18 July, 2024
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Si è aperta in Consiglio regionale, con l’audizione dell’assessore, Raffaele Paci, la sessione di Bilancio. Il delegato alla Programmazione dell’esecutivo Pigliaru ha illustrato alla Terza commissione, la Manovra 2015, da 7 miliardi e 785 milioni di euro (a cui sia aggiungono 572 milioni di accantonamenti di entrata e 115 milioni di partite di giro per un totale di 8 miliardi e 473 milioni di euro), approvata dalla Giunta regionale nella seduta del 23 dicembre 2014. La manovra, la prima senza il vincolo di spesa del patto di stabilità – a giudizio di Paci – consente di intervenire sul sistema economico sardo e per effetto del cosiddetto “pareggio di bilancio”, non presenterà più scostamenti tra stanziamenti e erogazione, perché le somme iscritte a bilancio possono essere tutte erogate entro il 2015.

Il documento di presentazione del Bilancio 2015 prende atto della situazione di “profonda crisi economica e sociale”;  del calo del Pil regionale e dell’aumento “drammatico” dei disoccupati in Sardegna.

«La crisi economica comporta anche una riduzione delle entrate regionali – ha spiegato Paci – e a maggior ragione serve una politica di bilancio che coniughi rigore e sviluppo, attraverso l’uso unitario, nel bilancio regionale, di tutte le risorse disponibili: europee, regionali e nazionali». La cosiddetta “programmazione integrata delle risorse” è stato quindi il tema introdotto dall’assessore, per ribadire la necessità di una netta inversione di tendenza nella spendita regionale e per invitare enti pubblici e imprese a dimostrare grandi capacità organizzative e di gestione: «Dobbiamo utilizzare le risorse Ue inserendole organicamente nel bilancio e prima bisognerà spendere le risorse comunitarie e poi, solo quando questo non sarà possibile, quelle regionali». A proposito dei fondi europei, in totale 520 milioni di euro (annualità 2014-2015 Fesr e Fse più la quota 2015 del Feasr), l’assessore Paci ha ribadito la volontà di mantenere una “forte cabina di regia” per tutto ciò che attiene la programmazione comunitaria.

«Dobbiamo essere capaci – ha dichiarato – di programmare e spendere effettivamente la grande parte delle risorse europee nell’anno di competenza.»

Il quadro riepilogativo della Manovra ammonta a 8 miliardi e 473 milioni di euro (tra le entrate si segnalano i  5 miliardi e 592 milioni da tributi e compartecipazioni e i 600 milioni da alienazioni di beni e immobili) ed evidenzia una maggiore capacità di erogazione delle risorse, pari a circa 800 milioni di euro, rispetto al 2014.

L’ulteriore novità è rappresentata dal “Piano regionale per le infrastrutture”, per un valore di 600 milioni di euro, finanziato col ricorso a un mutuo per investimenti pluriennali e che prevede sei macro aree di intervento: edilizia scolastica; sistema viario; infrastrutture portuali; sistema idrico integrato; idrico multifunzionale e opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non finanziate da risorse nazionali).

Per quanto attiene l’Irap, l’assessore ha ricordato come il taglio dell’aliquota (70%) approvato nella precedente legislatura, fosse temporaneo per tre anni (2013-2015) ed ha quindi annunciato la volontà di renderlo permanente con un taglio del 25% per le imprese sarde (la riduzione si aggiunge a quella stabilita dalla manovra statale) e di azzerare l’Irap, per cinque anni, alle imprese di nuova costituzione. «In Sardegna – ha dichiarato Raffaele aci – la tassazione Irap per le imprese diventa così, in modo permanente la più bassa tra tutte le Regioni italiane».

Sul fronte della spesa, la revisione proposta dalla Giunta si caratterizza con un taglio del 4.4% delle spese per il personale e funzionamento della Regione, degli enti e delle società partecipate. Mentre per la Sanità, che assorbe circa la metà delle risorse regionali, il target di spesa è stato fissato nel valore del fabbisogno Cipe (2.886 milioni di euro) a cui si aggiungono i 57 milioni di extra Lea, con l’obiettivo di contenerne i costi con la riorganizzazione delle Asl e della rete ospedaliera.

