20 July, 2024
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Il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu contesta il nuovo taglio di quasi 51 milioni di euro sui finanziamenti agli enti locali. «E’ l’ennesima tegola sugli enti locali, che così si trovano ad avere minori risorse per servizi sociali ed opere pubbliche – sottolinea Rubiu -. C’è poi un’ulteriore nota dolente, visto che questi stanziamenti finiranno per incrementare le risorse destinate alla sanità. Il pericolo è che i Comuni siano costretti ad aumentare i tributi municipali per far fronte a questo ulteriore deficit negli stanziamenti dalla Regione.»

«Purtroppo la Giunta si sta mostrando disattenta alle esigenze dei Comuni, considerato che altri 40 milioni di euro sono stati dirottati dalle opere pubbliche nei centri isolani alla manutenzione degli immobili regionali. Ecco perché – conclude Gianluigi Rubiu – è necessario cambiare rotta, ridando la giusta centralità agli enti locali sin dalla prossima riforma.»

Gianluigi Rubiu 5 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Sono iniziate oggi nella III commissione del Consiglio regionale, presieduta da Franco Sabatini (Pd), il ciclo di audizioni sulle proposte e il disegno di legge tendenti all’istituzione dell’agenzia sarda delle Entrate.

Franciscu Sedda, in rappresentanza del comitato “Fiocco Verde”, l’organizzazione che nel 2012 ha presentato la proposta di legge di iniziativa popolare n. 5 Proposta di istituzione e disciplina del servizio di riscossione dei tributi e di altre entrate nella Regione autonoma della Sardegna, ai sensi degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 
della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3” ha evidenziato, in apertura del suo intervento, il sostegno trasversale registrato per l’iniziativa che è stata supportata da 31.000 sottoscrittori e da circa 100 ordini del giorno approvati nei diversi Comuni dell’Isola. Sedda ha ribadito la validità della proposta a suo tempo presentata in Consiglio regionale ma ha riconosciuto nel disegno di legge n. 246, approvato dalla Giunta lo scorso 3 agosto, una sintesi efficace ed un testo adeguato per raggiungere gli obiettivi che hanno caratterizzato l’iniziativa di “Fiocco Verde”. «Invertire i flussi di tutti i tributi compartecipati dalla Regione – ha dichiarato il segretario del Partito dei sardi – nel senso di procedere con la riscossione in Sardegna e il trasferimento della quota parte dovuta allo Stato, è tra questi, insieme con il raggiungimento della certezza delle risorse a disposizione della nostra Regione».

Franciscu Sedda ha quindi affermato che una esperienza analoga a quella che si propone con la costituzione dell’Agenzia sarda delle entrate ha avuto successo nella Regione Friuli, anche per ciò che attiene la riscossione dei tributi per conto delle amministrazioni locali.

Un’ulteriore positiva novità, a giudizio di Sedda, è rappresentato dalla prevista istituzione della ragioneria generale sarda e dal costo non eccesivo della struttura dell’agenzia sarda dell’entrate, stimato in circa 2 milioni di euro annui e con una dotazione organica pari a venti unità.

«Auspico – ha dichiarato il coordinatore di Fiocco Verde – che non si indietreggi rispetto al testo proposto dalla Giunta e mi auguro che la legge per le entrate sarde sia approvata dal Consiglio prima della fine dell’anno così da essere operativi a partire dal 2016».

Dopo quella di Sedda, erano in programma le audizioni dei rappresentanti di Anci e Cal che a causa di una serie di impegni concomitanti hanno inoltrato richiesta al presidente Sabatini per la concessione del rinvio alla prossima settima delle rispettive audizioni.

Audizioni disertate invece dai sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro, Tempio, Lanusei, Tortolì, Carbonia, Villacidro e Sanluri. A fronte di tale assenze, il presidente della commissione Franco Sabatini ha dichiarato: «Prendo atto che i sindaci non hanno raccolto l’invito formulato dalla Terza commissione ma confermo la volontà di procedere speditamente e con maggiore determinazione verso l’approvazione del provvedimento che istituisce l’agenzia sarda delle entrate». Sulla mancata partecipazione dei primi cittadini delle città capoluogo delle vecchie province hanno espresso rilievi critici anche la consigliera del Centro democratico, Annamaria Busia («dispiace che non sia stata colta l’opportunità offerta per un confronto su un tema così importante») e il consigliere del Pd, Walter Piscedda («assistiamo a comportamenti non troppo piacevoli tra rappresentanti delle istituzioni»).

