22 July, 2024
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Pigliaru incontra Ambasciatrice Tedesca Susanne Wasum-Rainer

 

Il governatore Francesco Pigliaru ha incontrato oggi nella sede della Presidenza di viale Trento la nuova ambasciatrice della Repubblica federale di Germania, Susanne Wasum-Rainer, in carica da settembre e per la prima volta in visita in Sardegna. La crisi economica, l’emergenza rifugiati, le prospettive turistiche e il peso delle servitù militari sono stati alcuni degli argomenti toccati nel colloquio, che si è svolto in un clima amichevole. La diplomatica ha mostrato molta curiosità nei confronti dell’isola: numerose le domande al presidente Pigliaru sulle sfide che la Sardegna sta affrontando in questi anni, con particolare attenzione alla riforma costituzionale in discussione nel Parlamento e sulle difficoltà legate all’insularità.
Il presidente Pigliaru ha tracciato un quadro della situazione di crisi che stanno attraversando i settori produttivi e delle misure messe in campo dal governo regionale per rimettere in moto economia isolana. Particolarmente approfondito è stato il confronto sul turismo. Susanne Wasum-Rainer ha sottolineato come la Sardegna abbia una reputazione molto positiva in Germania, soprattutto per le vacanze individuali e naturalistiche e come sia considerata una destinazione turistica sicura e accogliente. Francesco Pigliaru, che ha ricordato come i tedeschi siano i visitatori internazionali più assidui e numerosi della Sardegna, ha illustrato il lavoro della Regione per allungare la stagione turistica e diversificare l’offerta proprio a vantaggio dei turisti provenienti dal nord Europa.
Susanne Wasum-Rainer ha assicurato l’appoggio dell’ambasciata tedesca per il rafforzamento delle relazioni e della cooperazione tra la nostra Regione e la più forte economia dell’Unione europea. Ad ulteriori e futuri incontri anche la creazione di una strategia per rendere la Sardegna più appetibile per i turisti tedeschi anche fuori stagione.

 

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il direttore generale del Corpo forestale della Sardegna, Gavino Diana, ha partecipato ai lavori della quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) nel corso di una audizione sulla nuova legge forestale.

«E’opportuno – ha detto Diana – che nella nuova legge sia inserita una norma che assegni i compiti di coordinamento dell’antincendio al Corpo forestale regionale; in larghissima parte sono attività che svolgiamo da sempre ma questo riconoscimento darebbe un forte impulso alla nostra specializzazione.»

Soffermandosi sul nuovo ruolo del Corpo, Diana ha ricordato che «gli incendi restano un problema ma, in questi anni, sono diminuite sia le superfici interessate dal fuoco che i temi medi degli interventi, risultati che non sarebbe stato possibile raggiungere senza un’azione di prevenzione ed un lavoro in profondità fatto di formazione, addestramento, innovazione, sperimentazione di nuove tecniche, mappatura e conoscenza del territorio, radicamento nella società sarda».

Il direttore generale ha poi sottoposto alla commissione alcune criticità che richiedono una certa attenzione del legislatore. La prima riguarda le sanzioni (fino a 2000 euro) che, a giudizio di Diana, «in casi abbastanza frequenti sono apparse sproporzionate rispetto alle condotte punibili» e, in secondo luogo, «occorre considerare che l’età media del Corpo è piuttosto elevata e ciò comporterà nel breve e medio termine l’uscita dal lavoro per la pensione di quote significative di personale».

Gavino Diana, infine, ha fatto un breve riferimento al dibattito nazionale legato al passaggio dei dipendenti del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri. «In Sardegna – ha precisato – il Corpo forestale regionale non è forza di polizia anche se svolge alcune funzioni di polizia, quindi il probabile accorpamento non riguarda la nostra Regione né, per analogia, le altre Regioni a Statuto speciale».

Il responsabile regionale della protezione civile Graziano Nudda, nel suo intervento, ha condiviso l’osservazione del direttore generale della Forestale sulla necessità di attribuire al Corpo il coordinamento delle attività antincendio. «Abbiamo raggiunto un ottimo livello di collaborazione – ha osservato – e stiamo potenziando la nostra struttura per definire e circoscrivere meglio le aree di rischio e allerta; per il 2016 avremo pronta una nuova mappatura in base alla quale il territorio dovrebbe essere diviso in 20 zone di intervento».

