19 November, 2024
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Lunedi 25, a Samassi, prima delle sfilate di Carnevale, verranno distribuiti migliaia di libretti ai cittadini, per conoscere “La Verità sull’Alcol”.

Dopo i noti fatti degli scorsi anni, in cui il sindaco di Samassi si è visto costretto a vietare le sfilate a causa dei disordini e i numerosissimi ricoveri al pronto soccorso per coma etilico, i volontari della Chiesa di Scientology e di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, intendono prevenire l’abuso di alcol con una massiccia distribuzione a tutta la cittadinanza dei libretti informativi “La Verità sull’Alcol”.

Tra molti giovani e adolescenti, si sta diffondendo l’idea che “non ci si diverta senza lo sballo”, questo, soprattutto nei fine settimana, porta ad avere

strade e piazze piene di ragazzini in preda all’alcol, che di tutto fanno meno che “divertirsi”.

Queste situazioni si moltiplicano in occasione delle sfilate di carnevale, creando spesso seri problemi di emergenza alle strutture sanitarie e ai pronto soccorso.

Ben consapevoli della gravità della situazione su queste problematiche e in linea con le parole del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard che già negli anni ’70 denunciava: «Le droghe sono l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale», in questa settimana i volontari, oltre a Samassi, saranno presenti anche a Dolianova, Monserrato, in via della Pineta e strade limitrofe e, per la prima volta, nel quartiere di San Bartolomeo, a Cagliari,

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Il Comune di Elmas, nel quadro delle iniziative per il Giorno della Memoria con la collaborazione dell’associazione “Equilibri – Circolo dei Lettori e Presidio del libro di Elmas” organizza e promuove una serie di iniziative, dal 27 gennaio al 25 febbraio.

Il programma:

– 27 gennaio 2016 – ore 19.00 presso il Teatro Comunale di Elmas – Via Goldoni

Concerto “Shalom – Pace” Klezmeralda in concerto – Costanza Pepini (viola) e Pietro Nappi (violoncello).

– dal 28 gennaio al 5 febbraio 2016 presso l’ex Scuola Elementare di via Arma Azzurra 37 – Elmas

Mostra “Progetto Eutanasia: sterminate i disabili” – Percorso educativo realizzato dell’Associazione di studi storici Olokaustos di Venezia.

La mostra verrà inaugurata il 28 gennaio 2016 alle ore 18,30 con la presentazione a cura di Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas. Sarà visitabile tutti i giorni fino al 5 febbraio, dalle 9,30 alle 19,00, tranne martedì e giovedì, visitabile solo di mattina.

– 25 febbraio 2016 – ore 18,30 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale – Piazza di Chiesa 3 – Elmas

Presentazione del libro “Ausmerzen, vite indegne di essere vissute” con Mario Paolini.

Mario Paolini ha curato, insieme a Michela Signori, il Taccuino di lavoro dello spettacolo “Ausmerzen” di Marco Paolini, sul tema dello sterminio dei disabili nella Germania nazista (noto come Progetto T4) .

Gli eventi del Giorno della Memoria sono organizzati tramite la collaborazione tra comune di Elmas, Circolo dei lettori Equilibri di Elmas, Biblioteca comunale Elmas, Sardegna solidale, Presidi del libro, Istasac Istituto per la Storia dell’antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna Centrale e Euterpe Iniziative Musicali.

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 Portal 1 copiaNinetto Deriu

Ieri sera si è tenuto l’incontro tra le segreterie territoriali Fsm, Fiom e Uilm del Sulcis Iglesiente, i rappresentanti delegati dei lavoratori, l’imprenditore Nino Deriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sulla vertenza Port.Al. (ex Ila).

Nel corso dell’incontro sollecitato da tempo dalle Organizzazioni Sindacali si è analizzato lo stato di avanzamento della vertenza e affrontato tutte le criticità inerenti la stessa e legate alle condizioni economiche dei lavoratori fuoriusciti dai percorsi di ammortizzatore sociale.

La Fsm-Cisl ha chiesto all’assessore Piras di conoscere le prospettive della vertenza per quanto riguarda l’investimento Biofuel, strettamente legato alla finalizzazione del progetto complessivo di riavvio dello stabilimento. Considerato anche, che per tale investimento a oggi non risulta presentato alcun progetto e non risultano nemmeno sciolti i nodi inerenti lo scorporo del finanziamento complessivo che inizialmente riguardava un investimento per tre stabilimenti in tutta Italia poi successivamente ridotti per una serie di vicissitudini a uno.

Il sindacato ha inoltre chiesto lumi sull’iniziativa di smantellamento degli impianti portata avanti dall’imprenditore, per capire quale tipologia di macchinari sono stati smontati e collocati sul mercato e su quanto l’assenza degli stessi inciderà nell’eventuale riavvio, col nuovo investimento, della fabbrica.

Infine, ha chiesto quali strumenti intende introdurre l’Amministrazione regionale, per far fronte alla grave condizione di tutti quei lavoratori che hanno già perso o stanno perdendo l’ammortizzatore sociale, avanzando proposte mirate che potrebbero soddisfare le esigenze dei lavoratori in questione, garantendo agli stessi una nuova copertura salariale fino alla eventuale concretizzazione positiva della vertenza.

L’assessore Piras ha risposto che per quanto riguarda il Biofuel, rispetto alla situazione di stallo dei mesi scorsi, ci sono segnali che fanno ben sperare per un rinnovato interesse dell’investitore. Nel contempo ha confermato che, a breve, partirà una sperimentazione inerente l’utilizzo di Biomasse all’interno della centrale Enel di Portovesme, proprio con la società Mossi Ghisolfi. L’assessore Piras, su sollecitazione delle Parti Sociali, si è impegnata a interloquire con il Governo nazionale per propiziare un tavolo in sede di Ministero con la società Mossi e Ghisolfi, per comprendere definitivamente, una volta per tutte, se l’interesse per l’investimento di Portovesme è concreto ed eventualmente per seguire l’iter per il compimento e la finalizzazione dello stesso.

