21 July, 2024
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Le partite Iva del Sulcis Iglesiente lavorano ad un’unica organizzazione di rappresentanza territoriale.

In vista della mobilitazione generale del territorio lanciata dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, il Movimento Partite Sulcis Iglesiente chiama a raccolta gli “opinion leaders” dei movimenti presenti sul territorio per affrontare un percorso di unificazione.

«Crediamo fortemente nella necessità di una sintesi delle rappresentanze – affermano Paolo Bullegas, Corrado Di Bartolo, Elio Cancedda, dell’ufficio di presidenza del Movimento Partite Iva -. Solo con la condivisione di esperienze e valori, in un percorso comune, possiamo proporre con l’autorevolezza necessaria, relazioni istituzionali capaci di affrontare il grande tema della precarietà del territorio.»

«Siamo certi che questo sia un interesse condiviso – concludono i dirigenti del Movimento -, per questo abbiamo intrapreso un percorso di avvicinamento, per creare al più presto una unica associazione movimentista per il mondo del lavoro autonomo, anche in vista della grande mobilitazione territoriale che necessariamente deve trovarci preparati, uniti e più forti che mai.»

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Dieci consiglieri regionali del Partito Democratico, hanno presentato una proposta di legge, primo firmatario Rossella Pinna, su “Norme per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cure e assistenza)”.

Il caregiver familiare – colui che assiste gratuitamente e volontariamente familiari o conoscenti non autosufficienti – è una figura su cui si regge il welfare del nostro Paese, una vera colonna portante, rimasto finora privo di tutele e di diritti fondamentali, come quello al riposo, alla salute, alla vita sociale. Il caregiver familiare è un compito sostanzialmente appannaggio delle donne, che scontano conseguenze pesanti, come la difficoltà a conciliare attività di cura e lavoro o ad avere una qualità della vita accettabile.

Riconoscere il ruolo del Caregiver familiare come fonte di ricchezza sociale, ampliare l’attenzione mettere a loro disposizione una rete di sostegno nell’ambito del sistema integrato dei servizi regionali, per facilitare la creazione di un clima di dialogo tra medici, specialisti e caregiver che rafforzi quell’alleanza terapeutica indispensabile in un percorso di cura, sono essenzialmente gli obiettivi della proposta di legge regionale n. 269, presentata lo scorso 23 ottobre, prima firmataria la consigliera regionale del Partito Democratico, Rossella Pinna e i consiglieri Cocco, Comandini, Cozzolino, Deriu, Forma, Piscedda, Solinas Antonio, Tendas, Perra.

Dare supporto a chi per scelta o per necessità affronta questo difficile percorso che sconvolge il normale ritmo di vita, non è più rinviabile considerato che numerosi studi hanno indagato sull’importanza dell’attività assistenziale svolta dai caregivers e sugli effetti negativi sulla qualità della vita, sul benessere psicologico, sul sovraccarico emotivo, derivanti dall’essere costantemente a contatto con malattie invalidanti.

Il caregiver è un protagonista e un alleato delle istituzioni, ma anche l’altra vittima della malattia, in quanto può andare incontro a depressione, impoverimento di relazioni sociali, amicali, sindrome di burnout e, non rara, la morte prematura.

«Non possiamo più ignorare l’urgente necessità di una norma che riconosca quanto assistere una persona non autosufficiente possa essere faticoso e totalizzante, con profonde ripercussioni sulla vita privata e sulla salute ma al tempo stesso perno dell’assistenza erogata dalle famiglie verso le persone non autosufficienti – afferma l’on. Rossella Pinna -. Per il ruolo di supporto al Welfare che ha via via assunto, il caregiver familiare deve avere il riconoscimento sociale che merita. Con questa proposta di legge vogliamo dare una prima e concreta risposta in termini di ausilio, di prevenzione, di supporto psicologico, alle tante persone impegnate nella cura di un proprio caro, riconoscendogli non solo un ruolo attivo nel P.A.I. Piano Assistenziale Individualizzato, ma diritti come l’informazione, la formazione, il sollievo, e il sostegno anche verso forme di associazionismo e di rappresentanza.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Diciassette deputati ed un senatore del Partito Democratico hanno chiesto risposte sulla questione legata agli ammortizzatori sociali, ai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dello Sviluppo economico, Federica Guidi, sulla vertenza Italcementi, azienda che ha stabilimenti in tutta Italia, compresa la Sardegna.