Le principali spese obbligatorie finanziate con fondi regionali sono così sintetizzate: spese istituzionali, 71 milioni (stessa cifra nel 2014); spese personale, 254 milioni (256 nel 2014); spese di funzionamento, 72 milioni (75 nel 2014), enti strumentali e partecipate, 381 milioni (411 nel 2014); abbattimento debito con riserve erariali, 200 milioni, rate mutui, 177 milioni (214 nel 2014); fondo perenzioni, 169 milioni (136 nel 2014); cofinanziamento Por 2014-2020, 81 milioni (30 milioni nel 2014); fondo unico enti locali e quota accise energia elettrica, 600 milioni (579 nel 2014); trasporto pubblico locale e continuità territoriale, 302 milioni (324 nel 2014); spese sanità, 2.944 milioni (3.006 milioni nel 2014); copertura disavanzo sanità anni precedenti, 70 milioni di euro.

I programmi di intervento, per i quali sono dettagliati gli obiettivi, il quadro delle risorse (comunitarie, regionali, statali) e le azioni, sono così suddivisi: istruzione, 211 milioni di euro; lavoro, 140 milioni; imprese, 190 milioni; agricoltura e pesca, 284 milioni; turismo, cultura e sport, 125 milioni; sanità, 3.023 milioni; inclusione sociale, 244 milioni; protezione dell’ambiente, 380 milioni; infrastrutture, 1.098 milioni; mobilità, 327 milioni; semplificazione e qualità istituzionale, 60 milioni; territorio, 88 milioni; istituzioni e enti locali, 1.793 milioni di euro.

L’assessore Paci ha quindi dichiarato la “disponibilità al confronto per i possibili interventi migliorativi” ma ha anche ribadito come “gli spazi non siano ampi soprattutto per ciò che attiene le spinte alla spesa”.

«La mia aspettativa – ha concluso l’assessore della Programmazione – è che questa Manovra segni la svolta per il sistema economico sardo e che a luglio si possa procedere con l’approvazione in Consiglio di una manovra di assestamento di “crescita” e non “in riduzione”.»

Raffaele Paci 7

Le domande di partecipazione al bando per l’attribuzione dei contributi fitto-casa dovranno essere inviate tassativamente entro il 30 gennaio. Lo ricorda l’assessorato regionale della Pubblica istruzione.

Le certificazioni Isee, a seguito dell’introduzione dei nuovi criteri di calcolo 2015, qualora non disponibili entro il 30 gennaio, potranno essere prodotte successivamente, ad integrazione della domanda già inviata, via e-mail all’indirizzo fittocasa@regione.sardegna.it, in formato pdf o jpg.

Anna Maria Busia 81 copia

I consiglieri regionali del Centro Democratico Anna Maria Busia e Roberto Desini plaudono all’interessamento del segretario regionale del Partito Democratico sardo, Renato Soru, per l’istituzione dell’agenzia sarda dei tributi.

«Apprendiamo con piacere che il segretario regionale del Pd, Renato Soru, abbia raccolto l’invito lanciato dal Centro Democratico Sardegna con una proposta di legge presentata poco più di un mese fa, e abbia riacceso i riflettori sulla necessità di istituire un’agenzia sarda per la riscossione e l’accertamento dei tributi», hanno detto Busia e Desini, che rilanciano sui tempi e modi di affrontare la discussione a livello istituzionale.

