18 July, 2024
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Cresce la preoccupazione in Sardegna dopo l’annuncio della consegna della proposta di Sogin ad Ispra sulle aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico.
L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha dichiarato che «la Regione osserva da vicino e con attenzione l’iter relativo alla Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico». «Vigiliamo con grande attenzione su ciò che avviene a proposito del sito nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente -. Come più volte ribadito, anche in questo caso faremo valere l’Autonomia della Sardegna, affermando il nostro potere decisionale sul territorio sardo e tenendo conto della volontà delle comunità. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica è infatti considerazione prioritaria, per la quale non ammettiamo eccezioni. La Sardegna è già gravemente penalizzata dall’onere eccessivo delle servitù Militari».
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«Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ascolti il “Comitato cittadini del Sulcis”, da tempo in attesa di un incontro per parlare degli interventi necessari a uscire dalle secche della crisi che imperversa in Sardegna e in particolare nella Provincia di Carbonia Iglesias, “eletta”, ancora una volta, territorio più povero d’Italia.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del grippo Forza Italia Sardegna.

«Partendo dalla convinzione che la Sardegna paga il prezzo dei problemi di natura strutturale e storica che stanno alla base dell’eterno stato di difficoltà economica dell’isola – aggiunge Locci – , il comitato (composto da centinaia di piccoli imprenditori della produzione e dei servizi, professionisti e semplici cittadini) chiede interventi mirati volti ad attenuare le condizioni di svantaggio e a incrementare le produzioni. L’obiettivo dell’aggregazione spontanea di cittadini è creare un’economia diffusa, multisettoriale e integrata.»

«Di questo, in particolare, i cittadini del Sulcis vorrebbero parlare con il presidente della Regione (il Governatore, benché invitato, non ha presenziato all’ultima assemblea generale organizzata dal comitato, che ha visto la partecipazione di circa 600 persone, tra imprenditori, professionisti, sindaci e consiglieri regionali). L’auspicio è che Francesco Pigliaru si mostri disponibile – conclude Ignazio Locci – e conceda udienza, senza farsi attendere troppo a lungo.»

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I consiglieri comunali Salvatore Mascia e Fabio Usai, del gruppo consiliare Impegno, hanno presentato una mozione urgente sulle problematiche legate al pagamento dell’Imu e della Tari.

«Preso atto che nel sito istituzionale del comune di Carbonia – scrivono Mascia e Usai – nella sezione IMU, è stato inserito un programma per il calcolo degli importi dovuti per il 2014 e che, in tale programma per ciò che concerne “altre abitazioni, cat. A (tranne A1)” e “Cat. C/1 – Negozi e botteghe” ed “aree fabbricabili” viene determinata automaticamente un’aliquota pari a 9,60 per mille anziché l’aliquota pari al  8,60 per mille come deliberato dal Consiglio comunale in data 2/04/2014; con la reale possibilità quindi di trarre in inganno l’utente; considerato inoltre che coloro che hanno utilizzato tale programma (singoli cittadini, patronati, c.a.f. commercialisti, professionisti, etc.) per il calcolo della prima e della seconda rata hanno determinato e versato lo 0,1 per mille in più del dovuto cioè l’11,63 % in più dell’imposta realmente dovuta», la mozione, qualora venisse approvata dal Consiglio comunale, «consentirebbe ai cittadini contribuenti di portare in detrazione gli eventuali importi versati in più nella prima e seconda rata dell’IMU-TASI del 2014, nel versamento della prima rata IMU-TASI del 16 giugno 2015» e «di inserire nel regolamento IMU e TASI uno specifico articolo che preveda la possibilità di compensazione di eventuali importi versati erroneamente in più, senza la necessità di altre comunicazioni e/o adempimenti».

Gli uffici competenti, infine, darebbero comunicazione ai cittadini contribuenti, come accade per gli importi versati in meno, degli importi versati in più, addebitando ai cittadini le sole spese di spedizione.

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«I danni provocati dai vandali al Bastione di Saint Remy rappresentano un oltraggio alla città capoluogo. E’ inaccettabile che il monumento più importante di Cagliari, preso d’assalto quotidianamente da centinaia di turisti, sia lasciato nel degrado e abbandono più assoluto.» 

