Il mercantile “Jongluer” ha lasciato il porto di Portovesme dopo aver pagato le bonifiche per l’inquinamento provocato il 29 gennaio.
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Si è conclusa il 9 febbraio, l’emergenza nel porto di Portovesme, con la partenza della nave Jongluer solo dopo che la stessa aveva ottemperato alle irregolarità riscontrate e dopo aver dato adeguata garanzia del pagamento di tutte le operazioni di bonifica conseguenti all’inquinamento provocato la mattina del 29 gennaio, quando una strana macchia maleodorante è apparsa sulla superficie del mare all’interno dello scalo commerciale di Portovesme. Da subito era scattata l’emergenza e la Guardia Costiera aveva attivato il piano antinquinamento, coordinando le operazioni e svolgendo indagini per accertare il responsabile dell’evento. Le analisi dei campioni prelevati in mare hanno dimostrato lo sversamento di gasolio (successivamente quantificati in 200 litri) e la comparazione con il combustibile di tutte le navi presenti in porto ha confermato i sospetti della Guardia Costiera: Il Comandante e l’Armatore, la cui nave Jongluer (Bandiera Saint Vincent & Grenadines) al momento dell’evento stava sbarcando acqua di zavorra per motivi di stabilità, sono stati quindi diffidati dal Comandante del Porto ad adottate immediatamente tutte le misure opportune per eliminare e prevenire gli effetti dannosi dell’inquinamento da loro provocato e deferiti all’Autorità Giudiziaria.
La Guardia Costiera ha accertato le cause dell’inquinamento attraverso un ispezione dettagliata a bordo della nave, nel corso della quale ha scoperto che, a causa di un’irregolarità strutturale, l’acqua di una cassa di zavorra era stata contaminata dal gasolio di un deposito adiacente. Durante i controlli è stata anche riscontrata la mancanza di idonea cartografia e il malfunzionamento del generatore di emergenza. A seguito delle gravi deficienze riscontrate è stato quindi emesso un provvedimento di fermo, sbloccato il 9 febbraio con la partenza della nave.
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