Ignazio Locci (FI): «Il riordino della rete territoriale delle cure primarie deve essere adottato secondo le stesse procedure valide per il riassetto della rete ospedaliera».
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Il riordino della rete territoriale delle cure primarie deve essere adottato secondo le stesse procedure valide per il riassetto della rete ospedaliera. L’assessorato regionale della Sanità, invece, molto furbescamente, sta cercando di eludere le norme considerandolo un documento di governo (si veda la delibera del 2 dicembre/60), e non di programmazione, così come invece dovrebbe essere. Una procedura che, ammessa in violazione della legge, nasconde molte insidie e spiana la strada ad eventuali impugnazioni. E ancora: non garantisce alcun risparmio sui costi della Sanità. L’unico risultato, infatti, è la riduzione delle prestazioni mediche.
Non si sognino scorciatoie procedurali: l’argomento è troppo serio per derogare alle norme di legge. L’articolo 12 della legge regionale N° 10/2006 indica inequivocabilmente la strada da seguire: siamo infatti davanti ad atti di programmazione generale di competenza del Consiglio regionale. Non ci sono altri percorsi e non sono ammessi cambi di rotta.
Quello che invece stanno facendo i commissari delle aziende sanitarie, complici gli uffici dell’assessorato della Sanità, è distruggere il sistema delle cure territoriali. Non a caso, dai Comuni giungono segnalazioni che riportano la chiusura di ambulatori medici. Ed è la prova di quale sia il disegno della Giunta: smantellare il sistema senza coinvolgere il Consiglio regionale, allo scopo di avere la strada libera. Ma il dovere di approfondire il tema della riorganizzazione è di tutti, ed è inammissibile che diventi materia esclusiva della Giunta regionale e della maggioranza.
I manager commissari stanno dando il peggio di loro stessi, distruggendo la vera missione dell’assistenza sanitaria per favorire le più becere logiche di potere. L’Assessorato sta forzando la mano, convinto di poter giocare con la pelle dei sardi facendo leva su escamotage legislativi che, però, rischiano di trasformarsi in un boomerang. Noi, invece, ci opponiamo con forza a questo atto di arroganza pura e chiediamo il rispetto della legge.
Ignazio Locci
Consigliere regionale Forza Italia Sardegna
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