«Grazie alla nuova struttura regionale di coordinamento – ha aggiunto Nudda – quest’anno abbiamo avuto meno codici gialli e arancioni, mentre i rossi hanno registrato la criticità massima; contiamo nei prossimi due anni di attrezzare al meglio il territorio regionale per le nostre esigenze completando l’installazione di pluviometri e idrometri per poter fare previsioni sempre più attendibili e monitorare con precisione molto elevata i fenomeni naturali.»

Dopo le due relazioni si è sviluppato un dibattito nel corso del quale hanno preso la parola il capogruppo del Cps Pierfranco Zanchetta, i consiglieri Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd, Antonello Peru di Forza Italia, Vanni Lampis di Fdi ed Eugenio Lai di Sel. Tutti, ma soprattutto Meloni, Lai e Peru che hanno ricordato le esperienze dei loro territori di provenienza in occasione di gravi comunità naturali, hanno messo l’accento sul grande lavoro della protezione civile regionale e sul miglioramento sia degli interventi che delle azioni di prevenzione.

Il presidente della commissione, Antonio Solinas, in sede di conclusioni, ha assicurato che nella nuova legge sarà precisato con chiarezza che il coordinamento dell’antincendio sarà attribuito al Corpo forestale regionale. Solinas ha poi sollevato il problema dell’aeroporto di Fenosu dove la Regione ha investito risorse molto significative. «Si tratta di una infrastruttura – ha sostenuto – che, anche per la sua posizione baricentrica può avere un ruolo nelle campagne anticendi».

Sul punto il responsabile della protezione civile Nudda che detto che «pur essendo più corta di circa 300 metri per una certa tipologia di velivoli, la pista può essere utilizzata nelle emergenze in condizioni di sicurezza, a condizione però che si migliori la logistica a terra».

Il direttoregenerale della Forestale Gavino Diana ha annunciato che a Fenosu potrebbe essere dislocato un nuovo elicottero multi-funzione con prestazioni superiori all’eli-tanker. «Può essere una buona soluzione – ha spiegato – per arrivare a zone difficilmente accessibili; a bordo possono viaggiare 17 unità di specialisti ed ha serbatoi d’acqua di grande capacità».

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Miniera Serbariu 2 copiaMuseo del Carbone Serbariu 1Miniera Serbariu 89 copia Miniera Serbariu 9 Miniera Serbariu 1  Miniera Serbariu 3 copiaLorenzo Uccheddu Miniera Serbariu 10

E’ in programma dall’8 al 23 novembre a Sorachi, in Giappone, la mostra fotografica su Carbonia “La città del carbone”. Le fotografie sono di Lorenzo Uccheddu e dell’assistente Ester Lai. La mostra è stata realizzata da Sora-degna Project (J.I. Exchange Inc.), Sorachi Carbon Memorial Center, con i patrocini dell’Ambasciata italiana in Giappone, del comune di Carbonia, del comune di Iwamizawa, del comune di Mikasa, della prefettura di Sorachi, dell’associazione italo-giapponese dell’Hokkaido. Le foto storiche sono state fornite dal comune di Carbonia, Grande Miniera di Serbariu (Centro Italiano della Cultura del Carbone).

L’evento fotografico sulla miniera di Carbonia sarà il primo di una serie di eventi che aiuteranno a scoprire due aree ancora reciprocamente sconosciute: da una parte la provincia di Sorachi (Hokkaido) per gli italiani e dall’altra l`isola della Sardegna per i giapponesi. Il progetto Sora-degna (un gioco di parole che deriva dai nomi delle due località: Sora-chi e Sar-degna) è nato con il proposito di costruire rapporti di amicizia e scambi culturali tra queste due aree. L’idea nacque quando Davide Uccheddu (origini sarde, residente nella città di Mikasa e direttore della ditta J.I.Exchange Inc.) vide casualmente per la prima volta una mappa della provincia di Sorachi a un evento vinicolo. Il primo pensiero che gli sorse fu il seguente: «Perché in un azienda vinicola giapponese è presente una cartina della Sardegna?». Ci volle un po’ di tempo per capire che quella non era una mappa della Sardegna ma, bensì, della provincia di Sorachi. Sorpreso dalla similitudine tra le forme delle due zone, Davide Uccheddu iniziò a informarsi trovando diversi punti in comune: storia del carbone (con porti e ferrovie che nacquero solo per trasportarlo), agricoltura, presenza di aziende vinicole importanti e in ultimo, ma non per importanza, il fatto che queste due zone sono considerate posti turistici per eccellenza per il loro patrimonio naturale. Inoltre, sfogliando vari reperti storici, Davide Uccheddu notò che il primo europeo a mettere piede in Hokkaido fu proprio un italiano nel lontano 1618. Il suo nome è Girolamo De Angelis, evangelizzatore gesuita.

