L’assessore Mura del Lavoro Virginia Mura mercoledì presenta a Roma il Social Impact Investing alla Human Foundation.
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L’assessore del Lavoro Virginia Mura mercoledì prossimo, 2 marzo, incontrerà a Roma Giovanna Melandri che, in qualità di presidente della fondazione Human Foundation, da due anni coordina l’Advisory Board italiano della Social Impact Investment Task Force del G8 e, dallo scorso 21 gennaio, guida la Social Impact Agenda per l’Italia. L’incontro, fissato dopo una lettera di invito e apprezzamento inviata all’assessore Mura dall’ex ministro, è stato convocato per illustrare il fondo Social Impact Investing approvato ai primi di febbraio dalla Giunta regionale.
Nella sua lettera di invito, la presidente Melandri, infatti, si è complimentata con l’assessore Mura per l’iniziativa assunta dall’esecutivo regionale, definendola “pionieristica”: la Sardegna è la prima regione italiana a sperimentare questo strumento di ingegneria finanziaria auspicato dalla Commissione Europea. «L’esempio sardo – scrive Giovanna Melandri – è particolarmente rilevante per la creazione dell’ecosistema italiano dell’impact investing e credo che dovrebbe quanto prima essere replicato su scala nazionale». L’assessore Mura è stata inoltre invitata a far parte di un gruppo di lavoro che dovrà accompagnare i lavori della Social Impact Agenda, che mira all’estensione, in tutta l’Italia, di strumenti finanziari analoghi.
Il Social Impact Investing ha avuto anche un primo “battesimo” in sede europea: il 2 e 3 febbraio scorsi a Bruxelles si è tenuta una conferenza in cui si sono messe a confronto le varie iniziative in questo campo avviate dagli stati membri. Anche in quella prestigiosa cornice è stata riconosciuta la “buona pratica” avviata in Sardegna.
Strumento di ingegneria finanziaria con una dotazione iniziale di otto milioni di euro, il SII è stato pensato per sostenere interventi pilota di attività imprenditoriali che abbiano ricadute positive di impatto sociale ed occupazionale misurabili. Tali impatti sociali positivi saranno infatti sottoposti a verifica, al fine di assicurare trasparenza e accountability nella gestione dello strumento finanziario. Per restare alla realtà sarda, e a titolo di esempio, il Fondo potrà fornire prestiti, capitale di rischio o emissione di bond in favore di progetti di inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi, iniziative rivolte alla formazione e al reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti, o a favore dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio culturale. La logica del fondo perduto viene superata: i soggetti privati si impegnano, infatti, a restituire i finanziamenti ricevuti per dar vita alle proprie iniziative. Per le finanze pubbliche l’evidente vantaggio è il risparmio delle ingenti risorse che sarebbero necessarie per realizzare in proprio interventi analoghi. Il Fondo inoltre punta ad attirare capitali privati che ne incrementino la dotazione, garantendo un vantaggio fiscale a chi li fornisce. Contemplato nel pacchetto di misure della delibera “Priorità Lavoro”, approvata dall’esecutivo regionale nello scorso giugno, Il Social Impact Investing rappresenta la prima sperimentazione di uno strumento su cui – come ha ricordato l’assessore Mura nella sua lettera di risposta – esistono «numerose sollecitazioni anche dall’Europa e dalla comunità internazionale».
La Human Foundation è tra le organizzazioni promotrici di Social Value Italia, rete nata per promuovere la misurazione dell’impatto sociale nel Paese. Human Foundation fa parte del GIIN (l’organizzazione che riunisce i principali stakeholder dell’impact investing) ed ha promosso MHUSE, punto di aggregazione, di formazione, di condivisione delle esperienze e di rafforzamento dell’imprenditorialità sociale. Promuove la collaborazione tra imprese, pubblica amministrazione, imprese sociali, fondazioni, investitori istituzionali, operatori economici e mondo della finanza per generare e realizzare soluzioni innovative ai problemi sociali. Il 21 gennaio di quest’anno è stata costituita la Social Impact Agenda per l’Italia, un’associazione creata per raccogliere e continuare l’esperienza dell’Advisory Board italiano della Social Impact Investment Task Force del G8, istituito nel summit dei Capi di stato del 2013 con la presidenza britannica, proprio con lo scopo di portare in primo piano, nelle agende dei paesi membri, gli investimenti ad impatto sociale.
