La mobilitazione popolare generale del Sulcis Iglesiente partirà il 1° febbraio 2016.
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La mobilitazione popolare generale del Sulcis Iglesiente partirà il 1° febbraio 2016. Sono numerosi i movimenti, i comitati ed i sindacati che, nelle ultime settimane hanno aderito alla mobilitazione che vede fra i promotori anche la Cisl del Sulcis Iglesiente.
Confermano il massimo impegno e supporto all’iniziativa. E’ assoluta la necessità di mettere in atto una forte rivendicazione popolare a difesa della dignità del Sulcis Iglesiente e dei suoi abitanti.
«L’elenco è lungo – dice Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -. Siamo certi che nei prossimi giorni si amplierà ancora, in tanti formalizzeranno l’adesione a una lotta di popolo a favore del lavoro e dell’economia territoriale.»
La Fismic Confsal e la Cisal hanno confermato la loro partecipazione a cui si somma quella del movimento per la zona franca, il movimento dei disoccupati, le partite iva, commercianti e artigiani del Sulcis Iglesiente, edili e agricoltori, movimenti studenteschi, e liberi cittadini, che, auspichiamo, verranno affiancati da numerose amministrazioni comunali ed i rispettivi Sindaci.
«Il 1° febbraio saremo in tanti e daremo inizio ad una mobilitazione senza precedenti, che terminerà, solo con il raggiungimento dell’obiettivo definito durante i lavori dell’Assemblea tenutasi ad Iglesias lo scorso 15 gennaio – aggiunge Fabio Enne -. L’obiettivo è quello di formalizzare un accordo quadro fra parti sociali e istituzioni Regionali e Nazionali che favorisca la ripresa economica e la riorganizzazione sociale del territorio.»
«Il Sulcis è stretto da una crisi senza precedenti, merita la massima attenzione della politica a tutti i livelli. E’ necessario voltare pagina. E’ indispensabile la spendita delle risorse disponibili, iniziando da quelle del Piano Sulcis per migliorare il sistema infrastrutturale, avviare le bonifiche, facendo partire i Poli produttivi di eccellenza, Edilizia, Agricoltura, Turismo, Agroindustria, Artigianato, Zona Franca, abbattimento della pressione fiscale per le piccole e medie aziende, senza dimenticare il necessario supporto industriale alle produzioni di filiera Alluminio, Piombo e Zinco. Ciò rappresenta un passo indispensabile – conclude Fabio Enne – per una rivoluzione economica in grado di creare ricchezza e occupazione.»
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