Attualmente nella prefettura dell’Hokkaido ci sono diversi gemellaggi con città estere: 25 con città canadesi, 23 con città americane, 17 con città russe, 12 con città cinesi ecc… Purtroppo però non è ancora presente una connessione con nessuna città italiana. Questo progetto è nato proprio con la speranza di un futuro rapporto interculturale e di un eventuale gemellaggio. ”Sora” in giapponese significa “cielo azzurro”. “Sora-Degna”, “degna del cielo azzurro”. Due parole che ci esprimono il valore nascosto di questi due territori ancora tutti da scoprire.

«La mia passione per la fotografia – spiega Lorenzo Uccheddu – nasce fin da quando ero bambino. Solo dieci anni ho acquistato la mia prima reflex ed ho iniziato a capire quali fossero veramente le difficoltà e i divertimenti della fotografia. Ho collaborato diverse volte per tanti eventi ma reputo questo progetto particolarmente significativo. Davide ha avuto una bellissima idea; inizialmente ero incredulo, poi le cose pian piano si sono fatte più concrete, Davide ha contattato tutti gli enti che hanno accolto con entusiasmo il nostro progetto e da quel momento mi son gettato a capofitto sul lavoro. Per questo devo assolutamente ringraziare lui ma anche il direttore della Grande Miniera di Serbariu, Mauro Villani, per la disponibilità concessami sin dai primi giorni di lavoro, per tutti i chiarimenti e la stupenda esperienza all’interno della miniera stessa.»

La mostra sarà ulteriormente arricchita da una conferenza sulla Sardegna che verrà presentata in tutte le sue più belle vesti: dalla parte storico-culturale (argomentata dalla mia assistente e compagna di viaggio Ester Lai – dott.ssa in Beni Culturali e studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte dell’università di Cagliari), si proseguirà con un excursus sui parchi regionali, nazionali, i monti, i mari e, naturalmente, le miniere del Sulcis, non dimenticando il vero obiettivo principale del progetto: La Grande Miniera di Serbariu.

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Il Consiglio regionale si riunirà giovedì 5 novembre, alle 10.00. L’ha deciso la conferenza dei capigruppo che si è riunita questa mattina sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Primo punto all’ordine del giorno il disegno di legge 172 Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna (Manovra finanziaria 2015-2017)”.  Seguirà l’esame del disego di legge 267 “Riconoscimento delle passività pregresse della Regione nei confronti di ARST Spa”. L’ordine del giorno proseguirà con l’esame della proposta di legge 256 (A. Solinas e più) “Modifiche alla legge regionale n. 19 del 2006 in materia di procedure di approvazione del piano di bacino e norme di prima applicazione”, del disegno di legge 192 “Disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili”, del DOC XI della giunta “Presa d’atto della Decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza”.

Al termine sono previste alcune nomine e sostituzioni che riguardano i revisori dell’Ersu e il comitato regionale faunistico.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Maria Carmela Folchetti-02

Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, è fortemente preoccupata per il falso allarme sulla carne rossa che mette a rischio un settore di nicchia che contribuisce in modo importante al patrimonio gastronomico-culturale italiano.

«La campagna denigratoria sulla carne rossa e sulle carni lavorate lanciata dall’OMS “puzza di bruciato”. E’ troppo generalizzata ed ha un’eco spropositata proprio qui in Italia dove rischia di penalizzare un filiera straordinaria che non ha eguali in Europa con un gravissimo danno economico, in Sardegna in particolare, anche nell’artigianato. In Sardegna sono oltre 100 le imprese artigiane della trasformazione e lavorazione delle carni – spiega la Folchetti – che danno lavoro a oltre 500 persone, senza contare l’indotto.»

Una rete di sapere che garantisce non solo la realizzazione dei prodotti a base di carne “doc” ma anche la produzione delle 15 leccornie inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali  del Ministero per le Politiche Agricole e Alimentari, sui 782 totali in Italia – legati alla carne.

