18 July, 2024
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Riprende la stagione teatrale de Il Crogiuolo, sabato 10 gennaio 2015, ore 18.00, al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari, andrà in scena “PER MANGIARTI MEGLIO – Cappuccetto Rosso oggi”, nuova produzione della compagnia di Mario Faticoni, scritta e diretta da Rita Atzeri.
Personaggi ed interpreti: Cappuccetto Rosso Valentina Picciau, La mamma Vanessa Podda, Il lupo Pier Paolo Frigau, La nonna Alessandra Leo, Il cacciatore Vincenzo De Rosa.

Come scrive Gustavo Martìn Garzo, riferendo di G.K. Chesterton, il drago è già dentro ai bambini e le fiabe servono per dare loro anche il cavaliere che lo combatte. Il drago simboleggia le pulsioni distruttive della natura umana, l’Es freudiano, mentre il cavaliere è l’impulso che tiene sotto controllo quelle pulsioni, l’Io che permette di dominarle e di servirsi della loro forza. Questo schema si applica a ogni fiaba in cui compaiono streghe, orchi e altri mostri divoratori; tra queste vi è anche Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm.

Il bosco, regno delle streghe, degli orchi e dei lupi mangiauomini simboleggia nelle fiabe qualcosa di più del mondo primitivo caotico dell’istinto: è anche il luogo della ricchezza dell’infanzia. Lì si conservano i tesori dei desideri, della fame di vita.

Cappuccetto Rosso sarà una bambina di città, figlia di genitori separati, che va a trovare in “paese” la nonna paterna.

Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un viaggio verso la scoperta di sé, un viaggio che la rende finalmente autonoma da una mamma insicura, che ancora la fa dormire nel lettone con lei, nonostante la bimba abbia 9 anni!
Anche nella nostra versione abbiamo un Lupo, che rappresenta tutta la sapienza della Natura, un cacciatore brontolone, una nonna un po’ bisbetica… Il lieto fine? Vedremo….

Roberto Puddu copia

In questi giorni si fa un gran parlare dell’impianto di Biofuel che dovrebbe nascere nel Polo Industriale di Portovesme: C’è chi, non si sa bene a quale titolo, si spinge addirittura a lanciare un accorato appello, affinché venga impedito perché addirittura “in contrasto con le necessità del tessuto economico e produttivo della Sardegna”; altri, antindustrialisti a prescindere, si limitano a parlare del suo impatto inquinante; ma entrambi, per sostenere le proprie tesi, utilizzano lo spauracchio della distruzione del territorio da parte delle infestanti canne. Infine, altri ancora si affannano a difenderlo con opinioni e rassicurazioni personali.

Noi crediamo sia il caso di portare la discussione nell’alveo naturale della concretezza e della realtà. Intanto, ricordando un’ovvietà che ci pare non venga tenuta nel debito conto: l’impianto potrà essere realizzato se autorizzato e, per questo, sottoposto alla lunghissima serie di procedure burocratiche, di verifica e valutazione di rispondenza normativa, a garanzia della sostenibilità ambientale.

La sua allocazione è già frutto di scelte politiche assunte ai vari livelli governativi nazionale, regionale e territoriale! Ed è parte di un definito processo europeo di innovazione tecnologica nella produzione di carburanti biologici. Inoltre l’investimento non risulta essere condizionato alla coltivazione, diretta e massiva delle canne e tantomeno lo stesso deve sottrarre territorio agricolo al suo naturale utilizzo. E tra l’altro, da una parte non potrebbe esserlo in nessun caso perché nessuno può imporre la coltivazione di una qualsiasi coltura a chicchessia, e dall’altra, perché si può confidare che il territorio, nel settore dell’agricoltura e non solo, esprime una classe imprenditoriale che sa valutare e non è incline a utilizzare le sue terre migliori sostituendone le colture, più proficuamente remunerative, con le  canne.

Si può e si deve invece ragionevolmente dire che la decina di migliaia di ettari di terreni irrigui e coltivabili nel Sulcis Iglesiente (1.5 milioni in Sardegna), ad oggi totalmente incolti, sono un’opportunità per l’implementazione della produzione e della trasformazione alimentare. E che gli stessi, insieme alle ingentissime risorse ed incentivi a disposizione del settore, possono giustamente essere parte attiva, e per questo ci battiamo, per partecipare al contrasto alla crisi e al possibile sviluppo economico e sociale. Non è per questo intento che, fra le altre risorse, si è appena approntato il  progetto regionale di sviluppo rurale e di forestazione che da solo vale 1 miliardo e 300 milioni di euro?

