Audizione dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, in IV commissione.
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«Per illustrare i contenuti della finanziaria riguardanti i Lavori pubblici potrebbero bastare poche battute, dato che la presidenza del Consiglio ha deciso di cassare, ritenendole norme intruse, alcune disposizioni contenute nell’art. 5 in materia di gestione dei flussi finanziari in entrata ed ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili; mi limiterò ad esporre quali erano gli effetti sperati in base al testo della Giunta.»
Lo ha dichiarato l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), che ha completato per la parte di competenza il ciclo di audizioni dedicato alla manovra finanziaria.
«Si tratta in particolare – ha spiegato Maninchedda – dei commi 7,8,9 e 10 dell’art.5 che prevedevano rispettivamente la possibilità per le cooperative di cedere in tutto o in parte i fabbricati realizzati, l’istituzione di una quota dell’1.5% del mutuo per le infrastruttura da destinare al monitoraggio ed all’assistenza tecnica (misura sollecitata dalla Magistratura), l’eliminazione di alcuni passaggi burocratici per le opere assegnate (di importo superiore a 6 milioni) ad Enti locali che hanno strutture tecniche adeguate, la costituzione dell’Osservatorio regionale sui contratti pubblici (richiesta dall’Anas).»
«Per quanto riguarda l’Osservatorio – ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici – esiste quello nazionale ma sarebbe molto utile una struttura analoga anche in Sardegna, in coerenza a quanto sollecitato a suo tempo dalle Procure che hanno focalizzato la loro attenzione su 3 punti: embargo su tutte le informazioni prima della pubblicazione dei bandi, costituzione della commissioni di gare esclusivamente con esperti interni alle amministrazioni e, appunto, monitoraggio sull’esecuzione dei contratti.»
«Per quanto riguarda il bilancio – ha detto ancora Maninchedda – contiene il crono-programma dettagliato di tutti le opere previste, anche se non escludiamo interventi in itinere per facilitare al massimo l’attuazione del Piano delle infrastrutture.»
A questo proposito, il presidente della commissione Antonio Solinas ha espresso alcune preoccupazioni ed ha chiesto un chiarimento, partendo dal dato di fondo che la realizzazione della maggior parte delle opere è affidata alle ex Province, ora in fase di trasformazione per effetto della riforma degli Enti locali.
Sul punto, l’assessore Maninchedda ha ricordato che «circa 15 giorni fa si è tenuta una riunione ufficiale con tutti i commissari, i quali hanno assicurato il rispetto degli impegni contenuti nel crono-programma, fatta eccezione per 2 casi (su oltre 100) che riguardano però la difficoltà di spendere le risorse assegnate entro l’anno in corso».
Soffermandosi poi sul tema (sollevato dal consigliere Salvatore Demontis) delle risorse per la viabilità, collocate prevalentemente all’interno del Fondo sviluppo e coesione, Maninchedda ha segnalato la prossima definizione del secondo stralcio del Piano nazionale «che il Governo centrale intende disciplinare attraverso “patti” sottoscritti con le Regioni affidati alla “regia” del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio de Vincenti».
«Con i Patti – ha detto infine l’assessore – si tratta in sostanza di decidere cosa fare nel 2016 e nel 2017 e qui la competizione sarà molto dura perché si vince solo se quella determinata opera viene considerata cantierabile; per la Sardegna sarà un impegno ancora più difficile perché non disponiamo di fondi per la progettazione ed è quindi urgente prendere una decisione.»
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Gianni Lampis (Misto-Fdi) e Salvatore Demontis.
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