Ninni Chessa e Gianfranco Montis, sono invece intervenuti in rappresentanza delle rispettive amministrazioni di Olbia e Iglesias, dove entrambi ricoprono l’incarico di assessore al Bilancio.

Chessa e Montis hanno espresso favore all’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate ed hanno incentrato i loro interventi sul problema della riscossione dei tributi locali e sul servizio reso da Equitalia. A tale proposito, in vista della scadenza del 31 dicembre 2015 (data oltre la quale non sarà possibile per gli Enti locali avvalersi del servizio di riscossione di Equitalia) gli assessori Chessa e Montis hanno formulato l’auspicio che tale compito possa essere svolto con maggiore efficacia, correttezza e trasparenza dalla istituenda agenzia sarda ed hanno rimarcato l’inopportunità di una parcellizzazione del servizio di riscossione dei tributi in Sardegna.

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 Si è insediato questa mattina a Cagliari il nuovo Comitato di Sorveglianza sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020. L’assemblea, composta da tutti gli attori del comparto agricolo, è stata presieduta dall’assessore dell’Agricoltura e Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi, mentre i lavori sono stati coordinati dall’Autorità di Gestione rappresentata dal direttore generale dell’assessorato, Sebastiano Piredda. Il Comitato di Sorveglianza ha il compito di valutare l’attuazione del programma e i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi, senza compensi a carico della Regione. «Abbiamo allargato la rappresentanza a più soggetti – ha osservato l’assessore – per raccogliere al meglio tutte le esigenze che vengono dall’intero settore agroalimentare e dai diversi portatori di interesse».
La nuova programmazione agricola si pone il traguardo prioritario della sburocratizzazione delle procedure. Saranno sperimentati per la prima volta i bandi a sportello, per determinate misure, dove verranno cancellate le vecchie graduatorie che, con i tempi di istruttoria, rallentavano per mesi le approvazioni delle domande di finanziamento per pastori e agricoltori.
«L’obiettivo è dare risposte in tempi rapidi alle aziende che partecipano ai bandi – ha spiegato Elisabetta Falchi – che resteranno aperti per circa un anno in modo da consentire ai potenziali beneficiari di lavorare ai progetti con la massima attenzione». Una semplificazione tanto attesa dagli operatori agricoli che dovrebbe andare a incidere su una tra le maggiori criticità riscontrate in passato, quando le aziende erano ammesse ai finanziamenti a distanza di troppo tempo dalla presentazione delle domande. «Può capitare infatti che determinate esigenze cambino nel tempo – ha aggiunto l’assessore – e che migliorie importanti nell’immediato siano obsolete un anno dopo».
Uno snellimento nella gestione delle pratiche che va di pari passo con la flessibilità con cui è stato ideato e costruito il nuovo PSR. La vecchia programmazione 2007-2013, ingessata e di difficile modifica da parte della Regione, ha impedito infatti di rimodulare diverse risorse e rivedere al tempo stesso impianti pensati ben dieci anni fa, quando l’agricoltura sarda aveva priorità completamente diverse da quelle di oggi. Tale blindatura è stata di ostacolo nel completare la spesa che si chiuderà il prossimo 31 dicembre con un probabile disimpegno di risorse. «Con il nuovo PSR si cambia strada – ha precisato l’assessore dell’Agricoltura – avremo una programmazione modificabile in itinere, un work in progress che accompagnerà gli interventi economici nell’agricoltura regionale negli anni a venire. Il mondo si muove velocemente e noi dobbiamo stare al passo con i tempi, le nuove tecnologie e le diverse esigenze di produttori, trasformatori e consumatori».
Si è partiti questa mattina con la presentazione del PSR, per proseguire con le considerazioni dei rappresentanti della Commissione europea che hanno valutato nei mesi scorsi a Bruxelles la programmazione agricola sarda. I tecnici dell’Ue, come Leonardo Nicolia, hanno spiegato quindi i passaggi che hanno accompagnato l’approvazione finale del 19 agosto scorso, apprezzando le novità e le specificità del PSR. L’assemblea si è confrontata sul Regolamento interno al Comitato di Sorveglianza su cui sono state inserite, dopo una ricca discussione, delle modifiche presentate da alcuni rappresentanti delle organizzazioni di categoria agricole. Sono stati poi illustrati i criteri di selezione dei beneficiari delle Misure del PSR, i criteri di selezione dei GAL e delle strategie LEADER con un’ampia partecipazione al confronto di tutta l’assemblea. I lavori si sono chiusi con l’informativa sul piano di comunicazione, che racconterà il PSR su tutto il territorio regionale nei prossimi anni.