«Il gruppo Italcementi – scrivono i parlamentari del PD, tra i quali c’è anche Emanuele Cani – ha avviato dal 2013 un piano di riorganizzazione, definito con il concorso del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero dello Sviluppo economico – con l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni straordinaria per 669 lavoratori su circa 2.700 dipendenti occupati in Italia.

Il piano riguarda svariate sedi di Italcementi presenti in 12 regioni italiane.   

La scadenza degli ammortizzatori sociali attivati dal piano è prevista per il 31 gennaio 2016, in una delicata fase di transizione, legata al perfezionamento dell’acquisizione di Italcementi da parte del gruppo tedesco Heidelberg Cement annunciata il 28 luglio 2015.

Il 15 ottobre l’azienda ha ipotizzato, in un incontro con le organizzazioni sindacali, l’attivazione della cassa integrazione per 1.080 lavoratori.»

«Successivamente – scrivono ancora i parlamentari PD -, con una lettera sottoscritta congiuntamente e inviata ai ministeri competenti il 2 novembre scorso, Italcementi e le organizzazioni sindacali di categoria (Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL) hanno chiesto l’attivazione delle previsioni di cui all’art. 42 del Decreto legislativo n. 148 del 2015 con la conseguente proroga del trattamento di cassa integrazione straordinaria.

Italcementi rappresenta una realtà di rilevante interesse strategico per l’economia nazionale e la sua riorganizzazione comporta notevoli ricadute occupazionali e ha un impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati.

Riteniamo perciò fortemente auspicabile – conclude la nota inviata dai deputati PD Antonio Misiani, Giuseppe Guerini, Elena Carnevali, Giovanni Sanga, Tino Iannuzzi, Emanuele Cani, Franco Bordo, Francesco Ferrara, Pia Locatelli, Alessandro Naccarato, Michele Nicoletti, Vittoria D’Incecco, Guido Galperti, Miriam Cominelli, Cesare Damiano, Guglielmo Epifani, Vincenza Bruno Bossio e Giulia Narduolo e dal senatore Massimo Mucchetti – ai ministri Poletti e Guidi – una risposta positiva del Governo alla richiesta di attivazione dell’art. 42, per agevolare la gestione delle ricadute occupazionali della riorganizzazione di Italcementi.»

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13/11/2012 – 13/11/2015: tre anni fa la Grande Miniera di Serbariu è stato teatro di una delle giornate che hanno segnato la storia recente del Sulcis Iglesiente, conclusasi con la firma del Piano Sulcis, alla presenza dei ministro Corrado Passera e Fabrizio Barca, del sottosegretario Claudio De Vincenti, del presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e del presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Molti hanno sperato che quel giorno potesse segnare il punto di svolta per il rilancio socio-economico del territorio ma oggi, a distanza di tre anni, si può dire che quelle speranze sono andate per lo più deluse e di essere quantomeno in presenza di un allungamento dei tempi che preoccupa non poco per una situazione che è andata via via aggravandosi sempre più.

L’unico vero atto concreto maturato in questi tre anni è stato il decollo della fiscalità di vantaggio per le micro e piccole imprese. Lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti, aggravato nelle ultime ore dall’annuncio dell’amministratore delegato Carlo Lolliri del rischio di chiusura della Portovesme srl.

Per capire ciò che era stato programmato quel 13 novembre di tre anni fa e quindi ciò che è stato fatto e ciò che invece c’è ancora da fare, riproponiamo l’articolo pubblicato nel n° 252 del periodico cartaceo “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 30 novembre 2015, che racchiudeva gli impegni assunti da Governo e Regione con la sottoscrizione del Piano Sulcis.

«Il 13 novembre 2012 è una data destinata a segnare una tappa importante nella storia del territorio del Sulcis Iglesiente. Scelta per ospitare la visita di due ministri, Corrado Passera (Sviluppo economico) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e di un sottosegretario, Claudio De Vincenti (Sviluppo economico), giunti per affrontare con tutte le altre rappresentanze istituzionali e sociali, dalla Giunta regionale ai 23 comuni della provincia di Carbonia Iglesias, oltre che con organizzazioni sindacali e associazioni delle diverse categorie, è stata vissuta in un clima di grandissima tensione per le manifestazioni di protesta di diverse centinaia di lavoratori di cui scriviamo nella pagina seguente e si è conclusa con un atto concreto: il protocollo d’intesa per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi nel “Sulcis Iglesiente”. Nel corso della giornata, la delegazione governativa ha preso in esame, con gli esponenti delle istituzioni regionale, provinciale e locale, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le principali problematiche industriali e occupazionali, tra le quali quelle di Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis, e le prospettive di sviluppo del territorio.

