20 July, 2024
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Giuseppe Casti 34 copia

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha partecipato stamane alla manifestazione dei lavoratori ex Alcoa e al successivo incontro svoltosi in Consiglio regionale.

«Non è più il tempo dei rinvii e delle decisioni parziali – ha commentato Casti – Da troppi anni i dipendenti dell’Alcoa e delle altre realtà industriali del nostro territorio sono obbligati a convivere quotidianamente con la paura di perdere il posto di lavoro. È arrivato il momento, per gli investitori privati e per le Istituzioni competenti (Europa, Stato, Regione) di dare risposte certe e positive. Il nostro sostegno ai lavoratori dell’Alcoa e a tutti i lavoratori del polo industriale di Portovesme proseguirà sino a quando non si conosceranno le date di riapertura delle fabbriche e la garanzia della salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro.»

«Chiediamo alla Regione Sardegna, di cui comunque apprezziamo la disponibilità, di proseguire a incalzare il Governo e gli altri soggetti coinvolti, per porre fine all’interminabile vertenza sul futuro dello stabilimento industriale di Portovesme. Il nostro territorio non può più andare avanti convivendo con l’incertezza, con il dubbio e con la disperazione. Il nostro territorio chiede che non venga calpestata ancora una volta la dignità dei suoi cittadini che non vogliono promesse o regali, ma solo ed esclusivamente il rispetto di un diritto fondamentale: IL DIRITTO AL LAVORO. In qualità di sindaco di Carbonia – ha concluso Casti – esprimo tutta la mia vicinanza ai lavoratori e confermo il mio impegno a utilizzare tutti gli strumenti in mio possesso per sostenere la loro lotta.»

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La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha avviato questo pomeriggio un ciclo di audizioni sulla proposta di legge n. 227 “Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica”, con le audizioni dei rappresentanti delle associazioni di categoria CIA, Copagri e Confagricoltura e il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana.

Il provvedimento in discussione prevede alcune modifiche alla legge regionale n.1/1977 (Organizzazione amministrativa della Regione e competenza della Giunta, della Presidenza e degli assessorati) e alla legge n.23/1998 (Norme sulla protezione della fauna selvatica e l’esercizio della caccia in Sardegna). Tra le novità introdotte: 1) il trasferimento di competenze dall’assessorato all’ambiente a quello dell’agricoltura in relazione alla gestione degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica; 2) la possibilità di commercializzare la carne di animali selvatici abbattuti o catturati nei piani di controllo regolarmente autorizzati; 3) l’esclusione del daino (dama dama) dall’elenco delle specie di fauna selvatica particolarmente protette.

Riguardo a quest’ultimo punto, il presidente della Commissione, Luigi Lotto, ha chiarito in premessa che non si pensa a un inserimento del daino tra le specie cacciabili. «Si tratta invece di sottoporre questa specie, particolarmente diffusa in alcune zone dell’Isola, a piani di controllo – ha spiegato Lotto – ciò consentirebbe di evitare danni agli agricoltori e di regolamentarne la diffusione dei daini nel territorio».

Subito dopo sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni di categoria. Il coordinatore regionale di Copagri Pietro Tandeddu ha espresso perplessità sul trasferimento di competenze riguardo alla gestione degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica: «La struttura dell’assessorato all’agricoltura si è notevolmente indebolita negli ultimi anni – ha detto Tandeddu – meglio sarebbe affidare questi compiti alle Agenzie agricole». Il rappresentante di Copagri ha poi invitato la Commissione a prevedere un potenziamento delle risorse stanziate per il ristoro dei danni (400mila euro) e ad escludere un prelievo di fondi dal PSR per finanziare questi capitoli di bilancio».

Su quest’ultimo argomento si è soffermato anche il presidente di Confagricoltura, Luca Maria Sanna, che ha espresso la sua totale contrarietà: «Le risorse del PSR vanno utilizzate per favorire lo sviluppo rurale e non per pagare i debiti di altri assessorati – ha detto Sanna – questo deve essere un punto fermo della legge». Sanna ha chiesto di lasciare in capo all’assessorato all’Ambiente le competenze in materia e di prevedere, eventualmente, un coinvolgimento dell’assessorato della Sanità nei corsi di formazione diretti ai cacciatori e relativi alle corrette modalità di macellazione, trasporto e trattamento delle carcasse di cinghiale, al fine di evitare la diffusione accidentale della peste suina africana.