D’altra parte è anche innegabile il fatto che la presenza di un impianto di Biocarburante può diventare un’opportunità di filiera e dunque, far ipotizzare la valorizzazione delle canne già presenti nel territorio, ovvero la loro coltivazione, dove e come possibile e conveniente, con tutti gli accorgimenti tecnologici per gestire la delimitazione dei terreni eventualmente dedicati alla sua piantagione. La stessa fabbrica, che peraltro niente toglie e distoglie da qualsiasi altro settore, può e deve essere parte di un progetto di ripresa produttiva e di valorizzazione del più grande e riconosciuto patrimonio del Sulcis Iglesiente: la sua competenza e professionalità, la sua cultura industriale, con le sinergie con il resto del comparto, e nel generale equilibrio e sostenibilità economica, ambientale, occupazionale e settoriale.

In conclusione, crediamo sia il momento di spostare la discussione, dalla sempre classica cultura del no a prescindere e dall’uno contro l’altro, al confronto. Una pratica che sta in capo alla Regione alla quale ribadiamo la sollecitazione di darvi urgentemente corso, nell’interesse della collettività.

Roberto Puddu

Pietro Cocco 6 copia

«L’accordo siglato tra il Presidente della Regione Sarda Francesco Pigliaru ed il Ministro della Difesa Pinotti per l’avvio di un tavolo di confronto istituzionale, rappresenta un altro passo importante e decisivo verso il raggiungimento dell’obiettivo della Giunta e del Centrosinistra, di avviare il processo di graduale dismissione della presenza militare nell’Isola attraverso un riequilibrio con le altre Regioni italiane.»

Lo scrive in una nota Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Questo risultato, ottenuto a distanza di appena 8 mesi dall’insediamento della nostra  Giunta – aggiunge Cocco – testimonia l’impegno forte dell’esecutivo a trasformare in azioni concrete gli obiettivi contenuti nel programma di governo di cui questo tema rappresenta uno dei punti strategici.»

«Una politica fatta non da enunciazioni ma di concretezza, capace di dare risposte alle aspettative dei Sardi in tempi rapidi. Lo stesso non può essere detto per i “mestieranti dell’annuncio fine a se stesso” che  pur avendo avuto ruolo di governo della Regione negli anni appena trascorsi e non avendo ottenuto nessun risultato – conclude Pietro Cocco – continuano imperterriti ad emettere giudizi infondati e fuori luogo.»

Il 3 dicembre 2014, presso il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, a Pula (CA), per 40 progetti di startup ha avuto inizio la prima edizione di Insight: percorso di validazione dall’idea al business model, iniziativa organizzata da Sardegna Ricerche nell’ambito delle attività dello Sportello Startup.

Nell’arco di 16 settimane più di 70 aspiranti imprenditori – riuniti in 40 progetti d’impresa – avranno modo di fruire di un programma di formazione imprenditoriale strutturato in otto lezioni e due seminari intensivi, che darà loro passo passo gli strumenti necessari per entrare in contatto con i primi clienti, stabilire i requisiti del proprio prodotto, validare il prezzo giusto per entrare nel mercato, progettare ed eseguire una campagna di vendita, e dialogare con potenziali partner e investitori.

Non si tratta di un programma di formazione qualsiasi: il vero apprendimento avviene fuori dalla classe, attraverso il confronto con il mercato, disciplinato da un metodo (lean startup) strutturato per massimizzare le possibilità di successo, e da strumenti in continua evoluzione. Per favorire il reale progresso dei progetti d’impresa, ogni due settimane gli imprenditori si confrontano con sfide pratiche, traguardi progressivi e metriche, il cui superamento garantirà il reale progresso dei progetti verso la comprensione del proprio mercato e il successo della propria impresa. Si tratta di un percorso unico in Italia, che mette al centro il futuro imprenditore, la sua capacità di apprendere, e le sue competenze.

