L’assessore Luigi Arru ha presentato in commissione Sanità le linee guida per la “qualificazione delle cure primarie”.
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L’assessore della Sanità Luigi Arru ha presentato oggi in commissione Sanità le linee guida per la “qualificazione delle cure primarie”.
«Quello delle cure primarie – ha detto Arru presentando alla sesta commissione presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) gli indirizzi generali riguardanti le cosiddette “cure primarie” che, partendo dai contenuti del Patto della Salute e dalle strategie dell’Organizzazione mondiale della Sanità tracciano un modello dimensionato in base alle specificità della Sardegna – è un pilastro fondamentale della riforma sanitaria, assieme alla nuova rete ospedaliera ed al servizio di emergenza-urgenza.»
«La nostra realtà – ha aggiunto Arru – è molto particolare perché la composizione della popolazione della Regione sta cambiando; entro il 20150 il 25% dei sardi avrà più di 65 anni e questo dato, anche in termini di consumo delle risorse sanitarie (stimato in circa 1500 euro l’anno con tendenza al raddoppio man mano che ci si avvicina agli 80 anni), avrà un impatto significativo sul sistema.»
«Diventeranno quindi sempre più centrali – ha sottolineato Arru – gli interventi di prevenzione e di contrasto alla cosiddette cure croniche che, superando il modello tradizionale del medico condotto, dovranno essere effettuati da team di specialisti aggregati sul territorio presso strutture di prossimità, principalmente le case della salute, le più vicine possibile alla residenza del paziente.»
«Compito degli specialisti coordinati dal medico di famiglia – ha detto ancora l’assessore – sarà quello di tracciare percorsi di cura efficaci e, dove le singole situazioni lo consentono, alternativi all’ospedale; si tratta di una grande innovazione che presuppone un nuovo ciclo di formazione dei medici che dovranno lavorare insieme utilizzando al meglio anche le tecnologie, come fascicolo sanitario elettronico, tessera sanitaria, ricetta elettronica. Prevediamo inoltre la presenza di nuove figure come lo psicologo e l’infermiere di comunità che completeranno la rete assieme al medico di continuità assistenziale (la vecchia guardia medica) ed alla struttura di emergenza-urgenza per assicurare, fin dal momento della prima presa in carico del paziente, l’efficacia delle diverse azioni.»
«La definizione del nuovo modello – ha concluso l’assessore – servirà anche per verificare, in una Regione come la Sardegna con bassa densità di popolazione ed un territorio molto esteso, l’eventuale presenza di aree poco servite cui assegnare priorità di intervento.».
Al termine della relazione dell’assessore e dopo un breve dibattito nel quale sono emerse da un lato la complessità del tema e, dall’altro, il poco tempo a disposizione per un esame compiuto dell’argomento, il presidente della commissione Raimondo Perra ha comunicato che chiederà al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau alcuni di giorni di tempo in più per formalizzare il parere di competenza.
L’assessore Arru, dal conto suo, ha manifestato la disponibilità a presentare alla commissione a breve scadenza i contenuti del piano di rientro dal deficit sanitario predisposto dalla Giunta.
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