25 November, 2024
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Il 14 febbraio, per chi ha conoscenza della propria storia, delle proprie radici, di quando accadde in questa data del 1938, 78 anni fa, è un giorno legato al ricordo e alla commemorazione, con grande rispetto di coloro che persero la vita in quella data a Carbonia.

La data ufficiale dell’inaugurazione di Carbonia conosciuta da tutti è quella del 18 dicembre 1938, ma in quella giornata si svolse la cerimonia voluta dal regime di allora, mentre la nascente città si poteva fregiare del titolo di “Comune”, già dal giugno 1937 (nell’occasione giunsero in quello che era un enorme cantiere, i ministri Tahon de Revel e Lantini), quando subentrò al precedente soggetto istituzionale, che era il comune di Serbariu, la stessa miniera prese il nome da quello che sino ad allora era il centro residenziale più prossimo al nucleo principale per l’estrazione del carbone, che nel “bacino Sirai – Serbariu”, era già stata avviata.

Quello che in quel momento era il Comune più giovane del Regno d’Italia, nasceva per soddisfare le necessita energetiche della nazione, per il fabbisogno autarchico, dell’energia e di materie prime e per questo occorrevano un enorme numero “di braccia” (circa 15.000 addetti), che andavano collocate a livello residenziale a “bocca di miniera”.

Da tutta Italia, arrivarono a migliaia, per affrancarsi dalla condizione di miseria che sopportavano nei loro paesi. Perché a parte la ristretta cerchia dei tecnici, dirigenti, funzionari del regime, la stragrande maggioranza di chi giunse, in molti casi senza sapere cosa fosse una miniera, a rischiare la vita, nelle viscere della terra, lo fece PER FAME, per sfamare le proprie famiglie.

Una delle regioni che era maggiormente rappresentata era l’Abruzzo nel 1938, le fonti storiche parlano di 291 persone provenienti dalle varie province abruzzesi.

Cinque di loro erano arrivati da pochi giorni, qualcuno solo il 4 febbraio, sicuramente furono sistemati, nei primi alloggi provvisori, subito abili arruolati per il lavoro nel sottosuolo.

Era la mattina del 14 febbraio 1938, destinazione Pozzo 1, la galleria a “meno 150 metri” si allagò improvvisamente i cinque non riuscirono a raggiungere “la gabbia per la risalita”, si rifugiarono sulla sommità di una “rimonta( galleria in salita )”, ma quel fiume in piena rapidamente allagò ogni spazio, provarono con tutte le loro forze a costruire una diga, per deviare l’acqua, ma quell’elemento fu più forte di loro.

Morirono tutti e 5, una fine terribile.

Erano arrivati tutti dalla provincia di Chieti, nello specifico da Taranta Peligna, i due fratelli Amadio e Nicola Merlino, di 47 e 34 anni, Nicola Santarelli di 46, Domenico Marinelli di 21, il più giovane di anni ne aveva appena 17, era di Lama dei Peligni, Ludovico Silvestri.

I loro corpi furono recuperati solo il 23 giugno (4 mesi dopo), oggi si può solo immaginare in quale stato, quando le pompe idrovore, riuscirono a far defluire tutta l’acqua, di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, una vita diversa, rimasero delle piccole casse, con i loro pochi averi, indumenti ed effetti personali, che furono inviati ai familiari, che non poterono essere presenti ai funerali.

Furono i primi caduti in quella che oggi è chiamata GRANDE MINIERA DI SERBARIU, ne seguirono altri 123, alla media di 5 per ogni anno, età media 37 anni, nessuna miniera sarda ha avuto tante vittime nello stesso arco di tempo nel periodo 1 gennaio 1938 – 31 dicembre 1963, tra loro il 15 ottobre 1941, presso il Pozzo Vecchio di Nuraxeddu, il più giovane in assoluto, Salvatore Viola, classe 1927, nativo di Siliqua, appena 14 anni, precipitò nel pozzo osservando la gabbia in risalita. Nel 1999, l’Amministrazione comunale, in occasione delle celebrazioni per l’inaugurazione della città, dedicò uno spazio significativo al ricordo di quel tragico evento.