Le linee-guida del “Piano Sulcis” si sviluppano nel seguente quadro di riferimento (passaggi integrali):

a) salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili con particolare riferimento al settore della metallurgia non ferrosa, in un’ottica di efficientamento energetico, ecologico ed economico. Nell’ambito della strategia energetica nazionale, si procederà al contenimento dei costi per le imprese energivore – secondo quanto disposto dalla normativa europea – in modo da assicurare condizioni di competitività anche per le attività collocate nel Sulcis Iglesiente;

b) realizzazione in un Centro di eccellenza “carbone pulito” nel quadro di un polo tecnologico di ricerca e produzione di energia ecocompatibile all’interno del quale verrà avviata anche una sperimentazione sul CCS (progetto integrato minieracentrale-cattura-stoccaggio Co2);

c) realizzazione delle infrastrutture indispensabili a creare le condizioni per la realizzazione di nuove iniziative settoriali e imprenditoriali;

d) individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle seguenti macro aree:

• filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile: produzione di apparati, di combustibili, di impianti generatori e connesse attività di ricerca applicata, innovazione e alta formazione. In questo ambito si esprime l’impegno condiviso a favorire nel Sulcis Iglesiente lo sviluppo di una filiera innovativa per lo stoccaggio e la distribuzione di gas naturale, anche in relazione al futuro raggiungimento del territorio sardo da parte del gasdotto Galsi;

• filiera del risanamento ambientale: depurazione del territorio, recupero e trasformazione dei rifiuti, produzione di apparati tecnici e scientifici;

• filiera agro-alimentare peculiare del territorio;

• filiera del turismo con particolare valorizzazione di quello generato da attività nautiche (ospitalità di persone e mezzi, supporti sia tecnici che commerciali) e dalla peculiarità storica e ambientale del territorio (a partire da quella mineraria). In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base dell’intesa con Regione ed Enti locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario.

Nella fase di elaborazione dei progetti operativi, queste indicazioni saranno necessariamente intrecciate con le indicazioni nel frattempo espresse dalle istituzioni locali e dalle associazioni operanti nel territorio;

e) definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale con l’obiettivo fondamentale di realizzare collegamenti funzionali ed operativi con i migliori centri di eccellenza (dando priorità a quelli già esistenti nella Regione) per ognuna delle filiere innovative individuate.

f) sviluppo dei centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;

g) definizione di una adeguata governance per la realizzazione, fin dalla fase di progettazione, delle complesse iniziative di cui si compone un piano di sviluppo territoriale.

Entro 60 giorni sarà sottoscritta tra tutti gli Enti interessati una specifica intesa attuativa, in particolare per le questioni di natura autorizzativa. La dotazione finanziaria complessiva del Piano è di circa 451 milioni di euro, così distribuiti. Infrastrutture.

La Regione Sardegna ha già deliberato la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) infrastrutturazione energetica dell’area industriale di Portovesme, per un importo pari a 20 milioni di euro;

b) centro di eccellenza energia pulita, per un importo di 8,356 milioni di euro;

c) sistema approdi minerari, per un importo pari a 5,6 milioni di euro;

d) porti di Calasetta e Portoscuso, per un importo di 1,4 milioni di euro;

e) porto di Carloforte, per un importo pari a 2,5 milioni di euro;

f) collegamento idrico Tirso Flumendosa-Sulcis Iglesiente, per un importo di 50 milioni di euro;

g) impianto di depurazione di Sant’Antioco, per un importo pari a 6,6 milioni di euro;

h) collettori fognari di Iglesias, per un importo di 1,2 milioni di euro; per un totale di 95,656 milioni di euro.

I seguenti interventi di natura infrastrutturale, ritenuti invarianti, troveranno copertura sulle risorse programmaticamente disposte dalle delibera CIPE 93/2012 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013.

