20 July, 2024
Home2015 (Page 59)

[bing_translator]

Michele Cossa


“Tredicimila bambini in tutta la Sardegna rischiano di vedersi chiusa la scuola da un giorno all’altro perché la a Regione si ostina a non impegnare i 18 milioni di euro disponibili”. La denuncia arriva dal coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che ha già presentato un’ennesima interrogazione all’assessore della Pubblica istruzione.
«Oltre agli alunni e alle loro famiglie – aggiunge Cossa – avranno un enorme danno i 2mila dipendenti delle scuole che potrebbero entro pochissimo tempo trovarsi senza un posto di lavoro. Tutto perché dalla Regione continuano a fregarsene e a non impegnare risorse che sono disponibili. Invitiamo la Giunta regionale a darsi da fare e a pagare quanto deve alle scuole paritarie.»

[bing_translator]

Con il lutto nel cuore per i tragici accadimenti di Parigi e le morti ingiuste nei paesi vicini e lontani, nel rione cagliaritano Sant’Elia riprende la programmazione di Approdi, festa d’arte e comunità organizzata da Carovana SMI insieme a numerosi partner.

Partita il 22 ottobre, dopo una pausa di quasi un mese, la rassegna nel suo secondo modulo vedrà venerdì 20 novembre alle 18.00, negli spazi del Lazzaretto, la presentazione di “Lunàdigas”, un progetto multimediale di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, registe e autrici. Nel dialetto sardo si chiamano lunàdigas le pecore che non figliano: Marilisa Piga e Nicoletta Nesler nell’omonimo web documentario (webdoc.lunadigas.com), di cui saranno proposte alcune parti, svelano quella parte del mondo femminile che sceglie di non avere figli, attraverso testimonianze di donne come Maria Lai, Lea Melandri, Margherita Hack, Lidia Menapace, Veronica Pivetti. Nella serata sarà la stessa Marilisa Piga a raccontare al pubblico questo lavoro, e l’omonimo film in lavorazione, arricchito dai Monologhi Impossibili dell’arteologo Carlo Antonio Borghi: figure femminili della letteratura, della storia, dei fumetti, del cinema, dell’arte che parlano attraverso la sua penna. Sabato 21 novembre, dai Monologhi Impossibili si passa alle Icone Lunàdigas di Approdi, nello spettacolo- installazione in programma alle 17.00 (con repliche rispettivamente alle 19.00 e alle 21.00) in un appartamento del quartiere Villanova: si potrà assistere allo spettacolo solo su prenotazione, chiamando al numero 339 7932095. Saranno in scena Alia Sellami, cantante e musicista tunisina, Isolte Avila, performer cubana fondatrice del SDC, e Adele Madau, nota musicista sarda, attualmente trapiantata in Catalogna e presente sulla scena internazionale.

L’attività di novembre di Approdi vede protagonista anche il SignDance Collective International, un gruppo di artisti disabili con base a Londra, nato nel 2001. In questi giorni i suoi componenti (ospiti di una residenza artistica, altra caratteristica di Approdi) sono al lavoro nelle scuole degli istituti comprensivi Randaccio e Colombo. Attraverso il linguaggio dei segni, della danza, del teatro, il SignDance Collective parla di disabilità attraverso lo spettacolo “Gertrude Mc Fuzz”, la parabola di un uccello che sogna di essere come tanti suoi simili. “Scuola Creattiva” di Approdi: percorsi interdisciplinari, sensoriali e ambientali riservati agli studenti delle scuole di primo e secondo grado della città, per combattere la dispersione scolastica. Lunedì 23 novembre, alle 19.00, il SignDance Collective sarà al Lazzaretto per le prove aperte di “Carthage”, spettacolo basato su testi di Caridad Svich, vincitrice del premio Village Voice (New York City) attribuito per la sua ricca produzione di testi teatrali. Un testo che esplora lo spostamento, la migrazione forzata e la tratta di persone, e le conseguenze di questa condizione esistenziale. L’appuntamento sarà anche l’occasione per riflettere tutti insieme sui tragici eventi che dai paesi arabi, africani, fino alla vicina Francia, compromettono la salvaguardia della vita, dei diritti umani e la libera espressione e mobilità. “Non possiamo procedere nella routine del nostro quotidiano ma vorremo provare a dire: noi ci siamo per contribuire ad invertire lo stato di guerra in atto”, dichiara la direttrice artistica di Approdi, Ornella D’Agostino.