Ma lo si deve a CGIL, CISL, UIL (!!!) unitariamente, che il 14 febbraio 2002, riportarono finalmente alla memoria collettiva, le figure di quei pionieri, a cui tutti, dovrebbero porgere il doveroso omaggio. Fecero in modo, che i sindaci dei due Comuni abruzzesi di provenienza, Graziano Merlino (omonimo di due caduti) e Rocco Vielli, con le fasce tricolori, insieme al collega di Carbonia Salvatore Cherchi, i segretari delle tre sigle sindacali, Bruno Saba, Mario Crò, e il compianto Sergio Usai, accompagnati da tantissimi cittadini, si raccogliessero, tutti insieme, presso il monumento in trachite, posto in corrispondenza del punto dove perirono (grazie alla ricerca topografica di Luciano Ottelli), Altri monumenti simili sempre realizzati dall’artista Luigi Angius, sono visibili in altri punti di analoghe disgrazie (vedi centro intermodale, ingresso strada CFadda Cortoghiana).

Le cronache di quella giornata, tratte dagli articoli dell’Unione Sarda e La Nuova Sardegna (Enrico Cambedda, Gianfranco Nurra, Sandro Mantega), riportano testimonianze toccanti, come quella del figlio di Nicola Santarelli: «Non ho mai conosciuto mio padre ed ero sempre alla ricerca delle cause, quelle vere della sua morte. Quel giorno mia madre aspettava una sua lettera, arrivò invece l’annuncio della sua morte. Vengo oggi a Carbonia, e sono felice perché rientro al mio paese di origine affidando le spoglie di mio padre alla comunità di questa città».

Con la voce rotta dall’emozione, Cettina, figlia di Amadio Merlino, aveva 9 anni quando perse il padre, ha raccontato che suo padre era un piccolo e povero contadino, scelse Carbonia per un motivo che oggi farebbe sorridere, ma che allora, in quegli anni rappresentava un dramma. Morì la mucca, che per la famiglia era la sola ricchezza e una grande gelata distrusse il magro raccolto. Partì il 4 febbraio, dopo dieci giorni la tragedia.

Durante la benedizione della loro “tomba comune”, rimessa in condizioni più decorose nel “vecchio cimitero di Serbariu”, venne rimarcato, che quel sacrificio, almeno non fu invano, perché da quella disgrazia, scattarono i primi provvedimenti per la sicurezza in miniera, sino ad allora pressoché inesistenti. Non impedirono che se ne verificassero molti altri, ma senza il progressivo miglioramento, sarebbero state molte di più.

Il tutto si concluse con un solenne impegno: «Il San Valentino , in città “sarà” d’ora in poi una giornata dedicata ai ricordi».

Purtroppo non è così, il cippo in trachite che «dovrebbe preservarne la memoria», è posto in un luogo ormai divenuto inaccessibile, sia dalla strada adiacente il centro intermodale, perché sotto il livello stradale, sia dall’interno della Grande Miniera, percorrendo il binario ferroviario, la vegetazione ha fatto il suo corso, impadronendosi del passaggio. Nessun cartello indica cosa sia e perché, in quel luogo si trovi, quella che è comunque un’opera artistica, malgrado in quelle aree si siano succeduti diversi cantieri comunali, per pulizie e manutenzioni.

Il “Cimitero Monumentaleviene aperto esclusivamente in occasione della commemorazione dei defunti e almeno in quell’occasione, pur sporadica, la tomba dei cinque minatori viene pulita, omaggiata di fiori, e si svolge una cerimonia in loro suffragio e degli altri defunti, tumulati prima della costruzione del nuovo cimitero.

Antonello Pirotto

14 febbraio 2016

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Nuovo viaggio a Roma per i lavoratori ex Alcoa impegnati nella lunga vertenza per il rilancio dello stabilimento di Portovesme, fermo ormai da alcuni anni dopo l’abbandono della multinazionale americana. Domani, al ministero dello Sviluppo economico, è in programma un nuovo incontro per una verifica delle condizioni al centro del confronto con la Glencore, la multinazionale svizzera dichiaratasi disponibile a rilevare gli impianti e a rilanciare la produzione di alluminio, a condizione che le venga assicurata la fornitura di tariffe elettriche agevolate in linea con la media europea.