Interventi invarianti da individuare:

i) portualità di Portovesme, per un importo di 7 milioni di euro;

j) area franca di Portovesme, per un importo di 1 milione di euro;

k) allargamento della SS 195 nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu-Giba per un importo di 30 milioni di euro; per un totale di 38 milioni di euro.

Interventi in istruttoria, da valutare congiuntamente alla Regione Sardegna, ai fini della loro eventuale invarianza:

l) sistema portuale turistico Sulcis Iglesiente;

m) porto di Sant’Antioco; per un totale fino a 34 milioni di euro.

Ambiente e bonifiche. Gli impegni già assunti con apposite intese in materia di bonifiche ambientali e di risanamento dei suoli occupati, sottoscritte dalle maggiori imprese operanti nel Sulcis (Alcoa spa, Eurallumina spa, Portovesme srl, ecc.) con le autorità regionali e nazionali competenti, nonché con le organizzazioni sindacali interessate, costituiscono parte integrante del protocollo d’intesa. Ad esse si farà riferimento in sede di attuazione dei piani di intervento in materia ambientale già deliberati o da deliberare.

La Regione Sardegna ha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) bonifiche aree minerarie, per un importo di 53,84 milioni di euro;

b) sito di raccolta valle San Giorgio, per un importo di 27,382 milioni di euro;

c) bonifica ex Sardamag – Sant’Antioco, per un importo di 1 milione di euro.

d) riduzione inquinamento valle rio San Giorgio, per un importo di 31,71 milioni di euro;

e) macro area Montevecchio Levante progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 23,5 milioni di euro;

f) macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 40,236 milioni di euro; per un totale di 177,668 milioni di euro.

Interventi a sostegno delle filiere produttive.

Per il sostegno alle filiere produttive, la Regione Sardegna gha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione di interventi per la valorizzazione delle filiere agroalimentari per un importo pari a 10 milioni di euro. Per il finanziamento di investimenti produttivi nell’area del Sulcis, si aggiunge il rifinanziamento dei contratti di sviluppo per 90 milioni di euro a valere vuoi in via straordinaria sulle risorse liberare dal PON SILL 2000/2006 per effetto del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 28 settembre 2012, vuoi sull’eventuale ridestinazione in sede normativa, che il Governo auspica, delle risorse versate dalle imprese condannate dalla Commissione Europea per l’indebita fruizione di agevolazioni sulle tariffe elettriche per la quota riferita alle imprese ubicate nell’area del Sulcis. Le risorse assegnate alla Call for Proposal affidata all’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) per raccogliere idee di sviluppo per il Sulcis, provenienti da contesti anche internazionali, vanno da un minimo di 55,7 milioni di euro ad un massimo di 89,7 milioni di euro. I tempi di attuazione del Piano saranno definiti da un crono-programma predisposto congiuntamente da Governo e Regione. Il protocollo prevede che venga assicurata continuità agli strumenti di tutela ed integrazione al reddito già in essere o in corso di implementazione, e azioni innovative o sperimentali da definire anche con il concorso delle parti sociali e in coerenza con le normative europee vigenti. La tutela del reddito interesserà l’insieme dei lavoratori occupati presso aziende appartenenti ai diversi settori industriali coinvolti nella crisi e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrà essere coerente con i tempi di implementazione ed attuazione delle iniziative previste nel Piano Sulcis del protocollo d’intesa. In accordo con le parti sociali verranno esaminati progetti di formazione, riqualificazione professionale e avviamento al lavoro.

La gestione dei complessi sistemi di formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro, richiede competenze adeguate, rigore gestionale e reale potere decisionale e, a tal fine, verrà istituita, a carattere sperimentale, una “cabina di regia” affidata a persona con caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore individuate e selezionata di come accordo tra Governo e Regione, sulla base di severi criteri selettivi.

Giampaolo Cirronis

giampaolo.cirronis1@tin.it

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Cresce il dramma occupazionale nel Sulcis: dopo Ex Ila, Eurallumina ed Alcoa, oggi chiuse, ora rischia la chiusura anche la Portovesme srl. L’azienda della Glencore, l’unica del vecchio polo industriale ancora in produzione a Portovesme, potrebbe interrompere l’attività a fine anno se non verrà trovata una soluzione definitiva all’annoso problema dei costi dell’energia. A lanciare il nuovo allarme ieri è stato l’amministratore delegato Carlo Lolliri, con una lettera inviata alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) degli impianti di Portoevsme e San Gavino Monreale e alla Confindustria.