Per quanto riguarda lo smantellamento degli impianti, Ninetto Deriu, su sollecitazione dell’assessore dell’Industria, ha ribadito che i macchinari rimossi e rivenduti rappresentano una minima parte degli impianti, ritenuta obsoleta e, quindi, ininfluente per un potenziale riavvio futuro dello stabilimento.

Sulla questione degli ammortizzatori sociali, l’assessore Piras si è impegnata a partecipare a un tavolo con l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, per identificare dei percorsi che possano portare alla messa in sicurezza economica dei lavoratori ex Ila ex percettori di ammortizzatore sociale.

Nel contempo, l’assessore, recependo le nostre proposte si è impegnata a continuare l’interlocuzione politica già iniziata con la delibera regionale del 29 dicembre, con la quale si chiedeva al Governo nazionale l’assegnazione per i Poli Industriali di Portovesme e Porto Torres del riconoscimento di “aree di crisi industriale complesse”. Un riconoscimento che garantirebbe oltre che finanziamenti e interventi per la reindustrializzazione delle sopracitate aree anche la possibilità di concedere ai lavoratori coinvolti, straordinari strumenti di salvaguardia del reddito per ovviare alla loro grave situazione economico-sociale e accompagnarli fino alle eventuali risoluzioni delle vertenze.

«Inutile ricordare – sostengono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia, rappresentanti della Fsm-Cisl – che i proclami e gli impegni devono finalmente lasciare spazio agli interventi concreti e che la vertenza ex Ila è un tassello fondamentale della filiera dell’alluminio del Sulcis Iglesiente.

E’ bene ricordare che tale filiera per strutturazione, consistenza, capacità produttiva ma soprattutto per il poderoso valore aggiunto qualitativo, ha rappresentato e può nuovamente rappresentare una delle realtà industriali tra le più importanti in Italia.

Una filiera produttiva che con i giusti interventi di riequilibrio degli storici gap energetici e infrastrutturali è assolutamente competitiva sotto tutti i punti di vista.

Una realtà industriale nella sua totalità strategica della quale nessun governo degno di questo nome realmente affezionato agli interessi del proprio paese, farebbe mai a meno. Così come succede all’estero – concludono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia – in tutte le altre nazioni progredite.»

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Graziano Mannu 1 copia

Il Ghilarza ha vinto la Coppa Italia di Eccellenza regionale. Nella finalissima, disputata ieri pomeriggio sul terreno in erba sintetica del centro federale di Sa Rodia, a Oristano, la squadra allenata da Graziano Mannu ha superato di misura, in rimonta, il Taloro Gavoi, per 2 a 1.

Il risultato è stato sbloccato al 14′ da un goal del capitano del Taloro Gavoi Roberto Mele. Il Ghilarza ha subito il colpo ed ha impiegato una decina di minuti ad organizzarsi e a rendersi pericoloso. Le squadre sono andate al riposo con il Taloro Gavoi in vantaggio.

Nel secondo tempo il Ghilarza ha intensificato i suoi attacchi ed al 12′ ha trovato il pareggio con il bomber Simone Stocchino, su calcio di rigore. Il Ghilarza ha continuato ad attaccare alla ricerca del goal del vantaggio che ha raggiunto al 21′, ancora son Stocchino.

Nella seconda metà della ripresa è stato ancora il Ghilarza a rendersi pericoloso e ad andare più vicino al terzo goal di quanto non abbia fatto il Taloro Gavoi per pareggiare e i ragazzi di Graziano Mannu hanno messo in cassaforte il risultato, centrando così un traguardo che segna una tappa importante nella storia calcistica del Ghilarza.

Graziano Mannu, 45 anni, è alla prima stagione alla guida del Ghilarza, seconda esperienza da tecnico (dopo quella di Sanluri) lontano dal suo Carbonia, che ha guidato per sette stagioni consecutive (da giocatore, dopo gli esordi con la maglia biancoblù, ha giocato a lungo, cambiando numerose maglie, in quasi tutta la Sardegna).

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Assemblea x Piano Sulcis 1

La mobilitazione popolare generale del Sulcis Iglesiente partirà il 1° febbraio 2016. Sono numerosi i movimenti, i comitati ed i sindacati che, nelle ultime settimane hanno aderito alla mobilitazione che vede fra i promotori anche la Cisl del Sulcis Iglesiente.

Confermano il massimo impegno e supporto all’iniziativa. E’ assoluta la necessità di mettere in atto una forte rivendicazione popolare a difesa della dignità del Sulcis Iglesiente e dei suoi abitanti.

«L’elenco è lungo – dice Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -. Siamo certi che nei prossimi giorni si amplierà ancora, in tanti formalizzeranno l’adesione a una lotta di popolo a favore del lavoro e dell’economia territoriale.»

La Fismic Confsal e la Cisal hanno confermato la loro partecipazione a cui si somma quella del movimento per la zona franca, il movimento dei disoccupati, le partite iva, commercianti e artigiani del Sulcis Iglesiente, edili e agricoltori, movimenti studenteschi, e liberi cittadini, che, auspichiamo, verranno affiancati da numerose amministrazioni comunali ed i rispettivi Sindaci.

«Il 1° febbraio saremo in tanti e daremo inizio ad una mobilitazione senza precedenti, che terminerà, solo con il raggiungimento dell’obiettivo definito durante i lavori dell’Assemblea tenutasi ad Iglesias lo scorso 15 gennaio – aggiunge Fabio Enne -. L’obiettivo è quello di formalizzare un accordo quadro fra parti sociali e istituzioni Regionali e Nazionali che favorisca la ripresa economica e la riorganizzazione sociale del territorio.»

