17 August, 2024
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EL PASO DEL TIEMPO 18 GENNAIO-1

Sarà inaugurata domenica 18 gennaio, alle ore 20.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia, la stagione di Danza 2015, a cura dell’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, in collaborazione con il Comune di Carbonia.

Il primo appuntamento è con “El Paso del Tiempo” della Compagnia NaturalisLabor/ Flamenco Lunares.

L’intento di questo nuovo spettacolo è quello di proiettare lo spettatore nelle più suggestive atmosfere flamenche, alternando ritmiche conturbanti a melodie suggestive e indimenticabili. Ogni ballerina del gruppo interpreterà personalmente il flamenco, sviluppando sulla scena l’interiorità e la personalità di questa danza che è più uno stile di vita e un modo di essere che una semplice ricerca estetica. Il risultato è un insieme di stili: da quello più sensuale di Siviglia, a quello più conturbante e ritmico di Jerez De La Frontera, fino alla fusione dei due nel più moderno stile madrileno.

Il cast de “El Paso del Tiempo” è composto da professionisti italo-spagnoli di altissimo livello come Josè Luis Salguero. Alla chitarra si esibisce Mattia Rauco, al violino Monica Tenev e alle percussioni Gabriele Gagliarini. Lo spettacolo si avvale, inoltre, della collaborazione di grandi artisti, come i ballerini e coreografi Claudio Javarone e Carmen Meloni.

Critiche alla Manovra finanziaria arrivano dalle opposizioni. «Nonostante gli annunci – ha dichiarato Luigi Crisponi, consigliere regionale dei Riformatori sardi e vicepresidente della commissione Attività produttive, dopo l’audizione odierna degli assessori del Turismo e dell’Industria.-, la finanziaria 2015 trascura e mortifica le piccole e medie imprese.»

«Comparti strategici quali commercio, artigianato e turismo avranno a disposizione quest’anno solamente le briciole. E nei documenti ufficiali subiscono anche la beffa – ha concluso l’ex assessore del Turismo, artigianato e commercio – di venire rappresentati come destinatari di ingenti risorse, che in realtà sono per la maggior parte assorbite dai carrozzoni delle società partecipate come Igea, Carbosulcis…»

Luigi Crisponi 3 copia

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

I rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Massimo Carpinelli, nel corso dell’audizione in 3ª commissione sulla Manovra finanziaria 2014, hanno rivolto un appello alla Regione perché non faccia mancare il sostegno alle Università della Sardegna.

Giovanni Melis, ha definito “difficile” la situazione dell’Università, a seguito delle modifiche intervenute per effetto della riforma statale, in ordine al sistema di finanziamento degli atenei. «Nel periodo 2009-2013 – ha spiegato Melis – il fondo di finanziamento ordinario è passato da 7.5 e 6.5 miliardi di euro».

«Fino ad oggi – ha aggiunto il Magnifico – anche grazie al sostegno della Regione, siamo riusciti ad attenuare gli effetti delle politiche ministeriali e a mantenere l’equilibrio economico e sostenere le attività formative e di ricerca». Melis ha quindi illustrato, i nuovi criteri ministeriali per l’assegnazione delle risorse ed ha evidenziato come «l’Università sia l’unica pubblica amministrazione finanziata in rapporto ai risultati ottenuti».

«Ma – ha proseguito il rettore cagliaritano – le Università sarde devono fronteggiare una competizione sempre più incalzante e l’introduzione del criterio del numero degli “studenti regolare” per l’attribuzione dei fondi ministeriali, avvantaggia gli atenei del Nord Italia e fa emergere le carenze strutturali del sistema Sardegna».

Melis ha quindi ribadito la necessità di poter continuare a contare sul sostegno della Regione, per mantenere un’adeguata offerta formativa e garantire pari opportunità agli studenti sardi ma più in generale per migliorare le politiche finalizzate al potenziamento del capitale umano.

Nelle osservazioni alla Manovra 2015, Giovanni Melis, ha lamentato «significative contrazioni nelle voci relative alle politiche attive a favore dell’Università» ed in particolare ha evidenziato come, rispetto agli anni scorsi, non sia previsto il finanziamento della mobilità internazionale studentesca (tra gli altri, progetto Erasmus) che rappresenta un indicatore di premialità per l’accesso ai fondi ministeriali.