Carlo Lolliri nella lettera fa riferimento alle promesse ricevute dalle rappresentanze istituzionali circa la soluzione del problema della fornitura a condizioni di mercato concorrenziali e alla decisione assunta qualche giorno fa da Terna di escludere le centrali di Portovesme, Ottana e Porto Torres dagli impianti di produzione di energia considerati essenziali.

L’annuncio dell’amministratore delegato della Portovesme srl ha già portato a durissime prese di posizione di rappresentanti politici e sindacali che chiamano Regione e Governo alle loro responsabilità, per evitare una nuova drammatica chiusura di un impianto fondamentale per il tessuto economico del Sulcis e dell’intera Sardegna.

Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un’interrogazione urgente al Governo, nella quale sottolinea che se entro il mese di novembre non verrà approvato un apposito decreto legge, si rischia di condannare a morte il territorio del Sulcis Iglesiente.

Il segretario della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, sottolinea che il Governo giovedì prossimo, quando dovrebbe svolgersi l’incontro per fare il punto sulla vertenza Alcoa, dovrà dare risposte sull’intera partita dell’energia, perché diversamente si rischia di assistere alla chiusura della Portovesme srl e della stessa centrale dell’Enel Grazia Deledda, compromettendo inevitabilmente anche le prospettive di rilancio di Eurallumina ed Alcoa.

 

 

 

Portovesme srl 1 copiaCarlo Lolliri 1 copia

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Teatro Electra_big

Proseguono gli appuntamenti del XVII Festival internazionale di Musica da Camera, all’insegna della buona musica ma anche del teatro, del cinema, dell’arte e delle tradizioni enogastronomiche.

E’ in programma sabato 14 novembre, alle ore 20.00, al Teatro Electra di Iglesias, la sonorizzazione dal vivo per pianoforte a quattro mani del film muto “The Lodger”, prodotto e diretto da A. Hitchcock nel 1927, uno spettacolo fortemente innovativo all’interno del cartellone eventistico del XVII Festival Internazionale di Musica da Camera.

Nella pluralità degli stili e degli intenti, il rapporto tra cinema e musica è stato uno dei più interessanti fin dalle origini del cinema stesso, e così l’originale appuntamento programmato all’interno dellarassegna, si pone quale importante azione di recupero culturale di una tradizione scomparsa.

Fino agli anni trenta del XX secolo, infatti, era consuetudine accompagnare la proiezione del film con musica eseguita dal vivo da un pianista o da un organista, più raramente da un’orchestra.

Nell’intento di combinare immagini e musica in modo da essere percepiti come un unico messaggio, successivamente la pellicola iniziò ad essere dotata della cosiddetta “colonna onora” originale, composta ad hoc per ogni specifica pellicola.

Senza dubbio, in questo senso, i primi risultati più celebri e più importanti nacquero dall’esperienza del cinema sovietico, grazie a compositori come S. Prokofiev, D. Shostakovich, etc.

L’inconsueto spettacolo proposto nell’ambito del XVII Festival internazionale di Musica da Camera ha l’obiettivo di trasmettere a tutti la passione per il cinema muto, perciò non si tratterà semplicemente di “accompagnare” la proiezione del film “The Lodger”, ma lo si commenterà, lo si anticiperà, lo si spiegherà integralmente con i suoni, grazie alle partiture composte ad hoc dalla pianista e compositrice Rossella Spinosa.

Un appuntamento unico nel suo genere. Sul palco Rossella Spinosa e Alessandro Calcagnile, pianoforte a quattro mani.

Domenica 15 novembre, alle ore 20.00, il Festival varcherà i confini provinciali approdando, ancora una volta, ad Oristano.

Grazie alla collaborazione dell’Associazione Academia della Sardegna, Francesco Pilia, violino e Matteo Cau, chitarra, proporranno all’ascoltatore un salto nella vita di corte settecentesca, all’interno dei più lussuosi palazzi signorili accompagnato dall’inconfondibile rigore contrappuntistico bachiano e dalle pregiatissime idee musicali di Antonio Vivaldi.

A seguire una degustazione enogastronomica di prodotti della tradizione locale.

Il concerto, inizialmente previsto presso il Teatro San Martino, si terrà invece all’Auditorium San Domenico di Oristano.