Nel mese di novembre il gruppo consiliare Centro Democratico ha presentato una proposta di legge che, se approvata, rivoluzionerebbe le modalità di accertamento e riscossione dei tributi statali di pertinenza della Regione in Sardegna, delegando tutte le funzioni necessarie a una specifica agenzia regionale. La legge, composta di sei articoli, prevede il rafforzamento del ruolo della Regione in materia di accertamento e riscossione delle entrate tributarie statali di spettanza regionale e l’istituzione di un’autonoma Agenzia per l’accertamento e la riscossione delle entrate regionali locali. Con la nuova norma il Centro Democratico si propone quindi uno strumento che consentirebbe alla Regione e ai sardi di gestire in maniere più veloce e precisa i fondi che lo Stato deve corrispondere alla Sardegna in virtù delle entrate tributarie. In pratica, con la nascita di un’agenzia regionale delle entrate o con l’attribuzione di una delega che autorizzi la Regione a riscuotere e accertare direttamente il prelievo fiscale, la cassa dei tributi statali versati dai sardi resterebbe nell’Isola. In questo modo si potrebbero abbattere i tempi di rientro dei soldi nei forzieri regionali, garantendo allo stesso tempo che l’ammontare di quei denari sia quantificato con certezza assoluta. Cancellando il passaggio intermedio dei tributi nelle casse dello Stato, la Regione si metterebbe inoltre al riparo dal rischio di vedersi attribuire, erroneamente, minori entrate, come è avvenuto negli ultimi anni.

Per accelerare l’iter che porterà all’istituzione di un’agenzia tributi sarda, Busia e Desini, si augurano che, «la problematica relativa all’agenzia regionale delle entrate sia inserita nella discussione di questa Finanziaria».

Piantagioni di carciofi

Solo lo 0,14% delle risorse previste dalla manovra finanziaria 2015 andrà a favore dell’agricoltura. Lo denuncia Copagri Sardegna che sottolinea luci e ombre della nuova manovra regionale che continua a presentare debolezze strutturali importanti: le risorse manovrabili sono esigue (salva la possibilità di reperirne di nuove con l’attivazione di un mutuo finalizzato alle infrastrutture), prevale la spesa corrente rispetto a quella destinata allo sviluppo produttivo. Le risorse comunitarie, inoltre, dovrebbero integrare e non sostituire la spesa regionale.

Secondo le tabelle presentate dall’assessore della Programmazione al settore agricolo – si legge in una nota di Copagri Sardegna – sarebbero destinati 284 milioni di euro. Nella cifra, però, sono compresi i fondi del PSR 2014-2020 per la quota del 2015. Ma i fondi comunitari hanno sempre rappresentato risorse aggiuntive e non sostitutive per il settore. Il PSR, inoltre, si muove all’interno di una rigida griglia disposta dalla Commissione europea, lasciando pochi margini di manovra per le Regioni e comunque non può rispondere a tutte le esigenze dell’agricoltura sarda. Queste vanno coperte integrando, senza sovrapposizioni, le risorse europee con quelle del bilancio ordinario da destinare perlopiù ad alcune azioni di carattere strutturale.

Esaminando la proposta di bilancio ordinario, tolte le somme destinate alla agenzie agricole, all’ARA/APA, ai consorzi di bonifica, per gli interventi legati direttamente alla produzione si prevede una spesa di poco superiore ai 12 milioni di euro, pari allo 0,14% del totale delle entrate complessive di bilancio. Una previsione che contrae ulteriormente la risibile spesa dello scorso anno.

Copagri sottolinea come non sia accettabile che il bilancio trascuri in questo modo il comparto agricolo contraendo significativamente:

  1. le risorse destinate ai consorzi fidi agricoli a fronte della forte capitalizzazione operata a favore dei consorzi fidi di altri settori;

  2. le somme necessarie al sostegno dei piani di avviamento e dei programmi di attività delle Organizzazioni dei Produttori (OP) visto che la maggiore debolezza dell’agricoltura sarda è data dalla mancata aggregazione delle produzioni e da una insufficiente attività di penetrazione sui mercati;

  3. il sostegno alle Organizzazioni professionali agricole che da sempre svolgono una funzione democratica di mediazione tra la base produttiva e le istituzioni.

Copagri esprime un giudizio fortemente negativo e l’amarezza rispetto a una manovra che contrasta e stride con le reiterate dichiarazioni della Giunta sul ruolo che, anche nei momenti di crisi, può utilmente svolgere il settore agricolo per la ripresa dello sviluppo in Sardegna.

