21 July, 2024
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Prosegue domenica 1 novembre, alle ore 18.00, al Teatro Centrale di Carbonia, la quarta edizione della rassegna “Identità in transito”, giovane retrospettiva cinematografica «su quello che siamo stati, quello che siamo e ciò che vorremmo essere».

La rassegna è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, con il patrocinio del comune di Carbonia e in collaborazione con i Circoli del Cinema Arci-Ucca e Ficc.

Il terzo film in programma è “La famiglia Bélier” di Eric Lartigau (Francia 2014). Con Karin Viard, François Damiens, Eric Elmosnino, Roxane Duran, Louane Emera, Ilian Bergala, Mar Sodupe. Commedia rivelazione della scorsa stagione cinematografica, vincitrice di numerosi premi in Francia.

Tutti i componenti della famiglia Bélier sono sordomuti tranne Paula, la primogenita di 16 anni. Paula è una figura indispensabile per i suoi genitori e il fratello minore, preziosa per il funzionamento della loro fattoria. Un giorno, spinta dal suo insegnante di musica, che ha scoperto il suo dono per il canto, decide di fare le selezioni per una nota scuola di canto parigina. Una scelta di vita che significherebbe il distacco dalla sua famiglia e un passaggio inevitabile all’età adulta. Commedia rivelazione della scorsa stagione cinematografica, vincitrice di numerosi premi in Francia.

Prossime date della rassegna “Identità in transito“:

Giovedì 5 novembre, ore 21.00, “Forza maggiore” di Ruben Östlund
Domenica 8 novembre, ore 18.00, “Tutto può cambiare” di John Carney
Giovedì 12 novembre, ore 21.00, “Una nuova amica”

Domenica 15 novembre, ore 18.00, “Mommy”.

Teatro Centrale Carbonia copia

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Non si ferma, nel Sulcis Iglesiente, la protesta dei familiari dei malati in ADI di III livello. Stamane l’associazione Le Rondini ha diffuso un comunicato, nel quale fa il punto della situazione dopo l’audizione svoltasi due giorni fa durante i lavori della commissione Sanità del Consiglio regionale.

«Comprendiamo l’importanza e sosteniamo la necessità per la popolazione del nostro territorio di una nuova organizzazione quale il servizio di Hospice, terapia del dolore e cure palliative – si legge nella nota dell’associazione Le Rondini – ma contemporaneamente riteniamo e ribadiamo che i pazienti rappresentati dalla nostra associazione debbano seguire un percorso diversificato. Per la loro complessità e particolarità è indispensabile la presa in carico e la continuità assistenziale con le Rianimazioni affinchè siamo accompagnati lungo tutto un percorso diagnostico e terapeutico appropriato, dal momento del ricovero fino alla “ospedalizzazione domiciliare” e non assorbiti in una struttura completamente distaccata e indipendente. In tal modo non verrebbe interrotto il processo di cura come specificato nell’allegato alla delibera reg. n°1, 10/43 del 11/02/2009:

“L’Unità Operativa di Terapia Intensiva e/o di Rianimazione rappresenta il punto di riferimento per gli interventi di supporto specialistico alle Cure Domiciliari Integrate di 3° livello per quanto riguarda la gestione della ventilazione assistita e della nutrizione artificiale; gli accessi degli operatori specialisti (medici e infermieri professionali) programmati nell’ambito del PAI, assumono la massima valenza assistenziale nella prevenzione e gestione delle problematiche più urgenti di tipo respiratorio ed internistico.”»

«Abbiamo inoltre evidenziato – si legge ancora nella nota – che a tutt’oggi l’Unità Operativa creata dal Commissario, presenta molte criticità tra le quali la dotazione organica insufficiente, al punto di ricorrere al reclutamento di infermieri e medici all’interno delle stesse.

Nei termini di una riorganizzazione e nuova progettazione del servizio riguardante i malati in ADI di III livello, abbiamo chiesto alla Commissione la possibilità di una proroga della fase attuale mista, per garantire la serenità di pazienti e familiari ma ribadiamo fin da ora che sino a che non si troverà una soluzione condivisa, l’associazione prosegue con lo sciopero totale dell’assistenza medica e infermieristica come mero rifiuto del sistema imposto dal commissario straordinario Antonio Onnis.»