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Il comune di Carbonia ha installato nel Parco Villa Sulcis una struttura con giochi combinati dedicata ai più piccoli. Il nuovo intervento arricchisce il Parco giochi già presente nell’area. Ne dà comunicazione il sindaco, Giuseppe Casti.

L’intervento rientra nel progetto di creare in città diversi spazi attrezzati dedicati ai più piccoli e alle loro famiglie. Sono stati completati i lavori per le aree gioco a Cortoghiana, Flumentepido, presso la Grande Miniera di Serbariu e a Barbusi. Alcuni Parchi e aree gioco sono in fase di realizzazione nella zona di via Logudoro, del quartiere Santa Caterina e a Bacu Abis. Sono in corso anche i lavori nella pineta di Rosmarino che comprendono la riqualificazione dell’area dedicata ai più piccoli.

Sono previsti diversi interventi per sistemare o sostituire i giochi esistenti.

«Con questi interventi – dice il sindaco, Giuseppe Casti – alcuni realizzati con le risorse ottenute con il nostro secondo posto alle Cartoniadi e altri con progetti di riqualificazione di diverse aree della Città, vogliamo dare a grandi e piccini la possibilità di vivere con serenità i momenti di svago. È nostro intento proseguire nella realizzazione di aree destinate ai bambini, supportando così le famiglie nel percorso di educazione che comprende anche il divertimento e il gioco.»

Parco giochi Villa Sulcis Carbonia 2

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Rimorchio Yacht 

La motovedetta della Guardia Costiera di Sant’Antioco ha soccorso uno yacht con a bordo due uomini alla deriva a circa 2 miglia a sud di Cala Piombo per aver finito il carburante. La corrente in zona e l’incapacità di poter risolvere la situazione, ha indotto i due uomini a richiedere con urgenza l’intervento della Guardia Costiera e la sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha ricevuto la richiesta di soccorso alle 23.40. Immediata è stata la risposta della motovedetta CP812, che in 35 minuti ha raggiunto i malcapitati ed ha effettuato il rimorchio del natante, assicurandolo all’ormeggio dopo circa 5 ore.

Nonostante le favorevoli condizioni meteorologiche, infatti, il soccorso si è protratto per tutta la nottata a causa delle grandi dimensioni dell’imbarcazione, che hanno obbligato il comandante della motovedetta a procedere lentamente in rientro verso il porto commerciale di Sant’Antioco.

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Mauro Pili 06 copia

Il deputato di Unidos Mauro Pili è stato eletto nella commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni, istituita con deliberazione della Camera dei deputati del 30 giugno 2015.
«Nel ringraziare i colleghi del gruppo misto che hanno voluto questa mia designazione – ha detto Mauro Pili – so che non lascerò niente di intentato per fare luce sui tanti misfatti di Stato su armi e affari, salute e disastro ambientale.»

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La mobilitazione degli studenti universitari contro la riforma del nuovo Isee varata dal Governo non lascia indifferente la Giunta regionale. «Condivido le preoccupazioni manifestate nelle ultime settimane dagli studenti universitari – ha detto stamane l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino -. Gli esiti dei bandi per le borse di studio, con il forte calo degli idonei dovuto alla modifica dei parametri Isee e all’inserimento dell’Ispe, arriva in un momento di generale diminuzione delle iscrizioni universitarie e di preoccupante aumento dei giovani che abbandonano gli studi». 
L’assessore della Pubblica istruzione si è resa disponibile a partecipare agli incontri studenteschi ai quali è stata invitata ed ha aggiunto: «Sono convinta di dover rappresentare una posizione netta nei tavoli nazionali, non appena verrà calendarizzato il tema, chiedendo la modifica degli attuali parametri e una definizione dei LEP, in materia di diritto allo studio universitario, che dia garanzia di pari opportunità di accesso degli studenti sardi ai massimi livelli di istruzione.Questa situazione rischia di frustrare gli importanti sforzi della Regione che hanno portato a un deciso aumento delle risorse a disposizione. Di tali risorse, a causa del mutamento dei criteri – ha concluso Claudia Firino -, sono addirittura avanzati dei fondi, che intendo investire per venire incontro a tutte le ragazze e ragazzi esclusi quest’anno dai benefici».

Casa dello studente Cagliari 1 copia