Martino Scanu, presidente di CIA, ha invece auspicato una legge organica che garantisca una migliore gestione del territorio: «Finora si è pensato solo alla protezione della fauna – ha detto Scanu – sarebbe utile mostrare attenzione anche verso gli agricoltori. Le aziende subiscono danni ingenti dagli animali selvatici. Oltre ai cinghiali, alle cornacchie e ai cormorani, oggi ci sono anche i cervi che in alcune zone del Medio Campidano invadono campi e terreni privati».

Giudizio negativo sulla legge, infine, da parte di Legambiente. Il presidente Vincenzo Tiana ha definito “impropria e velleitaria” la norma in discussione. «Esiste già una legge che regola la gestione della fauna selvatica – ha ricordato Tiana – è la 23 del 1998: prevede la definizione degli ambiti territoriali, l’adozione di un piano faunistico regionale, la predisposizione di specifici piani di gestione. Il problema è che quella legge non è stata mai attuata».

Vincenzo Tiana si è detto contrario a risolvere emergenze senza azioni coordinate: «Un contenimento di alcune specie (cornacchie) può essere fatto utilizzando il calendario venatorio – ha affermato il presidente di Legambiente – quanto ai daini non si può pensare a un abbattimento senza risolvere il problema gestionale del territorio».

Il presidente Lotto ha chiarito la posizione della Commissione: «Non intendiamo intervenire sull’impianto complessivo della legge n.23, lo si farà eventualmente nel Piano faunistico regionale a cui sta lavorando la Giunta. Oggi non si parla di caccia ma di interventi per evitare danni che la Regione non riesce più ad indennizzare».

Le audizioni proseguiranno domani. La Commissione sentirà gli assessori dell’Ambiente e dell’Agricoltura Donatella Spano ed Elisabetta Falchi.  

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Riunione di Giunta regionale

La Giunta, su proposta dell’assessore Virginia Mura, ha stabilito di dichiarare decaduta  e di sostituirla con una di nuova nomina, composta di soli tre membri, uno dei quali sarà nominato Presidente. La decisione è stata assunta al fine di garantire la doverosa e non più procrastinabile attività di verifica sulla regolare esecuzione degli interventi oggetto della vigente Convenzione e della precedente.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, la Giunta ha approvato le disposizioni applicative per la gestione del potenziale produttivo vitivinicolo della Sardegna. Nello specifico l’esecutivo ha dato il via libera alla revoca del paragrafo 4.10 dell’allegato alla delibera della Giunta Regionale del 6 agosto 2009 n.39/18 sulle “Disposizioni regionali applicative del Reg. (CE) n. 479/08 relative al potenziale produttivo vitivinicolo”, nella parte che stabilisce che i diritti di reimpianto concessi dopo il 31 luglio 2008 devono essere esercitati nella medesima azienda, per la quale sono stati assegnati, entro la fine dell’ottava campagna successiva a quella in cui ha avuto luogo l’estirpazione. I diritti di reimpianto concessi quindi dopo il 31 luglio 2008 non hanno una data di scadenza di validità. I produttori titolari di diritti di reimpianto, sempre concessi dopo il 31.07.08, validi e non ancora utilizzati al 31 dicembre 2015, possono richiedere la conversione dei diritti in autorizzazioni entro il 31 dicembre 2020 ai sensi del regolamento UE n. 1308/2013. Tali autorizzazioni possono essere utilizzate entro 3 anni dal rilascio ed entro, e non oltre, il 31 dicembre 2023.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, infine, la Giunta ha approvato le linee di indirizzo per la gestione clinica del paziente nefropatico in stadio avanzato, con una integrazione del Nomenclatore Tariffario Regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e Sanità. E’ stato approvato anche il progetto per la riqualificazione della cura a domicilio dei pazienti in area critica con il coinvolgimento dei caregiver e degli assistenti alla persona. E’ stato, inoltre, trasferito il budget assegnato dalla Casa di Lay alla Casa di Cura San Salvatore.