La richiesta di Glencore è proiettata verso il medio e lungo periodo, almeno dieci anni, ma la commissione europea pare intenzionata a concedere solo la certezza di un biennio. I lavoratori e le loro organizzazioni sindacali spingono sul Governo perché si adoperi con autorevolezza nei confronti della commissione europea per andare incontro alle esigenze di Glencore, ma come è già emerso nelle scorse settimane, la partita resta difficile, dagli esiti al momento per niente scontati.

I lavoratori sono partiti dal presidio di Portovesme, attivo ormai da quasi due anni, e paiono più determinati che mai a raggiungere l’obiettivo finale: il ritorno al lavoro.

Ex Alcoa a Roma 1 Ex Alcoa a Roma 2Ex Alcoa a Roma 3

 

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La settimana di lavoro delle commissioni consiliari regionali inizia domani mattina, alle 10.00, con le comunicazioni urgenti dell’assessore della programmazione Raffaele Paci, in commissione Bilancio.

Audizioni dalle 11.00 in commissione Lavoro e Cultura, presieduta da Gavino Manca. Per esprimere un parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria saranno sentiti: alle 11.00 la  Fondazione Sardegna FILM Commission, Moviementu e le  Scuole Civiche di Musica della Sardegna; alle 12 l’AGIS Sardegna, il COSASS – Federcultura Sardegna, la Federazione bande musicali della Sardegna, il Teatro stabile della Sardegna, C.A.M.P.O.S., ASSO e Artisti-Confesercenti.

Le audizioni proseguiranno alle 15,30. Saranno sentiti, sempre sulla manovra: alle 15,30 l’Associazione Editori Sardi e l’Associazione Stampa Sarda; alle 16,15 la  Fondazione Nivola, la Coop Athena Tempio Pausania, l’ISRE di Nuoro, la Fondazione memoriale Giuseppe Garibaldi, la Biblioteca Gramsciana; alle 17,45 i lavoratori in utilizzo Sulcis Iglesiente, le organizzazioni sindacali del Parco Geominerario (USB-FISMIC), i lavoratori in utilizzo. I lavori della Seconda Commissione proseguiranno mercoledì alle 9,30 con il seguente ordine del giorno: l’audizione dell’assessore del Lavoro sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018 e sulla programmazione del Fondo Sociale Europeo (FSE); l’audizione dell’assessore della pubblica istruzione sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018. La commissione, al termine delle audizioni, esprimerà un parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018. Occorrendo i lavori proseguiranno nel pomeriggio.

La Commissione Ambiente, presieduta da Antonio Solinas,  è convocata mercoledì alle 17,00. All’ordine del giorno l’elezione di un vicepresidente e l’audizione dell’Assessore regionale dei Lavori pubblici sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018. I lavori proseguiranno giovedì alle 10,00 con l’esame del disegno di legge 218 legge forestale della Sardegna.

La  commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto,  è convocata martedì alle 17.00. All’ordine del giorno l’espressione del parere sulle parti di competenza della manovra finanziaria 2016-2018; l’esame delle proposte di legge. n. 93 (disposizioni in materia di tutela della panificazione e dei pani tipici della Sardegna), e n. 290 (disciplina dell’attività di panificazione e norme per la tutela dei pani tipici della Sardegna); l’espressione del parere sul disegno di legge 254 (norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi). I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì, alle 10,00, con le audizioni sulla proposta di legge. 127 (norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre) e, alle 15,30, con le audizioni sulla proposta di legge 127 (norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre). Giovedì, alle 10,00, proseguono le audizioni sulla proposta di legge 127 (norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre).

La commissione Salute e politiche sociali, presieduta da Raimondo Perra, è convocata mercoledì alle 11.00. Sarà sentito l’assessore regionale del Lavoro sulle parti di competenza della manovra finanziaria.

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Comunicato stampa

Elisabetta Cherchi, ricercatrice dell’ateneo di Cagliari e docente di Trasporti all’Università di Danimarca, è la prima italiana nell’Executive board. Un passaggio d’oro per la reputazione e le competenze della professionista e dell’accademia cagliaritana.

