21 July, 2024
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Venerdì 6 novembre 2015, alle ore 17.30, presso la Grande Miniera di Serbariu nei locali della Sezione di Storia Locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS), di cui il comune di Carbonia è ente capofila, si terrà un incontro pubblico con le scrittrici Ribka Sibhatu (di origine eritrea ma emigrata da diversi anni a Roma) e Savina Dolores Massa sul tema “L’altra sponda è lontana”.

Alle ore 20.30 si terrà la proiezione del film “Aulò: Roma postcoloniale”, in cui Ribka Sibhatu racconta la storia delle due città di Asmara e Roma, legate tra di loro dall’esperienza del colonialismo. Di mattina si svolgeranno gli incontri con le scuole.

Gli appuntamenti fanno parte del progetto “La Città che legge”, organizzato dalla libreria Lilith e dall’Associazione Libriamoci.

cittachelegge

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La nuova manifestazione attuata stamane a Cagliari dai lavoratori ex Alcoa, sta scatenando varie reazioni. Una di queste è quella di Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale.

«Basta con ambiguità ed incertezze – dice Rubiu -. La politica dei rinvii deve finire, visto che non ha prodotto nessun spiraglio positivo. Si cerchino soluzioni per dare segnali ai lavoratori che ancora attendono delle risposte sulle tariffe energetiche. La Regione deve recitare un ruolo da protagonista in questa vertenza.»

«Il tempo dell’attesa è terminato – aggiunge Rubiu -. A luglio era atteso il pronunciamento dell’Unione europea che però ha preso ulteriormente tempo, sino a settembre giorni, prima di pronunciarsi sulla richiesta presentata dal Governo italiano per il riconoscimento delle agevolazioni sul prezzo, condizione irrinunciabile per la conclusione della trattativa in corso con Glencore, società interessata all’acquisizione della fabbrica. Siamo molto preoccupati – conclude il capogruppo UDC – perché la Regione sembra incapace di assumere decisioni a favore dei lavoratori, per favorire la ripresa produttiva con una nuova collocazione ed evitare una nuova batosta per gli operai degli appalti, che a breve vedranno la fine del sussidio.»

Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 3

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Professor Roberto Pusceddu

È tutto pronto per il trasferimento dal San Giovanni di Dio al Policlinico di un altro pezzo pregiato della sanità cagliaritana: da lunedì 16 novembre la Clinica di otorinolaringoiatria, diretta dal professor Roberto Puxeddu, inizierà la sua attività nel campus del Duilio Casula dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

Si tratta di un altro passo avanti fondamentale nel programma di potenziamento della sanità della Sardegna, iniziato negli anni scorsi con il trasferimento delle Chirurgie, della Neonatologia, della Clinica Ginecologica e Ostetrica e che proseguirà nei prossimi mesi con il trasferimento delle Medicine, del Pronto Soccorso e dell’Unità coronarica. Per, poi, completare il percorso con la costruzione dei nuovissimi Blocco R, che cambieranno radicalmente il volto del Policlinico Duilio Casula.

Le operazioni di ricollocazione inizieranno lunedì 9 novembre e proseguiranno sino a domenica 15 novembre. In questo periodo le urgenze saranno garantite dal Santissima Trinità: il 118 trasporterà i casi gravi direttamente al Pronto Soccorso del presidio di  Is Mirrionis. Sospesa, sempre in questi giorni, anche l’attività ambulatoriale. «Tutta le procedure – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Oliviero Rinaldi – sono state attentamente vagliate e studiate con la collaborazione della Asl 8 di Cagliari, del Brotzu e del 118: si tratta del trasferimento di un reparto importantissimo e nulla sarà lasciato al caso».

