Con l’audizione dei rappresentanti del sistema cooperativistico sardo si è conclusa questa mattina, in Terza commissione, la prima fase del ciclo di audizioni sulla Manovra 2016.
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Con l’audizione dei rappresentanti del sistema cooperativistico sardo si è conclusa questa mattina, in Terza commissione, la prima fase del ciclo di audizioni sulla Manovra 2016, dedicata all’ascolto delle organizzazioni del mondo produttivo e dei sindacati.
La due giorni di lavori si è aperta con l’intervento dell’assessore Raffaele Paci che ha illustrato la Finanziaria approvata dalla giunta ed ha sinteticamente esposto i numeri e le relative tabelle del documento, ribadendo gli obiettivi strategici in ordine al sostegno alla ripresa economica e al risanamento dei conti pubblici, ed in particolare nella sanità.
La totalità dei rappresentanti delle organizzazioni intervenute (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, Lega Coop, Confcooperative e Agci) ha espresso contrarietà per la recente approvazione nel Consiglio regionale della legge che stabilisce l’aumento delle aliquote Irpef e dell’Irap, ed ha rivolto l’invito alla commissione per promuovere le opportune modifiche alla Manovra, tali da scongiurare un aumento delle tasse per famiglie e imprese. Soltanto il segretario della Cgil, Michele Carrus, ha di fatto promosso l’incremento Irpef e Irap finalizzato all’avvio del piano di risanamento del debito in sanità, definendo la cosiddetta “tassa di scopo” un atto doveroso e sottolineando la positiva rimodulazione delle aliquote Irpef, secondo la progressione dei diversi livelli di reddito.
Una possibile misura alternativa all’aumento della tassazione è stata illustrata dal presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), che ha fatto riferimento allo schema di norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto sardo, approvato dall’Aula lo scorso 1 febbraio, ipotizzando l’utilizzo di buona parte dei 250 milioni di euro di riserve erariali (di cui 200 milioni vincolati dallo Stato per l’abbattimento del debito pubblico, sulla base delle disposizioni della legge n. 190 del 23 dicembre 2014) per il risanamento del bilancio del sistema della sanità sarda.
Il presidente del parlamentino del Bilancio ha dunque sottolineato il dettato dell’articolo 15 dello schema delle norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto che esclude che le compartecipazioni erariali spettanti alla Sardegna possano essere oggetto di riserva erariale a meno che non intervengano eventi eccezionali e imprevedibili ed ha rimarcato che le disposizioni approvate dal Consiglio, e che dovranno essere tradotte in un decreto legislativo in sede governativa, si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010 e dunque in un tempo che precede l’approvazione della legge n. 190 (23 dicembre 2014) con la quale si è vincolata la destinazione dei 250 milioni di “riserve erariali”.
Tale ipotesi, è stata particolarmente apprezzata dal presidente di Confindustria, Alberto Scanu, e da quello della Cna, Francesco Porcu, che insieme con le altre organizzazioni delle imprese hanno invitato consiglieri e giunta a non compromettere, attraverso l’innalzamento della pressione fiscale, i segnali di ripresa economica che timidamente si vanno registrando anche in Sardegna.
Luca Saba (Coldiretti) ha tuttavia riconosciuto la limitata incidenza sul comparto agricolo dell’incremento di aliquote Irpef e Irap, per il permanere del sostegno statale al sistema di aiuti dall’agricoltura, e insieme con Luca Sanna (Confagricoltura) ha denunciato l’assenza di politiche per l’accesso al credito da parte delle imprese agricole.
Sindacati e organizzazioni imprenditoriali hanno quindi affidato a specifici documenti di sintesi, consegnati al presidente Sabatini al termine delle audizioni, la trattazione più approfondita delle osservazioni e delle eventuali proposte di modifica alla Manovra finanziaria, sui temi di più stretto interesse nei rispettivi settori di azione e di intervento.
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