Durante la recente sessione di gennaio, Elisabetta Cherchi, ricercatrice del Dicaar (dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura, Universitá di Cagliari) è stata eletta Vice chair della International association for travel behaviour research (Iatbr): organizzazione internazionale di pregio composta da professori, ricercatori, professionisti e pubbliche amministrazioni che si dedicano allo sviluppo della ricerca sui comportamenti di viaggio. La professoressa Cherchi, attualmente Associato al dipartimento Trasporti della prestigiosa Technical university of Denmark (Dtu), è stata eletta a maggioranza dai componenti dell’associazione. Le elezioni si tengono ogni due anni e il Vice chair diventa automaticamente Chair per il biennio successivo.

Eccellenza della trasportistica. Cagliaritana, classe 1969, laurea in Ingegneria civile e trasporti conseguita nel 1993 all’ateneo di Cagliari (tesi su Modello comportamentale per la generazione degli spostamenti con motivazione studio universitario: 110/110 con lode), dottorato e post dottorato con i professori Italo Meloni (Cagliari), Juan de Dios Ortuzar e Sergio Jara Diaz (Pontificia Universidad Catòlica de Chile e Universidad de Chile) la professoressa Cherchi ha un percorso accademico e di formazione a cinque stelle. Dal 2004 è ricercatore del Dicaar (professore incaricato di Metodi econometrici per i trasporti), si è perfezionata a Berkeley in California, è Honorary researcher alll’Imperial College di Londra e professore contrattato alla Politecnica Universidad di Madrid. Ha insegnato anche alle Università di Sassari, Bologna, Rosario (Argentina) ed è stata visiting professor e researcher a Tenerife (Spagna), Maryland University (Usa), Oslo (Norvegia), Austin (Texas, Usa), Losanna (Svizzera), Stern University (New York, Usa), Mit, Boston (Usa). Vasta la lista di premi, riconoscimenti e borse di studio vinte in mezzo mondo così come la partecipazione da esperto, giurato e relatore a eventi congressuali, ricerche, sessioni di approfondimento e studio post laurea. Stimata professionista, ha redatto ed è stata in prima fila, tra gli altri, nella stesura e nell’elaborazione di diversi piani urbanistici, del traffico automobilistico (Alghero, Quartu, Monserrato-San Paolo, Nuoro, Oristano) e ferroviario (Lombardia), dell’area vasta di Cagliari, della strada statale 131.

Elisabetta Cherchi è stata allieva del professor Meloni e collabora da anni con il Crimm (Centro ricerche modelli mobilità) e con il Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità, Università di Cagliari e Sassari). In breve, un fiore all’occhiello e icona di riferimento per studenti e ricercatori della comunità universitaria del capoluogo sardo.

La Iatbr è stata fondata nel 1970 per facilitare lo scambio di informazioni tra ricercatori nei cinque continenti. L’associazione conta attualmente 312 componenti, è governata da un Executive board, è itinerante e si riunisce solitamente a Washington, e riflette l’equilibrio internazionale di interessi nella ricerca sui trasporti.

Elisabetta Cherchi

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Conservatorio di Cagliari 35 copia

Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, ha annunciato oggi la presentazione di una mozione urgente in Consiglio regionale per l’altra formazione garantita dai conservatori di musica.

«La riforma del sistema dell’Alta formazione artistico musicale è necessaria – spiega Michele Cossa – ma non deve portare alla cancellazione di esperienze straordinarie come quella del Conservatori di Cagliari, annullando l’imponente lavoro fatto in questi anni, che ha portato la Sardegna ai vertici mondiali nella formazione dei musicisti.»

«Se il governo va avanti su questa strada per la nostra Isola, che non può non puntare sull’eccellenza anche nel settore dell’alta formazione – conclude Michele Cossa -, sarà un danno irreparabile.»

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E’ arrivato l’atteso giorno della marcia su Cagliari, organizzata dal neonato Comitato per la mobilitazione popolare generale del Sulcis Iglesiente che dal 1° febbraio sta manifestando per portare all’attenzione del Governo regionale il dramma socio-economico in cui vive il territorio.

Le partenze sono fissate alle 8.00, a Sant’Antioco (fronte distributore Agip), Carbonia (centro intermodale) e Iglesias (Piazza Cavallera).