Melis ha criticato, quindi, il taglio di 7 milioni per la ricerca (L.R. 7/2007) che si aggiunge a quello praticato in sede di assestamento di bilancio 2014, e definito “non congruo” lo stanziamento complessivo di 5 milioni di euro per i due Atenei sardi. L’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la drastica riduzione del finanziamento per le borse di specializzazione medica che passa dagli 11 milioni del 2014, ai 6 milioni e 900mila euro per il 2015.

Il rettore di Cagliari ha auspicato una rimodulazione delle somme per far sì che si mantengano gli investimenti in istruzione, formazione, ricerca: «Perché sono condizioni strutturali per lo sviluppo socio economico della nostra Isola».

«La Regione, se è convinta che gli Atenei sardi possano giocare un ruolo fondamentale nella politica di accumulazione di competenze e della conoscenza, deve ragionare insieme alle Università sul tipo di azioni da finanziare per raggiungere un’efficiente allocazione delle risorse pubbliche». Così, il neo rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha ribadito, nel corso della sua audizione, la necessità di una maggiore concertazione tra Regione e Atenei sardi in sede di definizione dei finanziamenti. «Perché – ha spiegato il rettore del Capo di Sopra – l’utilità che per un ateneo sardo può avere un finanziamento regionale dipende in maniera cruciale dal fatto che quel finanziamento possa essere utilizzato o meno per il tipo di azioni che migliorano gli indicatori ministeriali, da cui dipenderà sempre più la sostenibilità economico-finanziaria dell’ateneo stesso».

In ordine ai temi specifici della Manovra 2015, Carpinelli ha evidenziato come gli Ateni sardi siano esclusi dalla detassazione Irap («Sassari risparmierebbe circa 2.5 milioni e Cagliari oltre 6 milioni») ed ha confermato perplessità per il mancato finanziamento della mobilità internazionale.

La critica più ferma è stata rivolta allo stanziamento di oltre 3 milioni di euro per l’abbattimento dei costi relativi al “fitto-casa” anche per gli studenti universitari che frequentano Università del Continente e estere. «Sembra – ha dichiarato Carpinelli – che la Giunta voglia supportare politiche di mobilità internazionale, ma a condizione che siano radicalmente alternative rispetto a un percorso universitario che si svolga nelle Università sarde».

Un’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la scelta dell’esecutivo regionale di destinare fondi ad istituzioni che si occupano di istruzione universitaria e di ricerca ma che, a differenza delle Università, non sono oggetto di valutazione né sulla qualità, né sull’efficienza.

In conclusione del suo intervento, il rettore di Sassari, ha affrontato il tema delle tasse universitarie ed ha dichiarato che «gli Atenei sardi hanno tasse universitarie tra le più basse d’Italia, nonostante la Sardegna sia una Regione con una capacità contributiva al di sopra di molte delle regioni del Meridione». «Siamo favorevoli al regime delle tasse universitarie basse – ha concluso Carpinelli – ma la sostenibilità di questa politica è messa in discussione dai tagli orizzontali al sistema universitario proposti dalla Giunta regionale con la Manovra 2015». 

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco sollecita la Giunta Pigliaru a stanziare le risorse per stabilizzare i precari dell’Ente Foreste. Una situazione che riguarda un universo di circa 1.300 dipendenti che attendono garanzie sulla stabilizzazione all’interno dell’organismo.

«Ora non ci sono più scuse – attacca l’esponente di Forza Italia – l’esecutivo dia atto agli impegni già presi più volte con i sindacati dando certezze lavorative a centinaia di persone che stagionalmente sono impegnate nelle attività di tutela dell’ambiente e controllo del paesaggio. I lavoratori stagionali dell’Ente foreste rappresentano un’importante risorsa per la Regione. E’ dunque necessario avviare il processo di stabilizzazione più volte promesso, ma sempre disatteso.»

Edoardo Tocco copia

Cristiano Erriu  11 copia

L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha illustrato oggi davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), i principali contenuti della finanziaria per il settore urbanistico.