 

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Luigi Arru 2

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato stamane davanti alla sesta commissione (Sanità) presieduta dall’on. Raimondo Perra, la delibera della Giunta con cui viene stanziata per il 2015 la somma complessiva di 1.360.000 euro assegnata per il 70% alle Case di accoglienza (9) e per il 30% ai Centri antiviolenza (5).

«In una materia così delicata e di forte impatto emotivo sulle persone – ha detto l’assessore Aru – c’è la particolare necessità di una cabina di regia regionale sia per disporre del maggior numero di dati che per misurare l’efficacia degli interventi e far emergere le nuove domande presenti nella società.»

«Una governance strutturata del settore – ha spiegato Arru – è necessaria non solo per diffondere sul territorio le buone pratiche e le migliori esperienze locali già realizzate ma anche per allargare la rete di protezione delle vittime alla collaborazione di altre Istituzioni e di altri soggetti del privato sociale.»

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Rossella Pinna, Luigi Ruggeri e Daniela Forma del Pd, Alberto Randazzo di Forza Italia, Luca Pizzuto di Sel, Peppino Pinna dell’Udc e Michele Cossa dei Riformatori sardi.

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Locandina diritti all'infanzia 2015 (1)_Pagina_1

Il comune di Carbonia e la ASL 7, il 19 e il 20 novembre 2015, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, organizzano la seconda edizione dell’evento “Diritti all’infanzia”.

La giornata di giovedì 19 novembre a partire dalle ore 8.30 sino alle 13.00 e il pomeriggio dalle 14.30 sino alle 17.00, presso la Sala polifunzionale di Piazza Roma, sarà dedicata alla formazione.

La giornata di venerdì 20 novembre sarà invece dedicata al gioco, sia dal punto di visto formativo sia dal punto di vista squisitamente ludico. A partire dalle ore 10.00, in Piazza Roma, si terranno dei momenti di gioco che coinvolgeranno gli alunni delle seconde elementari delle scuole cittadine.

In allegato al comunicato stampa il programma dettagliato della due giorni.

«Così come l’anno scorso – spiega l’assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia, Maria Marongiu – anche quest’anno l’Amministrazione comunale vuole dare risalto alla giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, proponendo momenti di formazione, condivisione delle conoscenze e delle esperienze e di gioco. Nel corso della prima giornata operatori di Enti e Servizi insieme ad Associazioni di volontariato, in una commistione di sociale, sanitario e culturale, potranno confrontarsi e discutere le politiche per l’infanzia e l’adolescenza, pensando a un sistema organico di interventi, con una visione propositiva e proiettata al lungo periodo. Nella seconda giornata si vuole, invece, celebrare il gioco nello spazio pubblico urbano, allo scopo di promuovere la cultura ludica come parte integrante della vita del Territorio, mettendo in evidenza, attraverso laboratori e attività pratiche, il valore del gioco tradizionale di strada.»