«Vogliamo ringraziare pubblicamente i componenti della Commissione Sanità – conclude l’associazione Le Rondini – per l’interessamento e la sensibilità dimostrata nei nostri confronti e riponiamo la massima fiducia nella loro competenza, auspicando la migliore soluzione ai problemi dei nostri cari.»

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Martedì 3 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala Giunta, al secondo piano del Palazzo Comunale, l’aAssessore alle Politiche sociali del comune di Carbonia, Maria Marongiu, terrà la conferenza stampa per la presentazione del progetto “Azzardo: non chiamiamolo gioco”. Il progetto, rivolto agli alunni delle scuole medie inferiori, è curato dall’ASSI.GAP Onlus (Associazione Sarda per lo Studio e gli Interventi sul Gioco d’Azzardo Patologico),  con il contributo del comune di Carbonia.

Maria Marongiu 4

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Questa sera, alle ore 20.00, nel Centro Culturale di via Cattaneo a Iglesias, si terrà la serata finale della prima edizione del festival internazionale dell’arpa Arpe del mondo. Per l’occasione si esibirà  il trio messicano del bambino prodigio Eduardo Viveros Colin in “Son de Veracruz”  con la partecipazione straordinaria del cantante Beppe Dettori accompagnato all’arpa per l’occasione dal Direttore Artistico del Festival Raoul Moretti.

“Arpe del Mondo”, è un festival internazionale dell’arpa ideato e diretto dal musicista maestro Raoul Moretti con l’organizzazione dell’Ente Concerti Città di Iglesias, dell’associazione Musix e il coordinamento musicale dal musicista compositore maestro Gianluca Erriu.

“Arpe del Mondo”, partner della rete internazionale di Festival di Arpa riFesta,nella sua prima edizione è stato dedicato alle arpe delle tradizioni dell’America Latina con la partecipazione di alcuni dei più importanti interpreti mondiali dello strumento provenienti da Cile, Argentina e Messico in un percorso ideale che unisce popoli e culture attraverso l’incontro tra innovazione e tradizione.

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In occasione del BIE Day, la Giornata del Bureau International des Expositions, in programma oggi a Expo Milano 2015, alla presenza del segretario generale e del presidente del BIE, Vicente Loscertales e Ferdinand Nagy, si sono tenute le premiazioni dei padiglioni dei Paesi partecipanti.

Sono state previste 3 sezioni di Premi: Architettura e paesaggio; Allestimenti e Sviluppo del tema. Inoltre, i padiglioni sono stati raggruppati in altrettante categorie, vale a dire i lotti con dimensione inferiore ai 2 mila metri quadri e quelli di dimensione superiore, i Cluster.

Per quanto riguarda i Cluster – sezione Allestimenti – il primo premio è andato al Montenegro per “i valori didattici dei suoi display”. Argento al Venezuela, medaglia di bronzo al Gabon. In merito allo “Sviluppo del tema”, il migliore è l’Algeria (“meravigliosa combinazione di elementi tradizionali e ricca informazione sulla varietà agricola del Paese”), seguito dalla Cambogia e dalla Mauritania.

Categoria padiglioni con dimensione inferiore ai 2 mila metri quadri: per gli allestimenti il primo premio è andato all’Austria (“L’audacia dell’esperienza sensoriale nella quale i visitatori sono coinvolti”), argento all’Iran e bronzo all’Estonia. Lo “sviluppo del tema” ha visto trionfare il padiglione della Santa Sede per “la chiarezza e sobrietà con le quali il tema espositivo è proposto nei suoi eventi quotidiani”, seguito da Monaco e dall’Irlanda. Infine, il padiglione con l’architettura più centrata è quello del Regno Unito (“unione tra contenuti, display ed esperienza spaziale”); subito dopo ecco il Cile e la Repubblica Ceca.

Passando ai lotti con dimensione superiore ai 2 mila metri quadri, l’allestimento migliore è quello del Giappone per “l’armoniosa combinazione tra la rappresentazione della natura e l’innovazione tecnologica”, vincente sulla Repubblica di Corea e sulla Russia.

A sviluppare il tema nella maniera ideale ecco la Germania per “l’efficacia nella trasmissione di contenuti innovativi in merito all’agricoltura, al cibo e allo sviluppo”, seguita dall’Angola e dal Kazakhistan. Per l’Architettura, primo premio alla Francia (“l’innovativo concetto di un mercato del cibo coperto e di un paesaggio vivace ed aperto”), poi il Bahrain e la Cina.