«Nonostante il difficile quadro complessivo della finanza regionale – ha detto Erriu – abbiamo voluto dare un segnale preciso ai Comuni prevedendo più risorse per la pianificazione del territorio, dai Piani urbanistici ai centri storici inserendo, per la prima volta, anche la riqualificazione delle periferie.»

«La prima misura concreta – ha aggiunto l’assessore – riguarderà proprio il sostegno ai Comuni che devono definire i propri Piani urbanistici ed i Piani attuativi, non solo con le risorse finanziarie ma anche prolungando una scadenza fissata nella legislatura precedente, il 30 giugno 2015, che non sarebbero riusciti a rispettare: ora avranno tempo fino al 31 dicembre e ci aspettiamo il pieno utilizzo dei fondi disponibili.»

«Altro strumento importante per gli Enti locali – ha detto ancora Erriu – sarà la carta d’uso dei suoli, una serie di dati geografici e territoriali inseriti in un sistema informativo predisposto con la collaborazione delle Università sarde e dell’agenzia regionale Agris che sarà utilissimo per gli studi a corredo dei Puc, per il nuovo Ppr che riguarderà le zone interne, per definire i paesaggi rurali storici e le diverse vocazioni produttive». «Non solo – ha precisato Erriu -, la carta d’uso dei suoli costituirà anche il criterio principale per superare l’annosa questione dell’edificazione nelle aree rurali, perché si passerà dal concetto di lotto minimo basato sulla superficie a quello di lotto funzionale fondato sulle caratteristiche del suolo».

Per quanto riguarda i centri storici, inoltre, sarà rifinanziata la legge n° 29 del 1998 per dare nuovo impulso al miglioramento di contesti urbani fortemente identitari e spesso degradati, anche per evitare tempo i fenomeni di spopolamento.

Ma uno degli aspetti forse più innovativi è quello sulle periferie urbane. «Sosterremo i Comuni negli interventi di programmazione negoziata – ha annunciato l’assessore – attraverso un emendamento della Giunta al Dl 130 sull’edilizia che ha lo scopo di incentivare l’azione dei Comuni nel riordino di quelle zone periferiche disorganiche e molto spesso degradate che raramente trovano spazio nella pianificazione; è un modo per riallacciarci al discorso nazionale molto interessante avviato dal sen. Renzo Piano con il suo gruppo di lavoro costituito da giovani architetti».

Al termine della relazione dell’assessore Erriu hanno preso la parola, per chiarimenti e proposte, i consiglieri regionali Eugenio Lai di Sel, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd.

Successivamente la seduta è stata aggiornata per l’indisponibilità dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, trattenuto da sopravvenuti impegni istituzionali. L’assessore Maninchedda sarà sentito dalla commissione domani mattina alle 11.00 dopo l’audizione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, che resta confermata per le 10.00.

Manifestazione, domani mattina, alle 10.30, organizzata dai Riformatori sardi, di fronte ai cancelli della Saras, a Sarroch. Saranno presenti il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa; il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu; il presidente dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni; il consigliere regionale Luigi Crisponi; il presidente del Centro Studi dei Riformatori sardi, Franco Meloni; l’avvocato Roberto Frongia. L’obiettivo è convincere la Giunta regionale a fare la sua parte nella vertenza sulle accise.

Saras di notte copia

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

I rappresentanti del terzo settore hanno aperto questo pomeriggio le audizioni della Commissione Bilancio sulla manovra finanziaria.

Il portavoce del Forum del terzo settore, Giampiero Farru, ha manifestato in premessa la condivisione del documento contabile e delle priorità individuate dalla Giunta, soprattutto sul fronte del lavoro e dell’occupazione. Farru ha però chiesto che siano meglio specificate le risorse destinate al terzo settore. «Da una lettura veloce della legge finanziaria sembrerebbe che ci vengano destinati quasi 15 milioni di euro – ha detto Farru – in realtà quella cifra rappresenta la copertura finanziaria di una miriade di interventi, molti dei quali riferibili ad altri ambiti».