Copagri sottolinea l’esigenza di rimpinguare i pochi capitoli consolidati in questi ultimi anni e più precisamente:

  • Aiuti alle Organizzazione dei Produttori (OP) riconosciute;

  • Contributo alle Organizzazioni professionali agricole regionali;

  • Contributi alle cooperative agricole di garanzia e ai consorzi fidi;

  • Spese per la stipula di convenzioni con i centri di assistenza agricola.

Nel contempo Copagri confida nella destinazione di risorse per:

  • il ripristino del credito di esercizio agevolato,

  • l’attivazione della legge sul microcredito (L.r. n.40/2013) il cui finanziamento è inspiegabilmente scomparso;

  • il finanziamento della continuità territoriale delle merci, tema sparito dall’agenda politica;

  • il proseguo degli aiuti stabiliti per la cerealicoltura dalla L.r. n. 15/2010.

Infine l’associazione chiede che il fondo specifico per le infrastrutture sia destinato in quota parte anche alle infrastrutture agricole perché anche il mondo delle campagne ha necessità di importanti interventi infrastrutturali (strade rurali, bonifiche eternit, interventi per continuità territoriali merci, etc).                                                                                                                                                                                                                                        

Dalle ore 10.00 di oggi, 13 gennaio, e fino alle ore 13.00 del 10 marzo 2015, sono aperti i termini per la presentazione delle domande di agevolazione a favore delle piccole e medie imprese in forma singola e/o aggregata per la partecipazione a Expo Milano 2015.
L’Expo, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, avrà come tema guida “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e rappresenta uno straordinario evento universale per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione e non solo, e per offrire importanti opportunità alle imprese sui mercati internazionali. Al tema legato strettamente al settore agroalimentare, si affianca quello della qualità della vita e della longevità che caratterizza in maniera unica la Sardegna.
Le agevolazioni verranno concesse per:
– servizi di consulenza e supporto consulenziale per la partecipazione ad Expo Milano 2015, finalizzati all’internazionalizzazione delle Pmi. Le azioni di sostegno prevedono servizi di consulenza e supporto ai piani di internazionalizzazione delle Pmi finalizzati alla partecipazione all’Expo Milano 2015 e a eventi correlati con lo scopo di facilitare l’identificazione di partner esteri e lo sviluppo e consolidamento di relazioni economiche e commerciali nei mercati esteri;
– partecipazione diretta a Expo Milano 2015. Le azioni cofinanziate consistono in progetti, eventi o iniziative promozionali da implementare nell’ambito di Expo Milano 2015 e di eventi correlati, finalizzati alla promozione e all’internazionalizzazione nei mercati esteri.
Le domande, redatte utilizzando la modulistica appositamente predisposta, dovranno essere trasmesse via posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo: industria@pec.regione.sardegna.it e successivamente inviate, complete della documentazione, entro cinque giorni al seguente indirizzo:
Sfirs SpA, via Santa Margherita, 4 – Cagliari.

«Crediamo nell’industria, settore strategico e trainante per l’economia della Sardegna, e crediamo nella chimica verde e nello sviluppo delle aziende chiamate a completare la filiera dei bio-materiali». Lo ha detto l’assessore dell’industria Maria Grazia Piras intervenendo a Cagliari agli stati generali di Cgil, Cisl e Uil del settore chimico. L’assessore dell’Industria ha inoltre ricordato l’importanza dell’incontro di domani tra il presidente della Regione e l’Amministratore delegato dell’ENI, Claudio Descalzi, nel corso del quale sarà sollecitato il rispetto degli impegni assunti nell’intesa siglata nel 2011 e che prevede investimenti pari a 1 miliardo e 260 milioni.