 

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Gli assessori degli Affari generali Gianmario Demuro e del Turismo Francesco Morandi hanno partecipato oggi alla prima tappa del ciclo di incontri programmato dalla Giunta regionale per illustrare gli interventi realizzati e quelli ancora da realizzare nell’ambito del processo di informatizzazione dell’Isola. «L’Agenda Digitale è un’opportunità straordinaria per lo sviluppo tecnologico della Sardegna», hanno detto Gianmario Demuro e Francesco Morandi. L’assessore Demuro, dopo aver ricordato il tragico anniversario dell’alluvione che, due anni fa, ha provocato lutti e distruzione a Olbia e in Gallura, ha delineato i contenuti dell’Agenda: «Si tratta di un grande investimento sulle infrastrutture immateriali. Vogliamo portare i benefici della banda larga anche nelle aree più svantaggiate. Una connessione più veloce a internet accresce le potenzialità della rete e assicura, a cittadini e imprese, maggiori strumenti di conoscenza e servizi più efficaci. Nella pubblica amministrazione saranno rafforzati i servizi on line per “dematerializzare” le pratiche e rendere più facile la vita al cittadino-utente».

Francesco Morandi, nel dibattito moderato da Alex Giordano, ha sottolineato «l’importanza di far partire da Olbia, città con una forte vocazione turistica, il tour di presentazione della strategia dell’Agenda Digitale, considerata la stretta connessione tra sviluppo digitale e crescita dell’industria dell’accoglienza. La sfida tecnologica va affrontata per migliorare l’offerta e presentarsi con maggiore convinzione ed efficacia nei mercati stranieri. L’orizzonte ideale per la Sardegna è uno scenario che riesca a coniugare qualità ambientale ed efficienza tecnologica».
Al confronto hanno preso parte il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, il direttore degli Affari generali e della Società della Comunicazione Antonello Pellegrino e Viviana Maxia del Servizio Comunicazione Istituzionale della Regione. Dagli imprenditori turistici, presenti in platea, sono giunti stimoli al dibattito e concrete indicazioni per gli assessori. Domani nuovo incontro a Oristano per ulteriori chiarimenti sulla strategia dell’Agenda Digitale. Nei giorni successivi sono previsti altri appuntamenti a Sassari, Nuoro e Cagliari. Per partecipare c’è l’hashtag #agendadigitalesardegna. E’ possibile seguire gli eventi in diretta streaming attraverso il sito www.sardegnaprogrammazione.it.

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Search engine friendly contentIl primo bilancio del Progetto Connect (COmmunication Networks for NExt-generation Clinical Teleconsultations), sperimentazione nel settore della telemedicina in tempo reale, è positivo.
Il progetto ha dimostrato l’efficacia e l’applicabilità di un sistema di teleconsulto in “real-time” tra una sede, la S.C. di Cardiologia Pediatrica del Brotzu di Cagliari, e altri centri sul territorio.
«Si tratta – ha detto l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – di un progetto innovativo, cui guardiamo con attenzione. Sposa in pieno lo spirito del lavoro in rete, tra strutture e operatori, sul quale stiamo puntando con la riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali. E dimostra l’importanza dell’Ict, del digitale nella medicina moderna, in un’ottica di collaborazione tra grandi centri, con ampia casistica, e centri più piccoli inseriti in una rete integrata.»
Realizzato dal cardiologo pediatrico del Brotzu, Roberto Tumbarello, insieme al Crs4, Connect prevede un consulto specialistico dal Brotzu a strutture periferiche che non dispongono di figure altamente specializzate. Connect funziona con: trasmissione di flussi audio/video in tempo reale per il supporto alla diagnosi tra distretti remoti; diffusione di tecnologie abilitanti a basso costo e facilmente integrabili nei progetti di sanità elettronica regionale (MEDIR, RTR, SISaR); possibilità di interconnessione di apparati diagnostici per l’ecografia di diverso tipo, purché dotati di un’uscita video; realizzazione di streaming video uno-a-molti, a scopo didattico.

