4 November, 2024
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Nell’arco di cinque anni (2011-2015) la popolazione sarda residente è diminuita di 12.125 individui.

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La crisi in Sardegna c’è e si vede anche dai numeri. Nell’arco di cinque anni (2011-2015) la popolazione sarda residente è diminuita di 12.125 individui. L’Isola perde abitanti e, diversamente dal passato, i flussi migratori non riescono a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica naturale (nascite e decessi). Nel periodo considerato solo la provincia di Olbia Tempio ha registrato un aumento della popolazione pari a 2.091 abitanti. Su 377 comuni, 277 hanno perso abitanti e 22 presentano un sostanziale pareggio tra natalità e mortalità (crescita zero). Solamente 78 comuni hanno conseguito un incremento della popolazione. La situazione peggiore si presenta nella provincia del Medio Campidano in cui tutti i comuni hanno subito una diminuzione della popolazione, ad eccezione del comune di Sanluri che, comunque, mostra una crescita pari a zero.
Dei 78 comuni in crescita, 10 hanno un numero di abitanti superiore ai 10.000 (Alghero, Olbia, Arzachena, Sestu, Quartucciu, Tortolì, Sinnai, Nuoro, Assemini e Tempio Pausania). L’incremento più consistente si è verificato nel comune di Stintino (+4,2 per cento), mentre il comune con il maggiore decremento di popolazione è Tadasuni (-3 per cento). Cagliari e Sassari, i due maggiori comuni sardi con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, hanno registrato entrambi una diminuzione della popolazione pari rispettivamente a -0,3 per cento e -0,4 per cento.
Il progressivo invecchiamento che caratterizza la popolazione sarda (al 1° gennaio 2015 si contano circa 181 anziani ogni 100 giovani con meno di 15 anni) investe, pur in presenza di una notevole variabilità, tutti gli ambiti territoriali. Le province di Oristano, Medio Campidano e Carbonia Iglesias presentano valori dell’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15 anni) superiori al 200 per cento, questo significa che sono presenti circa 200 anziani ogni 100 giovanissimi.
Nel 2015, solo 4 comuni sardi (Girasole, Sestu, Villaspeciosa e Tissi) sono riusciti a mantenere un indice di vecchiaia sotto il 100% con un numero di giovani leggermente superiore a quello degli anziani. Mentre 11 comuni (Olbia, Assemini, Uta, Cargeghe, Palmas Arborea, Capoterra, Olmedo, Maracalagonis, Settimo San Pietro, Quartucciu e Sinnai) hanno registrato un indice poco sopra il 100%, comunque nettamente al di sotto della media della provincia di appartenenza e a quella regionale.
Per quanto riguarda la presenza straniera in Sardegna, negli ultimi cinque anni è aumentato il numero dei cittadini: dai 37.853 stranieri residenti del 2011 ai 45.079 rilevati al 1° gennaio 2015.
L’incremento della popolazione straniera è confermato in tutte le province sarde. Sono i comuni di Cagliari, Olbia e Sassari ad avere il maggior numero di stranieri residenti, seguiti dai comuni di Quartu Sant’Elena, Alghero, Arzachena, Nuoro, Oristano, Assemini e La Maddalena. In particolare, Alghero, Arzachena e Nuoro tra il 2014 e il 2015 hanno registrato un aumento della popolazione abbastanza consistente, pari rispettivamente al 26,6, 40,8 e 33,4 per cento.
Per una collocazione delle statistiche regionali nel contesto nazionale è possibile consultare le Tavole principali, presenti nella sezione Popolazione e Famiglie del sito web Sardegna Statistiche, che contengono i confronti con le altre regioni, le ripartizioni geografiche e l’Italia.

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