Marilisa Piga e Nicoletta NeslerL'attore David Bower del SignDance Collective InternationalVeronica Pivetti in Lunàdigas

[bing_translator]

Si è svolto oggi il sopralluogo degli Enti autorizzativi e di quelli che hanno competenze sui temi ambientali per il progetto che dovrà portare alla ripresa produttiva dell’Eurallumina.

Anche quello odierno era un obbligo normativo previsto dalle regole procedurali, indispensabile per i tecnici, per trasferire dagli elaborati alla realtà quanto sono chiamati a valutare.

Una folta delegazione composta da 22 persone (nel precedente, in avvio di procedura, il 29 maggio scorso, furono soltanto 5), tecnici e dirigenti, guidati dal Servizio SAVI dell’assessorato regionale dell’Ambiente (per la VIA 6 persone) e dallo stesso Settore dell’ex provincia di Carbonia Iglesias (per la competente AIA 9 persone, guidate dal commissario straordinario Giorgio Sanna) insieme ad Arpas Dipartimento e Direzione tecnico scientifica (5 persone), Servizio Tutela del paesaggio e vigilanza delle province di Cagliari e Carbonia Iglesias (2 persone), Asl 7 di Carbonia (2 persone compreso il commissario straordinario Antonio Onnis).

La visita, iniziata alle 9.00, dopo la fase organizzativa logistica, con i dirigenti e i tecnici dell’Eurallumina, si è sviluppata con il sopralluogo nel sito di stoccaggio dei residui delle lavorazioni, dove è in fase di completamento la messa in sicurezza.

Nel pomeriggio il sopralluogo è proseguito nel carbonile Enel e nella banchina portuale Eurallumina. Per tutta la giornata, oltre ai lavoratori Eurallumina (operai, impiegati, lavoratori degli appalti impegnati nelle operazioni di manutenzione), circa 100 persone, e altrettanti (complessivamente 200 lavoratori) tra quanti sono in questo momento sospesi e in cassa integrazione, richiamati dalla RSU, si sono radunati davanti ai cancelli dello stabilimento in presidio per tutta la durata del sopralluogo, terminato alle 17.00.

«Come RSU – hanno dichiarato i delegati – abbiamo spostato la nostra iniziativa, per questa settimana, dalla sede dell’assessorato dell’Ambiente a Cagliari, per una volta, a “casa nostra”, in occasione del sopralluogo dei tecnici e dei dirigenti degli Enti preposti. Di fatto, questo è il 14° sit-in dallo scorso mese di luglio, svolto in coincidenza con il 26° giorno dall’avvio dei 60 giorni previsti dalla norma, per ribadire la nostra determinazione, nel rispetto delle leggi e delle norme e di chi è preposto a valutare il progetto, per raggiungere l’unico obiettivo che possiamo accettare, la ripresa totale del nostro lavoro.»

 

Il prossimo importante appuntamento è fissato per giovedì 26 novembre, nella sala conferenze del Consorzio Industriale Provinciale di Carbonia Iglesias, con la presentazione pubblica dell’intero progetto (inizio ore 15.30), per poi arrivare alla conferenza dei servizi che dovrà svolgersi entro il 31 dicembre 2015.