Successivamente è stato consegnato il BIE-Cosmos Prize, assegnato a CESAL per il progetto “Dieta Nutriente e Futuro Sostenibile per i Bambini di Haiti”. CESAL è un’organizzazione per lo sviluppo della cooperazione e la promozione dello sviluppo di politiche nei Paesi più poveri del mondo.

Infine, ecco la consegna delle medaglie del BIE, a cominciare da quelle d’oro. Innanzitutto, al Governo della Repubblica Italiana (medaglia ritirata dal commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino); poi Diana Bracco ha ricevuto la medaglia per la Società Expo 2015, mentre il presidente Roberto Maroni per la Regione Lombardia. Il sindaco Giuliano Pisapia ha ritirato la medaglia per la Città di Milano; medaglia d’oro anche a Diana Bracco, commissario generale di Sezione per il Padiglione Italia. Riconoscimenti dorati anche allo Steering Committee dei commissari generali a nome di tutti i Partecipanti Ufficiali a Expo 2015 (premio ritirato da Albina Assis Africano, commissario generale dell’Angola e presidente dello Steering Committee) e per WE – Women for Expo, con il premio ricevuto da Emma Bonino a Marta Dassù, presidente Esecutivo di We – Women for Expo.

Infine, le medaglie d’argento: ai Volontari di Expo Milano 2015 (premio ricevuto da Alessandro Cordova), all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, rappresentato dal presidente Enzo Iacopino, e alla Società Civile, con la presenza di Felice Romeo, dirigente di Cascina Triulza.

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Il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

Il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

Visite gratuite e assistenza sanitaria garantita per gli studenti universitari fuori sede: è quanto prevede il protocollo d’intesa siglato dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo e dal presidente dell’Ersu Antonio Funedda.

L’assistenza sanitaria è rivolta agli studenti universitari fuori sede iscritti all’Università degli Studi di Cagliari, ai corsi di diploma, di laurea triennale, specialistica e magistrale a ciclo unico, di laurea specialistica e magistrale biennale, di specializzazione;  alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna; all’Istituto Superiore di Scienze Religiose sede di Cagliari; al Conservatorio Statale di Musica di Cagliari, per il triennio superiore di primo livello e il biennio superiore di secondo livello; alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “Verbum” con sede a Quartu Sant’Elena.

«Si tratta di un servizio molto importante per gli studenti universitari – spiega il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo – che contribuisce a far sentire accolti gli iscritti fuori sede, da tempo alle prese con un problema molto delicato, quello cioè di ricevere cure appropriate anche lontano dal proprio medico di famiglia. Il diritto alla salute si integra quindi con il diritto allo studio, come è naturale e doveroso. La sinergia con l’Azienda ospedaliero-universitaria e l’ERSU, anche in questo caso, contribuisce a rendere Cagliari sempre più città universitaria.»

«È iniziata una fase nuova di massima collaborazione tra Azienda ospedaliero universitaria, Università ed Ersu – dice il commissario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – con la partecipazione a un progetto ambizioso per la sanità di qualità in Sardegna. I pazienti e gli studenti sono i veri protagonisti del futuro con il campus di Monserrato che dovrà diventare motore del rilancio.»

Le visite potranno essere effettuate negli ambulatori attivati presso le Direzioni di Presidio dei due ospedali: al Policlinico il lunedì dalle 9.00 alle 10.00 e dalle 13.00 alle 14.00, il mercoledì dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 17, il venerdì dalle 9 alle 10; al San Giovanni di Dio il martedì e il giovedì dalle 9.00 alle 10.00.

«Gli studenti del sistema dell’alta formazione cagliaritano – commenta il Presidente dell’Ersu, Antonio Funedda – possono finalmente accedere ad un altro servizio che, insieme alle borse di studio, ai servizi di ristorazione e di alloggio e ad altre iniziative recentemente attivate, costituisce un elemento importante del Diritto allo Studio Universitario che l’Ersu di Cagliari, pur con le difficoltà note, cerca di garantire. Che sia il frutto di una fattiva collaborazione con Aou e Università sottolinea la necessità che le risposte alle esigenze della popolazione studentesca debbano essere il frutto di azioni integrate tra gli enti che a vario titolo ne sono responsabili.»