Nella sua lettera di invito, la presidente Melandri, infatti, si è complimentata con l’assessore Mura per l’iniziativa assunta dall’esecutivo regionale, definendola “pionieristica”: la Sardegna è la prima regione italiana a sperimentare questo strumento di ingegneria finanziaria auspicato dalla Commissione Europea. «L’esempio sardo – scrive Giovanna Melandri – è particolarmente rilevante per la creazione dell’ecosistema italiano dell’impact investing e credo che dovrebbe quanto prima essere replicato su scala nazionale». L’assessore Mura è stata inoltre invitata a far parte di un gruppo di lavoro che dovrà accompagnare i lavori della Social Impact Agenda, che mira all’estensione, in tutta l’Italia, di strumenti finanziari analoghi.
Il Social Impact Investing ha avuto anche un primo “battesimo” in sede europea: il 2 e 3 febbraio scorsi a Bruxelles si è tenuta una conferenza in cui si sono messe a confronto le varie iniziative in questo campo avviate dagli stati membri. Anche in quella prestigiosa cornice è stata riconosciuta la “buona pratica” avviata in Sardegna.
Strumento di ingegneria finanziaria con una dotazione iniziale di otto milioni di euro, il SII è stato pensato per sostenere interventi pilota di attività imprenditoriali che abbiano ricadute positive di impatto sociale ed occupazionale misurabili. Tali impatti sociali positivi saranno infatti sottoposti a verifica, al fine di assicurare trasparenza e accountability nella gestione dello strumento finanziario. Per restare alla realtà sarda, e a titolo di esempio, il Fondo potrà fornire prestiti, capitale di rischio o emissione di bond in favore di progetti di inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi, iniziative rivolte alla formazione e al reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti, o a favore dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio culturale. La logica del fondo perduto viene superata: i soggetti privati si impegnano, infatti, a restituire i finanziamenti ricevuti per dar vita alle proprie iniziative. Per le finanze pubbliche l’evidente vantaggio è il risparmio delle ingenti risorse che sarebbero necessarie per realizzare in proprio interventi analoghi. Il Fondo inoltre punta ad attirare capitali privati che ne incrementino la dotazione, garantendo un vantaggio fiscale a chi li fornisce. Contemplato nel pacchetto di misure della delibera “Priorità Lavoro”, approvata dall’esecutivo regionale nello scorso giugno, Il Social Impact Investing rappresenta la prima sperimentazione di uno strumento su cui – come ha ricordato l’assessore Mura nella sua lettera di risposta – esistono «numerose sollecitazioni anche dall’Europa e dalla comunità internazionale».
La Human Foundation è tra le organizzazioni promotrici di Social Value Italia, rete nata per promuovere la misurazione dell’impatto sociale nel Paese. Human Foundation fa parte del GIIN (l’organizzazione che riunisce i principali stakeholder dell’impact investing) ed ha promosso MHUSE, punto di aggregazione, di formazione, di condivisione delle esperienze e di rafforzamento dell’imprenditorialità sociale. Promuove la collaborazione tra imprese, pubblica amministrazione, imprese sociali, fondazioni, investitori istituzionali, operatori economici e mondo della finanza per generare e realizzare soluzioni innovative ai problemi sociali. Il 21 gennaio di quest’anno è stata costituita la Social Impact Agenda per l’Italia, un’associazione creata per raccogliere e continuare l’esperienza dell’Advisory Board italiano della Social Impact Investment Task Force del G8, istituito nel summit dei Capi di stato del 2013 con la presidenza britannica, proprio con lo scopo di portare in primo piano, nelle agende dei paesi membri, gli investimenti ad impatto sociale.
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