18 July, 2024
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Destinazione Sulcis Sardinia ha organizzato, in collaborazione con l’editore cartografico Sandro Mezzolani e il patrocinio gratuito del comune di Sant’Anna Arresi, un corso di cartografia che si terrà a Candiani, nel territorio di Sant’Anna Arresi nei giorni 27 e 28 febbraio.

Chi vi parteciperà potrà imparare ad orientarsi in un ambiente naturale col semplice uso di una carta topografica e di un GPS, potrà organizzare autonomamente le proprie escursioni a piedi e in bicicletta.

Un corso semplice e divertente, in uno scenario fantastico, proprio di molti angoli della nostra isola, e per rendere il tutto più fruibile alleghiamo l’intero programma nel dettaglio.

Nadia Pische

Porto Pino 21 novembre 2015 11

GPS e cartografia

I temi principali del corso sono: la carta topografica, orientamento e lettura; il GPS e il suo funzionamento; rilevare sentieri e luoghi con il GPS, farsi condurre in sicurezza; caricare cartografia ed elaborare i percorsi al PC; lo smartphone come alternativa al GPS.

Il programma

Sabato 27 febbraio

Ore 9.30

  • Registrazione partecipanti

Ore 10.00

  • Il GPS, come funziona
  • Cenni di cartografia

Ore 13.00: pausa pranzo

Ore 14.30-17.30

  • Lavorare col GPS e le carte
  • Rilievo di tracciati e luoghi
  • Elaborazione al pc

Domenica 28 febbraio

Ore 9.30

  • Caricare la cartografia nel GPS e nello smartphone
  • Seguire una traccia e trovare punti con il GPS
  • Programmi forniti per la carta e il GPS

Ore 13.00 pausa pranzo riepilogo e prove pratiche sul campo

Ore 17.30 consegna attestati e fine corso.

Il corso si svolge presso il caseggiato comunale in località Candiani a Porto Pino e si avvale del patrocinio gratuto del comune di Sant’Anna Arresi.

Il corso è organizzato dalla Cooperativa Destinazione Sulcis e da Geosadinia, è tenuto da Sandro Mezzolani, Cartografo ed editore e da Ponziana Ledda, laurea in Scienze Geologiche e guida escursionistica ambientale,

Candiani è un’area di grande pregio ambientale, immersa nella vasta pineta a pino d’Aleppo, che si apre sulle scogliere rocciose con ampie zone panoramiche sulla costa sabbiosa di Porto Pino.

La parte teorica si svolgerà nelle ex strutture militari sapientemente recuperate, mentre le esercitazion ci vedranno impegnati nei diversi sentieri che attraversano l’area.

Costo del corso euro 50.00

Info e iscrizioni:

Ponziana Ledda: 340.2369.249 – info@destinazionesulcis.it

Sandro Mezzolani: 335.6499.233 – mezzolani@gmail.com

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«Un altro passo è stato compiuto. E’ chiaro che siamo ancora distanti dalla risoluzione della vertenza che sarà monitorata e seguita a tutti i livelli. Il PD conferma il sostegno ai lavoratori ex Alcoa, diretti e indiretti in questa vertenza.»

Lo ha detto, ieri sera, Daniele Reginali, segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias.

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 4

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Giorgio Angius, consigliere comunale di Cagliari del gruppo dei Riformatori sartdi, solleva dubbi sulla validità della scelta fatta dal Consiglio comunale che oggi ha approvato il progetto preliminare del collegamento della metropolitana leggera tra le due principali stazioni, quella di piazza Matteotti e quella di  piazza Repubblica.