«Ci presenteremo con tutti i lavoratori e le loro famiglie – annuncia la RSU – determinati nel ribadire che salute, ambiente e lavoro, nello scrupoloso rispetto delle regole, devono convivere, insieme al dire basta con il no a tutto e ai nemici del lavoro, dei lavoratori e del territorio. Invitiamo tutti coloro che sono direttamente coinvolti, come indotto a tutti i livelli, direttamente e indirettamente, chi ci ha sempre sostenuto con convinzione, dalle parti sociali a quelle istituzionali, ad unirsi a noi e a dimostrare – conclude la RSU – che la volontà di far ripartire il lavoro, è superiore a quella dei pochi che, in modo speculativo, osteggiano queste possibilità.»

SITO DI STOCCAGGIOEURALLUMINA SOPRALLUOGO CARBONILE 2 EURALLUMINA SOPRALLUOGO CARBONILE CARBONILE 1OGGI LAVORATORI EURALLUMINA 2 OGGI LAVORATORI EURALLUMINA  SOPRALLUOGO BANCHINA UNITA' SINDACALE

 

[bing_translator]

Assessorato del Turismo copia

Il ministero dei Beni culturali pubblicherà il prossimo 14 dicembre il bando nazionale sulle reti di impresa che metterà a disposizione di aggregazioni di aziende del settore turistico 8 milioni di euro. Lo comunica l’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio. La finalità del provvedimento è sostenere l’aggregazione e la riorganizzazione della filiera turistica, qualificare ulteriormente l’offerta e, incentivando gli investimenti, accrescere innovazione e competitività sui mercati esteri.
Potranno beneficiare dell’intervento finanziario le micro e piccole imprese riunite in un minino di dieci aziende, delle quali l’80 per cento siano turistiche, aventi forma giuridica di “contratto di rete”, oppure associazioni temporanee di imprese costituite (Ati), consorzi o società consortili. Per le aggregazioni non ancora formate, l’impegno ad aggregarsi dovrà essere firmato entro 90 giorni dalla pubblicazione del bando. L’azienda capofila di rete dovrà registrarsi sulla piattaforma telematica disposta dal Mibact per la compilazione della domanda, tramite il portale www.beniculturali.it/turismo. La presentazione dell’istanza dovrà avvenire solo ed esclusivamente via web entro le 16.00 del 15 gennaio 2016.
L’assessore Francesco Morandi invita le aziende isolane di settore a partecipare: assessorato

Il contributo, concesso a fondo perduto in regime “de minimis”, è fissato in 200mila euro per ciascun progetto di rete. Le proposte devono prevedere investimenti per un importo complessivo non inferiore a 400mila euro, utili ad attivare iniziative di riduzione dei costi della rete con strumenti informativi di amministrazione, gestione e prenotazione di servizi turistici, creazione di piattaforme per acquisti collettivi di beni e servizi, azioni per migliorare la conoscenza del territorio. Si tratta in particolare di sistemi promozionali on line, di promo-commercializzazione attraverso nuove tecnologie, nonché della creazione di pacchetti turistici innovativi per la promozione sui mercati esteri e nelle fiere.

[bing_translator]

La sottocommissione della VI Commissione (Salute e politiche sociali) ha concluso oggi l’esame della proposta di legge n. 5 del 2014 “Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà. Fondo regionale per il reddito minimo di cittadinanza”, primo firmatario l’on. Luca Pizzuto. Il testo, rinominato “Reddito di inclusione sociale”, è stato riformulato alla luce delle osservazioni dei componenti della Sottocommissione e il contributo della Alleanza sarda contro le povertà, che attraverso le associazioni ha fornito materiale di discussione e riflessione, rendendo il contenuto della proposta più funzionale all’attuazione pratica della misura, istituendo una prima fase sperimentale limitata ad alcuni parametri specifici e coordinando le disposizioni del testo con il quadro normativo di partenza. Il nuovo testo prevede un piano sperimentale triennale che, legandosi al criterio della lotta alla dispersione scolastica, permetterà di soddisfare le istanze di circa 5.000 famiglie sarde. 

I cinque componenti della Sottocommissione auspicano che nelle prossime settimane il testo possa essere esaminato dalla IV Commissione per poi arrivare all’esame dell’aula e all’approvazione entro l’anno. 