«Se sono da rivedere le scelte tecnologiche se ne può parlare, ma le risorse non si toccano – ha detto l’assessore Piras -. I temi al centro dell’incontro sono le bonifiche, su cui è necessaria una rapida ricognizione sui tempi e sull’entità degli interventi, e la conferma dei nuovi investimenti nella chimica verde e nelle produzioni strategiche. Porto Torres può diventare un polo centrale della chimica verde in Europa – ha aggiunto l’assessore Piras – chiederemo anche la dismissione delle aree disponibili per essere messe a disposizione delle aziende che completino la filiera bio avviata con Matrica». L’assessore dell’industria ha quindi risposto alle sollecitazioni dei sindacati sulla questione energetica.

«La Sardegna avrà il metano. In questi mesi abbiamo lavorato per aggiornare il piano energetico – ha sottolineato l’assessore Piras – ora è arrivato il momento delle scelte. Prima di scegliere, tuttavia, occorre definire e quantificare la domanda energetica della Sardegna. I risultati di questa analisi arriveranno nei prossimi giorni». Intanto prosegue la battaglia per il mantenimento del regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde, in scadenza ad aprile. «L’essenzialità è una perequazione che chiediamo allo Stato, in attesa dell’arrivo del metano», ha detto l’assessore dell’industria.

Infine, un commento sulla vendita della centrale E.On di Fiumesanto al gruppo ceco Eph. «Incontreremo appena possibile i vertici dell’azienda – ha sottolineato l’assessore Piras – ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi già presi».

Maria Grazia Piras A copia

 

Raimondo Perra

Raimondo Perra, presidente della sesta commissione Salute e politiche sociali del Consiglio regionale, sollecita l’immediata predisposizione dei registri delle patologie croniche per aggiornare al più presto il Piano sanitario regionale. Lo fa in un’intervista pubblicata nel sito sardegnamedicine.it .

«Si tratta di una priorità che non avrà solo una valenza epidemiologica ma aiuterà a capire dove c’è più bisogno di interventi a livello territoriale», spiega Perra. Uno step importante che preparerà il terreno per un forum sulla salute e le politiche sociali, evento nato dalla collaborazione tra Consiglio regionale e Giunta regionale, che l’esponente di Sardegna Vera annuncia per i primi mesi del 2015, «una giornata di studio e condivisione durante la quale la Regione si confronterà con i vari attori che operano quotidianamente sulla scena: specialisti, Ordine dei medici, società scientifiche e associazioni». Un appuntamento che metterà in evidenza luci e ombre della sanità in Sardegna, in modo particolare sul fronte delle patologie croniche.

Per la sclerosi multipla, ad esempio, Raimondo Perra pone l’accento sulle lacune dell’assistenza: «La Sardegna è una delle regioni con la più alta incidenza al mondo di persone affette da Sm. Non possiamo permetterci di trattarla come una malattia qualunque o come lo si farebbe in altre parti del Paese. Dobbiamo essere al fianco dei malati e delle loro famiglie. Alcune zone della Sardegna sono lontane dai centri oggi esistenti. Dobbiamo sicuramente risolvere l’assenza di centri in Gallura e nella provincia di Oristano, territori che oggi sono sprovvisti di Centri per la sclerosi multipla. Dobbiamo evitare le ospedalizzazioni inutili – conclude il presidente della commissione Salute – e cercare di garantire un buon tenore di vita alle persone affette da malattie neurodegenerative».

Prima seduta dell’anno, per il Consiglio comunale di Carbonia, mercoledì 14 gennaio, alle 17.30. All’ordine del giorno della seduta, convocata in seduta straordinaria dal presidente, Ignazio Cuccu,, figurano otto punti. I lavori inizieranno con l’esame delle interrogazioni, delle interpellanze e di una mozione. L’assemblea si occuperà poi della ricognizione del sistema delle partecipate del comune di Carbonia; della variante n. 4 al Piano Urbanistico Comunale in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale propedeutica alla variante generale del Piano di riqualificazione  e recupero del Centro Matrice; della variante n° 2 al Piano di riqualificazione e recupero del Centro Matrice; della riapprovazione del regolamento per la gestione degli usi civici nel territorio del comune di Carbonia; dell’approvazione del regolamento comunale per la disciplina della gestione della concessione e alienazione di beni immobili patrimoniali dell’Ente; e, infine, dell’approvazione del regolamento dei parcheggi pubblici a pagamento.