«Abbiamo votato contro – spiega Giorgio Angius -. Il collegamento deve essere senz’altro realizzato per gli indiscutibili vantaggi della chiusura dell’anello ferroviario tra le due principali linee che uniscono Cagliari con l’hinterland ed il resto della Sardegna, ma andava realizzato sotto terra. Un passaggio ferroviario lungo la via Roma e, attraverso la piazza Matteotti, creerà un’ulteriore cesura tra la città ed il mare, una barriera che affonda definitivamente il sogno di una grande piazza sul mare. Certamente realizzare un’infrastruttura sotterranea costa molto di più rispetto alla superficie, ma questi fondi c’erano già: questo progetto poteva essere ricondotto all’interno dei lavori per il tunnel sotto la via Roma, con le opportune varianti. Purtroppo, quel progetto, già finanziato e pronto a partire, è stato bocciato da quest’amministrazione. Cagliari può vivere di turismo – conclude Giorgio Angius – solo riconquistando il suo rapporto col mare, oggi abbiamo in via Roma 13 corsie di lamiere e domani, grazie al voto di oggi, avremo 10 corsie di lamiere ed una ferrovia.»

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«Alla luce dell’incontro che si è svolto a Roma sulla vertenza dello stabilimento Alcoa di Portovesme e delle soluzioni proposte dal Governo in materia energetica, soluzioni che prevedono un regime di superinterrompibilità per due anni e di interrompibilità per gli altri otto e che saranno presentate alla Glencore, non posso che manifestare fiducia per il futuro della vertenza che riguarda uno dei più importanti poli metallurgico d’Italia – ha detto stasera Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico -. Non solo questo fatto certifica anche l’impegno e l’interesse del Governo a voler puntare su un settore strategico come quello della filiera dell’alluminio. Un ulteriore passo avanti del programma di valorizzazione e rilancio del settore – ha concluso Emanuele Cani – già contenuto nella risoluzione sulla filiera dell’alluminio.»

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 2

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Ancora una riunione interlocutoria quella svoltasi questo pomeriggio a Palazzo Chigi sulla vertenza dello stabilimento ex Alcoa. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, affiancato dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilani, ha confermato l’impegno a mantenere la vertenza aperta su tutti i fronti ed ha aggiornato l’incontro con le organizzazioni sindacali al 7 marzo prossimo.

Le parti stanno lavorando per la definizione della partita energetica, con il riconoscimento al nuovo acquirente (la multinazionale svizzera Glencore), un accordo bilaterale di lungo termine «che – ha spiegato il segretario della Uilm, Mario Ghini – porterebbe il costo energetico ad essere tra i più competitivi d’Europa e questo fa ben sperare per il prosieguo del confronto con Glencore che si farà nei prossimi giorni». E’ stata esclusa invece la nomina di un commissario per Alcoa, in quanto non sussistono né le condizioni per poter utilizzare la legge Marzano né quelle previste per l’Ilva.

Alla riunione hanno partecipato, il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi e il responsabile dell’Unità di gestione delle crisi industriali del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano. Il ministro Federica Guidi non ha partecipato perché impegnata fuori sede in incontri istituzionali ma si è tenuta costantemente in contatto telefonico.

«La presidenza del Consiglio – ha detto da parte sua Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – ci ha informato che Glencore non ha ancora dato la risposta che si attendeva per il 20 gennaio. Nel frattempo il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando con un gestore di energia disponibile ad un accordo di lungo periodo bilaterale.»

L’ipotesi allo studio, secondo Bentivogli, prevede di utilizzare i primi due anni di superinterrompibilità e i successivi di interrompibilità per avvicinare il prezzo dell’energia a quello previsto nel memorandum of understanding (con una media per 10 anni al di sotto dei 30 euro/MW).

Il Governo chiederà a Glencore una risposta definitiva entro febbraio e, al tempo stesso «ha informato di aver richiamato Alcoa, dopo aver dato l’autorizzazione per l’accesso in data room, a consentire la visita all’altra società che ha dichiarato interesse all’acquisto, Sider Alloys per completare il quadro utile ad avere informazioni complete per presentare un piano industriale e finanziario e formulare la sua offerta.

«I lavoratori dell’indotto sono senza alcun reddito, a breve anche i lavoratori Alcoa. È inaccettabile che dopo 4 anni di lotta e di promesse e illusioni i lavoratori siano senza prospettive. Vogliamo il Governo – ha concluso Marco Bentivogli – tutto in campo per una soluzione positiva.»