Il portavoce del Forum ha quindi chiesto alla Commissione l’attivazione della legge 10 del 2007 sul servizio civile sardo finora mai attuata. «Rappresenterebbe un’importante opportunità dal punto di vista educativo e formativo – ha detto Farru – bisogna capire che fine hanno fatto i soldi stanziati, e non spesi, nelle precedenti manovre finanziarie». Dal mondo del volontariato e della cooperazione sociale è poi arrivata la richiesta di istituzione dell’Osservatorio regionale sulle povertà, previsto dalla legge 23 del 2005. «La nascita di questo organismo – ha spiegato Farru – non comporta oneri finanziari ma rappresenterebbe un presidio forte per lo studio di un fenomeno in costante aumento in Sardegna».  I rappresentanti del Forum, infine, hanno auspicato un impegno più stringente sul fronte dell’educazione alla legalità e la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, circa 200, che potrebbero essere messi a disposizione di associazioni e cooperative.

Fabio Meloni, presidente regionale delle Acli, ha invece chiesto il ripristino dei contributi ai patronati e l’incremento del fondo per la promozione sociale. Secondo le Acli, la prossima manovra finanziaria dovrebbe inoltre prevedere un sostegno per le imprese gestite fuori dalla Sardegna da emigrati sardi. «Il fenomeno migratorio è in ripresa – ha detto Meloni – sostenere queste imprese, con l’aiuto dei circoli degli emigrati, darebbe più opportunità di lavoro a chi lascia la nostra isola».

Alfio Desogus, presidente della Fish Sardegna, ha chiesto più attenzione per i disabili. «Vogliamo creare una rete con le associazioni del terzo settore – ha detto Desogus – per questo è necessario spendere le risorse delle leggi 20/2002 e 7/2002 che consentirebbero alle associazioni dei disabili di siglare accordi con la cooperazione sociale e favorirebbero l’accesso dei portatori di handicap nel mondo del lavoro».

Antonello Pili di Federsoldidarietà-Confcooperative, che raccoglie 240 cooperative sociali con oltre 6.000 addetti, ha proposto l’incremento da 1,3 a 1,5 milioni di euro dei contributi per favorire l’occupazione delle categorie protette e il ripristino delle risorse, tagliate nel 2013, per lo sviluppo dei consorzi sociali.

Andrea Pusceddu, presidente regionale di Federconsumatori, ha chiesto chiarimenti sul mancato trasferimento alle associazioni dei fondi provenienti dalle sanzioni comminate dall’Antitrust per frodi ai danni dei consumatori. «Se questi soldi non verranno assegnati dalla Regione – ha detto Pusceddu – torneranno nelle casse dello Stato impedendoci di garantire servizi migliori e assistenza puntuale ai consumatori sardi».

Tra gli oppositori del progetto Biofuel c’è anche il consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna Ignazio Locci.

«Sì al Carignano e alle coltivazioni orticole, no alla beffa del Biofuel – attacca Locci in una nota -. Il Sulcis ha bisogno di rilanciarsi puntando sulle sue specificità, tra vino locale e carciofo spinoso (per citare due esempi), piuttosto che farsi prendere per disperazione da chi, senza alcuno scrupolo e seguendo la strada più facile, vuole impiantare nel nostro territorio la coltivazione delle canne per la produzione del Biofuel.»

«Dopo il dovuto confronto con il mondo dell’agricoltura e della piccola impresa – aggiunge Locci -, sono convinto che consacrare una buona fetta delle nostre terre alla coltura delle canne sia una scelta da pazzi, di cui potremmo pentirci e pagarne le conseguenze. Un’iniziativa che è stata peraltro rifiutata in altre regioni e, dunque, non si capisce perché debba essere proprio la Sardegna con il suo disastrato Sulcis ad accettare il progetto degli imprenditori del nord. Non possiamo assolutamente svendere la nostra terra e, soprattutto, la nostra acqua per una coltivazione considerata infestante. Inoltre, con il prezzo del petrolio che cala, sono convinto che il carburante biofuel non sia la risposta: la popolazione mondiale si avvia ormai a 10 miliardi di abitanti, l’agricoltura e le energie rinnovabili rappresentano l’unico futuro possibile. Per il Sulcis – conclude jl consigliere regionale di Sant’Antioco – si deve dunque puntare sul potenziamento dell’agricoltura, garantendo sostegno ai lavoratori della terra.»

Ignazio Locci interviene anche sulla decisione del commissario della provincia di Cagliari di assumere 14 interinali per sei mesi nell’ambito del progetto Garanzia Giovani.