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Claudia Firino copia

Sono stati stanziati oggi 133mila euro per il bando CultuRas 3, destinato a promuovere l’aggregazione e i linguaggi artistici tra i giovani, di cui 110,596 di fondi statali e 22,119 di fondi regionali. L’intervento approvato dalla Giunta regionale è l’estensione dei precedenti progetti in materia di politiche giovanili (Apq 2008) che hanno già dato spazio alla realizzazione di spazi fisici di incontro e ad azioni culturali e sociali di animazioni territoriale. CultuRas 3 è invece specificamente dedicato alle forme di aggregazione artistica giovanile.
«Continuiamo ad investire sulle nuove generazioni, puntando sui settori creativi quali teatro, danza, musica come forme d’espressione individuale che si muovono anche in controtendenza rispetto all’omologazione dilagante e che trovano forza e rafforzamento nell’incontro e nello scambio – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Claudia Firino -. I più giovani saranno affiancati e guidati dai talenti senior, con esperienze consolidate nel settore culturale.»
L’intervento, destinato ai giovani e ai Comuni di tutto il territorio regionale, alle associazioni e alle cooperative ed enti no profit, è mirato a stimolare l’utilizzo di tecniche multidisciplinari e l’allestimento di progetti, rassegne, spettacoli teatrali, festival e concorsi. Altro obiettivo è quello di favorire l’incontro tra i giovani, perché facciano rete nel territorio e creino occasioni di studio e lavoro, promozione della cittadinanza attiva e volontariato.

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La Giunta regionale ha approvato oggi il disegno di legge che consente di prorogare l’attività di Saremar sino al 31 marzo 2015. Il provvedimento, proposto dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, sarà soggetto al vaglio del Consiglio regionale, prevede l’autorizzazione alla copertura della spesa, necessaria per garantire l’operatività della compagnia e per ottenere l’autorizzazione dai commissari fallimentari alla prosecuzione del servizio. Gli attuali livelli di collegamento e i rapporti di lavoro resteranno nel frattempo inalterati.
La proroga consentirà di portare a termine la procedura di gara che prende avvio in questi giorni con la pubblicazione dell’invito a presentare le manifestazioni di interesse: potranno aderire tutti i vettori marittimi comunitari, con una serie di requisiti minimi richiesta dalla Regione. Tutti i passaggi amministrativi che hanno portato alla stesura dell’articolato varato oggi dall’Esecutivo sono stati concordati con gli organi competenti della Commissione europea nell’ambito della concorrenza e supportati da consulenti legali ed economico finanziari al fine di non incorrere in violazioni della normativa.
«Stiamo inoltre lavorando con grande impegno per mettere a punto un’ulteriore delibera che sarà sottoposta all’esame della Giunta la settimana prossima – spiega l’assessore Deiana – con la quale individuiamo puntualmente specifici interventi per garantire le prospettive occupazionali di tutti i lavoratori, direttamente o indirettamente coinvolti nel comparto Saremar.»
«Ultimata la procedura di gara aperta, trasparente e non discriminatoria – l’obiettivo sarà quello di rispondere alle esigenze dei sardi e della Sardegna – aggiunge l’assessore Deiana -. L’impegno della Giunta Pigliaru su questa vertenza è stato massimo, sino ad ora abbiamo consentito alla Compagnia marittima di operare grazie all’accesso al concordato preventivo del Tribunale fallimentare e alle scelte responsabili portate avanti dal Consiglio regionale.»

