Dopo la grande mobilitazione, non mancano le voci critiche sulla manifestazione di protesta di oggi sulle strade del Sulcis.
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Sono oltre un migliaio i manifestanti che hanno partecipato alla giornata di mobilitazione popolare organizzata dalla Cisl del Sulcis Iglesiente e da varie associazioni, i movimenti delle Partite Iva, studenti, artigiani e commercianti, per richiamare l’attenzione di politica e istituzioni nei confronti di un territorio stremato dalla crisi e dalla disoccupazione.
Fin dal primo mattino, ancora prima dell’alba, hanno bloccato la Strada Statale 130 alle porte di Iglesias e nei pressi di Siliqua, hanno rallentato il traffico lungo la SP 2 all’ingresso di Villamassargia e sulla SS 195 alle porte di Sant’Anna Arresi, dove transitavano i mezzi militari della base di Teulada. Con bandiere dei quattro mori (come previsto, non sono state esposte né bandiere di partito né delle organizzazioni sindacali), striscioni e fischietti, i manifestanti hanno occupato la sede stradale, fermando il traffico, e sdraiandosi per terra. La protesta si è svolta in un clima sereno e, nonostante i disagi che hanno dovuto sopportare per raggiungere le loro destinazioni, molti automobilisti hanno manifestato comprensione, consapevoli dei problemi all’origine della protesta.
Quella odierna è la prima giornata di una lotta che nelle prossime settimane, nelle intenzioni degli organizzatori, verrà estesa a tutte le altre zone della Sardegna in cui si vivono analoghe situazioni di crisi.
«Ma se è giusto che i cittadini ci spronino a lavorare ancora meglio per l’obiettivo di ricostruire il disastrato tessuto economico sulcitano, noi abbiamo soprattutto il dovere di ricordare e sottolineare quanto di buono è stato fatto in questi due anni per colmare il ritardo sul piano Sulcis accumulato dall’inettitudine del precedente governo di centrodestra, un governo sostenuto anche da tanti che hanno promosso o partecipato alla protesta di oggi.»
A dirlo è Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale e sindaco di Gonnesa.
«Con la Giunta guidata da Pigliaru, che nei prossimi giorni incontrerà amministratori e sindacati rappresentativi di tutto il territorio e di tutti i cittadini – aggiunge Pietro Cocco -, il Piano Sulcis si è rimesso in moto: i ritardi dovuti al pregresso ancora condizionano il percorso, ma basta scorrere le delibere della giunta di questi ultimi mesi per vedere come sia stato dato impulso a tutti i progetti, grazie anche all’interlocuzione costante e positiva con il Governo nazionale.»
«Intendo esprimere la mia solidarietà, e quella del mio partito – ha detto Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà –, ai manifestanti che hanno deciso di attuare questa forma dura di protesta. Estendo questo gesto anche a tutti coloro che, pur non condividendo la forma e le modalità decise per la manifestazione, si trovano a vivere un disagio che nel territorio del Sulcis Iglesiente sta raggiungendo apici e livelli forse mai conosciuti.
La mia personale vicinanza politica e umana, e l’impegno mio e del mio partito a farsi portavoce presso le istituzioni di questa condizione, va a tutti i lavoratori del polo industriale di Portovesme, agli artigiani, agli agricoltori, agli studenti, ai disoccupati, alle donne e ai giovani laureati che si vedono troppo spesso costretti a dover abbandonare la propria terra alla ricerca di un lavoro. Due cose però ci lasciano perplessi riguardo alla mobilitazione di oggi: in primo luogo riteniamo necessario non dividere il fronte del lavoro. La manifestazione di oggi viene definita come “mobilitazione di tutto il popolo del Sulcis” quando invece importanti organizzazioni sindacali, e pezzi di esse, insieme a centinaia di lavoratori che tengono aperte le proprie attività, non hanno aderito. L’unità del territorio e del mondo del lavoro, in questa fase – ha concluso Luca Pizzuto -, è la prima cosa da preservare, la più importante.»
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