22 December, 2024
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La rivolta ha un unico volto: l’uomo e la donna del Sulcis rivendicano la propria dignità attraverso un’identità persa!

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La rivolta ha un unico volto: l’uomo e la donna del Sulcis rivendicano la propria dignità attraverso un’identità persa!

Il sole la fa da padrone suoi volti ormai stanchi di chi, stamane alle nove, era già in fermento per organizzare una spedizione verso un «modo più equo di stare al mondo».

Osservo le persone che ancora sono presenti in piazza, sono quasi le tredici, un gruppetto di giovani è seduto per terra in cerchio, uno poco più in là chiacchiera, tre stan sopra il tetto del vecchio dopolavoro e con un megafono continuano a dire qualche parola inerente alla manifestazione che volge al termine… scatto delle foto e poi mi fermo a parlare con loro.

Sono esausti, desiderosi di rientrare a casa, ma decidono di rilasciarmi un’intervista… eccola, e a voi il compito di tirare le somme di un momento decisivo per «la rivendicazione della propria dignità attraverso un’identità persa».

Maurizio Sanna arriva da San Giovanni Suergiu, è il rappresentante dei giovani che, nel 2008, hanno dato vita ad un comitato spontaneo, formato dai figli della crisi, da ex rappresentanti d’istituto. Maurizio è diplomato al Liceo Artistico di Iglesias, ma non ha ancora trovato un lavoro. Mi presenta Ivan Sais, un ex studente di Villamassargia. I due mostrano un carattere ed un approccio molto diversi tra loro: Maurizio sembra pacato mentre Ivan appare come più adirato, anche lui è disoccupato, nonostante si sia diplomato, hanno entrambi circa 28 anni e sono lì a chiedere quel qualcosa di negato a tanti giovani in Italia, a tanti ragazzi in Sardegna ma, in particolar modo a tanti uomini e donne del Sulcis Iglesiente, la provincia più povera del nostro tanto amato Stivale.

Ivan forse, a suo dire, diventerà il “pensionato delle lotte del territorio”… ed io sorridendo aggiungo: «In fondo è giusto che ci siano nuove facce, nuovi volti che combattano uniti in un fronte comune per il raggiungimento dello stesso obiettivo», e anche Ivano e Maurizio ne sono convinti.

Poi continuano a raccontare… stamane chiassosi e determinati, avevano una voglia tremenda di portare a casa “i fatti”, sono preoccupati per il loro futuro, si vergognano di appartenere alla provincia più povera d’Italia, sono pronti a tutto pur di raggiungere la meta, perché i loro genitori ed ancora prima i loro nonni in questo ci hanno creduto, ora soffrono insieme ai loro figli e ai loro nipoti. A Maurizio ed Ivan e non solo a loro, bensì a tutti i nostri giovani, non interessa una politica che esiste già, loro vogliono, pretendono e gridano a gran voce il volere una politica nuova, per il rilancio del territorio stretto ormai in un sepolcro.

Si avvicina Daniele Corrias, è stanco, stremato, ma si ferma ugualmente con noi… è il rappresentante d’istituto della scuola superiore IPIA di Carbonia.

«Stamane, quando sono arrivato ero “un po’ così…”, ora sono un pochino più speranzoso, più fiducioso… certo avrei voluto vedere in piazza più disoccupati, più alunni…più artigiani e magari anche più commercianti, spero che tutti possano comprendere l’importanza della protesta ed unirsi al più presto alla battaglia».

Cosa avete chiesto al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti?

Semplicemente di unirsi a noi…

E cosa si è rivelato propenso a fare, «per voi e con voi?»

Ci ha ascoltato e si è messo subito all’opera per produrre, insieme ad un gruppo di rappresentanti, un documento da indirizzare all’attenzione del governatore Francesco Pigliaru e del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Alla vostra attenzione rimetto integralmente il testo del volantino distribuito in occasione della manifestazione…

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Che altro dire se non fate sentire le vostre voci… non lasciamoci morire senza neanche provare a combattere ma… una cosa, anzi alcune non dobbiamo dimenticare: tenere i toni pacati, non mostrarsi aggressivi, non ricorrere alla forza, non far della giusta protesta un modo per passare dalla ragione al torto. Non insultare, chi forse non compie appieno il proprio dovere, ma invitarlo a riflettere per raggiungere insieme la giusta meta… non lanciare accuse o ingiurie ma ragionare e trovare una soluzione oggi per noi tutti e domani per i nostri bambini e le nostre bambine… il futuro del territorio forgiamolo insieme… UNITI NELLA LOTTA.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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Questo pomeriggio, a

giampaolo.cirronis@gmail.com

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