Saranno a disposizione dei manifestanti i pullman, con destinazione Cagliari, Viale Trento, palazzo della Giunta Regionale.

La lunga carovana sfilerà lungo la strada statale 130, con tappa di raccordo Musei, distributore Q8,  per proseguire poi, ad una velocità di marcia ridotta fino al capoluogo.

«Tanto, in questi giorni, è stato fatto per cercare di boicottare la Marcia in programma domani -spiega Fabio Enne, segretario generale UST CISL Sulcis Iglesiente -. E’ stato fissato dal presidente Pigliaru un incontro il 12 febbraio scorso per discutere di Piano Sulcis. Invito strategicamente negato al Comitato organizzatore della mobilitazione, così come l’appuntamento per discutere di Alcoa, fissato per l’11 febbraio al Ministero, posticipato, guarda caso a domani, sapendo che nella stessa data, Cagliari verrà invasa pacificamente da chi lotta per il lavoro e il rilancio dell’economia di un territorio, quello del Sulcis Iglesiente, stremato e trascurato.»

«Niente a questo punto ci può fermare – aggiunge Fabio Enne -. Non ci fermeranno le critiche, ne tanto meno le strategie becere, messe in campo da alcuni soggetti negli ultimi giorni. Proseguiamo determinati la nostra battaglia, uniti con il resto dei movimenti, sindacati, comitati e associazioni.

Chiediamo che vengano liberate immediatamente, con un intervento del Governo centrale, le risorse del Piano Sulcis.

Chiediamo un commissario straordinario che si occupi della spendita dei denari e dell’avvio dei cantieri in tempi certi e immediati.

Chiediamo – conclude Fabio Enne – un piano occupazionale per l’intero territorio e un accordo quadro e di programma per il rilancio del sistema economico e sociale dei comuni del Sulcis.»

«A poche ore dalla marcia su Cagliari, organizzata dal comitato per la Mobilitazione Generale Popolare del Sulcis Iglesiente è tempo di bilanci previsionali, da rivedere, se necessario, a consuntivo . sottolinea da parte sua Michele Sabiu, responsabile dei Giovani Metalmeccanici Cisl Sulcis Iglesiente -. Fin troppe le critiche di queste ultime settimane. Critiche dettate da riserve mentali, di pochi, che ricordano un sindacato datato, anacronistico e fuori contesto. Il vero significato della mobilitazione va ricercato nella voglia di riscatto dei tanti giovani e meno giovani, donne e uomini che hanno a cuore la propria terra di origine e che vorrebbero evitare di abbandonare.»

«Troppi gli anni bui, anni di immobilismo politico regionale e nazionale e non solo – aggiunge Michele Sabiu -. Anni in cui il tornaconto personale è venuto prima di ogni altra questione sia essa pubblica e/o sociale. Va dato il merito alla Ust Cisl Sulcis Iglesiente di essersi presa in carico, insieme al resto del comitato organizzatore, dei drammi economici del territorio. In questi ultimi mesi ho assistito alle tante assemblee popolari territoriali, partecipate e ben organizzate, in vista della grande mobilitazione generale cominciata il 1 febbraio.

L’umiltà del comitato, guidato dalla Ust Cisl, ha fatto sì che venissero definite tutte le migliori azioni in campo, sintetizzando le proposte emerse da tutte le compagini, movimenti e associazioni, ricercando l’unità quotidianamente, al suo interno e all’esterno. Non posso che riconoscermi nella segreteria e nel gruppo dirigente responsabile che mette davanti a tutto, non solo i propri iscritti, bensì l’intera collettività, martoriata da lunghi e duri anni di malgoverno.

Vorrei da oggi in poi, un sindacato che prenda atto consapevolmente della tragicità della situazione economico sociale rinunciando talvolta, se necessario, al proprio simbolo.

Occorre ritrovare l’unità sotto la bandiera della nostra terra, l’unica che rappresenta tutti indistintamente.

La strada è certamente ancora molto lunga, piena di ostacoli e difficoltà, ma chiunque senta ancora la voglia di riscatto, fa bene a partecipare alla marcia su Cagliari in programma per domani. Solo con umiltà e facendo fronte unico – conclude Michele Sabiu – si può ottenere un risultato tangibile e concreto.»