Alle 8.00 di lunedì 16 novembre la Clinica Otorino riaprirà ufficialmente i battenti al terzo piano del Blocco D. Riprenderà sia  l’attività ambulatoriale sia quella di degenza. Attrezzature nuove modernissime sia in reparto sia in sala operatoria, renderanno ancora più forte un’attività importantissima dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Dopo 43 anni la clinica Otorinolaringoiatrica – dice il direttore Roberto Puxeddu – lascia il San Giovanni di Dio. In questi anni ha offerto sempre un grosso contributo alla popolazione sarda mantenendosi sempre aggiornata nelle prestazioni. Resterà nella memoria di tutti noi il San Giovanni, ma al Policlinico Casula sia il reparto sia le sale operatorie dedicate all’otorino sono eccezionali grazie alla lungimiranza dei vertici aziendali.»
Negli ultimi anni sono stati sviluppati protocolli di trattamento di primissimo livello riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, tanto che da diversi anni la Clinica è un Centro di riferimento per tutte le ASL della Regione, in particolare per quanto riguarda l’oncologia cervico-facciale, l’otologia, l’otorinolaringoiatria pediatrica e numerose patologie funzionali, benigne e maligne di pertinenza otorinolaringoiatrica. Vengono trattate inoltre patologie di confine oftalmologiche e neurochirurgiche.

I risultati delle prestazioni medico-chirurgiche della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Cagliari sono oggetto di pubblicazioni scientifiche e vengono riportati nei principali motori di ricerca del settore.

Tra le aree d’eccellenza c’è sicuramente il  trattamento delle patologie tumorali maligne: la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria si attiene, per quanto riguarda í trattamenti chirurgici e non, alle più moderne e avanzate linee guida nazionali ed internazionali, adattate al caso in esame dopo valutazione clinica e ampia discussione con il paziente stesso. Tutti i pazienti sottoposti a chirurgia oncologica, non appena disponibile l’esame istologico, vengono discussi collegialmente con il Chirurgo, l’Oncologo Medico, il Radioterapista e il Radiologo per le successive indicazioni terapeutiche. Le tecniche ricostruttive dopo trattamento dei tumori del cavo orale e della faringe prevedono delicati interventi microchirurgici di cui la clinica vanta esperienza decennale.

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E’ ripartita oggi la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, da tre anni senza lavoro e da un anno e mezzo in presidio all’ingresso dello stabilimento di Portovesme. Questa mattina si sono radunati davanti al presidio, a Portovesme, ed hanno deciso di partire per Cagliari, per manifestare la loro rabbia per i ritardi infiniti delle procedure per il passaggio dello stabilimento dalla multinazionale Alcoa alla multinazionale Glencore, dichiaratasi disponibile ma a condizione che preventivamente vengano garantite le condizioni economiche di fornitura dell’energia, la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, su questi punti, era e resta basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’Unione europea. A distanza di un anno, concretamente, poco o niente si è mosso ed ora i lavoratori chiedono conto a Regione e Governo su quanto fatto e tempi celeri sulla definizione degli accordi.

La giornata di protesta si è sviluppata in più tappe. La prima è stata l’aeroporto di Elmas, dove hanno manifestato con striscioni, caschetti sbattuti per terra (da anni una delle immagini simbolo della protesta) e slogan urlati al megafono. La seconda tappa è stata viale Trento, a Cagliari, davanti al palazzo della Regione, dove i lavoratori hanno urlato la loro rabbia per i ritardi infiniti accumulati dalla vertenza. E proprio dalla Giunta Pigliaru aspettano un’immediata azione nei confronti del Governo, per arrivare quanto prima, finalmente, al rispetto degli impegni per il rilancio produttivo della fabbrica, chiusa ormai da tre anni.

Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 1 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 2 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 3 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 4 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 5 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 6 Manifestazione Alcoa 4 novembre 2015 7

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Anna Maria Busia 81 copia

Annamaria Busia, responsabile nazionale Giustizia del Centro Democratico e consigliera regionale, esprime contrarietà all’ipotesi di soppressione degli uffici della Corte d’Appello di Sassari.