Il consigliere regionale e comunale di minoranza Edoardo Tocco parte da questo concetto, con una condanna senza mezzi termini ai teppisti che la notte di Capodanno hanno rovinato panchine e lampioni, con la rimozione di alcune lastre di marmo che corrono sul parapetto del monumento. L’istantanea del day after è desolante anche per l’esercito di vacanzieri.

«Si tratta di un grandissimo danno d’immagine per Cagliari – aggiunge Edoardo Tocco – con un’aggravante per gli episodi di vandalismo che vanno avanti da ormai troppo tempo. Le scritte che deturpano il bastione fanno da contorno alle fotografie dei turisti. E’ da mesi che la vernice spray è comparsa nel monumento. Nessuno che ripulisca questo disastro. Gli ultimi atti della notte di San Silvestro sono solo l’ultima pagina dello sconcio, con i cocci di bottiglie spaccate e i lampioni rovinati dai vandali. E’ necessario un piano per tutelare e salvaguardare i siti culturali ed architettonici della città con l’assegnazione del controllo e monitoraggio dei monumenti ad una cooperativa di vigilantes. E’ impensabile assistere ancora al degrado degli spazi più frequentati dai turisti che arrivano in Sardegna. L’assunzione dei vigilantes per il controllo dei monumenti più importanti comporterebbe vantaggi anche dal punto di vista dell’occupazione giovanile.»

«Con gli episodi di teppismo che sono ormai all’ordine del giorno in città e nei dintorni di Cagliari – conclude Tocco – appare chiaro che nella finanziaria regionale, che sarà in discussione sin dai prossimi giorni nell’aula di via Roma, occorra prevedere risorse adeguate per garantire la necessaria tutela e sicurezza dei siti di importanza culturale e storica della città e dell’area vasta.»

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Gran finale, questa sera, per la ventinovesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, comune di Sant’Anna Arresi e della Fondazione Banco di Sardegna.

A chiudere la storica rassegna jazz di Sant’Anna Arresi saranno altre due spettacolari band jazz, devote all’improvvisazione e alla sperimentazione. I concerti inizieranno come di consueto alle ore 21:00 all’interno del Palanuraghe, situato accanto al comune di Sant’Anna Arresi. Il duo Louis Moholo-Moholo e Alexander Hawkins si cimenterà in uno scambio culturale, una performance dedicata all’improvvisazione sospesa tra gli energici slanci del piano di Hawkins e la straordinaria gamma dinamica delle percussioni di Moholo-Moholo. Nonostante rappresentino due distinte generazioni di musicisti – Moholo-Moholo, maestro affermato e veterano di innumerevoli registrazioni fondamentali e band passate alla storia della musica; Hawkins, membro di una generazione molto più giovane ma la cui audacia e visione musicale lungimirante hanno contraddistinto come una delle forze maggiori della scena odierna- il duo ha sviluppato un rapporto speciale durante gli ultimi anni, che lo rende un interessante anello di giunzione tra il trascorso del jazz e le avanguardie odierne.

A chiudere il festival, in esclusiva per l’Italia, l’ElectroAcoustic Septet di Evan Parker, un ensemble molto speciale, composto da Parker al sassofono, Peter Evans alla tromba, Walter Prati al computer, Marco Vecchi alle proiezioni audio, Paul Obermayer e Richard Barrett alle elettroniche live e Steve Noble alla batteria. ElectroAcoustic è un progetto iniziato nel 1990 con lo scopo di esplorare in tempo reale i limiti dell’elaborazione dei segnali, nell’ambito dell’improvvisazione musicale. L’obiettivo di Parker è approfondire l’attuale percezione dell’arte dei suoni, in un discorso aperto tra strumenti classici ed elaborazioni digitali. Il settetto sottopone strumenti e computer a test di creatività in tempo reale, mettendo alla prova le capacità di libera improvvisazione del digitale contro l’umano. All’evolversi della tecnologia digitale gli ElectroAcoustic rispondono cercano nuovi metodi e possibilità per sfruttarne le sonorità ancora non considerate o esplorate a pieno.

Louis Moholo-Moholo, Alexander Hawkins, Evan Parker, Peter Evans, grandi nomi del jazz per una serata conclusiva in grande stile, un’altra pietra miliare nel lungo curriculum del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

Ieri, 2 gennaio 2015, Sogin, la società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, un’attività svolta  per garantire la sicurezza dei cittadini, salvaguardare l’ambiente e tutelare le generazioni future, ha consegnato ad ISPRA la proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico, rispettando i tempi previsti dal D.Lgs. 31/2010, ossia entro 7 mesi dalla pubblicazione della Guida Tecnica n. 29 di ISPRA, avvenuta il 4 giugno 2014.

