Istruzione, inclusione e contrasto alle povertà, al centro della conferenza “Un piano triennale per il contrasto delle povertà in Sardegna”.
[bing_translator]
Quest’ultimo ha aperto i lavori sottolineando la stretta relazione tra conoscenza, povertà e possibilità di accesso al mondo del lavoro: «Cerchiamo di fare uno sforzo perché si incrocino le solitudini, lavoriamo insieme laici e cattolici con le istituzioni, facciamo rete, è la scommessa è superare le barriere».
L’assessore Mura è partita dall’assunto che «non bisogna dare per carità ciò che spetta per diritto alla persona». «Solo in Italia e in Grecia, tra gli Stati europei – ha aggiunto – non esiste un reddito minimo garantito. Ora si sta facendo uno sforzo a livello nazionale, anche alla luce del fatto che c’è stato un aumento preoccupante del tasso di povertà». Mura ha poi ricordato gli interventi messi in campo dall’assessorato al Lavoro per l’inclusione sociale e l’accordo con i comuni di Cagliari e Sassari per un progetto sperimentale nei quartieri degradati. «Dobbiamo dare speranza alle famiglie, sostenendole con servizi personalizzati e con lo sviluppo di competenze che accompagniano verso un’attività lavorativa».
L’importanza di lavorare insieme tra assessorati e tra Regione e associazioni è stata ribadita anche dall’assessore Claudia Firino: «La povertà è sempre più diffusa, non è esclusiva di un settore, ma tocca tanti ambiti. Povertà e istruzione hanno un legame importante e certificato: una buona istruzione determina capacità di futuro, lo strumento di ascesa e riscatto. La Sardegna – ha aggiunto – ha una altissima dispersione scolastica, un giovane su cinque dopo lo medie ha difficoltà a proseguire il suo percorso».
Claudia Firino ha poi citato alcune delle azioni poste in essere dall’assessorato all’Istruzione, partendo dall’ultima in ordine di tempo: «Con Tutti a Iscola abbiamo stanziato 29 milioni per diversi interventi e, tra questi, c’è la presa in carico delle situazioni di fragilità sociale, grazie a psicologi, pedagogisti, mediatori per i tanti bambini e adulti migranti».
Infine un appello ad avere il coraggio di dotare anche la Sardegna di una misura di sostegno alle persone in difficoltà: «Lavoriamo per il reddito di cittadinanza, uno strumento di inclusione sociale che prevede il patto tra Stato e cittadino, che si impegna a determinate azioni».
NO COMMENTS