«È con piacere che gli studenti apprendono questa novità – aggiunge il presidente del Consiglio degli studenti, Giuseppe Esposito -.Questo servizio è assolutamente fondamentale per i livelli essenziali di prestazione del diritto dello studio. Per anni abbiamo chiesto un servizio che venisse incontro a questa esigenza degli studenti fuori sede e, auspichiamo in un futuro prossimo, Erasmus ed internazionali. La strada per rendere Cagliari una città universitaria è ancora lunga, e solo ascoltando gli studenti si possono raggiungere questi piccoli grandi risultati. Ringrazio UniCa2.0 per il suo lavoro in questo senso.»

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L’intera segreteria provinciale del Centro Democratico del Sulcis Iglesiente si è dimessa. Rita Melis, Bruna Moi, Michela Pinna, Roberto Floris, Piero Fenu, Patrick Pinna e Pierpaolo Boi hanno indirizzato la lettera di dimissioni al segretario regionale Nicola Selloni.

«Non ci è mai successo  di scrivere una lettera di dimissioni da un partito politico, ma le vicende intraprese dal Centro Democratico ci inducono, senza indugio ad adottare azioni forti, pur se dolorose – scrivono i sette componenti della segreteria provinciale -. In qualità di componenti della Segreteria  Provinciale del Sulcis Iglesiente eletti e non nominati, proviamo un profondo rammarico nel vedere sgretolarsi ciò che anche noi insieme a tanti amici, avevamo contribuito a realizzare; facendo conoscere il Centro Democratico nel nostro territorio, sostenendo con grandi sforzi organizzativi e finanziari la struttura del partito, l’elezione regionale di due Consiglieri, di un Assessorato ottenendo inoltre un discreto risultato alle Europee.»

«Speravamo che il Centro Democratico fosse un luogo di condivisione, partecipazione, di confronto e decisione – aggiungono i sette componenti della segreteria provinciale -. E’ diventato esattamente il contrario di quelli che erano i principi ispiratori. Dov’è il partito che sta’ con la gente? È lecito avere opinioni diverse e non rischiare di essere cacciati? E’ ammissibile non essere convocati negli organi politici preposti perché qualcuno non ama correre il rischio di dovere dibattere e discutere prima di decidere? (vedi la Finanziaria Regionale).»

«La mancanza di un codice etico, il regolamento finanziario più volte richiesti hanno avuto risposte pari a zero, con l’abbandono totale dei territori e di chi ci mette la faccia per la crescita del partito. Per questi motivi rassegnamo le nostre dimissioni dalla Segreteria Provinciale e dal Centro Democratico Sardegna, in quanto le nostre posizioni sono incompatibili con i principi dell’attuale Centro Democratico e con la sua attuale attività pari a zero.

Caro Selloni volevi essere il segretario di tutti ma sei solo un segretario, volevi perseguire la politica con la “P” maiuscola ma è restata una semplice enunciazione. La politica con la “P” maiuscola non bisogna enunciarla, bisogna praticarla. Ormai il Centro Democratico – concludono i sette componenti dimissionari della segreteria provinciale – è diventato un ectoplasma.»

Patrick Pinna, uno dei sette dimissionari dalla segreteria provinciale, si è dimesso anche dalla carica di coordinatore regionale dei Giovani del Centro Democratico.

«La mia decisione arriva dopo una lunga e attenta riflessione sul mio futuro all’interno di questo partito, che ormai non rappresenta più quei valori che all’inizio di questo percorso ho stretto e condiviso. A scanso di equivoci vorrei sottolineare che il fallimento di questo progetto non dev’essere assolutamente attribuito alla mia persona o al mio operato, tanto meno alle mie capacità e di questo si può trovare riscontro a livello Nazionale, dove il Centro Democratico Giovani è totalmente allo sbaraglio, a conferma le ultime dimissioni del coordinatore nazionale Maria Francesca Amodeo.»

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«Ho avuto il privilegio di essere parte integrante dello sviluppo di Expo Milano 2015 sin dal primo momento ed è stato un percorso che ci ha regalato grandi soddisfazioni». Con queste parole Vicente Loscertales ha celebrato degnamente il BIE Day, la Giornata del Bureau International des Expositions, in programma oggi a Expo Milano 2015. Il segretario Generale del BIE ha poi svolto lo sguardo al futuro: «Ora aspettiamo con impazienza i prossimi Expo di Antalya nel 2016, Astana nel 2017 e Dubai nel 2020. Il BIE darà sempre il massimo per far sì che le prossime esposizioni ottengano un successo pari a quello ottenuto da Milano».