«L’indagine Oms – aggiunge la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – sta creando un panico immotivato per quanto riguarda il nostro Paese, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale, è diversa e migliore. E soprattutto i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana. Nulla hanno infatti da spartire con le metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura di tipo ‘naturale’ a base di sale garantite dalle lavorazioni dei laboratori artigiani. Da sempre sappiamo che a fare male sono gli additivi,  se usati in modo esagerato. Ma sappiamo bene che in Italia e  soprattutto gli artigiani sono molto attenti su questo punto.»

«Ora – conclude Maria Carmela Folchetti – il vero rischio che corriamo è che i consumatori incorrano in paure ingiustificate che nel passato, per situazioni analoghe, hanno provocato senza ragione una psicosi nei consumi che è costata migliaia di posti di lavoro e miliardi di euro al sistema produttivo. I produttori di insaccati artigiani hanno da tempo investito volontariamente nella maggiore trasparenza dell’informazione possibile e nella rintracciabilità in etichetta. Due sistemi fondamentali per garantire i consumatori ed evitare la psicosi nei consumi. Questo nuovo falso allarme, conferma la necessità di accelerare nel percorso dell’obbligo di etichettatura d’origine per tutti gli alimenti, a partire dai salumi. E’ questa la vera battaglia che l’Italia deve fare in Europa.»

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Miniera Monteponi 1 copia

L’associazione culturale LandWorks, in collaborazione con il comune di Iglesias e la Società IGEA Spa, organizza un programma full immersion ripartito lungo tre giornate di esplorazione, studio e promozione dei territori minerari dell’Iglesiente da svolgersi in date dal 29 ottobre al 1 novembre e destinato agli studenti universitari internazionali del Politecnico di Milano del Corso di “Gost Town Planning”.

L’attività proposta è da considerarsi propedeutica in previsione della realizzazione presso gli ex comparti minerari dell’Iglesiente di Monteponi, Nebida e Masua della VI edizione del “Workshop Operativo Internazionale LandWorks-Sardinia” (26 maggio – 5 giugno 2016), metodologia sperimentale operativa di valorizzazione dei beni paesaggistico-culturali della Regione Sardegna attraverso interventi effimeri di installazioni tra arte, architettura e paesaggio, sotto la direzione scientifica del professor Stefan Tischer e il Coordinamento dell’architetto Annacaterina Piras (DADU-Uniss). L’ospitalità dei partecipanti è curata dal Consorzio Turistico per l’Iglesiente.

Il LandWorks, sorge nel 2011 in seno alla prima edizione del Master in Mediterranean Landacape Urbanism, istituito presso il DADU, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero, Università di Sassari, sotto la direzione scientifica del Direttore del Master professor Stefan Tischer e il coordinamento della dott.ssa Annacaterina Piras, trasformandosi in seguito nel 2012 in Associazione Culturale LandWorks.

L’iniziativa sperimentale che abbraccia modalità estemporanee e dal carattere fortemente operativo e prevalentemente effimero, nasce per lo sviluppo di processi di valorizzazione dei beni paesaggistico-culturali del paesaggio nostrano, contemplando interventi effimeri di realizzazioni e risistemazioni paesaggistiche, ad opera dei partecipanti e i Professori internazionali coinvolti.

L’Attività che vanta massimo riconoscimento nazionale ed internazionale, coinvolgendo un numero crescente di entusiasti partecipanti, tra cui prestigiosi professori (paesaggisti, artisti e architetti) e ospiti internazionali invitati, studenti provenienti da tutto il mondo (Europa, USA, Messico, Canada, Tailandia, Turchia, Libano, Giappone, Cina, Australia e Nuova Zelanda), registra ad oggi un assoluto incremento di domande di partecipazione, sia in termini di studenti e giovani professionisti interessati a voler partecipare alla programmazione che ogni anno viene messa i campo dal Coordinamento del progetto internazionale di ricerca operativa LandWorks, che di Istituzioni accademico-culturali di assoluto prestigio, che ambiscono ad entrare nel circuito internazionale di cui l’Iniziativa può vantare, candidandosi a diventare un vero e proprio attrattore di indotto turistico alternativo, potendo così dare un proprio contributo al rinnovo e rilancio dei territori, all’interno dei quali si inserisce.

Il Progetto, coinvolge nello specifico i territori isolani con le popolazioni locali, contemplando modalità di ricerca pratico-sperimentale a livello internazionale, concependo il nostro paesaggio come un immenso campo sperimentale operativo, trasformandolo in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.