«Nella nostra visione – spiega l’onorevole Pizzuto – il Reddito di Inclusione sociale non è una semplice erogazione monetaria ma è un Patto tra la Regione e il beneficiario, costruito per fornire strumenti finalizzati all’emancipazione dell’individuo, affinché egli sia successivamente in grado di adoperarsi per garantire a se stesso e alla propria famiglia una esistenza dignitosa e un’autosufficienza economica. Abbiamo iniziato una guerra contro la povertà e intendiamo vincerla.»

Sulla stessa linea gli altri componenti della Sottocommissione. In particolare, l’onorevole Luigi Ruggeri afferma che si tratta di «un passo importante nella lotta alla povertà: finalmente il tema dell’inclusione e dei poveri torna ad essere parte del vocabolario politico. Non sono politiche di carità, ma di presa d’atto di diritti universali che devono essere il riferimento della politica». Gli fa eco l’onorevole Augusto Cherchi che intende il Reddito di inclusione sociale come «una misura importante e fondamentale di fronte ad una Sardegna che vede crescere il numero dei poveri: la Sardegna deve accrescere la produzione di ricchezza e pensare a chi non raggiunge il minimo per vivere una vita dignitosa», mentre l’onorevole Giuseppino Pinna ritiene che «questo disegno di legge rappresenti un passo importante verso le povertà estreme anche perché finalizzato al reinserimento sociale delle persone che versano in grave difficoltà».

Luca Pizzuto copia

[bing_translator]

IMG_0271IMG_0272

Dopo i legali dei medici Mariano Cabras e Leonardo Giovanni Tola e del Direttore della Struttura Complessa di Rianimazione Tiziana Serci, anche l’associazione di volontariato “Le Rondini” replica ai dirigenti della ASL 7 (Sergio Pili, Antonio Tuveri, Marco Vinicio Grussu, Viviana Lantini, Antonello Cuccuru e Miriana Fresu) sulle tematiche legate al servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata).

«I pazienti e i familiari chiamati in causa ritengono doveroso fare alcune considerazioni – si legge in una nota diffusa questa sera -. Di fronte ad un importante problema come quello dell’appropriatezza delle cure, abbiamo sempre auspicato di poter avere rapporti con persone autorevoli, preparate in materia e in possesso della giusta sensibilità e umanità, qualità essenziali quando ci si rivolge a persone fragili che versano in gravi difficoltà. Queste caratteristiche avrebbero portato sicuramente ad un avvicinamento delle parti interessate al fine di avviare un dialogo costruttivo per trovare soluzioni condivise. La realtà invece parla da sola.»

«I prodi scudieri altro non fanno che sciorinare numeri, mentre dovrebbero parlare soltanto di PERSONE la cui vita è disperatamente dipendente da macchine e che possono esprimersi solo attraverso l’Associazione Le Rondini – prosegue la nota dell’associazione Le Rondini -. E’ loro volontà rendere noto, visto che la disinformazione regna sovrana, che i pazienti assistiti in ADI di terzo livello sono ben 40, 12 nel distretto di Iglesias e 28 in quello di Carbonia. A tutt’oggi i pazienti in sciopero che rifiutano l’Onnis sistema sono 19, tutti ad alta criticità, tutti “ospedalizzati a domicilio”.»