«Chiudere la Corte d’Appello di Sassari – dice Annamaria Busia – sarebbe un atto gravissimo, con ripercussioni negative su l’intero sistema giudiziario e carcerario sardo.»

«È impensabile che, in un momento storico come questo, in cui la Sardegna viene via via trasformata nell’Isola dei detenuti, il Ministero anziché potenziare servizi e organici, pensi di cancellare uffici strategici e indispensabili come la Corte d’Appello di Sassari – aggiunge Annamaria Busia -. La struttura sassarese svolge dei compiti e una mole di lavoro essenziali per il buon funzionamento del sistema giudiziario in Sardegna. Non si pensi solo ai servizi svolti dalla Sezione staccata della Corte d’Appello, ma anche all’enorme lavoro sviluppato dal Tribunale dei minori, e dal Tribunale di sorveglianza, considerato, appunto il forte incremento della popolazione carceraria nell’Isola.»

«Sarebbe invece auspicabile – conclude Annamaria Busia – che il Ministero si preoccupasse quanto prima di potenziare gli organici fortemente carenti sia negli uffici giudiziari sia nelle carceri sarde, risolvendo un problema che da anni sta ingessando l’intero sistema regionale e che peggiora di anno in anno, avvicinandosi sempre più velocemente al collasso.»

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Radiotelescopio San Basilio 1

L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci ha incontrato il neopresidente dell’Inaf, Nicolò D’Amico, 62 anni, professore ordinario di astrofisica all’Università di Cagliari, nominato alla guida dell’Ente vigilato dal Miur lo scorso 16 ottobre dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. L’incontro con il vicepresidente della Giunta è stato un primo contatto per avviare il confronto sulle attività che l’Inaf intende sviluppare in Sardegna, ed è emersa la volontà comune di una collaborazione fra le due istituzioni.
«Ci sono prospettive importanti per il futuro dell’Osservatorio e più in generale per un settore in cui questa amministrazione ha dimostrato di credere fortemente, puntando su una scommessa scientifica fatta con grande determinazione – ha sottolineato l’assessore Paci -. Sono certo che la grande professionalità e le competenze del presidente D’Amico daranno un contributo decisivo per l’ulteriore sviluppo dell’Osservatorio in Sardegna, dove puntiamo a sviluppare strutture e capitale umano dell’astrofisica nazionale. Siamo quindi interessati a investimenti nel radiotelescopio ma anche a sviluppare un discorso più articolato attraverso la strategia S3 per l’innovazione.»
Nell’Osservatorio Astronomico la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’isola. Ora la Regione vuole portare in Sardegna un pezzo importante dell’Astrofisica nazionale, non solo le strutture ma anche il capitale umano, nella convinzione che dopo aver investito moltissimo in questo progetto sia arrivato il momento di vedere gli sviluppi di quella che è stata una vera e propria scommessa scientifica.
Il presidente dell’Inaf ha ribadito l’interesse dell’Ente per i suoi insediamenti in Sardegna, dove importanti competenze locali negli atenei, nei centri di ricerca regionali, nel tessuto imprenditoriale, e più in generale nel Distretto Aero Spaziale, offrono un valore aggiunto. «Il radiotelescopio SRT e la nuova sede cittadina nel campus di Selargius, sono due insediamenti strategici per l’Inaf, come emerge dagli importanti risultati raggiunti in questi anni, dall’interesse manifestato da altre agenzie, per esempio l’Agenzia Spaziale Italiana, e dall’attenzione manifestata dai nostri partner internazionali – ha sottolineato Nicolò D’Amico -. Ci siamo già messi al lavoro per consolidare questi risultati e per individuare la giusta strada per mantenere l’autodeterminazione e l’autonomia che caratterizza la Sardegna, facendone un valore aggiunto nel panorama nazionale e internazionale dell’astronomia, riuscendo così a sviluppare ulteriormente la presenza dell’Inaf nell’isola, valorizzando allo stesso tempo le eccellenze locali«.
Domenica prossima 8 novembre alle 18.00, nel Teatro “Si ‘e Boi” nell’omonima piazza a Selargius, il Comune e l’Inaf hanno organizzato la cerimonia di presentazione delle attività pubbliche dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, situato all’interno del nuovo “Campus della Scienza, della Tecnica e dell’Ambiente” del comune di Selargius. Saranno presenti l’assessore Paci e il presidente D’Amico.