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Alla vigilia della marcia su Cagliari, in programma domani 16 febbraio, la Cisl del Sulcis Iglesiente e il Comitato per la mobilitazione del territorio hanno inviato oggi una nuova nota al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, nella quale confermano la disponibilità all’attivazione di un tavolo di confronto sui temi del lavoro e della valorizzazione produttiva ed economica del territorio.

«Riproponiamo e confermiamo la nostra disponibilità a partecipare a un tavolo di discussione che si occupi di un progetto per il complessivo rilancio economico del Sulcis, ivi comprese le problematiche riferite al Piano Sulcis – scrive Fabio Enne, segretario generale Ust Cisl del Sulcis Iglesiente anche a nome del Comitato -. Considerata la mobilitazione generale popolare, cominciata il 1° febbraio, che proseguirà in data 16 febbraio con una “Marcia su Cagliari” – aggiunge Fabio Enne -. Riferendoci al suo impegni di convocare la delegazione del Comitato promotore, riformuliamo formale e sollecita richiesta di incontro finalizzata alla costruzione di un’interlocuzione atta a favorire la realizzazione di obiettivi concreti, in particolare sui temi del lavoro e della valorizzazione produttiva ed economica del territorio.»

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Teatro Centrale Carbonia copia

Partirà domenica 21 febbraio la quarta Rassegna Itinerante del Cinema del Reale “L’Italia che non si vede”, organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria e il Circolo ARCI-UCCA La Gabbianella Fortunata, con il patrocinio del comune di Carbonia.

Presso il Cine-Teatro Centrale, in piazza Roma, a partire da domenica 21 febbraio fino a domenica 20 marzo, saranno proiettati 6 film. Come ogni anno “L’Italia che non si vede” darà importanza al cinema di qualità, spesso trascurato dalla distribuzione commerciale, e a temi di rilevanza sociale, in alcuni casi non adeguatamente raccontati dal mondo della Cultura.

Ingresso: posto unico non numerato

Biglietto intero: 4 euro

Biglietto ridotto: 3 euro

Il botteghino aprirà un’ora prima dell’inizio di ciascuno spettacolo, presso la biglietteria del Cine-Teatro Centrale.

Abbonamenti
Intero: 18 euro

Ridotto: 12 euro
La riduzione è valida per i tesserati Arci e Ficc e per i giovani fino ai 21 anni di età.

Gli abbonamenti saranno acquistabili presso La Fabbrica del Cinema – C.S.C. Carbonia Società Umanitaria (Spazio Ex – Di’, piazza Sergio Usai, Grande Miniera di Serbariu), a partire da martedì 16 febbraio fino a venerdì 19 febbraio, tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, escluso venerdì pomeriggio.

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Anche Elmas avrà a breve un “Nucleo Polizia ambientale”. La costituzione, che avverrà presso il Corpo di Polizia Locale, è stata avviata da una deliberazione dalla Giunta Comunale venerdì 12 febbraio.

Il Nucleo sarà costituito tre agenti del Corpo Polizia locale con finalità e strategie per perseguire gli illeciti, amministrativi o penali, in materia ambientale e di fornire, a richiesta del responsabile settore Polizia locale, un contributo anche nella gestione degli altri servizi del Comando di Polizia locale.

Tra i programmi di mandato dell’Amministrazione comunale rientra, infatti, la salvaguardia dell’ambiente e del territorio comunale: si rende necessario vigilare e contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dell’abbandono e del deposito incontrollati di rifiuti, causa di degrado ambientale e di pregiudizio per la sicurezza stradale. Un fenomeno che grava sulle casse comunali per la bonifica dei siti inquinati.

Da qui la decisione di creare uno specifico nucleo di Polizia ambientale, per il potenziamento della vigilanza e controllo del territorio comunale, al fine di limitare gli illeciti in materia di rifiuti e con potere di accertamento, in completa sinergia con le altre forze di polizia.

«La costituzione anticipa il nuovo servizio di pulizia delle vie e piazze di Elmas che verrà preceduto – si legge sempre nella deliberazione – da una campagna informativa e di sensibilizzazione anche da parte del personale adibito alla vigilanza per il rispetto delle disposizioni previste in materia.»