«Il Sulcis è stretto da una crisi senza precedenti, merita la massima attenzione della politica a tutti i livelli. E’ necessario voltare pagina. E’ indispensabile la spendita delle risorse disponibili, iniziando da quelle del Piano Sulcis per migliorare il sistema infrastrutturale, avviare le bonifiche, facendo partire i Poli produttivi di eccellenza, Edilizia, Agricoltura, Turismo, Agroindustria, Artigianato, Zona Franca, abbattimento della pressione fiscale per le piccole e medie aziende, senza dimenticare il necessario supporto industriale alle produzioni di filiera Alluminio, Piombo e Zinco. Ciò rappresenta un passo indispensabile – conclude Fabio Enne – per una rivoluzione economica in grado di creare ricchezza e occupazione.»

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Il Consiglio regionale ha approvato oltre 40 articoli del disegno di legge n. 176, che determina la nuova organizzazione degli enti locali.

Stamane la seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Il Consiglio ha approvato, attraverso il voto favorevole di emendamenti presentati dalla maggioranza con il parere favorevole della commissione e della Giunta, la soppressione dell’art. 31 (soppresso), l’art. 32 (“Funzioni della città metropolitana”) e l’art. 33 (soppresso)

L’Aula ha quindi iniziato l’esame dell’art. 33/bis. Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di un corpus di norme che, a parole, «ha l’obiettivo di per ammodernare il sistema degli enti locali con una sola città metropolitana, mentre poi si focalizza l’attenzione sulla municipalità di Pirri; in altre parole, nel momento in cui si cerca di ottimizzare e razionalizzare tutto finisce col dare spazio anche alle mini spinte campanilistiche, mettetevi la mano sulla coscienza, e chiedetevi se a questo punto non sia il caso di tornare alle circoscrizioni ed ai comitati di quartiere così tutti avranno un contentino».

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’emendamento n. 1980, sostitutivo totale dell’art. 33/bis.

Il consigliere Gianni Lampis (Misto-Fdi) ha detto che «continua la saga dei nuovi termini, si parla addirittura forum sociali di quartiere e nessuno batte ciglio, si dice prima un fermo no a tutte le sovrapposizioni e poi si moltiplicano organismi con alchimie che non cambiano nulla; anzi si peggiora il quadro istituzionale aumentando disservizi e disagi per cittadini».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha affermato che «fuori dal palazzo si vorrebbe radere al suolo tutti gli strumenti di democrazia ritenuti uno spreco e un danno alle istituzioni, io invece sono a favore della democrazia e rivendico questo emendamento; non è accettabile considerare la rappresentanza un problema, se no si nomina un podestà che lavora da solo magari per 500 euro al mese». I forum sociali di quartiere, ha aggiunto, «sono una risposta alle comunità a costo zero e saranno coordinati dai Comuni, dobbiamo difendere gli spazi di democrazia».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha dichiarato di condividere alcune argomentazioni di condivido Pizzuto, ricordando anche la sua esperienza in circoscrizione «dove arrivavano molti cittadini ed era un fatto positivo proprio per chi non aveva santi in paradiso e credeva nelle istituzioni; però se esistono strumenti di democrazia utilizziamo quelli che ci sono ma non ne inventiamo altri, oltretutto privi di reali poteri».

Il consigliere Alberto Randazzo (Forza Italia) ha osservato che Pizzuto parla bene ma poi «avalla operazioni molto discutibili come quella di inserire nella pubblica amministrazione gente che non ha fatto un concorso; perciò gli appelli alla democrazia non contano nulla quando poi si fanno marchette con 1.000 persone infilate a forza nelle piante organiche, a dispetto delle decisioni del governo che prevede rigore nelle partecipate».

Il consigliere Ignazio Locci, anch’egli di Forza Italia, ha apprezzato l’intervento di Pizzuto sottolineando però la necessità di essere coerenti, perché con la legge «si sono costruiti meccanismi che escludono i cittadini dalla partecipazione perché tutto ruota attorno al potere dei Sindaci svuotando i consigli comunali; i forum sono quindi un pannicello caldo che scompare di fronte a quanto si è costruito con questa riforma».

Il consigliere Marco Tedde, sempre di Forza Italia, ha osservato che «è vero che la democrazia non è un problema però con la moltiplicazione dei pani e dei pesci la si rende molto più difficile alimentando confusione; la partecipazione obbligatoria non funziona perché perde spontaneità ed efficacia, in definitiva sì alle premesse di Pizzuto ma totale dissenso sulla applicazione pratica del principio».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha riconosciuto a Pizzuto di aver stimolato il dibattito con argomenti condivisibili ma solo in linea di principio, «però sembra che sia stato assente in questo mese in cui si è accentrato tutto il potere sulla Giunta, sulla Regione e sulla città metropolitana di Cagliari, non si può confondere democrazia non è demagogia».

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha ammesso che Pizzuto parla con finalità nobili ma «gli istituti previsti dalla legge non hanno senza alcuna utilità, perché la partecipazione popolare è un bene ed ha effetti positivi però c’è molta differenza fra le azioni contro la povertà proposte dal gruppo di Sel e le decisioni con cui la Giunta cancella leggi e taglia risorse contro la povertà, Sel dovrebbe aprire gli occhi sulle questioni sostanziali altrimenti non è credibile».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 1980 (“Decentramento e partecipazione”) sostitutivo totale dell’art. 33/bis, che il Consiglio ha approvato.

Il relatore della maggioranza, Roberto Deriu (Pd), ha chiesto un rinvio del Capo secondo del disegno di legge 176 insieme con una sospensione dei lavori di 15 minuti. Il presidente ha accordato la sospensione ed alla ripresa l’Aula ha approvato il rinvio al pomeriggio dell’esame degli articoli del Capo secondo, dal 34 al 40 bis.