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Massimo Deiana 11 53 copia

Saranno 45.900 in più rispetto a quelli previsti dal decreto di imposizione degli oneri di servizio i posti offerti sulle rotte della continuità territoriale per Roma e Milano nel periodo natalizio. È quanto deciso dal Comitato paritetico di monitoraggio convocato oggi dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.
Specificamente, sulla rotta Cagliari-Fiumicino, Alitalia metterà a disposizione dal 20 dicembre al 10 gennaio prossimi una capacità aggiuntiva pari al 37%. Sulla Cagliari-Linate l’aumento di poltrone arriverà al 34%, 43% in più su Fiumicino-Alghero e +35% su Linate-Alghero. L’operazione della compagnia di bandiera corrisponde pertanto a 32.700 posti totali offerti, oltre quelli già indicati dalla norma. Sulle tratte da e per la capitale, nei giorni con maggiore afflusso di traffico, saranno messi in linea anche gli Airbus 330 con capacità di 250 posti.
Negli stessi venti giorni coincidenti con le festività di fine anno le rotte gestite da Meridiana godranno analogamente di un significativo incremento. Olbia-Linate conterà sul 33% di posti aggiuntivi, Olbia-Roma sul 40%. Si tratta di 6600 biglietti supplementari messi in vendita su ciascuna tratta rispetto al minimo previsto dal decreto.
«Il Comitato paritetico resterà convocato in seduta permanente da oggi fino al termine delle feste di Natale – ha detto l’assessore – il monitoraggio sarà dunque costante per consentire in tempo reale eventuali, ulteriori, adeguamenti dell’offerta». Il rinforzo sulla disponibilità di posti messo in campo dai vettori «rappresenta un intervento importante – ha aggiunto Deiana – e auspichiamo risolutivo, in un periodo tradizionalmente caratterizzato da un consistente aumento della domanda».
L’assessore dei Trasporti ha quindi ribadito che la Giunta è al lavoro per elaborare un nuovo modello di continuità territoriale aerea all’indomani dello stanziamento di 30 milioni di euro annunciato dal Governo Renzi: «Sarà maggiormente garantito il diritto alla mobilità di tutte le categorie di passeggeri, senza discriminazioni nei periodi di grande afflusso, e sarà proposto un sistema più rispondente alle esigenze della Sardegna e dei sardi, in particolare riguardo ai meccanismi di attribuzione della capacità aggiuntiva e di prenotazione».

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Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa ha presentato un’interrogazione sull’andamento dei servizi al Microcitemico e all’Oncologico dopo l’accorpamento al Brotzu.

«Doveva essere un accorpamento a costo zero – spiega Cossa -. Anzi, avrebbe dovuto far risparmiare. Invece il trasferimento di Microcitemico e Oncologico dalla Asl 8 al Brotzu (solo sulla carta, per ora ) non solo sta creando il caos nei servizi sanitari ma si sta dimostrando molto costoso.».

«A seguito dell’accorpamento, infatti, sono state stipulate tra l’Azienda ospedaliera “allargata” e la ASL 8 una convenzione per la gestione del personale, in base alla quale «mensilmente l’A.O. Brotzu provvede di corrispondere, dopo le necessarie verifiche, i rimborsi dovuti per somme eventualmente anticipate dalla ASL 8, oltre ad un ulteriore somma (euro 24.000 per la gestione del personale e euro 25.000 per la formazione), per un totale di circa 175mila euro per il secondo semestre 2015, dovuta per lo svolgimento delle attività oggetto delle convenzioni». «In altre parole il Brotzu – aggiunge Cossa – paga la Asl 8 per fare le cose che faceva già prima dell’accorpamento».

Michele Cossa chiede all’assessore se non ritenga che «l’erogazione da parte dell’A.O. Brotzu in favore dell’ASL 8 di qualunque somma possa ritenersi non compatibile con il disposto della deliberazione n. 33/27 e cioè che le operazioni di accorpamento non dovessero comportare maggiori oneri a carico delle Aziende interessate».

 Ospedale Microcitemico copiaOspedale Businco Ospedale Brotzu Cagliari2

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Sardegna Ricerche dà avvio a nuovi bandi per progetti cluster per lo sviluppo di prodotti in diversi settori dell’agroalimentare ritenuti strategici (lattiero caseario, vitivinicolo e ittico). I cluster sono gruppi di imprese che, partendo da un obiettivo condiviso, ideano e sperimentano progetti di sviluppo e di innovazione con il supporto di Sardegna Ricerche e di un organismo di ricerca.