 

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Abbanoa ha programmato un intervento di riparazione sulla condotta principale dell’acquedotto Sulcis (Perdaxius). Per consentire l’intervento, ha disposto l’interruzione dell’esercizio dell’acquedotto dalle 5.00 alle 21.00 circa.

Sino alle 22.00, l’erogazione dell’acqua a Carbonia e relative frazioni sarà, comunque, garantita dalle scorte presenti nei serbatoi. Successivamente, per ripristinare le riserve negli stessi serbatoi (indispensabili  per garantire la funzionalità della rete), sarà sospesa l’erogazione dell’acqua sino alle 6.00 del mattino di giovedì 5 novembre. A Carbonia, l’Ospedale Sirai è alimentato dalla rete di distribuzione urbana, quindi anche la struttura sarà interessata dall’interruzione del servizio.

Il servizio sarà ripristinato da Abbanoa in anticipo, nel caso in cui l’intervento fosse completato in tempi minori rispetto a quelli previsti.

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Giovedì 5 e venerdì 6 novembre il Caesar’s Hotel di Cagliari ospiterà l’evento “Unica & Imprese: i ricercatori dell’Università di Cagliari si presentano agli imprenditori”. Nelle due giornate di networking, in programma dalle 9.30 alle 14.30, oltre cinquanta ricercatori dell’ateneo presenteranno le loro ricerche al mondo imprenditoriale locale.

L’obiettivo della due giorni, promossa dalla Direzione ricerca e dal pro rettore Annalisa Bonfiglio con le principali associazioni di categoria, è di avvicinare il mondo accademico a quello dell’impresa. L’evento avvia un percorso di conoscenza reciproca e fa conoscere, in particolare, le capacità maggiormente innovative che scaturiscono e si sviluppano grazie agli studi dei dipartimenti universitari.

Le imprese possono scoprire e cogliere gli aspetti più interessanti di una serie di attività di ricerca, distribuite fra nove ambiti specifici, fra i più immediatamente trasferibili al mondo produttivo: agrifood, biomedicina, comunicazione e marketing, economia e management, energia e ambiente, ICT, ingegneria e logistica, tecnologie per la salute e il benessere, turismo e beni culturali. Per ciascun ambito ogni gruppo di ricerca presenterà le proprie attività con un breve intervento. Le giornate – articolate in sessioni parallele e unitarie, organizzate per consentire la più ampia partecipazione delle imprese ai temi di proprio interesse – si concludono con un lunch di networking. Ovvero, un’utile occasione sia per i ricercatori e le imprese locali, sia per illustrare i servizi offerti dall’ateneo alle aziende con l’Industrial Liaison Office e le opportunità dell’apprendistato di alta formazione e ricerca, contratto che si attiva in convenzione con l’ateneo di Cagliari.

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Si è svolta stamane in IV commissione, l’audizione del presidente e del direttore del Gasi (Gestioni autonome del servizio idrico).

«Noi sindaci delle zone interne – ha dichiarato il presidente del Gasi e sindaco di Paulilatino Domenico Gallus, riguardo alle problematiche dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa – ci opponiamo alla logica del gestore unico che, fatta eccezione per la Puglia, non trova riscontri in nessun’altra Regione d’Italia e siamo disposti ad usare tutti gli strumenti previsti dalla legge per far valere le nostre ragioni, non ultimo un referendum per far decidere i cittadini; un referendum che pensiamo di vincere.»