«Se non fosse che è tutto documentato, si potrebbe pensare a uno scherzo – dice Ignazio Locci -. Perché è quantomeno curioso che un ente pubblico, per giunta commissariato, spenda denari dei contribuenti per assumere precari che aiutino altri precari a uscire dalle secche dell’incertezza lavorativa e dell’instabilità professionale. Quanto deciso dal commissario della provincia di Cagliari, che ha stanziato 200mila euro per contrattualizzare per sei mesi 14 interinali che si occuperanno di Garanzia giovani, ha il sapore dello scandalo. Scandalo perché è inaccettabile che il commissario, chiamato a svolgere l’ordinaria amministrazione e se possibile a ridurre gli sprechi, si spinga tanto in fondo da promuovere nuove assunzioni, ovvero nuovi precari con il compito di aiutare altri precari e disoccupati a trovare un’occupazione.»

«Tuttavia, è ancora più scandaloso che il governo dei professori, sin dal momento del suo insediamento, non abbia fatto altro che promettere una lotta serrata agli sprechi, agli enti inutili e al precariato. E mentre dava lezioni su come si governa la Regione, ha proceduto con le lottizzazioni di tutti gli enti che aveva annunciato di voler tagliare o ridimensionare. Enti, come nel caso della provincia di Cagliari, che sprecano soldi dei sardi per creare nuovo precariato. E nuove clientele. Ma sono sicuro – conclude Ignazio Locci – che il presidente Francesco Pigliaru interverrà immediatamente per fermare l’iniziativa della Provincia di Cagliari, che in un colpo solo sconfessa alcuni tra i punti più importanti del programma politico del centrosinistra.»

Ignazio Locci 7 copia

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

Sarà presentato il prossimo 19 gennaio, a Elmas, il progetto Rural Trainer nato per sostenere le idee imprenditoriali, da realizzare nel settore agricolo della Sardegna, con un’attenzione particolare verso il ricambio generazionale del comparto.

«Si tratta del primo progetto inserito in un ventaglio di interventi di più ampio respiro, che partiranno nei prossimi mesi a favore di tutto il mondo agricolo isolano – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura e della Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi – il Rural Trainer servirà inoltre a testare, e quindi migliorare, gli interventi dell’assessorato per favorire la nascita di nuove imprese agricole e promuovere il potenziamento delle aziende già esistenti».

Il progetto sarà supportato dall’Agenzia agricola Laore, che si occuperà dell’assistenza tecnica, con un sostegno per la stesura del piano di impresa e con servizi di informazione e orientamento sulle opportunità di finanziamento disposte nel Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014 – 2020, dedicate agli operatori già presenti e a quelli che inizieranno le attività.

«Attraverso questo intervento – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – vogliamo investire sulla cultura d’impresa e la professionalizzazione delle nostre aziende, per migliorare le competenze in ambito manageriale e della progettazione ambientale, favorendo così la nascita di nuovi imprenditori agricoli preparati ad affrontare le sfide delle produzioni agroalimentari del comparto sardo».

Partiranno dalla prossima settimana una serie di incontri seminariali di orientamento in diversi territori della regione. Per maggiori informazioni sul progetto, realizzato da Bic Sardegna in collaborazione con Laore, si può consultare il sito internet www.ruraltrainer.it o la pagina Facebook Rural Trainer.

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I rappresentanti delle organizzazioni agricole hanno aperto in Terza commissione la giornata dedicata alle audizioni sulla Manovra finanziaria, illustrata ieri, nel parlamentino del Bilancio presieduto da Franco Sabatini (Pd), dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci.

Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri, ha lamentato il ritardo con il quale è stata presentata la Manovra e soprattutto ha rivolto critiche all’esecutivo regionale per le scarse risorse a disposizione del comparto agricolo. Tandeddu ha quindi ribadito che le risorse comunitarie devono essere considerate aggiuntive  rispetto a quelle regionali e ricordato le rigidità che caratterizzano la spendita dei fondi Feasr (il programma di fondi europei per l’agricoltura).