Aperta la discussione sull’articolo 41 (Abolizione controllo eventuale) e degli emendamenti ad esso presentati, il relatore della maggioranza, Roberto Deriu (Pd), ha espresso parere contrario per tutte le proposte di modifiche tranne che per il 1990 (Deriu-Agus) che sostituisce interamente la precedente formulazione dell’articolo abrogando i commi 3 e 4 dell’articolo 31 delle legge regionale 22/2002 n. 7 (Finanziaria 2002).

La giunta ha espresso parere conforme a quello del relatore e l’Aula non ha approvato gli emendamenti soppressivi totali n. 857-1097-1740-2069 ed ha proceduto con successiva votazione all’approvazione dell’emendamento sostitutivo totale n. 1990 che ha quindi comportato la decadenza di tutti gli altri emendamenti presentati all’articolo 41.

Aperta la discussione sull’articolo 42 (Potere sostitutivo) e degli emendamenti ad esso presentati il relatore della maggioranza ha dichiarato parere contrario a tutte le proposte di modifica tranne che all’emendamento n. 1991 (Deriu-Agus) che riformula totalmente la procedura inerente il potere sostitutivo regionale nel caso di mancata adozione degli atti obbligatori previsti dalla presente legge.

L’assessore degli Enti Locali ha espresso il parere della Giunta: conforme a quello del relatore.

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato che «l’articolo sull’applicazione del potere sostitutivo appare come un’intrusione della Regione rispetto alla volontà delle comunità locali». «Non si comprende il senso dell’articolo ha concluso l’esponente della minoranza – che cosa significa applicare il potere sostitutivo per i mancati pagamenti?».

Posti in votazione gli emendamenti soppressivi totali n. 858-1098-1741 non sono stati approvati mentre l’Aula ha dato il via libera con 31 sì e 17 contrari all’emendamento sostitutivo totale n. 1991 che ha comportato la decadenza di tutte le altre proposte di modifiche presentate all’articolo 42.

Aperta la discussione sull’articolo 43 (composizione dei consigli comunali e delle giunte comunali) e degli emendamenti ad esso presentati, il relatore della maggioranza, Roberto Deriu (Pd) ha dichiarato parere favorevole per gli emendamenti n. 1992, 1993, 2241, contrario per tutti gli altri ad eccezione del n. 2521 per il quale si è rimesso alla decisione dell’Aula. La Giunta ha espresso parere conforme a quello del relatore che immediatamente dopo ha preso la parole per segnalare che gli emendamenti 2099 e 2962 trattano argomenti di pertinenza dell’articolo 71 ed in quella sede si sarebbero dovuti trattare.

Il presidente del Consiglio ha concordato con la valutazione del relatore della maggioranza ed ha annunciato lo spostamento dei due emendamenti dall’articolo 43 all’articolo 71.

Il consigliere del gruppo misto, Mario Floris (Uds), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha definito “inusuale” il modo di procedere: «Andiamo avanti alla cieca e se la maggooranza ha necessità di approfondimenti e riflessione rinviamo al pomeriggio la trattazione degli articoli»

Il presidente del Consiglio ha confermato la regolarità delle procedure adottate per la trattazione e la votazione degli articoli e degli emendamenti.

Ignazio Locci (Fi), intervenendo sulla discussione, ha parlato di “visione unilaterale verso le posizioni del governo” ed ha criticato la scelta della maggioranza di procedere «al ribasso nell’individuare le rappresentanze nei consigli comunali mentre è disponibile agli arrotondamenti al rialzo per i componenti gli esecutivi». Locci ha concluso auspicando una riproposizione del testo originario dell’articolo 43 piuttosto che nella versione contenuta nell’emendamento sostitutivo totale 1992 (Deriu-Agus) ed ha invitato il Consiglio ad adoperarsi per «restituire ruolo alle assemblee locali».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha sottolineato l’importanza delle questioni evidenziate dal consigliere Floris («con questo modo di procedere si perde di vista l’assetto complessivo che va a delinearsi») ed ha criticato la proposta della maggioranza di introdurre i presidenti del consiglio anche nei comuni sotto i 15mila abitanti. «Con questa legge – ha dichiarato l’esponente della minoranza – abbiamo introdotto 50 presidenti delle unioni, abbiamo consiglieri di città metropolitana più di Milano e si sta facendo passare sotto silenzio l’operazione di verticalizzazione e l’accentramento in atto». Christian Solinas ha sottolineato dunque la necessità di un maggiore coordinamento tra le diverse proposte di modifiche.

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha ripreso le considerazioni formulate dal consigliere Christian Solinas ed ha ricordato le proteste che si sono levate contro la proposta del Pd nel parlamento per accorpare tutti comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti. «Oggi sulla stampa – ha aggiungo l’esponente della maggioranza – leggiamo un sondaggio che ci dice che i cittadini sono favorevoli all’accorpamento dei Comuni al di sotto dei 5mila abitanti». «Con questa legge – ha concluso Cossa – si fa un danno alle istituzioni, alla loro credibilità e alla democrazia».

Ignazio Locci (Fi) ha dichiarato voto a favore alla soppressione dell’articolo 43 ed ha lamentato: «Non è concepibile proseguire con questo sistema, non c’è una visione logica né complessiva sulla riforma degli enti locali».

Voto favorevole è stato annunciato anche dal consigliere Gianni Lampis (Misto-Fdi): più ci avviciniamo alla fine dell’articolato più emergono le “marchette”.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu (Udc), ha dichiarato voto favorevole: questa legge è pasticciata e confusa e ritengo che continuare su questa strada sia un danno per la Sardegna. Rubiu ha quindi rivolto alla presidenza la richiesta per una sospensione dei lavori.

Il relatore della maggioranza, Roberto Deriu (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha segnalato alla presidenza che al successivo articolo 44 sono stati presentati emendamenti aggiuntivi che non potrebbero essere riferiti a quell’articolo dopo l’eventuale approvazione dell’articolo 43 e che quindi andrebbero discussi con l’articolo 43.

