Una distribuzione equilibrata tra competenze regionali e competenze degli enti locali, il passaggio delle funzioni ai Comuni, la mobilità dei dipendenti, i tempi per il riordino degli Enti locali e il Bilancio 2015, il rafforzamento delle Unioni di Comuni e il confronto con i territori. Sono stati questi i temi principali trattati oggi ad Abbasanta dall’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, alla riunione con l’Anci e le Autonomie locali, durante la quale ha rassicurato i presenti: «Per la riorganizzazione dei poteri locali in Sardegna è necessario un percorso di discussione e di scelte condivise tra Regione e Comuni. Dobbiamo giungere a una distribuzione equilibrata di poteri, risorse e competenze per la gestione delle politiche di sviluppo oltreché dei servizi e delle funzioni fondamentali, evitando di avere cittadini di serie A e altri di serie B. Questa è la vera rivoluzione da portare a compimento con il riordino degli Enti locali, attraverso un utilizzo intelligente degli strumenti normativi e organizzativi che la nostra Autonomia regionale ci mette a disposizione».
«L’obiettivo principale è quello di contrastare la tentazione di un rafforzamento del centralismo regionale, a beneficio di una nuova sussidiarietà capace di valorizzare al massimo le competenze e il ruolo dei Comuni in varie materie – ha detto l’assessore Erriu – in maniera tale che i sindaci siano in grado di gestire i servizi e governare le politiche facendo fronte alle necessità del territorio. Non possiamo pensare di delegare ruolo e competenze ai Comuni senza che questi siano messi nelle condizioni di adempiere alle nuove funzioni unendo sussidiarietà e adeguatezza.»
Per ottenere questo risultato, ha sottolineato l’assessore Erriu, è necessario rafforzare il ruolo delle Unioni di Comuni per gestire le politiche di sviluppo e le politiche di servizio e di welfare.
«Il riordino degli Enti locali deve essere realizzato nei tempi giusti – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo regionale – esistono due tavoli ufficiali nei quali è possibile discutere: l’osservatorio degli enti locali istituito con delibera di Giunta e un tavolo tecnico di lavoro in cui Regione, Anci e Upi sono chiamati ad un confronto sui vari e complessi aperti dalla riforma: dal dimensionamento delle regioni storiche dell’Isola alla tema della riallocazione delle funzioni.»
L’assessore degli Enti locali ha ribadito la piena disponibilità da parte della Regione, nonché il preciso impegno a recarsi nei territori per comprendere le esigenze e superare le criticità. «Siamo partiti da griglie definite, come il numero massimo di Comuni che deve fare parte delle Unioni e la definizione del numero degli abitanti, ma siamo aperti al dibattito per calarci dal generale al particolare. Questo processo deve essere portato avanti con spirito di leale collaborazione e per questo convocherò già nei prossimi giorni i tavoli tecnici e politici di lavoro».
Un secondo disegno di legge previsto e altrettanto importante, come ha messo in luce l’assessore Erriu, sarà quello sul riordino delle funzioni e sulla diversa eventuale allocazione delle funzioni. «Non sarà un’operazione semplice per questo riteniamo necessario condividere percorsi e scelte operative con rappresentanze istituzionali degli enti locali e stakeholders anche al fine di valorizzare al massimo le risorse ed evitare future sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni e competenze».
L’assessore degli Enti locali, infine, ha manifestato la volontà di attivare quanto prima procedure condivise di programmazione dei fondi europei per le politiche urbane e periurbane inserite nel piano regionale di sviluppo, che serviranno per riavviare una nuova stagione di pianificazione di opere pubbliche attraverso le quali ripensare i centri abitati della Sardegna, le città e le loro periferie.