Di questi 40 team, 10 fruiranno anche di un servizio di affiancamento e supervisione continua, che li guiderà nell’applicazione di quanto appreso in classe ai loro progetti specifici e darà loro diritto di fruire di un contributo di massimo 7000 euro per lo sviluppo di un prototipo MVP (Minimum Viable Product). Questi team sono:

1.    Mimesis (biomed): screening e ricerca di peptidomimetici ad uso biomedico

2.    Promupped (advertising & marketing): servizio di gestione di m-couponing

3.    GeaHabitat (architecture & real estate): soluzioni integrate di bioarchitettura per il clima mediterraneo

4.    NIP – New Innovative Projects (healthcare & wellness): progettazione di macchine innovative per il benessere e la salute

5.    Zhips (food): alternativa gustosa e leggera agli snack salati più diffusi

6.    Interactive Dida Book (education): libri digitali interattivi per la simulazione di esperimenti scientifici

7.    Sport Hub (wellness): un contenitore di sport, per il benessere di chi lo pratica e chi lo fa praticare

8.    iShop (retail): soluzioni per facilitare la penetrazione del commercio elettronico

9.    Breathly (healthcare & wellness): sistemi di monitoraggio e valutazione del respiro

10.  Brave Potions (healthcare): soluzioni per migliorare l’esperienza medica dei bambini

Il percorso di validazione dall’idea al business model è una iniziativa dello Sportello Startup di Sardegna Ricerche che si avvale per la sua realizzazione della collaborazione della società The Doers per il programma di formazione ed affiancamento, mentre Daniela Selloni, del dipartimento di design strategico del Politecnico di Milano, e Leonardo Bellini condurranno i seminari intensivi sul Design Thinking e sul Social Media Marketing, rispettivamente. Gli aspiranti imprenditori avranno anche accesso gratuito a tutti i servizi che Sardegna Ricerche stessa mette a disposizione per sostenere lo sviluppo imprenditoriale.

Il Presidente Giuseppe Bonanno

Sarà l’Isola di Budelli il fiore all’occhiello del nuovo anno per il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. In attesa dell’ufficializzazione del decreto di trasferimento al patrimonio pubblico dell’Isola, previsto già dalla prossima settimana da parte del Tribunale di Tempio, l’Ente rilancia le sue attività illustrando gli obiettivi per il 2015. Nel corso di una conferenza stampa convocata presso la sede del Parco dal presidente, Giuseppe Bonanno, è stato fatto il punto sulle attività che caratterizzeranno l’anno appena cominciato. Occhi puntati sull’Isola di Budelli ma non solo, insieme a questa, infatti, sarà l’Isola di Caprera con il progetto di recupero degli “Orti di Garibaldi”, la realizzazione del parcheggio di Stagnali e il potenziamento delle attività del Cea – Centro di educazione ambientale, ad alimentare l’attività e gli impegni del Parco.

La Commissione europea ha prorogato il programma di misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo per i produttori di alcuni ortofrutticoli: mele e pere, prugne, uve da tavola e kiwi; pomodori, carote, peperoni, cetrioli e cetriolini, arance, clementine, mandarini. Ne dà comunicazione l’assessorato regionale dell’Agricoltura.
La proroga del periodo di partecipazione al programma di sostegno va dal 1 gennaio 2015 al 30 giugno 2015, salvo il caso di esaurimento anticipato degli ulteriori quantitativi fissati.
Le comunicazioni dovranno essere fatte dalle organizzazioni di produttori/produttori non soci, ai Servizi territoriali dell’Agenzia Argea Sardegna, mentre per eventuali informazioni è possibile rivolgersi all’Area coordinamento istruttorie della medesima Agenzia ai numeri 07060262275 – 07060262274.
Vigneti carignano

Sabato 10 gennaio, alle ore 18.00, nella Sala Branca (Palazzo Municipale, Piazza Municipio) sarà inaugurata la mostra “Ma nel lavor tu fai libere le genti, commercianti e imprenditori a Iglesias fra Ottocento e Novecento”.

La mostra “Ma nel lavor tu fai libere genti”, allestita presso il vecchio Municipio, ricorda il periodo in cui, fra Ottocento e Novecento, la città di Iglesias offriva importanti opportunità di occupazione e, con esse, la facoltà ai lavoratori di acquisire autonomia e libertà. La mostra non vuole essere nostalgica, vagheggiare solo i bei tempi andati, ma si propone di riscoprire quelle capacità di determinazione, dinamismo e inventiva che qualificava gli Iglesienti del periodo, affinché questi stessi valori possano essere di stimolo per l’attualità.

La mostra, curata da Antonio Ariu, Marcella Cogoni e Grazia Villani in collaborazione con il comune di Iglesias, è solo la prima fase di un progetto più ampio che riguarderà il commercio iglesiente della Belle Epoque: in questa tranche iniziale, attraverso documenti e oggetti d’epoca, sono rappresentati i farmacisti, i rivenditori di tessuti e i sarti, i fotografi e i gioiellieri, alcuni dei quali, con la loro intraprendenza e fiducia nel futuro, furono capaci di distinguersi positivamente in ambito nazionale e persino internazionale. Nelle fasi successive saranno rappresentati gli artigiani, gli esercenti di bar, alberghi e ristoranti, per finire a dare uno sguardo ai gestori di cinema e teatri.