Alla cerimonia sono intervenuti anche il presidente cenerale del BIE, Ferdinand Nagy, il commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala e il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino.

Giuseppe Sala nel suo intervento ha ripercorso alcuni dei momenti salienti degli ultimi anni, dai meeting internazionali che hanno preceduto l’Esposizione Universale sino alla costruzione del sito e poi l’evento lungo sei mesi. «Expo Milano 2015 è stata la nostra casa, un piccolo grande mondo nel centro d’Europa. Dal giorno dell’inaugurazione abbiamo accolto oltre 20 milioni di visitatori, più di 60 Capi di Stato, 200 ministri e moltissime autorità». «Il tema scelto, ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ – ha aggiunto Sala – ha consentito lo sviluppo di riflessioni importanti su nuovi metodi per affrontare le sfide legate all’alimentazione nel mondo. Sono state proposte soluzioni innovative, buone pratiche, lanciate start-up e progetti importanti: questa è l’eredità della quale dobbiamo essere più orgogliosi». Il commissario ha terminato il suo intervento consegnando una copia della Carta d’intenti “Expos that welcome everyone” ad Albina Assis Africano, presidente dello Steering Committee dei Commissari Generali di Expo Milano 2015. La Carta promuove il contrasto ad ogni forma di discriminazione nelle future Esposizioni Universali ed Internazionali, partendo dall’esperienza di Expo Milano 2015.

Ferdinand Nagy ha ricordato «l’impegno profuso da tutti i Paesi coinvolti per portare avanti un progetto di cooperazione e collaborazione che possa andare oltre i 184 giorni dell’Esposizione Universale. I valori fondamentali di fiducia, solidarietà e progresso si sono riflessi in ogni fase di Expo Milano 2015, sin dall’inizio».

«La nostra speranza è che l’Esposizione Universale venga ricordata come punto di incontro unico tra culture e economie, tra pubblico e privato – ha sottolineato il Commissario Bruno Pasquino -. Abbiamo ottenuto risultati incredibili e questo ci rende profondamente orgogliosi. Voglio inoltre ricordare l’estrema ricchezza e diversità dei progetti ideati e promossi durante Expo Milano 2015. Tra questi ha avuto grande importanza l’iniziativa ‘WE-Women for Expo’ che ha posto le donne e il loro ruolo nella società al centro dell’esperienza espositiva. Oltre 500 ospiti internazionali hanno condiviso le loro personali esperienze in tema di alimentazione e sviluppo sostenibile per un totale di oltre 50 eventi.»

Le celebrazioni si sono concluse con 4 performances culturali, una per ogni Expo in essere o in via di preparazione: due cantanti del Conservatorio di Santa Cecilia, il coro Kűcűk Nűanslar Korosu per la Turchia, il Kazakh Traditional Music Ensemble e infine danze e musiche tradizionali ‘Al Ayala’ per Dubai.

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Il Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna aderisce alla manifestazione indetta per sabato 31 ottobre dalla Tavola Sarda della Pace e al corteo di martedì 3 novembre presso il poligono di Teulada contro l’esercitazione “Trident juncture“.

«La partecipazione dei militanti comunisti alle due giornate di mobilitazione – dice il segretario regionale Giovannino Deriu – segna la continuità della storica lotta per la liberazione della Sardegna dall’inaccettabile occupazione militare. E’ ora necessario un salto di qualità nella rivendicazione di sovranità dei sardi per una terra di pace, sviluppo e lavoro. L’interlocuzione istituzionale tra Stato « Regione non sembra portare a uno sbocco concreto. L’iniziativa del Consiglio regionale e della Giunta non produce risultati apprezzabili. L’indignazione e la protesta dei sardi per le servitù militari sono ormai realtà di massa e le giornate del 31 ottobre e del 3 novembre possono promuovere una connessione tra la rivendicazione popolare e quella istituzionale, senza infingimenti e con una forza all’altezza della prepotenza e dell’arroganza della NATO e dello Stato italiano.»

“«Trident Juncture” è la più imponente esercitazione degli ultimi anni. Noi in Sardegna non vogliamo guerre e veleni; vogliamo pace e lavoro. Non esistono soluzioni di mediazione rispetto a questa sacrosanta rivendicazione – conclude Giovannino Deriu -: smantellare le basi e i poligoni, bonificare le aree, restituire i territori occupati alla Sardegna.»

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