«A questo punto – scrive ancora l’associazione Le Rondini – la domanda nasce spontanea. Qual è il motivo per cui cinque direttori si schierano solo adesso contro i pazienti a sostegno del Commissario? Dove erano questi dirigenti mentre si consumava l’illecito in barba al bilancio aziendale? E come mai solo ora si parla di illegalità del vecchio sistema rinnovato e deliberato per tanti anni dalla ASL e dalla Regione? Si sta forse insinuando che i precedenti Direttori Generali o Assessori alla Sanità non siano stati rispettosi di leggi e contratti quanto il Dr. Onnis? E come mai lo stesso Dr. Onnis, in barba alla tanto richiamata onestà, ha prorogato il sistema illecito anche nel 2015? Perché i pazienti ventilati devono essere ricompresi nelle cure palliative e terapie antalgiche quando non risultano essere malati terminali? E come mai all’interno di tanta trasparenza e onestà, nel corso del sit-in in via Dalmazia, il Dr. Onnis chiede ad un paziente di comunicargli il nome del suo rianimatore preferito promettendo di assegnarglielo? Questi ed altri interrogativi suscitano enormi perplessità e sollevano seri dubbi sulla limpidezza e legittimità del cambiamento in atto. Quesiti ai quali fin’ora non hanno fatto seguito risposte appropriate!»

«Le carenze della nuova organizzazione sono evidenti e tangibili – sottolinea l’associazione Le Rondini -. Chiamare il numero messo a disposizione per le urgenze e verificare l’assenza della disponibilità di un medico; vedersi arrivare a casa l’ambulanza con i volontari a bordo che non possono assistere pazienti trachoestomizzati e ventilati. Tutto questo è vergognoso e irrispettoso!

Quelli che i cinque dirigenti chiamano “elementi di sospetto” riguardo l’incompetenza di alcuni operatori è piuttosto una palese ammissione del Direttore Sanitario Dr. Maggetti: uno dei due medici “scelti” per questo difficile lavoro non ha esperienza, e quindi competenza, in materia di pazienti ventilati. Due infermieri facenti parte della nuova equipe non provengono dalla rianimazione e non hanno esperienza in questo campo. Come mai i cinque dirigenti non si pongono il problema dell’appropriatezza, della competenza e della sicurezza? Perché consentono che gli operatori vengano formati sul campo sulla pelle dei pazienti e su un terreno difficile come quello dell’assistenza a domicilio, esponendoli in prima persona a pesanti responsabilità? Come mai ci si scandalizza quando si solleva il problema della competenza professionale mentre qualcuno paga privatamente infermieri della rianimazione in altre ASL per assicurarsi cure appropriate?»

«Insinuare che i pazienti siano “innamorati” degli operatori del reparto di Rianimazione è una offesa alla nostra intelligenza; ritenere che questi pazienti abbiano bisogno esclusivamente di cure adeguate e personale preparato è verità inconfutabile» si legge ancora nella nota dell’associazione Le Rondini.

«La superficialità regna sovrana. A riprova di ciò citiamo l’ennesimo avviso di mobilità per infermieri da destinare alla raffazzonata struttura del Commissario. Criteri d’accesso: tre anni di anzianità di servizio e nulla più.

Vogliamo inoltre sottolineare che il rapporto diretto con la rianimazione NON PUO’ essere quello di qualsiasi cittadino perché qualsiasi cittadino non si trova nella nostra situazione di cronicità e di ospedalizzazione domiciliare. Noi non chiediamo l’accesso alla Rianimazione qualora ci fosse la necessità, ma chiediamo che la Rianimazione abbia l’accesso in casa nostra! Vogliamo che i problemi vengano risolti a domicilio come sempre è stato, con efficienza ed efficacia e in sicurezza. Il ricorso al ricovero è l’ultima soluzione che vorremo prendere in considerazione.

La fiducia che abbiamo sempre riposto negli operatori del reparto di Rianimazione è semplicemente il riconoscimento dovuto ad un sistema che ha sempre soddisfatto i bisogni dei malati e dei loro familiari, con competenza e dedizione.

La sfiducia che abbiamo riposto nell’UO messa in essere dal commissario per l’assistenza domiciliare – conclude l’associazione Le Rondini -, è semplicemente il riconoscimento dovuto ad un sistema che, palesemente e come provato sulla nostra pelle, non soddisfa i bisogni dei malati in ventilazione meccanica assistita H.24 e dei loro familiari.»

[bing_translator]

Il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sollecita un intervento in grado di porre fine all’interminabile odissea dei lavoratori in utilizzo.

