Scattano martedì 5 gennaio, in Sardegna, i saldi invernali.
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Martedì 5 gennaio 2016 partono i saldi invernali in tutta la Sardegna, così come disposto dall’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio.
I saldi avranno la durata di 60 giorni e rappresentano per i commercianti di tutta la regione un’occasione importante per cercare di realizzare gli investimenti effettuati in scorte. Ovviamente i saldi riguardano il settore moda: abbigliamento, calzature e accessori che, mai come nell’ultimo anno, stanno affrontando una crisi senza precedenti, che sta minando anche la loro sopravvivenza.
Inoltre per dare maggior forza a questi primi giorni, i commercianti del centro di Cagliari organizzano una serie di aperture straordinarie per mercoledì 6 gennaio e domenica 10 gennaio 2016.
«I negozi dell’Area Urbana di Cagliari possono sicuramente vantarsi di poter offrire una varietà merceologica senza uguali per i propri clienti – spiega Davide Marcello, presidente provinciale FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) aderente alla Confesercenti – anche perché possono offrire ancora quasi interamente l’assortimento di cui i nostri imprenditori si sono dotati per la stagione. Da ciò è facile immaginare quanto il periodo delle vendite con i saldi sia atteso sia dai commercianti che dai consumatori, che sperano, seppure per ragioni diverse, di fare dei buoni affari.»
«Una questione importante da definire però riguarda le campagne allarmistiche che troppo spesso si effettuano aggiunge Marcello – che certamente non aiutano a creare un ambiente sereno indispensabile allo sviluppo positivo del mercato degli acquisti. Si sprecano infatti i consigli nello stare attenti alla truffa e agli imbrogli che tutti gli anni nel periodo dei saldi vengono profusi ai consumatori, come se i commercianti non fossero i primi interessati a tutelare e a favorire gli acquisti migliori per la loro clientela, che rimane (come insegna la regola numero uno dell’imprenditore) il patrimonio essenziale di qualsiasi azienda commerciale. Ci paiono ormai anacronistici questi continui avvisi alla cautela per evitare “fregature”: sono situazioni che, se mai sono esistite, appartengono a un passato remoto che nulla ha a che vedere con la situazione attuale.»
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