comuni comprese piccolissime realtà come quella di Meana Sardo»«Eppure – ha lamentato – abbiamo subito nel 2014 un taglio improvviso del 30%, poi ridotto al 20%, nel mese di novembre a programmazione già chiusa».

«Possiamo crescere ancora anche integrando nel nostro circuito la musica e la danza – ha concluso Cabiddu – ma paradossalmente siamo sull’orlo della scomparsa; dopo le 220 giornate degli anni precedenti quest’anno siamo già scesi a 170 avvicinandoci pericolosamente alla soglia di 160 giornate fissata dal Ministero, è ora che la Regione si occupi di questo problema che, anche sul piano culturale, rischia di cancellare la Sardegna dalle geografia nazionale».

A nome di Akroama, Pier Lelio Lecis ha ribadito «il valore di produzioni realizzate da maestranze sarde, espressione di una realtà viva fatta di investimenti concreti e remunerativi».

Il presidente della commissione Gavino Manca ha dichiarato in conclusione che l’ascolto degli operatori del settore cinematografico e teatrale è stato utilissimo per una riflessione a tutto campo che dovrà portare in tempi brevissimi al riordino della normativa regionale sulla materia, in grado di rilanciare attività produttive che possono contribuire in modo concreto alla crescita della Sardegna. Nello specifico, in riferimento al cinema, Manca ha sottolineato la necessità di distinguere le attività promozionali della Film commissioni dalla produzione, aggiungendo che di conseguenza, ci sono margini di intervento sulla assegnazione delle risorse nei diversi capitoli.

Sardegna Ricerche, partner del progetto BioTTasa, organizza un percorso di formazione e valorizzazione finalizzato al trasferimento tecnologico nel settore delle biotecnologie. Attraverso lezioni frontali, con ampio spazio per l’interazione dei partecipanti e l’analisi di casi di studio, la BioTTasa Winter School si propone di intervenire nelle prime fasi di scoperta e validazione di una tecnologia, accompagnando il ricercatore nella definizione dell’ipotesi, nella validazione della tecnologia, nella tutela della proprietà intellettuale e nell’identificazione del mercato di riferimento, fino alla creazione di una nuova impresa che valorizzi i risultati della ricerca.

BioTTasa (Trasferimento Tecnologico e Integrazione di Biotecnologie per la Salute, l’Alimentazione e l’Ambiente) è un progetto co-finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del Bando RIDITT (Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle imprese), che mira alla valorizzazione e al trasferimento alle piccole e medie imprese delle tecnologie sviluppate da gruppi di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel campo delle biotecnologie.

Il corso è articolato in due moduli, logicamente correlati, di tre giornate ciascuno. Il primo modulo, “Diritti IP, tecnologia e mercato” si terrà dall’11 al 13 febbraio, e si propone di trasmettere informazioni e strumenti utili alla valutazione della tecnologia, alle strategie di protezione, alla gestione della proprietà intellettuale, al marketing e alla commercializzazione, con particolare riguardo alle tecnologie sviluppate dal CNR. Il corso alternerà lezioni frontali e momenti comuni, discussione dei metodi, modelli, strumenti e analisi di casi concreti.

Il secondo modulo “Lo spin off” (dall’11 al 13 marzo) tratterà in modo più approfondito il tema della creazione di un’impresa a partire dai risultati della ricerca, dalla costituzione del team, alla stesura del piano strategico, fino alla ricerca dei finanziamenti e alla costruzione del business plan.

Ai moduli di formazione in aula potranno partecipare sia i gruppi di ricerca del CNR che hanno aderito al progetto BioTTasa, sia ricercatori, tecnici e imprenditori del settore biotech interessati alle tematiche proposte. Per i ricercatori del CNR sono previsti anche incontri individuali con attività di tutoraggio e consulenza.

La Winter School è realizzata con la collaborazione di Techitra Srl, società di consulenza specializzata nella valorizzazione di tecnologie nel settore delle Scienze della vita e broker internazionale di tecnologie.

Massimo Iacobelli (Techitra Srl), esperto indipendente della Commissione Europea per la valutazione delle richieste di finanziamento nell’ambito del programma Orizzonte 2020 e consulente di diverse aziende in ambito internazionale per programmi di sviluppo e valorizzazione.

Marco Bottaro è principal di TTadvisor and direttore per l’Europa di Capitalife Inc., un’azienda per la consulenza strategica, specializzata nella valutazione di progetti, aziende, mercati e investimenti nel settore delle Scienze della vita.

Il programma dettagliato del corso e il modulo per l’iscrizione al 1° modulo sono disponibili sul sito di Sardegna Ricerche all’indirizzo www.sardegnaricerche.it . Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al settore Promozione e sviluppo del Parco scientifico e tecnologico di Sardegna Ricerche, referente Carla Zuddas (email: zuddas@sardegnaricerche.it; tel. 070.92431).