Il presidente Ganau ha concordato con le osservazioni formulate dal relatore ed ha annunciato lo spostamento all’articolo 43 degli emendamenti aggiuntivi n. 2228 e n. 2229.

Posti in votazione gli emendamenti soppressivi totali n. 880-1099-1746 non sono stati approvati.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha dichiarato di accogliere la proposta del capogruppo Udc, Rubiu, per una sospensione dei lavori: c’è bisogno di mettere ordine sulle modifiche.

Il presidente del Consiglio ha dichiarato sospesi i lavori e ne ha annunciato la ripresa alle 13.

Alla ripresa il presidente Ganau ha ricordato che deve essere posto in votazione l’emendamento sostitutivo totale n. 1992 (Deriu-Agus) a cui sono stati presentanti gli emendamenti aggiuntivi n. 2522, n. 2521 e n. 2539.

Posto in votazione l’emendamento aggiuntivo soppressivo parziale 2539 (Cossa e più) non è stato approvato e il consigliere Roberto Deriu (Pd) è intervenuto per dichiarazione di voto sull’emendamento 2522 (Pizzuto e più). Deriu ha rivolto apprezzamento per l’iniziativa dei consiglieri di Sel che puntava ad aumentare il numero dei consiglieri comunali in tutti i Comuni dell’Isola («le ragioni sono fondate e sono culturalmente importanti»). Il consigliere del Pd ha però preannunciato voto contrario all’emendamento: «L’opinione pubblica non è pronta ed è per questo che voterò contro ma anche io voglio battermi per la democrazia e la rappresentanza e per sovvertire la logica del pensiero unico che tutto sta distruggendo».

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha invitato il Consiglio ad una assunzione di responsabilità e a compire scelte coraggiose seppur non in linea con il “senso comune”.

Il consigliere di Sel, Luca Pizzuto; ha dichiarato: «Penso che la classe politica deve dire con coraggio che va contro il luogo comune che dice che noi non serviamo a niente e siamo un pericolo per questo paese». Pizzuto ha però comunicato, «seppur con grande amarezza» il ritiro dell’emendamento («i consigli comunali non sono uno spreco in Sardegna») ed ha dichiarato di rivendicare con “orgoglio” la battaglia.

Pizzuto ha quindi annunciato il ritiro anche dell’emendamento n. 2521 che interveniva sempre, seppur con numeri differenti, sull’ampliamento del numero dei consiglieri comunali nelle assemblee civiche della Sardegna.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato di fare propri i due emendamenti ritirati da Pizzuto e l’Aula (29 no e 14 sì; 29 no e 17 sì) con due successive votazioni non li ha approvati.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha quindi presentato un emendamento orale al comma 3 dell’emendamento sostituivo totale n.1992, proponendo di togliere le parole “nella prima seduta del Consiglio” e di aggiungere “senza oneri aggiuntivi”. In sostanza Daniele Cocco ha proposto la non obbligatoria elezione del presidente del Consiglio alla prima seduta nei comuni al di sotto dei 15mila abitanti ed ha proposto che tale incarico sia svolto senza alcun onere aggiuntivo.

L’Aula ha acconsentito alla presentazione della proposta orale che è stata poi approvata con 39 voti favorevoli e 4 contrari.

Posto in votazione l’emendamento sostitutivo totale n. 1992 (Deriu-Agus) che riformula l’articolo 43 e modifica la legge regionale 4|2012 n. 4, è stato approvato con 28 sì e 19 contrari. Il presidente ha quindi annunciato la decadenza di tutti gli emendamenti presentati all’articolo 43 tranne il n. 1993 e 2241.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 1993 (Deriu-Agus) che propone di affidare agli organi assembleari degli enti locali la definizione degli indirizzi per la designazione e la nomina dei propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni garantendo il principio della parità di genere.

Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso dubbi sull’individuazione degli enti non elettivi e sui criteri di nomina di persone e professionisti. «Non sono chiare le logiche di questa scelta – ha detto Locci – per far fronte all’esigenza delle nomine negli enti non elettivi si può ricorrere alle leggi ordinarie».

Voto contrario all’emendamento ha annunciato anche il consigliere dell’Udc Gianni Tatti. «Questa proposta – ha detto – non può essere discussa prima di aver esaminato il Capo II della legge dove si parla di nomine negli enti». L’emendamento n. 1993 è stato approvato dall’Aula con 32 voti favorevoli e 16 contrari.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 2241 (Pizzuto e più).

Paolo Truzzu (Fd’I) ha annunciato il suo voto contrario: «Questo emendamento rappresenta la confusione in cui si sta scadendo – ha sottolineato l’esponente della minoranza – siamo al teatro dell’assurdo, questa legge doveva semplificare e dare risposte ai cittadini, oggi si dà invece riconoscimento giuridico ai forum di quartiere. In nome di che cosa? In nome della partecipazione alla democrazia che ci siamo dimenticati negli altri articoli. Il sindaco di Cagliari diventerà anche commissario della provincia di Cagliari governando, di fatto, oltre il capoluogo anche un vasto territorio che va da Carloforte ad Esterzili».

E’ quindi intervenuto Luca Pizzuto (Sel) che ha ritirato l’emendamento aggiuntivo n. 2241.

Il presidente Ganau ha messo in discussione l’articolo 44 “Organo di revisione economico-finanziario”. Dopo aver sentito il parere sugli emendamenti del relatore di maggioranza e della Giunta, il presidente ha dato la parola al consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) che ha suggerito di prevedere per tutti gli enti locali un unico revisore dei conti. «Questa decisione consentirebbe di raggiungere gli obiettivi di risparmio – ha rimarcato Locci – oggi la legge non impone un unico revisore ai comuni superiori a 15mila abitanti. La norma in discussione prevede addirittura un collegio di tre revisori contabili per le unioni dei comuni, aumentando, di fatto, il numero dei revisori. Se si vuole tagliare la spesa pubblica si preveda un revisore unico per tutti gli enti».

