Piergiorgio Massidda risponde alla lettera appello di Pierpaolo Vargiu.
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Ieri l’appello di Pierpaolo Vargiu, candidato a sindaco di Cagliari della coalizione CA_mbia #Cagliari, a Piergiorgio Massidda, candidato a sindaco di una coalizione civica, a fare un passo indietro per unire tutte le forze alternative al centrosinistra e la presentazione di un candidato unitario; oggi la risposta di Piergiorgio Massidda, che riportiamo integralmente.
Caro Pierpaolo, da sempre apprezzo il tuo impegno per la città, ma questa volta non ti capisco. Sei riuscito, come me, a riunire tante persone su un progetto di cambiamento, le hai portate a votare a delle primarie che sono state un bel momento di partecipazione, e adesso che fai?
Come sai e leggi anche noi stiamo coinvolgendo migliaia di persone su un progetto veramente civico, innovativo e inclusivo che superi le gabbie del centrosinistra, centrodestra o cinque stelle e che unisca tutti su un programma di rinascita di Cagliari senza interferenze dei partiti nazionali, che obbligano spesso i propri iscritti a seguire strade diverse da quelle necessarie alla propria comunità.
Per questa scelta coraggiosa tanti di noi vengono oltraggiati e derisi e perciò pagano un alto prezzo per difendere la loro libertà di credere in vie diverse da quelle percorse nel passato.
E tu ora che cosa mi chiedi di fare? Di dire alla nostra gente “ragazzi, è stato bello, abbiamo scherzato!”. Dopo la alleanza del tuo polo civico e parte di Forza Italia dovrei dire loro: “Adesso si torna dai partiti a chiedere loro che cosa si deve fare!”. Andiamo a chiedere ai colonnelli, che hanno perso tutte le ultime battaglie politiche in città, ma soprattutto la credibilità, come battere il centrosinistra?
Mi dispiace Pierpaolo, questo, a parere nostro, non è un passo indietro ma è un’inversione a ‘U’, non è “Cambia Cagliari” ma “Continua Cagliari”, con i partiti romani che ci guarderanno bisticciare come i polli di Renzo. La nostra battaglia non è contro uno o più singoli, foss’anche Zedda. La mia, e quella di tanti amici, è contro un sistema di potere che ha mortificato l’impegno e l’intelligenza dei cagliaritani che, come oggi avviene ancora grazie al Pd, dovevano passare attraverso il partito di governo per essere ascoltati.
Mi dispiace Pierpaolo ma non mi interessa sedermi per discutere di assessorati o di chi sarà il prossimo governatore della Sardegna. Per la prima volta, da decenni, qualsiasi cagliaritano potrà ambire a rappresentare le sue istanze, senza liste predefinite ed amministratori predeterminati dalle segreterie di partito. Ti ricordo che questa si chiama democrazia liberale, quella per la quale io e te ci siamo spesi sin da ragazzi.
Pertanto se le tue proposte non sono, come diciamo a Cagliari con le solite “trasse” e “murighi” dei noti politicanti ma una vera volontà di rispondere alla richiesta di larga parte dei cittadini di far fare un passo indietro alle logiche dei partiti, con segnali indiscutibili di anteposizione degli interessi della nostra comunità, incontriamoci al più presto per unirci.
Ma se tu non condividi questo nostro obiettivo, è meglio che entrambi si segua la nostra strada, io come candidato a sindaco scelto da parte di tanti cittadini provenienti da esperienze politiche diverse (centrodestra, centrosinistra, cinque stelle e identitari), e tu, legittimato da primarie, abbi il coraggio di candidarti senza farti condizionare dagli umori dei colonnelli alleati.
Con amicizia,
Piergiorgio
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