Per elaborare la CNAPI, Sogin ha applicato i Criteri di localizzazione stabiliti dall’ISPRA con la Guida Tecnica n. 29 e indicati dall’IAEA con la Safety Guide n. 29.

Dopo la consegna della CNAPI, ISPRA ha due mesi di tempo per verificare la corretta applicazione dei Criteri da parte di Sogin e validare la Carta. Al termine di tale lavoro, è previsto che entro un mese il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente comunichino il loro nulla osta affinché Sogin pubblichi la CNAPI.
La pubblicazione della Carta e quella contestuale del Progetto Preliminare apriranno una fase di consultazione pubblica e di condivisione, che culminerà in un Seminario Nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti ed interessati.
Il Deposito Nazionale è un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza i rifiuti radioattivi. La sua realizzazione consentirà di completare il decommissioning degli impianti nucleari italiani e di gestire tutti i rifiuti radioattivi, compresi quelli provenienti dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca.
Insieme al Deposito Nazionale sarà realizzato il Parco Tecnologico: un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato.
La collaborazione con enti di ricerca, università e operatori industriali, sia nazionali che esteri, permetterà al Parco Tecnologico di integrarsi con il sistema economico e di ricerca e di contribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio che lo vorrà ospitare.
Il Deposito è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) che consentirà la sistemazione definitiva di circa 75mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15mila metri cubi di rifiuti ad alta attività.
Dei circa 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, il 60% deriverà dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro.
Il trasferimento dei rifiuti radioattivi in un’unica struttura garantirà sia la totale sicurezza per i cittadini e l’ambiente sia il rispetto delle direttive europee, allineando l’Italia ai Paesi che da tempo hanno in esercizio sul loro territorio depositi analoghi.
La notizia pubblicata da Sogin sul suo sito internet, riportata integralmente, ha fatto scattare nuovamente l’allarme in Sardegna, dove è forte il timore che possa essere proprio la nostra Isola l’area prescelta. In presenza dell’enorme concentrazione di aree destinate alla Difesa e di innumerevoli siti degradati che attendono da anni adeguati interventi di bonifica, una decisione in tal senso rappresenterebbe un colpo mortale alle legittime ambizioni dei sardi di puntare su uno nuovo modello di sviluppo, incentrato prevalentemente sul turismo.

Il coordinatore regionale dei Riformatori Sardi, Michele Cossa, in una breve nota sollecita «massima vigilanza sulla questione scorie. Non accetteremo mai che la Sardegna diventi deposito. Abbiamo già troppe servitù e lo Stato con la Sardegna è fin troppo in debito».

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, dopo la rinuncia di Giorgio Lenzotti, sollecita la Giunta regionale a scegliere un manager d’esperienza per il Brotzu per garantire un salto di qualità.

«La sanità isolana – sottolinea Tocco – ha urgente necessità di professionalità. L’azienda ospedaliera Brotzu è uno dei fiori all’occhiello del nostro sistema. Un centro di eccellenza che ha l’esigenza di trovare una figura in grado di far compiere un ulteriore e definitivo salto di qualità alla struttura, con il proseguimento del lavoro compiuto in questi anni per tenere alti standard all’azienda ospedaliera.» 

«Si auspica – conclude Edoardo Tocco, componente della commissione sanità in consiglio regionale – un lavoro di squadra nell’interesse dell’apparato della medicina sarda. Vista l’importanza dell’azienda, mi auguro un nome nuovo fuori dalle logiche di lottizzazione politica, con un manager che venga identificato insieme ai vari soggetti che operano a livello istituzionale nel sistema sanitario, con una forte attenzione alla trasparenza ed al merito.»

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Penultima serata per l’edizione invernale del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, a Sant’Anna Arresi. Venerdì 2 gennaio sul palco della storica rassegna musicale altri due interessanti ensemble, che non mancheranno di strappare applausi anche dai più dubbiosi.