La caratteristica saliente della mostra è di essere stata allestita, secondo una formula già sperimentata in precedenza, con materiale messo gentilmente a disposizione da tutti quegli Iglesienti che hanno voluto collaborare in nome dell’amore che nutrono per la propria città. Ed è su questa base che ci si augura che, sempre più partecipata, la mostra possa crescere fino a diventare, eventualmente, una prima base per un museo stabile sulla storia cittadina.

Nel mese di gennaio la mostra sarà aperta tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30, il giovedì sera dalle 15.30 alle 20.00 e il venerdì e sabato sera dalle 17.00 alle 20.00.

Il Municipio di Iglesias copia

Questo pomeriggio negli uffici di presidenza in viale Trento, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e il sottosegretario di Stato della Difesa, Domenico Rossi, hanno firmato l’accordo per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa.

Questo il testo integrale dell’accordo.

«Il 19 giugno si è tenuta la Seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari. In tale occasione il Ministro Pinotti e il Presidente Pigliaru, hanno convenuto sulla necessità di avviare un tavolo di confronto istituzionale, a partire dall’assunto, ormai da tempo ampiamente condiviso, che esiste una sproporzione tra la presenza militare e i gravami a questa connessi nella Regione Sardegna rispetto al resto d’Italia.

In questo momento, pur nelle differenti posizioni di partenza, sussistono tutte le condizioni per l’avvio di un tavolo di confronto istituzionale volto a valutare, in coerenza con le linee programmatiche del Ministro della Difesa e con le risoluzioni parlamentari e consiliari, la percorribilità dell’avvio del processo di graduale dismissione di parte dei Poligoni e l’individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione, in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell’incidenza delle attività militari. Un percorso da avviare con tempi certi e modalità definite.

Con riferimento alle esigenze di armonizzazione e mitigazione, quelle più evidenti sono riconducibili alla riduzione dell’estensione dei Poligoni, del Demanio militare e delle aree soggette a Servitù militari e le connesse occupazioni temporanee, alla tutela ambientale e della salute nei Poligoni, alla riconversione delle attività svolte nei Poligoni, all’impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori, al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell’articolo 14 dello Statuto Sardo, a partire dagli Accordi del 2006 e 2007.

All’interno di questo perimetro il tavolo avrà obiettivi che per la complessità della loro soluzione potranno realizzarsi entro la legislatura, mentre altri potranno essere conseguiti già nel breve periodo.

Per quanto concerne questi ultimi ci si riferisce all’individuazione di misure di mitigazione quali l’istituzione di osservatori ambientali indipendenti, la riduzione dell’estensione delle aree soggette a vincolo o destinate a Demanio militare, l’individuazione di misure di riconversione in senso dual use delle attività svolte nei Poligoni e di misure di indennizzo e compensazione, il riavvio dei processi di dismissione dei beni militari non più utili alla Difesa, cui corrisponderanno attività concrete per facilitare, di concerto anche con i Comuni interessati, il dialogo con la realtà militare in Sardegna, con il personale militare e le rispettive famiglie, prevalentemente sarde.

Il tavolo dovrà essere anche l’occasione per garantire trasparenza e informazione alle popolazioni, a partire dai dati sullo stato dei luoghi e sulla salute, ma anche da una approfondita analisi degli eventuali costi da mancati sviluppi alternativi dei territori, condotta secondo standard internazionali.»

Accordo Regione-Ministero

 

 

Claudia Firino ha commentato l’approvazione della legge sull’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda approvata dall’Aula.
«Si tratta del primo passo verso l’adeguamento a un mondo editoriale ormai diverso da quello contemplato dalla legge 22. Nell’epoca del digitale e del giornalismo on line, che interessa soprattutto giovani professionisti, serve una revisione profonda. Mi auguro che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.»
Due i punti principali cui la legge risponde, secondo l’assessore della Giunta Pigliaru: «Il dato occupazionale, in quanto la legge tutela la stabilità dei dipendenti del mondo della comunicazione radio-televisiva e apre un importante spiraglio rispetto alla valorizzazione delle professione giornalistica, e la tutela della cultura e lingua sarda, elemento che ha sempre contraddistinto le emittenti regionali che in questi anni hanno grandemente sofferto della crisi del comparto».
Claudia Firino 5 copia