Secondo il direttore del Gasi Giovanni Ruggeri «la Sardegna ha commesso un errore individuando un gestore unico regionale, sia perché non ha esercitato la sua autonomia pur avendo competenza esclusiva in materia, sia soprattutto perché in tutta Italia esistono ben 474 gestori pubblici e 66 ambiti, situazioni molto differenziate che riflettono le specificità ambientali e geografiche dei territori».

«Riteniamo che i consiglieri regionali – ha poi osservato il sindaco di Modolo Omar Hassan – non abbiamo avuto a disposizione tutti gli elementi utili per fare una buona legge; noi chiediamo cose realizzabili e prima di tutto di essere ascoltati.»

Il sindaco di Aggius, Nicola Muzzu, dal canto suo, ha annunciato che si dimetterà se non saranno accolte le richieste dei Comuni, ricordando fra l’altro che «abbiamo i fondi per il settore idrico bloccati da dieci anni ma applichiamo agli utenti tariffe di quattro volte inferiori a quelle di Abbanoa».

Il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini, ha affermato il sindaco di Santu Lussurgiu Diego Loi, «è quello di proseguire in una gestione pubblica autonoma; pensiamo sia giusto premiare l’efficienza e la buona gestione delle risorse pubbliche ed eliminare gli sprechi, è quello che abbiamo fatto».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia), Gianni Tatti (Udc) e Giuseppe Meloni (Pd).

Intervenendo per le conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha tenuto a precisare, in primo luogo, «che né la commissione né il Consiglio regionale sono controparti dei Sindaci». «Il Consiglio regionale – ha ricordato – ha approvato una legge nello scorso mese di febbraio e non so se ci sono le condizioni per cambiarla, anche tenendo conto dei rischi di impugnazione da parte del Governo». «Come commissione ed in un clima di leale collaborazione istituzionale – ha aggiunto – non posso che ribadire al Gasi la richiesta di farci pervenire una proposta sostenibile, posto che le indicazioni fin qui ricevute di una gestione autonoma con una serie di costi a carico della Regione non sembrano in equilibrio: le questioni sul tavolo non sono semplici ma non intendiamo sottrarci al confronto purché impostato su basi reali e concrete».

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Manifestazione pacifista 1

Il coordinatore provinciale dei Giovani di Forza Italia del Sulcis Iglesiente, Roberto Demurtas, in una nota diffusa oggi esprime solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, intervenuti ieri a tutela dell’ordine pubblico durante la manifestazione di antimilitaristi e pacifisti a Porto Pino.

«In un contesto internazionale così instabile, è difficile pensare di poter eliminare le servitù militari – dice il coordinatore provinciale Roberto Demurtas -. È pacifico, che l’attuale situazione del Poligono di Capo Teulada e in generale, quella di tutte le servitù militari della Sardegna, sia da rivedere. Non è accettabile però un disfattismo fine a se stesso. Le coste del Sulcis non andrebbero cementificate, non vi andrebbero installate pale eoliche, non si dovrebbe puntare sulle industrie, si cerca di ostacolare un imprenditore che vuole portare il turismo termale. È evidente che dire “no” a tutto è impensabile, occorre fare delle scelte. La classe politica è chiamata a farlo. Il nostro territorio si trova in questa situazione perché i politici che si sono succeduti nel tempo non hanno mai fatto una scelta, giusta o sbagliata che fosse. Hanno lasciato andare alla deriva un territorio con tante potenzialità, senza mai perseguire un chiaro obiettivo. Tutto questo ha portato ad esasperare gli animi e a far accrescere sentimenti di rabbia e di sconforto tra i cittadini. Gli scontri avvenuti tra manifestanti e forze dell’ordine nella giornata di ieri a Teulada – conclude Roberto Demurtas -, sono un palese esempio di quanto sopra detto.»