Attraverso l’Iniziativa, nel tempo, si è cercato di agire in siti di massimo interesse culturale e di massimo valore naturalistico-ambientale, al fine di trovare soluzioni di ripristino e valorizzazione attraverso interventi paesaggistico-artistici, con costi ridotti al minimo, per iniziare un processo di rivalutazione dei siti prescelti.

Le nuove installazioni site specific che vengono ideate e realizzate durante ogni intensa edizione, a carattere prettamente effimero, vengono rigorosamente realizzate con materiali derivanti dai luoghi in cui hanno trovato dimora, sia naturali, che di risulta, attraverso il riutilizzo di quegli elementi che un tempo hanno avuto una funzione determinante per la storia del luoghi, a cui vengono poi assegnate nuove funzioni di monumenti alla memoria dei siti stessi.

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Prende il via domani, giovedì 29 ottobre, al Centro di aggregazione sociale di Sant’Anna Arresi, la sesta edizione del “Laboratorio permanente di ricerca teatrale Sant’Anna Arresi”, diretto da Monica Porcedda, direttore artistico de La Cernita Teatro, che si terrà ogni giovedì fino all’ottobre 2016. Il laboratorio è rivolto a persone dai 16 anni in sù, la prima lezione è gratuita.

Il laboratorio, organizzato da La Cernita Teatro in collaborazione con l’assessorato della Cultura del comune di Sant’Anna Arresi, è inserito all’interno del progetto Festival Sant’Anna Arresi Teatro.

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16 Laboratorio Permanente Sant'Anna Arresi Foto Fabrizio Leo

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Assessorato regionale del Lavoro 3

Su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la Giunta regionale ha deciso una rimodulazione degli strumenti di ingegneria finanziaria e una riprogrammazione delle risorse residue del ciclo di programmazione 2007-2013. Il provvedimento non solo consentirà di non perdere un solo euro dei fondi europei assegnati alla Sardegna, ma anche di mettere a correre risorse ingenti per la realizzazione di rilevanti misure rivolte al rilancio dell’economia sarda.
La delibera va a sfruttare le possibilità offerte dalle Linee Guida della Commissione Europea per la chiusura dei Programmi Operativi cofinanziati dai fondi strutturali 2007/13 che, nello scorso mese di settembre, hanno chiarito come le erogazioni ai beneficiari di misure attivate attraverso strumenti di ingegneria finanziaria (come ad esempio il Fondo Microcredito FSE), possano avvenire fino al 31 marzo del 2017, al contrario di tutte le altre spese, ammissibili invece solo fino al 31 dicembre 2015.
Poiché per diversi motivi l’avanzamento della spesa su alcune linee non consente di maturare una sufficiente tranquillità circa l’utilizzo delle relative risorse finanziarie entro il 31 dicembre, la Giunta ha deciso una serie di rimodulazioni. Anzitutto risorse per tre milioni di euro sono assegnate a sostegno di iniziative di Workers Buy Out (già previste nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014/2020. Strategia 1 “Investire sulle Persone” – Priorità Lavoro prevista dalla delibera 31/2 del 17 giugno 2015 e a faori per lavoratori che intendono rilevare la propria azienda in crisi) e per un milione di euro a progetti ad opera dei Comuni, attraverso il potenziamento del Fondo Pisl-Poic del Fse.
Allo stesso tempo, viste le numerosissime richieste di rifinanziamento pervenute, la Giunta ha stabilito di destinare al Fondo Microcredito 11,6 milioni di euro. Di queste risorse, 8,1 milioni di euro verranno destinati alla misura generale (per il completamento delle istruttorie delle domande relative al IV avviso e la riapertura dello stesso entro il mese di novembre). Non solo: con 2,5 milioni di euro si darà seguito all’impegno della Giunta a favore delle iniziative di autoimprenditorialità dei giovani, procedendo tempestivamente (salvi i tempi tecnici di elaborazione) alla pubblicazione di un Avviso pubblico dedicato ai giovani under 29 che non studiano e non lavorano (i cosiddetti “Neet”), per attività previste dal Piano di attuazione regionale di “Garanzia Giovani”. Con una dotazione finanziaria di un milione di euro, inoltre, si procederà – salvi anche in questo caso i tempi tecnici di predisposizione – alla pubblicazione di un Avviso rivolto ai lavoratori del settore tessile espulsi dal mercato (disoccupati, senza alcun sostegno al reddito per perdita dell’ammortizzatore sociale e/o ancora per breve tempo in fruizione di ammortizzatori sociali a vario titolo).
Infine, la somma di 2,5 milioni di euro, sempre originariamente assegnata a progetti del POR FSE 2007/13 non completabili entro il 31 dicembre, verrà incrementata la dotazione del Fondo di Finanza inclusiva. Con questo intervento si vuole offrire alle Agenzie formative uno strumento riconosciuto efficace dal mercato, tendente a risolvere le difficoltà di accedere alle necessarie garanzie fideiussorie finalizzate all’erogazione a saldo di fondi comunitari.