Traghetto Vesta copia

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Sono in arrivo nuove risorse per la promozione dell’artigianato artistico nelle strutture ricettive. L’assessore del Turismo, artigianato e commercio, Francesco Morandi, ha proposto alla Giunta che oggi ha deliberato, lo stanziamento di 187.485 euro da destinare al caricamento nel sito Sardegnaartigianato.com di ulteriori 48 schede di produttori – che si sommano alle 81 già presenti – e agli aiuti alle imprese inserite in graduatoria ma non finanziabili per carenza di fondi. Rispettivamente, al primo intervento saranno garantiti 56.823 euro, al secondo 130.662.
L’iniziativa rientra in un piano di sviluppo e integrazione fra comparto ricettivo e artigianato e di rilancio del marchio Isola, nell’ambito nell’Asse IV del del PO FESR 2007/2013. Sono stati assegnati sino a un massimo di 50 mila euro ad alberghi, villaggi albergo, albergo diffuso, alberghi residenziali, villaggi turistici e campeggi per l’acquisto di prodotti artigianali artistici da usare sia a fini espositivi, all’interno di corner e vetrine, sia per l’uso funzionale, attività quotidiane e arredo.
«Il bando risponde a una strategia, articolata dall’assessorato, di sviluppo dell’artigianato artistico, tradizionale e di design – spiega Francesco Morandi -. Una proposta che sarà definita e condivisa con operatori e comunità locali, a partire dagli “ex centri pilota Isola”, e da quelli con radicata tradizione di produzioni di qualità. Una delle prospettive è proprio quella di rilancio di “Isola”, ma in forma del tutto nuova: sono allo studio modalità di commercializzazione dei manufatti che prevedano l’e-commerce.»
Saranno, dunque, 129 gli artigiani che potranno presentare i propri prodotti indicando i listini catalogati nel portale www.sardegnaartigianato.com. È la testimonianza di come l’avviso per le strutture alberghiere ed extra-alberghiere sia stato una spinta decisiva per implementare la vetrina on-line. Questa contiene scheda illustrativa e immagini, presentazione di autore e impresa. Riguardo alle categorie merceologiche, sono schedati ceramisti, artigiani tessili, artisti del legno, del ferro battuto e del vetro, del pellame, del rame, dell’intreccio e dei gioielli.

Francesco Morandi 18

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Donatella Spano 5

La Regione Sardegna presenterà un’istanza di dichiarazione dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per fronteggiare i danni, stimati per oltre 52 milioni di euro, conseguenti agli eventi meteorologici accaduti tra il 30 settembre e il 10 ottobre di quest’anno nelle province di Olbia Tempio, Nuoro e Ogliastra, dei quali erano già state anticipate al Dipartimento nazionale della Protezione civile le prime rilevazioni e quantificazioni. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione civile, Donatella Spano.
«Stiamo intervenendo affinché con la dichiarazione dello stato di emergenza si provveda allo stanziamento delle risorse per l’attuazione dei primi interventi urgenti stimate in 6 milioni e 500mila euro. Inoltre, per il ripristino dei danni al patrimonio pubblico, compresi interventi strutturali di riduzione del rischio residuo, sono necessari oltre 45 milioni – ha affermato l’assessore Donatella Spano, esprimendo la volontà di aumentare l’efficienza della risposta all’emergenza -. Vogliamo migliorare il Sistema di Protezione civile regionale, a partire dalla rete idrotermopluviometrica e dal radar meteorologico.»
La richiesta dello stato di emergenza prevede poteri straordinari in deroga alla vigente normativa per agire tempestivamente. Le intense precipitazioni del 30 settembre, dell’1 e 2 ottobre e dei successivi 9 e 10 ottobre (di minore entità ma su un territorio già compromesso) hanno infatti determinato una serie di allagamenti e smottamenti a carico della viabilità, degli edifici e delle infrastrutture soprattutto nelle zone costiere della Gallura nord orientale, della Baronia e dell’Ogliastra e causato ingenti danni al patrimonio pubblico di 20 Comuni e di altri soggetti pubblici. Quasi 500 mila euro la stima per soccorso e assistenza alla popolazione (servizi alla persona e alla comunità e servizi straordinari di conferimento rifiuti). Superano invece i 2 milioni e 300mila euro gli interventi stimati per la viabilità. Circa la stessa somma per i canali tombati e la rete di smaltimento acque meteoriche in centro abitato, a cui vanno aggiunti 740 mila euro per interventi nei corsi d’acqua naturali. Quasi 240 mila euro è l’importo per infrastrutture e impianti del sistema idrico integrato. La cifra necessaria per infrastrutture urbane ed edifici pubblici oltrepassa i 200 mila euro ed è di quasi 280 mila euro quella per gli interventi di rimozione e smaltimento materiali e detriti. Infine, per la sistemazione idraulica e le canalizzazioni artificiali servono altri 100 mila euro.
La Giunta plaude al buon funzionamento generale del Sistema di Protezione civile regionale che non ha ancora un anno di vita ma chiede una efficienza maggiore per gli aspetti legati alla rete idrotermopluviometrica e al radar meteorologico, essenziali per la sicurezza, per l’allestimento della sala operativa, per la reingegnerizzazione dei processi e la realizzazione della piattaforma informatica unitaria.