Christian Solinas (Psd’Az) ha rivolto un appello al presidente della Commissione Autonomia, Francesco Agus, e al relatore di maggioranza Roberto Deriu: «Fermatevi e riflettete – ha detto Solinas – la vostra furia riformatrice sta generando il caos. Si sta creando un’inutile duplicazione di elenchi. Che senso ha istituire un altro elenco dei revisori dei conti? Così si complica la vita agli enti locali e si appesantiscono le procedure amministrative».

Giudizio condiviso da Paolo Truzzu (Fd’I): «Abbiamo l’occasione per semplificare e rendere la vita più facile alle amministrazioni locali – ha affermato Truzzu – lo si faccia evitando di creare ulteriori guazzabugli».

L’assemblea è quindi passata alla votazione degli emendamenti soppressivi totali n. 899, 1110, e 1760 che sono stati respinti con voti 29 contrari e 17 favorevoli.

Il presidente Ganau ha poi posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 2506 che ha ottenuto il via libera con 27 sì e 15 no. La norma autorizza l’affidamento di un ulteriore incarico al revisore dei conti che abbia già svolto due mandati consecutivi presso il medesimo ente locale a condizione che sia decorso un triennio dalla scadenza dell’ultimo incarico.

Disco verde infine, sull’emendamento sostitutivo totale n. 1994 (30 sì e 15 no) che disciplina modalità e criteri per la nomina dei revisori dei conti nei comuni e nelle unioni dei comuni.

Al termine della votazione che ha fatto decadere tutti gli altri emendamenti all’articolo 44, il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta e aggiornato i lavori alle 16.00.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha approvato l’art. 45 (“Pubblicazione delle deliberazioni”) nella versione contenuta nell’emendamento sostitutivo totale n.1995 presentato dalla maggioranza col parere favorevole della commissione e della Giunta.

Voto favorevole anche per l’art. 46 come modificato dall’emendamento sostitutivo totale n. 1996 (“Condizioni per l’istituzione di nuovi Comuni”) presentato dalla maggioranza col parere favore della commissione della Giunta. Il testo rimanda, per limite demografico, al Dlgs 267/2000 (Testo unico degli enti locali).

L’art. 47 (“Fusioni di Comuni”) è stato soppresso dopo l’approvazione dell’emendamento n. 934, anch’esso presentato dalla maggioranza col parere favorevole della commissione e della Giunta.

L’art. 48 è stato approvato con 22 voti a favore e 16 contrari nella versione licenziata dalla commissione. A scrutinio segreto (20 voti a favore e 25 contrari) è stato respinto l’emendamento aggiuntivo n. 2234 (Pizzuto e più) che riguardava il “passaggio in ruolo del personale della lista speciale di cui alla legge regionale n. 3/2008”.

Nel breve dibattito sviluppatosi sulla proposta il primo firmatario dell’emendamento, Luca Pizzuto (Sel), ha dichiarato di volerlo sottoporre al voto dell’Aula, nonostante l’invito al ritiro formulato dal relatore, data la sua importanza legata al destino di molti lavoratori.

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha criticato l’accoglimento, da parte del presidente, della richiesta di voto segreto perché a suo avviso il consigliere Pizzuto aveva espresso la sua intenzione di voto.

Il presidente Ganau ha sostenuto la fondatezza della sua interpretazione dei regolamento, ritenendo che il consigliere Pizzuto non abbia espresso la sua intenzione di voto ma solo la volontà di sottoporre la sua proposta all’attenzione del Consiglio.

Successivamente l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’art. 49 in relazione al quale il relatore Roberto Deriu ha presentato l’emendamento sostitutivo totale n. 1998 con parere favorevole della commissione. L’assessore degli Enti locali cristiano Erriu ha chiesto, ed ottenuto, una breve sospensione della seduta per un approfondimento.

Alla ripresa dei lavori, il relatore Roberto Deriu ha annunciato il ritiro dell’emendamento sostitutivo totale n. 1998, determinando il ritorno al testo dell’art. 49 (“Consorzi”) licenziato dalla commissione. Il testo prevede lo scioglimento dei consorzi costituiti per l’esercizio associato di funzioni sovra comunali; le unioni di Comuni subentreranno in tutti i rapporti attivi e passivi degli stessi, compresi beni mobili ed immobili e personale. Il testo viene integrato dal contenuto dell’emendamento aggiuntivo n. 2222 (Collu e più), anch’esso approvato dall’Aula, che prevede la prosecuzione dell’attività dei consorzi, “limitatamente alla gestione dei servizi comunali”.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 49 bis “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 1 del 2005 (Consiglio delle autonomie locali)”. Dopo aver acquisito i pareri del relatore di maggioranza e della Giunta, il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere Gianni Tatti (Udc) che ha espresso forti perplessità sul contenuto dell’articolo 49: «La norma non fa che confermare quanto detto finora – ha rimarcato Tatti – i piccoli comuni della Sardegna non conteranno nulla nel sistema degli enti locali».

Subito dopo l’intervento del consigliere Tatti, il presidente Ganau ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, è intervenuto il relatore Deriu che ha proposto un emendamento orale che sostituisce il primo comma dell’articolo 3 della L.R. n. 1 del 2005 e riguarda le modalità di elezione e la composizione del Consiglio delle autonomie locali. In attesa della distribuzione del testo scritto, il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti soppressivi totali n. 952 e 1106 che sono stati respinti. Disco rosso anche per l’emendamento sostitutivo totale (Oppi e più) bocciato con 30 voti contrari e 18 a favore.

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento orale presentato dal relatore della legge che non è stato accolto dall’Aula.