Dalle ore 21.00 il Palanuraghe ospiterà gli Hard Up Quartet, band sarda composta da Andrea Morelli al sax, Mauro Piras al trombone, Massimo “Maso” Spano al basso e Alessandro Garau batteria. Il quartetto si è distinto per la sua creatività e pienezza del suono, nonostante l’assenza di strumenti puramente armonici, catturando le platee con una matura concezione del suono. Melodie e ritmiche si alternano in un calibrato alternarsi di armonie e improvvisazioni, scambiando momenti di coalizione con attimi di pura libertà esecutiva. Il repertorio del quartetto ha una precisa direzione stilistica che, pur se connaturata intimamente col sound Jazzistico, si rifà tuttavia a diversi stili, il free jazz, il country, il funky, il blues, il latin, calamitando sempre l’attenzione dell’ascoltatore su approdi musicali diversi.

Dalle ore 22.30 circa, sarà il turno del Sant’Anna Arresi Quintet, progetto originale in prima assoluta, capitanato dal sassofonista inglese Evan Parker. Il quintetto, un vero e proprio mélange di talenti jazzistici, vede affiancarsi a Parker alcuni dei migliori esponenti del jazz anglofono: Alexander Hawkins al piano, Peter Evans alla tromba, John Edwards al basso e Hamid Drake alle percussioni. Il quintetto è nato da un’idea originale dell’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del festival, e ha immediatamente ottenuto il consenso dei cinque musicisti. La critica specializzata di tutto il mondo li considera tra i maggiori esponenti dell’avanguardia musicale e capisaldi della libera improvvisazione. Evan Parker, leader di svariate formazioni, ha consolidato metodi per sovrapporre rapidamente suoni armonici e false note che, uniti a tecniche di respirazione circolare e rapidi staccati, creano dense onde di contrappunto e sonorità inconsuete, tratti unici delle performance che lo hanno conferito la stima di critica e appassionati di musica. Parker è considerato il più esperto musicista in campo, unico esploratore e divulgatore dell’intera gamma sonora del sassofono. Non si creda tuttavia che il talento di Parker possa oscurare o sminuire quello degli altri membri del quintetto. Assieme a lui in questa prima assoluta troveremo musicisti di alto livello, non semplici esecutori ma navigati compositori e abili improvvisatori. Alexander Hawkins è uno dei migliori pianisti jazz e in assoluto il migliore interprete del piano Hammond. Alla tromba Peter Evans non ha rivali, sa destreggiarsi e veleggiare all’interno di vari ambienti musicali. Il suo primo album solista “More is More” l’ha visto protagonista di incredibili virtuosismi, quali estreme dissonanze, multifonie, respirazione circolare e tecniche avanzate di cui si è fatto padrone. John Edwards è un vero virtuoso, con la sua sconcertante gamma di tecniche e smisurata immaginazione musicale ha ridefinito le possibilità del contrabbasso e notevolmente ampliato il suo ruolo, sia in solo che in gruppo. Louis Moholo è uno dei batteristi che contribuirono all’incredibile evoluzione della musica degli anni ’60 e ’70. Dopo aver trovato rifugio in Inghilterra, insieme ad altri esiliati sudafricani e membri bianchi della scena free jazz inglese partecipò alla fondazione di ensemble passate alla storia, come i Blue Note, i Brotherhood of Breath ed i Viva La Black.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

Il Museo del Carbone organizza anche quest’anno la manifestazione “La Befana in Miniera”. Martedì 6 gennaio 2015, a partire dalle ore 15.00, i bambini potranno divertirsi all’interno della Lampisteria del Museo del Carbone con animazione, giochi e laboratori creativi in attesa dell’arrivo della Befana, che porterà con sé un grande sacco pieni di dolci per loro. La manifestazione è organizzata dal Museo del Carbone con la collaborazione del Comune di Carbonia, Pro Loco Carbonia e l’Associazione Ohana Aps.

Fino al 6 gennaio è possibile visitare la mostra “In miniera tra i presepi” e durante la manifestazione “La Befana in miniera” saranno premiati gli autori del presepe più votato.

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Il comune di Carbonia, nel rispetto della legge 162 del 2014, accoglierà le richieste dei cittadini per le pratiche relative agli accordi di separazione consensuale, richiesta congiunta di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio e modifica delle condizioni di separazione o di divorzio effettuate davanti all’Ufficiale dello Stato Civile.

L’importo per il diritto fisso è stabilito in 16 euro.

Per avviare la procedura entrambe le parti devono rivolgersi all’Ufficiale di Stato Civile, presso gli uffici  in Piazza Roma, (ex Dopolavoro,  primo piano), per richiedere informazioni sulla documentazione occorrente e per fissare un appuntamento per il giorno dell’accordo.