 

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, questa mattina hanno incontrato il Coordinamento delle comunità operanti in Sardegna per il recupero dei tossicodipendenti e per minori in difficoltà (CCS).

«Abbiamo piena consapevolezza dell’importanza, delle difficoltà ma anche dell’efficacia del lavoro che svolgete – ha detto il presidente della Regione Pigliaru -, e abbiamo anche la percezione che sia l’intervento giusto per il recupero delle persone. Le vostre sono esperienze di alto livello che riteniamo di dover consolidare e rinforzare.»

Dopo il saluto del Presidente, i responsabili delle associazioni presenti al Tavolo hanno presentato le loro riflessioni ed esperienze chiedendo alla Regione risposte in particolare sul budget regionale vincolato e su maggiori certezze relative al contratto.

La creazione di una Rete a livello centrale che permetta di condividere esperienze, saperi e memoria è stata riaffermata dall’assessore della Sanità Luigi Arru. «In questi anni si è sentita la mancanza dell’integrazione socio-sanitaria. Noi stiamo cercando di dare un segnale forte. Vogliamo creare maggiore integrazione tra pubblico e privato. Esiste un mare magnum di risorse e potenzialità che hanno bisogno di essere coordinate. Non serve una delibera o un decreto per trasformare la realtà ma modalità innovative, gestite in rete – ha concluso l’assessore della Sanità -, che riescano a creare nuove opportunità».

Nel corso dell’incontro si è discusso inoltre dell’aggiornamento di regole relative alle figure professionali impegnate nei centri e delle modalità di reinserimento. Filippo Spanu ha sottolineato l’impegno della Regione per dare adeguato spazio alla rete territoriale delle comunità terapeutiche, facendo valere l’idea che la valorizzazione della persona non deve necessariamente passare attraverso le strutture ospedaliere. In sintesi, è stata riaffermata la necessità di trovare soluzioni più flessibili per usare le risorse, ragionare in termini di regia regionale e applicare modalità di accreditamento più attente e severe, così come garanzie specifiche di standard che devono essere certificabili.

Con l’obiettivo di dare le prime risposte entro un mese relativamente a contratti e budget, al termine dell’incontro si è condivisa la volontà di analizzare una proposta delle Comunità sulla risoluzione delle criticità più immediate.

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Carbonia da Monte Leone copia

Domani e giovedì a Carbonia interruzione dell’erogazione idrica in via Sardegna, Piolanas, Coghinas, Marche, corso Iglesias e parte di via Cagliari e Marche.

L’impresa che sta eseguendo i lavori di riqualificazione della rete idrica cittadina, deve provvedere alla sostituzione delle saracinesche in via Cagliari all’incrocio con via Sardegna, via Piolanas all’incrocio con via Sardegna, via Coghinas all’incrocio con via Sardegna e in corso Iglesias.

Per questo motivo Abbanoa ha disposto l’interruzione dell’erogazione dell’acqua:

per mercoledì 18 novembre, dalle ore 8.00 alle ore 16.00, in via Sardegna e in via Cagliari, sino all’incrocio con via Marche e Nuoro;
per giovedì 19 novembre, dalle ore 8.00 alle ore 16.00, in Corso Iglesias, via Piolanas, via Coghinas, via Marche sino all’incrocio con via Puglie.

Al momento del ripristino del servizio, potrebbero verificarsi inconvenienti temporanei, come ad esempio la torbidità dell’acqua. In tal caso Abbanoa provvederà alle operazioni di spurgo della rete.

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Cinghiale 1

Cambia il calendario venatorio: il comitato regionale faunistico, riunito stamane nella sede dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, ha autorizzato a maggioranza la caccia al cinghiale anche il giovedì.
La proposta della caccia al giovedì era stata presentata, nel precedente incontro del 27 novembre, dal rappresentante della Cia (Confederazione italiana agricoltori) anche per i notevoli danni al mondo agricolo causati dalla specie.
La proposta di inserire il tema all’ordine del giorno era stata approvata dai due terzi del Comitato faunistico con il voto favorevole delle associazioni ambientaliste, delle associazioni che rappresentano gli agricoltori, di tutte le associazioni venatorie e delle Province di Cagliari, Sassari, Oristano e Carbonia Iglesias.