L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento sostitutivo totale n. 1999 (Deriu-Agus) che è stato approvato con 29 sì e 19 no. L’articolo 49 bis, riscritto dall’emendamento sostitutivo, stabilisce che i componenti del Consiglio delle autonomie locali, in carica alla data di entrata in vigore della legge attualmente in discussione, continueranno a restare in carica fino allo svolgimento del secondo turno delle elezioni amministrative indette per il 2016.

L’Aula ha anche approvato l’emendamento soppressivo totale dell’articolo 49 ter e ha invece sostituito il 49 quater (provvidenze a favore delle vittime degli attentati). Approvato l’emendamento sostitutivo totale 2002  all’articolo 49 quinques, sulle funzioni e i limiti della polizia locale.

Il presidente ha poi messo in discussione l’articolo 50 e i suoi emendamenti. Respinti i soppressivi totali e parziali. Approvati gli emendamenti 2545 e 2249 (convenzioni tra la Regione e l’Anci). Approvato, a seguire, anche il testo dell’articolo 50. Sì anche all’emendamento 2003, sugli accordi precedenti tra Upi e Regione, che transiteranno all’Anci Sardegna.

Il presidente del Consiglio è tornato sulla votazione degli emendamenti all’articolo 34 sulle Province, emendamenti che erano stati sospesi in precedenza.

L’on. Alessandra Zedda (Forza Italia)  ha preso la parola: «Qui rischiamo di fare una brutta figura in tutta Italia e non dite che non ve lo avevamo detto. Pensate davvero che questa legge sia applicabile?». Per l’on. Ignazio Locci (Forza Italia) «non è corretto che si costruisca in questo momento un sistema di funzioni in capo al sindaco della città di Cagliari. Con questa norma state dando al sindaco di Cagliari il compito di commissariare la Provincia».

Per l’on. Cossa (Riformatori sardi) «in questi anni tutto è stato fatto dai commissari delle province, tranne che predisporre le funzioni delle province ai soggetti che ne diventeranno destinatari, nonostante i richiami ripetuti che abbiamo fatto. Ma non stiamo facendo un passo avanti nemmeno stavolta per ottenere in futuro questo risultato. Per noi le Province sono tutte sullo stesso piano e non si deve dare nemmeno l’impressione che stiano ricreando le nuove province o i potentati di un tempo».

 Sull’ordine dei lavori, l’on. Roberto Deriu (Pd) ha riconosciuto «meritevoli di una valutazione e di una soluzione da condividere» e ha chiesto al presidente una breve sospensione dei lavori.

I lavori sono stati sospesi. Alla ripresa il consigliere Gianni Tatti (Udc) ha contestato l’impianto della norma. «Non si capisce cosa stiamo andando a deliberare, queste norme sono contradditorie».

L’on. Roberto Deriu (Pd) ha proposto all’Aula un emendamento orale al comma 8 dell’emendamento 2547, «con la previsione di un amministratore straordinario nominato dalla Giunta regionale che riceva le funzioni della disciolta provincia di Cagliari fino al 31 dicembre 2016». Contraria l’opposizione con un intervento dell’on. Alessandra Zedda  ma l’Aula ha approvato l’emendamento 2547 (nomina degli amministratori straordinari della Provincia di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna) con il correttivo dell’on. Deriu.

Approvato anche l’emendamento 1981 (disciplina transitoria delle Province).

L’assemblea è poi passata all’esame dell’articolo 35 (Aggregazione ad altra provincia) e agli emendamenti presentati all’articolo. Nel dibattito generale sono intervenuti: Michele Cossa (Riformatori) che ha detto che questo articolo è surreale. Perché – ha chiesto – ci imbarchiamo in un processo del genere se stiamo per mettere fine alle province? Riflettiamo. Paolo Truzzu (Misto) ha espresso grossi dubbi. Prima di fare un passo contrario alla volontà delle comunità locali – ha detto – dobbiamo sapere se le comunità locali sono state sentite in merito. Roberto Deriu ha risposto dicendo che le popolazioni sono state sentite e che hanno espresso parere favorevole ad aderire alla provincia sud Sardegna. L’emendamento 702 è stato bocciato. Sull’emendamento 2534 (su cui c’era un invito al ritiro) è intervenuto il consigliere Meloni che ha dichiarato di non ritirarlo perché sarebbe un piccolo riconoscimento ai territori penalizzati da questa legge. L’emendamento è stato bocciato. Approvato, invece, l’emendamento 2548 che sopprime il comma 3 dell’articolo 35 (sì 29, no 14, 1 astenuto). Via libera anche all’emendamento 1982 sostitutivo totale dell’articolo 35 (circoscrizioni provinciali). Questo emendamento ridisegna il nuovo assetto provinciale prevedendo la Provincia Sud Sardegna, corrispondente a quella della provincia di Cagliari, esclusi i comuni appartenenti alla città metropolitana di Cagliari ed elencando i comuni che faranno parte della provincia di Oristano, del Sud Sardegna e prevedendo che sono aggregati alla provincia comprendente il comune di Olbia, i comuni di Budoni e San Teodoro. L’articolo 36 (organi della provincia) è stato soppresso dall’approvazione dell’emendamento 714. Sull’articolo 37 (Presidente), dopo la bocciatura dell’emendamento 715, sono stati approvati gli emendamenti 2504 (emendamento all’emendamento 1984) che aggiunge al comma secondo il numero “60” e il 1984, sostitutivo totale dell’articolo 37. Con l’approvazione dell’emendamento 1984 sono decaduti gli altri emendamenti all’articolo. Sull’articolo 38 (Consiglio provinciale) sono stati bocciati gli emendamenti 742, 2520, 2549 mentre sono stati approvati gli emendamenti 1985, che sostituisce integralmente l’articolo 38, il 2549 che modifica il comma 5 dell’emendamento 1985 prevedendo che, in sede di prima applicazione le elezioni dei presidenti delle province e dei consigli provinciali siano indette dal presidente della regione non oltre il 15 novembre 2016 per una data compresa tra il decimo e il trentesimo giorno dalla indizione. Approvato anche il 2505 che aggiunge al comma 3 dell’emendamento 1985, prima del numero 70, il numero 69. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha dichiarato di ritirare tutti gli emendamenti della minoranza presentati all’articolo 39. L’aula ha poi approvato l’emendamento 1986, sostitutivo totale dell’articolo 39 sul voto ponderato.