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Questa mattina la Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Cultura Claudia Firino, ha approvato i criteri di selezione per l’attribuzione dei contributi per la realizzazione di una programmazione radiofonica che preveda la trasmissione di notiziari e programmi volti alla valorizzazione della cultura e della lingua sarda.
Anche le radio sono chiamate al passaggio dall’analogico al digitale. «In questa fase – ha detto l’assessore Firino – il contributo regionale rappresenta una forma di sostegno alla radiodiffusione locale e uno stimolo all’innovazione tecnologica del settore, nel solco della valorizzazione delle tradizioni».
I contributi saranno erogati in misura non superiore all’80% del costo della programmazione proposta dalle radio, che devono essere costituite da almeno 36 mesi. Sarà necessario presentare il rendiconto e il bilancio aziendale relativo all’anno precedente e a quello per il quale si chiede il contributo. La redazione dovrà avere almeno due dipendenti, un direttore responsabile iscritto all’albo ed essere gestore di rete.
Tra le spese ammesse vi è la produzione e la realizzazione dei programmi, la traduzione e conduzione in lingua sarda, la diffusione e la promozione su altri media e la Siae. Non sono ammesse invece le spese di trasferta dei dipendenti, l’autoproduzione e l’acquisto di spazi promozionali in altre emittenti radiofoniche.
Claudia Firino copia

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Santadi 3

La Giunta regionale ha approvato i criteri per la ripartizione e le modalità di funzionamento del Fondo per il finanziamento della progettazione e/o realizzazione delle opere di competenza degli enti locali, con una dotazione di 40 milioni di euro da impegnare entro il 2015. Gli interventi dovranno riguardare esclusivamente i beni di proprietà della Regione, che la stessa cederà in concessione gratuita al Comune interessato o all’Unione di Comuni che ne faranno richiesta per un periodo non superiore ai 25 anni. La proposta presentata dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha tenuto conto delle indicazioni emerse nella riunione della Conferenza Regione-Enti locali che si è tenuta lunedì. I 40 milioni sono compresi nel mutuo da 700 milioni di euro stipulato lo scorso 17 giugno con la Cassa Depositi e Prestiti.
I beni del patrimonio cui si fa riferimento nella delibera sono riconducibili a sei tipologie suscettibili di recupero e valorizzazione per fini museali, culturali, turistici e, in alcuni casi, legati alle attività produttive del territorio:
· patrimonio minerario dismesso;
· infrastrutture della mobilità, tra cui magazzini merci, uffici e appartamenti dei capostazione, case cantoniere e stazioni ferroviarie dismesse;
· ville e dimore storiche;
· patrimonio immobiliare ex Isola, per la realizzazione di centri di aggregazione dell’offerta di artigiani e artisti con la realizzazione di punti espositivi o per l’erogazione di servizi innovativi per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale;
· immobili delle ex saline e delle zone umide, riutilizzabili a fini produttivi e di valorizzazione turistica;
· compendi militari dismessi.
«Possono accedere al fondo – spiega l’assessore Cristiano Erriu – tutti i Comuni, anche in forma associata, e le Unioni di Comuni della Sardegna, purché i progetti rientrino nelle linee strategiche del Programma regionale di sviluppo 2014-2019. Nelle prossime settimane sarà pubblicato l’avviso per la presentazione delle manifestazioni di interesse. È un’opportunità per le amministrazioni locali che, attraverso queste risorse, possono restituire ai cittadini immobili di un certo pregio e, in alcuni casi, creare nuovi posti di lavoro.»
La delibera sarà trasmessa per l’approvazione alla Terza Commissione consiliare, competente in materia di programmazione, bilancio e politiche europee.