«In ogni caso – ha denunciato il coordinatore di Copagri – se togliamo dal bilancio regionale gli stanziamenti per le agenzie e consorzi fidi, alle imprese agricole resta lo 0,1% delle somme complessivamente stanziate nella Manovra 2015». Tandeddu ha quindi auspicato l’impegno della Commissione per garantire adeguate risorse ai consorzi fidi in agricoltura, per favorire le aggregazioni dei produttori, per incrementare i fondi destinati ai centri di assistenza agricola e per il microcredito in agricoltura.

Il coordinatore Copagri ha inoltre lamentato come nell’annunciato piano regionale per le infrastrutture, finanziato con il ricorso ad un mutuo di 600 milioni di euro, non vi è traccia di proposte per realizzare infrastrutture al servizio dell’agricoltura. Tandeddu ha quindi concluso il suo intervento proponendo un piano di dismissioni delle terre pubbliche per destinarle alle attività agricole ed ha denunciato come dal 2012 al 2015 i fondi destinati alle organizzazioni agricole abbiano subito un taglio pari al 61%.

Il direttore regionale di Coldiretti, Luca Saba, ha marcato le distanze dalla finanziaria approvata lo scorso 23 dicembre dalla Giunta, «non solo per l’esiguità delle risorse a disposizione» ma soprattutto – così ha spiegato Saba – per l’assenza di strategia per il settore agricolo sardo». «Non registriamo differenze rispetto al passato – ha aggiunto il direttore Coldiretti – nonostante gli annunci e le promesse di rilancio fatte dal presidente della Regione. La nostra posizione critica, dunque, non cambia e evidenziamo che i 10 milioni “manovrabili” in più, rispetto al 2014, sono quelli destinati ai consorzi di bonifica».

A giudizio di Coldiretti nella Manovra non vi è traccia del riassetto del debito agricolo e si registrano diminuzioni negli stanziamenti destinati ai consorzi fidi (meno 300 milioni) e per i consorzi di “difesa” (meno 600 milioni). Saba ha poi criticato duramente l’esiguità del fondo per la partecipazione alle fiere, sottolineando come nell’anno dell’Expò la Regione sarda stanzi solo 750mila euro («non si investe dunque in una manifestazione di fondamentale importanza per l’agroalimentare»).

Il direttore della Coldiretti ha concluso denunciato una riduzione degli stanziamenti a favore delle organizzazioni agricole «in una misura non proporzionale a quanto fatto per le organizzazioni degli altri settori che anzi vedono aumentare le relative dotazioni». «Non faccio bottega – ha dichiarato Luca Saba – ma difendo la dignità delle organizzazioni agricole e invito la commissione regionale a verificare le relative rendicontazioni di spesa».

Luca Sanna, presidente di Confagricoltura, ha lamentato come dall’esame della Manovra 2015 emerga «la preoccupante assenza di una concreta programmazione per il rilancio del comparto agricolo sardo». Sanna ha quindi rivolto l’invito alla Regione perché si occupi del cosiddetto debito in agricoltura. «Il comparto agricolo sardo – ha spiegato – non è più in grado di indebitarsi e di conseguenza non è più nelle condizioni di investire per lo sviluppo».

Un ulteriore sottolineatura critica è stata rivolta a proposito della priorità di spesa dei fondi Ue rispetto ai fondi regionali e Sanna ha denunciato il pericolo che i fondi comunitari non possano essere spesi per mancanza della quota parte di cofinanziamento privato, previsto per la realizzazione della maggior parte delle misure europee.

Il rappresentante di Confagricoltura ha concluso il suo intervento rimarcando l’assenza di soluzioni per ciò che attiene la continuità territoriale per le merci e la riduzione del costo dell’energia per le aziende agricole.

Il presidente della Cia, Martino Scanu, nel ribadire le critiche espresse dai suo omologhi  di Copagri, Coldiretti e Confagricoltura, ha dichiarato la propria “insoddisfazione per i livelli di attenzione e la quantità di risorse destinate all’agricoltura”. «Con la Manovra 2015 – ha spiegato Scanu – resta insoluta la partito del debito e il tutto significa che per l’intero comparto non c’è alcuna possibilità di ricorrere al credito per fare investimenti». «Chiediamo alla Giunta e alla Regione – ha concluso il presidente Cia – di essere conseguente alle dichiarazioni fatte riguardo al rilancio del comparto agricolo sardo».