«Da oltre un anno lavoriamo giorno per giorno, settimana dopo settimana, per trovare una soluzione, ben consapevoli che la situazione è difficile – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. C’è ancora da lavorare molto insieme al Governo su dettagli importanti, per essere in grado offrire condizioni che siano convincenti per l’investitore interessato. Lo faremo in pochi giorni. Intanto dal Governo oggi è arrivato un messaggio importante: è stato affermato con forza l’impegno dell’Esecutivo a mantenere comunque aperta la prospettiva, affinché nel Sulcis riparta la produzione dell’alluminio. Questo è un punto fondamentale e vogliamo dare fiducia a queste parole del Governo, che hanno un significato rilevante.»

Durante lo svolgimento dell’incontro, è proseguito in Piazza Montecitorio il presidio degli oltre 200 lavoratori che hanno raggiunto la Capitale per sollecitare una soluzione rapida della lunga vertenza, iniziata oltre tre anni fa con la chiusura dello stabilimento da parte di Alcoa.

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La crisi in Sardegna c’è e si vede anche dai numeri. Nell’arco di cinque anni (2011-2015) la popolazione sarda residente è diminuita di 12.125 individui. L’Isola perde abitanti e, diversamente dal passato, i flussi migratori non riescono a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica naturale (nascite e decessi). Nel periodo considerato solo la provincia di Olbia Tempio ha registrato un aumento della popolazione pari a 2.091 abitanti. Su 377 comuni, 277 hanno perso abitanti e 22 presentano un sostanziale pareggio tra natalità e mortalità (crescita zero). Solamente 78 comuni hanno conseguito un incremento della popolazione. La situazione peggiore si presenta nella provincia del Medio Campidano in cui tutti i comuni hanno subito una diminuzione della popolazione, ad eccezione del comune di Sanluri che, comunque, mostra una crescita pari a zero.
Dei 78 comuni in crescita, 10 hanno un numero di abitanti superiore ai 10.000 (Alghero, Olbia, Arzachena, Sestu, Quartucciu, Tortolì, Sinnai, Nuoro, Assemini e Tempio Pausania). L’incremento più consistente si è verificato nel comune di Stintino (+4,2 per cento), mentre il comune con il maggiore decremento di popolazione è Tadasuni (-3 per cento). Cagliari e Sassari, i due maggiori comuni sardi con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, hanno registrato entrambi una diminuzione della popolazione pari rispettivamente a -0,3 per cento e -0,4 per cento.
Il progressivo invecchiamento che caratterizza la popolazione sarda (al 1° gennaio 2015 si contano circa 181 anziani ogni 100 giovani con meno di 15 anni) investe, pur in presenza di una notevole variabilità, tutti gli ambiti territoriali. Le province di Oristano, Medio Campidano e Carbonia Iglesias presentano valori dell’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15 anni) superiori al 200 per cento, questo significa che sono presenti circa 200 anziani ogni 100 giovanissimi.
Nel 2015, solo 4 comuni sardi (Girasole, Sestu, Villaspeciosa e Tissi) sono riusciti a mantenere un indice di vecchiaia sotto il 100% con un numero di giovani leggermente superiore a quello degli anziani. Mentre 11 comuni (Olbia, Assemini, Uta, Cargeghe, Palmas Arborea, Capoterra, Olmedo, Maracalagonis, Settimo San Pietro, Quartucciu e Sinnai) hanno registrato un indice poco sopra il 100%, comunque nettamente al di sotto della media della provincia di appartenenza e a quella regionale.
Per quanto riguarda la presenza straniera in Sardegna, negli ultimi cinque anni è aumentato il numero dei cittadini: dai 37.853 stranieri residenti del 2011 ai 45.079 rilevati al 1° gennaio 2015.
L’incremento della popolazione straniera è confermato in tutte le province sarde. Sono i comuni di Cagliari, Olbia e Sassari ad avere il maggior numero di stranieri residenti, seguiti dai comuni di Quartu Sant’Elena, Alghero, Arzachena, Nuoro, Oristano, Assemini e La Maddalena. In particolare, Alghero, Arzachena e Nuoro tra il 2014 e il 2015 hanno registrato un aumento della popolazione abbastanza consistente, pari rispettivamente al 26,6, 40,8 e 33,4 per cento.
Per una collocazione delle statistiche regionali nel contesto nazionale è possibile consultare le Tavole principali, presenti nella sezione Popolazione e Famiglie del sito web Sardegna Statistiche, che contengono i confronti con le altre regioni, le ripartizioni geografiche e l’Italia.