Il vicepresidente Antonello Peru ha interrotto la seduta. Il Consiglio è convocato martedì alle ore 11.00. All’esame dell’Aula l’articolo 40.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Si è tenuta questa mattina a Cagliari, nell’Aula Magna dell’Istituto superiore De Sanctis – Deledda (liceo linguistico, delle scienze umane e istituto tecnico tecnologico) la giornata di disseminazione e formazione sul programma Erasmus+, azione KA1. La scuola è stata destinataria di un finanziamento da parte dell’Agenzia nazionale Erasmus nel 2014 per il progetto KA1 “Una lingua comune per sentirsi Comunità”. All’incontro – organizzato per fornire informazioni alle scuole che stanno predisponendo un progetto per la prossima scadenza del 2 febbraio e per quelle che hanno avuto il finanziamento nel 2015 – era presente l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino.

“Cambiare vita, aprire la mente”: con questo motto Erasmus+ promuove il suo programma rivolto agli studenti delle scuole superiori, agli insegnanti, ai protagonisti del volontariato, animatori giovanili e tutti coloro che operano nello sport di base.
«Le opportunità offerte dall’Unione Europea sono sempre molto importanti – ha detto l’assessore Firino – ed è un bene che da qualche anno a questa parte la scuola, oltre all’Università, abbia iniziato a coglierle. Senza voler fare retorica, è innegabile il contributo che arriva da questo tipo di progetti alla creazione di un senso di comunità e cittadinanza europea, sia per gli studenti che per gli insegnati e il personale non docente.»

L’assessore Firino ha concluso il suo intervento facendo notare come il Programma Erasmus per le scuole ponga l’attenzione su temi come la dispersione scolastica e l’integrazione degli studenti migranti. «Tutto questo è coerente – ha proseguito l’assessore della Pubblica Istruzione – con il progetto Tutti a Iscol@, nel quale gli istituti sono impegnati in questi giorni nella presentazione delle proposte, che stanzia 20 milioni su tre linee di intervento centrate proprio sulla lotta all’abbandono scolastico, all’inclusione e al sostegno a studenti e famiglie».

Claudia Firino 3

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Stazione Marittima di Cagliari copia

A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in sede di esame preliminare, del decreto legislativo sulla riorganizzazione delle autorità portuali, la Giunta regionale si riserva ogni decisione circa l’ubicazione dell’Autorità portuale della Sardegna. Come già specificato lo scorso anno, quando fu annunciata la creazione di un unico distretto portuale nell’isola, pur condividendo l’ottica della razionalizzazione decisa a livello nazionale, la Giunta regionale intende esercitare le sue prerogative sulla scelta della sede maggiormente adatta a garantire una gestione equilibrata del sistema portuale sardo nel suo complesso, così come sull’inserimento di porti economicamente rilevanti e attualmente non ricompresi, quali Arbatax e Sant’Antioco.

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Donatella Spano 2

«Lo sviluppo sostenibile applicato al sistema forestale significa gestione forestale sostenibile. Al livello operativo ciò si traduce nel rifarsi ai principi fondamentali della normativa comunitaria e nell’adozione di linee guida e indicatori. Così abbiamo fatto per la Legge forestale, un testo redatto in maniera assolutamente innovativa secondo i principi di sostenibilità e multifunzionalità. Si intende valorizzare l’aspetto socioeconomico, per il quale verrebbe favorita la nascita di forme associative della gestione forestale, e si vuole promuovere e ottimizzare i lavori forestali e le filiere produttive che si originano dai prodotti del bosco.»

Lo ha dichiarato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, oggi a Cagliari, in occasione del convegno “Multifunzionalità e gestione sostenibile delle foreste mediterranee”. L’assessore ha voluto sottolineare, in una corretta gestione forestale, gli aspetti relativi della prevenzione e riduzione del rischio incendi. Ha inoltre illustrato la funzione protettiva, fondamentale nell’assetto idrogeologico del territorio, senza trascurare la funzione produttiva e quella ambientale legata alla biodiversità. Infine si è soffermata sul ruolo delle foreste nelle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici per la capacità di riduzione delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera. «Le politiche forestali sono quindi una delle strategie prioritarie del nostro Programma Regionale di Sviluppo», ha concluso l’assessore Spano.

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Alcoa sulla SS 131 2 Alcoa sulla SS 131 3Alcoa sulla SS 131 1

Nuovo manifestazione di protesta degli operai  ex Alcoa di Portovesme, questa mattina, sulla strada statale 131, nei pressi del bivio per Sestu, all’altezza del centro commerciale La Corte del Sole.

Circa 150 lavoratori hanno distribuito volantini agli automobilisti, per spiegare loro le ragioni della protesta. La manifestazione di oggi segue di tre giorni quella attuata all’aeroporto di Elmas. L’obiettivo è tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla loro vertenza che si trascina ormai da oltre tre anni, da quando Alcoa ha deciso di fermare la produzione e abbandonare la Sardegna.

Entro fine mese Glencore, la multinazionale che si è dichiarata interessata a rilevare lo stabilimento dall’Alcoa, chiarirà se è ancora interessata dopo le interlocuzioni avute con il Governo e la Regione, circa le agevolazioni sulle tariffe elettriche che l’Unione europea è disposta a riconoscere senza incorrere nelle sanzioni previste per gli aiuti di Stato.

Concluso il blocco stradale, la protesta si è spostata in Prefettura, dove una delegazione di lavoratori e sindacalisti ha chiesto un incontro col prefetto.