Consiglio comunale Carbonia

 

C’è un settore che ininterrottamente ha prodotto in questi anni grandi soddisfazioni e riconoscimenti a livello nazionale per la collettività di Sant’Antioco.

Siamo partiti da zero, nel 2008 fra i primi nel territorio, con tanto entusiasmo e con la consapevolezza che la grande novità avrebbe riservato numerose insidie. La notevole mole di lavoro unita all’esperienza diretta vissuta quotidianamente ci ha messo nelle condizioni di maturare le conoscenze necessarie per fare le scelte che ci hanno permesso di ottenere i risultati migliori già dai primi anni. Dopo il 2009/2010, di costante crescita, nel 2011 la sensazione era quella di essere arrivati al risultato massimo ottenibile con il raggiungimento del 70%, media annua, di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

A questo punto ci si sarebbe potuto aspettare una leggera flessione della percentuale raggiunta per arrivare a un consolidamento negli anni successivi, ma grazie al monitoraggio costante e alla grande attenzione dedicata dall’Amministrazione comunale, ciò non si è verificato anzi, da allora, la percentuale di raccolta differenziata è rimasta costante nel 2012 e nel 2013 con oltre il 70% dei rifiuti differenziati.

Mantenere questi risultati sarebbe motivo di grande soddisfazione per i più, ma noi, forti dell’entusiasmo iniziale che non ci ha mai abbandonato e del lavoro eseguito negli anni teso a realizzare il sistema migliore per la nostra realtà, per il 2014 abbiamo intravisto la possibilità di raggiungere risultati ancora più ambiziosi nonostante quelli già acquisiti. Come succede sempre, anche questa volta l’immaginazione era così chiara che si è presto trasformata in realtà, la buona partenza con la percentuale di gennaio superiore al 77% ci ha posti subito in un binario che poteva portare solo a grandi soddisfazioni, l’andamento nei mesi che si sono susseguiti è stato abbastanza costante rilevando le percentuali migliori nei mesi estivi (giugno – luglio – agosto), poco sotto l’80%. Quando, con i conferimenti di dicembre, si è chiuso l’anno, il risultato finale è stato eccezionale, oltre il 77% di raccolta differenziata media annua, incrementando di quasi sette punti percentuali quei numeri che negli ultimi anni ci avevano già dato grandi soddisfazioni.

A questo punto, parlare di raccolta differenziata record a Sant’Antioco mi sembra doveroso se non altro per rendere merito a chi, la popolazione prima di tutto, ha permesso con il lavoro quotidiano che ciò avvenisse. L’intervento di monitoraggio dei conferimenti avviato nei primi mesi dell’anno dagli operatori della ditta Agesp, che esegue il servizio di raccolta dei rifiuti, assieme al supporto dei vigili urbani (a entrambi va il nostro ringraziamento), teso a eliminare quella sacca di conferimenti errati, ha prodotto un maggiore livello di attenzione nella differenziazione dei rifiuti da parte della collettività.

L’esperienza diretta ci porta a pensare che questo risultato, per quanto di altissimo livello, possa essere considerato ancora una volta tappa di un percorso che può raggiungere mete ancora più ambiziose. Siamo convinti che, in considerazione di come ci siamo strutturati, ecocentro comunale aperto mattina e sera sei giorni su sette d’inverno (chiusura di Giovedì) e ogni giorno per il resto dell’anno, con gli ulteriori imminenti accorgimenti, una zona del paese (circa 1000 utenze) sarà dotata di codice a barre per l’identificazione puntuale del conferimento del secco, e soprattutto con il supporto totale da parte della collettività, si possa raggiungere e superare la soglia, ormai solo psicologica, dell’80% di raccolta differenziata.

Dal 2010 il nostro Comune è stato premiato ininterrottamente come Comune riciclone d’Italia ponendosi a livello nazionale, nella speciale graduatoria per zone e fasce di popolazione, nei primi posti per il sud Italia.