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Andrea Corda pestelli Andrea Corda foto pestelli

Dopo aver ottenuto il Premio Spadolini, Andrea Corda qualche giorno fa ha ricevuto un nuovo prestigioso riconoscimento.
Il Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli di Torino ha premiato la sua tesi di dottorato in Storia del giornalismo, elaborata e discussa con la prof.ssa Laura Pisano, dal titolo “Il giornalismo in Sardegna dall’istituzione della Regione Autonoma ai giorni nostri. Tra conservazione e innovazione”.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incontrerà domani, mercoledì pomeriggio, alle 17.00, una delegazione del Comitato per la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente che oggi ha manifestato con un migliaio di persone a Cagliari, davanti al Palazzo della Regione, in viale Trento, per rivendicare lo sblocco di tutte le risorse contenute nel Piano Sulcis e la nomina di un commissario straordinario che si occupi della spesa dei fondi e dell’avvio immediato dei cantieri, nonché un Piano occupazionale straordinario per il territorio.

La delegazione sarà composta da Fabio Enne, segretario generale dell’Ust Cisl del Sulcis Iglesiente; Elio Cancedda, rappresentante del Movimento delle Partite Iva del Sulcis Iglesiente; Paolo Aureli, rappresentante del movimento Zona Franca; Ivan Garau, rappresentante del movimento artigiani e commercianti; Simone Siotto, rappresentante dei comitati dei disoccupati; e, infine, Ivano Sais, rappresentante del movimento degli studenti.

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Si moltiplicano le prese di posizione delle forze politiche e dei gruppi del Consiglio regionale sulla decisione della Giunta Pigliaru di cancellare l’aumento di Irap ed Irpef per l’appianamento del deficit della Sanità.

Dopo i Riformatori sardi, sulla materia intervengono i consiglieri regionali di Sel Sardegna, Rossomori, Partito Socialista, Unione Popolare Cristiana.

«Apprezziamo lo sforzo della Giunta e la conseguente sospensione degli aumenti IRAP e IRPEF. Questa decisione va nel senso auspicato dalle forze politiche che compongono la maggioranza e alleggerisce in maniera importante il lavoro del Consiglio sulla Legge di stabilità 2016 – si legge in una nota -. Restano però ancora aperti nodi per noi ineludibili: il ciclo di audizioni che ha visto impegnata la commissione bilancio nelle settimane passate ha fotografato un’Isola molto lontana dal superamento della crisi economica e sociale, che necessita di strumenti per rilanciare comparti produttivi in grande difficoltà e alleviare le sofferenze, in particolar modo per le zone interne e più periferiche della Sardegna.»

«La discussione della legge di stabilità 2016 non deve e non può ridursi a mero adempimento burocratico per il Consiglio regionale e per le forze politiche democratiche, progressiste e identitarie che compongono la maggioranza al governo della Regione – aggiungono i consiglieri regionali di Sel Sardegna, Rossomori, Partito Socialista, Unione Popolare Cristiana -. Alcune misure presenti nel testo esitato dalla Giunta rischiano, se non corrette in Consiglio regionale, di non risolvere i problemi e, in alcuni casi, di acuire le difficoltà:

  • In primo luogo, crediamo sia urgente e irrimandabile il ripristino dei livelli relativi alla spesa sociale.
    Gli stanziamenti relativi al finanziamento della L. 162 e della L. 20, il sostegno alle estreme povertà, il finanziamento dei cantieri sociali e verdi, il pagamento dei lavoratori in utilizzo e socialmente utili, i fondi stanziati per coprire il diritto allo studio non sono adeguati alle esigenze, come tra l’altro sancito durante i lavori della conferenza organizzata ieri dall’”Alleanza contro la povertà”.
  • Occorre affrontare le emergenze aperte e evitare di crearne di nuove. L’Università sarda penalizzata da politiche nazionali che hanno ulteriormente accentuato le disparità tra gli atenei del nord e il resto del Paese necessita di risposte immediate. Allo stesso modo occorre un intervento che permetta al tessuto culturale dell’Isola di sopravvivere, compensando i tagli dei trasferimenti statali al comparto spettacolo e adeguando gli stanziamenti ormai storicizzati che da sempre consentono di garantire il mantenimento in tutto il territorio regionale di musei, biblioteche e scuole.
  • E’ indispensabile investire risorse in politiche di sviluppo capaci di rilanciare e in alcuni casi tenere in piedi i comparti produttivi dell’isola con un’attenzione particolare alle zone interne soggette a uno spopolamento che la classe dirigente alla guida dell’Isola non può permettersi di considerare irreversibile.»

«Appare evidente come mezzi e fini siano pericolosamente sproporzionati e che il livello stimato delle entrate di cui dispone la Regione non sia in grado oggi di garantire risposte ai tanti problemi aperti. La vertenza entrate ci appare tutt’altro che risolta. Senza la possibilità di utilizzare in maniera piena e senza limiti le riserve erariali e senza un’azione forte sugli accantonamenti, che nei fatti reintroducono sotto mentite spoglie i meccanismi restrittivi del Patto di stabilità, l’accordo tra Stato e regione sottoscritto nel maggio 2014 rischia di rimanere una riforma monca, priva di effetti o addirittura con effetti negativi sull’economia sarda.

Solo dirimendo questi temi – concludono i consiglieri regionali di Sel Sardegna, Rossomori, Partito Socialista, Unione Popolare Cristiana – potremo dotare la Sardegna di un bilancio che non rimandi a domani problemi che necessitano di una soluzione oggi.»

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

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I Riformatori sardi hanno preso posizione sulla decisione adottata dalla Giunta regionale di cancellare l’aumento di Irpef ed Irap per coprire il deficit della Sanità.

«Come preannunciato, dopo la rivolta dei cittadini, degli imprenditori e degli artigiani che minacciava di travolgerla, questa Giunta debole e succube di Roma ha fatto marcia indietro sull’aumento delle tasse – hanno detto il coordinatore regionale Michele Cossa, il capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni, il consigliere regionale Luigi Crisponi e il responsabile del Centro Studi del partito Franco Meloni -. Hanno fatto una figuraccia per nulla: era possibile sin da subito evitare nuove tasse. Lo abbiamo sempre sostenuto e oggi ci viene data ragione. All’assessore Paci e al presidente della commissione Bilancio si attorcigliano fantozzianamente  le lingue nelle convulsioni necessarie  a spiegare quella che è semplicemente una retromarcia clamorosa ma la verità è chiara: l’aumento della spesa sanitaria è minimo e se non c’era bisogno di nuove tasse ieri non c’e n’è neppure oggi. Oltre a tutto, come noi Riformatori abbiamo detto loro in tutte le salse, l’aumento dell’Irpef era impostato in modo tale da dare un gettito irrisorio alle casse della Regione e un umiliante obolo agli 800.000 sardi più poveri. E questa è la vera ragione della marcia indietro: il gettito era sotto i venti milioni per cui la rinuncia è stata facile. L’assessore Paci risale sconfitto e in disordine le valli che aveva discesa con orgogliosa sicurezza soltanto due mesi fa. Un’ennesima figura barbina di questi dilettanti allo sbaraglio che, purtroppo, allo sbaraglio stanno conducendo la Sardegna.»

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