Le risorse da destinare al settore agroalimentare per attività di ricerca e innovazione per prodotti lattiero-caseari, vitivinicoli e ittici, ammontano a un milione e 500mila euro.
I bandi sono stati presentati oggi dall’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e dai direttori di Sardegna Ricerche Giorgio Pisanu e del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu. «Puntiamo molto su ricerca e innovazione applicate all’agroalimentare per attrarre consumatori, operatori economico-istituzionali e competenze attraverso la valorizzazione degli asset, il potenziamento delle produzioni locali e l’applicazione delle nuove tecnologie – ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci –. Ed è proprio l’agroalimentare l’area prioritaria di specializzazione della strategia S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy contenuta nel Fesr, che punta a favorire processi di innovazione grazie alla collaborazione tra imprese, Università e centri di ricerca. Così facciamo crescere le imprese locali, che diventano più competitive e acquistano la forza per imporsi sui mercati internazionali. In questo modo l’agroalimentare può davvero diventare il settore di punta dell’economia regionale».
«Scopo di queste attività – ha detto Giorgio Pisanu, direttore generale di Sardegna Ricerche – è quello di lavorare congiuntamente con altri organi istituzionali per individuare e costruire opportunità innovative di business a favore delle imprese del settore, supportarle nello sviluppo di un proprio percorso innovativo e rafforzarne le capacità individuali di innovazione.»
L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, che non ha potuto partecipare alla conferenza stampa perché impegnata con la prima riunione del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale, ha inviato un messaggio. «Per far crescere e rendere maggiormente competitivo nel mercato globale l’agroalimentare sardo è sempre più necessario che il mondo produttivo sia collegato in maniera strutturata a chi fa ricerca, sia nella fase di analisi e raccolta del fabbisogno di innovazione espresso dagli imprenditori, sia in quella, importantissima, della divulgazione e della diffusione delle innovazioni da applicare alle attività economiche – ha spiegato l’assessore Falchi -. La ricerca, infatti, deve essere orientata ad aprire nuovi mercati e ad aumentare la competitività delle imprese ma anche finalizzata a nuove scoperte nel campo dei mezzi tecnici e del miglioramento genetico, il tutto nell’ottica di una agricoltura attenta al consumatore capace di creare collegamenti e sinergie con gli altri settori economici. Se la ricerca si concentrerà sulle reali esigenze delle imprese in funzione del mercato, ci saranno certamente maggiori opportunità per le nostre produzioni. L’innovazione tecnologica, sia di prodotto che di processo, continua a rimanere la base su cui inserire altre innovazioni in cui predomina oltre all’aspetto qualitativo, e dunque la tracciabilità e la certificazione di qualità, anche l’aspetto creativo e di design. Perché il cibo è sempre più inteso non solo come alimento, ma anche come mezzo di comunicazione, espressione e convivialità di cui la collettività può beneficiare in un rapporto strettissimo che lega le produzioni ai territori di provenienza con storie e tradizioni uniche».
Il direttore del Crp ha precisato che si tratta di «una ricerca non generica e vasta ma di grande specializzazione, non affidata ai centri di ricerca ma con il coinvolgimento delle imprese. Insomma facciamo strategia di marketing, accompagniamo le imprese a verificare come questo prodotto può essere venduto».
Due i cluster previsti per il settore lattiero caseario: uno per la produzione di nuovi prodotti che arricchiscano la tradizione casearia sarda con i sapori tipici del territorio isolano e l’altro, per la sperimentazione della produzione del pecorino romano con stagionature più lunghe. Per il settore vitivinicolo è previsto, invece, un cluster per la spumantizzazione di vini ottenuti da vitigni autoctoni mentre, per il settore ittico è previsto un cluster per la filiera delle ostriche, dalla caratterizzazione dell’habitat, alle tecniche di produzione del seme, all’insediamento e allo sviluppo, sino alla commercializzazione del prodotto.
A partire dal 27 novembre sono fissati quattro incontri, uno per ogni cluster, per la presentazione dei temi proposti e la raccolta dei contributi da parte degli operatori del settore specifico d’interesse. Il calendario degli incontri e il bando per la partecipazione ai cluster sono scaricabili dal sito di Sardegna Ricerche.