«E’ necessario uno stanziamento straordinario per la proroga dei cantieri comunali per tutto il 2016, in attesa di una nuova proroga che preveda la stabilizzazione dei lavoratori. Con la finanziaria il Consiglio regionale ha previsto di destinare 3 milioni di euro a favore degli enti locali per l’attuazione di progetti per l’impiego dei lavoratori in utilizzo – aggiunge Rubiu -. Il piano regionale ha previsto il coinvolgimento, in tutta la Sardegna, di circa 400 lavoratori, di cui molti in mobilità in deroga, già terminata. Un intervento peraltro previsto dal decreto interministeriale, per effetto della cessazione degli ammortizzatori sociali.»

[bing_translator]

Scade lunedì 23 novembre il termine per la presentazione delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’anno 2015 alle associazioni di promozione sociale.
Le risorse disponibili ammontano a 140mila euro e saranno destinate alle associazioni regolarmente iscritte nel relativo registro regionale per la realizzazione di progetti, iniziative e azioni per la diffusione e il potenziamento dell’associazionismo di promozione sociale in Sardegna. Saranno finanziate anche iniziative di supporto alle associazioni di promozione sociale che prevedano la creazione di servizi reali.
Per eventuali chiarimenti e informazioni è possibile inviare un’e-mail, entro il 23 novembre 2015, all’indirizzo di posta elettronica san.politichesociali.urp@regione.sardegna.it .

[bing_translator]

Il Centro regionale di Programmazione ha pubblicato l’avviso di cessione delle quote societarie della società Fase 1 srl con il quale la Regione Sardegna cede l’intera quota, pari al 100%, posseduta dalla società.
In particolare Fase 1 Srl ha come oggetto sociale:
– la selezione e la valorizzazione di progetti per l’innovazione pre e post-brevettuale di agenti diagnostici e terapeutici su scala nazionale e internazionale, dalle fasi precliniche sino a quelle cliniche;
– lo sviluppo di farmaci, tra cui quelli di origine chimica, naturale o biotecnologica;
– lo studio e lo sviluppo di nuove formulazioni ed applicazioni terapeutiche;
– lo sviluppo di procedure e servizi di supporto diagnostico, prognostico e terapeutico derivanti dalle conoscenze acquisite; – lo sviluppo commerciale delle conoscenze e procedure sviluppate dalla Società;
– l’assistenza, sia per gli aspetti tecnico – scientifici, sia gestionali, e lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione relativamente ai settori biotecnologico, farmaceutico e veterinario e dei relativi prodotti terapeutici e diagnostici in genere.
Due le linee di programma:
a) linea “Ricerca e Sperimentazione clinica”: questa linea prevede che Fase 1 Srl progetti ed esegua sperimentazioni cliniche di fase I e IIA (volontari sani o pazienti), direttamente nella sua Unità di ricerca clinica, sia per i progetti della propria linea “Sviluppo nuovi ritrovati”, sia per conto di soggetti terzi; supporta, inoltre, l’Azienda Ospedaliera G. Brotzu e altre strutture appartenenti al sistema sanitario regionale nella gestione e nella conduzione di sperimentazioni cliniche profit, e no profit, di fase I, II, III;
b) linea “Sviluppo nuovi ritrovati”: questa linea comprende lo svolgimento di attività di individuazione di nuovi ritrovati a potenziale effetto farmacologico, nonché interventi tecnico-finanziari di investimento nei relativi progetti di sviluppo, con l’obiettivo di portare nuovi potenziali agenti diagnostici e terapeutici ad una fase più avanzata di sviluppo industriale preclinico e clinico.
Le domande dovranno pervenire tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, al seguente indirizzo:
Regione Autonoma della Sardegna
Centro Regionale di Programmazione
Via Cesare Battisti snc – 09123 Cagliari
oppure potranno essere consegnate a mano nell’ufficio protocollo entro le ore 12.00 del 10 dicembre 2015.