Nel 2013 questo risultato non è stato ottenuto a causa delle terre di spazzamento conferite in discarica in grande quantità. In poche parole siamo stati penalizzati perché abbiamo pulito troppo il paese. Il lavoro quotidiano di due spazzatrici ha fatto si che le circa 285 tonnellate di terre di spazzamento conferite in discarica e non al centro di recupero (in Sardegna non esistono centri per il recupero delle terre di spazzamento) andassero, in base ai parametri di calcolo di Legambiente per il conferimento del titolo di Comune riciclone d’Italia, a ridurre la percentuale di raccolta differenziata, calcolata in base alla normativa nazionale, dal 71% portandola al 64%. Per il 2014 nonostante ci ridurranno ancora una volta, per i medesimi motivi, circa gli stessi quantitativi di terre di spazzamento (280 tonnellate anche nel 2014) la percentuale ricalcolata con i parametri di Legambiente questa volta sarà comunque superiore al 70% garantendoci il titolo di Comune riciclone d’Italia.

Riteniamo che la nostra esperienza positiva, riconosciuta a livello nazionale, possa essere da esempio per il resto del territorio, e non solo. I benefici, oltre a quello di immagine, a livello nazionale con la premiazione di Comune Riciclone d’Italia, a quello ambientale, con questo livello di Raccolta Differenziata possiamo andare fieri del fatto che il nostro contributo ha portato maggiore riutilizzo dei materiali e minore consumo delle risorse della terra. In ultimo, e non perché di minore importanza, anzi, grazie a questi risultati negli anni, nonostante l’evoluzione della tassa da TARSU a TARES a TARI la collettività di Sant’Antioco ha potuto seguire questo passaggio normativo senza costi aggiuntivi, cosa di non poco conto visto che i media (regionali e nazionali) hanno ripetutamente dato notizie di tantissimi comuni, anche della Sardegna, dove con i vari passaggi la tassa si è moltiplicata, creando ulteriori disagi alle famiglie già in forte difficoltà.

In conclusione, è auspicabile che la cittadinanza di Sant’Antioco, alla quale ancora una volta va il più grande ringraziamento, che ha acquisito e consolidato una sensibilità particolare riguardo alle tematiche ambientali, utilizzi l’approccio mentale di questo esempio di successo anche negli altri settori della vita quotidiana affinché anch’essi diventino iniziative vincenti.

Massimo Melis

Assessore Lavori pubblici, Manutenzioni, Ambiente, Protezione civile e vice sindaco del comune di Sant’Antioco

Massimo Melis.Sant'Antioco 73 copia

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Commissioni al lavoro da domani mattina, in Consgilio regiuonale. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà giovedì, 15 gennaio, alle 16.00. All’ordine del giorno: elezione di un segretario e parere sulla manovra finanziaria 2015-2017.

La Terza (Programmazione, bilancio e politiche comunitarie), presieduta da Franco Sabatini (Pd), si riunirà domani, 13 gennaio, alle 10.00. All’ordine del giorno: l’esame della manovra finanziaria 2015-2017. I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio e nei giorni successivi con lo stesso ordine del giorno.

Domani, 13 gennaio, si riunirà, alle 11.00, la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno il disegno di legge (norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia), approvazione definitiva; e il parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017. I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.00, e nelle giornate successive.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà mercoledì, 14 gennaio 2015, alle 16. All’ordine del giorno: l’audizione degli assessori regionali dell’Industria, dell’Agricoltura e del Turismo sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017 e l’espressione del parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2015-2017.

I lavori della Commissione proseguiranno giovedì, 15 gennaio, alle 10.30, con lo stesso ordine del giorno. Nel pomeriggio, alle 16.00, in seduta congiunta con la Sesta commissione (Salute e Politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Sardegna Vera -Psi). All’ordine del giorno: l’audizione degli assessori regionali competenti e dell’unità di missione in materia di lotta alla peste suina.