Riformatori sardi: «Oltre all’Irpef nuovi aumenti in arrivo con la Finanziaria Pigliaru, 260 milioni di imposte in più nascoste nella manovra».
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«Altro che marcia indietro sugli aumenti delle tasse: oltre all’Irpef, la Giunta Pigliaru e il centrosinistra hanno infarcito la manovra di aumenti di imposte e balzelli. Da un rapido calcolo si scopre che solo per le imprese ci sono aumenti per oltre 260 milioni». Lo denunciano i vertici dei Riformatori sardi, il coordinatore regionale, Michele Cossa, il capogruppo Attilio Dedoni, il consigliere regionale, Luigi Crisponi e i due esponenti del Centro Studi, Sergio Pisano e Pietrino Fois.
«Nella manovra Finanziaria sono nascosti incrementi di tasse senza precedenti – aggiungono i Riformatori sardi – e mentre l’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata suk problema Irpef in queste ore si sta aprendo un nuovo caso: i super aumenti sull’Irap che distruggeranno definitivamente ciò che resta della fragile economia sarda». «In particolare – spiegano i Riformatori sardi -, con una serie di norme inserite in manovra la Giunta Pigliaru riesce a ottenere dal 2015 al 2016 un vero “guinness dei primati”, difficilmente eguagliabile: l’aumento dell’IRAP a carico delle imprese sarde nella misura del 77%, un gettito complessivo che da 322 milioni di euro nel 2014 che passa infatti a 571 milioni nel 2016. Un insostenibile tartassamento perpetrato a danno delle povere imprese sarde, già penalizzate da mille altre difficoltà, con una estorsione complessiva aggiuntiva di 260 milioni di euro per l’IRAP dovuta nei prossimi tre anni.»
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